Nelle ultime due settimane si sono fatte strada nella stampa ucraina voci insistenti che Kiev ha nascosto migliaia di casi di vittime ferite e uccise tra i militari ucraini e i 'battaglioni di volontari'.
Le accuse più vocali di una copertura dei morti in combattimento ucraini non proviene dai media russi o dai capi delle 'separatiste' Repubbliche Popolari di Donetsk e Lugansk, ma dal deputato di destra e leader del Partito Radicale Oleg Ljashko, e dal comandante del 'Battaglione Donbass' di Kiev, Semjon Semchenko.
Il mese scorso, sulla sua pagina Facebook, Ljashko ha direttamente accusato il presidente Petro Poroshenko di nascondere oltre 8.000 morti di combattenti ucraini – un numero quasi otto volte più grande delle cifre «ufficiali» degli uccisi in guerra riferite dal Kyiv Post in lingua inglese, che venerdì stava ancora ostinatamente segnalando 'solo' 974 morti confermate di ucraini in combattimento – una cifra molto discutibile che non ha avuto grandi variazioni dal momento della disastrosa battaglia per Ilovaisk all'inizio di settembre.
Secondo Miroslava Petsa, corrispondente del Quinto Canale dell'Ucraina, il ministro della Difesa Valerij Geletej ha rifiutato di discutere le perdite nel disastro di Ilovaisk in una recente audizione parlamentare. La signora Petsa ha twittato il 1 ottobre che Geletej ha messo sotto segreto le liste delle vittime della battaglia di Ilovaisk. Ma a chi è che il tenente generale Geletej sta cercando di nascondere le vere perdite di Kiev, alle milizie del Donbass o al popolo ucraino?
È facile scartare Semchenko come un comandante incompetente che cerca di scusare i suoi fallimenti, e definire Ljashko un clown fascista che rapisce presunti 'separatisti' e li riduce in biancheria intima per interrogatori videoregistrati. Ma la stima fatta da Ljashko del totale degli uccisi in guerra dell'Ucraina è coerente con i numeri dedotti dalle fonti pro-Novorossija, come il blog del colonnello Cassad. Inoltre è coerente con le truci relazioni delle perdite nella sanguinosa battaglia per l'aeroporto di Donetsk in corso al momento della stesura di queste righe.
Le rovine dell'aeroporto erano, secondo i rapporti, controllate al 95% dalle Forze Armate della Novorossija nello scorso fine settimana dopo che le unità ucraine hanno rifiutato l'offerta di un corridoio di ritirata secondo i termini dell'accordo del cessate il fuoco di Minsk, che pone una linea di armistizio a 20 chilometri dietro le posizioni condannate della guarnigione dell'aeroporto.
Portavoce della Novorossija hanno detto al sito del Col. Cassad che le stime delle perdite ucraine all'aeroporto alla fine raggiungeranno 600 feriti e 1.000 morti.
I giornalisti occidentali che coprono il conflitto in Ucraina può invocare finora l'ignoranza sulle vere perdite ucraine, al contrario delle perdite ammesse. Possono citare la massima di Carl von Clausewitz che "i rapporti delle vittime da entrambe le parti non sono mai precisi, raramente veritieri, e in molti casi deliberatamente falsificati".
Ma la verità è che almeno un giornalista della BBC è stato per settimane consapevole delle voci ucraine circa le loro terribili perdite.
In un'intervista di un giornalista ucraino tradotta e sottotitolata in inglese dal team di traduttori russi dell'avvocato russo-canadese Gleb Bazov a metà agosto, i membri della 79a brigata aerea basata a Nikolaev lamentavano amaramente che Kiev ha nascosto enormi perdite. Affermano [al minuto 6:38] che l'Ucraina ha già perso più soldati contro la ribellione del Donbass dal mese di aprile di quanti ne avesse persi l'Unione Sovietica durante nove anni di occupazione dell'Afghanistan.
