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  Il battesimo dei bambini

di John W. Hardenbrook

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Whiter than snow,

yes, whiter than snow;

Wash me and I shall be

whiter than snow

(Bianco più della neve,

sì, bianco più della neve;

Lavami e sarò

bianco più della neve)

Inno revivalista americano del XIX secolo, di James Nicholson

Mia sorella Joyce aveva dieci anni e io sette, quando i nostri genitori ci dissero: "È tempo che siate battezzati." Ricordo di essermi spaventato al semplice suono di quelle parole, perché sapevo che cosa mi sarebbe stato richiesto. Ed ero timido.

La domenica seguente tutto era stato preparato per noi. Al termine della riunione, durante la "chiamata all'altare," dovevo seguire mia sorella all'ingresso della piccola chiesa chiamata Eastside Church of Christ a San Jose, California. Il mio cuore iniziò a battere rapidamente mentre il sermone finiva e il predicatore si lanciò nella chiamata all'altare, mentre mia madre suonava al piano l'appropriato inno "invitatorio". All'improvviso mia sorella si alzò dal suo posto nel banco. La seguii velocemente, usando il suo coraggio come scudo protettivo. Il canto finì mentre eravamo di fronte alla chiesa, ora oggetto dello sguardo di tutta la congregazione. Mi sentii sul punto di svenire. Il predicatore chiese qualcosa a mia sorella, che rispose "sì." Quindi fece la stessa domanda anche a me, e io ripetei – con tutto il coraggio che potevo richiamare – in una sorta di singhiozzo convulso: "sì."

Quindi, dopo alcune parole del predicatore sul destino delle nostre anime, mia sorella e io fummo spediti in una specie di spogliatoio. Joyce si cambiò per prima, ed entrò nel battistero mentre mi mettevano qualcosa di simile a un camice bianco da ospedale, un po' troppo ampio. Mentre mi recavo al battistero, incrociai mia sorella, bagnata e gocciolante, che usciva.

Mentre la chiesa tornava ancora una volta a cantare, "Più bianco della neve," salii i gradini del battistero e vidi il predicatore che mi aspettava a mano tesa. Con il suo aiuto, entrai nell'acqua fino al collo. L'acqua fredda mi tolse il respiro, e la mia mascella iniziò a tremare in modo incontrollabile mentre il mio corpo rabbrividiva di freddo. Sentii qualcuno che tirava le corde che aprivano la piccola tenda bianca di fronte al battistero, e il canto si fermò. Per fortuna, ero così piccolo che la gente nella congregazione poteva vedere solo la cima della mia testa – e per maggior fortuna, io non li potevo vedere affatto.

Il predicatore mi chiese se credevo che Gesù Cristo fosse il figlio di Dio, e se lo accettavo come mio Salvatore personale. In quel momento tremavo così tanto che non riuscivo nemmeno a rispondere "sì." Di fatto, stavo involontariamente facendo cenno di no con la testa. Il predicatore, chiudendomi il naso, con il resto della mano sulla mia bocca, procedette comunque per misericordia a immergermi, nel nome del Padre e del Figlio e del Santo Spirito, per il perdono dei peccati. Quindi, per mio sollievo, fui velocemente tirato fuori dall'acqua al canto di "Più bianco della neve."

Sapevo di essere stato battezzato. Non sapevo o comprendevo cosa fosse successo, o perché, se non che i miei genitori dicevano che era giunto il tempo. Me lo ricordo come un'esperienza alquanto traumatica, che ero felice di essermi lasciato alle spalle.

Mi fu detto a questo punto che ero ora un cristiano, chiamato a vivere una vita devota. Non so che cosa ci si aspettasse che io fossi stato prima di questo evento. Ma ora, all'età di sette anni, avevo in qualche modo misterioso i requisiti di un candidato al battesimo. Non ero più considerato un bambino incapace di pensare da sé: ora mi si vedeva come responsabile per i miei peccati e per la mia condotta dinanzi a Dio.

La Church of Christ, in cui fui cresciuto, crede che vi siano sei passi verso la salvezza: l'ascolto, la fede, il pentimento, la confessione, l'obbedienza e il battesimo. Ovviamente, si diceva, un infante o un bimbo piccolo non ha la facoltà della ragione abbastanza sviluppata da compiere questi atti di responsabilità personale finché raggiunge "l'età cosciente," solitamente definita tra gli 8 e i 12 anni d'età. In altri termini, un bambino non può comprendere; pertanto non può credere o pentirsi. Non può essere "convinto di peccato" dal vangelo, né può fare richiesta di istruzione o di esortazione: pertanto, non può certamente obbedire o fare una "confessione di fede."

