Parte I – 23 novembre 2014
Cosa pensa da un punto di vista ortodosso del recente G-20 a Brisbane, dove gran parte si è incentrata sulla guerra in Ucraina?
A Brisbane, dei politici occidentali – non dei leader mondiali, come pretenziosamente si chiamano – hanno parlato tanto della guerra civile in Ucraina. Questo perché l'hanno causata e la fanno continuare. A Brisbane è stato dato un messaggio chiaro ai bulli occidentali da parte del mondo libero, guidato dalla Russia: Se l'Occidente continua a destabilizzare, rovesciare la democrazia corrompendo criminali e distruggendo la sovranità dell'Ucraina, la Russia estenderà le sanzioni contro il mondo occidentale, possibilmente chiudendogli lo spazio aereo russo. Gli Obama, Biden, Cameron, Hollande e Merkel dell'Occidente rischiano l'isolamento autoimposto.
La Federazione Russa, l'Unione Economica Eurasiatica, la Cina, l'India, gran parte dell'America Latina, quasi la metà del mondo, stanno lavorando per un nuovo ordine mondiale e non tollerano l'arrogante bullismo occidentale, che ha già causato così tanto spargimento di sangue e caos in bombardamenti genocidi, invasioni e occupazioni in Jugoslavia, Iraq e Afghanistan e nelle "rivoluzioni colorate" organizzate dalla CIA in Libia, Siria e Ucraina. La Libia è stata l'ultima goccia, ma anche adesso ci sono individui aggressivi negli Stati Uniti, le cui menti sono così impazzite dal potere che parlano apertamente di avviare una terza guerra mondiale contro la Russia e la Cina.
Pensa che ci sia qualche speranza che i capi di alcuni paesi dell'Unione Europea parleranno contro questo bullismo dal centro negli USA?
L'Unione europea è diventata più o meno un'isola al largo della costa occidentale degli Stati Uniti, in altri termini, una colonia o un 'protettorato' degli Stati Uniti, di fatto nello stato successivo di quello di una colonia, ed è governata da fantocci e teppisti economici, come abbiamo visto in Grecia e in Spagna. Gli Stati Uniti hanno isolato l'Europa dalle proprie radici e dai propri interessi. Finché non sarà ripristinato l'asse Parigi-Berlino-Mosca, come agli inizi del 1900, non vi è alcuna speranza per l'Europa. Sorprendentemente, però, i leader di alcuni piccoli paesi dell'UE hanno protestato, in particolare i capi dell'Ungheria e della Repubblica Ceca. Sono stati, naturalmente, condannati per questo dai media europei a conduzione americana.
Che dire dei leader di paesi un tempo ortodossi come la Grecia, Cipro, la Bulgaria, la Romania e, fuori dall'UE, Serbia e Montenegro?
A parte la Serbia, dove l'Ortodossia è ancora in qualche misura una forza politica, le élite di tutti i paesi hanno tradito la fede ortodossa e le loro popolazioni. Non possiamo aspettarci nulla da queste élite. Riescono a pensare solo a pagamenti da Bruxelles nei loro conti bancari svizzeri.
Quando dice che 'gli Stati Uniti hanno isolato l'Europa', che cosa intende con gli Stati Uniti?
Intendo i finanzieri plutocrati, industriali e commercianti d'armi che hanno visto opportunità e sono emigrati negli Stati Uniti dall'Europa, dove si erano già arricchiti con la schiavitù oltre 200 anni fa e che ora gestiscono negli Stati Uniti. Non mi riferisco, naturalmente, al popolo americano. Fino alla fine degli anni '50 vi era ancora tra molti americani comuni una cultura da piccola città, basata sulla Bibbia, però carente e parziale. Questa è stata più o meno distrutta dai plutocrati ed è rimpianta da cantanti popolari americani come Don McClean e Johnny Cash nelle canzoni nostalgiche come American Pie e Family Bible. Gli americani sono stati le prime vittime dei plutocrati, le prime vittime di se stessi, come abbiamo visto nella guerra civile degli Stati Uniti. Non c'è niente che Satana ama più delle guerre dove il fratello uccide il fratello, sia negli Stati Uniti o nell'Ucraina.
La Russia non ha sofferto per le sanzioni occidentali imposte a causa dell'Ucraina?
Ci sono naturalmente problemi che ne derivano, ma il risultato principale del bullismo occidentale a causa della protezione della Russia in Ucraina, le cosiddette "sanzioni", è stato per i russi il ritrovamento della propria identità. Provvidenzialmente l'Ucraina, culla dell'Ortodossia russa, sta preparando la Russia per il futuro, preparandola a superare la confusione e l'occidentalizzazione decadente degli ultimi 25 anni, a rendersi conto di avere una sua identità, un percorso e un ruolo. Se l'élite occidentale vuole davvero avviare una terza guerra mondiale, ora deve rendersi conto che i russi non si limiteranno più semplicemente a sdraiarsi e ad accettare di perdere quella guerra, il loro paese e, soprattutto, la loro fede cristiana per mano di Mammona.
Questa è la stessa situazione del XIII secolo, quando i Mongoli invasero la Russia. Fino ad allora i russi erano stati divisi; tutto è cambiato dopo che hanno trovato l'unità contro il nemico comune e i litigi sono stati dimenticati. Così oggi la Russia, che era divisa prima dell'invasione occidentale dell'Ucraina, ora sta trovando l'unità una volta di più. Lo straordinario consenso odierno di unità nazionale attorno al presidente Putin non è esistito in Russia per esattamente 100 anni, dalla prima guerra mondiale, un altro momento in cui la Russia si è unita contro i nemici occidentali aggressivi.
Per proseguire, si è parlato recentemente del prossimo Concilio pan-ortodosso nel 2016 e molte preoccupazioni sono state espresse a riguardo. Condivide tali preoccupazioni?
No. Preoccuparsi di questo significa davvero mostrare una mancanza di fiducia nella Divina Provvidenza e nella Chiesa, che non è una semplice istituzione umana, ma un organismo divino-umano. Prima di tutto, nessuno sa se ci sarà un Concilio, figuriamoci se uno di questi sia imminente; ricordiamoci che 'l'uomo propone ma Dio dispone'. È vero, un incontro di diversi vescovi ortodossi è previsto tra due anni, ma un incontro non è di per sé un Concilio. E nessuno sa, con la situazione attuale tra Costantinopoli e cechi e slovacchi, se perfino quell'incontro avrà luogo. E chissà chi sarà il patriarca di Costantinopoli tra due anni.
Anche se ci sarà un incontro e la politica prende il sopravvento, resterà senza effetti se non troverà alcun consenso. Tuttavia, se un 'Concilio' avesse luogo, perché dovrebbe essere un male? Sicuramente un Concilio – piuttosto che un semplice incontro – proclamerà la Chiesa e la nostra fede ortodossa al mondo intero, lancerà anatemi contro tutti gli 'ismi', l'ateismo, il consumismo, l'ecumenismo, il globalismo ecc. Come potrebbe essere negativo? Ricordate che solo gli ortodossi canonici saranno presenti, e non prenderanno parte quelli di canonicità contestata come l'OCA, quelli negli scismi, come in Ucraina, Macedonia, Montenegro ed Estonia, quelli nelle sette, come i vecchi calendaristi, così come gli eterodossi.
Allora, perché alcuni si preoccupano?
Penso che coloro che si preoccupano, per esempio i vecchi calendaristi, abbiano una motivazione psicologica e non teologica. Stanno davvero cercando solo di giustificare i loro scismi. Per esempio, puntano alla decadenza all'interno del patriarcato di Costantinopoli, ma poi dimenticano che il Monte Athos e molti chierici e fedeli al di fuori delle frange dei convertiti sono sotto tale patriarcato. I vecchi calendaristi vogliono un mondo in stile fariseo, in bianco e nero, in cui loro sono bianchi e tutti gli altri sono neri. Tale mondo non esiste e non è mai esistito. Il grano è sempre cresciuto di pari passo con la zizzania. Guardate i dodici apostoli: la maggior parte di loro ha tradito Cristo, uno è rimasto pure impenitente, e tuttavia undici di loro sono diventati santi. Le critiche dei vecchi calendaristi sono auto-giustificazioni psicologicamente motivate.
Ma sappiamo che ci sono molti problemi reali tra le Chiese locali, per esempio, vi è il problema del nuovo calendario.
Mi ricordo quando negli anni '70 leggevo le parole di san Giustino (Popovich) che denunciavano l'idea di un Concilio perché allora la stragrande maggioranza degli ortodossi viveva sotto il giogo del comunismo. Allora aveva ragione, naturalmente, ma ora la situazione è molto diversa. Oggi la maggior parte degli ortodossi, circa l'85%, è libera. Vero che circa il 15% non è libero, e vive sotto quelle che possono essere chiamate 'Chiese della CIA', ma si tratta di una piccola minoranza.