(Per quei lettori che potrebbero non avere familiarità con il costo della disastrosa campagna dell'URSS in Afghanistan, quel numero è superiore a 14.000 morti in combattimento e 53.000 feriti. Se si considera che i soldati si riferissero al totale dei morti di combattimento provenienti dalla repubblica sovietica ucraina nella guerra in Afghanistan nel corso degli anni '80, una cifra di oltre 8.000 morti in combattimento nella guerra per il Donbass è possibile.)
Nello stesso video, i sopravvissuti della 79a brigata sostengono anche che sono stati abbandonati dagli alti comandi ucraini, e si rifiutano di ammettere che le forze che li hanno sconfitti con settimane di bombardamenti nel cosiddetto 'calderone del Sud' vicino a Saur Mogila fossero ribelli della Novorossija e volontari stranieri, piuttosto che l'esercito russo.
È interessante notare che il giornalista della BBC Daniel Sandford, il cui feed Twitter è ampiamente seguito tra i giornalisti occidentali che coprono Russia e Ucraina, ha twittato questo video il 20 agosto 2014, dicendo: "Sia i filo-ucraini che i filo-russi stanno ora citando il video per sostenere le loro opinioni sul conflitto".
In altre parole, i giornalisti occidentali che coprono il settore russo e ucraino non possono invocare l'ignoranza.
Le storie dei membri della 79a brigata, che parlano della perdita di centinaia o migliaia di compagni sotto il fuoco dell'artiglieria e dei razzi Grad sono corroborate da un'altra video intervista di giornalisti ucraini centinaia di chilometri più a ovest, questa volta con i sopravvissuti della 30a brigata con sede nella città di Novograd-Volisnkij dell'Ucraina occidentale.
Nel video, i veterani della 30a brigata e i loro parenti furiosi affrontano un ufficiale ucraino circa il posizionamento dell'unità e la sua patetica situazione di approvvigionamento. L'ufficiale ammette verso la fine del video che solo 83 dei 4.700 soldati dislocati con la brigata sono tornati illesi. Questo fa sorgere la domanda – che cosa è successo al resto? Sono morti, o feriti?
I giornalisti televisivi di Hromadske, i cui salari sono finanziati da olandesi e americani attraverso contributi pubblici, di certo non facevano quelle domande alla telecamera. Né le hanno fatte i giornalisti occidentali come Sandford che sono molto probabilmente a conoscenza di questo video, anch'esso tradotto e sottotitolato dal team dei traduttori di Gleb Bazov per il blog Slavyangrad a metà agosto.
I guerrieri Pro-Kiev su Twitter hanno denunciato le affermazioni di Ljashko che l'Ucraina si sta sbarazzando di migliaia di suoi militari o sta definendo l'etichettatura di migliaia di morti in combattimento come 'dispersi in azione' come una disinformazione russa – senza spiegare come il Cremlino potrebbe aver reclutato i fanatici russofobi Ljashko e Semchenko per far loro ripetere tali accuse.
Ma molte di queste fonti sono gli stessi fanatici che insistono che le truppe ucraine tengono l'aeroporto di Donetsk e non lo perderanno mai, nonostante prove schiaccianti su video del contrario. Essi insistono sul fatto che Kiev non avrebbe mai potuto mettere a tacere tutti i parenti dei morti, feriti e dispersi, anche se ci avesse provato.
Ma in un paese dove i sicari del Settore destro ora picchiano impunemente i politici dell'opposizione davanti alle telecamere, mettere a tacere i parenti arrabbiati e imporre un blackout sul tema dei numeri nascosti delle vittime è una cosa del tutto plausibile.
Soprattutto quando i giornalisti occidentali hanno rifiutato di mettere in discussione le cifre fraudolente delle vittime date da Kiev e hanno semplicemente aspettato che i portavoce di Kiev vendessero loro le loro ultime fatture.
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