Il nostro confratello ieromonaco Marco, sul suo blog L'Arpa di Davide, ha dedicato un post all'intronizzazione dell'arcivescovo Job di Telmessos (nella foto). Nei commenti più recenti, ha fatto riferimento al nostro sito (senza citarlo per nome) con questa interessante dichiarazione:
effettivamente le Cassandre che vaticinavano l'ormai imminente fine dell'"Ex-arcato" sono rimaste con tre palmi di naso.
Visto che il termine "Ex-arcato" è creazione di questo sito (vedi la voce del blog del 13 marzo 2013), mi sento chiamato in causa. Posso rassicurare padre Marco che il mio naso non si è modificato di un millimetro, ed è sempre pronto ad avvertire i cattivi odori delle porcate ecclesiali, e a metterne in guardia i lettori (caveat emptor). Quanto al nome Cassandra, sono più che felice di essere gratificato di tale appellativo: non solo ricorda in una sorta di anagramma il mio nome secolare, ma è anche il nome di una persona che, sebbene non creduta, ha azzeccato ogni sua previsione. Troppo onore, davvero.
Non c'è da rimanere stupiti che un arcivescovo, dopo essere stato eletto e consacrato, sia stato pure intronizzato. Se poi è arcivescovo a pieno titolo, invece che mero vescovo vicario privato di qualsiasi spazio di manovra autonoma (come prevedevano le direttive patriarcali a cui il nostro post del 13 marzo 2013 fa riferimento, paventando la fine di un'autonomia locale), forse questo può essere dovuto anche al coro di indignazione che si è sollevato da molte parti, interne ed esterne all’Esarcato russo di Costantinopoli. E anche se padre Marco pare contento di far passare le nostre critiche come maldicenze, noi a Torino siamo davvero contenti, “pur nella nostra pochezza”, di aver aggiunto la nostra voce a tale coro di indignazione, anche a beneficio dei nostri fratelli dell’Esarcato.
All'arcivescovo Job, noi non solo abbiamo augurato molti anni alla sua elezione (vedi il post del 3 novembre 2013): anche per molti anni in passato è stato oggetto della nostra amicizia e stima. Se chi vuole aprire questa galleria fotografica si prende la briga di guardare la nona fotografia (dove a fianco di uno ieromonaco Ambrogio con molti più capelli e la barba un po' più scura c'è lo stesso Vladyka Meletij di Hotin che era presente alla recente intronizzazione a Parigi), sappia che la foto è stata scattata da nient'altri che l'arcidiacono Job (Getcha), da Parigi. Era l'anno 2002, padre Marco: in quell'anno, le voci che attualmente si levano a favore dell'Esarcato in Italia erano in altre faccende affaccendate. Il nuovo arcivescovo di Telmessos era in chiesa da me.
Non c'è bisogno di essere adulatori per promuovere una causa. Si può essere anche severamente critici, purché onesti e non malevoli. Per saper vedere le cose con chiarezza anche in una visione critica, presento nella sezione "Figure dell'Ortodossia contemporanea" del sito il testo di padre Andrew Phillips, "Ultima chance per Rue Daru", dedicato al nuovo arcivescovo nella speranza più sincera di un suo episcopato quanto mai proficuo. Credo che anche a padre Andrew non dispiacerà, per una volta, di essere chiamato Cassandra.
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