Per i cristiani ortodossi, una delle più antiche tradizioni pasquali sono le uova dipinte, che sono associate con la crocifissione e la risurrezione di Gesù. Le uova simboleggiano la tomba vuota, la roccia da cui Gesù ritornò alla dopo la sua crocifissione, e sono utilizzate come mezzo universale di saluto e di presentazione per i credenti cristiani, ma anche preannunciando l'esperienza di vita eterna che attende i veri credenti dopo la morte.
La scelta del colore rosso - il colore della vita e della vittoria - ha una lunga storia e risale all'antica Mesopotamia, dove i primi cristiani tingevano le uova di rosso in ricordo del sangue di Gesù, crocifisso per la salvezza di tutta l'umanità.
La ragione per cui la Chiesa greco-ortodossa ha adottato l'usanza è ancora contestata, e molte fonti indicano ragioni diverse.
La storia più celebre collega all'uso delle uova di Pasqua rosse Maria Maddalena, che essendo la prima ad aver visto la tomba di Gesù vuota dopo la sua risurrezione, era andata dall'imperatore romano per informarlo del miracolo.
L'imperatore, però, non credette a quello che gli era detto e annunciò che avrebbe creduto alle affermazioni di Maria Maddalena solo se le uova in un paniere accanto a lui fossero divenute immediatamente rosse, cosa che avvenne.
Una seconda storia racconta che la Vergine Maria offrì alle guardie del figlio un cesto di uova perché lo trattassero bene. Le uova divennero rosse quando Vergine Maria le bagnò con le sue lacrime.
Secondo una variante della storia, una donna sconosciuta disse che avrebbe creduto alla notizia della risurrezione di Gesù, solo se le uova che teneva nelle sue mani sarebbero diventate rosse. Miracolosamente, le uova cambiarono colore, non appena ebbe formulato il suo dubbio.
La tradizione greco-ortodossa è che le uova siano tinte di rosso il Giovedì Santo in ricordo dell'Ultima Cena, il pasto finale che Gesù condivise con i suoi apostoli a Gerusalemme prima della sua crocifissione.
È credenza comune che le uova di Pasqua colorate possono rimanere commestibili per 40 giorni senza essere refrigerate. Se, tuttavia, un sacerdote benedice le uova la Domenica di Pasqua, si dice che dureranno un anno intero senza andare a male.
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