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  Confutazione dell'accusa protestante di "mariolatria"

Sulla venerazione ortodossa della Madre di Dio

di Ioann (Amir) Azarvan

Orthochristian.com, 10 luglio 2024

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foto: dzen.ru

La venerazione di Maria è iscritta nel profondo del cuore umano.

Martin Lutero

La seguente preghiera, tratta dal Canone di supplica alla Deipara (inclusa nel libro di preghiere di Jordanville), sta facendo il giro dei circoli protestanti nei social media:

Regina nostra benevolentissima, Deipara, speranza nostra, amica degli orfani, avvocata dei pellegrini, gioia degli afflitti, protettrice degli oppressi, guarda alla nostra miseria, guarda alla nostra afflizione; aiuta noi deboli, nutri noi pellegrini; tu che conosci la nostra miseria, liberaci, perché tu lo puoi e noi non abbiamo altro aiuto tranne te, né altra protezione, né altro conforto all'infuori di te, o Madre di Dio. Conservaci e proteggici nel secoli dei secoli. Amen

Un protestante in particolare, che inizialmente confondeva i cristiani ortodossi con i "romanisti", ha citato questo testo come prova che entrambi sono colpevoli di idolatrare Maria. Sfortunatamente, molti protestanti, così abituati a leggere i testi letteralmente, non hanno familiarità con il linguaggio effusivo che la Chiesa primitiva (e persino i primi riformatori protestanti) usavano in riferimento alla Madre di Dio. Gli ho chiesto se era sua opinione che noi cristiani ortodossi crediamo letteralmente che Maria sia la nostra unica aiutante, intercessore o consolatrice. Naturalmente, non mi sorprende che si sia rifiutato di rispondere direttamente a questa domanda. Dopo tutto, anche i protestanti ci rimproverano spesso per aver cercato l'intercessione di altri santi. Infatti, guidato da quel libro di preghiere, il cristiano ortodosso si riferisce al suo santo patrono come "l'aiutante e il rapido intercessore" per la sua anima (p. 27). Invoca anche Dio, non solo Maria, perché sia "l'aiutante della sua anima" (p. 58). Allo stesso modo, egli cita il Salmista dicendo: "Tu, o Dio, sei il mio aiuto" (p. 72). Come avranno mai potuto gli "adoratori di Maria" che hanno messo insieme questo libro di preghiere non accorgersi di queste "incongruenze"?

O che dire del fatto che, in uno dei nostri canoni, noi "ci rifugiamo solo" nel nostro angelo custode, ma altrove diciamo che ci rifugiamo in Gesù (p. 224), in Maria (p. 236) e in tutti gli "Angeli, Arcangeli e... schiere celesti " (p. 328)? Oh, che contraddizioni! Preghiamo affinché i compilatori mariolatri e angelolatri del libro di preghiere di Jordanville correggano questi "errori" in una futura edizione.

Sarcasmo a parte, se i protestanti sono disposti ad ammettere che queste preghiere non devono essere interpretate letteralmente, se riconoscono che i nostri testi sacri non devono essere letti come codici legali, allora avranno più difficoltà ad accusarci di idolatria, soprattutto perché il libro di preghiere che condannano non lascia spazio a dubbi su chi sia il nostro vero Dio (si consideri, come esempio, il Credo niceno-costantinopolitano recitato quotidianamente, che afferma la nostra fede nel Dio uno e trino: p. 14). Se riflettessero sia sulla nostra disperata condizione spirituale sia sullo status "altamente favorito" di Maria (Lc 1:28), allora potrebbero iniziare a capire come un linguaggio così reverenziale possa fluire naturalmente dai nostri cuori durante la preghiera. Ricordiamo che il terreno su cui Mosè stava era così sacro che gli fu detto di togliersi i sandali (Es 3:5). Non dovremmo anche noi mostrare una speciale riverenza per il sacro vaso attraverso il quale Dio si è fatto uomo?

Ho posto un'altra domanda al protestante: a che punto i primi cristiani hanno oltrepassato il limite della mariolatria? Anche a questo non ha risposto. Forse sapeva che Maria, la "santa Vergine" (Aristide di Atene, 125 d.C.), la nuova Eva (san Giustino Martire, 155 d.C.), la "bella pecora" (san Melitone, 170 d.C.), la "causa di salvezza" per "l'intera razza umana" (sant'Ireneo, 185 d.C.), è stata venerata molto presto nella storia della Chiesa. Vale la pena menzionare che l'ultimo di questi santi citati era un discepolo di san Policarpo di Smirne, che a sua volta era un discepolo di san Giovanni Apostolo. Sembra ridicolo che la Chiesa sia potuta cadere nell'idolatria in sole tre generazioni! A parte questo problema, c'è poca o nessuna controversia documentata sulla venerazione mariana nella storia cristiana primitiva. Non trovo alcun documento in cui i primi cristiani si siano opposti alla riverenza espressa nella più antica liturgia ancora in uso (vale a dire, la Liturgia di San Giacomo, che si ritiene sia stata composta già nel 370 d.C.) in cui commemoriamo "la santa e giusta, la nostra tutta santa, pura, gloriosissima Signora, la Deipara e sempre vergine Maria". Non vedo nessuno protestare contro il primo inno conosciuto della Chiesa a Maria ("Sotto il tuo presidio", ca. 250 d.C.) in cui cantiamo quanto segue. "Sotto il tuo presidio ci rifugiamo, o Madre di Dio. Non respingere le nostre suppliche nella necessità, ma liberaci dal pericolo, o sola pura e sola benedetta". In quale punto, allora, la Chiesa, "colonna e sostegno della verità" (1 Tim 3:15) ha sbagliato?

In chiusura, menzionerò la mia interazione con un altro protestante, uno che ha riflettuto un po' di più sulla questione. Ha osservato che quei Padri che spesso citiamo come prova che la Chiesa primitiva onorava Maria erano fallibili e non erano sempre d'accordo; ecco perché, secondo la dottrina protestante della sola scriptura, dobbiamo rivolgerci alla Bibbia come nostra unica autorità.

Certamente i Padri, proprio come gli Apostoli prima di loro (per esempio, Gal 2:11-13), erano occasionalmente in disaccordo tra loro; nessun cristiano ortodosso esperto della sua fede suggerirebbe il contrario. Tuttavia, per quanto riguarda i mezzi principali con cui la Chiesa ha risolto tali disaccordi, vale a dire le decisioni dei concili ecumenici abbracciate o "ratificate" dai fedeli, è stato stabilito che Maria non è niente di meno che Colei che ha partorito Dio. Dobbiamo ricordare, inoltre, che una vera autorità può essere solo un essere personale. Sebbene le Scritture siano il testo autorevole della Chiesa , solo Dio e il suo corpo teantropico potrebbero essere considerati autorità . Cioè, la Chiesa, che è altrimenti composta da individui fallibili, è l' autorità perché è il Corpo del Dio infallibile (1 Cor 12:27). Proprio come lo Spirito Santo guidò gli Apostoli fallibili nello scrivere Scritture infallibili, crediamo che lo Spirito Santo abbia ispirato coloro che hanno fornito il linguaggio elevato con cui veneriamo la Madre di Dio, la "causa della nostra salvezza".

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