Chissà, se questo incontro avrà luogo e si trasformerà davvero in un Concilio, questo può significare che le gerarchie di nuovo calendario si pentiranno e torneranno al calendario ortodosso, lasciando il calendario cattolico romano. Il Monte Athos ha abbandonato quel calendario decenni fa e ora la Chiesa polacca ha fatto lo stesso. Altre sicuramente seguiranno. E ricordate anche che le Chiese della CIA, soggette a ogni sorta di manipolazioni uniatizzanti e protestantizzanti, sono per lo più piccole e i loro rappresentanti sono anziani. La maggior parte delle Chiese locali libere è giovane e segue la tradizione. Il tempo è dalla nostra parte.
Che cosa si intende per 'Chiese della CIA'?
Quelle i cui dirigenti sono nominati dalla CIA, o corrotte da parte dell'Unione Europea e da circoli massonici, il che è più o meno la stessa cosa.
Qual è il ruolo della Chiesa russa tra le altre Chiese locali?
Essendo i tre quarti di tutta la Chiesa, abbiamo una responsabilità speciale: la nostra visione, la nostra missione e il nostro compito sono profetici. Tale visione, missione e compito consistono nella resistenza e tattica dilatoria al fine di contrastare l'avvento dell'anticristo, verso il quale il mondo si è diretto a gran velocità negli ultimi cento anni e in particolare negli ultimi 50 anni. Vi ricordate come Reagan chiamava l'Unione Sovietica 'l'impero del male'? Beh, dove sono andati i demoni che erano entrati nell'Impero Russo nel 1917, facendo pendere la bilancia contro di esso e creando quell'impero del male? Non sono scomparsi all'inferno, ma, vedendo la loro battaglia in gran parte perduta in Russia, sono andati a infestare l'Occidente, dove, tragedia delle tragedie, non hanno trovato resistenza ed è stato dato loro il benvenuto.
Ecco il messaggio della Russia all'Occidente: dopo il 1917 i demoni hanno prevalso in Russia ma alla fine li abbiamo scacciati per le preghiere dei nuovi martiri e confessori, per la forza della fede e della cultura ortodossa. La Russia dice all'Occidente: seguite il nostro esempio, tornate al Cristo ortodosso e anche voi potrete scrollarvi di dosso i demoni. Ma, naturalmente, l'Occidente è talmente accecato dal suo torreggiante orgoglio razziale e nazionalista che non può neanche vedere che è tormentato dai demoni. Infatti, non crede nemmeno nei demoni e respinge la dolcezza della Risurrezione di Cristo, che ritiene un 'asiatico ignorante'.
Dire che il ruolo della Chiesa russa è di opporsi alla venuta dell'anticristo è una dichiarazione molto grave, con molte implicazioni.
Sì, è molto grave, perché significa che la Chiesa ortodossa russa è una sorta di prova del nove. Il mondo può essere diviso in due parti, da un lato, coloro che sono con noi, i nostri amici, quelli che stanno anche loro resistendo e ritardando l'avvento dell'anticristo, e, d'altra parte, coloro che resistono alla Chiesa russa e, consapevolmente o, più spesso, inconsapevolmente, stanno lavorando per la venuta dell'anticristo. Coloro che inconsciamente e ingenuamente pensano che stanno lavorando per la 'libertà, la democrazia, l'umanità', ecc, sono pedine nel gioco dell'Anticristo. Sarebbero scioccati se se ne rendessero conto, e se ne pentirebbero.
A questo proposito l'incidente delle Pussy Riot, così completamente e così ovviamente messo in scena dall'Occidente, è stato altamente simbolico. In questo abbiamo chiaramente visto chi è per l'anticristo e chi è contro. Coloro che hanno sostenuto le Pussy Riot, parole che sono in se stesse una chiave per il sesso e la violenza della 'cultura' moderna occidentale, tra cui la quinta colonna, gli intellettuali nominalmente ortodossi, alcuni dei quali anche sacerdoti, l'eterodossia modernista, i media occidentali e i cosiddetti attivisti dei diritti umani, stanno tutti lavorando per l'anticristo.
Dice che resistere e ritardare la venuta dell'anticristo è il compito della Chiesa russa. Ma in pratica cosa può fare la Chiesa russa che le altre Chiese locali non possono?
Solo la Chiesa russa sarà in grado, quando i tempi saranno maturi, di predisporre le infrastrutture per le metropolie nelle Americhe, in Asia, Australasia ed Europa occidentale, e anche di aiutare il Patriarcato di Alessandria a diventare la vera Chiesa dell'Africa e di smettere di essere una colonia greca gestita ad Atene dal ministero degli Esteri greco controllato dall'Unione Europea. Le altre Chiese locali sono troppo piccole, troppo deboli, troppo nazionaliste e, nei casi delle Chiese della CIA, non sono neanche libere, per farlo.
Questo suona come papismo, la creazione di una singola Chiesa in tutto il mondo?
Niente affatto. Il papismo è fissato sulla costruzione di imperi e sulla centralizzazione, ed è vero, è diventato l'ethos di molti nel moderna patriarcato di Costantinopoli e a suo tempo ha anche colpito funzionari statali carrieristi e nazionalisti nella Chiesa russa prima della rivoluzione. Oggi la Chiesa russa vuole impostare le metropolie come basi per nuove Chiese locali, come è già successo in Polonia e in Cecoslovacchia, e come è in corso in Giappone e in Cina. Questi paesi sono parti del suo territorio canonico, ma rimarranno tali solo finché le Chiese locali saranno troppo piccole per ottenere l'autocefalia.
L'obiettivo non è costruzione di un impero, che è una centralizzazione, ma il decentramento, ponendo le basi per poi stabilire nuove Chiese locali autocefale, come ha detto sua Santità il patriarca Alessio II nel 2003, quando ha parlato di una futura Metropolia in Europa occidentale. Noi abbiamo come nostro modello non il dio artificiale, papista, unionista, filioquista, razionalista dei filosofi occidentali, ma il vero Dio cristiano della Santissima Trinità rivelato in tutto il potere e gloria nel Nuovo Testamento, l'unità nella diversità.
Pensa che altri territori saranno aggiunti al territorio canonico della Rus', a parte la Cina e il Giappone?
Certamente. Penso che alla fine in Europa potrà essere aggiunta l'Ungheria, e al di fuori dell'Europa il Sud-Est asiatico, con le missioni ortodosse russe già presenti, in Thailandia e in Laos, e penso che forse un giorno potrebbe essere aggiunto anche l'Iran.
Quindi il resto del mondo, fatta eccezione per l'Africa e gli altri territori sotto la giurisdizione delle altre 13 Chiese canoniche locali, può essere coperto dalla Chiesa al di fuori della Russia (ROCOR)?
Sì. La Chiesa al di fuori della Russia significa in realtà la Chiesa al di fuori della Rus', al di fuori dalle terre russe. E la Rus' attualmente copre solo le terre dell'ex Unione Sovietica – fatta eccezione per la Georgia – tra cui l'Ucraina, l'Estonia e così via, e, come abbiamo detto, la Cina e il Giappone. La ROCOR è in grado di coprire il resto, tranne quei paesi che formano i territori canonici delle altre Chiese locali.
Ma quei paesi "al di fuori della Rus' " hanno spesso popolazioni ortodosse che sono sotto altre Chiese locali. Così come possono essere sotto la ROCOR?
Non possono 'essere sotto' la ROCOR: ho detto, 'possono essere coperti dalla ROCOR', non essere 'sotto' di lei. La ROCOR è la Chiesa al di fuori della Rus'. A differenza della Chiesa all'interno della Rus', che ha un territorio canonico, la chiesa al di fuori della Rus' non ha territorio canonico. Tuttavia, abbiamo un territorio condiviso, un territorio che possiamo coprire, e dove possiamo avere un gregge canonico.
Che cosa intende per gregge canonico?
Tutti quelli di tutte le nazionalità che vivono al di fuori del territorio canonico della Rus' e vi appartengono liberamente e confessano la Chiesa e la Tradizione ortodossa russa. E al momento nessuno, comprese le élite degli Stati Uniti e dell'Unione europea, può impedirci di appartenere alla ROCOR.
Con una tale definizione, dove si situa la 'Chiesa ortodossa in America', l'OCA? Dopo tutto è in Nord America, in un territorio coperto dalla ROCOR, e l'OCA è stata fondata per opera della Chiesa Russa.
Io non so dove si situa l'OCA. Dovete chiederlo ai suoi membri. L'OCA era una creazione temporanea di epoca sovietica al tempo della guerra fredda, in gran parte composta non di discendenti dei sudditi dell'impero russo, ma di discendenti dei sudditi dell'impero austro-ungarico. Per quasi 45 anni la sua canonicità è stata contestata ed è stata lacerata da dissensi interni. Come tutti i conglomerati, le sue diverse parti sono spinte in direzioni diverse.
Credo che invece di stare tra due (e, a volte più di due) fuochi, un giorno si dividerà in parti, con una piccola maggioranza, in particolare ma non solo in Alaska, 'l'America russa', che tornerà alla Chiesa russa e alla libertà e integrità spirituale, e una grande minoranza, sotto l'influenza del nazionalismo americano settario e possibilmente sotto l'influenza diretta del governo degli Stati Uniti, si dirigerà verso gruppi di convertiti liberali ecumenisti, verso il patriarcato di Costantinopoli a conduzione statunitense e alcuni verso gli uniati.
