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  La kasha russa come filosofia di vita

di Kristina Bausman

Russia Insider

8 luglio 2016

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Ci sono molte cose strane e confuse incorporate nelle tradizioni russe. Ma queste tradizioni possono aiutarci a comprendere meglio il popolo russo e il suo carattere, se facciamo uno sforzo per scoprire la loro genesi.

Prendete la kasha (pappa di cereali), per esempio. È un alimento così semplice; e non solo in Russia, dove la kasha è un alimento di base. Ma è solo in Russia che la kasha è vista non solo come un pasto, ma come un riflesso di tutta una filosofia di vita. Ecco perché ci sono così tanti proverbi e tanta arte popolare russa che conferma questa saggezza popolare.

La kasha è sempre stata anche un piatto rituale. Nessun matrimonio o qualsiasi altro evento importante potrebbe essere compiuto senza kasha. La kasha era un pasto obbligatorio per gli sposi ed era inizialmente vista come un simbolo di fertilità, prosperità e abbondanza.

E non è vero che la kasha sia un alimento semplice e senza anima: dovrebbe essere cucinata in modo corretto, tanto per cominciare. Prendete per esempio la kasha di Gur'ev. La sua ricetta è inclusa nella lista delle più fini ricette di tutta Europa.

In una parola, la kasha non è semplicemente kasha in Russia.

Nessun paese può sfoggiare tante varietà di kasha come la Russia.

Ogni proverbio sulla kasha è una chiave al carattere nazionale e alla storia russa.

"Zuppa e kasha – il nostro cibo": questo proverbio rivela la vera dieta di un contadino russo.

La kasha era il secondo piatto per importanza sulla tavola.

L'affermazione "fare una kasha" (creare problemi) proviene dalla vecchia tradizione russa di fare una kasha prima di iniziare qualsiasi cosa importante.

"Lo odio".

"Che cosa?"

"Il grano saraceno".

"Io invece lo adoro".

"Ah, molto bene".

L'espressione idiomatica "con lui la kasha non sarà cotta" ha il significato opposto – non fare alcun affare con quella persona.

Le persone che hanno studiato assieme a scuola sono chiamati "odnokashniki" (ndt: è un gioco di parole tra odnoklassniki, "compagni di classe", e odnokashniki, "compagni di kasha").

Quanti piatti di kasha avremo mangiato ai tempi della scuola?

In Russia, la kasha era un piatto rituale.

La gente la cucinava quando voleva festeggiare un compleanno o un matrimonio.

Il segno della kasha sulla tavola russa è diventato simbolico.

Ne "Le anime morte" di Nikolaj Gogol', il maestro della metafora, un patriota, Sobakevich, che non ama la cucina francese, mangia la "njanja" – un piatto di maialino con kasha.

"Prova questa njanja".

"Grazie".

"Non troverai una njanja tanto gustosa in città".

La kasha di Gur'ev, con frutta secca, noci e panna, secondo la leggenda, era uno dei piatti preferiti dell'imperatore Alessandro III.

La kasha era un piatto importante nelle cucine da campo dei militari.

Nella Grande Guerra Patriottica, i cuochi preparavano la kasha, per così dire, "con l'accetta", nel senso che ci mettevano tutto ciò che poteva essere mangiato: cipolla, aglio, patate, e anche erbe.

"Dammene un po' di più".

Nell'Unione Sovietica la kasha, in particolare quella di semola, e in particolare nella scuola materna, era sinonimo di punizione.

"Mamma, mamma, ho finito!"

Una kasha per una persona russa è una misura universale di tutte le cose: se le scarpe sono bucate – "hanno bisogno di kasha"; se non riesci a concentrare i tuoi pensieri –"hai kasha nella testa"; se sei stato generoso – "la kasha non può essere rovinata dal burro".

All'Accademia d'arte di San Pietroburgo, ogni mattina, tutti possono fare colazione con kasha gratuitamente.

Questo cibo sostiene ed è in grado di soddisfare uno studente russo meglio di qualsiasi cosa e da molto tempo è diventato "il nostro tutto"!

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