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  Nati nello scisma

Sulle circostanze storiche dell'emergenza della “Chiesa ortodossa ucraina in Canada”

intervista di Sergej Geruk al vescovo Iov (Smakouz)

Orthochristian.com, 1 ottobre 2018

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Il patriarca Bartolomeo di Costantinopoli ha inviato come legati l'arcivescovo Daniel e il vescovo Ilarion in Ucraina, "per la guarigione dello scisma", e per fornire un tomos a una "Chiesa ortodossa unica dell'Ucraina" che non è ancora stata riconosciuta da nessuno. Questi due ierarchi rappresentano due gruppi ucraini precedentemente scismatici negli Stati Uniti e in Canada, che sono stati [sommariamente] ricevuti sotto l'omoforio del Patriarcato di Costantinopoli nel 1990 e nel 1995.

A proposito delle circostanze storiche delle chiese ucraine nate nello scisma di oltreoceano, abbiamo parlato con il vescovo Iov (Smakouz), che per 13 anni ha avuto la responsabilità di amministratore delle parrocchie patriarcali della Chiesa ortodossa russa in Canada, e ha temporaneamente amministrato le parrocchie patriarcali negli Stati Uniti (2009-2010), e nel settembre di quest'anno, è arrivato in Ucraina per un ulteriore servizio episcopale.

concilio degli scismatici. 14 ottobre 1921, Kiev

Vladyka, come mostra la storia, gli immigrati ortodossi [in Nord America, ndt] dalle terre della Russia occidentale – ora parte dell'Ucraina – erano rimasti sotto l'omoforio della Chiesa ortodossa russa. Questa diocesi, nata grazie agli sforzi dei monaci del monastero di Valaam, ebbe il suo centro a San Francisco dal 1872. Nel 1905, questo centro fu trasferito nella nuova cattedrale di san Nicola a New York, dall'arcivescovo Tikhon (Belavin) – futuro santo e patriarca di tutta la Rus'. Da dove viene la "Chiesa ortodossa ucraina in Canada"?

Di fatto, dal 1907, l'unica diocesi ortodossa del continente americano era chiamata Chiesa ortodossa greco-cattolica [1] russa nel Nord America, sotto la giurisdizione ecclesiastica della Chiesa russa. Copriva l'intero territorio degli Stati Uniti e del Canada e contava circa cento parrocchie e decine di migliaia di credenti.

Purtroppo, dopo il colpo di stato di Pietrogrado [2] del 1917 e la breve apparizione della Repubblica popolare ucraina, lo spirito del nazionalismo e del radicalismo rivoluzionario iniziò gradualmente a penetrare nell'ambiente degli ucraini ortodossi in Canada.

Nell'agosto del 1918, si tenne una conferenza degli ucraini ortodossi nelle province canadesi di Manitoba, Saskatchewan e Alberta, la maggior parte dei quali era stata costretta a frequentare le parrocchie degli uniati. Da quel momento, fu creata la Fratellanza ortodossa ucraina, per l'organizzazione [creazione] di una Chiesa ortodossa ucraina in Canada.

Come funzionava?

Questa fratellanza, comprendendo che una Chiesa non può esistere senza un vescovo, si rivolse a un vescovo della Chiesa ortodossa russa, Aleksandr (Nemolovskij) [3], nato in Volinia, con una petizione perché dventasse il capo della "Chiesa greco-ortodossa ucraina" in Canada "(come essi avevano deciso di nominare la loro organizzazione ecclesiastica). Il vescovo Aleksandr in primo luogo accettò di aiutare l'organizzazione della vita ecclesiastica di questi ucraini ortodossi e di presiedere il concilio da loro proposto, ma poi, grazie alla fermezza dell'amministratore e capo della missione canadese, il rettore della Chiesa della santa Trinità a Winnipeg, l'archimandrita Adam (Filipovskij), originario della Galizia, un "rigoroso russino [4]" [carpato-russo], e coraggioso campione dell'unità della Chiesa ortodossa russa e della Rus' Carpatica con l'intera nazione russa, [5] rifiutò.

