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30/01/2016  I vescovi ortodossi con giurisdizione sull'Italia (aggiornamento: 21 dicembre 2022)  
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VIDEO: Divina Liturgia in cinese

Video della Divina Liturgia di san Giovanni Crisostomo in cinese mandarino (con alcune parti in slavonico), celebrata nel metochio patriarcale cinese a Mosca alla 27a domenica dopo Pentecoste (27 novembre/10 dicembre 2023). La telecamera è spostata al momento della santa comunione (al minuto 1:25:30) per rispetto dell'intimità dei comunicanti.

 
Torniamo a parlare di innovazioni russe

Dopo la nostra ricerca sulle scoperte, innovazioni e invenzioni russe, che ci ha impegnato per un mese alla fine della scorsa estate, torniamo a parlare di quest'argomento con Alessandro Gnocchi, che ha voluto dedicarci un richiamo sul blog Ricognizioni e un'intervista sul canale YouTube di Radio Ricognizioni. Ci fa piacere che questo angomento continui a suscitare interesse, e vi invitiamo a seguirne l'approfondimento.

 
Un po' di chiarezza su Lazar Puhalo

Lazar Puhalo (nella foto), un canadese che vanta remote origini ucraine, è uno di quei personaggi del mondo ortodosso che ogni volta che parla fa qualche disastro. Non più tardi di due mesi fa ha pubblicamente sostenuto che moralità e virtù sono costrutti evolutivi, un'affermazione che non stupirebbe se venisse da un ateo materialista, ma che fa tutto un altro effetto se proviene da un sedicente "arcivescovo" ortodosso. Ma chi è in realtà Lazar Puhalo? Vi abbiamo tradotto in italiano una presentazione di quest'individuo, sia perché oggi c'è ancora chi gli da credito, poiché almeno sulla carta figura come "arcivescovo a riposo" della Chiesa ortodossa in America (dove in realtà non ha mai esercitato un ruolo episcopale, ma è stato ricevuto "per economia" con questo titolo altisonante), ma anche perché il suo "episcopato" è in realtà una triste responsabilità dell'Italia. Fu infatti la "metropolia di Milano", ai tempi in cui questa piccola giurisdizione si presentava come emanazione italiana del "patriarcato di Kiev" di infausta memoria, a dare a quest'uomo e al suo oggi defunto sodale Varlaam (Novoshakoff) una dignità "episcopale" che ancora oggi conferisce a Puhalo un'aura di credibilità teologica davvero immeritata.

Di per sé Puhalo è una reliquia di un passato di grande confusione, un "West selvaggio" (in tutti i sensi del termine) di conoscenze dell'Ortodossia approssimative e pasticciate, e saremmo tentati di lasciarlo nel dimenticatoio della storia, ma poiché è riuscito a intortare anche alcuni dei nostri confratelli che avrebbero dovuto saperla più lunga (se non della sua figura, almeno delle idee da lui espresse), ci pare opportuno mantenerlo tra i personaggi da trattare con estrema cautela.

 
La Chiesa: un sole caldo o un buco nero?

L'arciprete Andrew Phillips ci offre una curiosa metafora su come la Chiesa può essere vista da chi si è integrato in una vita in Cristo e da chi fa dell'appartenenza ecclesiale uno strumento delle proprie visioni distorte.

 
Cosa è rimasto della cattedrale di Cristo Salvatore dopo la sua demolizione?

La ricostruzione della cattedrale di Cristo Salvatore Mosca è stata il simbolo della rinascita della Chiesa russa negli anni '90. Alcune parti della grande cattedrale sono sopravvissute alla demolizione del 1931: eccovi un articolo che racconta il destino di questi oggetti.

 
Eterna memoria: arciprete Moses Berry

Padre Moses Berry (nella foto), parroco della Chiesa ortodossa in America ad Ash Grove, nel Missouri sud-occidentale, è una figura nota ai lettori del nostro sito, che nel 2013 gli aveva dedicato un articolo.

