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  4 motivi per cui il nuovo patriarca di Bulgaria è una vittoria per l'Ortodossia mondiale

di Nicholas (membro del Vicariato di rito occidentale dell'arcidiocesi antiochena in America)

Orthodox Reflections, 11 luglio 2024

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Per grazia di Dio e per l'intervento dello Spirito Santo, il nuovo patriarca di Bulgaria è sua Beatitudine Daniil! Ci sono voluti due turni di votazione per questo risultato, che è stato molto serrato, dato che la votazione finale per il nuovo patriarca è stata vinta solo per 69 voti contro 66.

Perché è importante? Dopotutto, la Bulgaria è un piccolo paese di soli 6,5 milioni di abitanti in una parte del mondo che la maggior parte degli americani non riesce nemmeno a trovare su una mappa. Quattro grandi motivi, in realtà.

1. Perché sua Beatitudine Daniil è un vero vescovo ortodosso

Secondo il sito web 24 Hours, le prime parole del nuovo primate della Chiesa ortodossa bulgara dopo la sua elezione sono state: "Manteniamo la fede ortodossa, che ci conduce a Dio!" Non c'è alcuna indicazione che il nuovo patriarca sarà disposto a sostenere i vari sforzi di "modernizzazione" provenienti da Costantinopoli/Alessandria, e sostenuti negli Stati Uniti da personaggi come l'arcivescovo Elpidophoros. Non è probabile che vedremo supporto per i "diritti LGBTQ", la comunione ai coniugi non convertiti, l'ordinazione femminile, la concelebrazione con chierici eterodossi, il supporto per l'isolamento della Chiesa ortodossa russa, "l'agenda verde" o qualsiasi altro numero di elementi sulla lista dei desideri del World Economic Forum o del sistema di sicurezza nazionale degli Stati Uniti.

Il patriarca Daniil sembra pienamente impegnato a preservare la Fede una volta consegnata agli Apostoli. Gloria a Dio per questo!

Come notato, la Bulgaria è piccola. Tuttavia, la sua costituzione definisce l'Ortodossia come la "religione tradizionale", praticata da circa l'85% della popolazione. Se si spera di "modernizzare" la Chiesa ortodossa, come molti dentro e fuori della Chiesa cercano di fare, prendere il controllo della Chiesa della Bulgaria sarebbe stata una grande vittoria. Basta guardare il modo in cui i nemici della Chiesa hanno distorto la vittoria politica del "matrimonio gay" in Grecia per attaccare l'Ortodossia da "sinistra" e da "destra". I modernizzatori hanno proposto la Grecia come un "modello" per la Chiesa ortodossa che coesiste pacificamente con ogni tipo di corruzione sociale. I "tradizionalisti" eterodossi hanno visto la legalizzazione greca del matrimonio gay come "prova" che la Chiesa ortodossa è impotente, una tigre di carta, incapace persino di influenzare le società in cui la maggior parte dla popolazione è composta da cristiani ortodossi.

Grazie a Dio, la Chiesa bulgara ci ha donato il patriarca Daniil, che dovrebbe risparmiarci ulteriori controversie nei Balcani.

Questa vittoria per l'Ortodossia è particolarmente impressionante, dato che la fazione modernizzante all'interno della Chiesa ortodossa è guidata dal Patriarca Bartolomeo di Costantinopoli, il cosiddetto "Primo tra i pari". Sua Santità è stato recentemente citato mentre denunciava lo "sterile conservatorismo":

Servi fedelmente e con sacrificio, fratello santo, una tradizione di fede, amore e speranza che è una fonte inesauribile di verità vitali per l'umanità e il mondo. La fedeltà a questa tradizione non ha nulla a che fare con uno sterile conservatorismo, che alla fine "uccide la tradizione". È giustamente scritto che il conservatorismo è "anti-tradizionale". La tradizione genuina ascolta la voce dei Padri, mentre allo stesso tempo ascolta la voce dei suoi contemporanei e seleziona e sottolinea la rilevanza delle verità cristiane e il loro contenuto esistenziale. La Chiesa sa che la testimonianza cristiana non può essere data da persone indifferenti ai loro simili e al mondo, né da credenti con una mentalità secolare che mina i poteri creativi.

Il rappresentante del Patriarca Bartolomeo negli Stati Uniti è l'arcivescovo Elpidophoros dell'arcidiocesi greco-ortodossa d'America, che è stato recentemente fotografato insieme alle sue accolite.

È davvero di magro conforto il fatto che questo atto sfacciato non sia nemmeno la peggiore trasgressione commessa dall'arcivescovo Elpidophoros contro la santa Ortodossia.

