Alcuni giorni fa abbiamo parlato, presentando un saggio dello ieromonaco Petru (Pruteanu) dell’aberrazione cultuale delle cosiddette “guarigioni per mezzo della lancia liturgica”. Oggi estendiamo il discorso a tutta una serie di abusi da cui è afflitta l’Ortodossia nella Repubblica di Moldova, abusi che sfruttano l’ossessione popolare per gli incantesimi per proporre “rimedi” ecclesiali quali gli esorcismi (di solito totalmente inutili, e quel che è peggio, fatti a scopo di lucro). Ci si può chiedere perché la Moldova, che resta comunque secondo le statistiche la nazione più ortodossa del mondo, debba essere funestata da simili sciocchezze. Bisogna ricordare che la Moldova presenta una miscela esplosiva di due fattori: una delle più alte partecipazioni popolari alla vita della Chiesa (come la vicina Romania, e ben più del resto dello spazio dell’ex-URSS), e una ricostruzione da zero delle strutture ecclesiali, inclusi i seminari, i monasteri, le scuole teologiche (a differenza della vicina Romania, dove queste attività esistevano - seppur controllate dal regime - ed era quindi possibile un livello di preparazione teologica impensabile in Moldova). Grande afflusso popolare e scarse basi teologiche sono un mix che porta spesso alla nascita di superstizioni, e l’articolo del 2005 che vi presentiamo, tratto dal sito Moldova Noastră, è una coraggiosa denuncia di questi abusi superstiziosi, oltre che una serie di utili indicazioni offerte tramite un’intervista rilasciata dall’arciprete Pavel Borşevschi (nella foto), uno dei parroci più seri e teologicamente preparati di Chişinău.
Presentiamo l’articolo sulle superstizioni in Moldova nell’originale romeno e nella nostra traduzione italiana, nella sezione “Figure dell’Ortodossia contemporanea” dei documenti... in questo caso, purtroppo, “figuracce”, se non fosse per la competenza e la serietà di preti come padre Pavel Borşevschi, di cui abbiamo visto, grazie a Dio, molti esempi in Moldova.
|