Parturiunt montes; nascetur ridiculus mus!
Orazio
φιλήματα ιούδα
Il "buon papa Francesco" venera (nel 2013!) "l'icona" di Giosafat Kuntsevitch, grande massacratore di ortodossi, prima di offrirlo come un modello di unità come hanno fatto, senza alcuna vergogna, tutti i suoi predecessori!
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Tempo triste di confusione e di relativismo, il nostro, in cui molti dei nostri vescovi non mettono più nel mezzo del mondo ortodosso la Chiesa, sostenuta dalle fondamenta bi-millenarie della nostra teologia salvifica, e dove la falsa carità e le dichiarazioni lacrimose, sentimentali e menzognere hanno più valore del sangue dei martiri, dell'immutata testimonianza di fede dei Padri, e del semplice rispetto per l'umile verità.
Tuttavia, un certo umorismo custodisce i suoi diritti, anche se è involontario: un metropolita di Costantinopoli ha dichiarato recentemente (e a Notre-Dame de Paris, scusate se è poco!) che la Chiesa cattolica romana non è eretica; un portavoce laico dei vescovi ortodossi di Francia ha dichiarato anche lui un paio di settimane fa, che Francesco (si tratterebbe del papa di Roma, la "correttezza politica" richiede che lo si chiami semplicemente Francesco negli ambienti teologicomici sintonizzati!) si "ortodossizza" (sic) sempre di più. Che detestabile e cupa cretineria, che non si basa su nulla di serio... ma davvero, che gioia, se solo fosse vera! Ma non lo è affatto, ahimè!
Lo stesso papa di Roma, nella sua lettera al patriarca fanariota Bartolomeo, in occasione della festa di sant'Andrea il Primo Chiamato, ha detto senza ridere: "Dopo aver ripristinato un rapporto di amore e fratellanza in uno spirito di fiducia, di rispetto e di carità reciproca, non vi è più alcun impedimento alla comunione eucaristica, che non possa essere superato con la preghiera, la purificazione dei cuori, il dialogo e l'affermazione della verità". E citando la dichiarazione congiunta di Paolo VI e Atenagora, ha aggiunto: "Anche se non sono state abolite tutte le differenze tra le Chiese cattolica e ortodossa, vi sono ora le condizioni per camminare verso il ristabilimento della piena comunione di fede, di concordia fraterna e di vita sacramentale che esisteva tra loro nel primo millennio della vita della Chiesa".
"Parole, parole, parole", diceva Amleto. Che cosa è veramente cambiato in verità? Nulla, assolutamente nulla, se non una tendenza per alcuni ortodossi, a credere ingenuamente o stupidamente che l'unità dei cristiani in corso, sia auspicabile come ce la vogliono vendere per trenta denari...
Ahimè, senza fare alcun passo nella Verità, ma nell'emozione gocciolante di una pseudo carità, e in un'ovvia menzogna teologica, sarà al peggio un allineamento sulle tesi di Roma (che non ha rinunciato a nessuna delle sue principali eresie, e a nessuna parte della sua volontà di potere e di dominio sulle anime), una sorta di surrogato di Unia super-soffice, forse anche senza violenza, o peggio ancora, un negoziato fallito, un'alleanza eterogenea piuttosto che un'unione, che vorrà stabilire una pseudo-unità con due teologie diverse, due visioni diverse della Chiesa e del Magistero, con l'unica prospettiva dei rinnegati ortodossi che, unendosi con Roma, hanno creato un matrimonio poco convincente sotto il nome di uniati!
Si può comprendere che i cattolici vogliano avere, con gli ortodossi, nuova linfa per compensare l'abbandono dei loro seguaci, e la possibilità, una volta restaurata la comunione, per offrire a qualcuno un rifugio liturgico, ma certamente non accettando queste condizioni inette e irrealistiche, se non surreali. E si può fare fare nulla con gli otri vecchi, dice la Scrittura!
I nostri ecumenisti ortodossi, a parte le celebrazioni della settimana chiamata "dell'unità", manifestazioni traboccanti di falsi buoni sentimenti hanno che non portano da nessuna parte, hanno frequentano regolarmente le "messe" cattolico-romane? Lo si può seriamente chiedere. Vi sono ancora molte di queste messe comuni, nella maggior parte delle parrocchie abbandonate dai fedeli stanchi delle innovazioni, che sembrano davvero ancora a una liturgia cristiana degna di questo nome? Dove sono gli uffici delle Ore, dei Vespri, del Mattutino, della Compieta?
