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02/07/2015  Come imparare a distinguere le icone eterodosse  
19/04/2015  Viaggio tra le iconostasi ortodosse in Italia  
17/03/2013  UNA GUIDA ALL'USO DEL SITO (aggiornamento: aprile 2015)  
21/02/2013  Funerali e commemorazioni dei defunti  
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31/08/2012  I nostri iconografi: Ovidiu Boc  
07/06/2012  I nomi di battesimo nella Chiesa ortodossa  
01/06/2012  Indicazioni per una Veglia di Tutta la Notte  
31/05/2012  La Veglia di Tutta la Notte  
28/05/2012  La preparazione al Matrimonio nella Chiesa ortodossa  
08/05/2012  La Divina Liturgia con note di servizio  
29/04/2012  La preparazione al Battesimo nella Chiesa ortodossa  
11/04/2012  CHIESE ORTODOSSE E ORIENTALI A TORINO  
 



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GALLERIE FOTOGRAFICHE

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Sezione 1

Siti ufficiali delle Chiese Ortodosse nel mondo

 
Inizia il processo a padre Dimitrij Sidor

5 maggio 2023: al tribunale distrettuale di Uzhgorod è iniziato il processo al rettore della cattedrale della santa Croce della Chiesa ortodossa ucraina, l'arciprete Dimitrij Sidor (nella foto), accusato per le sue dichiarazioni riguardanti gli scismatici ucraini.

In un comunicato video sul canale Telegram della cattedrale, padre Dimitrij ricorda: "Sappiamo tutti bene che il metropolita Pavel, il metropolita Feodosij di Cherkassy e io siamo stati giudicati solo per una cosa: abbiamo osato difendere la nostra Chiesa".

Padre Dimitrij chiede sostegno in preghiera (in primo luogo ai suoi confratelli ortodossi ucraini, ma anche a noi) per poter continuare a testimoniare la fede di Cristo.

 
Le domande di Aslan, ovvero come le cronache di Narnia ci insegnano il pentimento

Partendo dalle risposte di Aslan, il grande leone mitologico (e cristgologico) del ciclo di Narnia, ai ragazzi protagonisti delle storie, una madre ortodossa russa ci offre la sua esperienza del valore delle opere di C.S. Lewis nel favorire la giusta attitudine nella nostra preghiera.

 
Tudor Petcu ci parla del suo percorso spirituale

Vi presentiamo una video-intervista insolita: il nostro amico Tudor Petcu, che di solito ci fa domande sui nostri cammini spirituali, ha deciso di ribaltare il ruolo e di parlarci della sua ricerca personale, con interessanti osservazioni su come il contatto con l'Ortodossia nei paesi occidentali abbia aiutato anche il suo cammino.

 
Un'altra figuraccia per l'Ucraina e per il Monte Athos

Il personaggio che vedete nelle due immagini qui sopra si chiama Vasyl Lilo, e si presenta come "prete" dell'associazione a delinquere che si presenta come "Chiesa ortodossa dell'Ucraina".

Nella foto a sinistra, Lilo sta guidando la banda di predoni che sabato 6 maggio 2023 si sono impadroniti con la forza (e nell'indifferenza omertosa della polizia locale) della chiesa ortodossa di san Michele a Bojarka, nella regione di Kiev.

Nella foto a destra, Lilo (non un suo gemello, non una sua controfigura, non un sosia, ma proprio lo stesso criminale) è al Monte Athos, accanto all'archimandrita Alexios, igumeno del monastero Xenophontos. La foto non è di un anno prima, né di un mese prima, ma del giorno prima del rientro a Kiev di Lilo, che appena tornato a casa ha subito mostrato i frutti spirituali del suo pellegrinaggio athonita in un sequestro criminale.

 
L'eresia dei bogomili

Vi presentiamo in traduzione italiana un estratto del libro di storia dell'Europa precristiana e cristiana dell'arciprete Vladislav Tsypin, dedicato a un'eresia medioevale che ebbe molta diffusione in Europa orientale e occidentale, e che ha influenzato diversi movimenti di pensiero moderni.

 
Aggiornamenti alla lista di iconostasi in Italia

Il nostro Viaggio tra le iconostasi ortodosse in Italia si è arricchito di una decina di nuove immagini. A voi il compito di trovare le novità, mentre vi preghiamo di segnalarci eventuali iconostasi di cui non abbiamo ancora fatto cenno.

 
Prima e dopo un sequestro di chiesa

Le due foto che avete visto qui sopra provengono dalle chiese di Khmelnitskyj: la prima è il quadro di una consueta liturgia domenicale poco prima degli espropri forzati dei luoghi di culto; la seconda è una "solenne" liturgia pontificale dopo un esproprio da parte dei predoni della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina". Se i discorsi di giustizia e di libertà religiosa sono inutili con chi ha occhi, orecchie e cuore foderati di salo, forse potrebbe fare breccia una banale ma importante domandina economica: le chiese che ormai si trovano nelle condizioni della seconda foto... chi le manterrà?

 
Una nuova traduzione di un libro di preghiere

Il libro che vedete in questa immagine, Preghiere quotidiane per i cristiani ortodossi, è stato recentemente compilato e pubblicato in lingua malgascia (la lingua del Madagascar e delle isole Comore) con l'aiuto dell'Esarcato d'Africa della Chiesa ortodossa russa.

L'Africa ha centinaia di lingue parlate da popolazioni numerose, e lo sforzo del nuovo Esarcato sta già portando la predicazione ortodossa alla comprensione di milioni di persone di diversi gruppi etnici africani.

 
Una mano tesa agli ortodossi ucraini dal Consiglio Ecumenico delle Chiese

Il Consiglio Ecumenico delle Chiese (CEC) ha preso a cuore la sofferenza della Chiesa ortodossa ucraina, inviando a Kiev una delegazione di alto livello per sostenere gli ortodossi contro quelle che ormai sono considerate sistematiche violazioni da parte dello stato ucraino.

La delegazione del CEC comprende il pastore presbiteriano Jerry Pillay, segretario generale del Consiglio, il vescovo luterano Heinrich Bedford-Strohm, l'arcivescovo armeno Vicken Aykazian, l'esperto di pacificazione internazionale Peter Prove e il direttore per le relazioni ecumeniche Vasile-Octavian Mihoc.

L'11 maggio 2023 la delegazione, arrivata a Kiev dalla Svizzera, ha partecipato alla veglia di preghiera presso la Lavra delle Grotte, presieduta dal metropolita Varsonofij di Vinnitsa.

 
Le autorità ucraine sostengono una "chiesa" che non esiste

Il vescovo serbo Irinej di Bačka (nella foto) ha rilasciato un'intervista in cui stigmatizza gli scismatici ucraini come organizzazione illegale e, dal punto di vista ecclesiale, del tutto inesistente.

 
Gli ortodossi ucraini continuano a pregare all'aperto

Con le loro chiese prese in ostaggio dai predoni fanarioti, gli ortodossi ucraini continuano a celebrare le loro funzioni, ma sono costretti a riunirsi all'aperto. Le due immagini che seguono vengono da Bojarka (il luogo del sequestro operato da Vasyl Lilo, il "pellegrino al Monte Athos" di cui vi abbiamo fatto cenno lo scorso 9 maggio) e da Ivankov presso Borispol.

 
Una retrospettiva sull'incoronazione

L'incoronazione di re Carlo III d'Inghilterra ha suscitato reazioni diverse, e talora contrastanti, tra i credenti di diverse fedi. Il nostro amico George Michalopulos ci offre un punto di vista ortodosso sull'evento e sul suo significato nella visione cristiana della storia.

 
Due giorni, due presidenti, due icone: attitudini a confronto

Mosca, 15 maggio 2023: il presidente Putin (un cristiano ortodosso) decreta dopo oltre 100 anni la restituzione alla Chiesa dell'icona miracolosa della Trinità di Rublev. Dopo un anno di esposizione alla cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca, l'icona ritornerà su base permanente alla Lavra della santa Trinità e di san Sergio, da dove era stata sequestrata nel 1920 dai bolscevichi.

Roma, 16 maggio 2023: il presidente Zelenskij (un ebreo ateo) presenta a papa Francesco una parodia di un'icona della Madre di Dio Odighitria, con un vuoto nero al posto del bambino Gesù. L'immagine, nelle intenzioni del suo pittore Oleksij Revika, dovrebbe richiamare le perdite dei bambini dell'Ucraina in seguito all'aggressione russa dello scorso anno. Ovviamente, menzionare le perdite dei bambini del Donbass in seguito all'aggressione ucraina degli otto anni precedenti non sarebbe bon ton, per cui non vi faremo alcun riferimento. Ci limitiamo a invitarvi a confrontare le relative attitudini nei confronti delle immagini sacre.

 
Satanisti contro la Chiesa, oggi... e ieri

Il 17 maggio 2023 un gruppo di giovani satanisti (nella foto) ha tenuto una cerimonia blasfema davanti alle mura della Lavra delle Grotte di Kiev. Nell'analisi di Konstantin Shemljuk, vediamo alcuni dettagli di questa manifestazione e consideriamo gli inquietanti paralleli con le processioni blasfeme fatte dai bolscevichi 100 anni fa.

 
La delegazione del Consiglio Ecumenico delle Chiese tra Ucraina e Russia

I membri della delegazione del Consiglio Ecumenico delle Chiese, giunti a Kiev l'11 maggio in risposta all'appello della Chiesa ortodossa ucraina, hanno ricevuto dal Concilio pan-ucraino delle Chiese e delle organizzazioni religiose la rassicurazione che "in Ucraina non esiste alcuna persecuzione religiosa":

Naturalmente è un'affermazione a cui non crede nessuno, da entrambi i lati del tavolo delle discussioni, ma è un'ottima occasione per delle foto davvero conciliatorie.

Il 13 maggio la delegazione si è recata a Chernovtsy, dove il nostro amico di lunga data, il metropolita Meletij (Egorenko), ha ricevuto gli ospiti della delegazione, raccontando loro storie di cui vi avevamo già parlato, oltre a resoconti assortiti di quelle persecuzioni religiose che "in Ucraina non esistono":

Per dovere di par condicio, il 17 maggio la delegazione si è recata a Mosca, dove il patriarca Kirill ha ricordato i ripetuti appelli (non dal 2022, ma dal 2014) da lui presentati a diversi organismi internazionali (tra cui lo stesso Consiglio Ecumenico delle Chiese) per una risoluzione pacifica del conflitto in Ucraina:

Se per caso non siete stati informati dai nostri media italiani di questi appelli del patriarca di Mosca alla conciliazione, state in guardia: magari è possibile che tali appelli in realtà non esistano... proprio come le persecuzioni religiose in Ucraina.