Il movimento che articolò questa dettagliata posizione sul battesimo dei "credenti" venne dalla Riforma del XVI secolo, ed è noto storicamente come il movimento degli Anabattisti, che significa letteralmente "ribattezzatori." A differenza degli anabattisti del quarto secolo, che insistevano nel ribattezzare coloro che erano stati battezzati da eretici e o da membri del clero che avevano rinnegato la fede durante le persecuzioni, questi anabattisti moderni ribattezzano tutti quelli che sono stati battezzati da bambini. Come pastore evangelico, alcuni anni dopo, ribattezzai personalmente centinaia di uomini, donne e giovani per la forte convinzione che avevo contro il battesimo dei bambini, una credenza che mi era stata comunicata nella chiesa in cui fui cresciuto. Ho passato molte ore della mia vita a cercare di provare perché il battesimo dei bambini è sbagliato, a partire da questa interpretazione delle Scritture.

Ora, come prete ortodosso, battezzo bambini piccoli allo stesso modo in cui battezzo adulti.

I miei amici di tradizione protestante chiedono, "Perché la Chiesa Ortodossa battezza i fedeli quando sono ancora infanti, invece di permettere loro di diventare abbastanza adulti per deciderlo da soli?"

Voglio affrontare tale questione da diversi punti di vista, inclusi quelli biblico, storico e dottrinale. Discuterò anche del posto che il battesimo ha nel quadro della vita comune della Chiesa.

Precedenti dell'Antico Testamento

Per comprendere la pratica cristiana storica del battesimo dei bambini, è importante dapprima familiarizzarsi con le immagini bibliche proposte nell'Antica Alleanza, e il modo in cui i bambini venivano inclusi nel processo di salvezza. Il segno più importante del patto tra Dio e i figli di Israele era la circoncisione. Dio stesso comandò che il rituale della circoncisione fosse compiuto su ogni maschio all'ottavo giorno dalla nascita (Gen 17:12).

Naturalmente, al bambino non veniva chiesto se voleva nascere in Israele, o se voleva essere un ebreo. La domanda, "Vuoi portare il segno dell'alleanza nella tua carne e appartenere al popolo di Dio, oppure no?" non gli veniva mai fatta. Per fortuna, quella decisione non era lasciata al bambino: apparteneva ai genitori. Io non riuscirei a immaginarmi molti uomini che si presentano per la "circoncisione degli adulti," e voi?

È facile vedere la relazione tra circoncisione e battesimo cristiano negli scritti di San Paolo riguardo a Israele e alla Chiesa. Egli insegna " In lui [Cristo] siete stati anche circoncisi di una circoncisione non fatta da mano d'uomo, ma nella circoncisione di Cristo, che consiste nello spogliamento del corpo della carne: siete stati con lui sepolti nel battesimo" (Col 2:11,12).

La Bibbia ci insegna che, per il cristiano, il battesimo è il compimento della circoncisione dell'Antico Testamento. Perciò, usando questa connessione biblica, diventa chiaro che Dio incluse tutti gli israeliti, anche i bambini, sotto l'Antica Alleanza. Le Scritture fanno notare che "tutti furono battezzati" quando seguirono Mosè nel Mar Rosso (l Cor 10:2). Sarebbe stato inconcepibile per il popolo lasciare i propri bambini sulla riva, dove l'esercito del Faraone poteva travolgerli e ucciderli, solo perché non erano abbastanza grandi da capire, o perché non potevano fare una scelta razionale di attraversare da soli il Mar rosso. Bambini e adulti furono portati attraverso il "battesimo di Mosè " nel Mar Rosso per la misericordia di Dio stesso. Così, il Nuovo Testamento ci istruisce:

"non voglio infatti che ignoriate, fratelli, che i nostri padri furono tutti sotto la nuvola, passarono tutti attraverso il mare, furono tutti battezzati nella nuvola e nel mare, per essere di Mosè; mangiarono tutti lo stesso cibo spirituale, bevvero tutti la stessa bevanda spirituale, perché bevevano alla roccia spirituale che li seguiva; e questa roccia era Cristo" (l Cor 10:1-4). [corsivo dell'autore]

Un altro simbolo della salvezza nell'Antico Testamento, anch'esso inclusivo dell'intera famiglia, è l'arca di Noè. Il Signore disse a Noè, "Entra nell'arca, tu e tutta la tua famiglia" (Gen 7:l). L'apostolo Pietro, riferendosi all'arca e al Diluvio, scrive: "poche anime, cioè otto, furono salvate attraverso l'acqua. Quest'acqua era figura del battesimo" (l Pt 3:20,-21). Di nuovo, è difficile immaginare la porta dell'arca che si chiude e i nipoti di Noè lasciati indietro perché non potevano comprendere l'immagine dell'arca di Cristo.

