La cittadina di Immerath si trovava nella regione tedesca della Renania Settentrionale-Vestfalia, vicino alla parte meridionale dei Paesi Bassi.

Immerath è uno dei centri abitati che sono stati distrutti per lasciare spazio alla miniera di lignite a cielo aperto di Garzweiler, nonostante fosse la sede di un monumento di eredità storica: la cattedrale cattolica neo-romanica di san Lamberto di Maastricht.



La chiesa, agli inizi del XXI secolo, era un edificio neo-romanico costruito tra il 1888 e il 1891. Le origini di una chiesa sul luogo risalivano almeno al XII secolo, e nei secoli successivi aveva avuto successivi ampliamenti in stile gotico e barocco.
Ecco alcune foto dell'interno della chiesa, oltre a uno dei più notevoli tra i particolari scultorei, il bassorilievo del Cristo Pantocratore sulle porte d'ingresso:




Nel 1985 la chiesa era stata inserita nella lista dei monumenti della città di Erkelenz, per il suo particolare valore architettonico e come simbolo dell'impegno dei cittadini di Immerath. Tuttavia, l'ampliamento della miniera di Garzweiler minacciava tutta la zona, che attorno al 2010 già appariva al bordo di un baratro, come si può vedere da questa foto aerea:

Il fattore determinante del rifiuto di salvare la chiesa fu economico: la parrocchia si era ridotta a meno di 60 fedeli attivi, e il mantenimento risultava impossibile. Per questo, i cittadini di Immerath decisero di accettare la proposta della compagnia mineraria di ricostruire l'abitato in un luogo fuori dall'area degli scavi, ribattezzato Immerath-Neu. La proposta comprendeva anche l'esumazione e il trasporto dei resti umani del cimitero locale, e la costruzione di una chiesa più piccola nel nuovo borgo.
L'ultima Messa fu celebrata il 13 ottobre del 2013, dopo di che la chiesa fu sconsacrata, e abbattuta nel gennaio del 2018:



La triste storia della chiesa di Immerath non sarebbe completa senza uno sguardo alla chiesa nella nuova sede di Immerath-Neu. Lasciamo che le immagini parlino da sole, a paragone di quelle della chiesa precedente.










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