 
7 motivi per cui i vescovi ortodossi nel mondo sostengono la Chiesa ortodossa ucraina senza condannare la Russia

Con l'indottrinamento mediatico dello scorso anno, può essere difficile capire la posizione di tanti vescovi ortodossi nel mondo. Vi offriamo un'analisi veramente illuminante in tal senso, scritta da Nicholas, un ortodosso americano del Patriarcato di Antiochia.

 
Servitrici d'altare e lettrici proposte nell'Arcidiocesi greca d'America

Una recente risoluzione dell'arcivescovo Elpidophoros di "sviluppare il ruolo delle donne e delle ragazze nella vita della Chiesa ortodossa contemporanea in America" non è passata perché era stata presentata in modo improprio.

In sostanza, la proposta dell'arcivescovo era quella di aprire ufficialmente la strada alla tonsura delle donne come lettrici e dare loro accesso al santuario per il servizio all'altare.

Di per sé queste proposte sono perfettamente fattibili e, anche se non collimano con la pratica ortodossa degli ultimi secoli, non sono anti-tradizionali. Di fatto, tali ruoli esistono ancora nei monasteri ortodossi greci, e la pratica delle donne servitrici d'altare non è mai venuta meno nelle Chiese non calcedoniane degli armeni, copti ed etiopi.

Tuttavia, il desiderio di per sé legittimo di estendere le presenze femminili nelle funzioni nasce sotto l'influsso di cattivi maestri: tra i promotori dell'iniziativa leggiamo i nomi della dottoressa Carrie Frost, una convinta sostenitrice delle donne preti, e dell'arconte George Demacopoulos, il cui disservizio ai ruoli maschili e femminili nella Chiesa è troppo lungo per essere riassunto in poche righe.

Ci sono tutte le ragioni per sospettare che questa iniziativa sia solo un ulteriore "grimaldello" per scardinare ulteriormente la Tradizione ortodossa e per imboccare le stesse vie autodistruttive che stanno portando all'estinzione le componenti liberali della comunione anglicana.

 
Nuovo sito della scuola domenicale della nostra parrocchia

Il sito della scuola domenicale della parrocchia, disponibile in italiano e in russo, è ora di nuovo operativo ai link che vi indichiamo in queste righe. Vi chiediamo scusa se i collegamenti alla scuola domenicale sul menu laterale del sito rimandano ancora al vecchio indirizzo ormai disattivato: entro pochi giorni li rimetteremo in funzione con i link al nuovo sito.

 
Una parrocchia di Vecchio Rito in Alaska passa alla ROCOR

Il fenomeno delle chiese russe di Vecchio Rito che rientrano nella comunione ortodossa è cosa ben diffusa in Russia (dove ha dato origine al movimento della Edinoverie), ma molto meno nota in Occidente, dove l'unica comunità di Vecchi Credenti di una certa consistenza ad aver compiuto questo passo era la parrocchia della Natività di Cristo a Erie, in Pennsylvania, entrata nella ROCOR nel 1983. Oggi questo passo si ripete a Nikolaevsk, in Alaska, dove circa 20 famiglie stanno costituendo una nuova parrocchia di Vecchio Rito sotto la ROCOR. Il rettore della nuova parrocchia non è altri che il nostro caro, vecchio amico padre Nikola Yakunin (a sinistra nella foto), che agli inizi del nuovo millennio aveva celebrato più volte per i Vecchi Credenti di Torino. Padre Nikola, assieme al figlio, il diacono Vasily (a destra nella foto), avvierà una chiesa in cui la lingua delle celebrazioni sarà l'inglese. Pur mantenendo il Vecchio Rito in tutta la sua interezza, la nuova parrocchia avrà così modo di accomodare al proprio interno anche i fedeli che non sono di madrelingua russa, o che comunque hanno difficoltà con lo slavonico ecclesiastico. Con un atto di grande lungimiranza, la comunità parrocchiale della ROCOR costruirà per sé una nuova chiesa, lasciando la proprietà del vecchio luogo di culto alla metropolia di Vecchio Rito. Auguriamo al caro padre Nikola, al diacono Vasily e a tutti i parrocchiani il successo e la benedizione di Dio nel loro sforzo missionario.

 
La condanna degli insegnanti ortodossi non autorizzati nella Grecia del XIX secolo

Ogni epoca ha avuto i suoi insegnanti problematici, come i sofisti ai tempi di Socrate e i farisei ai tempi di Gesù Cristo. Poiché ne abbiamo anche nella Chiesa di oggi (e ci soffermeremo presto su alcune delle loro figure), vi aiutiamo a familiarizzarvi con questi conflitti di pensiero attraverso uno studio storico sul (cattivo) esempio di due di questi insegnanti nella Grecia del XIX secolo, padre Theophilos Kairis (a sinistra) e Apostolos Makrakis (a destra). Mentre il primo è oggi largamente dimenticato, il secondo ha avuto un certo seguito (e qualche influenza teologica di dubbio valore) nella fondazione della confraternita Zoe, un importante movimento di risveglio della Grecia del XX secolo.

 
La "galleria dei furfanti" di accademici, vescovi e fondazioni che lavorano per sovvertire la fede cristiana ortodossa

Vi presentiamo un estratto di un lungo studio che il sito Orthodox Reflections ha dedicato alle persone che, nominalmente fedeli alla presentazione esteriore della Chiesa ortodossia, stanno operando per svuotarla dall'interno, soprattutto attraverso la svalutazione della morale cristiana. Curiosamente, accanto alla loro denigrazione dei fondamenti della morale, questi autoproclamati riformatori sembrano considerare la Chiesa ortodossa russa come il loro principale nemico. Forse essi stessi non sono completamente coscienti del male di cui si stanno facendo complici, ma dovere di ogni cristiano ortodosso che sente minacciata la propria fede è di mettere in guardia contro tali minacce, esponendo alla luce i tentativi di sovversione dell'Ortodossia.

 
L'arcivescovado di Ohrid del Patriarcato di Serbia è stato dissolto e integrato nella Chiesa macedone autocefala

Uno dei processi dell'integrazione della Chiesa macedone nella comunione ortodossa riguardava l'integrazione delle due gerarchie presenti nel paese: il Patriarcato di Serbia aveva infatti un proprio arcivescovado di Ohrid, con quattro vescovi e un gran numero di monaci e monache.

L'integrazione delle due strutture ha richiesto quasi un anno: il Santo Sinodo macedone ha votato il 25 aprile 2023 l'integrazione dei vescovi macedoni dipendenti dalla Chiesa Serba, e il Concilio episcopale serbo ha confermato tale decisione il 20 maggio.

Chi pensa che l'integrazione di un unico organismo gerarchico ortodosso in un paese con più giurisdizioni parallele sia una cosa semplice è un illuso (oppure cela secondi fini). Il processo a cui abbiamo appena assistito ha avuto luogo in un paese in cui tutti i vescovi delle due parti erano etnicamente appartenenti allo stesso popolo: possiamo solo immaginarci le difficoltà di un'integrazione in un luogo dove siano radicati rappresentanti di popoli, lingue e culture diverse tra loro.

 
Tonsura al monastero ortodosso di Arona

In occasione della festa dell'Ascensione, al monastero di Cristo Pantocratore ad Arona, il nostro fratello Vadim Găina, che per molti anni è stato nostro parrocchiano a Torino, è stato tonsurato monaco rassoforo con il nome di Filaret:

Caro padre Filaret, possa tu essere salvato nell'ordine angelico! E poiché il tuo nome monastico significa “amante della virtù”, ti auguriamo di stare sempre in guardia contro tutti quelli che vogliono distorcere o strumentalizzare le virtù cristiane in qualsiasi modo.

 
Jan Taksjur trasferito in Russia dopo uno scambio

Lo scrittore e giornalista Jan Taksjur (nella foto), accusato di tradimento e condannato a 12 anni di prigione a Kiev, è stato liberato nel corso di uno scambio di prigionieri ed è in viaggio per Mosca attraverso Lugansk.

Le nostre ipotesi sulle motivazioni e le modalità di questo scambio valgono quanto le ipotesi di chiunque altro, ma è logico pensare che al regime ucraino non sarebbe piaciuta la notizia della morte in prigione di un giornalista (di 71 anni e affetto da un tumore) per cui si sono mobilitati in molti da tutto il mondo.

 
Fotografie della notte di Pasqua del 2023

Pino Scali è un fotografo torinese specializzato in vedute cittadine e di montagna. Qui potete osservare il suo sito e un suo fotostream. Lo vogliamo ringraziare per averci offerto la sua arte in oltre un centinaio di immagini della notte pasquale (15/16 aprile 2023), che vi presentiamo in una nuova galleria fotografica.

 
Come un artista senza speranza ha dato speranza al mondo

Aleksandr Lepetukhin (nella foto), pittore russo di successo e convertito adulto alla Chiesa, alla fine degli anni '90 ha scoperto di avere i giorni contati per un tumore maligno, ha deciso che avrebbe passato il resto della vita a dipingere quadri di Cristo e dei suoi apostoli. In questi anni (che sono stati il doppio di quelli che gli prescrivevano le più positive prognosi mediche) ha prodotto circa 1000 quadri di intensa e suggestiva bellezza, di cui vi proponiamo alcuni esempi assieme alla storia dell'autore.

 
Dobbiamo difendere la purezza della fede, la mancata comprensione di Dio porta al peccato

Nella domenica dei Padri del primo Concilio ecumenico, il metropolita Onufrij ci ricorda il nostro dovere di cristiani ortodossi: non ci può essere retto agire senza una retta comprensione di Dio.

 
Il sequestratore di Bojarka appare amico dei primati greci: cosa significa?

Lo scorso 9 maggio vi abbiamo segnalato Vasyl Lilo, il "prete" della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" che ha guidato il sequestro della chiesa ortodossa di san Michele a Bojarka, vicino a Kiev, proprio il giorno dopo il suo "pellegrinaggio" a Monte Athos. Oggi invece vi presentiamo un'analisi di Konstantin Shemljuk, con le prove che Lilo non è solo un semplice pellegrino dalle idee sviate: è un frequentatore seriale delle stanze del potere dell'Ortodossia ellenica e fanariota. Questo allarga la sfera dei responsabili dei suoi atti criminali.

 
Sui rifugiati russi in Messico

Oggi vi presentiamo uno scenario ancora nuovo nello stesso mondo ortodosso occidentale: il caso dei profughi dalla Federazione Russa, che per vari motivi (tra cui il rifiuto della guerra) si ritrovano nei paesi più impensati, su traiettorie di immigrazione in precedenza sfruttate dagli immigrati ucraini. A differenza di questi ultimi, tuttavia, nessuno si adopera per aiutarli, e spesso le chiese ortodosse russe sono l'unico, debole confine tra le loro speranze e le loro delusioni. Vi offriamo in traduzione italiana una nuova intervista di Dmitrij Zlodorev all'archimandrita Nektary (Haji-Petropoulos, che abbiamo già menzionato più volte nei nostri giri per il mondo ortodosso), rettore del monastero della ROCOR a Città del Messico.

