Il credo del bebè: Se lo voglio, è mio. Se te lo do e poi cambio idea, è mio. Se te lo posso portar via, è mio. Se ce l'avevo poco fa, è mio. Se è mio non sarà mai di nessun altro, costi quel che costi. Se stiamo costruendo qualcosa insieme, tutti i pezzi sono miei. Se sembra mio, è mio.
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Noi proclamiamo in ogni direzione che Costantinopoli è la genuina, l'unica Chiesa Madre...
Perciò, dall'Asia Minore, proclamiamo in ogni direzione che la genuina e unica Madre Chiesa è la Grande Chiesa di Costantinopoli. Essa porta in modo esclusivo l'eredità del sacrificio di Gesù sulla Croce per tutta l'umanità, dando vita a numerose Chiese dalla Bulgaria all'Ucraina. Questa dichiarazione non è un'invenzione moderna in ecclesiologia, ma una verità esperienziale e un retaggio ereditato dai Padri dei Sinodi ecumenici e locali.
Non è solo un'affermazione teorica, ma un atto continuo e benedetto della Chiesa che conferisce a Costantinopoli il privilegio del sacrificio della Crocifissione, la via del sacrificio e la posizione di Capo di tutte le Chiese. Essa porta costantemente la corona di spine che simboleggia la Passione del Signore.
Come umili successori, per grazia di Dio, di queste tradizioni, facciamo voto di salvaguardare questa sacra fiducia. Ci rifiutiamo di rinunciare al sacro dovere e alla responsabilità che ci sono stati affidati.
Non rinunciamo al manto di Madre della Grande Chiesa, ruolo tramandatoci con il sangue, e ci impegniamo a trasmetterlo indenni e inalterati. Da 32 anni, e nel futuro, abbracciamo questo compito con gioia, al servizio della Santissima Theotokos.
Non scendiamo dalla Croce alla quale si è consacrata la Chiesa di Costantinopoli. Rimaniamo devoti alla nostra chiamata, onorando la nostra storia e la saggezza dei Padri.
Abbiamo imparato come condurre tutti i popoli, razze e lingue alla Risurrezione attraverso la Croce. Siamo disposti a sopportare la crocifissione e a unirci a Cristo fino alla fine dei tempi, per il bene del mondo. Restiamo così saldi, tutti, in riverente timore davanti al tribunale di Dio!...
fonte: Orthodox Times
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