Immaginate per un momento che la vostra casa, che avete ereditato 23 anni fa da un benefattore, e che avete pazientemente restaurato perché era in stato di abbandono, vi sia portata via dallo stato, che non riconosce il vostro diritto di proprietà (o meglio, ve lo riconosceva fino all'anno scorso, ma ora ha deciso che non esistete). Lo chiamereste un furto? Probabilmente sì... E se gli stessi poteri che vi hanno espropriato la casa annunciassero con orgoglio che casa vostra è "tornata" allo stato, che in realtà non ne ha mai avuto la proprietà neppure per un nanosecondo, non definireste questo annuncio un atto di schifosa ipocrisia? Ebbene, questo è proprio ciò che è successo al convento di Chervone (nella foto), di cui potete leggere la notizia dell'ennesima prepotenza del regime ucraino contro una casa di monache ortodosse. E per chi ama i paragoni storici, ricordiamo che questo è esattamente il modo in cui i nazifascisti di un secolo fa trattavano le proprietà degli ebrei.
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