L’arcivescovo Mark ha parlato con gli abitanti del distretto occidentale di Mosca
Il 12 agosto nella prefettura del distretto amministrativo occidentale, l’arcivescovo Mark di Egor’evsk, presidente della gestione finanziaria ed economica della Chiesa Ortodossa Russa, presidente della fondazione “Supporto della costruzione delle chiese in città di Mosca” ha risposto alle domande dei cittadini di Mosca. La “linea diretta” è stata organizzata in risposta alle numerose richieste dei lettori del giornale Na Zapade Moskvy (“A occidente di Mosca”) e dei cittadini del distretto.
“La principale conclusione dell’incontro di oggi è che il Programma “200 chiese” è importante per la gente”, ha sottolineato l’arcivescovo Mark, commentando i risultati della discussione al telecanale “Soyuz” (“Unione”). – Nonostante le diverse dichiarazioni nella stampa, oggi non abbiamo sentito una singola chiamata di protesta, nessun commento negativo. Nemmeno una domanda su come mai costruiamo le chiese. Al contrario. La maggior parte delle persone che chiamavano chiedevano se è possibile costruire una chiesa vicino a casa loro e che cosa bisogna fare per questo fine, e chi contattare. Molti chiedevano con insistenza di chiedere quanto prima il rilascio di terreni per la costruzione delle nuove chiese, e indicavano gli indirizzi precisi. In merito alle critiche, le persone erano preoccupate solo di questo genere di problema: completare quanto prima le chiese già in costruzione, sulle vie Lobachevskij 27, Michurinskij 70, Barklaja 9, Osennjaja 33, Jarzevskaja 11, sul viale Mozhajskoe 54”.
“Vorrei inoltre specificare” ha continuato l’arcivescovo “che a volte i cittadini di Mosca si fanno un’idea distorta del nostro programma. Nei mass media e alla TV spesso ci sono informazioni su visite settimanali dei cantieri, dove sono riuniti soprattutto capi progetto, funzionari, imprenditori, progettisti. Sono tutte le persone di rispetto che veramente mettono le loro energie e talento per la causa comune della rinascita di una Mosca “dalle cupole d’oro”. È molto importante rendere le persone consapevoli che il nostro servizio non è un progetto burocratico ecclesiastico, ma è un servizio alle persone. Le chiese sono costruite da persone per le persone”.
Secondo le parole dell’arcivescovo i cittadini sostengono attivamente un’iniziativa così importante per Mosca. Definito il terreno, trovano un rettore, cominciano a fare le preghiere, i fedeli si incontrano e si riuniscono sul terreno (a volte è semplicemente un appezzamento non coltivato). Cercano di predisporre per lo meno un piccolo prefabbricato, da utilizzare se c’è brutto tempo durante le preghiere. Se non ci sono i soldi per grandi chiese fatte di pietra, installano chiese temporanee di legno per potervi organizzare la vita liturgica e parrocchiale.
“Là dove nascono le chiese, la vita delle persone è trasfigurata” dice l’arcivescovo. “Ognuno contribuisce secondo le proprie forze. I bambini non vanno in giro per le strade, ma vengono alle scuole domenicali, aiutano nel servizio sociale, imparano a vivere per gli altri. Chiedono il programma. L’obiettivo principale è velocizzare la soluzione delle questioni finanziarie. Per questo mi rivolgo a tutti i cittadini di Mosca: le chiese sono state da sempre costruite con le forze di tutti. Se volete vedere vicino a casa vostra la casa di Dio, raccogliete firme per sostenere la costruzione, passate le vostre richieste in prefettura e raccogliete le offerte. Ogni sforzo, anche il più piccolo, servirà alla causa comune (vedete sul nostro sito http://www.200hramov.ru/ i requisiti della Fondazione)”.
Arcivescovo Mark di Egor’evsk: Solo da noi dipende quale patrimonio culturale e spirituale lasceremo dopo di noi ai nostri discendenti
L’arcivescovo Mark di Egor’evsk, presidente della gestione finanziaria ed economica del Patriarcato di Mosca e presidente della Fondazione di supporto alla costruzione delle chiese della capitale, ha parlato dell’attuazione del “Programma-200” a Mosca.
