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  La Chiesa romena risponde alle critiche alla canonizzazione dei santi legati al movimento dei legionari

Orthochristian.com, 18 luglio 2024

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foto: wikimedia.org

L'ufficio stampa del Patriarcato romeno ha diffuso ieri un comunicato in risposta a un comunicato stampa dell'Istituto nazionale Elie Wiesel per lo studio dell'Olocausto in Romania, che criticava la Chiesa per aver canonizzato alcuni santi coinvolti nel controverso movimento dei Legionari (Guardia di Ferro).

Nella sessione della scorsa settimana, il Santo Sinodo romeno ha canonizzato 16 martiri e confessori che hanno sofferto durante le persecuzioni comuniste del XX secolo, tra cui padre Ilarion Felea, padre Ilie Lăcătușu e padre Dumitru Stăniloae.

L'Istituto nazionale Elie Wiesel ha pubblicato ieri il suo comunicato stampa , "accogliendo con tristezza la decisione del Santo Sinodo della Chiesa ortodossa romena del 12 luglio 2024 di approvare la canonizzazione... di alcuni chierici che hanno espresso opinioni antisemite o promosso il tossico movimento dei Legionari negli anni '30 e '40".

Tuttavia, come sottolinea la Chiesa nella sua risposta, canonizzare qualcuno non significa necessariamente approvare ogni aspetto della sua vita.

Secondo l'Istituto nazionale Elie Wiesel, padre Ilarion Felea (canonizzato come ieromartire) "ha svolto attività politiche militanti durante lo Stato Nazionale Legionario [settembre 1940-febbraio 1941, ndc] come membro del movimento dei legionari". Ha anche sostenuto un programma statale etnocratico che includeva la "distruzione del parassitismo ebraico".

Padre Ilie Lăcătușu (canonizzato come confessore) "svolse attività legionaria come capo di un nido e in seguito come capo di un settore legionario. Prese parte alla rivolta legionaria del gennaio 1941 come capo di un gruppo d'insurrezione. Compilò anche liste di avversari del movimento legionario che dovevano essere fucilati dopo che questo gruppo fascista avesse preso completamente il potere".

Secondo l'istituto, padre Dumitru Stăniloae (canonizzato come confessore) scrisse per pubblicazioni di estrema destra, sostenendo la Germania nazista e il movimento dei legionari. Lodò l'arrivo al potere dei legionari, scrivendo: "La nostra nazione afferra ancora una volta la spada dell'arcangelo custode del cristianesimo che Dio le estende. Oggi ci costituiamo in uno stato intriso di fede in Dio, in una cittadella avanzata che si erge ferma e inespugnabile di fronte al caos pagano".

Il comunicato stampa fa riferimento alle parole di sua Beatitudine il patriarca Daniel dell'11 luglio, secondo cui i santi canonizzati vengono indicati come modello da seguire, e chiede "se l'elevazione alla santità di persone che, durante la loro vita, hanno condiviso, attraverso parole o azioni, i valori del fascismo sia consona all'etica cristiana?"

In risposta, il Patriarcato romeno ha rilasciato una dichiarazione in cui si sottolinea che la canonizzazione di un santo non significa che quella persona non abbia mai commesso errori, nemmeno gravi, e non abbia mai avuto nulla di cui pentirsi.

Il comunicato sinodale recita :

a) Alla luce dei principi di libertà religiosa e di autonomia della Chiesa sanciti sia dalla legislazione internazionale (Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, art. 18) sia da quella nazionale (Costituzione della Romania, art. 29; Legge n. 489/2006 sulla libertà religiosa e il regime generale dei culti), la Chiesa ortodossa romena, in quanto culto riconosciuto, ha il diritto di analizzare e pronunciarsi, secondo i propri criteri religiosi, in merito alla canonizzazione di persone del Patriarcato romeno.

Nel processo di canonizzazione, la Chiesa ortodossa romena conduce un'indagine approfondita delle vite delle persone proposte in relazione a come hanno cambiato la loro vita. Il processo di canonizzazione consiste esclusivamente nel riconoscere la santità sulla base di prove coerenti e testimonianze credibili. Pertanto, nel caso del passaggio di ogni persona ai ranghi dei santi (canonizzazione), sono stati presi in considerazione diversi criteri canonici, storici e pastorali-missionari, tra cui segnaliamo quanto segue:

  • Una vita pura e santa;

  • Confessione della retta fede fino alla fine della vita;

  • Ascetismo severo, ornato di molte virtù;

  • Amore e spirito di sacrificio manifestati verso chi è nel bisogno;

  • Confessione di Cristo nelle carceri comuniste;

  • Ricezione da Dio del dono di operare miracoli;

  • Costante venerazione da parte dei fedeli.

b) Ricordiamo anche che alcuni santi venerati nella Chiesa ortodossa hanno avuto, in certi momenti della loro vita, atteggiamenti e gesti difficili da comprendere o addirittura contrari all'insegnamento cristiano, ma la Chiesa tiene conto del cambiamento di vita del peccatore e, soprattutto, del modo in cui ha concluso la sua esistenza, senza tuttavia incoraggiare (santificare) certe deviazioni che queste persone hanno avuto durante la loro vita attraverso questo atteggiamento.

Come osserviamo dagli esempi del santo apostolo Paolo, di santa Maria Egiziaca, o anche da quello del santo profeta e del re Davide, anche i santi hanno avuto delle cadute, quindi dobbiamo guardare in particolar modo a come hanno concluso le loro vite, cioè a un alto grado di perfezione, non solo agli errori o ai peccati commessi durante la loro esistenza terrena. Infatti, questa è anche la testimonianza della Sacra Scrittura: "Ricordatevi dei vostri conduttori, i quali vi hanno annunziato la parola di Dio; imitate la loro fede, considerando la fine della loro condotta" (Eb 13:7).

Con la presente precisiamo inoltre che la Chiesa ortodossa romena si dissocia pubblicamente da qualsiasi affiliazione ideologica o politica di parte, invitando tuttavia al dialogo chiunque sia interessato a studiare la vita delle persone canonizzate.

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