Tutto questo segue di poco l'autorizzazione di un altro patriarca greco, quello di Alessandria, all'ordinazione di una donna al diaconato ortodosso.

In un momento in cui forze immensamente potenti stanno attaccando la fede ortodossa in tutto il mondo, la vittoria di un vescovo ortodosso timorato di Dio, umile e fedele come il patriarca Daniil può essere giustamente considerata un miracolo in sé e per sé . Questo risultato è ancora più miracoloso se si considera che il patriarca ecumenico Bartolomeo, una risorsa interamente di proprietà del sistema di sicurezza nazionale degli Stati Uniti, era a Sofia per l'elezione e l'intronizzazione del nuovo patriarca bulgaro. La sua presenza ha violato il protocollo della Chiesa, che impone alle Chiese ortodosse di inviare rappresentanti ma non i loro patriarchi, la cui presenza potrebbe rivelarsi una distrazione. Questa è stata la prima volta, infatti, che un patriarca di Costantinopoli ha mai partecipato a un'intronizzazione in Bulgaria. La presenza del patriarca Bartolomeo è stata quasi certamente un tentativo di influenzare l'esito delle elezioni in una direzione pro-globalista. Data la posta in gioco percepita in questa elezione, sua Santità non era sicuramente l'unica risorsa dell'intelligence occidentale a portata di mano. Eppure, nonostante quella che deve essere stata sicuramente una furiosa interferenza "elettorale", lo Spirito Santo ha protetto e guidato la Chiesa ortodossa di Bulgaria.

Non c'è modo di sopravvalutare l'impatto che questo atto eroico di "Ortodossia" avrà in tutto il mondo. Grazie alla grazia di Dio, persino i cristiani ortodossi di una piccola nazione possono guardare negli occhi l'Occhio di Sauron.

2. Supporto continuo alla Chiesa ortodossa ucraina

Sua Beatitudine il patriarca Daniil, intervistato dalla Radio Nazionale Bulgara nel giugno 2024, si è scagliato contro il patriarca ecumenico Bartolomeo e ha descritto la "Chiesa Ortodossa dell'Ucraina" come non canonica. Non era una novità. Per anni, sua Beatitudine ha criticato il Patriarca di Costantinopoli sia per la concessione della "autocefalia" alla "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" scismatica, sia per la sua continua ricerca di maggiore potere. Sua Beatitudine, quando era ancora solo un vescovo, ha persino scritto una lettera aperta molto provocatoria a Bartolomeo:

Il patriarca di Costantinopoli può definirsi padre (nel senso delle parole citate sopra) del popolo di Dio che vive in Ucraina? Quale lavoro pastorale ha svolto lì, quante anime ha guadagnato; per quante è stato "nei tormenti della nascita" finché non sono diventate l'immagine di Cristo? Quante chiese ha costruito, quanti monasteri ha abbellito? O ha sopportato sul posto la persecuzione durante il periodo dell'ateismo? Piuttosto, alcuni patriarchi di Costantinopoli non hanno forse collaborato con il regime bolscevico in certi periodi in cui la santa Chiesa di Russia e di Kiev ha sofferto persecuzioni?

In questo caso il patriarca di Costantinopoli non è un padre, ma una persona che ha tentato con la forza di acquisire potere per sé. E queste ambizioni non si estendono solo alla Metropolia di Kiev, che non gli appartiene, ma a tutta la Chiesa ortodossa; egli rivendica di interferire nella vita interna delle Chiese locali. Se siamo veri figli della nostra Madre, la santa Chiesa ortodossa, dovremmo alzare la voce e dichiarare cosa sta accadendo, altrimenti saremo colpevoli insieme a coloro che cercano di abrogare per sé stessi diritti che appartengono esclusivamente alla Chiesa conciliare.

Ci chiediamo: nel corso della sua storia, qualcuna delle Chiese autocefale locali ha mai riconosciuto qualcuno diverso dal Signore Gesù Cristo come capo della Chiesa una, santa, cattolica e apostolica?

L'elezione di un forte sostenitore della Chiesa ortodossa ucraina perseguitata e del suo primate il metropolita Onufrij è una perdita enorme sia per il patriarca di Costantinopoli, sia per l'ordine del giorno globalista che costui serve. Gli Stati Uniti sono stati dietro la creazione della "Chiesa Ortodossa dell'Ucraina" e sono stati determinanti nel consentire la persecuzione in corso della Chiesa ortodossa canonica. Ciò è stato fatto per almeno quattro motivi. Il primo era quello di creare un falso organismo "ortodosso" che si sarebbe modernizzato in linea con le preferenze dell'élite globalista. Il secondo era quello di ridurre l'influenza globale della Chiesa ortodossa russa, poiché la Chiesa è considerata una fonte del cosiddetto "soft power" per la Federazione Russa. Il terzo era quello di espandere il potere del rappresentante preferito dell'élite globale a Costantinopoli. Il quarto era quello di conferire maggiore legittimità al governo post-Maidan a Kiev, che era nato da un colpo di stato sostenuto dagli americani .

