Ho due domande.
La prima: come sicuramente saprà, ci sono diverse correnti nella Chiesa ortodossa russa contemporanea. Ad esempio, lei ha menzionato altrove la recente caduta di due personalità diametralmente opposte, Sergej Romanov e Andrej Kuraev, che rappresentavano due correnti estreme. Lei a quale corrente appartiene?
La seconda: pensa che ci sia stato un pentimento di massa in Russia con i cento milioni di battesimi che hanno fatto seguito alla caduta dell'Unione Sovietica?
Non mi piace la parola "corrente", suggerisce una "scuola", come se la Chiesa fosse divisa in diversi gruppi o sottoculture. La Chiesa non ha bisogno di essere divisa e può ancora essere molteplice su questioni non dogmatiche. In altre parole, c'è sempre diversità ed esistono interpretazioni differenti nella Chiesa su questioni non essenziali. Questo perché non siamo una setta, dove sono ammessi solo quelli con menti molto ristrette e intolleranti. A condizone di comprendere che queste "correnti" si sovrappongono e non sono rigidamente auto-esclusive, cosa che sarebbe settaria e condurrebbe fuori dalla Chiesa, come i gruppi rappresentati dai due estremisti di cui ha appena parlato, allora posso rispondere alla sua prima domanda.
Posso identificare otto diverse "correnti" nella Chiesa ortodossa russa contemporanea, in quattro gruppi di due. Le prime sei correnti sono correnti minoritarie, o perfino morenti, le ultime due sono correnti maggioritarie.
A: Correnti politiche del passato:
Nostalgia nazionalista pre-sovietica
Anche se ora sono morti, c'erano molti emigrati aristocratici con i loro figli che proclamavano che lo Stato pre-rivoluzionario era quasi l'ideale. Questa era spesso una vera nostalgia culturale per un'infanzia privilegiata. Furono proprio soprattutto gli aristocratici e i burocrati, spesso corrotti e alcuni dei quali emigrati, a tradire e rovesciare lo tsar. Una volta nell'emigrazione, molte di queste persone erano più anticomuniste che ortodosse, tutto ciò che volevano era riavere indietro dai bolscevichi i loro soldi e le loro terre. Il destino e la missione della Chiesa non li interessavano. Qui non c'era teologia, solo psicologia.
Oggi, alcuni discendenti di quegli emigrati seguono le loro orme, così come alcuni convertiti insicuri nell'ex Unione Sovietica, che soffrono anch'essi di nostalgia per un passato idealizzato, che fornisce loro sicurezza psicologica. Non si chiedono mai perché è avvenuta la rivoluzione e perché è stata almeno passivamente accettata da così tanti, se tutti erano così felici prima di essa. Se studiassero la Chiesa pre-rivoluzionaria nel suo stato di schiavitù per 200 anni nei confronti della burocrazia statale germanica, capirebbero molto. Ma molti non ne vogliono sapere perché ciò comporterebbe il pentimento da parte loro. Preferiscono chiedere il pentimento agli altri, nello spirito dei farisei.
Nostalgia nazionalista sovietica
Ci sono ancora parecchie persone anziane o addirittura di mezza età all'interno dell'ex Unione Sovietica che, sebbene ora battezzate, hanno costruito un mito secondo cui l'Unione Sovietica era ortodossa. Questo può persino arrivare all'estremismo dell'idolatria di Stalin, che contrappongono ai nemici stranieri della Russia nazionale, Lenin e Trotskij (trascurando il fatto che anche Stalin era un nemico straniero). Questo è in gran parte nazionalismo, insieme alla nostalgia infantile per la sicurezza e il prestigio immaginario che avevano nell'Unione Sovietica.
Dimenticano le code interminabili, le carenze, gli sprechi, le ingiustizie e soprattutto il terrore rosso, i genocidi e i Gulag, che erano tutte parti intrinseche dell'ideologia sovietica da Lenin in poi. In definitiva, questi "ortodossi stalinisti" sono semplicemente vittime del lavaggio del cervello sovietico. È sbalorditivo il loro rifiuto di riconoscere i fatti della storia e i genocidi anti-cristiani e di altro genere perpetrati dai mostri criminali che gestirono lo Stato sovietico anti-russo dal 1917 in poi. Come capita di solito a persone così, non vogliono sapere la verità perché altrimenti dovrebbero rivalutare tutto, soprattutto la propria vita.