Dio stabilì la sua alleanza con Israele attraverso una relazione corporativo-familiare, piuttosto che secondo un modello individualistico/indipendente. I bambini nell'Antico Testamento ricevevano i benefici e le benedizioni dell'essere parte di una famiglia che seguiva l'unico vero Dio. Questa visione corporativa della società umana non fu sminuita o indebolita dalla fondazione della Nuova Alleanza: la Chiesa. Sotto il nuovo patto, i genitori portano i loro bambini a Dio attraverso il battesimo.

I bambini e il battesimo nel Nuovo Testamento

San Pietro, assieme agli altri undici apostoli, proclamò nel giorno di Pentecoste queste parole: "Ravvedetevi e ciascuno di voi sia battezzato nel nome di Gesù Cristo, per il perdono dei vostri peccati, e voi riceverete il dono dello Spirito Santo. Perché per voi è la promessa, per i vostri figli e per tutti quelli che sono lontani, e per quanti il Signore, nostro Dio, ne chiamerà" (At 2:38,39). [corsivo dell'autore]

Possiamo vedere molto chiaramente nei Vangeli il desiderio naturale dei genitori di portare i bambini a contatto con Gesù. Ma possiamo vedere alcuni pregiudizi contro questi piccoli espressi pure dai discepoli:

"Portavano a Gesù anche i bambini, perché li toccasse; ma i discepoli, vedendo ciò, li sgridavano. Allora Gesù li chiamò a sé e disse, 'Lasciate che i bambini vengano a me, e non glielo vietate, perché il regno di Dio è di chi assomiglia a loro.'" (Lc 18:15-16).

Gesù insegnava ai suoi discepoli che ai bambini è data una "pari opportunità" di entrare nel Regno di Dio. Non c'è nulla in loro, inclusa la loro età o immaturità, che li tenga fuori. Così, la Chiesa ha sempre compreso che i bambini devono essere portati a Cristo, e lo ha fatto attraverso il Santo Battesimo.

Ne consegue che nella Chiesa primitiva, come rivela il Nuovo Testamento, venivano battezzate intere famiglie. I bambini non vengono menzionati specificamente perché si presume, nella tradizione mediorientale, che essi siano parte della famiglia. Numerosi brani delle Scritture attestano questa pratica:

"Ho battezzato anche la famiglia di Stefana" (l Cor 1:16).

"...fa' venire Simone, detto anche Pietro. Egli ti parlerà di cose, per le quali sarai salvato tu e tutta la tua famiglia." (At 11:13b-14).

"Dopo che fu battezzata con la sua famiglia..." (At 16:15).

"'Credi nel Signore Gesù, e sarai salvato tu e la tua famiglia.'...e subito fu battezzato lui con tutti i suoi" (At 16:31,33b).

È molto difficile immaginare, in una cultura in cui le famiglie erano tipicamente ampie e in cui i figli erano considerati una benedizione da Dio, che tutte queste famiglie potessero essere prive di infanti e di bimbi piccoli.

Il battesimo dei bambini è la fede dei Padri?

Come ho fatto notare prima, fui cresciuto con un estremo pregiudizio contro il battesimo dei bambini, e mi trovai molto contrario a esso sul mio cammino verso la fede cristiana storica. A un certo punto mi recai pure dal preside di un rinomato collegio biblico anabattista per chiedergli qualche aiuto nel difendere la mia posizione evangelica. Quell'educatore mi disse con confidenza, "Nessun problema. Non puoi trovare il battesimo dei bambini fino al quarto secolo." Ma qui c'è quanto trovai in seguito in quel giorno nella biblioteca del suo collegio.

Ireneo (120-202 d.C.), mostrando che la salvezza è la stessa per bambini e anziani, scrisse:

...senza disprezzare o tralasciare alcuna condizione umana... ma santificando ogni età... Egli [Cristo] venne a salvare tutti tramite Se stesso: Tutti, dico, quelli che per mezzo di lui sono nati di nuovo in Dio: infanti, e bambini, e ragazzi, e giovani, e anziani. Egli per questo passò per ogni età, divenendo un infante per gli infanti, santificando così gli infanti; un bambino per i bambini, santificando così quelli che sono di quest'età, facendosi allo stesso tempo per loro un esempio di pietà, giustizia e sottomissione; un giovane per i giovani, divenendo esempio per i giovani, e così santificandoli per il Signore (Contro le Eresie, Libro II, 22:4, in The Ante-Nicene Fathers, Vol. I, p. 391).

