Il tratto più fondamentale nell'identità della Chiesa ortodossa russa fuori dalla Russia (ROCOR) è la fedeltà alla nostra tradizione ereditata. Questa esigenza di fedeltà alla tradizione è fondamentale proprio perché siamo fuori dalla Russia, dove dobbiamo continuamente 'custodire il deposito' dalla minaccia delle influenze aliene che sono tutto intorno a noi. Solo in questo modo siamo in grado di testimoniare l'integrità della nostra fede e civiltà ortodossa russa. Tale esigenza di purezza spirituale comporta automaticamente anche la nostra indipendenza dalla politica locale. Il nostro bisogno di indipendenza è tanto maggiore proprio a causa della nostra natura internazionale, che verrebbe minata da influenze nazionaliste locali. In effetti, in non meno di tre occasioni nella nostra storia di novant'anni la nostra indipendenza politica è stata sotto la seria minaccia del nazionalismo locale: in primo luogo, dall'ateismo bolscevico, in secondo luogo dal fascismo di Hitler, e in terzo luogo dalle politiche russofobe della guerra fredda americana.
La prima volta ci hanno chiesto di giurare fedeltà a uno stato ateo militante che teneva prigioniera la Chiesa in Russia e la martirizzava crudelmente. Noi abbiamo rifiutato, utilizzando l'indipendenza concessaci dalla meravigliosa lungimiranza del santo patriarca Tikhon. La seconda volta i fascisti tedeschi ci hanno voluto far prendere parte a una guerra che era in realtà contro la madrepatria slava. Con l'eccezione di alcuni che sono stati ingannati dalla tentazione della propaganda nazista a pensare che l'ateismo bolscevico potesse essere sconfitto unendosi con l'ateismo nazista, abbiamo rifiutato. La terza volta, ci è stato chiesto di dichiarare noi stessi come una setta e la Chiesa in Russia come priva di grazia! Con l'eccezione di pochi politicizzati dal denaro della CIA o illusi dall'orgoglio settario, abbiamo ancora una volta rifiutato. Ogni volta l'esistenza della ROCOR come parte integrante del mondo ortodosso russo è stata in pericolo, ma ogni volta è sopravvissuta, anche se con perdite di piccoli gruppi isolazionisti.
Così, esattamente dieci anni fa, il più grande compito del quarto Concilio di tutta la diaspora della a San Francisco è stato in realtà quello di garantire la nostra indipendenza dalla politica occidentale locale, dai "valori occidentali". A quel tempo, come ancora oggi, c'erano in realtà agenti pro-laicisti e anti-cristiani mimetizzati da anti-atei. Per ottanta lunghi anni abbiamo subito una separazione forzata dal patriarcato di Mosca, a lungo tenuto prigioniero da parte di atei. Abbiamo capito che era diventato di nuovo libero dopo la tanto attesa canonizzazione dei nuovi martiri e confessori e il rifiuto dei compromessi ecumenisti ed erastiano. A quel punto la nostra indipendenza e la sopravvivenza significava appunto non più vivere in separazione da esso, ma tornando alla comunione canonica, come il patriarca Tikhon avrebbe voluto. È quindi parte della nostra identità essenziale garantire che il patriarcato continua ad essere libero, proteggere il patriarcato del mondo ortodosso russo dalle minacce alla sua integrità.
Anche se la minaccia dell'ateismo di Stato è da lungo tempo finita in Russia, oggi il patriarcato deve affrontare una nuova minaccia da fuori della Russia. Questa minaccia le arriva esattamente da dove siamo noi, dai nuovi "valori occidentali" ateistici infiltrati in Russia. L'anno scorso si è saputo che una persona che aveva lavorato per il talora controverso Dipartimento per gli affari esteri del patriarcato di Mosca, un certo Evgenij Petrin, era un agente della CIA. Ora c'è una voce che almeno un ecumenista che vi lavora potrebbe essere stato reclutato molto tempo fa dai servizi di spionaggio all'estero e poi passato a supervisori della CIA. Se questa voce è vera, ed è solo una voce, per il momento, anche se costui ha contatti con l'ambasciatore degli Stati Uniti, avrebbe potuto causare fughe di informazioni molto gravi. Se poi sia gli agenti occidentali sia i traditori a Mosca agiscono per ingenuità, o stupidità, o perché sono liberali e modernisti anti-ortodossi e filo-occidentali, qui è irrilevante. Il risultato è lo stesso – il tradimento.
È dovere di tutti gli ortodossi russi, e tanto più di noi ortodossi russi fuori dalla Russia, di proteggere il nostro patriarcato, la cui libertà è stata combattuta a prezzo di sacrifici tanto grandi, da quelli che potrebbero tentare di infiltrare i "valori occidentali" nella Chiesa. Con il passare del tempo e la morte del vecchio Occidente, così è morto il suo mezzo cristianesimo; è proprio il nuovo Occidente con i suoi valori ateistici a essere palesemente anticristiano. Ci sono pochi toni di grigio ora, rispetto a prima, e molto di più è bianco e nero, chiaramente sbagliato e chiaramente giusto. I cosiddetti "valori occidentali", i valori del nuovo Occidente, sono segnati dalle impronte digitali di Satana, come è stato chiarito due anni fa, quando tali valori sono stati introdotti in Ucraina dalla giunta genocida installata dagli occidentali a Kiev. Uno dei suoi primi atti è stato quello di riconoscere la 'Chiesa di Satana', per quindi attaccare la Chiesa canonica e intimidire e martirizzare suo clero, ed ora si mette a promuovere perversioni. Ogni giorno si sente la risata di Satana.
Nel momento in cui alcuni stanno cercando di infiltrare "valori occidentali" nell'ordine del giorno al cosiddetto Concilio pan-ortodosso previsto a Creta nel mese di giugno, dobbiamo procedere con cautela. Fin da quando il patriarca legittimo di Costantinopoli, Maximos V, è stato destituito dalla CIA nel 1948, minacciato di morte e spedito in esilio in Svizzera sull'aereo personale del presidente Truman, i patriarchi di Costantinopoli, organizzatori di questo Concilio, sono stati tutti accuratamente controllati dal Dipartimento di Stato degli Stati Uniti con i suoi "valori occidentali '. Noi che viviamo in Occidente, custodendo gli avamposti e le oasi del mondo ortodosso russo nel deserto spirituale occidentale, conosciamo esattamente le devastazioni della schiavitù del "valori occidentali", che sono l'opposto dei valori cristiani. È per questo che ci poniamo con fermezza contro di loro, perché, insieme al nostro patriarcato libero, noi siamo per Cristo. Se ecumenisti e liberali cercheranno di infiltrarsi nella Chiesa, ci batteremo fino all'ultimo contro di loro per proteggere la libertà del nostro patriarcato! Non abbiamo paura, perché Cristo è risorto!
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