Padre Moses si è addormentato nel Signore venerdì 12 gennaio 2024 all'età di 73 anni, dopo oltre un quarto di secolo di apostolato in una parrocchia realizzata sulla terra di famiglia, donata alla sua trisnonna dall'uomo che l'aveva liberata dalla schiavitù. Su questa terra, che ospitava un cimitero storico di schiavi e diseredati, padre Moses ha organizzato accanto alla parrocchia un museo della memoria incentrato sulla fede e sul perdono.

La testimonianza di padre Moses, che combinava un profondo amore per il patrimonio culturale afroamericano con una profonda conoscenza e impegno per il cristianesimo ortodosso, ha aiutato centinaia di afroamericani interessati all'Ortodossia a sentirsi a proprio agio nella Chiesa.

Memory Eternal! Eterna memoria!

 
La reazione del mondo cattolico alla benedizione delle coppie omosessuali

Le reazioni alla Dichiarazione "Fiducia supplicans" hanno causato veri e propri sconvolgimenti nel mondo cattolico. Anche il mondo ortodosso è stato influenzato da questa crisi, sembra diviso tra due posizioni opposte (o meglio, tra l'esplicita opposizione alla Dichiarazione e un atteggiamento di acquiescenza per fini di riunificazione tra le Chiese). Vediamo in un articolo di Jaroslav Nivkin come questa ulteriore contrapposizione possa essere preoccupante.

 
Una scomunica per chi riceve un "battesimo correttivo"

La pratica del "battesimo correttivo", di cui il nostro sito si è già occupato in precedenza, consiste nel tentativo di "regolarizzare" i cristiani ortodossi già ricevuti con altre modalità nella Chiesa (di solito in una giurisdizione diversa). Si tratta di una cosa del tutto diversa dalla ricezione dei convertiti per mezzo del battesimo (in quelle Chiese locali che praticano questa forma, dato che ogni Chiesa locale decide da sé tali modalità), ed è più vicina a una forma di bracconaggio inter-giurisdizionale, unita alla presunzione di saperla più lunga di altri ortodossi che si comportano diversamente sulla base di una solida conoscenza e tradizione teologica e pastorale.

Da pochi giorni il metropolita Silwan (Oner), ordinario dell'arcidiocesi antiochena delle Isole Britanniche e dell'Irlanda, ha emanato un documento in cui si spiega in dettaglio le ragioni della pratica secolare della Chiesa antiochena, e in cui non solo depreca l'usanza del "battesimo correttivo", ma in cui decreta che chiunque vi farà ricorso sarà scomunicato se laico, e deposto dagli ordini sacri se chierico. Inoltre, non saranno accettati come candidati all'ordinazione uomini che abbiano ricevuto un "battesimo correttivo" anche altrove.

Poiché casi di "battesimo correttivo" si sono tristemente visti anche in Italia, riteniamo opportuno dare la notizia di questa presa di posizione, che farà certamente uscire allo scoperto una pratica che non è opportuno che resti nascosta (cfr Mt 5:14-15, Mc:4,21-25 e Lc 8:16–18).

 
La chiesa voluta da padre Daniil Sysoev vedrà la luce grazie a una donazione del patriarca Kirill

La costruzione della chiesa del profeta Daniele sulla Kantemirovskaja a Mosca potrà continuare grazie a un significativo stanziamento da parte di sua Santità il patriarca Kirill.

La chiesa, che servirà come centro missionario per il lavoro con le persone appartenenti alle sette, è un progetto dello ieromartire padre Daniil Sysoev, ferito a morte nel 2009 nella vicina chiesa in legno dedicata all'apostolo Tommaso.

Quando la costruzione della nuova chiesa è ripresa dopo una pausa, si è scoperto che il costo era aumentato di 100 milioni di rubli (oltre un milione di euro). La parrocchia si è quindi rivolta al patriarca, che ha deciso di stanziare un sussidio di 150 milioni di rubli per la costruzione e l'abbellimento della chiesa.

