Queste note sulle osservazioni e le profezie di san Giovanni riguardanti la Russia ci mostrano quanto sia terribile abbandonare Dio, quali conseguenze ciò ha su un'intera nazione e come tutti siano ritenuti responsabili. È un severo avvertimento per tutti noi.
Leggendo le opere, i diari e i sermoni del santo giusto Giovanni di Kronstadt (1829-1908), l'arciprete Vladimir Vigiljanskij scrisse su Facebook come un inquieto presentimento del sanguinoso futuro della Russia tormentasse il santo, che cercava continuamente le cause delle catastrofi future che attendevano il popolo russo al crollo della sua statualità. I suoi pensieri e le sue profezie colpirono molti: il governo, i pensatori, i liberali, l'intellighentsia, i giornalisti e, soprattutto, il clero. I discorsi di san Giovanni erano sempre accompagnati da pretese altissime e inesorabili, prima di tutto verso se stesso, ed è per questo che ci si può fidare delle sue parole.
"La Russia ha dimenticato il Dio salvifico; ha perso la fede in lui, ha abbandonato la Legge di Dio, si è resa schiava di ogni sorta di passioni, ha divinizzato la cieca ragione umana. Ha sostituito l'onnisciente, santa e retta volontà di Dio con il fantasma della libertà peccaminosa, ha spalancato le porte a ogni sorta di oltraggio, e quindi diventerà smisuratamente impoverita e sarà svergognata davanti al mondo intero, la degna ricompensa per il suo orgoglio, per la sua sonnolenza, inerzia, venalità e freddezza verso la Chiesa di Dio. Dio ci punirà per i nostri peccati; la Sovrana Signora non tenderà la mano per aiutarci. La Russia può essere definita un regno del Signore. Questo è ovvio da un lato. Dall'altro, a causa del loro ateismo ed empietà molti russi della cosiddetta intellighentsia, che hanno deviato dalla retta via, hanno apostatato dalla fede e la deridono in ogni modo, dopo aver calpestato tutti i comandamenti del Vangelo e aver permesso ogni tipo di depravazione nella nostra vita: il regno russo non è il regno del Signore, ma un vasto e sterminato regno di satana...
"Voi pastori che governate, che ne avete fatto del vostro gregge? Il Signore porterà via le sue pecore dalle vostre mani! Il Signore vigila soprattutto sul comportamento dei vescovi e dei sacerdoti, sulle loro attività illuminanti, sul compimento dei sacri riti, sulla pastorale... L'attuale terribile degrado della fede e dei costumi dipende molto dalla freddezza verso il loro gregge di molti vescovi e delle schiere del clero in genere.
"I nostri padri hanno peccato, ma chiamavano peccato il peccato; i liberali di oggi però peccano e cercano di giustificare il peccato, come se fosse un atto lecito. Prendete i peccati della carne: tutto questo secondo la loro opinione non è solo semplice debolezza della natura umana, ma sono le leggi stesse della natura e le sue esigenze.
"La Russia sta annaspando, soffrendo, tormentata dalla sua sanguinosa lotta interiore, dai cattivi raccolti e dalla carestia, dai prezzi spaventosamente alti, dall'empietà, dall'estremo degrado morale. Tempi malvagi: le persone si sono trasformate in animali, persino in spiriti maligni. Il governo è diventato debole. Esso stesso ha inteso in modo erroneo la libertà che ha concesso al popolo. Il male è aumentato in Russia fino a proporzioni mostruose ed è diventato quasi impossibile porvi rimedio.
"Quando si vedono le conseguenze della totale mancanza di sottomissione alle autorità e dell'inerzia dei membri subordinati della società (e con questa inerzia cessa l'azione del governo, come se il sangue cessasse di circolare in un corpo organico) allora tutto nella società muore, decade, si disgrega; la sicurezza sociale scompare e i membri della società si attaccano a vicenda, una furia totale di furto, saccheggio, inimicizia e omicidio".
Ed ecco alcune altre osservazioni del santo:
"Quali mali non hanno commesso il popolo russo e le persone che vivono in Russia? Di quali peccati non si sono corrotti? Qualunque cosa! Hanno fatto e fanno tutto ciò che sta attirando l'ira di Dio su di noi: aperta incredulità, bestemmia, rifiuto di tutti i veri principi di fede, depravazione, ubriachezza, ogni sorta di intrattenimento invece di indossare l'abito di lutto del pentimento comunitario per i peccati che fanno adirare Dio, per la mancanza di sottomissione all'autorità... Nel regno demoniaco c'è ordine e sottomissione di alcuni spiriti maligni ad altri, dal più basso al più alto, dal più debole al più forte; ma in questa nazione cristiana ogni sottomissione, ogni autorità è scomparsa: i figli non riconoscono l'autorità dei loro genitori, i subordinati non riconoscono l'autorità dei loro superiori, gli studenti non riconoscono l'autorità dei loro insegnanti... i servizi divini sono disprezzati, i sermoni sono impotenti, la morale cristiana sta decadendo sempre di più, l'anarchia cresce..."