 
La fede di Nalivajko e il declino della Confederazione Polacco-Lituana

Vi presentiamo un saggio di Aleksej Grigorenko che cerca di gettare un poco di luce sugli effetti distruttivi dell'uniatismo, che condussero alla rovina lo stesso stato in cui questo modello fu implementato con il massimo successo storico. È un ottimo esercizio per capire la situazione politico-religiosa dell'Ucraina odierna.

 
La SBU nega il permesso all'abate della Lavra di porgere l'estremo saluto a un monaco defunto

Il monaco che vedete nella foto è l'archimandrita Roman (Podlubnjak), direttore del coro monastico della Lavra delle Grotte di Kiev. Padre Roman, deceduto il 1 giugno 2023 a 53 anni, aveva un legame speciale con la nostra parrocchia: era stato collega di seminario del nostro viceparroco, padre Victor. Gli dedichiamo un articolo, perché la sua morte è stata al centro dell'ennesimo atto di disprezzo della Chiesa, nel peggior stile sovietico. Al metropolita Pavel, abate della Lavra e superiore monastico del defunto, è stato negato dai servizi segreti ucraini il permesso di prendere parte al funerale. In un mondo in cui anche agli ergastolani in carcere è permesso uscire a porgere un estremo saluto ai propri cari defunti, questo vergognoso trattamento di un vescovo agli arresti domiciliari per due mesi è un ulteriore indizio del carattere demoniaco del regime di Kiev.

Eterna memoria a padre Roman, e la nostra vicinanza in preghiera a vladyka Pavel e a tutta la fratellanza della Lavra delle Grotte!

 
Il velo nella Chiesa ortodossa: tradizione e pratica sacra contro sentimenti moderni

Ancora un altro pippone sul tema del velo delle donne in chiesa? Ebbene sì, perché il problema non è tanto l'aderenza di questa pratica alla tradizione cristiana ortodossa di tutti i tempi e luoghi, quanto piuttosto l'insinuazione che un dettaglio marginale di abbigliamento possa essere considerato come una parte di tale tradizione ormai meritevole di essere scartata. Nell'articolo dell'arciprete Geoffrey Korz, che vi proponiamo in traduzione italiana, si sottolinea l'importanza di difendere la tradizione cristiana nella sua interezza.

 
Intervista al vescovo Petru Pruteanu

Dal dicembre 2022, non vi abbiamo più parlato del nostro amico e corrispondente di lunga data, il vescovo Petru (Pruteanu, nella foto). Questo silenzio non è per nulla colpa sua, ma è dovuto solo a una nostra svista. Di fatto, poche settimane dopo la sua consacrazione episcopale, il vescovo Petru ha rilasciato un'interessante intervista, che vi presentiamo oggi in traduzione italiana. Nelle sue risposte vediamo molti dei nostri drammi dello scorso anno, e ci fa piacere sentire una voce di assoluto buon senso che aiuta a rimettere in prospettiva tutto quanto è stato detto (spesso a sproposito) sulla Chiesa ortodossa russa e sui suoi vescovi negli ultimi mesi.

 
Il patriarca Kirill ha sposato la "teologia jihadista"?

Ringraziamo il nostro confratello padre John Whiteford, che negli ultimi mesi non ha scritto molto, ma ha fatto un lavoro che avrebbe dovuto fare ciascuno di noi: una confutazione precisa delle sciocchezze che sono state messe in bocca al patriarca Kirill dalla nostra stampa (anche dalla stampa cattolica, e anche da ortodossi sprovveduti che avrebbero dovuto sapere quali fonti consultare). Naturalmente, il nome di tali sciocchezze è Legione, ma potendone confutare solo una per volta, padre John ha dato la priorità a una delle peggiori: la pretesa che il patriarca abbia promesso il paradiso ai soldati che uccidono gli ucraini. Vediamo in traduzione italiana il testo preciso del sermone "incriminato" di domenica 25 settembre 2022, e iniziamo a inchiodare i bugiardi alle loro stesse affermazioni.

 
L'Ucraina ha annunciato la cifra della popolazione del paese

Finalmente arrivano dati sociologici di un'insospettabile fonte ucraina sotto sorveglianza occidentale, e... fa più buio di quanto pensassimo. La popolazione del paese è valutata attorno ai 29 milioni, di cui solo poco più di un quarto ha un lavoro, mentre il tasso di natalità è a 1. Leggiamo i dati in un articolo di Jaroslav Nivkin.

 
Gallerie fotografiche di Pentecoste

Il nostro amico Nicola Iacovone ci ha donato un servizio fotografico completo delle funzioni della Pentecoste, dalla Veglia del sabato Sera alla Liturgia, comprese le Preghiere della Genuflessione al termine della funzione.

Vi presentiamo le gallerie della Veglia e della Liturgia nella nostra sezione delle fotografie.

 
Tira un'aria più sana

Mercoledì 7 giugno, nella trasmissione L'aria che tira su La7, si è vista per la prima volta dalla fine del febbraio 2022 una completa inversione di tendenza rispetto alla narrativa finora dominante. Finalmente, Nicolai Lilin (che conosciamo da anni e di cui abbiamo potuto apprezzare la competenza sulle questioni riguardanti la sfera ex-sovietica) ha potuto affermare l'esistenza di nazisti nell'esercito ucraino senza essere contraddetto da uno squallido tifo da stadio. Naturalmente ciò è accaduto non perché il nostro giornalismo mainstream abbia improvvisamente raddrizzato la schiena, ma perché la stampa americana, a partire dallo stesso New York Times, ha iniziato a farsi alcune domande scomode. La cosa importante, tuttavia, è che il vento stia cambiando, e che quanti hanno denunciato gli abusi degli ultimi anni (incluso il nostro stesso sito) siano ora presi un po' più sul serio. Potete approfondire la questione in questo video dal canale YouTube di Nicolai:

 
Sette chiese ortodosse allagate a causa dell'esplosione della diga di Kakhovka

Vi presentiamo la notizia dei danni provocati ai luoghi di culto della Chiesa ortodossa ucraina dall'attentato alla diga a monte di Kherson.

 
Subito dopo l'ecumenismo è arrivata l'omosessualità

Vi presentiamo in traduzione italiana il primo capitolo di un opuscolo scritto dall'arciprete Theodoros Zisis, di cui abbiamo ospitato alcuni scritti sul nostro sito. Il legame tra ecumenismo e omosessualità può sembrare eccessivo, o addirittura provocatorio, ma non è poi tanto strano che chi è stato convinto a relativizzare la fede sia presto o tardi condotto a relativizzare anche la morale.

 
Le parole di san Luca sui rinnovazionisti possono essere applicate alla "Chiesa ortodossa dell'Ucraina"

In occasione della festa del santo medico Luca (Vojno-Jasenetskij) della Crimea, il metropolita Feodosij (Snigirjov, nella foto) di Cherkassy e Kanev ha ricordato in un suo videomessaggio come le inflessibili critiche di san Luca agli scismatici dei suoi tempi (i rinnovazionisti, sostenuti dai fanarioti) si adattino alla lettera agli scismatici dei nostri tempi (i nazionalisti, sostenuti dai fanarioti).

 
Un pellegrinaggio ai luoghi santi della Bulgaria

Il nostro amico e corrispondente del monastero Sretenskij di Mosca, lo ieromonaco Irinej (Pikovskij), che è stato più volte in visita alla nostra parrocchia di Torino, ha compiuto di recente un pellegrinaggio in Bulgaria, di cui vi presentiamo il resoconto e le impressioni in traduzione italiana.

 
Colpa collettiva: una teologia della cultura ebraica come deicidio continuo

Vi presentiamo in traduzione italiana un saggio di Augustine Martin su un tema molto scomodo: in un mondo che critica ogni religione senza particolari reazioni, sembra che non si possa fare un discorso sul complicato rapporto del giudaismo con la figura di Gesù senza incorrere in accuse di razzismo, antisemitismo, diffamazione... eppure, quelle che leggerete qui critiche pacate e puramente di carattere teologico e culturale.

 
Tre colloqui di insegnamenti spirituali

Dopo l'inizio del Digiuno degli Apostoli, aiutiamo il cammino spirituale di questo periodo con tre interviste fatte a due note autorità della Chiesa ortodossa: la prima intervista al metropolita Onufrij (Berezovskij, a sinistra nella foto) riguarda la preparazione al digiuno e il senso del digiuno per l'uomo moderno; la seconda intervista al defunto padre Petroniu (Tănase, a destra nella foto) riguarda la preghiera incessante e la terza intervista, sempre a padre Petroniu, parla della liberazione dalle passioni e della lotta spirituale.

 
Il ritorno dei pagani

Vi presentiamo un accorato appello di un monaco ortodosso riguardo al fenomeno del ritorno del paganesimo nel mondo contemporaneo, purtroppo aiutato dalle azioni insensate di certi vescovi ortodossi.

 
È possibile uno scisma nella Chiesa di Cipro sulla "Chiesa ortodossa dell'Ucraina"?

Vi presentiamo in traduzione italiana un editoriale dell'Unione dei giornalisti ortodossi sulla nuova crisi che si è aperta nella Chiesa di Cipro quando uno dei vescovi (il metropolita Tychikos di Paphos, successore del nuovo arcivescovo Georgios di Cipro sulla cattedra da questi lasciata) ha dichiarato la sua posizione contraria agli scismatici ucraini.

 
Due prime esperienze di Liturgie da record a Est e a Ovest

Sabato 10 e domenica 11 giugno sono state celebrate a oltre undicimila chilometri di distanza due Liturgie: la Liturgia di sabato, per la prima volta dopo 100 anni dalla chiusura di una chiesa storica, sul un'isola del fiume Shilka nel territorio di Zabajkal; la Liturgia domenicale, a Lomé, la capitale del Togo, a opera di un sacerdote locale da poco ordinato a Mosca.

 
"Public Orthodoxy" difende la persecuzione della Chiesa ortodossa ucraina

Padre John Whiteford ci offre una valutazione critica di uno degli ultimi articoli della famigerata risorsa online Public Orthodoxy: una giustificazione della persecuzione della Chiesa ortodossa ucraina, che al tempo stesso minimizza la sponsorizzazione di tale persecuzione da parte del regime di Kiev.