E per quanto riguarda la giurisdizione di Parigi? Essa afferma di essere 'di tradizione russa'. Dove fa che rientrano in tale definizione?
Anch'essa ha lasciato la Chiesa russa e quindi i nostri affari non la riguardano. Per quanto riguarda quell'affermazione, come qualcuno a Parigi mi ha detto all'inizio di quest'anno, anche se la giurisdizione di Parigi può pretendere di essere 'di tradizione russa', la tradizione russa non ha nemmeno 'trascorso la notte' nella maggior parte delle sue comunità. Quando si vive, come alcuni fanno, sotto il calendario cattolico romano, si vuole la Pasqua cattolica romana, non si ha un'iconostasi, si indossano paramenti greci, si abbrevia la Liturgia, si dà la comunione ai cattolici romani, si scrive contro la Chiesa russa e la si condanna, ci si rifiuta di venerare i suoi martiri e di appartenere a lei, che razza di 'tradizione russa' è? Quello è uniatismo, non è Ortodossia. A parte alcuni ultimi avamposti, tale affermazione è una finzione.
Così, è molto interessante pensare a prima del 2007, prima che la ROCOR e la Chiesa in Russia rientrassero in comunione canonica tra loro. A quel tempo la giurisdizione di Parigi – e i suoi membri che colonizzarono l'OCA in Nord America – erano soliti condannare la ROCOR come 'una setta' perché non concelebrare con la Chiesa in Russia (perché la ROCOR riteneva che i vescovi della Chiesa in Russia non fossero liberi e quindi avrebbero potuto non agire canonicamente). Tuttavia, non appena la libertà è venuta e la ROCOR e la Chiesa in Russia hanno iniziato a concelebrare, l'ethos massonico della propaganda di Parigi ha oscillato di circa 180 gradi. I rappresentanti della giurisdizione di Parigi hanno iniziato a condannare la ROCOR proprio perché concelebrava con la Chiesa in Russia, che – si sono messi a dire a quel tempo – non era libera!
Così sono passati dal criticare la ROCOR in quanto anti-Mosca a criticare la ROCOR in quanto pro-Mosca, non riconoscendo la trasformazione e la liberazione di Mosca. È chiaro che il punto di vista di coloro che controllano la giurisdizione di Parigi è una mera auto-giustificazione, ovvero la stessa psicologia di tutti gli estremisti, sia i neo-calendaristi di Parigi sia i vecchi calendaristi greci. In altre parole, le loro opinioni sono una manipolazione politica, condizionata dalla propaganda politica occidentale anti-russa, proveniente sia dalla CIA sia dal Vaticano per manipolare i cuori e le menti deboli e irrazionali, e non ha nulla a che fare con i valori spirituali.
Che cosa è stato a portare la ROCOR e la Chiesa in Russia alla comunione canonica?
Il Cocilio del Giubileo dell'agosto 2000 della Chiesa in Russia, che ha soddisfatto le tre condizioni della ROCOR: la canonizzazione dei nuovi martiri, la condanna della collusione con lo Stato ateo, nota come sergianismo, e il rifiuto completo della teoria delle branche, conosciuta come ecumenismo.
In questo caso perché la ROCOR non è entrata in comunione con la Chiesa in Russia direttamente nel 2000?
Molto semplicemente perché una cosa è annunciare qualcosa in un Concilio, e un'altra è metterla in pratica. Per esempio, anche dopo il Concilio del Giubileo, presso la Cattedrale della Chiesa in Russia a Londra rifiutavano ancora di mettere le icone dei nuovi martiri, con il pretesto che non avevano spazio sulle loro pareti spoglie! Inoltre hanno proibito la vendita dei libri scritti da padre Seraphim Rose, che erano a quel tempo tanto popolari in Russia. In Inghilterra la ROCOR ha dovuto aspettare la morte di un individuo nel 2004 e quindi la partenza di altri modernisti nel 2006 verso la giurisdizione di Parigi prima che un nuovo vescovo ortodosso potesse essere inviato dalla Russia, un vescovo scelto su raccomandazione della ROCOR, e così abbiamo potuto avere l'unità locale.
Molti rappresentanti della Chiesa in Russia, ma che vivevano in Occidente, avevano tradito la Chiesa e la Tradizione russa per decenni, erano compromessi. Questo è in parte il motivo per cui la ROCOR era così popolare. Mi ricordo di quasi quarant'anni fa, quando alla domenica 600 emigrati russi stavano in piedi nella cattedrale della ROCOR a Londra, mentre presso la cattedrale patriarcale ce n'erano forse 200, oltre la metà dei quali erano ingenui non russi e visitatori ignari. A Bruxelles e a Parigi, le chiese patriarcali non erano più che cappelle domestiche. I russi e quelli che conoscevano la Tradizione non ci andavano.
Ricordate come, poco prima che la chiesa fuori dalla Russia e la Chiesa in Russia entrassero in comunione tra loro, nel 2006, una piccola parte dei convertiti della rappresentazione estera della Chiesa in Russia, in Inghilterra e in Francia, la abbandonarono. Perché ha avuto luogo questo tradimento della Chiesa che, ironia della sorte, era sul punto di essere riunita? A causa dei due culti della personalità locali, soprattutto tra i convertiti non integrati, che hanno messo quei culti particolari al di sopra la Chiesa russa e dell'unità con lei. Il mantra individualista delle sette e del settarismo è venuto prima della Chiesa di Cristo.
I leader manipolatori dei fuoriusciti ingenui e disinformati aveva fatto un cattivo servizio alla Chiesa in Russia per decenni mentre Mosca, paralizzata da un illegittimo regime ateo militante, non era stata in grado di fare nulla. La lezione che impariamo da questo è che coloro che non sono integrati nella vita della Chiesa, ma hanno i loro ordini del giorno, si disintegrano sempre. È interessante notare che coloro che se ne sono andati in Inghilterra sono stati ardentemente sostenuti da una stampa britannica rabbiosamente russofoba e, naturalmente, dalla BBC di stato.
In altre parole, a livello locale, ci sono voluti anni perché fossero attuate le decisioni del Concilio del Giubileo. Ci sono state situazioni simili in altre parti della Chiesa in Russia, dove gli individui di mentalità sovietica e i loro seguaci hanno dovuto lasciare la scena perché fossero attuate le decisioni del Concilio. Ecco perché fondamentalmente ci sono voluti sette anni perché potessimo progredire.
Ma questo non è stato l'unico motivo per un ritardo di sette anni. Anche la ROCOR ha avuto la sua parte di colpe, o no?
Certo, anche individui nella ROCOR e nella gerarchia della ROCOR avevano fatto degli errori. Uno di questi errori è stato la confusione tra l'Unione Sovietica e la Russia. Emigrati che erano bambini prima della rivoluzione o che erano nati al di fuori della Russia oppure all'interno dell'Unione Sovietica prima del 1945 e che erano stati crudelmente perseguitati per la fede, spesso non riuscivano a capire la differenza tra l'Unione Sovietica post-stalinista e la Russia. In realtà, nonostante l'ideologia bolscevica anti-russa, importata dall'Occidente, l'Unione Sovietica aveva conservato gran parte della cultura ortodossa.
Il 1917 non è stato un interruttore della luce che si è spento – c'è stata continuità. La vittoria sul fascismo nella seconda guerra mondiale, l'istruzione e sistema sanitario, i riflessi della giustizia per i poveri e per il Terzo Mondo, le qualità di generosità, ospitalità e misericordia – non erano sovietici, sono russi, e provengono dalla visione ortodossa del mondo e da riflessi ortodossi. D'altra parte, la filosofia materialistica dell'Unione Sovietica, la feroce persecuzione della Chiesa, il gulag, tutto ciò era ovviamente un male profondo, satanico. Il comunismo era l'Ortodossia senza Dio, proprio come il mammonismo è il Protestantesimo senza Dio.
Gli errori commessi da alcuni nella ROCOR sono stati il motivo per cui le gerarchie della ROCOR e della Chiesa in Russia si sono chiesta perdono l'una all'altra prima del 2007. Essendo umani, tutti facciamo errori. Nessuno è perfetto. Come risultato della richiesta reciproca di perdono, dal 2007 la Chiesa in Russia è diventata sempre più 'de-sovietizzata' e la ROCOR è diventata sempre più 'de-ghettizzata', più aperta e più internazionale. Entrambe le parti ne hanno tratto enormi benefici, facendo grandi passi in avanti. Chiedere perdono è sempre utile, creativo e dinamico. Dio ci ha dato ogni grazia per il pentimento.