Per rafforzare il suo corpo scismatico "ortodosso" in Ucraina, gli Stati Uniti hanno esercitato una pressione enorme sulle Chiese ortodosse in Europa affinché riconoscessero la "Chiesa Ortodossa dell'Ucraina". L'arcivescovo Hieronymos di Atene, presidente del Santo Sinodo della Chiesa ortodossa di Grecia, ha ammesso in un'intervista che il riconoscimento della "Chiesa Ortodossa dell'Ucraina" scismatica in Ucraina da parte della Chiesa greca è stato un risultato diretto della pressione degli Stati Uniti: "Vi confesserò che sono stato visitato dall'ambasciatore americano e tre volte dall'ambasciatore russo su questo tema. E ho detto all'ambasciatore americano che mi unirò al patriarca e quindi sarà fatta la sua volontà".

Nonostante tutti i suoi sforzi, tuttavia, il sistema di sicurezza nazionale degli Stati Uniti è rimasto drammaticamente lontano dal suo obiettivo di ottenere un ampio riconoscimento della "Chiesa Ortodossa dell'Ucraina" scismatica e non canonica. Mentre la resa di alcune parti della Chiesa ortodossa brucia, la stragrande maggioranza dei cristiani ortodossi in tutto il mondo ha sostenuto con forza la fede ortodossa. L'elezione del patriarca Daniil può essere vista solo come un enorme fallimento per gli Stati Uniti, la NATO e il patriarca Bartolomeo. Nick Stamatakis ha riassunto succintamente la situazione in cui si trova ora "l'Occidente" collettivo:

Come ho detto ieri, lo "stato profondo" si trova ora di fronte a una penisola balcanica quasi totalmente contraria all'autocefalia ucraina: Albania, Serbia, Skopje, Bulgaria, Romania, la maggior parte dei metropoliti greci e metà di Cipro sono contro Bartolomeo!! Questo è un disastro e, in circostanze normali, dovrebbe comportare le dimissioni immediate di Bartolomeo. Cosa succederà? Il crollo di ciò che resta dell'esercito ucraino porrà fine a questo "monumento di hybris", la politica di cacofonia ucraina del Patriarcato.

Anche se la situazione sta volgendo a nostro favore, dobbiamo comunque cogliere ogni opportunità per rendere pubblica la grave persecuzione ai danni della Chiesa ortodossa ucraina.

3. Isolare Costantinopoli, invece della Russia

Il nuovo patriarca era appena stato eletto quando l'Associated Press ha pubblicato un articolo intitolato "La Chiesa ortodossa bulgara elegge un nuovo patriarca con idee filo-russe"

Cosa costituisce l'essere "filo-russi"? Bene, come detto, il Patriarca Daniil sostiene l'effettiva Chiesa ortodossa canonica in Ucraina, la Chiesa ortodossa ucraina, che è autogovernata dai vescovi ucraini e a cui appartiene la maggioranza degli ucraini, ed è erroneamente etichettata dai media occidentali come una "Chiesa russa".

Il patriarca Daniil, tuttavia, va ben oltre il semplice sostegno alla Chiesa ortodossa ucraina. Sua Beatitudine è anche disposto a dire la verità sulle origini della guerra ucraina. Nel novembre 2022, l'allora vescovo ha scritto una lettera diocesana in cui sottolineava correttamente che il governo ucraino post-Maidan è responsabile di aver provocato la guerra in corso. Questo è assolutamente vero, ovviamente. Il governo post-golpista di Kiev ha oppresso i cittadini etnicamente russi, ha condotto una guerra sanguinosa contro questi russi etnici nel Donbass, ha cercato di entrare nella NATO, si è allontanato da due accordi di pace separati (Minsk I e II) e stava preparando un massiccio assalto a Donetsk e Lugansk all'inizio del 2022. Sono stati i preparativi per una grande offensiva contro i russi etnici a portare infine all'intervento militare russo. Jacques Baud, ex membro dell'intelligence strategica svizzera e specialista dei paesi orientali, ha spiegato come la NATO e Kiev ci hanno portato all'attuale guerra:

Nel suo discorso del 24 febbraio, Vladimir Putin ha dichiarato i due obiettivi della sua operazione: "smilitarizzare" e "denazificare" l'Ucraina. Quindi, non si trattava di prendere il controllo dell'Ucraina, né, presumibilmente, di occuparla; e certamente non di distruggerla.

