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  L'iconografia di san Mamante

dal blog Icons and their interpretation, 14 maggio 2015

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Abbiamo visto in precedenza un leone associato a san Gerasimo nelle icone. Oggi daremo un'occhiata a un'icona greca di san Mamante (chiamato Mamas in Grecia e Mamant in Russia), la cui iconografia include allo stesso modo un leone.

Non sembra che il pittore si sia preoccupato del fatto che la testa fosse così sproporzionata rispetto al corpo.

Diamo un'occhiata alle iscrizioni. Innanzitutto, c'è l'iscrizione del titolo del santo:

È divisa in tre parti ampiamente distanziate. Iniziando in alto a sinistra, si legge:

ΟΑΓ – Abbreviazione di Ο ΑΓΙΟC – HO HAGIOS – "Il Santo".

ΜΑΜΑC — Questo è il nome del santo, MAMAS

Ο ΘΑΥΜΑΤΟΥΡΓΟC — HO THAUMATOURGOS — "Il Taumaturgo".

Quindi, messi insieme, l'iscrizione del titolo recita:

HO HAGIOS MAMAS HO THAUMATOURGOS — "Il santo Mamante il Taumaturgo"

In secondo luogo, c'è l'iscrizione sulla mano del Cielo in alto a destra:

ΧEΙΡ ΚΥ — Abbreviazione di ΧΕΙΡ ΚYRIOY — KHEIR KYRIOU — "La mano del Signore".

È utile sapere, come parte del vocabolario di base per la lettura delle icone greche, che KYRIOS significa "Signore" e KYRIOU significa "del Signore".

Ora che sapete che i titoli delle icone sono spesso abbreviati e le parti sono separate, dovreste riuscire a leggere facilmente l'iscrizione del titolo su questo affresco di san Mamante dal monastero di Dokhiariou sul monte Athos in Grecia:

Sì, si legge H]O [H]A[GI]OS MAMAS — "[I]l santo Mamante". La "-GI-" in Hagios è scritta sopra le lettere OA, e la desinenza -OS è scritta sotto.

In entrambe le immagini, Mamante trasporta una pecora mentre cavalca il leone.

Chiunque abbia familiarità con gli antichi podlinniki russi, i manuali dei pittori, sa che la descrizione di Mamante (Mamant) è quasi all'inizio, perché il suo giorno di commemorazione è il 2 settembre e l'antico anno ecclesiastico russo iniziava il 1° settembre. Ma chi era esattamente, secondo l'agiografia, il santo su cui si basano le icone?

Innanzitutto dobbiamo tenere a mente che, come nel caso di molti santi antichi, la sua storia è altamente ricca di elementi fantastici; è piuttosto variabile e inaffidabile come storia. La sua categoria come santo è "Martire" (Martyros in greco, e Muchenik in slavo):

Questo è ovviamente ciò che è raffigurato nell'immagine qui sopra: il martirio di san Mamante.

Osserviamo più da vicino l'iscrizione:

Si legge:

ΜΑΡΤΥΡΙΟΝ ΤΟΥ = MARTURION TOU

ΑΓΙΟΥ ΜΑΜΑ[Ν] = HAGIOU MAMA]N]-

ΤΟC = -TOS

MARTYRION TOU AGIOU MAMANTOS, che significa "Martirio del santo Mamante".

Avete notato che come la parola KYRIOS (Signore), la parola AGIOS cambia forma quando viene usata con la parola TOU, che significa "di"? "Il Santo" (per un maschio) è HO HAGIOS ; ma "del Santo" diventa TOU AGIOU

Ma torniamo alla storia della sua vita, in gran parte romanzata e raccontata in vari modi:

Mamante era un ragazzo nato in Paflagonia. I suoi genitori, Teodoto e Rufina, vivevano a Gangra ed erano cristiani imprigionati a Cesarea per la loro fede. Entrambi morirono in prigione, ma la madre riuscì a dare alla luce Mamante prima di morire.

Mamante fu preso e cresciuto da una ricca vedova cristiana di nome Ammia. Si dice che il suo nome derivi dal fatto che lui la chiamava "Mama" (in realtà, Mamante era un nome piuttosto comune a quei tempi). Il ragazzo Mamante divenne un evangelizzatore tra la gente, convertendola al cristianesimo. Ciò lo portò all'attenzione delle autorità e fu arrestato e torturato durante la persecuzione dell'imperatore Aureliano. Fu fatto un tentativo di annegarlo, ma fu salvato da un angelo, che gli disse di vivere su una montagna. Lì fece amicizia con capre selvatiche e cervi e sopravvisse con latte di capra e di cerva, da cui ricavava anche del formaggio che distribuiva ai poveri. Visse la vita di un pastore.

Alla fine, tuttavia, un gruppo di soldati arrivò nel luogo dove viveva Mamante, che diede loro del latte da bere e disse loro chi era. Fu arrestato, torturato e gettato in pasto alle bestie feroci nell'arena, ma le bestie divennero pacifiche e non gli fecero del male. La sua morte arrivò infine all'età di 15 anni quando fu pugnalato con un tridente, alcuni dicono da parte un sacerdote pagano, nel 275 d.C., e dicono che mentre era ferito, riuscì a raggiungere una grotta, dove morì.

Il motivo del "leone" apparve in resoconti successivi della sua vita, ed è variabile. Alcuni dicono che mentre viveva sulla montagna, fu chiamato davanti a un giudice per non aver pagato le tasse. Lungo la strada, una pecora inseguita da un leone gli attraversò il cammino. Mamante salvò la pecora e il leone divenne docile, consentendo a Mamante di cavalcarlo fino al tribunale, portando la pecora. Mamante diede la pecora al giudice, che gli perdonò il mancato pagamento delle tasse (il che spiega perché Mamante sia il santo patrono degli evasori fiscali). Altri dicono che dopo che i soldati lo trovarono, disse loro che li avrebbe incontrati a Cesarea, e arrivò cavalcando un leone. In entrambi i casi il motivo della cavalcata sul leone, che nella sua iconografia risale almeno al VI secolo, è ovviamente fittizio quanto quello dell'uccisione del drago da parte di san Giorgio.

Dalle fonti si può facilmente notare che la storia del santo varia in modo confuso nel tempo, nella disposizione, nel luogo e nella natura degli eventi della sua vita, a seconda della fonte consultata, ma ciò non è insolito nelle leggende dei santi.

Nel calendario della Chiesa, Mamante è chiamato Mamante di Cesarea, ma questa non è la Cesarea dei Vangeli. Invece è la città di Kayseri nell'odierna Turchia. Tuttavia, la gente dell'isola di Cipro ha una tradizione piuttosto diversa da quella che fa risalire Mamante al III secolo e lo colloca a Cipro nel XII secolo, dicendo che visse come eremita in una grotta vicino alla città di Morphou. Mamante è particolarmente popolare a Cipro, essendo considerato una specie di patrono nazionale, e ci sono circa 60 chiese cipriote a lui dedicate. Le sue prime chiese apparvero in Cappadocia.

Mamante è anche considerato il patrono dei pastori, delle pecore e delle capre, ecc. A volte è raffigurato semplicemente come un martire che tiene in mano una croce o un ramo di palma, ma le sue icone più accattivanti sono quelle che lo mostrano a cavallo del leone, con una pecora in una mano e un bastone da pastore o una croce nell'altra.

Ecco una colorata icona "popolare" greca di san Mamante:

(Per gentile concessione di Bertrand F.)

L'iscrizione a sinistra recita:

"La supplica [deisis] del tuo servo Markos, con sua moglie e i suoi figli".

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