B: correnti politiche dal presente:
Nazionalismo russo post-sovietico
Ci sono quelli che sono nominalmente ortodossi, ma solo perché sono russi e si sentono minacciati dall'ondata di occidentalizzazione che si è dispiegata nell'ex Unione Sovietica dal 1991. Si possono leggere articoli e libri scritti da queste persone, ma raramente frequentano le funzioni della Chiesa. Alcuni di loro venerano un paganesimo slavo immaginario. Per loro la Chiesa è spesso solo un'ideologia che cercano di usare per i propri scopi ideologici e per auto-giustificazione difensiva.
Euroamericanismo post-sovietico
A differenza di quanto sopra, ci sono elitari senza radici che odiano la Russia. Sono i discendenti spirituali degli occidentali del XIX secolo. Questi moderni occidentalizzatori, come l'agente della CIA Navalnij, vogliono che la Russia non diventi altro che una colonia americana, divisa in vari "protettorati", come aveva voluto fare Hitler, e con i nativi ammassati in riserve, come l'élite fece con i nativi del Nord America. Questi discendono spiritualmente dai traditori eurofili aristocratici e borghesi che rovesciarono lo tsar nel 1917 e fecero assassinare lui e la sua famiglia, immaginando che avrebbero mantenuto il loro potere e le loro ricchezze come burattini dell'Occidente. Chiaramente non hanno imparato nulla dalla recente catastrofe ucraina. Per loro la Chiesa è irrilevante e non ha nulla da dire al mondo, ma deve invece imitare pedissequamente l'Occidente in bancarotta spirituale.
C: Le due correnti neofite:
I neofiti ritualisti
C'è chi, nuovo alla Fede, si affeziona molto ai rituali esterni in misura quasi superstiziosa o magica, come se fossero folklore. Spesso eleva costumi prettamente locali, come il bagno in buchi nel ghiaccio il 19 gennaio, al livello di un qualche tipo di obbligo, di gran lunga superiore a quello della santa comunione. A volte questo si traduce in un certo fariseismo. In Grecia una tale persona sarebbe incline al vecchio calendarismo, nel contesto russo questo risulta come un'inclinazione al vecchio ritualismo. È difficile dissuadere neofiti così ristretti e chiusi che il ritualismo deve essere evitato poiché siamo salvati non dai rituali, ma da Cristo. Questo perché sono così emotivi e irrazionali che non prestano attenzione alla persuasione razionale.
I neofiti modernisti
Ci sono quelli che, nuovi alla Fede, si attaccano a una conoscenza puramente intellettuale della Fede. Sono i moderni saducei, rinnovazionisti, liberali e occidentalisti, neofiti intellettuali – razionalisti, che non credono molto, tranne che nei loro concetti intellettuali. Molti di loro seguono il rinnovatore moscovita Kochetkov, che l'ex vescovo Basil (Osborne) voleva nominare rettore della sua cattedrale di Londra prima del suo scisma di Sourozh e che era venerato dal defunto filosofo modernista francese Olivier Clement, che a sua volta detestava vivamente la Chiesa russa. Queste persone potrebbero leggere il quotidiano Eco di Mosca della CIA, ascoltare Radio Liberty della CIA e leggere libri scritti dai famigerati filosofi "parigini", indipendentemente dal fatto che questi vivessero in Francia, Inghilterra o negli Stati Uniti.
D: Le due correnti principali:
I burocrati
Ci sono i burocrati, i centralizzatori, i carrieristi, che amano il denaro, il potere e i protocolli molto più di Cristo, che seguono sempre servilmente lo Stato, sia questo la Russia, la Romania, la Grecia o, in Inghilterra, l'establishment anglicano. Sono quelli che hanno messo sotto processo san Giovanni di Shanghai perché odiavano la Verità. Tra loro prevale la diplomazia della menzogna, perché hanno poco senso della realtà, perché non hanno mai sofferto, vivendo in nuvole di ingenua irrealtà, circondati da yes-men adulatori. Questi sono gli anti-missionari che distruggono la vita della Chiesa invece di diffonderla, che sospendono e scoraggiano i buoni sacerdoti e promuovono banditi avidi, screditando la Chiesa tra i fedeli.
