Dopo essere stati sottoposti a decenni (di fatto, a secoli) di propaganda e menzogne, è sempre difficile presentare la verità, soprattutto quando questa sembra una piccola voce in un mare di notizie contrapposte (e potentemente organizzate).
La parola russa Pogrom (‘devastazione’) associa immediatamente l’idea della persecuzione anti-ebraica al mondo russo, e da qui all’associazione con la Chiesa ortodossa il passo è breve. Ma perché usare una parola russa per descrivere fenomeni di persecuzione che ebbero luogo in misura minore nelle parti di confine (non etnicamente russe) dell’Impero russo, e in misura ben maggiore nei paesi di lingua tedesca dell’Europa centrale? Come reagiremmo in Italia, se tutte le violenze avvenute nella confinante ex-Jugoslavia fossero presentate al mondo con un nome italiano, e come un prodotto della cultura italiana?
Padre Andrew Phillips ci aiuta a capire il fenomeno dei pogrom della fine del XIX secolo e dell’inizio del XX secolo alla luce dell’indegno uso propagandistico che ne è stato fatto in funzione anti-russa. Presentiamo le sue note sulla propaganda anti-russa e sui pogrom nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.
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