Il nostro cuore sanguina e prova un'immensa compassione per i poveri cattolici che soffrono, senza pioterci fare niente, l'imposizione per la maggior parte del tempo di "liturgiette della paroletta", e il can can francese, che funge da ufficio nella maggior parte delle celebrazioni in alcune parrocchie "ben inserite". E non è solo il Vaticano II a essere responsabile di questo deplorevole stato di fatto: prima di quel Concilio, le celebrazioni erano forse più corrette e sopportabili per i cattolici, ma la teologia da loro veicolata era altrettanto falsa ed eterodossa di quella che presiede oggi ai destini di Roma.
"Non vi più è alcun impedimento alla comunione eucaristica, che non possa essere superato con la preghiera, la purificazione dei cuori, il dialogo e l'affermazione della verità", ha detto il Papa; ebbene, prendiamolo in parola, circa l'affermazione della verità.
Ecco una piccola lista non esaustiva di ciò a cui dovrà rinunciare con i suoi fedeli per una vera unione nella verità...
Inizialmente, dovrà abbandonare quella bestemmia che, nella Chiesa romana, insegna che Cristo si è incarnato per placare l'ira di suo Padre.
Sarà inoltre necessario abbandonare velocemente quel primato universale che la Scrittura, i Padri, e anche alcuni papi del passato hanno condannato. Il Führerprinzip non ha assolutamente alcun posto nella Chiesa di Cristo. C'è stato un tempo in cui ci sono stati tre papi che si disputavano la Sede romana: qual era quello vero?
Ricordiamo anche utilmente che durante il Concilio di Gerusalemme, è stato Giacomo, fratello del Signore, e non Pietro che ha presieduto (il vescovo di Roma non ha posseduto nel corso dei primi otto secoli, l'autorità di diritto divino che ha voluto esercitare in seguito [v. Guettée in La Papauté Schismatique]; Voi siete, dice san Paolo ai fedeli di Efeso (Ef II, 20; x, 22), edificati sul fondamento degli apostoli e dei profeti, e Gesù Cristo è la pietra angolare della costruzione, e su di lui l'intero edificio poggia e sale a diventare un tempio dedicato al Signore, e su di lui siete elevati come un edificio spirituale, in cui Dio dimora"; è sulla pietra, ovvero sulla confessione di fede dell'apostolo Pietro, non su Pietro l'apostolo, che è costruita la Chiesa di Cristo, come dice sant'Agostino nelle sue Ritrattazioni (Capitolo 21) [1]
L'Eucaristia dovrà ancora essere fatta con pane azzimo e vino bianco? Sarà ripristinata a Roma la comunione di tutti i fedeli al sangue di Cristo? Nel XII secolo, la rivolta dei calicisti (ovvero, chi voleva ricevere la Comunione al calice, come raccomandato da Cristo durante l'ultima cena [Mangiate! Bevetene tutti!]) fu schiacciata, il clericalismo e della chiesa latina fu rinforzato: la misera spiegazione a volte data ai fedeli, secondo a quale nel corpo esiste anche il sangue, è un per lo meno patetica.
Il dogma dell'Immacolata concezione (1854, dichiarato articolo di fede nel 1950), vecchia luna di qualche teologia latina malaticcia e sentimentale (che crede di onorare la tutta pura Madre di Dio, ma di fatto la sminuisce!), malaccorto e condannato sia da Bernardo di Chiaravalle sia da Tommaso d'Aquino, è una bestemmia nei confronti della Madre di Dio, e non ha ragion e d'essere. Il culto del Sacro Cuore di Gesù e Maria (sic), la devozione alle sante piaghe, (in alcuni ambienti, anche quella della spalla del Signore che ha portato la Croce) non appartengono alla Chiesa di Cristo!
A Roma hanno finalmente finito per ammttere la falsità della presunta donazione di Costantino. Anche la teoria fumosa del limbo è stata recentemente abbandonata, anche ha conosciuto secoli di favore, in cui ha gettato nella disperazione innumerevoli madri cristiane i cui figli non erano stati battezzati... Presto, gettiamo le eresie e le falsificazioni latine nella spazzatura della storia, e proseguiamo la strada verso la vera unità nella Verità!
Coraggio! Dobbiamo perseverare e gettare via il purgatorio fabbricato (spesso con moneta sonante e tintinnante per riempire le casse romane) nel Medioevo, e il Filioque (Il Vangelo di san Giovanni, 15:26, parla chiaramente dello Spirito della Verità che procede dal Padre).