Da Il Pastore di Erma (anno 160 o anteriore), un libro molto popolare nelle chiese del II, III e IV secolo: "Quanti tra voi rimangono... e saranno come infanti, senza malizia, saranno più gloriosi di tutti quanti sono stati menzionati prima. Poiché tutti gli infanti sono gloriosi di fronte a Dio, e sono i primi al suo cospetto. " (Erma 106:3, The Apostolic Fathers, p. 254).

Ippolito (170-236 d.C.), parlando in modo specifico del battesimo dei bambini, insegnava che si dovrebbero battezzare per primi i piccoli. Se possono rispondere per se stessi, allora dovrebbero farlo; se no, i loro genitori o altri parenti dovrebbero rispondere per loro.

Origene (185-254 d.C.) scrisse queste parole sul battesimo dei bambini:

Potrebbe un bimbo appena nato commettere un peccato? Eppure egli ha dei peccati per i quali è comandato di offrire un sacrificio, come mostrano Giobbe 14:4 e il Salmo 51:5-7. Per questa ragione la Chiesa ha ricevuto dagli Apostoli [corsivo dell'autore] la tradizione di amministrare il battesimo anche ai bambini. Infatti coloro ai quali erano stati affidati i segreti dei divini misteri sapevano che in tutti vi era l'autentica corruzione del peccato, che doveva essere lavata via con l'acqua e lo Spirito (Origene, Commentario alla Lettera ai Romani 5:19).

Origene, parlando in modo ancor più specifico del battesimo dei bambini, scrisse pure: "I bambini sono battezzati per il perdono dei peccati. Quali peccati? Quando hanno mai peccato? Mai, naturalmente. Eppure: 'Nessuno è libero dalla corruzione' (Giobbe 14:4). Ma la corruzione è cancellata solo dal mistero del battesimo. Questa è la ragione per cui anche i bambini vengono battezzati" (Origene, Omelia 15 su Luca).

Il santo martire Cipriano (+258) scrive per conto di un sinodo ecclesiastico a un certo Fido, che aveva inviato una lettera in cui si affermava che il battesimo dei bambini andava rimandato per poter amministrare prima l'antico rito della circoncisione all'ottavo giorno. San Cipriano si oppose rispondendo così a Fido:

...nessuno è d'accordo; ma tutti riteniamo invece che la misericordia e la grazia di Dio non vadano rifiutati ad alcun nato di donna. Il Signore dice infatti nel suo Vangelo, "Il Figlio dell'uomo non è venuto per distruggere le vite degli uomini, ma per salvarle," e per quanto possiamo, dobbiamo darci da fare affinché nessuna anima vada perduta. Di quali requisiti ha bisogno uno che è stato formato nel grembo dalla mano di Dio? ...tutte le cose create da Dio vengono completate dalla maestà e dall'opera di Dio il loro Creatore.

...Ma l'uguaglianza divina e spirituale si esprime nel fatto che tutti gli uomini sono uguali poiché sono stati creati da Dio; l'età può costituire una differenza di crescita, secondo il mondo, ma non secondo Dio; quella stessa grazia che è data ai battezzati non è maggiore o minore, secondo l'età di chi la riceve, poiché lo Spirito Santo non viene conferito secondo misure, ma a tutti in modo uguale dall'amore e dalla misericordia del Padre.

Mentre Cipriano continua, notate come egli, in analogia all'Apostolo Paolo, veda la circoncisione compiersi nel battesimo:

...nessuno deve essere ostacolato dall'ottenere la grazia attraverso la legge antica, e la circoncisione spirituale [battesimo] non dovrebbe essere ostacolata dalla circoncisione carnale, ma ogni uomo deve essere ammesso senza limiti alla grazia di Cristo... nessuno è allontanato dal battesimo e dalla grazia – quanto più noi dovremmo evitare di ostacolare un bambino, che essendo nato da poco non ha peccato, tranne per il fatto che, essendo nato nella discendenza di Adamo, ha contratto il contagio della morte antica...

E pertanto, carissimo fratello, questa è stata la nostra opinione in concilio, che nessuno debba essere da noi allontanato dal battesimo e dalla grazia di Dio, che è misericordioso e mite e benevolo verso tutti. Se ciò si deve fare con tutti, noi pensiamo che lo si debba fare ancor più con gli infanti e i neonati, che per il fatto stesso di essere tali meritano il nostro aiuto e la misericordia divina (Epistola XVIII, The Ante-Nicene Fathers, Vol. V, p. 354).