Indipendentemente da tutte le calunnie contro di lui, e dalla mancanza di sostegno del suo stesso vescovo, padre Adam, un convinto sostenitore dell'unità della "Rus' canadese" con la Grande Rus' [6], riuscì a far sì che il vescovo Aleksandr non partecipasse al congresso del 1918 dei separatisti ucraini, e non li sostenne. Padre Adam si riferì al nazionalismo e alla violazione dei canoni e dei giuramenti nella vita ecclesiastica della Galizia e dei galiziani canadesi, come alla "palude austro-galiziana".

Ma quel concilio ebbe luogo?

Senza la benedizione di un vescovo, non era un [vero] concilio, ma piuttosto un raduno auto-organizzato, ed ebbe luogo il 28 dicembre 1918. Poiché non c'era un solo vescovo presente, non furono prese decisioni sull'educazione canonica della vita ecclesiastica degli ucraini. Ma furono adottate decisioni per l'organizzazione di un seminario spirituale nella città di Saskatoon. E presto, ebbe luogo il secondo "concilio", il 27 novembre 1919, al quale era presente il metropolita antiocheno [siriano-libanese] Germanos [7] (Shehadi), che prendeva illegalmente sotto la sua custodia le parrocchie ucraine in Canada, come aveva già fatto prima negli Stati Uniti.

Il successivo incontro fu il cosiddetto "Concilio della Chiesa greco-ortodossa ucraina del Canada" dal 16 al 17 luglio del 1924, così come un altro raduno di ucraini negli Stati Uniti, che decise di invitare Ivan Teodorovich [8] a guidare la loro chiesa, e questi accettò.

Secondo le informazioni degli stessi "autoconsacrati", [9] il loro capo temporaneo, il metropolita Germanos che guidava la Chiesa ortodossa antiochena, [10] trasferì i suoi diritti all'autoconsacrato Ivan Teodorovich. Che diritto avesse di guidarli, e successivamente di trasferire tale diritto a un "artista teatrale" fuggiasco e non canonico in paramenti gerarchici, questo è incerto.

Com'era questa "chiesa" in termini numerici?

L'autoconsacrato Teodorovich visitò le parrocchie canadesi solo in inverno, e in estate fu sostituito dal capo del Concistoro, Semjon Savchuk. Secondo i dati dubbi degli stessi ucraini, entro la fine del 1928 la Chiesa greco-ortodossa ucraina non canonica del Canada contava 64mila membri, riuniti in 152 parrocchie, in cui 21 "signori [11] padri" servivano in lingua ucraina. Nel 1940 c'erano già 189 parrocchie. Oltre a un piccolo numero di ex uniati, erano costituiti da "sinceri" [12] bucoviniani e voliniani provenienti da una nuova ondata di emigrazione dalla Polonia negli anni '30. In Canada, tuttavia, dopo un po' di tempo, iniziarono le proteste contro la "ordinazione" non canonica dell'autoconsacrato Teodorovich di Kiev.

il metropolita Ilarion (Ohienko)

La situazione cambiò dopo la seconda guerra mondiale?

Nel 1951, gli autocefalisti scismatici canadesi invitarono l'ex metropolita della Chiesa ortodossa polacca Ilarion (Ohienko, 1882-1972), fuggito in Occidente insieme ai nazisti in ritirata. [13] Questi fu il "primo ierarca" della cosiddetta Chiesa ortodossa ucraina in Canada dal 1951 al 1972, con il titolo di "metropolita di Winnipeg". Secondo le memorie del metropolita Evlogij (Georgievskij), "Sebbene ortodosso per confessione religiosa, Ohienko credeva, tuttavia, che fosse possibile entrare in comunione con gli uniati".

Grazie alle fatiche di Ilarion (Ohienko) – uno storico di tendenza nazionalista ucraina, attore politico, filologo e traduttore della Bibbia in ucraino – la Chiesa ortodossa ucraina del Canada raggiunse il suo apogeo.

Ilarion era stato ordinato dal metropolita di Varsavia e di tutta la Polonia Dionizy (Waledyński) alla dignità di vescovo di Kholm durante gli anni della seconda guerra mondiale – nel 1940; ma questo non era nell'Ucraina occupata dai tedeschi, ma piuttosto nel cosiddetto "governatorato generale", che allora era parte della Polonia sotto il controllo del Terzo Reich.

Il metropolita Ilarion (Ohienko) era un vescovo canonico prima di venire in Canada?