 
La Chiesa serba esce da un organismo ecumenico a causa degli scismatici ucraini

Dopo che la Conferenza delle Chiese europee (che riunisce 113 chiese europee di tradizione ortodossa, protestante e anglicana) ha accettato la domanda di adesione della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina", il Santo Sinodo della Chiesa ortodossa serba ha deliberato di sospendere la sua appartenenza a questa Conferenza fino a nuovo avviso.

Nel 2009 la Chiesa ortodossa russa aveva sospeso allo stesso modo la sua partecipazione, quando vi era entrato a far parte il gruppo scismatico dell'Estonia sostenuto da Costantinopoli.

Sarebbe opportuno che le iniziative che uniscono i cristiani a qualsiasi titolo (dialogo teologico, difesa dei valori condivisi, progetti di azioni comuni) realizzassero che semplicemente NON è possibile far sedere in modo paritario allo stesso tavolo i ladri e i derubati, o i carnefici e le vittime. Mai come in questi casi si vede l'impossibilità evangelica di servire due padroni (Mt 6:24).

 
Eterna memoria: Valerij Budkevich

Lunedì 19 giugno 2023 si è addormentato nel Signore il servo di Dio Valerij Budkevich, padre del nostro lettore Aleksandr, che ha offerto alla nostra parrocchia una testimonianza davvero straordinaria: nel 2017 ha deciso di ricevere il santo Battesimo alla "tenera" età di 78 anni. Pur avendo molte chiese a disposizione nella sua città di Nižnij Novgorod, ha voluto fare un tributo speciale a suo figlio, venendo a farsi battezzare nella nostra chiesa di Torino in occasione della santa Pasqua. Eccolo in una foto scattata pochi minuti dopo il Battesimo:

Saremo sempre grati a Valerij, che ci ha dimostrato che nessuna età è troppo avanzata, e nessuna distanza è troppo lunga, per accostarsi al Signore. A lui il nostro devoto ricordo in preghiera, e a Sasha e ad Arina tutto il nostro affetto e la nostra solidarietà.

Вечная память! Eterna memoria!

 
Svezia: parrocchia della ROCOR sfrattata da una chiesa per ragioni ideologiche

La chiesa che vedete nella foto si trova a Malmö, la terza città della Svezia per grandezza. Nel 2020 è stata affittata alla locale parrocchia della ROCOR (Chiesa ortodossa russa fuori dalla Russia) dalla Chiesa luterana di Svezia. Oggi, tuttavia, la parrocchia ortodossa è oggetto di sfratto in quanto russa, e, stando a quanto affermano le stesse fonti della Chiesa di Svezia, per "ragioni ideologiche".

Nonostante la parrocchia ortodossa appartenga a una diocesi il cui metropolita (Mark di Berlino) e il cui vescovo vicario (Job di Stoccarda) hanno fatto ripetute dichiarazioni di opposizione alla guerra in Ucraina e di astensione da posizioni politiche, nulla sembra essere sufficiente di fronte alle "ragioni ideologiche", che possiamo immaginare in azione in ben altri paesi che non la sola Svezia. Purtroppo, questa era una delle congregazioni ortodosse che tengono vivi luoghi di culto ormai inutilizzati, che altrimenti chiuderebbero ben presto i battenti: ci troviamo di fronte a un ulteriore episodio del lento ma inesorabile suicidio dell'Occidente cristiano.

 
Il prosciugamento della palude

Vi presentiamo uno degli ultimi saggi di padre Andrew Phillips, sulle sfide all'Ortodossia nel mondo secolarizzato.

 
Completata l'unione tra serbi e macedoni

Il 20 giugno 2023, dopo poco più di un anno dalla proclamazione dell'autocefalia della Chiesa ortodossa macedone (5 giugno 2022), si è compiuto il processo di riconciliazione tra serbi e macedoni ortodossi, con l'assegnazione da parte del Sinodo della Chiesa ortodossa macedone di diocesi ai vescovi macedoni che dipendevano finora dalla Chiesa serba:

1. Il metropolita Jovan è ora metropolita di Krushevo e Demir Hisar.

2. Il vescovo Joakim è ora vescovo di Deljadrovci e Ilinden.

3, Il vescovo Marko è ora vescovo di Delčevo e Kamenica.

4. Il vescovo David è ora vescovo di Dremvica, vicario dell'arcivescovo Stefan nella diocesi di Skopje.

 
Un nuovo testo trilingue

In questi ultimi anni, abbiamo sentito la necessità di dotarci di un testo trilingue delle preghiere della Genuflessione a Pentecoste, in cui fin troppo spesso i fedeli stanno in ginocchio senza neanche capire per cosa stanno pregando. Non siamo giunti in tempo per offrirvi il testo trilingue per la festa di quest'anno, ma speriamo di farvi cosa gradita per gli anni futuri. Potete trovare il testo trilingue delle preghiere della Genuflessione in formato di pagina Web  e come file PDF nella nostra sezione dei testi delle funzioni.

 
"Non riesco a smettere di parlare di padre Seraphim!" (+VIDEO)

Jesse Dominick di Orthochristian.com ha intervistato il metropolita Nikolozi (Pachuashvili) di Akhalkalaki, Kumurdo e Kari sul tema della recente glorificazione tra i santi (da lui compiuta nella sua diocesi) di padre Seraphim (Rose). La conversazione è stata a tre voci, con il supporto di Michelle Brown, figlia spirituale e interprete del metropolita. Vi presentiamo la trascrizione italiana dei momenti salienti dell'intervista, assieme al video della conversazione da Youtube.

 
"Ti fidi di me?" Ricordi personali di san Gabriele (Urgebadze) della Georgia

Vi presentiamo in trascrizione italiana una seconda conversazione tra il metropolita Nikolozi (Pachuashvili) di Akhalkalaki, Kumurdo e Kari, Jesse Dominick di Orthochristian.com e Michelle Brown di Punks and Monks. Il tema della conversazione sono i ricordi personali che il metropolita condivide dei tempi della sua coversione e dela sua conoscenza personale con san Gabriele (Urgebadze), il più amato santo ortodosso contemporaneo. Ci ha fatto un grande piacere sentire ancora, e dalla sua viva voce, alcuni degli insegnamenti che meupe Nikolozi ci aveva trasmesso al tempo delle sue visite alla nostra parrocchia di Torino, dove lo ricordiamo con affetto.

 
Le autorità sono infastidite dal sorriso del metropolita Onufrij

Vi presentiamo in traduzione italiana un articolo di Jaroslav Nivkin, che riporta le parole dell'arcivescovo Viktor (Kotsaba) sull'attitudine delle autorità ucraine verso sua Beatitudine il metropolita Onufrij (nella foto). Ai poteri costituiti dà un considerevole fastidio il fatto che il primate della Chiesa ortodossa ucraina non si perda d'animo e continui a sorridere, confidando in Cristo, di fronte alle persecuzioni che quegli stessi poteri gli scatenano contro. Quando qualcuno si inquieta perché gli altri sorridono, questo è già di per sé un segnale che la sua credibilità è esaurita. Per chi crede, tuttavia, è la conferma della stessa attitudine serena con cui i santi martiri e confessori hanno affrontato le proprie sofferenze in ogni tempo e luogo.

 
Liturgia sulla tomba della santa patrona di Oxford

Mentre la Chiesa d'Inghilterra sta diventando un araldo del movimento Woke e sta abbandonando ogni radice della propria fede, tocca agli ortodossi dare un esempio di ciò che interessa veramente ai cristiani: gli esempi di quanti hanno trovato la vita eterna nel Signore. Il nostro confratello padre Stephen Platt, lo scorso 15 giugno, ha celebrato una Liturgia davanti alla tomba di santa Frideswide (†735), patrona della città e dell'università di Oxford.

 
In che modo il martirio della Chiesa ortodossa ucraina influirà sul mondo?

Secondo il metropolita Neophytos di Morphou della Chiesa di Cipro, "la Chiesa ortodossa ucraina è perseguitata per creare nuovi santi". Vi presentiamo in traduzione italiana un saggio che cerca di trovare le ragioni di una simile affermazione, e di studiare gli effetti che questo fenomeno avrà sul mondo.

 
Qualunque cosa accada, la Liturgia sarà celebrata!

Di fronte alle persecuzioni, eccovi il resoconto di un atto di resistenza: il metropolita Luka (Kovalenko, nella foto) di Zaporozh'e ha dovuto dare istruzioni al suo clero per la potenziale chiusura di tutte le chiese della città da parte del Consiglio comunale.

 
Dichiarazione/giuramento dei serbi del Kosovo nel giorno di san Vito (Vidovdan)

"Noi, serbi e donne serbe del nord del Kosovo e Metohija, a Vidovdan 2023, per obbligo verso i nostri gloriosi antenati, i loro sacrifici e le loro imprese, e per responsabilità verso i nostri figli e le generazioni future, verso tutta la Serbia e l'intera comunità, diciamo:

Da più di due decenni, e soprattutto negli ultimi mesi, noi serbi del Kosovo e della Metohija, da Štrpce a Leposavic, ci troviamo di fronte a una violenza senza precedenti, che, sia per le motivazioni che per il modo in cui viene condotta, non può essere definita nient'altro che fascista. Dall'inizio dell'anno, sei nostri connazionali, tra cui due bambini, sono stati feriti con armi da fuoco in un'esplosione di odio etnico. Milun, Dušan, Nemanja, Dalibor, Uroš, Nenad muoiono nelle prigioni di Priština, senza colpa, solo perché non sono d'accordo che il nome serbo di Kosovo e Metohija scompaia silenziosamente e senza resistenza. La terra ancestrale serba viene confiscata in modo che i nostri carcerieri possano costruirvi le loro basi. I nostri santuari vengono profanati per distruggere ogni traccia della nostra esistenza in queste zone. I nostri comuni e le nostre città sono occupati con la forza e i fucili, da quelli che, anche in base ad accordi raggiunti con mediazioni e garanzie internazionali, qui non hanno nulla da esigere. Chiediamo alla comunità internazionale di compiere passi decisivi per calmare le tensioni, perché non possiamo più tollerare questa crudeltà!

Il nostro popolo sofferente ha posto la sua fiducia in un domani migliore, attraverso la costituzione della Comunità dei comuni serbi, garantita anche dalla comunità internazionale. Da dieci anni aspettiamo il nostro diritto a una vita degna di un essere umano nel XXI secolo, per la nostra permanenza e sopravvivenza in queste zone. È giunto il momento che la verità venga portata alla luce e che in questo Vidovdan sia chiaramente affermato che avremo la ZSO o altrimenti, sappiamo cosa fare.