Questi sono i tipi che, ossessionati dalle scartoffie, implementano le regole del Covid persino con più zelo dell'élite anglicana incredula. Si rifiutano di capire che il Covid è stato inviato loro per portarli al pentimento. Sono anti-pastori, anti-missionari, vescovi e monaci aridi e formalisti, che non hanno amore, soprattutto odiano i chierici sposati e con figli. Hanno poca comprensione pastorale o solidarietà, perché odiano la verità su se stessi e sulla loro gelosia persecutoria. Preferiscono riempire d'oro e di marmo le loro poche chiese, dure come le loro anime, perché non amano i poveri, anche se capiscono che i poveri esistono; preferiscono i rituali. Questo è il tipo di vescovo inaridito che è stato esattamente interpretato da Paul Chavchavadze nel suo romanzo "Father Vikenty" (Londra 1957).
Gli ortodossi
Noi nn apparteniamo a Paolo, né ad Apollo né a Cefa, ma a Cristo e ai suoi santi e martiri, nello spirito di san Giovanni di Shanghai. Noi ortodossi siamo quelli che il mondo secolare chiama "i mistici consapevoli", a cui Cristo disse: "poiché il mondo ha odiato me, odierà voi". Nonostante la loro meschina persecuzione per questa fedeltà e persino la loro censura, noi veneriamo tutti i santi, antichi e contemporanei, inclusi i santi recenti, lo tsar, la sua famiglia e tutti i suoi servitori, insieme a tutti i nuovi martiri e nuovi confessori, poiché la Chiesa si fonda sul sangue dei martiri e sulla fedeltà dei confessori.
Tuttavia, il mondo e i mondani odiano i santi e ci rimproverano permanentemente per il nostro zelo. Noi seguiamo san Giovanni di Kronstadt il Taumaturgo, il cui vescovo burocrate lo nominò solo dopo 40 anni rettore della parrocchia che egli aveva fondato e costruito. Seguiamo il santo anziano padre Nikolaj Gurjanov, solo sulla sua isola e ignorato fino a tarda età. Crediamo nella missione internazionale e nel destino della Chiesa ortodossa russa di portare a Cristo persone volenterose da tutte le nazioni, indipendentemente dalla nazionalità e dalla lingua. Saremo sempre perseguitati dai burocrati che odiano la verità e non amano noi né il nostro lavoro missionario mondiale.
In risposta alla sua seconda domanda:
Nell'ex Unione Sovietica c'è stata una conversione superficiale di massa, ma nessun profondo pentimento di massa. Quest'ultimo ha riguardato forse solo il 5% della popolazione. Ciò è messo in evidenza dal fatto che il cadavere in decomposizione di Lenin giace ancora presso il Cremlino di Mosca, dove si trova un monumento a Stalin, e l'intera Federazione Russa è disseminata di statue e toponimi che celebrano i brutali atei che hanno assassinato decine di milioni di battezzati ortodossi e di altri innocenti. Il rifiuto di molti di scoprire e venerare i martiri imperiali, di leggere e amare le vite dei nuovi martiri in generale, l'incapacità di fermare l'aborto e il divorzio di massa, l'esistenza della corruzione di massa, la cremazione e altre pratiche pagane dimostrano che la Russia ortodossa non esiste ancora.
Questo è il motivo per cui non ci può essere ancora la restaurazione della monarchia ortodossa e quindi la ricreazione dell'Impero ortodosso. L'esistenza dello scisma nazionalista fanariota in Ucraina, l'incapacità di portare a Cristo milioni di popoli dell'ex Impero Russo, kazaki, lettoni, yakuti, mongoli e così via, mostra che tutto ciò che esiste è una Russia post-sovietica, non una Russia ortodossa. Se la Russia fosse ortodossa, anche i suoi vicini sarebbero ortodossi. Non lo sono. C'è ancora molto da fare. Gli appelli al pentimento devono essere ripetuti a lungo fino a quando non verrà il tanto atteso giorno della giustizia e della restaurazione.
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