Ilarion potrebbe essere riconosciuto come un vescovo canonico a pieno titolo, se non fosse per una serie di circostanze. Da notare che nel 1944 era a Varsavia insieme agli autocefalisti di Sikorskij; avendo guidato la "chiesa" ucraina canadese, Ilarion, come il suo predecessore Mstislav (Skrypnyk), fu obbligato a riconoscere gli stessi principi di autoconsacrazione della creazione della "chiesa" basata sui "canoni" del 1921. Neppure questa volta ebbe luogo una riordinazione dei suoi "sacerdoti" privi di grazia. [14]

Alcuni dicono, tuttavia, che Hilarion mascherò la riordinazione degli autoconsacrati con il pretesto di assegnare loro l'elevazione alla dignità di "arciprete": cioè essi inginocchiavano davanti al trono, egli recitava le preghiere dell'imposizione delle mani (ordinazione al sacerdozio), [15] proclamandoli degni (axios) e presentando loro qualche forma di riconoscimento. [16] Ma una cosa del genere può essere considerata un'azione piena di grazia?

Come vediamo, ci sono tutte le ragioni per considerare le "Chiese" ucraine americane e canadesi ugualmente influenzate dalle metastasi dell'autoconsacrazione e, quindi, senza grazia.

Eppure sono state ricevute comunque dal Patriarcato di Costantinopoli?

Il 1 aprile 1990, la Chiesa greco-ortodossa ucraina del Canada è stata accettata nella giurisdizione del Patriarcato ecumenico. Avendo perso la sua indipendenza scismatica, assunse uno status canonico di carattere alquanto dubbio. È difficile dire che siano nella pienezza della grazia, poiché non hanno mostrato pentimento per il peccato dello scisma.

consacrazione dei pani pasquali nella cattedrale di sant'Andrea in Canada. Un ritratto di Petljura è appeso nel salone della chiesa

Quindi l'attenzione si è rivolta agli ucraini degli Stati Uniti?

Quattro anni e undici mesi dopo, il 12 marzo 1995, il Patriarcato di Costantinopoli accettò un altro gruppo nordamericano - la "Chiesa ucraina ortodossa degli Stati Uniti", la cui gerarchia era stata precedentemente considerata scismatica all'interno del mondo ortodosso.

Nel 1996 vi furono unite le parrocchie della diaspora ucraina dell'Europa occidentale e di altri continenti. E così due gruppi di emigrati ucraini non canonici furono reclutati [e legittimati sommariamente, ndt] da Costantinopoli. Ogg vediamo come il cerchio si chiude, con il caso del "tomo di autocefalia" che arriva a Kiev, e tutte le relazioni con Costantinopoli sono state sospese.

Il Patriarcato di Costantinopoli, accogliendo frettolosamente nel suo seno gli ex scismatici, non ha richiesto loro di firmare un atto, in cui condannassero inequivocabilmente l'auto-consacrata "autocefalia" di Vasyl (Lypkivskij) nel 1921, o quella di Polykarp (Sikorskij) nel 1942, così come tutti gli scismi contemporanei in Ucraina, con un'indicazione che in Ucraina avrebbero riconosciuto solo la singola Chiesa ortodossa ucraina canonica.

100° anniversario della Chiesa ortodossa ucraina negli Stati Uniti. Immagine da uocofusa.org

Oggi possiamo vedere che cosa comporta questo per la Chiesa ortodossa ucraina canonica e per tutta l'Ortodossia mondiale.

Vladyka, quale fu la reazione delle Chiese locali a quelle azioni di Costantinopoli?

Molto tempo è passato... Non è così facile ricordare rapidamente quegli eventi. Dalle Chiese ortodosse, all'inizio, non ci fu alcuna reazione. Considerarono che questi atti del Fanar erano un affare interno di Costantinopoli e anche della Chiesa russa. Non so come il patriarca di Costantinopoli abbia informato i primati delle Chiese locali riguardo a queste sue assemblee.

Sembra che abbiamo appreso di questi eventi dopo un po' di tempo, dai notiziari ucraini nordamericani. Successivamente in Canada, è stata resa nota una piccola cronologia di questi eventi. La nostra Chiesa entrò in corrispondenza con il Fanar, cercando di chiarire tutte le circostanze e i dettagli di questa materia nebbiosa.