Gli sviluppi drammatici a cui stiamo assistendo oggi hanno cause che conoscevamo ma che ci siamo rifiutati di vedere:

  • sul piano strategico, l'espansione della NATO (di cui non ci siamo occupati qui);

  • sul piano politico, il rifiuto occidentale di attuare gli accordi di Minsk;

  • dal punto di vista operativo, i continui e ripetuti attacchi alla popolazione civile del Donbass negli ultimi anni e il loro drammatico aumento a fine febbraio 2022.

In altre parole, possiamo naturalmente deplorare e condannare l'attacco russo. Ma NOI (ovvero: Stati Uniti, Francia e Unione Europea in testa) abbiamo creato le condizioni per lo scoppio di un conflitto. Mostriamo compassione per il popolo ucraino e per due milioni di rifugiati. Va bene. Ma se avessimo avuto un briciolo di compassione per lo stesso numero di rifugiati delle popolazioni ucraine del Donbass massacrate dal loro stesso governo e che hanno cercato rifugio in Russia per otto anni, probabilmente niente di tutto questo sarebbe accaduto.

Il patriarca Daniil è disposto a dire la verità sul perché la guerra è iniziata e sul perché continua. Secondo la macchina della propaganda occidentale, essere onesti è "pro-russo".

Inutile dire che il Patriarca Daniil non si unirà alla spinta in corso, organizzata in Occidente e guidata da Costantinopoli, per "isolare" la Chiesa ortodossa russa per il suo peccato di aver sostenuto "ereticamente" lo sforzo bellico russo. Inoltre, il Patriarca Daniil è quasi sicuramente pronto a continuare a fare buchi nella propaganda bellica della NATO ogni volta che ne avrà l'occasione.

Quale enorme inconveniente per i guerrafondai occidentali che vogliono distruggere la Russia e l'autentica fede ortodossa ovunque essa si trovi.

4. La decentralizzazione protegge la fede ortodossa

Come ha affermato il patriarca Daniil nella sua lettera aperta al patriarca Bartolomeo, "Ci chiediamo: nel corso della sua storia, qualcuna delle Chiese autocefale locali ha mai riconosciuto qualcuno diverso dal Signore Gesù Cristo come capo della Chiesa una, santa, cattolica e apostolica?"

La risposta a questa domanda, ovviamente, è "No". Non, tuttavia, per mancanza di tentativi da parte di Costantinopoli sin dall'inizio del XX secolo. Fortunatamente, la spinta verso un "papa ortodosso" non è finora riuscita a prendere piede tra le Chiese ortodosse. (L'elezione del Patriarca Daniil è solo l'ultimo ostacolo, ma ce ne sono stati molti altri.) Sfortunatamente per coloro che desiderano incoronare il patriarca di Costantinopoli con il potere supremo, noi ortodossi abbiamo un esempio molto ovvio e ammonitore di cosa succede esattamente quando un vescovo passa dall'essere "primo tra i pari" a "primo senza pari". Vale a dire, il papato cattolico romano.

Il vescovo Joseph Strickland di Tyler, Texas, era uno dei vescovi romani più popolari su Internet. Solo i suoi follower su X (Twitter) erano oltre 128.000. Sulla sua cronologia X (Twitter), è stato estremamente duro con papa Francesco. Strickland ha persino messo in dubbio la fedeltà del papa alla fede cristiana in un tweet del 12 maggio 2023, "Credo che papa Francesco sia il papa, ma è tempo per me di dire che rifiuto il suo programma di indebolimento del Deposito della fede. Seguite Gesù". Nei circoli cattolici romani ortodossi (tradizionali), era spesso definito "il vescovo d'America". Il Vaticano lo ha rimosso dall'incarico nel novembre 2023.

L'arcivescovo Carlo Maria Viganò, ex nunzio apostolico negli Stati Uniti, è da anni un critico esplicito di papa Francesco. Nel giugno 2024, ha affermato: "Ripudio, respingo e condanno gli scandali, gli errori e le eresie di Jorge Mario Bergoglio, che manifesta una gestione del potere assolutamente tirannica". Viganò ha 65,500 follower su X (Twitter). Per essere stato un rompiscatole per Francesco, Viganò è stato recentemente condannato alla pena più severa nella Chiesa cattolica: la scomunica.