Il fallimento della giurisdizione di Parigi di ammettere i suoi errori, a differenza delle due parti della Chiesa russa dentro e fuori la Russia, che li hanno ammessi, è proprio il problema fondamentale di quelli che controllano la giurisdizione di Parigi. Ciò è dovuto all'impenitente arroganza abituale per gli intellettuali. A Parigi gli eredi di coloro che hanno causato per il loro tradimento la rivoluzione nel 1917 stanno ancora giustificando se stessi e i loro antenati. Coloro che mantengono il controllo a Parigi sono infatti gli eredi del degrado e della spietatezza degli intellettuali russi occidentalizzati prima della rivoluzione. Per esempio, i peccati dei singoli rappresentanti della Chiesa in Russia erano i peccati di ostaggi politici, non di uomini liberi. E se ti rifiuti di riconoscere la conversione di queste persone, fai come il fratello maggiore del figliol prodigo, una montagna spietata di imponente orgoglio, che rifiuta di prendere parte al banchetto del Padre amorevole.
Quindi lei distingue tra chi 'controlla la giurisdizione di Parigi' e i suoi membri?
Naturalmente. Sono stato testimone oculare del processo di ritorno di molti dalla giurisdizione di Parigi verso entrambe le parti della Chiesa russa a partire dagli anni '80. Purtroppo, il processo di uniatizzazione là iniziato, soprattutto dal 1981 in poi, e che personalmente ho cercato di combattere, è andato molto oltre da allora. Conosco personalmente otto sacerdoti e diaconi e quattro parrocchie rientrati dalla giurisdizione di Parigi dalla fine degli anni '80, quando intravidero il tradimento di chi deteneva il controllo e compresero la loro base mancanza di amore per la Chiesa russa.
Perché l'uniatizzazione vi è accelerata a partire dal 1981?
La disintegrazione della giurisdizione di Parigi ha avuto inizio nel 1981, dopo il riposo del sempre memorabile arcivescovo George (Tarasov), l'ultimo arcivescovo che era stato adulto prima della rivoluzione (era davvero un pilota russo sul fronte occidentale durante la prima guerra mondiale). Coloro che dopo quell'anno sono tornati alla Chiesa russa al fine di mantenere la loro integrità, nonostante le calunnie che hanno affrontato, avevano capito che la giurisdizione di Parigi non sarebbe tornata in massa come gruppo alla Chiesa russa, e che c'erano forze in essa che erano profondamente politicizzate e russofobe, le stesse forze che sostenevano con orgoglio di essere 'apolitiche!' Di fatto, non erano apolitiche, ma semplicemente disincarnate, 'utili' solo ai nemici della Chiesa, come il Vaticano e le agenzie di spionaggio occidentali. Di fatto, è stato recentemente dimostrato che uno di quelli che era in controllo nella giurisdizione di Parigi negli anni '80 era stato un agente anziano dei servizi segreti francesi. L'esodo è stato tale che ora nella giurisdizione di Parigi sono rimasti solo due sacerdoti anziani che sono cresciuti nella ROCOR e quindi hanno un senso della Tradizione
Quelli della Giurisdizione di Parigi che hanno ormai lasciato questa vita, i metropoliti Evlogij e Vladimir, gli arcivescovi Georgij (Tarasov) e Sergij (Konovalov), i vescovi Mefodij (Kulmann), Roman (Zolotov) e Aleksandr (Tian-Shanskij), il protopresbitero Aleksej Knjazev, gli arcipreti Aleksandr Rehbinder e Igor Vernik e una massa di altri, clero e popolo, tornerebbero alla Chiesa russa, se fossero vivi oggi. Ho conosciuto personalmente alcune di queste persone e sono convinto che sarebbero indignati per l'atteggiamento di coloro che rifiutano di tornare alla Chiesa russa oggi, 25 anni dopo la caduta del muro di Berlino.
Perché?
Costantinopoli per loro era stata sempre e solo un rifugio temporaneo. Era sempre stata loro intenzione tornare alla Chiesa russa, una volta libera, proprio come noi nella ROCOR. Oggi non vi è alcuna giustificazione spirituale per rimanere in quella che è in gran parte non è solo una giurisdizione non-russa, ma anti-russa. E che cosa è rimasto di quella giurisdizione? In generale, a parte qualche convertito non integrato in poche decine di locali provvisori e piccole cappelle sparse in tutta la Francia e nei paesi limitrofi, ci sono solo la chiesa di Rue Daru, popolata principalmente da fedeli dell'ex Unione Sovietica, un Istituto San Sergio in tragica bancarotta, circa quattro piccole cappelle russe a Parigi, due gruppi di convertiti a Parigi, la chiesa fatiscente di Biarritz, a cui in modo non democratico non è stato permesso di tornare alla Chiesa russa, e il convento di Bussy. Forse 5.000 persone in tutto, e la maggior parte di loro arriva dall'ex Unione Sovietica e non ha un altro posto dove andare. Dagli anni '80 le forze vitali hanno lasciato la giurisdizione di Parigi. Un sacerdote che se n'è andato, il caro padre Nikolaj Soldatenkov, è arrivato anche a chiedere la cittadinanza russa, per potersene andare.
Puo' fornire altri esempi di quelle persone che ha menzionato sopra, che pensa che ora tornerebbero alla Chiesa Russa?
Sì. Prendete il metropolita Evlogij – si pentì e tornò, sulla carta, alla Chiesa russa per due volte, nel 1934 e nel 1945, ma i massoni nella giurisdizione di Parigi gli impedirono di farlo effettivamente. Negli anni '60 e '70, sia il vescovo Mefodij (Kulmann) sia il protopresbitero Aleksej Knjazev cercarono attivamente di tornare alla Chiesa russa ed ebbero a soffrire per i loro sforzi. Per quanto riguarda il vescovo Roman (Zolotov), di famiglia cosacca – non abbiamo avuto dubbi su di lui, così come per il caro padre Igor Vernik. Ricordo come era solito sostenere la squadra di calcio russa contro la squadra di calcio francese! E l'arciprete Aleksandr Rehbinder rifiutò di trasferirsi negli Stati Uniti negli anni '50, perché sapeva che i suoi numerosi figli avrebbero perso la fede nella terra di mammona. L'arcivescovo Sergij (Konovalov), che ho conosciuto quando era sacerdote, era sul punto di convincere l'intera giurisdizione di Parigi a passare alla Chiesa in Russia quando è morto. Sua Santità il patriarca Alessio II aveva sperato che la sua giurisdizione sarebbe diventata la prima pietra di una Metropolia ortodossa russa autonoma dell'Europa occidentale.
Torniamo alla ROCOR. Perché solo il 95% della ROCOR è entrato in comunione con la Chiesa in Russia nel 2007? E l'altro 5%?
Quando ho lasciato Mosca dopo la mia seconda visita nella Russia sovietica nel 1976, mi sono ripromesso da laico ortodosso russo che non avrei fatto ritorno fino a quando la Chiesa russa non fosse stata libera da un leader e un regime ateo. E infatti, quando ho fatto ritorno, 31 anni dopo, nel 2007, è stato alla Cattedrale di Cristo Salvatore, dove ho concelebrato come sacerdote della Chiesa di fuori della Russia, insieme a moltissimi altri, con sua Santità il patriarca Alessio II e alla presenza del presidente ortodosso della Federazione Russa. Quando nel 2007 circa il 95% della Chiesa al di fuori della Russia (ROCOR) e l'allora Chiesa patriarcale libera all'interno della Russia sono entrate in comunione tra loro, è vero, circa il 5% della ROCOR non ha l'ha seguita proprio perché era in crisi di negazione dei grandi cambiamenti in Russia tra il 1976 e il 2007. Alcuni hanno semplicemente abbandonato la Chiesa, ma altri si sono allontanati sette scismatiche pro-CIA con sedi in Ucraina, Russia e Grecia. Perché?
In primo luogo, c'erano idealisti ingenui e di buon cuore, ma male informati, che sono stati ingannati e da allora sono in maggioranza ritornati. In secondo luogo, c'erano quelli che avevano rancori personali contro singoli vescovi della ROCOR, che avevano messo le loro idee non integrate da convertiti al di sopra della propria salvezza. In terzo luogo, c'erano persone mosse dal loro ego, alla ricerca di una carriera. E, infine, la maggior parte del 5% o giù di lì che se ne è andato e non ha più fatto ritorno, lo ha fatto a causa di una mentalità politica, perché erano anti-comunisti, piuttosto che pro-ortodossi. Tra di loro c'erano alcuni estremisti che si erano consapevolmente e liberamente schierati con Hitler negli anni '40.
Va detto che molti dei capi di questi circoli erano in realtà dipendenti della CIA o dei servizi segreti canadesi, così come ci è stato almeno un caso di un dipendente dei servizi segreti francesi nella giurisdizione di Parigi. Così la politica e gli stipendi pagati dai servizi di spionaggio occidentali, presentate dai capi dei circoli come 'libertà' e 'atteggiamento apolitico', sono stati la vera ragione per i loro scismi. Quando il comunismo è caduto, queste persone non avevano più ragione di frequentare la Chiesa, in quanto per loro la Chiesa era stata principalmente l'espressione di un mero nazionalismo anti-comunista. Hanno finito per essere anti-russi, in quanto non avevano capito che anche anti-sovietico potrebbe significare anti-russo. Non sono stati in grado di discernere la Russia attraverso la nebbia sovietica.
