I sequestri di chiese sono diventati parte della vita quotidiana in Ucraina da quando il Patriarcato di Costantinopoli ha invaso il territorio della Chiesa ortodossa ucraina, creando una struttura parallela e scismatica alla quale ha concesso l'autocefalia. Poiché la maggioranza degli ucraini desidera rimanere fedele a Cristo nella sua Chiesa, gli scismatici nazionalisti hanno dovuto ricorrere forzatamente e ingannevolmente al sequestro di chiese.
Tuttavia, allo stesso tempo, gli scismatici hanno notevolmente esagerato il numero di chiese che hanno aderito o sono state costrette a trasferirsi nella cosiddetta "Chiesa ortodossa dell'Ucraina". Mentre lo stato ucraino persecutore e gli scismatici parlano di 400-500 parrocchie, una nuova mappa interattiva pubblicata dal Dipartimento legale della Chiesa ucraina canonica mostra che, alla data del 26 marzo, 62 parrocchie sono state attaccate da incursioni di scismatici, e la maggior parte di tali parrocchie si trova nella parte occidentale dello stato.
La mappa è stata presentata per la prima volta ieri alla conferenza stampa "La Chiesa ortodossa ucraina a marzo: reazioni di organizzazioni internazionali, cause legali, conflitti religiosi nelle regioni – fatti e cifre", come riferisce l' Unione dei giornalisti ortodossi .
"La mappa... riflette con precisione le statistiche reali delle chiese sequestrate sul territorio della Chiesa ortodossa ucraina. Come potete vedere, la maggior parte dei sequestri avvengono nell'Ucraina occidentale, i territori delle diocesi della Volinia, di Rovno e Zhitomir. Cliccando su un'icona si apre una breve descrizione degli eventi che hanno portato al sequestro della chiesa", ha spiegato l'arciprete Aleksandr Bakhov, presidente del dipartimento legale.
Padre Aleksandr ha notato che i dati sugli attacchi alle chiese sono stati raccolti come parte del monitoraggio del Dipartimento legale sulle violazioni dei diritti dei credenti della Chiesa canonica.
In una recente riunione del Consiglio ucraino delle Chiese, sua Beatitudine il metropolita Onufrij di Kiev e di Tutta l'Ucraina ha spiegato che in quel momento erano state sequestrate 55 parrocchie, anche se altre 137 erano state trasferite per voto illegittimo delle comunità territoriali contro la volontà delle comunità parrocchiali.
I fedeli della Chiesa canonica continuano a sopportare la persecuzione da parte del loro governo e dai loro compaesani ucraini con mitezza, senza rispondere al male col male.
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