Non uno tra i primi Padri della Chiesa protestò contro il battesimo dei bambini. Al contrario, molti di questi discepoli degli Apostoli fanno risalire l'inizio della loro unione con cristo dalla nascita - dal loro stesso battesimo da bambini. Il celebre Policarpo, nato nel primo secolo, rivela al tempo del suo martirio a Roma (anno 167) di essere stato al servizio di Cristo per ottantasei anni, vale a dire la sua intera vita (The Apostolic Fathers, p. 143). Giustino Martire (anno 150) scrive, "e molti, uomini e donne, che sono stati discepoli di Cristo fin dall'infanzia, rimangono puri all'età di sessanta o settant'anni " (Prima apologia di Giustino, cap. XV, The Ante-Nicene Fathers, Vol. I, p. 167).

La testimonianza delle Scritture e dei Padri è coerente e chiara: i bambini vanno portati al Signore Gesù Cristo attraverso il battesimo. Così, che dire dell'argomentazione protestante sulla comprensione e la consapevolezza?

L'età della coscienza

La cosa che mi ha confuso più di tutte, come bambino che cresceva nella Church of Christ, era il concetto del raggiungimento della "età della coscienza".

Ho un caro amico che, alcuni anni fa, tenne un incontro nel corso della "Settimana di enfasi religiosa" in una delle nostre grandi università della costa occidentale. Mi ha raccontato di avere sviluppato in quella settimana una forte amicizia spirituale con il cappellano universitario battista, un uomo molto devoto a Cristo.

Il giorno di chiusura della settimana, in una sessione di domande e risposte con i pastori del campus, il cappellano battista gli chiese: "Ho evitato per tutta la settimana di farti questa domanda. So che tu, come cristiano ortodosso, nella tua chiesa battezzi i bambini. Mi puoi mostrare un verso nel Nuovo Testamento – solo uno – che prescrive il battesimo dei bambini?"

"Ma certo," rispose il mio amico con un sorriso fiducioso, "se mi mostrerai prima un solo verso che insegna l'età della coscienza!"

Come sempre accade con le Scritture, dobbiamo rivolgerci alla fede e alla pratica della Chiesa storica, alla "fede dei nostri padri ancora viva," per trovare indicatori chiari di interpretazione. Come scrive G.K. Chesterton, è doveroso "dare diritto di voto ai nostri antenati."

Nessuno crede in Dio più dei bambini piccoli. Io andavo già in chiesa nel grembo di mia madre. Fui pubblicamente dedicato al Signore dai miei genitori in una Chiesa del Nazareno quando avevo due anni. Oltre a partecipare alla scuola domenicale, ascoltavo storie della Bibbia che mi leggevano i miei genitori e li ascoltavo pregare. Il punto a cui sto cercando di arrivare è questo: io credevo!

Tuttavia, all'età di sette anni, mi fu detto che ero "perduto" e che avevo bisogno di essere "salvato." Vale a dire, avevo bisogno di formarmi la mia comprensione personale della salvezza e di essere battezzato. Fu come se fossi stato portato su un'autostrada pericolosa per farmi dire che quella non era un posto sicuro per me, quando non avevo nemmeno avuto l'intenzione di andarci!

Grazie a Dio, il battesimo mi rimase attaccato. Fu compiuto con fede, nel nome della Santissima Trinità, e non pensai mai, neppure per un secondo, di dover essere ribattezzato. Ma non dovevo prendere una decisione di diventare cristiano, almeno più di quanto dovessi prendere una decisione di diventare americano. I miei genitori lo avevano già scelto per me. La sola scelta per coloro che sono battezzati da bambini non è quella di unirsi a Cristo e alla Chiesa, ma piuttosto quella di lasciare Cristo e la Chiesa, cosa che in questo contesto non è una vera scelta.

Ci vogliono anni perché una persona prenda piena responsabilità della sua vita, soprattutto in America, dove l'adolescenza è prolungata dalla nostra cultura egoistica, e nove non esiste alcun chiaro "rito di passaggio" all'età adulta. Ma c'è sempre voluto del tempo per far maturare i giovani. Dio stesso risparmiò i giovani fino a vent'anni quando i loro genitori si rifiutarono di entrare nella Terra Promessa. Tutti i maggiori di vent'anni morirono nel deserto (Num 14:29). Molti stati fissano a ventun anni l'età in cui una persona diviene pienamente responsabile per le proprie azioni. Nella mia esperienza, ho visto molte persone ben più giovani allontanarsi da Dio a causa di pressioni premature che sono state forzate su di loro a causa di una falsa idea della "età cosciente." L'imbarazzo di essere chiamati a una decisione per Cristo "una volta per tutte" spesso spinge queste persone a fare la decisione sbagliata.

