foto: Greco-Levantines World Wide
In un messaggio pastorale pubblicato il 30 novembre 2024, sua Eminenza il metropolita Ephraim di Aleppo della Chiesa ortodossa antiochena si rivolge ai suoi fedeli nel contesto dell'attuale inasprimento della guerra siriana, che dura da 13 anni.
Sua Eminenza conferma che lui e gli altri rimasti ad Aleppo sono al sicuro, consigliando tuttavia ai residenti di rimanere in casa e mantenere la calma.
Si impegna a rimanere ad Aleppo per sostenere la sua congregazione, incoraggia a continuare a pregare e offre preghiere per coloro che hanno lasciato la città, assicurando al contempo che le funzioni religiose continueranno se le circostanze lo consentiranno.
Aleppo ospita la più grande popolazione cristiana (di varie confessioni) della Siria, anche se la percentuale è diminuita drasticamente dall'inizio della guerra nel 2011.
Il 29 novembre, Hayat Tahrir al-Sham (in precedenza noto come Fronte Al-Nusra) e gruppi di opposizione sostenuti dalla Turchia hanno lanciato un'offensiva su Aleppo, entrando nella città controllata dal governo. Entro il 30 novembre, queste forze di opposizione avrebbero catturato la maggior parte della città, segnando il primo grande scontro ad Aleppo da quando le forze governative hanno preso il controllo dai ribelli nel 2016.
Leggete la dichiarazione completa del netropolita Ephraim durante i combattimenti:
Amati figli, la pace del Signore sia con voi,
Innanzitutto, vorrei salutarvi e augurarvi buona sera, sperando che il nostro mondo rimanga in salute e che voi siate in buona salute. Grazie a tutti coloro che ci hanno contattato per controllare chi di noi è rimasto ad Aleppo. Vi assicuriamo tutti che stiamo bene, grazie a Dio.
In queste circostanze, cari, è saggio per coloro che sono rimasti ad Aleppo evitare di girovagare e mantenere calma e pazienza, e impegnarsi a pregare il Signore Dio affinché abbia misericordia del suo mondo e gli porti la pace. Quanto a coloro che ci hanno lasciato, preghiamo il Signore di guidare i loro passi e di aiutarli a raggiungere le loro destinazioni in sicurezza.
Vi assicuriamo, nostri amati figli di Aleppo, che resteremo ad Aleppo accanto al nostro gregge in tutte le circostanze, dalle più dure alle più dolci. Questa è la nostra missione pastorale e rimarremo saldi in essa. Vi saremo di supporto quando necessario, quindi non esitate a contattarci direttamente.
Affermiamo che le preghiere continueranno nelle nostre chiese, secondo le circostanze e le condizioni disponibili. Perché nella preghiera, amati, gettiamo il peso del nostro fardello su Dio e fissiamo la nostra speranza in lui. Perciò, vi dico di pregare senza sosta. Resistiamo, condividendo il cammino della croce di Cristo finché non risorgeremo con lui nella sua risurrezione.
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