Consapevoli che ciò che accade qui, nella culla statale e spirituale della nostra nazione, avrà inevitabilmente conseguenze per tutti i cittadini della Serbia e per l'intera Serbia, ci impegniamo a continuare la nostra giusta lotta per la sopravvivenza in Kosovo e Metohija con saggezza e responsabilità, sempre lasciando un ragionevole spazio al dialogo e al compromesso. In questa lotta legittima, contiamo sull'aiuto e il sostegno del nostro unico paese, la Serbia, e del nostro presidente, A. Vučić, che è sempre stato un nostro difensore.

Il popolo serbo, dopo due guerre mondiali, nelle quali, combattendo dalla parte del bene e contro il male del mondo, ha compiuto sacrifici indicibili ed è arrivato anche sull'orlo della sopravvivenza, dopo essere stato recentemente perseguitato nei propri focolari e bombardato al di là di ogni diritto e legge, è fermamente impegnato per la pace. Purtroppo stiamo assistendo al fatto che la pace è messa in pericolo da chi ha sangue serbo versato ogni giorno davanti ai nostri occhi.

Ecco perché stiamo dicendo da questo luogo all'intera comunità, che vogliamo vivere in pace con i nostri vicini albanesi e costruire un futuro comune su basi umane e democratiche, perché il futuro di nessuno è mai stato costruito sulla sfortuna di qualcun altro.

Vivendo qui e senza voler fare del male a nessuno, chiediamo il diritto alla vita e al futuro, e non permetteremo a nessuno di negarci tale diritto. I serbi non lasceranno mai, a nessun costo, quella che è la nostra terra per diritto umano e spirituale.

Alla vigilia di Vidovdan, quando tutto si vede, e quando ogni parola data diventa un giuramento, noi serbi e donne serbe del nord del Kosovo e Metohija diciamo che, se la crudeltà contro il nostro popolo continuerà, saremo costretti a rispondere a tutti coloro che ci provocano del male, a coloro che sognano la guerra invece della pace, sappiano che noi saremo uniti nella nostra giusta lotta per restare e sopravvivere in queste aree e difendere le nostre case e famiglie".

 
"Una famiglia felice è quella che accetta con gioia il giogo di Cristo"

L'arciprete Mark Tyson è noto ai lettori del nostro sito fin dalla notizia del suo passaggio alla ROCOR nel 2018, e dall'intervista da lui rilasciata a Jesse Dominick. Ora lo vediamo alle prese con il tema della famiglia cristiana, a partire dalle esperienze vissute con la moglie Lisa e i loro sei figli.

 
Il Grinch che rubò il Natale agli ucraini

Nella corsa del regime ucraino verso il suicidio, vediamo come vittima niente meno che il Natale, così come celebrato dalla stragrande maggioranza dei cristiani ucraini. Ora Zelenskij si assume il compito del Grinch, proponendo l'abolizione della festività del Natale del vecchio calendario, e torna a fare precisamente quel che avevano fatto i sovietici. La pretesa di "spostare" la festività secondo il calendario gregoriano non ha fondamento, perché il giorno di Natale del nuovo calendario è già festa in Ucraina fin dal 2017.

Per la folle fretta di liberarsi di tutto ciò che è "russo", gli uniati e gli scismatici filo-fanarioti si sono dati la zappa sui piedi dovendo riconoscere che il vecchio calendario faceva parte dell'identità ucraina, e in questo hanno dimostrato di non essere altro che dei russi rinnegati.

Potete leggere in traduzione italiana le cronache delle follie anti-natalizie del regime di Kiev.

 
L'abate della Lavra di nuovo agli arresti domiciliari

Il metropolita Pavrel (Lebed, nella foto), abate della Lavra delle Grotte di Kiev, il 30 giugno è stato di nuovo messo agli arresti domiciliari per altri due mesi. Questa è la terza sentenza (la prima è stata dall'inizio di aprile al 29 maggio, mentre una proroga ha coperto tutto il mese di giugno)

Come nei primi due casi, non sono state fornite prove delle accuse di incitazione all'inimicizia religiosa e di giustificazione della guerra rivolte al metropolita, né sono state rese note le basi della decisione giudiziaria.

 
Processi di canonizzazione in corso per santi vecchi e nuovi

Il disegno che vedete è uno schizzo per l'icona del santo asceta Ioakim di Uglich, vissuto tra il XVII e il XVIII secolo, che è oggi considerato per la canonizzazione nella diocesi di Pereslavl. Altri sono al lavoro per raccogliere testimonianze per la canonizzazione di santi più recenti. L'eremo di Optina, per esempio, sta avanzando le cause di canonizzazione dei suoi tre monaci martirizzati nel 1993, oltre che di tre altri asceti contemporanei, l'ultimo dei quali (lo ierodiacono Iliodor) si è addormentato nel Signore nell'ottobre del 2020. Inoltre, non scordiamo l'opera della diocesi di Pskov nel raccogliere materiali per la canonizzazione del noto anziano Ioann (Krestjankin).

 
Ulteriormente ristretto l'accesso alla Lavra delle Grotte

Nel tentativo di rendere la vita quanto più possibile infernale ai monaci della Lavra delle Grotte e ai cristiani ortodossi di Kiev, a partire dal 5 luglio 2023 il ministero ucraino della Cultura ha ristretto ancora di più l'accesso al complesso, che ora è possibile solo attraverso un singolo cancello della Lavra inferiore, e limitatamente all'orario lavorativo dalle 9 alle 18. Queste manovre di sapore bolscevico non fanno altro che rendere monaci e fedeli più determinati a non farsi estromettere dal loro luogo santo, con tanta fatica ricostruito e reso fruibile negli anni successivi alla caduta del regime sovietico.

 
Intervista a un esperto di canto Znamenny

Vi presentiamo in traduzione italiana una conversazione in due parti con Aleksej Gvozdetskij (nella foto), uno dei maggiori esperti della tradizione di canto dei Vecchi Credenti russi, che cerca di spiegare le caratteristiche e le complessità di uno dei più antichi stili musicali ancora usati nelle chiese.

 
Le autorità fanno irruzione e sigillano la residenza del metropolita Onufrij e altri edifici della Lavra di Kiev (+VIDEO)

Il mattino del 7 luglio, all'alba (per prevenire la presenza di fedeli che avrebbero impedito il sopruso), cinque edifici della Bassa Lavra, inclusa la residenza del metropolita Onufrij (nella foto) sono stati oggetto di sequestro di polizia e di chiusura, in totale spregio agli accordi legali che ne garantiscono l'uso da parte della Chiesa ortodossa ucraina.

Si tratta del primo affronto diretto al metropolita Onufrij, e può significare che il regime di Kiev è ormai con l'acqua alla gola per forzare la distruzione della Chiesa ortodossa del proprio paese.

 
"I tossicodipendenti possono essere salvati. Il nostro compito è fornire le condizioni necessarie"

Vi presentiamo in traduzione italiana l'intervista di Natalija Lisovaja al vescovo Mefodij (Kondrat'ev) di Kamensk e Kamyshlov, che nel quadro del Dipartimento caritativo della Chiesa ortodossa russa ha il compito dell'aiuto ai tossicodipendenti. Come molte attività di questo genere, l'apostolato del vescovo Mefodij è relativamente nuovo, sviluppato negli ultimi decenni in cui la Chiesa russa ha potuto riprendere uno spazio nel servizio sociale. Vediamo come da un centro aperto quando vladyka Mefodij era un semplice parroco di campagna, l'assistenza a chi ha problemi con le droghe si è sviluppata in una rete di solidarietà di portata internazionale.

 
Icona miracolosa vandalizzata in Volinia

L'icona di cui vedete qui a fianco i resti carbonizzati è del XVII secolo, venerata nel vilaggio di Budyatichi, nella Volinia nord-occidentale. Nella notte tra il 6 e il 7 luglio, vandali ignoti l'hanno quasi completamente bruciata: stando a quanto dice il sito della diocesi, l'icona aveva già subito più di un attacco sacrilego.

Dalla sua apparizione presso una sorgente nel 1637, l'icona è stata oggetto di continua venerazione, e davanti a essa sono avvenute diverse guarigioni e altri avvenimenti miracolosi.

Per avere un'idea dell'amore e della venerazione che i fedeli locali hanno per l'icona, potete vedere questo video del 2010.

 
Etichette politiche completamente estranee alla Chiesa ortodossa ucraina le sono appese addosso

Sua Beatitudine il metropolita Onufrij fa il punto della situazione sulle sofferenze addossate ingiustamente alla Chiesa da lui retta: nonostante uno sforzo di prim'ordine nelle iniziative di pace e nell'assistenza alle vittime del conflitto, non cessa la demonizzazione di una Chiesa che durerà sicuramente più a lungo di qualsiasi regime politico umano.

 
Guai a coloro che si rallegrano dei crimini contro la Chiesa ortodossa ucraina

Il 7 luglio 2023, al monastero di Cetinje, il metropolita Joanikije (Mićović, nella foto) del Montenegro e del Litorale, ha pronunciato parole di sostegno alla Chiesa ortodossa ucraina sofferente, e di duro monito ai suoi persecutori.

 
Firmato l'accordo per trasferire l'icona della Trinità di Rublev alla Chiesa ortodossa russa

Lo scorso 18 maggio vi abbiamo accennato a una decisione storica di restituire alla Chiesa ortodossa russa uno dei suoi tesori artistici più cari. Oggi è stata finalizzata la procedura della restituzione, di cui vi presentiamo un resoconto accurato.

 
Sito di trasmissioni da Lavre, monasteri e chiese dell'Ucraina

La Commissione sinodale per i monasteri della Chiesa ortodossa ucraina ha recentemente lanciato la risorsa UOC Live, che raccoglie trasmissioni in diretta di funzioni da monasteri e chiese in tutta l'Ucraina, in primo luogo dalle tre Lavre (delle Grotte di Kiev, di Pochaev e di Svjatogorsk), ma anche, per ora, da una dozzina di altre località.

Il sito mostra quali canali stanno attualmente trasmettendo in diretta, quali hanno trasmissioni programmate e quali non hanno trasmissioni attualmente programmate.

 
Dopo 100 anni, i vescovi ortodossi tornano in carcere per la loro fede

Il processo-farsa al metropolita Pavel (Lebed) di Vyshgorod, abate della Lavra delle Grotte di Kiev, sta ricalcando le analoghe vicende dei processi ai vescovi sotto il regime bolscevico. Dopo tre periodi di arresti domiciliari, ora il metropolita è stato condannato al carcere, con la “benevola” offerta di una cauzione dalle 15 alle 20 volte più grande di quelle richieste agli amministratori pubblici e ai parlamentari beccati con le mani nel sacco a intascare mazzette. Leggiamo nell'analisi di Konstantin Shemljuk le ultime fasi della degradazione dell'apparato giuridico ucraino, e le possibili conseguenze per i cittadini “di serie B” che si ostinano a professare la fede cristiana ortodossa.