Il completamento del complesso (che comprenderà un istituto missionario, un negozio e una biblioteca) è previsto entro la seconda metà del 2025.

 
Google Trends sbugiarda i nemici della Chiesa ortodossa ucraina

Di fronte ai roboanti proclami sul popolo ucraino che sceglie l'Europa, sugli ortodossi ucraini che tagliano ogni legame con Mosca e simili balle propagandistiche, il miglior modo per trovare la verità è cercare cosa pensano gli ucraini stessi attraverso il servizio di Google Trends.

In Ucraina solo la Chiesa ortodossa ucraina è rimasta fedele al Vecchio Calendario, mentre tutti gli altri cristiani seguono quello nuovo. Ebbene, quale calendario segue la maggioranza della popolazione? Secondo Google Trends, il 18 e 19 gennaio la query di ricerca più popolare su Internet in Ucraina è stata "Buona Epifania". Invece il 6-7 gennaio (il 6 gennaio è l'Epifania secondo il nuovo stile), la query "Epifania" non era tra le prime. In quei giorni la parola "Хрещення" ("Epifania" in ucraino) si è classificata al 12° posto, ben più indietro di parole come "Natale" o "Natività di Cristo".

 
Le Solovki d'inverno

Spesso gli iconografi sono anche bravi fotografi, e Nadezhda Terekhova non è un'eccezione. Vi presentiamo una sua favolosa galleria fotografica delle Isole Solovki nel cuore dei mesi invernali.

 
La Grecia e il matrimonio omosessuale: il paese è sull'orlo dell'esplosione?

A pochi giorni dalla proposta di legalizzazione del matrimonio omosessuale da parte del governo greco (che farebbe della Grecia il primo paese ortodosso ad adottare questo genere di legislazione), si riaprono le concrete possibilità di uno scontro tra Chiesa e Stato. Vi presentiamo un articolo di Konstantin Shemljuk sulla posta in gioco in questo conflitto e sulle difficili posizioni tra cui deve barcamenarsi l'arcivescovo Hieronymos (nella foto).

 
Sul segno della croce e sul gesto della non-croce

Il saggio di Kirill Aleksandrov che vi proponiamo oggi prende in considerazione i patetici surrogati di segni della croce fatti in pubblico da "chierici" e da parlamentari della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina". Questi "esperti di religione" dimostrano di non saper fare neppure il segno della croce che le nonne insegnano ai loro nipoti. Tali gesti non sono solo esempi del cazzarismo di pagliacci pseudo-ortodossi con benedizione fanariota, ma ancor di più sono perversioni di qualcosa di sacro per i cristiani ortodossi, che dovrebbero protestare con tutte le loro forze contro simili blasfemie.

 
La Chiesa russa lancia un sito web delle parrocchie nel territorio turco di Costantinopoli

Con la rottura della comunione del 2018, i fedeli della Chiesa russa nel territorio turco del Patriarcato di Costantinopoli sono serviti direttamente da sacerdoti inviati dalla Russia. Ora è stato lanciato per loro un sito web, in cui, per la prima volta dal 2018, si parla apertamente dello "scisma" di Costantinopoli.

 
Prove di democrazia in Estonia: la deportazione di un metropolita

In un'altra meravigliosa prova di democrazia dell'Unione Europea, il metropolita Evgenij (Reshetnikov, nella foto) è costretto a lasciare l'Estonia dopo il rifiuto di rinnovo del suo visto. La ragione? Sembra che il metropolita (che è un teologo, e non si è mai occupato di politica in vita sua) sia "una minaccia alla sicurezza dell'Estonia".