Salvezza tramite la comprensione?

Dalla Genesi all'Apocalisse, la testimonianza delle scritture è chiara: quando tutto è stato detto e fatto, la salvezza ci giunge attraverso la misericordia di Dio. Non siamo salvati tramite la comprensione, le decisioni, le opere, la preghiera, e nemmeno da una fede "sufficiente", per importanti che siano queste cose. Quale adulto, per esempio, comprende veramente il mistero del battesimo e dell'unione con Cristo? Chi tra noi ha una fiducia perfetta nel Signore? La fede è sempre in maturazione. Padre Alexander Schmemann scrive, "La Chiesa Ortodossa, in questo radicalmente differente da alcune sette 'razionalistiche', non ha mai posto la 'comprensione' come condizione per il battesimo. Piuttosto dice che la vera 'comprensione' è resa possibile dal battesimo, ed è il suo risultato e frutto, piuttosto che la sua condizione " (Of Water and the Spirit, p. 18).

Così, i veicoli di grazia che ci portano a Dio non furono mai proibiti agli infanti e ai bambini. Di fatto Gesù disse: "In verità vi dico: se non cambiate e non diventate come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli" (Matteo 18:3). Affrontiamo la situazione: i bambini – non gli adulti – sono i nostri esempi di fede! È uno spirito puro, e non una matura facoltà di raziocinio, che risponde rettamente a Dio. Siccome la Riforma ha teso in genere a sostituire la risposta dello spirito con la ragione, così sembra che il razionalismo anabattista riformato abbia cambiato l'ordine di queste parole di Cristo, insistendo che, a meno che i bambini non diventino adulti nella loro comprensione, essi non possono entrare nel Regno dei Cieli.

Padre Anthony Coniaris scrive:

Battezzare i bambini prima che essi sappiano che cosa succede è un'espressione del grande amore di Dio per noi. Mostra che Dio ci ama e ci accetta anche prima che noi possiamo conoscerlo o amarlo. Mostra che siamo voluti e amati da Dio fin dal momento stesso della nostra nascita. Dire che una persona deve raggiungere l'età della ragione e credere in Cristo prima di poter essere battezzata significa rendere la grazia di Dio in qualche modo dipendente dall'intelligenza dell'uomo. Ma la grazia di Dio non dipende da alcun nostro atto, intellettuale o di altro tipo: è un puro dono del suo amore (Introducing the Orthodox Church, p. 129).

Credo che il più grande problema di comprensione del battesimo dei bambini tra i molti protestanti sia la mancanza di comprensione dell'Incarnazione del nostro Signore. Nulla potrebbe essere più importante che approfondire questo mistero di Colui che "per noi uomini e per la nostra salvezza discese dai cieli e si incarnò dallo Spirito Santo e da Maria Vergine" (Credo niceno).

Questa è la base della vita sacramentale nella Chiesa. Raccomando il libro Divine Energy di padre Jon Braun (Conciliar Press, 1991) come lettura essenziale per coloro che cercano una comprensione più chiara della nostra unione con Cristo.

L'unione con la natura umana glorificata di Cristo trascende una giustificazione legale dei peccati, che possedevano anche i santi dell'Antico Testamento (v. Ebr 2). Sotto la Nuova Alleanza, attraverso l'Incarnazione del nostro Signore Gesù Cristo, siamo invitati a partecipare delle energie divine nella nostra unione con lui. Questa unione è un'unione veramente sostanziale e reale con Gesù Cristo nella sua umanità, "ossa delle sue ossa e carne della sua carne.," San Gregorio Nazianzeno, chiamato "il Teologo," scrisse riguardo a questo suo prendere care per noi, "Ciò che non è assunto non è redento." Pertanto noi condividiamo nell'essenza la sua morte e la sua risurrezione. Questo è ciò che vi è davvero di NUOVO nella Nuova Alleanza. Questo è ciò che non era ancora possibile ai santi dell'Antico Testamento. Ecco perché il più piccolo nel Regno dei Cieli è più grande di Giovanni Battista (Mt 11:1l).

Ora, questa unione con Cristo è resa possibile attraverso il sacramento del battesimo. "O ignorate forse che tutti noi, che siamo stati battezzati in Cristo Gesù, siamo stati battezzati nella sua morte? Siamo stati dunque sepolti con lui mediante il battesimo nella sua morte, affinché, come Cristo è stato risuscitato dai morti mediante la gloria del Padre, così anche noi camminassimo in novità di vita. Perché, se siamo diventati una stessa cosa con lui [corsivo dell'autore] per una morte simile alla sua, saremo anche partecipi di una risurrezione simile alla sua" (Rm 6:3-5).

