L'ipocrisia del regime ucraino non conosce limiti: quattro fedeli della cattedrale di san Michele a Cherkassy (due laici e due preti) sono stati incriminati per essersi difesi durante il sequestro della loro chiesa da parte di attivisti delle bande di Dumenko. I quattro sono accusati ai sensi dell'articolo 296 del Codice penale ucraino (teppismo).
Di uno dei due preti, padre Roman Gorkavenko, si conosce già l'accusa: avrebbe usato una bomboletta spray al peperoncino contro i militanti assoldati dagli scismatici, che hanno preso d'assalto la cattedrale. Ovviamente, il fatto che questi ultimi, ben camuffati in mimetica e passamontagna, abbiano fatto generoso uso di gas lacrimogeni e di pistole ad aria compressa... non fa testo. Qualcuno ricorda un'esortazione a levarsi la trave dal proprio occhio prima di guardare la pagliuzza nell'occhio altrui?
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