Quelli che nel 2006 si erano opposti all'unificazione delle due parti della Chiesa ortodossa russa al di fuori delle terre russe e al suo interno, usavano sempre lo stesso argomento: la Chiesa all'interno delle terre russe (che chiamavano patriarcato di Mosca) era corrotta. Così, sulla Piazza Rossa è ancora in mostra la mummia del precursore dell'Anticristo, Lenin, e quelli che detengono il controllo dello Stato e della Chiesa, dal presidente Putin al patriarca, sono tutti cresciuti durante il periodo sovietico ateo ed erano quindi corrotti. (Quelli che invece si opponevano all'unità, naturalmente, non erano corrotti, ma moralmente superiori: per una legge spirituale, l'orgoglio è la fonte di tutti gli scismi nel corso della storia).
Questo argomento, condizionato dalla politica e non dalla fede, non ha mai preso in considerazione il fatto che Stato e Chiesa in Russia sono separati (a differenza della Chiesa d'Inghilterra, in cui tutti i vescovi sono nominati dal primo ministro, e i vescovi seguono qualunque moda secolare prevalente) e in Russia ciò che fa lo Stato non tiene necessariamente conto del punto di vista della Chiesa. Né tale argomento considera il fatto che, per quanto riguarda chi è cresciuto nel periodo sovietico ateo, c'era sempre la possibilità di rifiutare l'ateismo in quel momento (come nel caso del patriarca) e in caso contrario, vi è stata la possibilità di rifiutare quell'ateismo per mezzo di un successivo pentimento (come nel caso del presidente). Tuttavia, quelli che hanno una mentalità politica non accettano mai la realtà del pentimento, preferendo rimanere nel passato, perché questo solo li giustifica.
Peggio ancora, l'argomento di cui sopra non tiene conto della visione a più lungo termine, informata e modellata dalla Divina Provvidenza. Limitato dalla sua visione a breve termine, questo argomento non riesce affatto a vedere più avanti, ovvero che la nostra meta non è l'attuale presidente o patriarca russo, ma la restaurazione dell'imperatore cristiano e dell'Impero, il cui centro è a Mosca. Gli attuali portatori delle cariche di presidente e patriarca sono solo figure sulla via che conduce a questa restaurazione. Non dobbiamo confondere il percorso, che ci conduce attraverso l'economia, ma non attraverso compromessi su questioni di principio, con la nostra destinazione, con il punto verso cui stiamo andando. E qui sta il problema di coloro che si sono staccati da entrambi i lati, nel 2006, cadendo a destra e a sinistra: sono così tanto ossessionati dal loro percorso che hanno perso di vista la meta, e non vanno da nessuna parte.
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