 
Come i politici ucraini tradiscono i loro elettori ortodossi

Lo scorso 30 giugno, vi abbiamo notificato il pericolo che la diocesi di Zaporozh'e si ritrovi privata dei suoi luoghi di culto. A meno di tre settimane dalla notizia, è puntualmente arrivata una decisione di completa rottura dell'amministrazione pubblica con la Chiesa ortodossa ucraina (di cui fa parte la maggioranza dei loro stessi elettori). Vi presentiamo i commenti del metropolita Luka a riguardo.

 
Il peccato del regicidio

È passata la festa dei santi martiri della famiglia imperiale russa (in un certo silenzio, come era da aspettarsi in questi anni). Tuttavia, se non parliamo noi, parlano i santi stessi: lasciamo la parola a san Giovanni di Shanghai e San Francisco per una valutazione del valore del martirio della famiglia imperiale.

 
L'Ucraina blocca la raccolta dei fondi per la cauzione del metropolita Pavel

foto: lavra.ua

Le autorità ucraine hanno bloccato la raccolta fondi sia elettronica che personale per aiutare a pagare la cauzione per l'abate della Lavra delle Grotte di Kiev.

La cauzione, fissata a 33 milioni di grivnie (oltre 800.000 euro) era francamente un insulto al buon senso, specialmente se paragonata alle cauzioni di molte volte inferiori fissate per gli imputati di assassinio o di corruzione. Eppure, i fedeli ortodossi ucraini hanno iniziato comunque una raccolta di fondi per pagare la cauzione del metropolita Pavel.

Tuttavia, il 17 luglio lo stato ucraino ha disattivato i conti online della raccolta fondi, e inviato "persuasori" a far smettere la raccolta nelle chiese.

Non ci resta che concludere con le parole dell'attivista per i diritti umani Viktorija Kokhanovska (anche lei perseguitata dallo stato): "Ecco la democrazia in tutto il suo splendore".

 
3 miti dannosi sul giudaismo a cui crede la maggior parte dei cristiani

Presentiamo in traduzione italiana un saggio di Anthony Weber, giunto alla Chiesa ortodossa dal mondo degli evangelici americani, che spesso mescolano a un cristianesimo piuttosto superficiale un altrettanto superficiale sostegno al sionismo e al giudaismo (Judaism è il termine con cui si intende l'identità religiosa degli ebrei, mentre Jewishness, o "ebraicità", ne intende l'identità etnico-sociale).

L'autore tenta di correggere quelli che percepisce come i tre più dannosi miti sul giudaismo a cui crede la maggioranza dei cristiani americani (e non solo americani, a guardarci intorno), per sgombrare il campo di un vero dialogo da costruzioni illusorie ed edulcorate.

 
Intervista sull'Ortodossia russa a Panama

Lo ieromonaco Antonij (Zhukov, nella foto) è il rettore dell'unica parrocchia ortodossa russa a Panama, e in un'intervista in due parti a Vladimir Basenkov racconta la vita di un prete della Kamchatka trapiantato in America Latina, le sue esperienze, gioie e difficoltà pastorali.

 
L'icona di Rubljov torna a essere venerata in chiesa

In poco più di un mese (da Pentecoste al 18 luglio), circa 230.000 persone hanno venerato l'icona della Trinità di Andrej Rubljov nella cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca.

Il numero dei fedeli, pur molto elevato, può sembrare piuttosto modesto rispetto alle folle di milioni di pellegrini che hanno accolto a Mosca le reliquie dal Monte Athos (la cintura della Madre di Dio) o dall'Italia (san Nicola). Tuttavia, va ricordato che l'icona di Rubljov è stata esposta per decenni alla galleria Tretjakov, e molti hanno già avuto l'occasione di vederla o di fermarsi davanti a essa in preghiera; inoltre, tra poco tempo l'icona sarà reinsediata sull'iconostasi della Lavra della Trinità, da cui era stata tolta dai bolscevichi, e ritornerà a essere oggetto permanente di venerazione pubblica.

 
Una conferenza episcopale russa discute dell'Ucraina, di Costantinopoli e di altri temi di vita ecclesiale

I vescovi della Chiesa ortodossa russa si sono riuniti a Sergiev Posad il 19 luglio 2023 per deliberare in una Conferenza episcopale (un organo inferiore al Concilio episcopale, sia per numero di partecipanti sia per autorevolezza delle decisioni) una risoluzione su vari argomenti riguardanti la Chiesa ortodossa ucraina e la sua persecuzione, lo scisma del Fanar e altri punti pastorali. Vi presentiamo la traduzione italiana della notizia con il testo integrale della risoluzione.

 
Chi ha colpito la cattedrale di Odessa?

Smontare balle internazionali è sempre difficile, e ben al di là degli scopi di un blog parrocchiale. Tuttavia, quando le balle riguardano la distruzione di chiese ortodosse, siamo obbligati a intervenire. Ascoltate dalle parole di Nicolai Lilin un po' di sorprese sull'ennesima bufala mediatica:

 
Testo completo del documento discusso alla Conferenza episcopale di Sergiev Posad

Vi offriamo in esclusiva la traduzione italiana del principale documento che è stato discusso alla recente Conferenza episcopale della Chiesa russa del 19 luglio: contrariamente a quanto è stato detto, il documento non si occupa della situazione dell'Ucraina né della guerra (che pure sono stati argomenti trattati separatamente alla stessa conferenza), ma è di natura prettamente teologica, canonica ed ecclesiologica, come risulta dal suo titolo: "Sulla distorsione dell'insegnamento ortodosso sulla Chiesa negli atti della gerarchia del Patriarcato di Costantinopoli e nei discorsi dei suoi rappresentanti".

 
Migliaia di fedeli alla festa di sant'Antonio delle Grotte

Domenica 23 luglio si è commemorato sant'Antonio delle Grotte di Kiev, fondatore della Lavra e padre del monachesimo russo.

Nonostante una serie incessante di persecuzioni (espulsione dalle principali chiese del complesso monastico, arresto dell'abate, pressioni sulla fratellanza monastica, chiusura sistematica di un edificio dietro l'altro, blocchi progressivi dell'accesso ai visitatori), la Lavra è ancora riuscita a ospitare migliaia di fedeli, che hanno onorato il fondatore del monastero attorno al metropolita Onufrij e a un considerevole gruppo di vescovi e chierici.

 
L'arcivescovo Elpidophoros scontenta gli ortodossi albanesi

Dopo aver creato in America un "vicariato slavo" della sua arcidiocesi (cosa per la quale ha rischiato il crollo dell'intera cooperazione inter-ortodossa), l'arcivescovo Elpidophoros ha "giocato al raddoppio" con la consacrazione di un vescovo per due sole parrocchie albanesi sotto il suo omoforio. La cosa non è passata inosservata all'episcopato della Chiesa d'Albania (nella foto), che ha criticato ampiamente la decisione, ritenendo il candidato divisivo e inidoneo. George Michalopulos ci offre una valutazione dell'evento.

 
VIDEO: Introduzione alla Patrologia, Parte 1

Il nostro amico dottor Georgios Karalis ha avviato per il canale Teologia 1 una serie di video-lezioni sui Padri della Chiesa.

In questa prima lezione, sottolinea il modo ortodosso di intendere la teologia, indispensabile per capire chi possa essere considerato un Padre della Chiesa.

 
Pellegrinaggio in Moldova (Parte 2)

Continuiamo il resoconto del viaggio in Moldova di padre John e matushka Patricia Whiteford nell'estate del 2022, tra i monasteri, i villaggi e le chiese della parte sud-orientale del paese.

 
Peggio la toppa del buco

L'altro ieri vi abbiamo dato la notizia delle obiezioni dell'episcopato albanese alla consacrazione del vescovo albanese-americano Theophanes Koja (a destra nella foto, accanto al suo consacratore Elpidophoros).

Tra le accuse al nuovo vescovo, il fatto che questi abbia recitato il Credo con il Filioque, in totale dispregio alla dogmatica ortodossa.

Preso in contropiede dall'accusa e non potendo smontarla come menzogna, Koja ha replicato con una "Dichiarazione e chiarificazione" che sembra un perfetto calco del detto "peggio la toppa del buco": ha infatti ammesso di aver recitato il Credo con il Filioque a causa "dell'alta emozione e dell'ansietà del momento", ma aggiunge che "di fatto, confessa la fede ortodossa!"

Ora, immaginatevi questo paio di "Dichiarazioni e chiarificazioni":

(1) "Ho ucciso il mio paziente sul tavolo operatorio, questo è vero, ma è stato a causa dell'alta emozione: di fatto, sono un chirurgo molto competente!"

(2) "Ho provocato la morte di metà dei passeggeri nell'atterraggio, questo è vero, ma è stato a causa dell'ansietà del momento: di fatto, sono un ottimo pilota d'aereo!"

Non sappiamo se il vescovo Koja intenda davvero prenderci per... kojoni, ma occorre ripetere che un vescovo ortodosso deve per prima cosa vigilare sulla purezza della fede ortodossa: se non sa farlo a causa "dell'alta emozione e dell'ansietà del momento", può riacquistare tutta la sua calma (e un minimo di rispettabilità) dando le dimissioni.

 
L'Antartide ortodossa

Come antidoto al caldo che continua a rallentare i nostri ritmi, vi proponiamo un'esperienza polare con la traduzione italiana dell'articolo di Anastasia Parkhomchik sulla chiesa ortodossa russa della base antartica di Bellingshausen, che vi abbiamo già presentato negli anni passati in alcuni articoli e testimonianze.

 
Perché tutti i "riformatori" della Chiesa si somigliano

Vi presentiamo un saggio di Konstantin Shemljuk che analizza il comportamento di quelle persone che, presentandosi come "riformatori", non fanno altro che danneggiare la Chiesa, a cui evidentemente non pensano di chiedere una giuda per il proprio stesso comportamento. Purtroppo, nel caso della Chiesa ortodossa ucraina oggi perseguitata, queste posizioni di "riforma" sono spesso gravemente dannose, e nella migliore delle ipotesi del tutto inutili.

 
Come l'ex rettore di un seminario pentecostale ha portato l'Ortodossia a Porto Rico

In un'intervista in due parti che vi presentiamo in traduzione italiana, Tatiana Veselkina parla con l'arciprete Gregorio Justiniano (nella foto), il fondatore della missione ortodossa di lingua spagnola a Porto Rico.