Si rifiuta forse di "condannare l'invasione russa", in buono stile politichese della NATO? Tutt'altro: lo ha fatto pubblicamente per ben due volte. Ma nella democratica Estonia, la legge non è uguale per tutti, men che meno per gli "alieni" russi che costituiscono circa un sesto degli abitanti del paese.

Dopo essersi gloriata del titolo di Judenfrei durante l'occupazione nazista, forse l'Estonia sta mirando al titolo di Russenfrei, in una guerra in cui nessun armistizio è offerto, e nessun armistizio è concesso.

 
Omosessualità: il parere del metropolita Nikolaos di Mesogaia

Il metropolita Nikolaos (Hadjinikolaou, nella foto) di Mesogaia e Lavreotiki, oltre che vescovo è anche ricercatore medico: è perciò una delle persone più qualificate a dare un parere cristiano ortodosso sull'omosessualità. Non è un caso che sia stato il principale oratore alla recente riunione del Santo Sinodo della Chiesa di Grecia, convocata in risposta alla proposta di legalizzazione dei matrimoni omosessuali da parte dello Stato greco. Vi presentiamo un suo video con trascrizione italiana nella sezione "Etica" dei documenti.

 
Anche i chierici luterani d'Estonia difendono il metropolita Evgenij

Un gruppo di chierici della Chiesa evangelica luterana estone, rappresentato dai pastori Enn Auxmann, Illimar Toomet e Veiko Vikhuri, ha presentato al ministro dell'Interno dell'Estonia una richiesta di riconsiderare la decisione di non rinnovare il permesso di residenza di sua Eminenza il metropolita Evgenij (Reshetnikov, nella foto) di Tallinn.

I firmatari della richiesta affermano che lo Stato estone non ha il diritto di dettare posizioni politiche ai leader ecclesiastici e considerano le accuse contro il metropolita politicamente motivate e arbitrarie. Le autorità estoni avevano osservato attentamente la Chiesa ortodossa in Estonia, e avevano ammesso di non aver trovato nulla di sospetto.

Tutti hanno il diritto costituzionale di rimanere fedeli alle proprie opinioni e convinzioni. I chierici luterani affermano: "Per quanto ne sappiamo, il metropolita Evgenij non è accusato di alcun reato, bensì di non aver accettato ed espresso sufficientemente le opinioni politiche del governo".

Il ministro degli Interni Lauri Läänemets ha incaricato la Chiesa ortodossa estone di eleggere un nuovo leader che aderisca più da vicino alle opinioni del governo, interferendo così nelle questioni ecclesiastiche. "Questo comportamento è tipico dei regimi autoritari", dicono i chierici luterani.

 
Obbedienza ai vescovi e imposizione di penitenze durante la pandemia di Covid-19 del 2020

Vi presentiamo un serio e dettagliato articolo di riflessione sul tema dell'obbedienza ai vescovi e su come tale obbedienza sia stata sfruttata ad arte durante le misure forzate contro il Covid-19, per creare una conformità con le direttive statali e imporre un autoritarismo mai sperimentato prima.

 
Intervista al metropolita Mark di Berlino sulla persecuzione religiosa in Ucraina

Vi presentiamo in traduzione italiana una conversazione tra il metropolita Mark (Arndt, nella foto) della ROCOR e Dmitrij Zlodorev sul tema della persecuzione della Chiesa ortodossa ucraina, che ha spinto recentemente alcuni vescovi di diverse Chiese ortodosse locali, insieme ad attivisti per i diritti umani e avvocati, a creare un'associazione internazionale per i diritti umani, intitolata "La Chiesa contro la xenofobia e la discriminazione religiosa".

 
Il cristianesimo ortodosso ha davvero bisogno di edifici fantasiosi?

Vi presentiamo in traduzione italiana un articolo di risposta a una comune obiezione evangelica, che sostiene che la Chiesa ortodossa non può essere la continuazione della Chiesa primitiva perché si ostina ad avere luoghi di culto belli ed elaborati. La stupidità di questa obiezione è abbastanza evidente per chi abbia orecchie per intendere (è come dire che un adulto non può essere la continuazione di un bambino perché indossa abiti diversi e più raffinati), ma vale la pena rispondervi in modo pacato e attento.

