L'imperatore Costantino Copronimo
Domanda: "Ho sentito sostenere che, fin dai tempi di Costantino, la Chiesa ortodossa è stata sotto la pressione dello Stato, e ha fatto qualunque cosa il potere costituito le abbia detto di fare. Cosa direste a chi sostiene che noi rifiutiamo il papa, ma abbracciamo il "cesaropapismo" "?
Se leggete la Bibbia, vedrete che non vi era alcuna separazione tra Chiesa e Stato nell'Antico Testamento, e i re d'Israele e di Giuda non erano solo leader laici, ma avevano un ruolo da svolgere nella vita spirituale del loro popolo, per il bene o per il male... quelli che hanno promosso la giustizia sono lodati nella Scrittura, e quelli che hanno condotto il popolo fuori strada sono condannati. Allo stesso modo, con la conversione di san Costantino il Grande, gli imperatori romani e l'Impero romano d'Oriente hanno avuto un ruolo simile. Tuttavia, il fatto che la Chiesa non seguiva gli imperatori quando questi cercavano di condurre la Chiesa in una direzione eretica è visto dalla reazione della Chiesa con un altro imperatore di nome Costantino... Costantino V, noto alla Chiesa come Costantino Copronimo. "Copronimo" non era il suo nome, ma un soprannome che secondo la tradizione deriva dal suo battesimo. Quando era stato battezzato, si dice che se l'era fatta addosso nel fonte battesimale, e questo faceva presagire il fatto che avrebbe tentato di profanare la Chiesa con la sua eresia. "Copronimo" significa letteralmente "nome di merda." Costantino Copronimo era un iconoclasta, e perseguitò vigorosamente coloro che gli resistevano... e i fedeli della Chiesa gli fecero resistenza durante il suo regno, e il regno di suo figlio, Leone IV. Poi, dopo che il settimo Concilio Ecumenico ebbe condannato l'eresia iconoclasta, e dopo soli 28 anni di tregua, l'iconoclastia fu ripresa dall'Imperatore Leone V, ma ancora una volta, dopo un altro quarto di secolo di persecuzione degli ortodossi, l'iconoclastia fu nuovamente sconfitta, e questa volta definitivamente. Se l'Impero romano d'Oriente (bizantino) avesse avuto un qualsiasi concetto di cesaropapismo, la Chiesa avrebbe abbracciato l'iconoclastia, ma invece fece resistenza all'iconoclastia con le unghie e coi denti, fino a quando alla fine trionfò su di essa.
I nuovi martiri e confessori della Russia
Spesso, quando si fanno accuse di "cesaropapismo", si denuncia la Chiesa ortodossa sotto il comunismo, e si pretende che la Chiesa sia stata la serva obbediente delle autorità comuniste. Questa affermazione è smentita dal fatto che nei soli primi 9 anni di governo bolscevico, 78 vescovi, 2.700 sacerdoti, 2.000 monaci e 3.400 monache siano stati uccisi dai comunisti. Negli anni '60, la stima del numero dei sacerdoti uccisi era salita a 12.000. Un tempo, vi furono circa 150 vescovi nei gulag sovietici – e prima della rivoluzione, c'erano solo 130 vescovi attivi, e quindi questo significa che non solo la maggior parte dei vescovi era stata imprigionata, ma che anche i loro sostituti erano stati rapidamente imprigionati, come scrive Timothy Ware [ora metropolita Kallistos] in The Orthodox Church (London: Penguin, 1964), p 155s. Il numero di laici uccisi per la loro fede è sconosciuto, ma è valutato a milioni. Questa non è certo una storia di una serva obbediente che fa tutto quel che le dice il suo padrone. La storia è complessa, e alcuni hanno resistito fino al martirio, mentre altri hanno resistito e sofferto in altri modi. È certamente vero che molti hanno capitolato, ma questo vale per qualsiasi persecuzione intensa nella storia della Chiesa.
Come ha sottolineato Aleksej Khomjakov:
"... tutti i protestanti sono cripto-papisti; e, anzi, sarebbe un compito molto facile dimostrare che nella loro teologia (e filosofia) tutte le definizioni di tutti gli oggetti di fede o di comprensione sono semplicemente prese dal vecchio sistema latino, anche se spesso rese negative nell'applicazione. In breve, se dovessimo esprimerci nel linguaggio conciso dell'algebra, tutto l'Occidente conosce un solo dato, a; sia che questo dato sia preceduto dal segno positivo +, come tra i latini, o con il negativo -, come tra i protestanti, il dato a rimane lo stesso. Ora, un passaggio all'ortodossia sembra davvero come un'apostasia dal passato, dalla sua scienza, credo, e vita. Significa entrare in un mondo nuovo e sconosciuto, un passo coraggioso da intraprendere, o addirittura da consigliare "(Aleksej Khomjakov, Terza Lettera a William Palmer; questa è anche la citazione con cui il metropolita Kallistos inizia il suo classico libro "The Orthodox Church").
Poiché l'Occidente tende a vedere le cose o in termini di papismo, o di anti-papismo (che è in realtà papismo democratizzato, cioè, ogni uomo come il papa di se stesso), l'Occidente è incline a voler imporre qualche variazione del tema sugli ortodossi, e quindi pretendono che siamo cesaropapisti. La realtà è, però, che abbiamo scelto di non partecipare a qualsiasi varietà di papismo. Se si vuole capire che cos'è l'Ortodossia, la si deve capire nei propri termini, distaccati dal papismo.
Per ulteriori informazioni:
Per una storia corretta della Chiesa russa sotto il giogo sovietico, si veda A Long Walk to Church, di Nathaniel Davis.
Per ulteriori informazioni sulle icone e sull'iconoclastia, si veda il testo Domande e risposte sulle icone.
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