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  La strada da Cuba a Creta

dal blog del sito Orthodox England

15 febbraio 2016

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Ora che il viaggio del patriarca a Cuba è terminato, possiamo cominciare a guardare il significato più profondo dell'incontro e al di là dei dettagli minori osservare il quadro generale.

In primo luogo, l'incontro si è svolto in un aeroporto, in territorio neutrale.

In secondo luogo, la dichiarazione dell'Avana è stata firmata davanti a un'icona della Madre di Dio di Kazan', che è associata con l'espulsione da Mosca dei polacchi cattolici 400 anni fa.

In terzo luogo, è stata firmata da 'Francesco, vescovo di Roma, papa della Chiesa cattolica', non da qualcuno che pretenziosamente proclama un'autorità universale.

In quarto luogo, l'accordo è unanime nel condannare i valori liberali occidentali, con il loro consumismo e sfruttamento, che stanno rovinando il mondo ecologicamente, politicamente, economicamente e socialmente.

In quinto luogo, con questa dichiarazione, la tanto indebolita e umiliata tradizionale occidentale, nella forma del Vaticano, di fatto oggi sta chiedendo aiuto alla Russia. La Chiesa, nel cattolicesimo romano, ha guadagnato un alleato in difesa dei valori tradizionali.

In sesto luogo, è significativo che questo incontro abbia avuto luogo a Cuba, luogo della più grande cattedrale ortodossa russa in America Latina. Questo simboleggia l'universalità del mondo ortodosso, in particolare del mondo ortodosso russo, sul pianeta di oggi.

Infine, dato che circa un quinto (non la metà, come alcuni giornalisti cattolici pretendono assurdamente!) degli ortodossi russi vive in quella terra chiamata 'Ucraina', come avevamo previsto, gli uniati in Ucraina (che vivono principalmente in una piccola area che in precedenza apparteneva alla Polonia) sono molto delusi. Secondo la Dichiarazione dell'Avana sono più o meno un grave errore destinato a estinguersi nella pattumiera della storia.

C'è di più, tuttavia. Cuba è il luogo dove nel 1962 l'aggressione degli Stati Uniti ha quasi iniziato la terza guerra mondiale, che ha evitato solo rimuovendo i suoi missili deliberatamente e minacciosamente situati sul confine russo in Turchia, e a questo punto l'Unione Sovietica ha rimosso la sua risposta da Cuba. Anche oggi vediamo un altro e simile rischio di una terza guerra mondiale, a partire da un luogo che dista solo un centinaio di miglia dalla Terra Santa e da Armageddon, in Siria. Qui la Turchia controllata dagli USA e dalla NATO, avendo già illegalmente abbattuto un aereo russo e commesso un genocidio contro i curdi, sta ora invadendo. L'altro alleato degli Stati Uniti, quel ben noto faro di libertà, democrazia e decapitazioni multiple, l'Arabia Saudita, sta minacciando di fare la stessa cosa, dopo essere stata messa in rotta nello Yemen e dopo aver miseramente fallito nel mandare in bancarotta la Russia abbassando drasticamente il prezzo del petrolio.

L'organizzazione dello Stato Islamico fondata e addestrata dall'Occidente e finanziata da Arabia Saudita e Qatar sta affrontando la disfatta per mano di Siria e Russia. Quest'ultima sta difendendo con successo Aleppo e sta liberando aree della Siria dal controllo terrorista. Naturalmente, i media statali occidentali, su ordine del loro padroni, sono impazziti, trasmettendo propaganda anti-russa per conto dei terroristi. A quanto pare i russi bombardano ospedali e uccidono bambini - esattamente ciò che gli USA hanno fatto in Afghanistan lo scorso anno. Ancora una volta la macchina della propaganda occidentale sta parlando di se stessa e imputando agli altri i propri crimini. Ciò riflette la propaganda altrettanto insensata riversata dagli uniati e settari della Galizia in bancarotta che gli Stati Uniti hanno messo al potere a Kiev due anni fa, e l'isteria auto-giustificatoria su una mitica invasione russa che i falchi della NATO stanno rinfocolando nei paesi baltici.

Al di là di tutto questo, c'è un significato ancora più profondo. Quest'anno devono verificarsi due eventi nella Chiesa: il primo evento è l'incontro di questo febbraio tra il leader de facto della Chiesa e il capo del cattolicesimo romano, incontro che ha già avuto luogo sull'isola di Cuba. Il secondo evento è l'incontro che avrà luogo nel mese di giugno su un'altra isola – Creta. Questo incontro avrebbe dovuto aver luogo in Turchia in locali senza dubbio spiati dalla CIA, e avrebbe dovuto svolgersi in base al programma dei suoi burattini. Se l'incontro avrà luogo, avrà luogo in diversi locali, senza ingerenze e secondo un ordine del giorno molto diverso da quello umanistico, reminiscente degli anni '60, che era stato fissato da poteri alieni alla Chiesa.

È ormai chiaro che l'incontro a Cuba, deciso lo scorso settembre, e con la sua dichiarazione pre-organizzata dell'Avana, è stato di fatto preparatorio all'incontro a Creta. Ormai non c'è più alcuna ambiguità su chi conduce la Chiesa sulla terra e su chi di fatto condurrà l'incontro a Creta. E così è altrettanto chiaro che i clericalisti nominati dagli USA ai margini della Chiesa non riusciranno neppure a impostare l'ordine del giorno dell'incontro a Creta, per non parlare di prendere decisioni. La Chiesa si è destata, e noi, i fedeli, possiamo ora dire la nostra.

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