Considerate il combattimento invisibile, in cui tutti gli esseri umani, inclusi i bambini, sono vulnerabili agli attacchi del peccato, della morte e del diavolo. Questa è un'altra ragione per non impedire ai nostri bambini di ricevere la grazia sacramentale a loro impartita nel mistero del battesimo.

Permettetemi di fermarmi e chiarire un punto importante: la Fede ortodossa non insegna che i bambini sono destinati all'inferno se non sono stati battezzati. Questo errore dottrinale, sfortunatamente introdotto da sant'Agostino, si è introdotto nella Chiesa in Occidente, ma non è mai stato insegnato dagli ortodossi. Ciò che essi insegnano, per dirla in modo semplice, è che i bambini dovrebbero essere condotti all'unione con Cristo, per permettere loro, con la grazia di Dio, di superare il peccato, la morte e il diavolo nel loro viaggio nella vita di questa terra. Così come Giovanni Battista ha ricevuto la grazia dello Spirito Santo e ha "esultato" nel grembo di sua madre quando Maria la salutò (Lc 1:41), sicuramente i bambini possono entrare in questo mondo attraverso il grembo pieno di grazia del battesimo.

Proteggere il bambino dal male

Oltre a portare il bambino nel Regno di Dio, il battesimo lo protegge anche dall'influenza del male.

Durante le prime settimane della sua vita, il bambino riceve tre sacramenti: il battesimo, la cresima e la santa comunione, e viene sottoposto a particolari funzioni, tra cui l'imposizione del nome e l'ingresso nella Chiesa. La chiesa fa del bambino un portatore di grazia e lo protegge dal potere del male prima che mostri alcun segno di risveglio di intelligenza e di comprensione. Sembra che in questo la Chiesa riconosca tutto il mondo dello sviluppo del subconscio – il "sé" più profondo che si trova sotto al livello del pensiero e della volontà. La tradizione ascetica e spirituale della nostra Chiesa ritiene che il "sé" che noi siamo in grado conoscere, accettare e persino "creare" è solo la "punta dell'iceberg." Ve n'è una parte molto più grande sotto la superficie, che non è conosciuta ma è enormemente attiva nel determinare le nostre vite. E queste profondità molto importanti e critiche si formano quasi esclusivamente nell'infanzia. In un certo senso tutta la vita adulta è una reazione a uno sviluppo ricevuto nell'infanzia (Sophie Koulomzin, Our Church and Our Children, p. 34).

Non esiste da nessuna parte un genitore che aspetta il risveglio della fede, della ragione o della comprensione per nutrire, vestire o lavare un bambino. Il desiderio del latte materno e il bisogno di calore sono naturali nel bambino fin dalla nascita, e sono porte verso la vita e la salute. Tanto più, allora, i sacramenti sono offerti al bambino come porta a Dio e alla salute spirituale.

Quando un bambino è portato a Cristo nel battesimo, gli si praticano prima le preghiere di esorcismo. Perché nella Fede ortodossa si praticano esorcismi sui bambini? I piccoli, preziosi e innocenti bambini hanno forse bisogno di essere esorcizzati dal diavolo e dalla sua influenza?

La Bibbia ci dice che la vita umana a ogni stadio non è passiva. Il bene e il male influenzano la persona umana fin dal tempo della nascita, e anche prima. "I malvagi sono traviati fin dal grembo materno," scrive il Salmista. "Si traviano appena nati, proferendo menzogne" (Ps 58:3).

Peccato generazionale

La Chiesa sapeva, molto prima che la psicologia del ventesimo secolo lo scoprisse, che persino i bambini escono dal grembo con problemi strutturali. John e Paula Sandford, nel loro libro Healing the Wounded Spirit, sostengono, "Il peccato generazionale e i suoi effetti ci pervengono in tre modi. Dapprima, possiamo ereditare le nostre propensione al peccato attraverso i nostri geni. Molto di più di quanto sospettiamo discende dalla nostra eredità fisica' (p. 371). Tra i peccati che oggi spesso vediamo, e che risultano dalle propensioni ereditate, vi sono la gola, l'alcolismo e l'assuefazione alle droghe.

Il secondo modo di discendenza del peccato, descritto dai Sandford, è l'esempio. I bambini imparano a diventare ciò che sono i genitori. Quante volte vi siete scoperti mentre trattavate i vostri figli nel modo sbagliato, e avete realizzato, "Sto facendo proprio come mamma/papà"?