 
La nostra battaglia comune per la Santa Rus'

Vi presentiamo un altro saggio di padre Andrew Phillips, che, partendo dal recente caso della richiesta di deposizione di padre Aleksej Uminskij a Mosca, riflette su chi ha davvero capito l'idea di una Santa Rus', di chi è riuscito a vederne solo una parte, e di chi invece si è schierato contro di essa.

 
Il credo del bebè

I nostri amici George Michalopulos e Gail Sheppard ci presentano un'accurata serie di affermazioni con le quali il patriarca Bartolomeo esalta se stesso nella risorsa mediatica filo-fanariota Orthodox Times. Ve le lasciamo leggere senza nostri ulteriori commenti, perché parlano abbastanza bene da sole, e chiudiamo con la nota conclusiva di George, che dice: "Non so cosa sia più triste: le affermazioni antistoriche o l'arroganza con cui vengono pronunciate".

 
Come Margad fuggì dai mormoni in Mongolia

Dopo avervi raccontato la storia di padre Antonij Gusev, parroco a Ulan Bator, vi offriamo oggi un'altra storia dalla Mongolia, questa volta del suo giovane parrocchiano Margad (al centro della foto, accanto a padre Antonij) e della sua conversione che ha coinvolto anche un difficile rapporto con un gruppo di mormoni.

 
Intimoriti dalle icone ma innamorati dei nomi russi: la vita di una parrocchia del Sud Africa che si è trasferita alla Chiesa ortodossa russa

Padre Nicholas Esterhuisen (nella foto) è il parroco della Chiesa di san Giovanni Climaco a Città del Capo in Sud Africa. Vi presentiamo una conversazione in cui padre Nicholas spiega la curiosa vita di una parrocchia missionaria che solo da pochi anni ha potuto sviluppare il suo pieno potenziale.

 
Gli anatemi reciproci degli ortodossi e dei cattolici sono stati effettivamente tolti?

Da quasi sessant'anni cattolici e ortodossi impegnati nel dialogo reciproco devono risolvere in qualche modo il paradosso della famosa "revoca degli anatemi reciproci" del 7 dicembre 1965, a opera di papa Paolo VI e del patriarca Atenagora (nella foto). Posto che da quel momento né i cattolici né gli ortodossi si sono considerati o dichiarati in comunione gli uni con gli altri, vale la pena chiedersi il senso di quel gesto. Togliere una scomunica senza rientrare in comunione equivale a dichiarare che qualcosa non è più vietato, ma allo stesso tempo non è assolutamente permesso... vi presentiamo in traduzione italiana un articolo che cerca di mettere un po' di chiarezza nelle conseguenze di questo gesto.

 
Presentazione della parrocchia in giapponese

Negli ultimi mesi, abbiamo avuto occasione di incontrare alcuni ortodossi e futuri ortodossi, di diverse nazionalità, che vivono in Giappone e frequentano le chiese ortodosse giapponesi. Il loro cammino di fede li ha portati a mettersi in contatto con la nostra parrocchia, e anche, in un paio di casi, a venirci a trovare di persona. Uno degli sviluppi più interessanti è stato il dono della presentazione della nostra parrocchia in lingua giapponese, per la quale ringraziamo tutti i nostri fratelli di fede, e in particolare Julien (Chrysostome) e il seminarista Justin.

どもありがとうございます!

 
Cos'era il pedomàzoma (devşirme) e chi erano i giannizzeri?

