Questi sono tempi che richiedono ai fedeli ortodossi audaci e coraggiosi di farsi avanti, proclamando la verità del Vangelo senza paura.
La Chiesa Militante, che è la Chiesa di Cristo qui su questa terra, è nel mezzo di una battaglia. Il nostro nemico non è fatto di carne e sangue, ma di oscurità e di male. La sopravvivenza dell'umanità non dipende dal numero di persone che accettano o rifiutano la vera fede, ma piuttosto dal fatto che coloro che lo fanno attivino la fermentazione, perché proprio come il lievito agisce come agente di crescita per il pane, così la fede in Cristo può trasformare l'intero cosmo.
Satana odia la Chiesa, e lo spirito delle tenebre odia coloro che proclamano la verità, sia nel modo in cui amano gli altri, sia nel modo in cui proclamano il Vangelo in tutta la sua purezza e santità. Mentre il mondo proclama insegnamenti impuri e malvagi che sono in opposizione alle verità proclamate nei vangeli, i veri servitori di Dio proclamano il messaggio di guarigione di cui il mondo ha così disperatamente bisogno.
I veri proclamatori degli insegnamenti della Chiesa diventano gli ingredienti attivi per la trasformazione di questo mondo decaduto, spesso mentre il mondo li emargina. Nel tentativo di mettere a tacere i veri dispensatori della verità di Dio, coloro che, spesso senza rendersene conto, falliscono nella loro testimonianza a Cristo, stanno di fatto fuorviando coloro che hanno più bisogno della medicina necessaria per la trasformazione stessa che solo la Verità può offrire.
In questi giorni bui per il nostro mondo, molti cristiani apparentemente seri stanno offrendo cure annacquate e difettose per una società malata che non sono diverse da quelle offerte da atei e marxisti. Si trasformano in assistenti sociali laici, offrendo solo ciò che il mondo ha da offrire.
Questi sono tempi che richiedono che i fedeli ortodossi audaci e coraggiosi si facciano avanti, proclamando la Verità del Vangelo senza paura, persino fino alla morte. Se non siamo disposti a essere emarginati dalla società che ci circonda, o persino ad affrontare il martirio, non siamo degni di chiamarci cristiani. Alla fine non è il mondo il cui rispetto dobbiamo cercare, ma l'ammirazione e la solidarietà dei santi che ci hanno preceduto nella vittoria e che ci attendono nel Regno dei Cieli.
Con amore in Cristo,
abate Tryphon
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