Sarà inoltre necessario mettere all'indice il Manuale delle indulgenze (che codifica un immondo traffico "spirituale" indegno di una chiesa "cristiana"), che resta sempre in vigore ed è sempre ristampato (e venduto per la modica cifra di 9,30 euro in buone librerie che pretendono di dirsi cristiane).
Si dovrà rinunciare alla drogheria spirituale delle opere supererogatorie dei santi, una follia di fronte alla sana e santa venerazione dei santi insegnata fin dall'inizio dalla Chiesa ortodossa.
Si dovrà permettere agli uomini sposati di diventare preti, e rinunciare a questa schizofrenia imbecille che permette i sacerdoti sposati in alcuni riti orientali, e li vieta in Occidente, nella stessa chiesa cattolica romana.
Sarà anche necessario riconoscere tutti i crimini commessi nel corso dei secoli, le conversioni forzate da parte del clero latino in tutto il mondo e più di recente in Jugoslavia durante la seconda guerra mondiale, nel silenzio abissale della comunione cattolica romana, che ora ha anche intenzione di fare dell'immondo persecutore degli ortodossi, il "gerarca" croato Alojzije Stepinac, un santo! Non si possono ignorare le centinaia di migliaia di martiri ortodossi serbi il cui unico crimine, agli occhi dei latini, era di essere ortodossi.
Il minimo dovrebbe essere chiedere perdono per il concorso nei massacri organizzati dai "religiosi" francescani nei campi di sterminio ustascia (ma se Stepinac è canonizzato dalla Chiesa cattolica romana, si può ipotizzare che il frate francescano guardiano del campo di concentramento di Jasenovac e soprannominato "frate Satana" [Filipovic] possa esserlo un giorno anche lui). [1]
Il nostro elenco non è esaustivo, ben lungi... Le anime buone ortodosse che si credono più caritatevoli perché non sono consapevoli delle le losche manovre di Roma (o rifiutano di conoscerle), e che spazzano con un manrovescio tutte le allusioni a questo passato recente, in quanto sarebbe un impedimento alla fratellanza obbligatoria con filli bugie e ipocrisia manifesta, sono semplicemente l'opera del maligno ...
Infatti, si può mettere in dubbio la serietà che manifesta "il buon Papa Francesco" quando parla di amore, di fraternità, di unità nella verità, etc., e che non dice nulla dei suoi attuali seguaci che in questi giorni distruggono le chiese ortodosse in Ucraina, che non condanna l'uniatismo, che offre ancora come modello di unità immondi assassini dei nostri fratelli ortodossi, quando non parla di canonizzarli! I nostri ortodossi (chierici e laici) professionisti dell'ecumenismo sono completamente sordi e ciechi?
Molto recentemente, un vescovo latino a cui hanno chiesto se la Chiesa cattolica romana aveva intenzione di chiedere perdono per i crimini commessi dal clero romano alleato degli ustascia di sinistra memoria, ha detto che il perdono è una cosa molto seria, e che era necessario studiare la cosa molto seriamente [quest'ultimo termine non aveva forse lo stesso senso che noi di solito gli diamo]... (In una recente intervista alla radio "Slobodna Evropa", l'arcivescovo Stanislav Hočevar, circa la possibile richiesta di perdono del papa circa i crimini commessi durante la Seconda Guerra Mondiale nello "Stato Indipendente di Croazia" contro i serbi ortodossi, ha dato la seguente risposta: "La parola 'perdono' è così santa e importante che la dobbiamo pronunciare con la massima serietà e obiettività. Ditemi chi, fino a oggi, ha studiato nel suo complesso, non solo Jasenovac [campo di concentramento in Croazia, dove sono stati massacrati serbi ortodossi, ebrei e rom, ndt], ma tutti i crimini [di quel tempo, ndt]. Il santo padre lo farà [chiedere perdono, ndt] molto volentieri, quando l'informazione sarà obiettiva, perché non possiamo buttare queste sante parole nel vuoto, senza chiarezza". Ecco un degno rappresentante della linea cattolica romana che i nostri ecumenisti "ortodossi" non conoscono, o fingono di ignorare.) [2]
Gli ecumenisti "ortodossi", alcuni per ignoranza e sentimentalismo sconsiderato (l'amore senza la verità, non ha senso, lo sanno: bisogna amare i tubercolotici, ma non avere appetito per la tubercolosi non è certo un crimine!), altri per interesse personale (sono gli utili idioti dell'unia, il "entusiasti" dell'ecumenismo, ma che spesso pagano per i loro capricci volontari, per cui ci si chiede perché non diventino cattolici di rito orientale, invece di restare in sospeso), altri per convinzione, e questi sono i peggiori, perché finiranno per andare a Roma (e "un ortodosso che diventa un cattolico romano, diventa subito un gesuita", ha detto Dostoevskij), dopo avere traviato anime innocenti nelle loro peregrinazioni, a causa della loro commedia ipocrita di appartenenza all'Ortodossia... Tutti partecipano a questo inganno di dialogo, che non sarà mai nella Verità perché tutti i punti essenziali della fede dei Sette Concili non saranno accettati dagli eterodossi, nemmeno se sono proclamati dai cattolici romani, e perché questi ultimi non rinunceranno definitivamente alle loro folli aberrazioni teologiche per ritrovare la fede Padri custodita nella Chiesa ortodossa.