 
Tre grandi domande per i protestanti

Proprio ieri vi abbiamo presentato la storia di un pastore delle Assemblee di Dio che è divenuto predicatore e missionario ortodosso a Porto Rico. Oggi vi conduciamo attraverso un percorso simile, che insiste nel porre ai protestanti quelle domande che li mettono con le spalle al muro sulla credibilità della loro idea di Chiesa.

 
La Chiesa episcopale: un racconto di ammonimento

Vi presentiamo in traduzione italiana una testimonianza di ciò che rischia la Chiesa ortodossa con gli abbracci ecumenici troppo poco riflessivi. Seraphim, un ex prete episcopaliano (ovvero, anglicano d'America) oggi laico ortodosso, ricorda la sua formazione di seminario e la caduta del suo ambiente ecclesiastico in una deformazione totale del messaggio cristiano, e mette in guardia tutti gli ortodossi dal rischio di seguire le stesse degenerazioni.

 
Due pareri autorevoli sui danni alle chiese in Ucraina

Oggi vi presentiamo due interventi di un certo peso e notevolmente "scomodi" per la narrativa che vorrebbe attribuire la responsabilità dei danni alle chiese in Ucraina non solo all'esercito russo (tesi ancora del tutto da dimostrare oggettivamente), ma addirittura alla stessa Chiesa ortodossa russa. Nel primo documento, traduciamo la risposta del patriarca Kirill alla lettera aperta dell'arcivescovo Viktor di Arziza, che ricorda come la cattedrale della Trasfigurazione danneggiata a Odessa era stata consacrata dallo stesso patriarca nel 2010 (siamo sicuri che questa è una notizia che non avrete avuto dai nostri media!); nel secondo documento, leggiamo la toccante intervista fatta all'arcivescovo Varsonofij (Vinnichenko, nella foto) di Novoazovsk, che spiega al clero di Pskov la resistenza dei fedeli del Donbass alle distruzioni che durano ormai dal 2014, e che non si sono ancora fermate.

 
VIDEO: Introduzione alla Patrologia, Parte 2

Riprendiamo il video-corso di introduzione alla patrologia che ci offre il canale Teologia 1. Nella seconda lezione, il dottor Georgios Karalis ci aiuta a comprendere i termini come essenza, sostanza, persona e ipostasi, indispensabili per capire i temi dei grandi Concili ecumenici. Invitiamo chi desidera continuare a seguire il corso, con le nuove che saranno presentate gradualmente, ad a prire e salvare la playlist completa del corso.

 
Estate a Diveevo: Galleria fotografica

Alla festa della scoperta delle reliquie di san Serafino di Sarov, il 1 agosto, il convento di Diveevo risplende di tutta la bellezza dell'estate russa, raccolta nella galleria fotografica che oggi vi presentiamo.

 
Migliaia di fedeli alla festa dell'icona di Pochaev

Nonostante tutte le angherie in corso contro la Chiesa ortodossa ucraina, e i tentativi (nemmeno troppo nascosti) di impedire la partecipazione dei pellegrini con blocchi stradali, migliaia di fedeli si sono stretti attorno al metropolita Onufrij per la festa dell'icona di Pochaev. Vi presentiamo il resoconto della festa, con foto e video delle funzioni.

 
Un colpo al cerchio e uno alla botte

Un metropolita della Chiesa ortodossa ucraina fuori di prigione, uno dentro! La giostra del regime di Kiev continua a (non) stupirci con il suo trattamento carnevalesco della Chiesa e dei credenti.

1) Il metropolita Pavel (Lebed, nella foto a sinistra) è stato scarcerato dietro il pagamento dell'assurda cauzione di 33 milioni di grivnie (oltre 816.000 euro), che comunque lo stato ucraino ha fatto di tutto perché non venisse pagata, bloccando conti bancari, disturbando le raccolte nelle chiese e così via.

2) Il metropolita Ionafan (Eletskikh, nella foto a destra) di Tulchin è stato condannato a 5 anni di prigione da un tribunale di Vinnitsa, dopo che nello scorso ottobre i servizi segreti ucraini avrebbero scoperto letteratura "pro-Cremlino" nella sua residenza.

 
L'Ortodossia tra Mosca e Kiev

Alessandro Gnocchi ci pone alcune domande sulle implicazioni religiose del conflitto in atto in Ucraina, in un video ospitato dal canale YouTube di Radio Giubbe Rosse:

 
In memoriam: padre Doru Fuciu

Sabato 29 luglio, all'età di 53 anni, si è addormentato nel Signore padre Doru Fuciu (nella foto), da 20 anni parroco ortodosso di Cremona. Lo ricordiamo anche noi in modo personale, perché prima di arrivare a Cremona serviva presso le parrocchie romene di Torino. Padre Doru è stato un esempio di quei parroci ortodossi che hanno rappresentato il principale (e – come nel suo caso – spesso l'unico) referente ortodosso nei capoluoghi di provincia italiani: solo negli ultimi anni si è vista la moltiplicazione di chiese e comunità ortodosse in centri minori.

Eterna memoria! Veşnica pomenire!

 
Il rilancio della consacrazione di Belya

I lettori assidui del nostro sito conoscono la storia controversa di Alexander Belya, archimandrita deposto dalla ROCOR e passato sotto Costantinopoli, messo a capo di un "vicariato slavo" in America, proposto dall'arcivescovo Elpidophoros come vescovo vicario, provocando reazioni giunte fino a una minaccia di scioglimento dell'Assemblea dei vescovi ortodossi d'America. Ora è giunta la notizia che Elpidophoros intende comunque consacrare Belya all'episcopato. Per prevenire le reazioni dei vescovi contrari, ha offerto loro un compromesso in due punti:

1 - Che il nuovo vescovo non faccia parte dell'Assemblea episcopale americana (nonostante le regole dell'Assemblea dichiarino che tutti i vescovi operanti in America delle Chiese che fanno parte dell'Assemblea ne siano automaticamente membri).

2 - Che il nuovo vescovo non sia invitato alle attività dell'Assemblea, per non causare "sconforto" ai confratelli vescovi.

Speriamo che tali confratelli riescano a vedere attraverso la doppiezza e l'inganno di un simile subdolo compromesso, che in parole oneste sarebbe spiegato così:

"Cari confratelli, la nostra assemblea episcopale che io presiedo – e che DEVO presiedere, se no il mio Patriarcato fa i capricci e vi pianta tutti in asso – dovrà convivere (contro alle proprie stesse regole) con vescovi che io mi riservo unilateralmente di consacrare e porre a capo di nicchie etniche della mia giurisdizione, anche se tali vescovi sono chierici da voi spretati, anche se tali nicchie sono popolate da vostri disertori e sono composte da comunità a voi rubate e sottratte in vari modi. ma se questo vi crea 'sconforto', posso sempre non portarli con me ai ricevimenti e lasciare che voi guardiate dall'altra parte".

Più passa il tempo, più si rivela che il patriarcato di Costantinopoli è IL PROBLEMA dell'Ortodossia odierna.

 
Eterna Memoria: metropolita Daniel (Nushiro)

Il 10 agosto 2023 si è addormentato nel Signore all'età di 85 anni il metropolita Daniel (al secolo Jude Nushiro, nella foto) di Tokyo, primate della Chiesa ortodossa autonoma del Giappone (日本ハリストス正教会教団, Nihon Harisutosu Seikyōkai Kyōdan).

Nato il 5 settembre 1938 in una famiglia ortodossa giapponese, studiò letteratura francese nella sua prefettura natale di Aichi e teologia al Seminario ortodosso di Tokyo. Dopo aver completato nel 1968 un magistero in teologia al St. Vladimir’s Seminary nello stato di New York, fu ordinato diacono e sacerdote.

Alla morte del metropolita Theodosius (Nagashima) fu chiamato tra i candidati all'episcopato poiché era rimasto vedovo. Poiché la Chiesa del Giappone ha numerosi chierici ma pochi monaci, i nuovi vescovi erano scelti abitualmente tra i preti vedovi: fu proprio il metropolita Daniel a cercare di risolvere il problema con la fondazione nel 2005 di una comunità monastica presso la cattedrale della Risurrezione a Tokyo.

Il metropolita Daniel fu consacrato all'episcopato a Tokyo dal patriarca Alessio II il 14 maggio 2000.

Alle elezioni patriarcali del 2008, sul sito consultivo dei laici ottenne un insolito successo, piazzandosi immediatamente dopo il metropolita Kirill: è probabile che il voto esprimesse un moto di protesta, in quanto si trattava dell'unico metropolita della Chiesa russa privo di legami personali con l'Unione Sovietica.

Vladyka Daniel lascia una notevole produzione letteraria e omiletica, nota per la sua chiarezza (i suoi scritti sono spesso impiegati in catechismi e opuscoli introduttivi sulla Chiesa) e il suo umorismo.

Eterna Memoria! 永遠の記憶 (Eien no Kioku)!

 
Le prospettive dell'alleanza nelle donne antenate di Cristo

Vi presentiamo uno studio teologico sulla genealogia di Cristo in Matteo, e sulla presenza delle quattro singolari figure femminili che sembrano stonare con il resto della lista, ma che in realtà sono portatrici di insegnamenti spirituali di notevole profondità.

 
San Nicola del Giappone sul buddismo

Come tributo al recentemente defunto metropolita Daniel di Tokyo, vi presentiamo un saggio di padre Georgij Maksimov che esamina il rapporto tra il santo vescovo Nicola del Giappone e il buddhismo da questi studiato fin da quando mise piede nell'Impero del sol levante. L'approccio di san Nicola (garbato ma spietatamente critico sulle verità di fede) è il modello per ogni missione ortodossa.

 
Parrocchiani e pellegrini bloccati nella Lavra delle Grotte

L'11 agosto, parrocchiani della Chiesa ortodossa ucraina e pellegrini in visita alla Lavra delle Grotte id Kiev sono stati bloccati in due edifici della Lavra inferiore, con la facoltà di uscire se lo desiderano, ma non di rientrare nella Lavra. Da allora, tutti quelli che hanno optato di restare sono effettivamente prigionieri loro malgrado.

Questa ennesima prepotenza sui fedeli, nemmeno la più cattiva di tutte, giunge a confermare quanto siano state false le dichiarazioni del governo ucraino che la Lavra sarebbe diventata un punto di riferimento culturale aperto a tutti i cittadini.

 
Viaggio al Monte Athos

Alessandro Gnocchi intervista Antonio Ranzolin, da decenni nostro caro amico e prezioso divulgatore di tematiche teologiche e spirituali. Vi consigliamo caldamente di seguire questo video, che attorno al tema di un viaggio al Monte Athos condensa preziosi insegnamenti di spiritualità ortodossa:

 
Procedimento penale aperto contro il metropolita Luka di Zaporozh'e

Le persecuzioni contro i vescovi della Chiesa ortodossa ucraina hanno raggiunto anche il nostro amico metropolita Luka (Kovalenko, nella foto) di Zaporozh'e e Melitopol': vi presentiamo il resoconto di questo ulteriore atto di prepotenza.

