La realtà ortodossa nelle società occidentali è un argomento sul quale voglio riflettere con una speciale responsabilità spirituale, dato il mio status di ortodosso che vive in un grande paese ortodosso.
Nel corso degli anni ho avuto l'opportunità di incontrare innumerevoli rappresentanti delle élite intellettuali dell'Occidente con le quali ho avuto varie conversazioni e dialoghi, che in seguito hanno trovato una "casa" nel volume coordinato da me per la casa editrice Agaton di Făgăraș con il titolo "Redescoperirea moștenirii ortodoxe a Occidentului" ("La riscoperta del patrimonio ortodosso dell'Occidente").
Tali testimonianze, naturalmente, mi eccitarono moltissimo, facendomi alla fine allontanare dall'approccio invisibile e inavvicinabile che in sostanza non rappresentava altro che il domicilio spirituale che mi era stato dato dalla volontà di Dio. In altre parole, io come ortodosso ho scoperto l'Ortodossia attraverso gli occhi degli occidentali per la cui maratona spirituale quella che chiamiamo "retta fede" era il punto di arrivo.
Poi sono rimasto profondamente impressionato nel vedere il ruolo che la spiritualità ortodossa ha cominciato ad avere in vari paesi occidentali, soprattutto in Francia, dove si trova la più grande scuola di studi ortodossi in Occidente, chiamata Istituto San Sergio, con sede a Parigi. Tali realtà mi sono state rivelate esaminando scrupolosamente il volume firmato da Christophe Levalois, intitolato "Le christianisme orthodoxe face aux défis de la société occidentale" ("Il cristianesimo ortodosso di fronte alle provocazioni occidentali").
È un volume che voglio assolutamente presentare, essendo sia un buon punto di riferimento nella storia e nell'evoluzione della spiritualità ortodossa in Occidente, con tutti i migliori rappresentanti che ha avuto, e un mezzo attraverso il quale possiamo catturare nel miglior modo possibile una compenetrazione tra il pragmatismo occidentale e il messaggio salvifico del misticismo ortodosso.
Christophe Levalois è uno dei più importanti registi francesi: la sua vita è stata segnata da un numero impressionante di ricerche spirituali, fino a raggiungere l'Ortodossia come destinazione finale. Ancor più emozionante è il fatto che la provvidenza di Dio ha fatto sì che l'autore di cui parlo sia divenuto anche un prete ortodosso, per altro estremamente coinvolto nella comunità da lui servita pastoralmente. Inoltre, Christophe Levalois è attualmente redattore capo del più importante portale ortodosso in Occidente, Orthodoxie.com, con il quale ho il privilegio di collaborare.
Il libro che mi sono riproposto di segnalare è composto da diversi articoli, recensioni e conferenze che Christophe Levalois ha scritto e tenuto nel corso degli anni.
Leggendolo, capiamo prima di tutto che l'Ortodossia non è più una realtà straniera in Occidente, perché ha almeno due secoli di esistenza in questo spazio. Stiamo parlando di una importanza e influenza che non hanno mai smesso di crescere e non a caso l'Ortodossia è diventata la terza più grande confessione religiosa in Italia, o il secondo fenomeno religioso in più rapida crescita nel Regno Unito dopo l'Islam.
Tuttavia, come Christophe Levalois si esprime nel suo volume, l'Ortodossia continua a essere piuttosto sconosciuta nella maggior parte dei paesi occidentali, ed è per questo che ha scelto di parlare di una relazione tra il cristianesimo ortodosso e le sfide della società occidentale. La ragione per cui il polmone orientale del cristianesimo non è ancora ben conosciuto e ricevuto in Occidente a parere di Christophe Levalois è collegato a quanto segue: la voce dell'Ortodossia è totalmente diversa dalle altre voci cristiane dell'Occidente, prendendo in considerazione la pratica e il pensiero teologico.
D'altra parte, l'autore non esita a riferirsi anche ai punti comuni che la Chiesa ortodossa ha con le altre chiese cristiane, compresa la Chiesa cattolica romana e, non ultimo, il modo in cui l'Ortodossia potrebbe approfondire i problemi di bioetica in un modo diverso, attraverso un dialogo con la Chiesa cattolica, poiché tale disciplina è molto più antica e studiata nella suddetta chiesa. Christophe Levalois si riferisce alla bioetica perché, in un modo o nell'altro, questa sta lanciando le più grandi sfide alla società occidentale e crede che l'Ortodossia debba portare il proprio contributo anche su un tale orizzonte finché è presente in Occidente. Un contributo che non ha tardato ad apparire, soprattutto se pensiamo ai contributi del teologo e sacerdote ortodosso americano John Breck, la cui opera consacrata, Il dono sacro della vita, è diventata il più grande manuale di bioetica ortodossa, studiato nelle principali università statunitensi e francesi.
Questo libro contiene anche una domanda fondamentale che personalmente ritengo necessaria da prendere in considerazione: fino a che punto la tradizione ortodossa, apostolica, che si prende così tanta cura dell'interiorità e dell'umiltà, può farsi sentire nelle società occidentali dominate dai valori del postmodernismo che, in un modo o nell'altro, hanno rinunciato al valore supremo dell'innocenza presente nel cuore del cristianesimo?
In conclusione, vorrei anche dire che questo libro è rivolto a tutti i cristiani, indipendentemente dal loro rito o confessione, al fine di comprendere meglio l'Ortodossia, ma anche a noi che siamo abitanti di paesi ortodossi, per essere più consapevoli dell'eredità che abbiamo ricevuto.
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