La figura dell'atamano Ivan Mazeppa (1639-1709) è da secoli oggetto di controversie alimentate dai conflitti ucraino-russi, e nonostante il suo tradimento (o forse proprio per questo) dell'Impero Russo a favore dei conquistatori svedesi, è visto come un campione dell'ucrainismo. Per chi lo esalta in tal modo, la sua scomunica da parte della Chiesa ortodossa russa è considerata come una vendetta personale dell'imperatore Pietro il Grande, un gesto che ha poco di ecclesiale. Il metropolita Kliment (Vecherja, nella foto) ci offre una riflessione sulla figura di Mazeppa, sul peso da dare al suo anatema, e sull'aspetto paradossale delle occupazioni da parte dello stato ucraino di chiese fondate da Mazeppa e della loro trasformazione in musei, cosa che sta facendo cessare le preghiere commemorative per Mazeppa proprio per opera del regime che lo considera come un eroe.
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