Dite ai giusti che andrà bene per loro:
mangeranno il frutto delle loro azioni
(Isaia 3:10)
150 anni dopo il riposo di san Serafino di Sarov, nell'angolo opposto del mondo, si è addormentato nel Signore un monaco che aveva cercato di imitare le fatiche spirituali dell'anziano di Sarov e aveva preso il suo nome nel monachesimo.
Pochi tra i santi asceti del ventesimo secolo hanno avuto un ruolo tanto importante nel catechismo dei nostri compatrioti nella Russia sovietica e post-sovietica, quanto lo ieromonaco Seraphim (Rose).
Il suo percorso insolito verso la Chiesa, ma così familiare e vicino a noi, la sua rigorosa vita ascetica, la sua fede incredibilmente viva, la sua erudizione, la sua scoperta profonda e gioiosa della possibilità di entrare nella vita in Cristo ha ispirato e rafforzato un gran numero di persone in cerca di Dio.
Il giovane americano Eugene Rose, che a sorpresa di tutti divenne un monaco ortodosso e si stabilì per sempre in un piccolo monastero di montagna nella remota Platina, California, è riuscito ad adempiere l'ultimo comandamento del Salvatore ai suoi discepoli: "Andate in tutto il mondo, e predicate il Vangelo a ogni creatura" (Mc 16:15).
Non solo lo ieromonaco Serafini aprì a se stesso tutto il mondo del patrimonio ortodosso dei santi Padri, ma fui anche in grado di narrarlo in modo tale da attirare milioni di persone in tutto il mondo, grazie ai suoi libri, e alla sua generosa esplorazione di questa terra paradisiaca promessa.
Il loro grato ricordo di padre Seraphim (Rose), le loro preghiere per il riposo della sua anima sono una parte visibile del premio che, come noi crediamo, è stato preparato per lui nel Regno dei Cieli. "Dite ai giusti che andrà bene per loro: mangeranno il frutto delle loro azioni" (Isaia 3:10)
Suggerisco in modo particolare a i lettori di conoscere questo grande asceta di pietà della nostra epoca. Diversi anni fa ho alloggiato a Platina, ho pregato sulla tomba di padre Seraphim e ho scattato una serie di fotografie. Qui di fronte a voi ci sono il monastero con le montagne che lo circondano, la sua cella e i suoi oggetti personali. Tutto qui ci racconta di lui in modo veritiero e rigoroso, senza ulteriori indugi e fantasie.
Lo ieromonaco Seraphim ha vissuto, è cresciuto spiritualmente e ha finito i suoi giorni come testimone e confessore di nostro Signore Gesù Cristo. Prima della morte ha subito una sofferenza angosciosa per molte ore. Ma padre Seraphim ha sopportato il suo Golgota senza il minimo lamento, con gratitudine cristiana, con forza d'animo e pazienza. Questa è solo un'altra istruzione pacifica, quella finale, che ci ha offerto.
Archimandrita Tikhon (Shevkunov)
La strada verso il monastero
Tomba di padre Seraphim
La sua cella
La vecchia tipografia
Il Monastero di sant'Herman dell'Alaska
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