— Vostra Eminenza, lei è a capo della gestione della Fondazione “Supporto della costruzione delle chiese nella città di Mosca”. Quali sono i principali obiettivi della Fondazione, quali aree prioritarie avete identificato lei e i suoi collaboratori?
— Il nostro obiettivo principale è raccogliere i fondi per la costruzione delle chiese per poi distribuirli ai cantieri secondo le necessità. Saper definire gli investimenti, calcolare il costo di tutti i materiali e i lavori, monitorare la qualità e la tempistica in ogni fase della costruzione.
È importante capire che il nostro progetto, veramente grande, non è finanziato dal bilancio della città. Tutte le chiese vengono costruite in base alle offerte.
In pochi anni di lavoro la Fondazione ha unito intorno a sé tante persone non indifferenti verso il futuro del proprio paese, pronte a mettere tutte le loro energie e capacità per la causa comune della resurrezione della nostra capitale e per farle ritornare il suo bellissimo nome – la capitale “dalle cupole d’oro” della Russia.
Da noi vengono donatori di tutte le estrazioni sociali: a partire dal comune pensionato, studente o insegnante fino al gestore di una grande impresa, pittori, attori, gente di cultura e atleti. Qualcuno è disposto a investire seriamente, qualcuno a regalare i mattoni, il calcestruzzo, il cemento oppure con i propri mezzi a costruire una cappella provvisoria, la casa del clero o anche una grande chiesa di pietra.
— Vladyka, ma perché 200 chiese?
— Secondo me, non bisogna associare il programma di costruzione delle chiese a Mosca a un numero particolare. Sì, nei tempi oscuri del XX secolo a Mosca sono state distrutte 1000 chiese. Per questo 200 chiese sono soltanto un quinto di quanto è stato abbattuto negli anni del governo sovietico. E non bisogna dimenticare che la città da quel tempo è cresciuta, il numero dei suoi abitanti è aumentato significativamente. La capitale è finita all’ultimo posto tra le città della Russia in relazione al numero delle chiese rispetto alla popolazione ortodossa. Inoltre le chiese rimaste sono concentrate al centro, mentre in periferia ci sono quartieri dove per 150-200 mila abitanti opera solo una parrocchia.
Per questo 200 chiese è il minimo, è un punto di orientamento nel suo genere. Il nostro obiettivo è dare possibilità ai cittadini di frequentare una chiesa vicino a casa loro. Perché gli anziani e le mamme con tanti figli possano partecipare più frequentemente alle funzioni religiose e comunicarsi insieme ai loro figli. Perché la Chiesa raggiunga ogni casa, ogni persona.
Perché le persone vanno in chiesa? Perché manca loro la gioia. Sentono la vanità del mondo moderno e il vuoto della vita quotidiana, la solitudine televisiva e l’orrore nella sequenza degli eventi della storia contemporanea. Sono circondati da enormi edifici grigi, costruzioni squallide, che premono sull’uomo con la loro monotonia. Mentre la chiesa è la corona della creazione dell’uomo, la corona dell’architettura, che esprime l’aspirazione dell’uomo verso Dio, il suo ardente servizio al Cielo e al prossimo. La chiesa è la gioia dell’incontro con il Creatore.
I miei ricordi più vivi dell’infanzia sono quelli della gioia di assistere alle funzioni in chiesa. Non un gelato, una torta offerta dai genitori, ma la Divina Liturgia. Noi costruiamo le chiese per portare gioia alla gente, perché la loro vita si riempia di significato, perché si trasformino e compiano il principale comandamento di Cristo: amare Dio e il prossimo, perché vivano non per loro stessi, ma per chi ha bisogno di aiuto – i poveri, gli abbandonati, i malati, i disabili.
Le nostre chiese rimarranno per molti secoli, e soltanto da noi dipende quale patrimonio culturale e spirituale lasceremo dopo di noi ai nostri discendenti.
— Eminenza, che principi seguite nell’attività finanziaria?
