Oggi la Russia celebra il giorno dei cosmonauti, che segna l'anniversario del primo volo spaziale con equipaggio, compiuto in questo giorno nel 1961 da Jurij Gagarin (1934-1968). Per celebrare questa giornata, offriamo i seguenti brani tratti da un'intervista rilasciata dal colonnello Valentin Vasil'evich Petrov, docente presso l'Accademia aeronautica militare J. A. Gagarin, a Interfax-Religion nel 2006.
Valentin Vasil'evich, eravate amici intimi con Jurij Gagarin. Secondo alcuni, il primo cosmonauta era un credente, anche se non lo pubblicizzava. Si può dire che la fede ortodossa è stato un altro elemento tacito che collegava la vostra amicizia, come giovani piloti sovietici in quegli anni di ateismo di Stato, così difficile per la Chiesa?
Jurij Alekseevich, come tutti i russi, era battezzato, e, per quanto ne posso sapere, era un credente. La nostra visita congiunta alla Lavra della Trinità e di san Sergio nel 1964, proprio nel trentesimo compleanno di Gagarin, resta indimenticabile per me. Lui, che era così vivace per natura, una volta mi ha chiesto direttamente se ero mai stato alla Lavra. Dopo aver ricevuto una risposta affermativa, mi ha suggerito di andarci di nuovo. Siamo partiti subito, quella sera, travestiti in abiti "civili". Siamo stati degli sciocchi totali, ovviamente, perché Gagarin non poteva travestirsi... Quando siamo arrivati alla Lavra, una folla di persone gli si è avvicinata chiedendogli l'autografo. La funzione non era nemmeno finita quando tutti, dopo aver sentito parlare dell'arrivo di Gagarin, si sono precipitati verso di lui. Tale era l'amore del popolo per Jurij, e lui non poteva rifiutare nessuno.
Il colonnello Valentin Petrov all'Accademia Teologica di Mosca
Jurij Alekseevich era una persona unica: non si è mai vantato della sua fama. Quando ti rivolgevi a lui, non vedeva né sentiva nessuno, tranne te. È lo stesso con i suoi figli, che non si erano (e non si sono) gonfiati per la consapevolezza di essere i figli del primo cosmonauta.
Poi, alla Lavra, l’igumeno ha salvato noi - e, naturalmente, Gagarin in primo luogo. Ci ha portato nella sua cella dove, secondo il costume russo, ci ha ovviamente offerto da bere. Dopo il terzo bicchiere ha detto: "Beh, chi mi crederebbe se dicessi che Gagarin era nella mia cella?" E Gagarin gli ha risposto scherzosamente: "Beh, chi non vorrebbe crederci?" E poi ha tirato fuori una sua fotografia, l’ha firmata "Per l’igumeno da Gagarin, con i migliori auguri", e gli l’ha presentata. Quest'ultimo ha detto: "Beh, abbiamo bisogno di bere per questo!" E naturalmente l’abbiamo fatto!
Poi l’igumeno ci ha suggerito visitare il TsAK. Abbiamo risposto con stupore: "Che cosa sta dicendo, Padre, siamo già stati al TsAGI!" Stavamo pensando al nostro Istituto Centrale di Aero-Idrodinamica [TsAGI]. Si è scoperto che stava parlando dell’Ufficio archeologico ecclesiastico dell’Accademia Teologica di Mosca [TsAK]. [1] Ci siamo andati, ovviamente, e lì mi è capitato qualcosa che mi ha completamente sorpreso. Quando abbiamo raggiunto il modello della Cattedrale di Cristo Salvatore, Jurij lo ha guardato dentro, lo ha osservato, e poi mi ha detto: "Valentin, guarda che bellezza hanno distrutto!" Poi ha continuato a guardarlo per un tempo molto lungo ...
Quando eravamo di ritorno dalla Lavra quella volta, eravamo tanto impressionati da tutto ciò che avevamo visto che guidavamo come ipnotizzati. Jurij mi ha detto inaspettatamente: "Valentin, medita su queste parole: 'Che sei nei cieli'." L’ho guardato con gli occhi spalancati: "Jurij Alekseevich, ma sai davvero le preghiere?" E lui ha detto: "Pensi di essere l'unico che le conosce? Beh, sai come mantenerti quieto. "Dopo tutto, era il 1964, quando Krushchev aveva promesso di "mostrare l'ultimo prete..."
Sono finito nei guai a causa di questo viaggio: sono stato accusato di avere "trascinato Gagarin nella religione". Ma Gagarin mi ha salvato. Ha detto: "Come può un capitano trascinare un colonnello nella religione?! Non mi ha guidato lui: siamo andati con la mia macchina". Come risultato, sono stato rimproverato secondo la linea del partito per "aver portato Jurij Gagarin all’Ortodossia" - e ora ne sono molto orgoglioso.
Poco dopo il nostro viaggio, Jurij Gagarin, parlando a una sessione plenaria del Comitato centrale per l'educazione della gioventù, ha suggerito apertamente di ricostruire la Cattedrale di Cristo Salvatore come un monumento di gloria militare e un prodotto eccezionale dell'Ortodossia. Ha proposto nel contempo di ricostruire l’Arco Trionfale di Mosca allora in rovina. Le motivazioni di Gagarin erano molto semplici: non si può far crescere il patriottismo, se uno non conosce le proprie radici. Nella misura in cui la Cattedrale di Cristo Salvatore era un monumento di gloria militare, le persone che vanno a difendere la loro Patria dovevano saperlo.
Nessuno nel plenum, ovviamente, si aspettava queste parole dal primo cosmonauta: la reazione è stata incredibile e l'applauso è stato scrosciante. Il presidio, naturalmente, era seriamente spaventato, ma va da sé che non potevano fare nulla contro Jurij Alekseevich.
Ma per quanto riguarda la famosa frase attribuita a Gagarin: "Ho volato nello spazio, ma non ho visto Dio"?
Non è stato certamente Gagarin a dire questo, ma Krushchev! Questo è stato collegato con una sessione plenaria del Comitato Centrale che affrontava la questione della propaganda anti-religiosa. Krushchev in quel momento aveva impostato l'attività per tutte le organizzazioni del partito e del Komsomol [Gioventù Comunista] per accrescere tale propaganda. Ha detto: "Perché state aggrappati a Dio? Gagarin ha volato nello spazio e non ha visto Dio". Tuttavia, qualche tempo dopo queste parole cominciarono a e essere presentate in una luce diversa. Erano citate in riferimento non a Krushchev, ma a Gagarin, che era amato dal popolo. Tale frase pronunciata da lui sarebbe stata di grande importanza. Krushchev non era particolarmente attendibile, dicevano, ma Gagarin lo sarebbe stato certamente. Ma nulla è stato mai detto da Gagarin su questo, né lui avrebbe potuto pronunciare tali cose.
Nota del traduttore:
[1] TsAK sta per Tserkovno-arkheologicheskii kabinet (Ufficio archeologico ecclesiastico), mentre TsAGI sta per Tsentral'nyi aerogidrodinamicheskiy institut (Istituto Centrale di Aero-Idrodinamica).
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