È stato così perché fondamentalmente avevano poca fedeltà verso la vera Chiesa ortodossa russa e il suo ideale internazionale della santa Rus', ma piuttosto verso un nazionalismo politico di mentalità ristretta. Il loro comportamento era sempre stato il più grande sconforto per non-russi che si univano alla Chiesa. A molti di noi che venivano alla Chiesa alla ricerca di pane di fatto è stato detto di andare via e senza mezzi termini, in altre parole, ci hanno dato pietre. Come un vescovo della ROCOR, parlando di una parrocchia della ROCOR a me ben nota negli anni '80, mi ha detto di recente, 'quelli non erano cristiani'. Come al solito, la loro mancanza di amore verso gli altri ha finito per farli lasciare la Chiesa nel 2007, e anche prima, a partire dagli anni 1990. Oggi noi siamo ancora qui nella Chiesa; loro sono quelli che l'hanno abbandonata.
Per tornare all'idea di una Metropolia per l'Europa occidentale che ha citato prima, quanto è importante tale concetto per l'Europa occidentale in sé?
È vitale. So che sto per fare un esempio assurdo perché tocca un dettaglio tanto piccolo, ma devo raccontarvelo, perché è il simbolo della degenerazione dell'Europa. Due settimane fa una donna russa che vive in Germania mi ha scritto dicendomi che per molti tedeschi una donna che indossa una gonna è vista o come una russa oppure come una prostituta. Quello che sto dicendo con questo simbolo, forse ridicolo è che sono ormai morte anche le vestigia della cultura cristiana che era viva in Europa 50 anni fa nel modo normale in cui si vestiva la gente.
I giovani occidentali le cui anime sono almeno ancora vive oggi si rivolgono a strane sottoculture o l'Islam e combattono addirittura per lo Stato islamico, che contrasta il vuoto spirituale occidentale di oggi. La loro disaffezione e alienazione è così grande che anche queste scelte bizzarre e letali sembrano più logiche rispetto al consumismo anticonformista, a vampiri infernali, alieni, mostri, droghe, alcool, sesso, obesità, depressione, malattia mentale e suicidio, di cui è composto il moderno occidentale. L'Europa si è zombificata ed è regredita allo stadio infantile accettando l'americanizzazione, è stata derubata e denudata della propria cultura ed è in punto di morte spirituale. L'Europa è l'uomo che scendeva da Gerusalemme a Gerico ed è stato derubato e lasciato some morto. Solo un buon samaritano, uno che sia al di fuori dell'Occidente, ma sia ancora legato alle sue radici e alla loro comprensione, può salvare l'Europa; i falsi preti possono fare nulla per lei, perché passano dall'altro lato.
Come può l'Europa essere rigenerata, senza la Chiesa e la sua visione profetica? Non è possibile. L'Europa ha un disperato bisogno di essere innalzata dalla sporcizia spirituale mortale della sua volgare, carnale consumismo da panem et circenses, e dalla tirannia della sua cultura babilonese di morte, frutto della sua millenaria apostasia, alla visione della bellezza spirituale, della purezza spirituale e della cultura dell'anima, alla nobiltà del destino umano, alla Gerusalemme celeste, che sono offerti dalla Chiesa ortodossa russa. Stiamo parlando di salvezza, di vita o di morte.
Ora posso ricordare qui gli avvenimenti di 200 anni fa, l'11 aprile 1814. Questo è stato quando le truppe russe ortodosse liberatrici hanno celebrato la notte di Pasqua su Place de la Concorde a Parigi, dove era stata sistemata una chiesa da campo. Dopo aver sconfitto Napoleone, che aveva preso una Mosca bruciata solo circa 18 mesi prima, lo zar Alessandro I si trovava in quella grande piazza, dove il re di Francia era stato decapitato meno di una generazione prima, nel 1792, e dove di fronte a una stella rossa a cinque punte si era trovato nel 1804 Napoleone incoronato, e sentiva migliaia di soldati russi rispondere al grido dei sacerdoti 'Cristo è risorto!' con le parole 'veramente è risorto!' Questa è stata la vittoria spirituale sul cuore degenerato dell'Europa atea, che è seguita alla vittoria fisica sull'Europa atea. Questa vittoria spirituale deve essere ripetuta nell'Europa atea di oggi. In caso contrario, l'Europa geriatrica sarà completamente spazzata via dal proprio ateismo e dalla marea dell'immigrazione islamica.
Perché invece delle sottoculture e dell'Islam i giovani occidentali non scelgono l'Ortodossia, quando l'Ortodossia è alle radici dell'Occidente, nel suo primo millennio?
In primo luogo, perché gli occidentali moderni sono stati tagliati fuori da quelle radici, la loro storia è stata loro nascosta, spesso mentalmente non possono andare più indietro del 1945, per non parlare di 1.000 anni. E in secondo luogo perché è così difficile trovare un'autentica Ortodossia in Europa occidentale.
Di quali paesi consisterebbe una Metropolia in Europa?
Solo di quelli in Europa occidentale. Slovenia e Croazia già rientrano nella Chiesa serba. Gli Stati baltici sono già sotto la Chiesa russa. Polonia, Repubblica Ceca e Slovacchia hanno già le loro Chiese autocefale. Per quanto riguarda l'Ungheria, in considerazione del fatto che la sua prima fede è venuta nel X secolo da est e non da Roma, a mio parere dovrebbe avere anch'essa un giorno la propria Chiesa locale, proprio come la Polonia, la Cechia e la Slovacchia, che originariamente hanno ricevuto anch'esse la loro fede dall'Oriente. Ancora oggi il cattolicesimo ungherese, come in certi paesi vicini, si colora di valori ortodossi, per esempio la venerazione delle icone.
Rimangono venti paesi dell'Europa occidentale, tutti post-cattolici romani o post-protestanti, e dove la Chiesa russa, in una o entrambe le sue parti, è già presente. Essi sono: Islanda, Norvegia, Danimarca, Svezia, Finlandia; Irlanda, Gran Bretagna, Paesi Bassi, Belgio, Lussemburgo, Germania, Svizzera, Austria; Portogallo, Spagna, Francia, Italia. Questi paesi, insieme con i piccoli Andorra, Liechtenstein e San Marino, formerebbero il territorio di questa Metropolia.
Perché questi paesi non possono avere le loro proprie Chiese locali?
Questa è un'idea disperatamente insulare, stretta e nazionalista. È il genere di cosa che sognano gli ex-anglicani nazionalisti di mentalità ristretta. L'Europa occidentale è un intero e i suoi singoli paesi sono troppo piccoli per avere le proprie Chiese locali. L'Europa occidentale era il territorio di un singolo Patriarcato ortodosso. Non riusciremo mai a dividerlo. Una Metropolia ortodossa russa in Europa è il fondamento per il restauro del singolo, storico della Chiesa locale in questo territorio. Vogliamo mantenere quell'unità storica. Qui in Svezia, per esempio, avete due grandi santi, sant'Olaf e sant'Anna, e sono appunto parte di tutta la storia d'Europa, non simboli nazionalistici rirstretti, tagliati fuori dal contesto, ma nei loro casi legati all'Inghilterra e alla Russia
Quale speranza realistica ha la fondazione di una tale Metropolia?
Ufficialmente oggi si dice che ci siano 7 milioni di ortodossi russi in Europa occidentale. Questo è di gran lunga più dei quattro antichi patriarcati ortodossi greci di Costantinopoli, Antiochia, Alessandria e Gerusalemme messi insieme, ovvero più delle Chiese ortodosse georgiana, polacca, cipriota e cecoslovacca messe insieme, per non parlare dei 30.000-100.000 sulla lista dei membri dell'OCA. Eppure, la nostra infrastruttura è patetica. Non abbiamo ancora la nuova cattedrale a Parigi e abbiamo davvero bisogno di una grande cattedrale, appositamente costruita, nel centro di Londra.
Dubito che complessivamente in Europa occidentale ci siano anche solo 200 chiese e 200 sacerdoti per questi 7 milioni di ortodossa russa. Questo è scandaloso; al massimo una chiesa e un sacerdote ogni 35.000 persone! Come ho detto molte volte, abbiamo bisogno di uno spazioso edificio di chiesa e di un programma di infrastrutture attraverso una rete di almeno 500 città dell'Europa occidentale. Oggi, ovunque uno vada in Europa occidentale, anche in piccole città, il flusso di immigrazione è tale che si incontra almeno un russo ortodosso. Bisogna pensare a loro. Facciamo in modo che ogni città dell'Europa occidentale oltre i 100.000 abitanti abbia la propria chiesa ortodossa russa bilingue a tempo pieno e facciamo in modo che ci siano almeno delle cappelle altrove, in modo che nessuno, qualunque sia la loro origine e la lingua madre, sia a più di 50 chilometri dalla propria chiesa e centro bilingue russo ortodosso.
Di chi è la colpa per la situazione attuale?