È molto simile a un bambino che affligge i suoi genitori e poi corre a piangere dalla nonna, affinché quest'ultima si senta dispiaciuta per lui e lo protegga da tutte le conseguenze della sua disubbidienza e cattiveria.

Ciò è culminato nel fatto che la Chiesa ortodossa russa non è ufficialmente entrata in comunione eucaristica con le strutture scismatiche della ex Chiesa ucraina che sono entrate a far parte del Patriarcato di Costantinopoli.

Presto ha fatto seguito la peggiore crisi estone, quando il sinodo di Costantinopoli ha creato impunemente le proprie strutture parallele sul territorio canonico della Chiesa russa in violazione dei canoni. Ha fatto seguito una cessazione della comunione eucaristica con i fanarioti, con l'aspirazione della nostra gerarchia di guarire non solo la nostra chiesa, ma l'intera Chiesa ortodossa universale (ecumenica), poiché la sofferenza di un membro influenza la condizione di tutto il corpo. [17]

Inoltre, nel 1995 il patriarca Bartolomeo di Costantinopoli diede per iscritto una promessa che le comunità adottate non avrebbero "cooperato né avuto alcun contatto con alcun altro gruppo scismatico ucraino". Come vediamo oggi, questa promessa è stata una bugia.

accoglienza da parte del falso patriarca Filarete di una delegazione della Chiesa ortodossa ucraina del Canada, guidata dal metropolita Jurij (Kalischuk) nel febbraio 2015. Apparentemente, i piani per ricevere il tanto atteso tomo erano già nati allora

Vladyka, le "chiese ortodosse" ucraine autoproclamate del "patriarcato di Kiev" e della "Chiesa ortodossa autocefala ucraina" [in Ucraina, ndt] sono sostenute esclusivamente da forze politiche e spesso da forze radicali. Che mi dice del Canada?

Nella vita e nelle azioni della Chiesa ortodossa ucraina del Canada, un ruolo importante non è svolto dai vescovi, ma da un concistoro, composto per la metà da laici, e da organizzazioni nazionaliste secolari come "l'Unione ucraina canadese" [18] e il" Congresso ucraino canadese", [19] da cui i "vescovi" e le "parrocchie" sono in gran parte dipendenti dal punto di vista finanziario.

È vero che con la scomparsa della vecchia emigrazione, i parrocchiani delle chiese ucraine nelle Americhe stanno diventando più anglofoni e apolitici nei confronti degli affari in Ucraina. I loro figli, specialmente quelli nati da matrimoni misti, che si considerano canadesi al cento per cento e parlano solo l'inglese, sono lontani dall'Ucraina e non conoscono quasi nulla della vita ecclesiastica. È vero, possono conoscere alcune parole ucraine che riguardano principalmente la vecchia cucina ucraina e le vacanze (auguri e congratulazioni per "il Natale ucraino e la Pasqua ucraina").

Sfortunatamente in Canada, l'Ucraina è più spesso ricordata in relazione a vari scandali politici, lotte in parlamento, rielezioni, corruzione, Chernobyl; il rinnovato interesse per l'Ucraina è stato causato dalla precedente rivoluzione del Majdan [2014].

E come si dovrebbe considerare oggi la Chiesa ortodossa ucraina del Canada e degli Stati Uniti, dal momento che sono formalmente considerati canonici?

Come vediamo, hanno ricevuto uno strano tipo di canonicità: una "canonicità ottenuta in modo non canonico": una canonicità senza amore, una canonicità senza verità, e una canonicità che porta con sé la legalizzazione del peccato dello scisma senza pentimento! Si sta assecondando lo scisma! E il padre scomunicato del principale scisma in Ucraina spera molto nello stesso tipo di condono e di compiacimento di questi precedenti, che porteranno molti problemi al Patriarcato greco in molte parti del mondo.

Molti di loro stanno già vivendo questi problemi piantati dal Patriarcato di Costantinopoli - non solo i greci, ma tutti i popoli ortodossi del Nord America... E, beh, dobbiamo ricordare che il figlio prodigo della parabola evangelica è tornato al suo padre naturale, e non verso qualche bravo vicino "gentile" che cerca di appropriarsi di ciò che appartiene a qualcun altro. Questa è una specie di analogia con un rapimento di bambini, sotto il pretesto dei "diritti dei bambini", dalla casa della Chiesa, la famiglia di Cristo.

