Negli ultimi due anni la Chiesa ortodossa russa è rimasta in attesa del riassorbimento nel proprio seno del movimento noto con il nome di "Santo Sinodo di Milano" (e con vari altri nomi del corso della sua pluridecennale storia), in un complesso periodo di prova nel quale il gruppo ha attuato una politica di "basso profilo", rinunciando a esercitare prerogative episcopali. Tutto lasciava presupporre un lento ma serio processo di maturazione verso una reintegrazione a lungo desiderata. Purtroppo, nel corso di questo autunno abbiamo assistito a un'inversione di tendenza, con la riassunzione di titoli e funzioni episcopali. Ce ne rammarichiamo, ma non proviamo alcun risentimento: i periodi di prova hanno proprio questa funzione, di vedere se si è compatibili a stare fianco a fianco e a lavorare insieme.
Una delle prime nuove iniziative episcopali del Sinodo di Milano è stata l'incorporazione nel proprio seno di un personaggio che è stato gratificato del titolo di "arcivescovo di Torino": Il russo Daniil (Mogutnov), già archimandrita del Patriarcato di Mosca, giurisdizione che ha abbandonato nel 2011. Abbiamo fatto una breve ricerca su di lui, e ne è emerso un quadro piuttosto inquietante di una persona esperta nel plagio di opere altrui, e potenzialmente nell'arte della truffa, ma non - a quanto sembra - nella grammatica della lingua russa. Nella sezione "Confronti" dei documenti, presentiamo ai nostri lettori un articolo sul nuovo "arcivescovo di Torino", lasciando a loro il giudizio su quanto i personaggi di questo tipo abbiano da offrire alla causa della Santa Ortodossia.
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