Prima di tutto, di noi stessi. Dobbiamo costruire la nostra Chiesa. La Chiesa lavora dal basso. Non dovremmo mai dare la colpa agli altri per questo. Tuttavia, è vero che se siamo in grado di dimostrare in primo luogo che siamo motivati, allora possiamo attirare l'attenzione della gerarchia. Poi possiamo chiedere aiuto dall'alto e, nei termini del nostro mondo ortodosso russo, questo significa l'aiuto di Mosca. I rifugiati economici e i loro figli, che costituiscono la maggior parte del 7 milioni, non sono per definizione le persone più ricche del mondo. E come potrebbero gli europei occidentali, già ortodossi russi o potenzialmente ortodossi russi, integrarsi nella Chiesa ortodossa russa in Europa, se ci sono così poche chiese, così pochi centri di cultura ecclesiale?
Come vede una simile Metropolia?
Per quasi un decennio ho appartenuto a un gruppo informale di sacerdoti ortodossi russi in alcune grandi e piccole città dell'Europa occidentale. Guardiamo l'Europa occidentale nel suo insieme, vogliamo disegnare la croce ortodossa sull'Europa. Abbiamo un amore e un attaccamento alla Tradizione ortodossa russa, ma anche una conoscenza delle lingue locali e della cultura eterodossa locale. Vogliamo creare delle oasi bilingui di ortodossa russa dell'Europa, dove tutti possono sentirsi a casa.
Questo è l'opposto della politica della giurisdizione di Parigi, che soffre di una mancanza di amore e di conoscenza della Tradizione ortodossa russa, sostituendole con un attaccamento alle lingue locali e alla cultura eterodossa locale. Tuttavia, non si può essere ortodossi e allo stesso tempo avere un attaccamento alla cultura eterodossa. Questa non è Ortodossia locale. L'Ortodossia locale viene creata per integrazione nella fede ortodossa, non per l'integrazione nella cultura eterodossa, che disintegra. Questa cultura è il sale che ha perso il suo sapore. L'Ortodossia locale non può crescere dall'attaccamento all'eterodossia.
Cosa significa questo in termini pratici?
Per tutta la mia vita adulta ho combattuto per l'unità della Chiesa ortodossa russa, che è una madre che raccoglie i suoi pulcini, come Gerusalemme. Vedo un tempo, anche se può essere ancora lontano, quando ci sarà una Metropolia ortodossa russa in Europa, i cui edifici delle chiese e infrastrutture saranno inizialmente finanziati dalla Russia, ma il cui clero sarà pagato integralmente a livello locale da parte dei fedeli, rimanendo così libero e indipendente. Ma abbiamo bisogno di formare a livello europeo una Confraternita ortodossa russa o Unione ortodossa russa di base, benedetta dai nostri vescovi locali, per far avanzare questo processo.
Non ha ancora risposto alla mia domanda: qual è la speranza realistica per una tale Metropolia?
Ho risposto, ma qui rispondo in modo più diretto. È in una nuova coscienza, sia qui che a livello europeo e a Mosca, alla base e al livello della gerarchia, una coscienza della vocazione internazionale della Chiesa ortodossa russa. Qui la nostra unità a livello europeo è di vitale importanza. E su cosa è basata tale unità? La nostra unità è basata sul nostro amore per la Chiesa russa, così come la nostra disunione viene da una mancanza di amore per lei. Dovremmo avere un patriottismo per la Chiesa, che per il principio dell'incarnazione si diffonde a tutti i paesi, in quanto ogni paese è parte della Chiesa.
In altre parole, la santa Rus' deve essere resa globale. Per questo abbiamo bisogno di purezza spirituale, della Chiesa pre-rivoluzionaria purificata – non dobbiamo dimenticare che la Chiesa pre-rivoluzionaria aveva in sé traditori carrieristi che hanno sostenuto Kerenskij. Non dobbiamo dimenticare che la disunione è sempre causata da ristrettezza, sia settaria o nazionalista, come oggi di vede in Ucraina, Macedonia, Montenegro ed Estonia. La disunità è causata dal primato delle preoccupazioni politiche umane decadute invece del primato della fede, e dalla mancanza di una visione coerente del mondo ortodosso russo. Abbiamo bisogno di unità intorno alla Chiesa.
A chi è grato per questa sua visione a livello europeo dell'unità ortodossa russa?
Quattro persone, in particolare, mi hanno ispirato e sarò sempre loro grato. In primo luogo, il sempre memorabile arciprete Lev Lebedev, che ho incontrato dapprima a Krasnodar in Russia nel 1976, e, nonostante la sua successiva malattia e tragedia, è stato uno dei migliori pensatori della Chiesa russa; in secondo luogo la sempre memorabile baronessa Maria Rehbinder (Cattoire) della giurisdizione di Parigi, che era una giovane donna prima della Rivoluzione, figlia di un nuovo martire e una fine russa europea, che ho incontrato la prima volta nel suo piccolo appartamento a Passy a Parigi nel 1983; in terzo luogo il sempre memorabile arcivescovo Antonij di Ginevra della ROCOR, nato a Kiev, discepolo del grande metropolita Antonij di Kiev a Belgrado, già sacerdote del Patriarcato e che ho incontrato nel 1986 e che mi ha ordinato. E, infine, sua Santità il patriarca Kyrill, che ho incontrato a Mosca nel 2012 e che ha rafforzato in me la comprensione della necessità di questa Metropolia. Grazie a tutti loro.
Arciprete Andrew Phillips
Rappresentante del Dipartimento missionario della ROCOR per l'Europa occidentale,
Halland, Svezia, novembre 2014
Parte II – 29 novembre 2014
Da ulteriore corrispondenza e conversazioni
A seguito delle domande e risposte pubblicate il 23 novembre, ora pubblichiamo ulteriori domande e risposte che ne derivano.
Qualcuno cerca di farla smettere di scrivere?
Oh sì, due o tre individui anonimi, probabilmente sia di estrema destra sia di estrema sinistra (curiosamente, i loro parere sono identici – gli estremi si toccano sempre) provano a farmi censurare. Il fatto che, in modo aggressivo e dittatoriale, cercano di imporre la loro censura sulla libera espressione significa che si sbagliano. Se vogliono leggere ciò con cui sono d'accordo, possono rivolgersi a uno qualsiasi dei media conformisti, laicisti; perché cercano di censurare coloro che sono cristiani ortodossi, e quindi la pensano diversamente?
Come dicono di quelli di estrema sinistra: 'Non c'è nessuno tanto intollerante quanto un liberale'. Per quanto riguarda quelli di estrema destra, sono per definizione illiberali. Io ignoro gli estremisti, soprattutto quelli anonimi, perché sono motivati non da amore, ma da odio. È interessante notare che all'inizio di questo mese ho incontrato a Londra uno che non era stato anonimo e aveva cercato di farmi tacere qualche anno fa. Ha completamente cambiato la sua vita e si è scusato per quello che mi aveva chiesto di fare sei anni fa. Le persone cambiano, le persone maturano con l'esperienza. Diamo loro il tempo per il pentimento. Non ripetiamo la loro intolleranza, ma mostriamo pazienza.
Lei ha detto nelle prime domande e risposte che alcuni vecchi calendaristi sono preoccupati dal possibile incontro pan-ortodosso del 2016. Ma quando confronta la pietà dei vecchi calendaristi con quella dei nuovi calendaristi, non riesce a sostenere i primi?
Un esempio. Il mese scorso una donna greca (vestita in jeans e, naturalmente, senza alcun copricapo) è venuta da Londra per visitare la nostra Chiesa. La prima domanda che mi ha fatto è stata: 'Perché non ci sono banchi?' (!). Tale è il risultato di decenni di modernismo nella diaspora del patriarcato di Costantinopoli. Ma perché dovrei confrontare una persona non praticante di una Chiesa di nuovo calendario con un convertito vecchio calendarista? Non potete giustificare il vostro scisma confrontandovi con qualche non praticante la cui presenza in chiesa consiste di 20 minuti all'anno la notte di Pasqua.
Mi ricordo di avere incontrato nel 1977 un vecchio calendarista non praticante in un villaggio vecchio calendarista nel nord della Grecia. Non mi ha impressionato. Confrontiamo il simile con il simile. Ci sono individui devoti che vivono con il nuovo calendario (perché vi sono costretti, sicuramente non nuovi calendaristi) e individui devoti che vivono con il vecchio calendario (liberamente, ma sicuramente non vecchi calendaristi). E ci sono anche persone non devote che vivono con ciascuno dei calendari.
A proposito di quel possibile sinodo del 2016, avrei dovuto pure menzionare che, a parte il contenzioso tra Costantinopoli con i cechi e gli slovacchi, anche la disputa tra i patriarcati di Antiochia e Gerusalemme può impedire che abbia luogo. E non solo quella. Questa settimana il politico statunitense Joe Biden, il cui figlio Hunter ha convenientemente ottenuto un lavoro molto ben pagato nel settore energetico in Ucraina, era di nuovo a Istanbul, a discutere dell'Ucraina – con
un patriarcato che non ha alcuna competenza sull'Ucraina. Tutti i famigerati portavoce della CIA del Fanar erano presenti alla riunione, pronti a prendere i loro ordini da un'organizzazione che ha una storia di omicidi di massa.