Indipendentemente da ciò che dice il Vaticano, il vero crimine di cui sono colpevoli questi due vescovi cattolici romani è ciò che il patriarca Bartolomeo ha definito di recente "conservatorismo sterile". Sono tradizionalisti in un momento in cui il capo assoluto e supremo della Chiesa cattolica romana è impegnato in un programma di "modernizzazione" estrema che fa sembrare il Vaticano II mansueto al confronto. Un vescovo (o prete) cattolico romano può rimanere in regola mentre molesta bambini/seminaristi, invoca i "diritti" LGBTQ, esegue benedizioni per matrimoni gay, si impegna in irregolarità finanziarie, mette apertamente in discussione la dottrina cattolica, promuove immagini blasfeme e, in generale, mina la fede cattolica romana. Tutto ciò va benissimo per papa Francesco.

Sii "radicale" quanto vuoi, ma non essere troppo esplicito riguardo al tuo "sterile conservatorismo" o troppo energico nelle tue critiche al "Vicario di Cristo". Ciò ti farebbe rimuovere dall'ufficio e/o escludere dalla vita eterna attraverso la scomunica.

Papa Francesco e il patriarca Bartolomeo sono anime gemelle. Un fatto che anche i commentatori laici riconoscono facilmente. La rivista Atlantic ha recentemente pubblicato commenti entusiastici sulla "modernizzazione" di papa Francesco e del patriarca Bartolomeo:

Da un lato, Bartolomeo ha trascorso tre decenni cercando di rendere l'Ortodossia più compatibile con il mondo liberale moderno. Esorta apertamente i fedeli ad accettare l'evoluzione e altri principi scientifici. È stato un appassionato sostenitore della protezione ambientale. E, come papa Francesco, ha silenziosamente promosso un atteggiamento più tollerante nei confronti dell'omosessualità. Ma il potere di Bartolomeo è più limitato di quello del papa. Ci sono altri otto patriarchi ortodossi, ognuno dei quali presiede una Chiesa nazionale o regionale, e il ruolo di Bartolomeo è quello di "primo tra pari".

La differenza principale tra i due? Papa Francesco può schiacciare i suoi oppositori e far rispettare il suo programma grazie alla natura centralizzata della Chiesa cattolica romana. Il patriarca Bartolomeo non può farlo. La natura decentralizzata della Chiesa ortodossa rende possibile l'elezione di un patriarca Daniil. Il "Primo tra pari" non ha avuto altra scelta che sorridere e sopportare quella che era, in realtà, una seria umiliazione. Non ha avuto la possibilità di fare altrimenti. Al di fuori della sua Chiesa locale, non ha il potere di andare dietro ai suoi critici. Inoltre, mentre può denigrare il "conservatorismo sterile" quanto vuole, il suo ufficio non ha l'autorità di imporre il suo programma di "modernizzazione" alle altre Chiese ortodosse locali.

il "Primo tra i pari", la "Guida spirituale" dell'Ortodossia, non ha avuto altra scelta che accettare l'intronizzazione di un patriarca che lo aveva duramente criticato

I cattolici tradizionalisti sono tra le persone più in conflitto al mondo. Criticheranno papa Francesco, ma poi contemporaneamente diranno a noi ortodossi che dobbiamo essere in comunione con Roma per essere veramente parte della Chiesa. Gli ortodossi ribattono che papa Francesco non è una novità. È un vescovo infedele. Abbiamo avuto a che fare con loro molte volte, e abbiamo persino chiamato eresie con i nomi di tali vescovi. Infatti, abbiamo anche noi alcuni vescovi infedeli in questo momento. Ciò che rende Francesco così pericoloso è il potere moderno del papato. Il sistema papale centralizzato, che i tradizionalisti cattolici romani spesso sostengono, è in realtà la causa principale di molti dei loro problemi. Come si può mai ottenere un ritorno significativo alla Tradizione autentica, quando il papa può semplicemente scomunicare i suoi critici e/o rimuoverli dall'incarico?

Il patriarca di Alessandria può ordinare tutte le donne diaconi che vuole. È una parodia empia, ma almeno non può imporre questa innovazione al resto del mondo ortodosso. Il patriarca di Costantinopoli può continuare a tramare per decenni con l'élite globalista per aumentare il suo potere. Poi, una piccola nazione balcanica di 6 milioni e mezzo di abitanti si alza e gli dice "no". Dopo un simile rimprovero, non gli resta altro da fare che annuire e ribollire in silenzio.

I cattolici romani potrebbero pensare che la nostra ecclesiologia sia caotica e disorganizzata, ma grazie a Dio per questo. Come disse una volta un prete ortodosso, "La Chiesa cattolica romana è un'organizzazione che fornisce alcuni sacramenti. La Chiesa ortodossa è un sacramento che si sforza di essere un'organizzazione".

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