Una concelebrazione tra fanarioti e scismatici ucraini oggi potrebbe fare ben poca notizia, ma il fatto che per la prima volta la concelebrazione sia stata fatta tra le massime autorità delle due compagini è un forte segnale: una sfida al resto del mondo ortodosso sulla determinazione di continuare con il progetto suicida dell’autocefalia ucraina, e una pretesa di sicurezza anche di fronte alle numerose parti del patriarcato d’Alessandria che hanno chiesto di passare sotto Mosca di fronte a un evidente tradimento dell’Ortodossia. Se questa fosse una partita a poker, dovremmo per lo meno concedere al Fanar una certa capacità di bluffare bene: stiamo a vedere se ora il mondo ortodosso saprà costringere i suoi attentatori a mostrare le proprie carte.
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