Nello scorso mese di luglio vi abbiamo raccontato i presupposti e gli sviluppi dello scandalo relativo al metropolita Ilarion (al secolo Grigorij Alfeev, nella foto). Venerdì 27 dicembre 2024 si è conclusa l'indagine ecclesiastica, e la notizia più rilevante è che sua Eminenza, già membro permanente del Santo Sinodo dal 2009 al 2022, è stato messo in pensione dall'incarico di vescovo ordinario. Anche se in pensione dai compiti episcopali, gli è stato assegnato il servizio presso la chiesa di rappresentanza ortodossa russa dei santi Pietro e Paolo a Karlovy Vary, nella Repubblica Ceca, il cui precedente rettore, l'arciprete Nikolaj Lischenjuk, è stato espulso dal paese nell'agosto del 2024.
Come avevamo previsto nelle nostre analisi, le accuse di condotta inappropriata contro il metropolita non hanno retto al vaglio delle indagini: una perizia ha dimostrato che le prove audio e video contro di lui sono state fabbricate. Anche sulle accuse di malversazioni nella diocesi di Budapest e dell'Ungheria sono stati chiusi i lavori della commissione d'indagine.
Restano invece in piedi le obiezioni su uno stile di vita opulento, che può portare anche a problemi nei rapporti con la cerchia ristretta del metropolita, e i vescovi del Santo Sinodo hanno chiesto al patriarca Kirill di attirare l'attenzione del metropolita sulle incoerenze di tale stile di vita con la condotta attesa da un monaco e da un chierico.
|