 

 
Il Fanar all'opera contro le Chiese ortodosse locali

Vi presentiamo due studi relativi a eventi recenti che dimostrano la consueta ingerenza sfacciata del Fanar nel mondo ortodosso: nel saggio di Kirill Aleksandrov ritroviamo una conoscenza che abbiamo fatto pochi giorni fa, Theophanes (Koja), e analizziamo perché la sua gaffe di recitare il Credo cattolico durante la sua consacrazione episcopale potrebbe non essere un'ingenua trascuratezza, ma un test sulla disponibilità a compromessi ecumenisti. Nel saggio di Konstantin Shemljuk vediamo invece come il Fanar si stia allineando a diversi tentativi di strappare la Metropolia di Moldova dalla Chiesa russa, offrendola alla Chiesa romena in cambio del riconoscimento degli scismatici ucraini.

 
Attitudini delle Chiese ortodosse di fronte alle autorità statali

Continuiamo anche oggi con un paio di studi dedicati alle difficoltà della Chiesa ucraina: il primo è un saggio di Konstantin Shemljuk su una strana lettera proposta da un sito web ucraino, che ha suggerito un appello alle Chiese ortodosse locali per eliminare le tensioni religiose interne. Shemljuk dimostra in breve come il testo della lettera sia solo un modo di dichiarare sottomissione a chi comanda a Kiev. La nostra seconda proposta, un saggio di Jaroslav Nivkin, è una salutare doccia fredda sui facili entusiasmi per l'amicizia tra Stato e Chiesa in Russia, che potrebbe facilmente portare a uno stato di indolenza spirituale verso l'emergere di minacce da parte di altre religioni (la costante tendenza musulmana al predominio tramite conflitto) o di repressioni da parte di un futuro potere statale ostile. Per Nivkin l'aperta persecuzione della Chiesa in Ucraina sembra preferibile, perché lascia i credenti consapevoli e pronti a lottare per la loro fede.

 
L'Ortodossia tra Mosca e Kiev – seconda parte

Eccovi la parte finale della conversazione con Alessandro Gnocchi sulle implicazioni religiose del conflitto in Ucraina, questa volta con un excursus su aspetti della Chiesa russa post-comunista poco conosciuti in Italia e in Occidente in generale:

Per la prima parte del video, cliccate qui.

 
Intervista a padre Roman Kunen, ortodosso brasiliano

In una conversazione che vi abbiamo tradotto in italiano, Vladimir Basenkov intervista padre Roman Kunen (nella foto), rettore della parrocchia del Patriarcato di Mosca a Rio de Janeiro. Padre Roman, nativo brasiliano, spiega le difficoltà che hanno i fedeli ortodossi in un enorme paese con pochissime chiese e comunità a loro disposizione.

 
Sui cittadini di seconda classe, o perché le processioni della croce della Chiesa ortodossa ucraina sono vietate

Vi presentiamo un saggio di Konstantin Shemljuk, che testimonia l'ennesima prepotenza e politica di doppi standard dello Stato ucraino: poiché ai pagliacci al potere a Kiev brucia il fatto che la Chiesa ortodossa ucraina riesca ancora a radunare migliaia di persone alle sue celebrazioni pubbliche, ora si stanno privando selettivamente gli ortodossi ucraini del diritto di fare processioni e pellegrinaggi ai luoghi di culto, con campo aperto a ogni genere di vessazioni: allo stesso momento, si rispetta e si incoraggia il diritto alle processioni degli uniati e degli ebrei chassidici.

 
Ecco la Chiesa ortodossa come la vorrebbe il regime di Kiev

Quella che vedete (non stiamo scherzando) è la Veglia della festa della Trasfigurazione alla chiesa della Trapeza nella Lavra delle Grotte di Kiev. La chiesa è una di quelle che sono state sottratte ai fedeli a Capodanno (se ve ne siete già dimenticati, guardate il nostro articolo con video che fa vedere com'era la chiesa in un vero momento di preghiera) e offerte agli scismatici della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" prona al regime. La chiesa, così come la vedete qui, era stata restaurata e mantenuta con trent'anni di fatica da parte degli ortodossi ucraini del Patriarcato di Mosca. Oggi, i quattro disgraziati (nel senso proprio del termine: "privi di grazia") che vedete nella foto non riusciranno a mantenere operativa neppure la cassetta delle offerte, per cui la chiesa dovrà essere mantenuta (o - come temiamo - trascurata) dal "governo". Ecco un altro modo con cui il regime di Kiev dimostra di essere contrario agli interessi più semplici della popolazione del paese.

Il portavoce del circo degli scismatici, Ivan (in pseudo-Ortodossia "Evstratij") Zorja, ha annunciato che tutto questo parlare di masse di persone è un segno del "mondo russo", di cui la "Chiesa ucraina" sarebbe libera, e quel che conta è la verità (presumibilmente, la verità degli scismatici) e non i numeri. Se la verità di Zorja fosse così evidente, ci sarebbe da chiedersi perché i suoi sgherri continuino a tener fuori dalle loro chiese tutti quegli ortodossi i cui numeri per lui non contano...

 
Un'altra versione di un Kyrie Eleison celestiale

L'anno scorso vi abbiamo proposto un video con un Kyrie Eleison scritto personalmente dal patriarca Ilia II della Georgia, cantato da Anastasija Gladilina e dal coro maschile del monastero Sretenskij di Mosca.

Oggi vi proponiamo un'altra versione dello stesso canto che va ancora più alla fonte, con una solista e un coro della Chiesa ortodossa georgiana.

 
Vengo anch'io? No, tu no!

"Si potrebbe andare tutti quanti al Monte Athos...", ma a quanto pare, l'arcivescovo Elpidophoros (al centro nella foto) non è il benvenuto: la sua richiesta di visitare il Monte Santo quest'estate è stata rifiutata. Leggiamo in traduzione italiana il commento di Nick Stamatakis, il coraggioso redattore di Helleniscope, che non risparmia critiche alle deviazioni dall'Ortodossia in atto nei circoli fanarioti.

 
La Chiesa ortodossa ucraina celebra l'anniversario dell'intronizzazione del metropolita Onufrij (+VIDEO)

La buona notizia: vladyka Onufrij ha potuto celebrare il nono anniversario della sua intronizzazione nella chiesa di sant'Agapito (l'unica rimasta a disposizione degli ortodossi in tutta la Lavra delle Grotte di Kiev), circondato dall'affetto di vescovi, chierici e fedeli, e con gli auguri e le preghiere degli ortodossi di tutto il mondo. Vi presentiamo il resoconto con video delle celebrazioni della festa.

La cattiva notizia: appena quattro giorni dopo l'anniversario della sua intronizzazione, vladyka Onufrij è stato aggiunto alle liste di proscrizione delle persone che non possono risiedere nella Lavra delle Grotte, riservata ora dal regime a "monaci e lavoratori del complesso della Lavra". Vi preghiamo di immaginare una scena in cui una dittatura italiana fanaticamente anti-cattolica vietasse di vivere in Vaticano a tutti i non dipendenti dello stato, e includesse nel divieto anche... il pontefice romano, in quanto tecnicamente non è un "dipendente" del Vaticano. Se riuscite a immaginarvi una simile assurdità, inizierete a farvi un'idea delle prepotenze che il regime ucraino sta facendo ai cristiani ortodossi.

 
Sacerdote uniate che chiedeva la riconciliazione sospeso dal ministero

Vi presentiamo in traduzione italiana la deprimente notizia della sospensione dal servizio di un sacerdote cattolico orientale di Uzhgorod, padre Roman Kurakh (nella foto), che in una predica ha esortato alla riconciliazione tra russi e ucraini, finendo sotto gli insulti di una giornalista nazionalista nella sua stessa chiesa. Se volete sapere quacosa di più sull'incidente, andatevi a vedere un ottimo commento di Nicolai Lilin sul tema, che sottolinea come gli appelli alla riconciliazione e al perdono non siano altro che il messaggio del Vangelo.

Purtroppo, la diocesi di Padre Roman (che non è neppure parte della Chiesa greco-cattolica ucraina, ma della Chiesa cattolica orientale sui iuris cosiddetta "bizantina", che raggruppa le popolazioni russine della Transcarpazia), che ha sospeso il sacerdote per rischio di strumentalizzazione delle sue parole a fini politici, ha già dimostrato di essere essa stessa sotto un tale livello di strumentalizzazione politica da aver messo in secondo piano le parole stesse di Cristo.

 
Un esempio di lealtà e di coraggio

Vi presentiamo il resoconto di un'incredibile storia di testimonianza di fede dalla città di Cherkassy: di fronte a un ennesimo sequestro di una chiesa, l'arciprete Evgen Burkatksij, scacciato dalla casa parrocchiale assieme alla moglie a e sette figli (nella foto) annuncia che non se ne andrà, e continuerà a servire la comunità privata del proprio luogo di culto.

 
Non ha vergogna? La Chiesa serba condanna la risposta egocentrica del patriarca Theodoros alla sofferenza degli ortodossi ucraini

A fine luglio, il patriarca serbo Porfirije ha lanciato un appello ai primati ortodossi e ai leader religiosi e mondiali per la difesa dell'abate della Lavra delle Grotte di Kiev ingiustamente detenuto e dei cristiani ortodossi perseguitati in Ucraina. La risposta del patriarca Theodoros di Alessandria è stata quasi un capriccio da bambino: dice che "osserva con dolore" che il patriarca Porfirije difende il metropolita Pavel ma non il suo Patriarcato di Alessandria contro l'Esarcato africano della Chiesa russa. Vi presentiamo in traduzione italiana il saggio con cui il sito ufficiale della Chiesa serba fa strame di questo personaggio venduto, che fino a un certo punto ha esortato gli ortodossi ucraini a tenersi fedeli alla Chiesa canonica, e all'improvviso (forse un giorno sapremo per quale compenso o minaccia) si è messo a sostenere gli scismatici, perdendo per sempre il rispetto e la fedeltà della maggioranza del suo gregge.

 
Le scuole teologiche di Kiev costrette a lasciare la Lavra delle Grotte

Ora la persecuzione dei cristiani ortodossi si estende anche agli studenti del Seminario e dell'Accademia teologica di Kiev, che devono trasferire la loro sede fuori da quella che è stata per secoli la loro casa. Vi raccontiamo la vicenda del loro allontanamento, nell'attesa e nella speranza che il regime liberticida che permette queste porcate termini quanto prima.

 
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