Smettiamola di dire che abbiamo la stessa fede, o che siamo tantoo vicini! Questa è una bugia sfacciata! Cosa abbiamo in comune nella Verità ???
E che non ci accusino di mancanza di amore o di carità, perché vogliamo dire ciò che è giusto e vero, e non fingano di credere che la fede ortodossa è la stessa di quella dei cattolici romani (un padre ortodosso contemporaneo ci ha detto giustamente, "Accuserebbero forse di mancanza di carità, un contadino che in montagna non esitera a contrariare i turisti dicendo loro che il percorso che vogliono prendere li porta e una zona pericoloso, e indica loro quella che sa essere la strada giusta, forse un po' più dura dell'altra?").
Numerosi membri della nostra famiglia appartengono alla Chiesa di Roma e ci amano veramente, e noi soffriamo per loro, tanto più che alcuni di loro non frequentano più alcuna chiesa da molti anni, a causa di celebrazioni aberranti imposte a molti fedeli romani, o di messe divenute riunioni politiche, terzomondiste, o "giovaniste". Sono stati talmente omologati ad accettare il fatto che al di fuori di Roma non c'è salvezza, che non sono in grado di fermarsi un attimo a pensare di poter trovare la verità altrove, quando la Roma che era la loro è crollata...
Quelli di noi che hanno seguito i funerali dei propri cari, di parenti cattolici usciti da questa comunione, ma ancora e sempre prigionieri di questa maledizione [nessuna salvezza fuori della chiesa papale!], che hanno rifiutato qualsiasi servizio religioso a causa di questa "omologazione" malefica, potranno certamente capire.
La "sindrome degli anarchici spagnoli" è ancora viva. La storia dice che durante la guerra civile spagnola due anarchici dovevano essere fucilati. Un pastore protestante si fece avanti e propose di assisterli davanti al plotone d'esecuzione. Questi rifiutarono, dicendo: "Non crediamo neppure nella vera religione cattolica, non crederemo nelle vostre falsità". Noi stessi abbiamo udito un amico ateo dirci: "In ogni caso, siete scismatici, perché quando sei credente, devi essere cattolico".
Smettiamola con queste discussioni mondane fatte di menzogne spudorate e di compromessi criminali, e se ci deve essere un dialogo, che sia finalmente nella verità! Le mondanità non sono appropriate alla salvezza delle anime!
Claude Lopez-Ginisty
Note
[1] Ha scritto nel suo libro Ritrattazioni (Cap. 21): "Questo è il motivo per cui non gli fu detto: tu sei una pietra, ma: tu sei Pietro. La pietra era Cristo, e Simone, dopo aver confessato che Cristo era il Figlio di Dio, fu chiamato Pietro".
L'apostolo ha anche dichiarato che Gesù Cristo era l'unica pietra. Negli Atti degli Apostoli (4:11) Pietro, pieno di Spirito Santo, ha detto ai governatori del popolo e ai senatori, parlando di Cristo: "È lui questa pietra che voi, architetti, avete respinto e che è divenuta pietra angolare". E Pietro: "Stringetevi a lui, pietra viva, rigettata dagli uomini, ma scelta e preziosa davanti a Dio, e anche voi verrete impiegati come pietre vive per la costruzione di un edificio spirituale" (1 Pietro 2: 4).
[2] Il Centro Simon Wiesenthal ha stimato a 750.000 le vittime di questo campo gestito dal francescano Miroslav Filipovic-Majstorovic, soprannominato frate Satana. Oltre i serbi, 60.000 ebrei e 20.000 rom sono stati vittime della barbarie del campo, senza provocare proteste dalla Chiesa di Roma, e senza – l'abbiamo visto recentemente con la dichiarazione dell'arcivescovo/Tartufo Stanislav Hočevar – volontà di chiedere perdono per quest'ignominia.
[3] Si veda anche qui, e in particolare i collegamenti alla fine di questo articolo...
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