Queste strutture ecclesiali [scismatiche] dovrebbero essere considerate come ha deciso di considerarle il Sinodo della nostra Chiesa, nella sua ultima sessione di emergenza. Nello stesso modo in cui abbiamo considerato queste strutture prima. Ora, allo stesso modo, ciò si estende a tutto il Patriarcato di Costantinopoli. E la causa di tutto ciò non è non la nostra Chiesa, ma piuttosto i fanarioti politicanti.

Vladyka, cosa dovrebbe fare un fedele ortodosso della Chiesa ortodossa ucraina (Patriarcato di Mosca) se è all'estero e non ci sono chiese diverse da quelle del Fanar?

In questi giorni, la commemorazione in preghiera del primate [di Costantinopoli] e dei [suoi] vescovi – colpevoli di azioni anti-canoniche – è stata sospesa, così come la concelebrazione tra vescovi e la partecipazione a eventi comuni. Ma in casi di estrema necessità, [20] i laici e il clero semplice – penso – possono ricevere la comunione [21] e pregare nelle chiese ucraine del Canada e degli Stati Uniti [22] durante viaggi, pellegrinaggi o eventi familiari (ci sono famiglie miste). Ma in questi casi, è meglio ricevere la benedizione del proprio vescovo o padre spirituale. E rimanere fedele alla nostra Madre Chiesa, che spiritualmente ci ha dato la vita nei misteri, con cura materna per la nostra crescita spirituale! E anche pregare perché coloro che sono contro di noi siano riportati alla ragione – quelli che sono contrari all'amore di Cristo, che pensano di aver fatto la cosa giusta occupando con forza le nostre chiese nei primi anni '90.

La nostra chiesa ci chiama a fare questo! Ma essere d'accordo con lo scisma, con l'illegalità, significa diventare complici nel peccato e nel crimine.

Da tutti questi pericoli, possa il Signore salvarci per la sua grazia!

il vescovo Iov (Smakouz)

Ma ancora, vladyka, secondo la sua opinione – come dovrebbero i fedeli della Chiesa ortodossa canonica dell'Ucraina considerare ciò che sta accadendo?

Ricorderò solo le parole pronunciate dal nostro primate, sua Beatitudine il metropolita Onufrij:

"Se un uomo è legato mani e piedi dai peccati, allora nessun tomo del genere può aiutarlo. Perché una tale persona viene salvata attraverso il pentimento, attraverso un podvig personale, e nessuno può farlo per lui. "

Dovremmo fare tutti come esige il nostro primo ierarca: concentrarci sulla salvezza personale, pregare e mantenere la purezza della fede. Questo è il nostro sacro compito. Senza condannare nessuno, dobbiamo seguire il sentiero che conduce una persona direttamente a Dio. Sua Beatitudine ha anche detto:

"La Santa Chiesa ortodossa insieme al suo popolo ha vissuto anni burrascosi di guerre e disagi, persecuzioni e fame. Gli ucraini ortodossi hanno testimoniato la fermezza dello spirito cristiano. L'esempio dei nostri compatrioti, i nostri predecessori, che hanno sopportato queste prove con dignità ci ispira ad essere coraggiosi proprio in quest'ora".

E non c'è altro da aggiungere.

Note

[1] Questo non si riferisce alle Chiese uniate greco-cattoliche in Ucraina, Romania, e all'estero, ecc. Né si riferisce ai cattolici orientali. In questo caso, sembra che greco cattolico intendesse riferirsi al culto in stile bizantino e alla cattolicità (universalità) come uno dei quattro pilastri della Chiesa una, santa, cattolica e apostolica. Tuttavia, questo termine può causare confusione, soprattutto perché poche questioni all'interno dell'Ortodossia sono più confuse dei territori canonici e storici del Nord America e della crisi ucraina.

[2] San Pietroburgo, la capitale dell'Impero Russo costruita da Pietro il Grande [chiamata Leningrado durante l'era sovietica], fu chiamata con il suo nome slavo Petrograd durante la prima guerra mondiale, per evitare il nome germanico Petersburg, che ha lo stesso significato: "città di [san] Pietro".