Che cosa potrebbe accadere come conseguenza?
Se Biden corrompe il Fanar per creare uno scisma pro-CIA in Ucraina, come il Fanar ha fatto in Estonia, ci sarà uno scisma di grande portata, con l'elite di Costantinopoli che si allontana del tutto dalla Chiesa; forse il suo patriarca potrà divenire il capo dell'irrilevante dipartimento degli uniati in un ufficio oscuro in Vaticano. Tuttavia, se si verifica una tale scissione, solo l'elite decadrebbe, come al Concilio di Firenze, mentre pochi vescovi fedeli, come san Marco di Efeso, con la maggior parte dei monaci, parroci e dei fedeli rimarrebbero nella Chiesa, forse passando sotto la Chiesa di Grecia. Come dice il proverbio; 'Un pesce marcisce dalla testa'.
La corruzione è un'opzione realistica?
Sì. Ricordate che l'ex ambasciatore degli Stati Uniti a Kiev, John Herbst, ha già stabilito lo scisma di Agafangel a Odessa. Divide et impera è il motto di Washington e anche se costa qualche decina di milioni di dollari, a loro non importa. Hanno appena stampato i soldi a Washington e lo chiamano 'quantitative easing'. Ricordate che è costato loro 5 miliardi di dollari, come ha ammesso Victoria Nuland, solo per far salire al potere l'attuale regime di anatre zoppe a Kiev. Con 17.000 miliardi dollari di dollari di debito (ed è così che l'Unione Sovietica è stata sconfitta – gli Stati Uniti potevano affrontare un debito di massa, ma l'URSS non poteva),si tratta di una goccia nel mare.
Che cosa potrebbe accadere se Costantinopoli cadesse in scisma?
In tal caso, le restanti Chiese locali fedeli potrebbero tenere un Concilio vero e libero nel monastero di Nuova Gerusalemme fuori Mosca. Il monastero è quasi pronto per questo fine. Io ci sono stato. Da lì la verità ortodossa potrebbe essere proclamata nella sua integrità in tutto il mondo, cosa che farebbe vedere l'essenziale unità di base della Chiesa, priva di manipolazioni della CIA. In tal caso potremmo aspettarci che le Chiese locali interessate abbandonino i loro compromessi, come per esempio il nuovo calendario, e tornino alla pienezza dell'Ortodossia. Forse il patriarcato di Mosca potrebbe, in quanto composto dai tre quarti della Chiesa ortodossa, diventare il primo patriarcato nei dittici. Sarebbe un aggiornamento necessario per la realtà della Chiesa di oggi. Certamente, cambierebbe completamente lo stato delle diverse Chiese locali dal controllo della CIA e dalla stagnazione nazionalista al dinamismo missionario.
Come potrebbe l'anticristo salire al potere?
Ci sono due tecniche per stabilire il nuovo ordine mondiale dell'anticristo, cioè, per ottenere la dittatura globale del Governo mondiale.
Prima di tutto, si ppossono corrompere i leader ingenui e organizzare folle pagate di disoccupati e criminali che creino disordini per rovesciare il governo legittimo (chiamato 'regime' dai media occidentali gestiti dagli USA, che debitamente demonizzano il governo legittimo). Questo è educatamente noto come 'cambio di regime', ed è anche l'obiettivo delle sanzioni occidentali. Questo è ciò che è stato provato senza successo a Mosca e, più recentemente, a Hong Kong, ma con successo a Kiev – una tecnica che era stata ben praticata in quella che i media pagati dalla CIA ha soprannominato 'primavera araba', una serie di catastrofi che è costata finora centinaia di migliaia di vite.
Credo che Washington potrebbe presto provare la stessa tecnica di 'cambio di regime' a Chișinău (dove è riuscita a far bandire tutti i partiti tranne quelli pro-Unione Europea – lo scenario di Kiev ripetuto di nuovo), Belgrado, Praga e Budapest – capitali di paesi i cui leader stanno ora cercando di resistere alla corruzione degli Stati Uniti e dell'Unione Europea, al bullismo e alle minacce alla loro indipendenza. Naturalmente, questo non accade a Tokyo, Berlino, Parigi e Londra, perché là i regimi (spesso eletti con meno del 30% del voto popolare) sono solo vassalli, capi di stati vassalli degli Stati Uniti. Laddove le élite selezionate (che chiama noi "plebe") sono già nelle loro tasche, non c'è bisogno di spodestarle – controllano già il paese
La seconda tecnica è quella di utilizzare i media, compresi i social media, per demonizzare un governo e poi bombardare il paese fino a farlo tornare all'età della pietra. Questo è lo scenario visto in Iraq / Afghanistan / Libia. Dopo aver bombardato il paese in mille pezzi e scatenato interminabili lotte tribali, sono poi liberi di saccheggiare le risorse naturali, in modo da dividere e governare, perché, ancora una volta, si controlla già il paese.
Nella prima serie di domande e risposte ha menzionato il fatto che esisteva nella Chiesa russa un sostegno per Kerenskij dopo la rivoluzione del febbraio 1917. Come si spiega questo?
A parte gli ingenuo, ignoranti e illusi, c'erano rinnovazionisti infide. Avevano infiltrato la Chiesa russa a partire dai primi anni del 1900. Pensate al prete due volte sposato, Georgij Gapon, che ha guidato la protesta del 1905 e subito dopo si è impiccato. Queste persone volevano un'Ortodossia socialista! Lo scisma rinnovazionista degli anni '20 sotto eretici come il rinnovazionista Vvedenskij e lo scisma dell'emigrazione a Parigi non sono venutu dal nulla – gli elementi altamente politicizzati responsabili di questi scismi avevano da tempo infiltrato la Chiesa. Tali individui auto-illusi chiamavano il patriarca anticristo o Giuda e avevano ancora il coraggio di prendere la comunione. Tale blasfemia fa bruciare vivi, come fece tra i Vecchi Credenti. Credetemi, l'ho visto accadere. Tali individui finiscono sempre fuori della Chiesa, amareggiati per la loro illusione e l'odio, e spesso si suicidano.
Ci sono ancora rinnovazionisti nella Chiesa russa?
Ce ne sono ancora alcuni qua e là, ma molto, molto pochi e stanno esaurendosi. La maggior parte ha lasciato la Chiesa, anche se alcuni si sono uniti a Costantinopoli.
Lei sembra trascurare il ruolo del cattolicesimo. Non potrebbe essere questo, e non l'Ortodossia, a salvare l'Occidente?
L'Occidente ha categoricamente respinto il cattolicesimo. E qui non mi riferisco solo all'Occidente protestante, che è diventato direttamente ateo. Intendo anche i paesi una volta cattolici d'Europa. In Europa il cattolicesimo è in caduta libera, anche in un paese come la Polonia, dove il numero di coloro che praticano il cattolicesimo si è dimezzato negli ultimi 25 anni. Perché?
Perché il cattolicesimo è parte del problema, non parte della soluzione. Il cattolicesimo è il padre del protestantesimo, che è il padre del moderno Occidente ateo. Nessun nuovo papa, anche se è un maestro di relazioni pubbliche, è completamente anti-ortodosso e pro-uniate, è stato votato da Washington e ha alle sue spalle i media occidentali appoggiati dalla CIA, può cambiare nulla. È 1.000 anni in ritardo.
Che cosa intende dicendo che il cattolicesimo è parte del problema?
Storicamente, l'Occidente è degenerato da Cristo (Ortodossia) al feudalesimo (cattolicesimo), poi alla democrazia (protestantesimo) e quindi all'anticristo (post-protestantesimo). Possiamo vedere questo in molti esempi. Ad esempio, il feudalesimo è apparso in Inghilterra improvvisamente, nel 1066. Semplicemente non esisteva prima nel paese. In altre parole, il feudalesimo è il risultato socio-politico ed economico del cattolicesimo. O, per fare un altro esempio di oggi, l'attuale genocidio nel Messico cattolico (100.000 morti negli ultimi dodici mesi, si dice) è causato da feudatari narcotrafficanti, che sono rintanati nei loro castelli-ranch, e pagano servi della gleba per lavorare per loro. (Naturalmente, i narcotrafficanti esistono solo perché una parte della popolazione degli Stati Uniti si droga. Altrimenti sarebbero fuori dal mercato).
Per quanto riguarda la Russia, la servitù della gleba, ovvero il feudalesimo, è stato introdotto solo nel XVII secolo da governanti occidentali e occidentalizzati come Pietro I e Caterina II. Significativamente, entrambi sono stati lodati fino al cielo e chiamati 'i Grandi' sia dagli storici occidentali sia da quelli sovietici. Perché? Perché entrambi hanno rappresentato imperi feudali. L'Occidente ha utilizzato il feudalesimo per mantenere i propri imperi coloniali e i sovietici hanno reintrodotto il feudalesimo per mantenere il loro impero. Cos'era la collettivizzazione staliniana se non una ri-feudalizzazione? Prendere la terra dal popolo e massacrare quelli che resistono, questo è ri-feudalizzazione.
