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  Le priorità sbagliate dell'arcivescovo Elpidophoros

di Peter, un cristiano ortodosso

Orthodox Reflections, 6 settembre 2024

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L'arcivescovo Elpidophoros d'America è ovviamente incapace di mantenere l'ordine all'interno dell'Arcidiocesi greco-ortodossa d'America. Ma piuttosto che affrontare le sfide interne, si sta costantemente coinvolgendo in controversie politiche internazionali. Il suo sostegno al mondo LGBT, tra le altre posizioni moderniste, ha già alienato i seguaci ortodossi tradizionali. Tuttavia, continua a perseguire un programma modernista che include dei test dell'opinione pubblica su altri argomenti controversi come le donne diacono. E ora si dice che si stia allineando con gli sforzi delle autorità ucraine per sciogliere la Chiesa ortodossa ucraina, il che non farà che alimentare ulteriori controversie.

l'arcivescovo Elpidophoros in posa con le "chierichette"

commento nel testo: Ora è tempo di lasciare l'Arcidiocesi greco-ortodossa d'America

Secondo alcune fonti ucraine, nel 2022 l'Arcivescovo elpidophoros fu contattato dall'esarca del Patriarcato ecumenico di Kiev, il vescovo Mikhail (Anischenko) di Comana, su suggerimento dell'allora vescovo Hilarion di Edmonton. Il suo omologo della Chiesa ortodossa ucraina, l'arcivescovo Viktor (Bykov) di Artsyz, voleva discutere l'idea dell'esarca sulla transizione temporanea della Chiesa ortodossa ucraina sotto l'omoforio del Patriarcato ecumenico. I due tennero un incontro segreto nel settembre 2022, quando l'arcivescovo Viktor visitò gli Stati Uniti con una missione umanitaria.

All'incontro, l'arcivescovo Viktor ha parlato a nome del primo ierarca della Chiesa ortodossa ucraina, il metropolita Onufrij di Kiev, senza che quest'ultimo ne fosse a conoscenza. L'arcivescovo Viktor ha affermato che il metropolita Onufrij potrebbe iniziare a commemorare il patriarca ecumenico alla Liturgia, tra gli altri primati delle Chiese autocefale, come gesto di buona volontà, sperando di convincere il metropolita a comportarsi così sulla base dei presunti "guadagni" dalle negoziazioni per la Chiesa ortodossa ucraina.

Alcuni osservatori ipotizzano che l'intervento di Elpidophoros negli affari ecclesiastici ucraini sia motivato dal desiderio di indebolire il metropolita Emmanuel di Calcedonia (il suo principale concorrente nella lotta per il posto di patriarca), e quindi aumentare le sue possibilità di diventare il prossimo patriarca ecumenico. Questa supposizione si adatta bene al suo schema più ampio di utilizzare questioni internazionali per promuovere la sua influenza ecclesiastica, a meno che, naturalmente, la questione non sia l'attacco della sua terra natale turca all'eredità cristiana ortodossa bizantina. Su questi argomenti, sua Eminenza è di solito stranamente silenzioso.

Ecco perché si dice che l'arcivescovo Elpidophoros sia stato molto interessato alla proposta che il metropolita Onufrij possa avviare un dialogo con la "Chiesa ortodossa dell'Ucraina". Con la clausola, ovviamente, che la "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" cessi di sequestrare i luoghi di culto alle parrocchie della Chiesa ortodossa ucraina. L'arcivescovo Viktor sembra aver chiesto al primate della un incontro tra Bartolomeo e un gruppo di vescovi della Chiesa ortodossa ucraina, che ha promesso di portare con sé, per discutere un possibile trasferimento alla giurisdizione temporanea del Fanar.

Prima della sua nomina all'arcidiocesi negli Stati Uniti, l'arcivescovo Elpidophoros era attivamente impegnato nella questione ecclesiastica ucraina. Ecco perché ne era esperto e conosceva tutte le figure chiave. Quindi, era ben consapevole della mancanza di fiducia complessiva per il Patriarcato ecumenico tra i fedeli della Chiesa ortodossa ucraina, nonostante il desiderio di passare sotto la giurisdizione di Costantinopoli tra alcuni tra i vescovi, sacerdoti e laici della Chiesa ortodossa ucraina. L'arcivescovo Viktor alla fine ha riferito le negoziazioni al metropolita Onufrij, poi ha dovuto tornare dall'arcivescovo d'America per telefono con nuovi termini, praticamente inaccettabili per Costantinopoli, da parte del primate della Chiesa ortodossa ucraina. Nonostante ciò, l'arcivescovo Elpidophoros si è rifiutato di arrendersi, continuando a sperare di poter ammorbidire la posizione di Onufrij attraverso negoziazioni e contatti con singoli vescovi della Chiesa ortodossa ucraina.