[3] Aleksandr (Nemolovskij, 1880 - 11 aprile 1960) fu dal 6 luglio 1916 al 10 dicembre 1918 il vicario delle diocesi delle Isole Aleutine e del Nord America con il titolo "del Canada" (in seguito metropolita di Bruxelles e del Belgio del Patriarcato di Mosca).

[4] Questa è una delle situazioni in cui non importa quanto ci si provi, qualcuno si sentirà offeso. Molti carpato-russi/russini ​​sono comprensibilmente legati con forza al nome della loro nazione, a causa di anni di persecuzione, principalmente da parte degli austro-ungarici.

L'articolo russo originale non dice "carpato-russi" (che è un termine generalmente inutilizzato in russo) ma invece "русин". In russo e in ucraino, tra le altre lingue, la parola principale per una di queste persone è русин.

Ho scelto di traslitterare русини come "russini" soprattutto al fine di sottolineare che siamo tutti uniti attorno al concetto di santa Rus'.

Siamo tutti russi, popoli della Rus'. Non dobbiamo dimenticare che è questa parola Rus' da cui derivano tutti questi termini, come con i diversi modi di descrivere un cittadino bielorusso. Non dimentichiamo inoltre che nel russo moderno ci sono due modi per dire russo: russkij e rossisskij - il secondo derivante dalla parola Rossija, che è stata adottata dallo tsar Ivan il Grande come parte della terza tradizione romana, poiché era la parola greca per Rus'. Ovviamente, indipendentemente da quale di queste parole diciamo, stiamo esprimendo lo stesso concetto: la Rus' è la chiave di tutto ciò. Tuttavia, capisco perfettamente che questo è un argomento molto controverso che suscita passioni.

[5] Il "popolo russo" in quel periodo comprendeva Ucraina, Russia e Belarus'.

[6] La Grande Rus' si riferisce sia alla Russia vera e propria, sia all'Ucraina (Piccola Rus') o alla Bielorussia (Rus' Bianca), tuttavia il termine può anche riferirsi al corpo generale (teoricamente) unito di tutte le Rus', vale a dire il luogo con la maggior parte dei popoli della Rus', che ha sempre corrisposto alla Russia stessa.

[7] Herman/German, Germanus, ecc.

[8] Ivan Teodorovich (nato il 6 ottobre 1887 vicino a Pochaev in Volinia), studiò al seminario di Zhitomir, da cui fu espulso per "Ucrainofilia rivoluzionaria". Nel 1915 ricevette gli ordini sacri e, tra il 1917 e il 1920, fu cappellano dell'esercito dell'UPR. Nel 26 ottobre 1921, il falso metropolita Lipkivskij degli autoconsacrati, e il falso arcivescovo Sharaivskij "consacrarono" il vedovo Teodorovich alla cattedra di Podil. Nel 1924 andò in Nord America per guidare i mazepiti (i mazepiti sono nazionalisti ucraini - dal nome del famoso traditore Ivan Mazepa, che fu scomunicato e anatematizzato per aver sostenuto gli svedesi nel distruggere le chiese della Rus' e per aver infranto il giuramento).

[9] Russo: "samosviat", o "autoconsacrato", cioè, non consacrati canonicamente nel rango gerarchico. Canonicamente, ci vogliono due vescovi canonici per consacrare un nuovo vescovo.