Il terzo, e forse il più influente, di discendenza del peccato, viene attraverso la legge della semina e del raccolto. Quando Davide peccò, suo figlio morì. Sembra ingiusto che bambini non ancora nati, anni dopo, debbano soffrire gli effetti dei peccati dei genitori e degli avi, ma così avviene. Dio è giusto, ma il peccato non lo è mai. Ho parlato con così tanti genitori di figli adottati che erano in difficoltà perché i loro bambini dimostravano comportamenti e caratteristiche totalmente estranee alla loro famiglia!

Per queste ragioni vediamo l'importanza delle preghiere di esorcismo della Chiesa, nei casi dei bambini così come in quelli degli adulti. L'influenza di Satana deve essere rotta prima che il bambino possa essere unito a Cristo. Come scrive Padre Schmemann, il battesimo "è un atto di liberazione e di vittoria... nel nostro cammino verso il fonte battesimale ci 'imbattiamo' inevitabilmente nella figura oscura e potente che ostruisce il sentiero. Essa deve essere rimossa, scacciata, perché noi si possa procedere" (Of Water and the Spirit, p. 23).

Il battesimo cristiano è l'esodo, l'aspetto essenziale del processo con cui un bambino o un adulto può sperimentare la Nuova Alleanza che eccede l'antica. Nel battesimo, la vita umana risponde a qualcosa che trascende la condizione dei santi dell'Antico Testamento: l'unione sostanziale con l'umanità glorificata di Cristo. Ciò che non era possibile prima è reso possibile dalla gloriosa incarnazione del nostro Signore Gesù Cristo. In questo sacramento, il bambino inizia a dimorare in Cristo e la sua volontà è rafforzata per superare gli effetti del peccato a lui tramandati. Nel battesimo, l'umanità caduta, corrotta e morente si unisce con l'umanità risorta di Cristo. Cristo ha assunto tutta la nostra umanità: "Ciò che non è assunto non è redento." Poiché la razza umana inizia a morire fin dalla nascita, non è da Cristo nostro Dio di avere misericordia e di offrire la sua "medicina di immortalità," la sua carne vivifica, ai piccoli che ne hanno bisogno?

"Per mezzo di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo, e per mezzo del peccato la morte, e così la morte è passata su tutti gli uomini" (Rm 5:12). Fortunatamente, il Signore, il nuovo "solo uomo," è entrato nel mondo, e con la sua grazia vivifica estesa a tutti gli uomini ha rovesciato la maledizione del peccato. Con il suo battesimo, ha santificato il nostro battesimo, accordando a tutti la vita. Sapendo che il peccato, la morte e il diavolo si scagliano contro i bambini così come contro agli adulti, noi benediciamo i bambini con la grazia sacramentale del Santo Battesimo. Essi avranno bisogno del beneficio delle energie di Dio all'opera in loro.

Pertanto, usiamo quest'antica preghiera in ogni funzione battesimale:

Manifestati, o Signore, in quest'acqua, e concedi che quanti vi saranno battezzati vi vengano trasformati per mettere da parte il vecchio uomo, corrotto dalle passioni, e per rivestire l'uomo nuovo, rinnovato secondo l'immagine di colui che li ha creati; affinché, piantati a immagine della tua morte attraverso il battesimo, essi possano crescere fino alla statura della loro chiamata, ed essere annoverati tra i primogeniti i cui nomi sono scritti in cielo, in te nostro Dio e Signore, Gesù Cristo, a cui siano gloria e potenza, assieme all'eterno tuo Padre e al tuo santissimo, buono e vivifico Spirito, ora e sempre e nei secoli dei secoli.

Non impedite più ai piccoli di venire a Cristo

Le Sacre Scritture, le opere dei primi Padri della Chiesa, la dottrina cristiana storica e la pratica della Chiesa indicano tutte che Dio attraverso il nostro Signore Gesù Cristo invita tutti, inclusi i bambini, a sé e alla sua Chiesa attraverso il santo Battesimo. Io ho dovuto dapprima accettare intellettualmente questa pratica della Fede antica; quindi la mia anima e le mie emozioni hanno seguito il percorso, esclamando "Amen" quando per la prima volta ho battezzato bambini in Cristo e nella Chiesa. Grazie a Dio non impedisco più ai piccoli di venire a lui: poiché loro è il Regno dei Cieli! Quando sperimenterete, quando vedrete con i vostri occhi, questi piccoli portati a Cristo attraverso l'immersione nelle acque del battesimo, la testimonianza dello Spirito Santo nelle profondità della vostra anima dirà, "Questo è giusto!"

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