Nell'aprile 2023, l'arcivescovo Elpidophoros è riuscito a includere il metropolita Job (Getcha) di Pisidia e il suddetto arcivescovo Hilarion, a quel tempo già arcivescovo di Winnipeg, nel Sinodo del Patriarcato ecumenico. Ha anche ottenuto il sostegno di un altro paio di membri del sinodo. Con il loro aiuto, dopo una forte lite e accusando il suo avversario, il metropolita Emmanuel, di tradire gli interessi della Chiesa madre, l'arcivescovo Elpidophoros è riuscito a forzare una decisione creando una commissione per i negoziati con la Chiesa ortodossa ucraina in una riunione ordinaria del Sinodo.

Come è già noto, il metropolita Emmanuel, agendo tramite l'arcivescovo Evstratij (Zorja) della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" e il Ministero degli Esteri ucraino, ha bloccato l'arrivo della commissione per l'anno 2023. La successiva visita del metropolita Emmanuel a Kiev ha quasi seppellito l'idea dei negoziati. L'arcivescovo Silvestr (Stojchev), che ha incontrato Emmanuel dalla parte della Chiesa ortodossa ucraina, ha inviato una lettera all'arcivescovo Elpidophoros e ha chiesto apertamente a Elpidophoros di condannare pubblicamente, di persona, i sequestri dei luoghi di culto della Chiesa ortodossa ucraina da parte della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" perché il dialogo potesse continuare. Sembra che solo questa lettera abbia riportato l'arcivescovo alla realtà e lo abbia fatto abbandonare questa avventura; deluso da ciò, ha ridotto significativamente i suoi contatti con la Chiesa ortodossa ucraina.

Solo per ricordare, questa manovra ecclesiastica ad alto rischio è avvenuta in un momento in cui la Chiesa ortodossa ucraina stava affrontando una potenziale messa al bando da parte del governo. Quindi, il vero atteggiamento dell'arcivescovo Elpidophoros verso "la questione dell'unità nell'Ortodossia ucraina" è abbastanza chiaro. (Nota: questo bando è stato ora promulgato ed è stato condannato da quasi tutto il mondo ortodosso).

la stragrande maggioranza degli ortodossi canonici nel mondo sostiene la Chiesa ortodossa ucraina e il metropolita Onufrij

"Non c'è giustificazione per trasformare in un'arma la fede e la pratica religiosa, e noi tutti dobbiamo permettere a quelli che desiderano pregare di farlo in un modo che si accorda con la loro coscienza: insistiamo urgentemente perché il parlamento ucraino riconsideri e respinga questa legge per il bene di tutte le persone di fede in Ucraina"

patriarca Teophilos II di Gerusalemme

Oltre a tutto ciò, nei suoi sforzi per influenzare la situazione ucraina, Elpidophoros avrebbe coinvolto il metropolita Tikhon, il primate della Chiesa ortodossa in America, nel facilitare i negoziati tra la Chiesa ortodossa ucraina e il Patriarcato ecumenico. Ciò ha messo la Chiesa ortodossa in America in una posizione precaria e l'ha coinvolta in complesse controversie internazionali, che potrebbero mettere a repentaglio i suoi rapporti con altre giurisdizioni ortodosse, nonché la sua stessa stabilità e unità.

Sfortunatamente, sotto il patriarca Bartolomeo e vescovi come Elpidophoros ed Emmanuel, il Patriarcato ecumenico ha raggiunto un estremo grado di declino. La presunta parzialità politica del Patriarcato e il suo coinvolgimento in irregolarità finanziarie, tra cui la corruzione relativa alla decisione sull'autocefalia ucraina, hanno ulteriormente danneggiato la sua reputazione.

Il governo ucraino sembra fiducioso nella sua capacità di manipolare Bartolomeo per ottenere un guadagno politico, come dimostrato dal sostegno del patriarca alle controverse leggi ucraine che prendono di mira le organizzazioni religiose. In effetti, se il patriarca Bartolomeo ha aiutato l'ex presidente Poroshenko, il presidente Zelenskij può sempre aspettarsi più o meno la stessa cosa. E a loro non importa se le azioni del patriarca Bartolomeo, come la controversa decisione di concedere l'autocefalia a una fazione minoritaria della Chiesa ucraina nel 2018, siano accusate di causare divisione e violenza.

Alcuni commentatori ortodossi ora ritengono che il Patriarcato di Costantinopoli si sia allontanato così tanto dai valori ortodossi tradizionali da paragonarlo a una "prostituta babilonese". Mentre le divisioni si approfondiscono e le controversie si moltiplicano, molti fedeli cristiani ortodossi si ritrovano a mettere in discussione la saggezza e le motivazioni dei loro vescovi. Le strategie controverse messe in atto da questi leader non solo hanno messo a repentaglio la loro posizione, ma hanno anche gettato un'ombra sulla futura coerenza e integrità dell'Ortodossia in America e oltre. Tutto ciò suggerisce che l'Ortodossia americana potrebbe dover scegliere un percorso diverso per mantenere i suoi principi spirituali.

La situazione in Ucraina sta peggiorando progressivamente, ed è totalmente ignorata dall'Arcidiocesi greca, dal Patriarcato ecumenico e da alcune altre Chiese greche alleate. Questo è un recente aggiornamento da una fedele cristiana ortodossa di nome Tatjana.

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