[10] Questa situazione incredibilmente complicata dimostra solo come la grande tragedia della caduta dell'Impero Russo abbia avuto ripercussioni a livello mondiale fino ad oggi. La Chiesa ortodossa antiochena in Nord America fondata dal siriano/libanese san Raphael di Brooklyn (che studiò a Kiev, ricevette i suoi paramenti dallo tsar Nicola II e si considerava di "anima russa") è stata sostenuta dalla Chiesa russa. San Raphael fu il primo vescovo consacrato sul suolo americano da San Tikhon di Mosca. Dopo la caduta dell'Impero Russo, la chiesa di Antiochia fu divisa in coloro che ancora volevano rimanere nella metropolia russa (principalmente le diocesi di Toledo), e coloro che volevano andare sotto il patriarca di Antiochia. Questo Metropolita germanos era associato alla diocesi di Toledo "pro-russa", formalmente chiamata Arcidiocesi ortodossa antiochena di Toledo e dipendenze. In questo caso, pro-russa si riferisce al suo essere a favore della Chiesa russa. Mentre non posso parlare o difendere le sue controverse azioni con gli ucraini, vale la pena notare che la diocesi di Toledo e gli antiocheni "pro-russi" in generale non stavano tentando di rubare parrocchie ucraine dalla Chiesa russa, ma piuttosto, poiché facevano parte del più vasto mondo russo, erano tra le molte chiese che si affannavano a riunire o ricongiungere le schegge spezzate della Chiesa russa durante i confusi anni '20. Questi siriani sentivano una profonda affinità di sangue e di spirito con il popolo russo, ucraino e bielorusso, considerando che c'erano sacerdoti e vescovi siriani tra coloro che parteciparono al battesimo della Rus'. Molti siriani avevano sempre visto la Russia come il loro fratello più giovane e forte, che ora porta la luce dell'Ortodossia dalle città cadute di Antiochia e Costantinopoli. I russi istruirono e protessero i siriani del Medio Oriente durante il periodo imperiale; molti oggi parlano russo e ucraino e si considerano un popolo ortodosso unito. Nell'interesse della piena divulgazione, io (il traduttore Matfey Shaheen) sono un cugino del Metropolita-Arcivescovo Michael (Shaheen) di Toledo, (mio nonno è suo zio) che guidava una diocesi (Toledo) che era tradizionalmente (storicamente) considerata a favore del rimanere con la Chiesa russa.

[11] La parola usata era "Pan", che in molti paesi slavi come l'Ucraina, la Polonia e la Repubblica Ceca, è equivalente a "signore", ed è anche usato come un titolo per parlare in generale di onore o di nobiltà. Pan Otets può essere un modo onorevole per rivolgersi a un prete, che significa letteralmente "signor padre", così come Pani Matushka, per sua moglie. Pana è la forma per una giovane donna non sposata, una fanciulla nobile.

[12] La parola usata qui per "sincero" era ucraina (щирі), non russa, che, come nell'esempio sopra, dà l'impressione di come queste persone fossero ucraine. Questo è qualcosa che si perde nella traduzione, ma qui è importante per assorbire il più possibile lo sfondo culturale.

[13] Anche dopo la fine della seconda guerra mondiale, c'erano ancora piccole sacche di ribelli delle forze alleate con Hitler che si nascondevano in Galizia.

[14] In altre parole, Ilarion stesso iniziò la sua carriera canonicamente, tuttavia, quando prese il controllo della chiesa scismatica, divenne "ierarca" di una chiesa con un miscuglio di "chierici" formalmente canonici e mai ordinati. Quindi, a prescindere dal suo status, guidava una "chiesa" di persone non canoniche, e non poteva renderle canoniche, perché in tal modo avrebbe effettivamente negato che fossero canoniche in primo luogo, rendendo quindi la propria posizione illegittima.

[15] Si veda sopra; se i "sacerdoti" fossero stati veramente canonici, non avrebbero ricevuto un'ordinazione ad arcipreti. Gli arcipreti sono semplicemente sacerdoti che sono stati elevati a una maggiore dignità, ma sono dello stesso ordine degli altri sacerdoti. Ciò implica che Ilarion abbia capito che questi sacerdoti non erano mai stati ordinati canonicamente, e così tentò di eludere ciò dicendo le preghiere di ordinazione sacerdotale su questi presunti "preti", quando in una situazione normale, il prete sarebbe semplicemente stato benedetto e premiato con il suo nuovo dignità di Arciprete durante la liturgia come è tipico.

[16] Si veda sopra, tutto questo implica che Ilarion abbia effettivamente realizzato che tutta questa faccenda era di natura non canonica.

[17] 1 Cor 12:26

[18] Союз Українок Канади

[19] Конґрес українців Канади

[20] In altre parole, se letteralmente non si trovano altre chiese canoniche, l'unica opzione è non frequentare affatto la chiesa.

[21] Finché la comunione eucaristica non è stata ancora recisa dal Santo Sinodo della Chiesa ortodossa russa e/o ucraina. C'è già una discussione su questa eventualità.

[22] Si veda sopra, questo è permesso solo perché queste chiese fanno parte del Patriarcato ecumenico, che, come discusso, le ha effettivamente legalizzate nonostante la loro precedente non canonicità, piuttosto che in sua assenza. Se viene spezzata la comunione con il Fanar, tale comunione si spezzerebbe anche con questi gruppi.

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