— Per noi è prezioso ogni centesimo. Noi capiamo che ciascuno ha possibilità diverse, condizioni di vita diverse. È grazia di Dio diventare partecipi della costruzione di una chiesa – la casa di Dio. La gente dice che una persona non ha vissuto inutilmente la sua vita, se ha costruito una casa. Ancora di più si riempie di significato la vita di una persona che costruisce una chiesa. Durante ogni Liturgia noi preghiamo “per i costruttori, i benefattori e i contribuenti di questa santa chiesa”.
Per quanto riguarda la parte pratica dell’attività del dipartimento finanziario e economico, è impossibile individuare i parallelismi con l’economia secolare. Il budget dello stato è formato principalmente da imposte e dazi, il cui pagamento è fissato da un obbligo di legge. Al contrario, il budget del nostro programma è formato esclusivamente dalla libera volontà delle persone che volontariamente offrono una parte del loro reddito alla chiesa. Qui non funziona la legge della pianificazione economica. Noi possiamo focalizzare l’obiettivo: fare dei restauri da qualche parte o compiere una nuova costruzione, per esempio. Ma sapere preventivamente che una certa somma sarà raccolta entro una certa data è molto difficile.
Allo stesso tempo, a differenza del ministero statale delle finanze, noi abbiamo un potentissimo strumento per risolvere tutte le difficoltà: la preghiera e la fiducia nell’aiuto di Dio. Per una buona causa Dio manda sempre tutto il necessario.
— Eminenza, ci racconti per favore il progetto in comune con la Banca di Mosca (Bank Moskvy)
— È uno degli esempi lampanti dei doni generosi alla Chiesa da parte dei mecenati di oggi. La Banca di Mosca ha dato un significativo supporto alla Fondazione attraverso il suo progetto di beneficienza “Dono al luogo sacro”. Questo progetto unico semplifica la via alle persone che desiderano aiutare la costruzione e la rinascita delle chiese di Mosca. La Banca di Mosca ha emesso carte di credito di un design particolare, che si trovano facilmente in qualunque sua filiale. La differenza rispetto ad un’ordinaria carta di credito è che la commissione che solitamente riceve la banca dai sistemi di pagamento, sarà trasferita direttamente sul conto della Fondazione “Supporto alla costruzione delle chiese di Mosca” a nome del titolare della carta. In questo caso il titolare della carta non spende, in quanto è la banca che invia alla Fondazione la sua parcella dalla commissione.
— E come funziona? Ad esempio, io attivo una carta “Dono al luogo sacro” alla Banca di Mosca…
— È tutto molto semplice. Lei fa i suoi acquisti di tutti i giorni pagandoli con questa carta di credito, come fa di solito. La banca a sua volta indirizza alla Fondazione tutta la commissione derivante dai sistemi di pagamento sui movimenti compiuti a suo nome.
Per esempio, Lei fa una spesa di 2000 rubli, paga alla cassa, e la banca dal suo acquisto trasferisce alla Fondazione circa 30 rubli della commissione ricevuta, che equivale al costo di un mattone, che usiamo per le mura delle chiese. Per questo ogni persona, utilizzando tale carta di credito, ogni giorno compie un atto buono, aiutando mattone per mattone a costruire le mura delle chiese di Mosca. Più sono i titolari delle carte “Dono al luogo sacro”, più frequentemente utilizzano la carta, più grande è la somma della commissione che arriva alla Fondazione dalla Banca di Mosca.
Va notato che le carte di credito sono diventate parte integrante della vita quotidiana delle persone. Per la maggior parte i cittadini ricevono lo stipendio su una carta di credito, vi pagano la spesa, il pranzo, la benzina, acquistano i biglietti ferroviari e aerei, pagano articoli e servizi su Internet ecc. Nel nostro caso questa commissione viene trasferita dalla banca alla Fondazione da parte del titolare.
— Eminenza, ci racconti come è possibile ottenere questa carta.
— In tutte le filiali della Banca di Mosca nella regione di Mosca. Sul sito www.bm.ru sono pubblicate tutte le informazioni sul progetto. Prossimamente in tutte le chiese in costruzione troverete gli stand e i volantini sul “Dono al luogo sacro”. Noi speriamo che la nostra pubblicità attirerà più gente, pronta insieme a noi a rafforzare le fondamenta della società moderna e a costruire il patrimonio culturale del nostro popolo. Costruiremo chiese in tutto il mondo!
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