L'Occidente odia il fatto che la servitù della gleba di introduzione occidentale è stata abolita solo dopo un secolo e mezzo in Russia, mentre in Occidente era durata per secoli. In Russia, l'Ortodossia ha sconfitto la servitù della gleba e gli ortodossi russi si sono sempre opposti e hanno distrutto la schiavitù, liberando gli schiavi. Tuttavia, in Occidente l'ideologia cattolica dominante era intrinsecamente feudale e quindi non poteva essere sconfitta, poteva solo degenerare nel protestantesimo, il passo successivo verso l'anticristo.
Allo stesso modo, possiamo vedere l'esempio della democrazia occidentale in Russia, che è durata solo sette mesi nel 1917. Perché? Perché possa esistere la democrazia occidentale, come viene chiamata, è necessario avere una mentalità protestante. Questo il motivo per cui non ha mai funzionato altrove e non può essere imposta altrove, dove è sempre accompagnata da corruzione massiccia, come in Francia, Italia, Spagna, Portogallo, Polonia, America Latina, Vietnam del Sud, Giappone, Thailandia – o nell'Ucraina. Dalla democrazia occidentale in Russia, c'è voluto solo un passo per l'anticristo, cioè il bolscevismo. È vero, questa cosiddetta democrazia occidentale è durata molto più a lungo in Occidente, dove esisteva il protestantesimo, ma anche qui possiamo vedere che anche oggi sta degenerando, poiché il protestantesimo è stato respinto. Anche nella capitale estone oggi la principale chiesa luterana è in vendita perché è fallita.
La democrazia occidentale ha terminato il suo scopo, che era quello di rovesciare i re cristiani. Fatto questo, l'anticristo si è preparato a prendere il posto dei presidenti, primi ministri e cancellieri laici, che avevano sostituito i monarchi cristiani. Lo abbiamo visto con Napoleone e Hitler, che hanno sostituito leader cristiani e sono stati entrambi prefigurazioni dell'Anticristo e non a caso hanno invaso entrambi la Russia, proprio come gli Stati Uniti stanno cercando oggi di invadere la Russia.
Lo possiamo vedere oggi nella sostituzione della democrazia e nella sua degenerazione nei paesi occidentali, che abbastanza liberamente introducono una legislazione sempre più fascista, con omicidi selettivi da parte dei servizi segreti, censura dei media, militarizzazione della polizia, arresti senza accuse, cittadini privati dei loro passaporti, a cui è negato il diritto di vivere dove vogliono, la sorveglianza di ogni loro movimento attraverso reti di telecamere e Stato, spionaggio delle e-mail e telefonate, ecc
La Russia ortodossa ha amici in Occidente?
Sì. A parte gli ortodossi russi locali e gli alleati ortodossi di altre nazionalità, ci sono ancora minoranze in Occidente che hanno un senso di tradizione nazionale, sovranità e identità. Tutti loro sostengono la Russia in qualche modo. Il nemico è il burocrate cosmopolita di Bruxelles / Berlino che prende i suoi ordini da Washington e ha solo disprezzo per veri europei e per il nostro patriottismo. Vi è in preparazione una alleanza tra la Russia ortodossa e forze 'sovraniste' sane nell'Europa occidentale attualmente schiava.
Che possibilità c'è del ritorno di un imperatore ortodosso, uno tsar, che possa proteggere tutti gli ortodossi in tutto il mondo dal bullismo occidentale e quindi ritardare il dominio dell'anticristo?
La Chiesa può lavorare e sopravvivere in qualsiasi sistema politico, come dimostra la storia, ma il nostro ideale è uno Stato cristiano, che incarna i valori della Chiesa, creando una civiltà cristiana. Se questo esiste, l'anticristo non può venire. La nostra situazione dal 1917 è stata anormale; non vi è stato alcun imperatore cristiano, nessuno tsar, e così le Chiese locali sono state sviate in un modo o in un altro dalle forze politiche laiciste, siano esse comuniste o capitaliste, atee o mammoniste, ma la fine non è ancora arrivata. La domanda è se possiamo di tornare alla normalità, all'Impero cristiano, o se vogliamo continuare il cammino verso l'anticristo.
Così, gli ultimi 100 anni circa sono stati del tutto eccezionali, tutto avrebbe dovuto finire nel 1917, ma ci è stato concesso più tempo per misericordia di Dio. Tuttavia, siamo ancora a un bivio tra il sentiero verso l'apocalisse o il sentiero verso la restaurazione. Ma ci sono motivi per pensare che la restaurazione sia ancora possibile a causa dei sacrifici dei nuovi martiri e confessori durante la prima generazione dopo il 1917, sui quali si è fondata l'intera rinascita della Chiesa russa.
Dato il lungo e lento processo del rovesciamento dell'anticristo in Russia, che di fatto è iniziato nel 1941 con la prima invasione nazista (la seconda invasione nazista è quella dell'Ucraina nel 2014) e la rinascita della Chiesa in Russia, abbiamo cominciato a vedere le tre diverse fasi della restaurazione della Chiesa. Questi sono: l'Ortodossia; il popolo; la sovranità. Vengono in ordine inverso a quello che ci si aspetterebbe, Ortodossia, Sovranità e popolo, perché stiamo mettendo la storia in retromarcia.
Prima di tutto, abbiamo visto il processo di restaurazione dell'Ortodossia, con la fine della persecuzione esterna da parte del comunismo e la fine della persecuzione interna da parte del rinnovazionismo. Questa prima fase di questo processo è tuttora in corso, ma è ora quasi al termine. La persecuzione esterna da parte dei comunisti è conclusa. E sia i rinnovatori che sono stati supportati dal Fanar e dai bolscevichi negli anni '20 e che erano ancora attivi nella diaspora fino a poco tempo fa, e i neo-rinnovazionisti venuti alla ribalta in Russia negli anni '90 e 2000 (con l'appoggio dei vecchi rinnovazionisti della diaspora), stanno letteralmente morendo. Questi ultimi sono stati respinti a titolo definitivo dal Patriarca Alessio II e da anziani come padre Ioann Krestjankin e sono stati sconfitti. È per questo che gli ultimi sono così aggressivi. Il ripristino e la riaffermazione dell'Ortodossia all'interno della Chiesa ortodossa russa è chiaro. Solo pochi individui infidi in Russia e nella diaspora resistono ancora – ma stanno vivendo in un passato irrilevante.
La seconda fase del processo è la rinascita del popolo come forza credente. Questa fase è in corso, ma deve ancora andare molto lontano. La testimonianza missionaria della Chiesa per le masse è appena cominciata, ma almeno è cominciata. Solo quando alla Chiesa sarà permesso dalla Divina Provvidenza di andare in tutto il mondo e predicare il Vangelo autentico, che è stato così compromesso da cattolicesimo, protestantesimo e modernismo, potremo passare alla terza fase. Già, però, c'è stata la prima emigrazione politica dopo il 1917, che ha portato l'Ortodossia in paesi che in precedenza non ne sapevano nulla, e dopo il crollo dell'Unione Sovietica, c'è stata una seconda emigrazione economica, molto più grande della prima. Tutto questo è un'occasione provvidenziale per tale testimonianza.
Solo quando il popolo sarà stato integrato nella Chiesa, quando sarà pronto per un nuovo imperatore ortodossa, lo tsar, potrà verificarsi tale restaurazione. In altre parole, non ci può essere il ripristino del dell'impero cristiano sovrano fino a quando le masse battezzate lo vorranno, fino a quando si sono pentite in preparazione per esso. Solo il pentimento può portare la restaurazione. E siamo ancora lontani da questo - anche se devo dire che siamo molto più vicini di quanto lo fossimo anche cinque anni fa, per non parlare di 25 anni fa, quando tutto questo era ancora solo un sogno.
La Russia ha cominciato ora a svolgere il ruolo di paese che frena o trattiene il movimento verso l'anticristo. Questo è il motivo per cui le forze di questo mondo stanno attaccando così aggressivamente la Russia in questo momento, cercando di punirla attraverso le cosiddette sanzioni. Gli elitari anti-cristiani occidentali più spietatamente logici e coerenti come Brzezinski negli Stati Uniti e Bildt in Svezia hanno pubblicamente dichiarato che l'Occidente deve distruggere la Chiesa Ortodossa Russa (al fine di accelerare l'arrivo dell'anticristo – anche se sono talmente deliranti da non credere nemmeno nell'anticristo).
Se avverrà il pentimento o il processo di integrazione nella Chiesa, chi sarà il nuovo imperatore?
Non lo sappiamo e non possiamo saperlo. Questo è nelle mani di Dio, o piuttosto nelle mani della Madre di Dio, in quanto dall'abdicazione forzata e fasulla del 1917 l'Impero è stato nelle mani della Madre di Dio Sovrana. Il nostro compito è quello di pentirci, non di discutere possibili candidati. Dio sceglierà il candidato giusto per noi e sarà chiaro a tutti gli ortodossi integrati nella Chiesa che questa è la scelta giusta.
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