In alcune reminiscenze dei contemporanei del giusto padre Giovanni troviamo due esempi caratteristici, sia di san Giovanni che dello stato spirituale degli studenti al tempo della rivoluzione del 1905, che padre Giovanni visse e che fu il terribile araldo del "terribile anno della Russia", il 1917.
Il colonnello M. D. Timofeev ricorda come lui e i suoi amici avevano deciso di "smascherare la falsa santità del famoso sacerdote". Uno di loro si finse malato e i suoi compagni chiamarono padre Giovanni per chiedergli di pregare per la sua guarigione. Quando arrivò all'appartamento, padre Giovanni vide il simulatore a letto e disse: "Non hai bisogno di me ora, ma l'avrai presto".
Pregò, non prese soldi e se ne andò.
L'uomo che aveva partecipato a questo stratagemma ha poi ricordato: "Il finto paziente voleva alzarsi dal letto ma non ci riusciva. Vi rimase inchiodato da un potere sconosciuto. All'inizio non gli credevamo, pensavamo stesse fingendo e scherzando, ma poi ci siamo seriamente spaventati anche noi".
Gli studenti andarono da padre Giovanni e si pentirono con le lacrime agli occhi per la loro stoltezza. Il santo li consolò e disse che il loro amico era sano, poi li invitò ad andare in pace. Quando tornarono videro che si era davvero ripreso. "Questa lezione mi ha reso un uomo religioso e credente per il resto della mia vita", concluse il "burlone".
C'è stato un altro incidente non meno noto raccontato da A. A. Ankirova:
"Quando abbiamo iniziato a parlare con padre Giovanni, mi ha detto: 'Parla più forte, perché il mio udito è scarso da quando uno studente mi ha colpito alla guancia nella cattedrale di sant'Andrea'."
Continuando il suo discorso, padre Giovanni raccontò i dettagli di questo incidente:
"Un giorno, mentre stavo servendo la Liturgia nella cattedrale di sant'Andrea e stavo uscendo dalle porte regali con il calice, ho visto uno studente accendersi la sigaretta da una lampada a olio accesa davanti a un'icona del Salvatore. Gli ho detto: 'Cosa stai facendo?' Senza rispondere, lo studente mi ha colpito così forte sulla guancia che i santi Doni sono schizzati sulla solea di pietra. Mi sono segnato, gli ho offerto l'altra guancia e ho detto: 'Colpiscimi di nuovo'." Ma i fedeli bloccarono lo studente. Le pietre della solea furono tolte e gettate in mare.
Una delle note dei diari di padre Giovanni relativi a quei tempi li rende comprensibili: "O Signore, fa' ragionare gli studenti; porta il governo alla ragione; dona loro la tua verità e la tua forza, la tua potenza. O Signore, possa lo tsar addormentato alzarsi e agire con la sua autorità; dagli coraggio e lungimiranza. O Signore, il mondo è confuso, il diavolo trionfa, la verità è derisa. Sorgi, o Signore, e aiuta la santa Chiesa. Amen".
In una pubblicazione del 1980, nel secondo volume del libro di I. K. Surskij "Padre Giovanni di Kronstadt", si legge: "Una domenica d'autunno del 1916, nel convento di san Giovanni a Pietroburgo, dove si erano riuniti i fedeli di padre Giovanni, il metropolita Makarij di Mosca stava celebrando la Liturgia. Dopo il pranzo nell'alloggio della badessa Angelina, si radunarono diversi chierici, insieme ad alcuni militari. Il metropolita Makarij lesse a quelli che si erano radunati un estratto del diario di padre Giovanni di Kronstadt, in cui erano scritte la sua visione e la sua profezia sulla Russia...
"Si scopre che molti anni prima della prima guerra mondiale, padre Giovanni aveva annotato in modo assolutamente preciso nel suo diario i partecipanti alla guerra e la sua conclusione. Padre Giovanni predisse anche la sventura militare della Russia imperiale e la rivoluzione che ne sarebbe conseguita.
"Mostrava la lunghezza del regno delle idee rivoluzionarie, le innumerevoli vittime della rivoluzione, i fiumi di sangue, i dolori e la miseria dell'intera popolazione".
Il santo giusto Giovanni non prevedeva, ma sapeva davvero; era portatore della conoscenza esperienziale dello Spirito Santo. "Durante la vita di san Serafino [di Sarov], per le sue preghiere, il Signore ha preservato la Russia; dopo di lui c'è stata un'altra colonna che arrivava dalla terra al cielo: padre Giovanni di Kronstadt", disse san Silvano del Monte Athos.
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