Prima dell'inizio del IV Forum cattolico-ortodosso "Religione e diversità culturale: le sfide delle Chiese cristiane in Europa", tenutasi a Minsk dal 2 al 5 giugno 2014, il metropolita Ilarion, presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca, ha risposto alle domande dei giornalisti bielorussi.
Il forum discuterà le sfide che stanno di fronte alle Chiese cristiane d'Europa. Quali sono le principali questioni, i problemi, le sfide che avete individuato?
I processi che si svolgono in Europa occidentale, per i quali siamo molto preoccupati, perché, in effetti, c'è un rifiuto consapevole dal patrimonio cristiano in molti Stati europei. Cosa vediamo, quando camminiamo per le strade delle più famose città d'Europa? Prima di tutto, le chiese cristiane: Notre Dame a Parigi, l'abbazia di Westminster a Londra, la basilica di san Pietro a Roma. Anche l'aspetto delle città europee dimostra che l'Europa è un continente cristiano. Certo, in Europa hanno sempre vissuto anche rappresentanti di altre religioni, ma il cristianesimo era la religione dominante, e lo rimane ancora, perché dopo tutto, la maggior parte degli europei in qualche misura rimangono in contatto con le proprie radici cristiane. Ma al momento in Europa si è creata creato una situazione in cui l'ideologia dominante, di fatto, diventa una forma di ateismo o di pluralismo, il che suggerisce che la religione non ha posto nello spazio pubblico, che la religione può esistere solo a livello della sfera privata degli individui.
Tale posizione, naturalmente, non ci fa piacere; noi crediamo che la Chiesa cristiana dovrebbe avere il diritto di esprimere le proprie opinioni, anche nello spazio pubblico. Siamo rimasti profondamente addolorati per le leggi contrarie non solo alla morale cristiana, ma alla morale generale tradizionale, su cui per secoli è stata costruita la vita delle persone - per esempio, quando si cerca di equiparare le unioni omosessuali al matrimonio, e, in effetti, vi è un consapevole smantellamento sistematico dei valori tradizionali della famiglia.
E come si potrebbe cambiare la situazione? La Chiesa non ha autorità legislativa per fare o cambiare le leggi, non ci sono supporti statali ... Quali strumenti avete e quanto sono efficaci?
Il principale strumento utilizzato dalla Chiesa è la sua voce che deve poter essere diffusa e ascoltata da tutti coloro che sono in grado di farlo. Naturalmente, la voce della Chiesa è molto spesso una voce nel deserto. Tuttavia, continuiamo a parlare e continueremo a testimoniare i valori che riteniamo immutabili.
Tuttavia, non abbiamo intenzione di imporre nulla a nessuno. Non imponiamo visioni teologiche o una concezione religiosa del mondo, parliamo dei valori che sono rilevanti per la vera vita umana: che è necessario rafforzare la famiglia, che la vita umana ha valore dal concepimento alla morte naturale. Queste sono cose molto semplici che nella società di oggi sono difficili da capire.
Eminenza, alla fine di novembre dello scorso anno ha avuto luogo un dialogo ortodosso-cattolico tra la Russia e la Polonia a Varsavia. Considerati i recenti sviluppi politici, teme che questo dialogo si fermerà, o c'è ancora speranza che il prossimo forum si terrà a Mosca e continuerà il dialogo tra cattolici polacchi e ortodossi russi?
Credo che questo dialogo continuerà, ma deploro profondamente il fatto che la Conferenza episcopale polacca abbia espresso il suo sostegno alle forze che in Ucraina destabilizzano l'ordine pubblico e sono responsabili della morte di persone. Penso che sia stato un grosso errore dei vescovi cattolici polacchi, così come un enorme errore è stato, a mio avviso, il sostegno agli uniati fornito dai cattolici di rito latino. Gli uniati in Ucraina mostrano un comportamento vergognoso. Devo dire che nella storia ci sono stati molti casi in cui hanno usato il potere politico per opporsi alla Chiesa ortodossa.
L'uniatismo, in generale, era una specie di progetto speciale della Chiesa cattolica per la conversione degli ortodossi al cattolicesimo. Non è un segreto per nessuno. Ma, purtroppo, questo progetto speciale rimane lo stesso anche oggi. Mentre noi conduciamo un dialogo e organizziamo forum congiunti con la Chiesa cattolica romana, gli uniati continuano in parallelo la loro azione tesa a minare l'Ortodossia. Tutta la retorica degli uniati in Ucraina oggi si riduce ai tentativi di dividere una singola Chiesa ortodossa russa multinazionale, a strappare l'Ucraina dalla Russia, e il loro obiettivo finale è di sottomettere tutti gli ortodossi al papa. Gli uniati, di fatto, non nascondono tale obiettivo.
Penso che l'uniatismo sia un problema molto serio che dobbiamo affrontare nelle relazioni tra ortodossi e cattolici, e mentre cerchiamo di portare avanti queste relazioni, gli uniati con le loro attività disoneste continuano a spingerci indietro.
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