Pedomàzoma (παιδομάζωμα, in turco devşirme), o come è chiamato in diverse lingue balcaniche, "tributo di sangue", è la triste pratica che dal XV al XVII secolo portò i turchi a sequestrare giovani cristiani alle loro famiglie, per allevarli come funzionari o come fanatici guerrieri (i giannizzeri) al servizio dell'Impero Ottomano. Vi presentiamo un breve quadro storico di questa pratica, che può servire a capire l'estrema insofferenza con cui certi popoli ortodossi vedono oggi le proposte di istruzione della gioventù ortodossa, anche quando queste proposte provengono da benintenzionati cristiani di altre confessioni.

 
La "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" esclude Aleksandr Nevskij dalla lista dei santi

Quando si è disperatamente a corto di fanti con cui scherzare, non resta che prendersela con i santi. Come era da prevedersi, il 2 febbraio Dumenko e i suoi sodali hanno iniziato la "pulizia etnica" dei santi, cancellando dal calendario della loro "Chiesa" la memoria del giusto principe Alessandro (Nevskij) di Novgorod, nello schema Alessio, finora celebrata il 23 novembre. La citazione del nome monastico del santo principe, fatta dal loro "Sinodo", la dice lunga sul progetto cristianicida degli scismatici ucraini: il principe non era stato canonizzato in quanto principe, ma in quanto penitente, come è accaduto a molti regnanti che si sono ritirati a vita monastica. Il fatto che il principe sia poi stato ricordato con il suo nome secolare, invece che con il nome monastico di Alessio, non è strettamente in regola con la tradizione della Chiesa, ma è una concessione alla gratitudine che il popolo della Rus' ebbe per un sovrano che preservò il paese dalla perdita della fede ortodossa. Se gli sgherri del regime ucraino avessero deciso di ricordare il santo solo con il suo nome monastico, avrebbero fatto una scelta almeno formalmente difendibile: invece, con il loro gesto, dimostrano di non avere rispetto nemmeno per i santi della Chiesa, se questi non collimano con la loro ideologia. Prepariamoci al momento in cui la "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" escluderà dalla sua "fede" anche Gesù Cristo, con il pretesto che quest'ultimo è importante per i russi...

 
Il cristianesimo russo, di don Divo Barsotti

Nel video che segue (cliccate sull'immagine per ascoltare il podcast) trovate il commento a un libro scritto nel 1948 da don Divo Barsotti. In quest'opera il celebre sacerdote e monaco cattolico narra del suo incontro con la spiritualità ortodossa russa, che nel suo caso avvenne a partire dalla lettura di Dostoevskij. Allora come oggi, il cristianesimo occidentale è chiamato a fare una scelta tra comprendere l'Ortodossia e riappropriarsi del suo messaggio, oppure ignorarla a proprio detrimento.

 
Il metropolita Longhin in convalescenza dopo un intervento in seguito a un'aggressione

Nella notte del 22 gennaio 2024, il metropolita Longhin (Jar) di Banceni è stato aggredito da uno sconosciuto sulla porta della sua abitazione e ha perso i sensi in seguito a percosse al volto (a sinistra nella foto).

Vladyka Longhin ha potuto riprendere la sua attività pastorale dopo un intervento alle palpebre, e il suo caso è stato rubricato in un procedimento contro ignoti per "lesioni personali intenzionali leggere".

L'aggressione non è che l'ultimo capitolo nella lunga serie di persecuzioni del metropolita, che oggi il regime ucraino considera come un nemico (nonostante abbia meritato il titolo di Eroe dell'Ucraina per aver adottato centinaia di orfani) a causa della sua ferma fedeltà alla Chiesa ortodossa ucraina canonica.

Il metropolita Longhin ha già subito una campagna denigratoria di stato, accuse di "incitamento all’inimicizia religiosa", un ictus e un ricovero in ospedale per fibrillazione atriale, un intervento chirurgico al cuore, fermi di polizia, perquisizioni ingiustificate nel monastero e atti di intimidazione agli orfani lì ricoverati, la morte per avvelenamento del suo ex avvocato a novembre, e per ultimo l'incendio della sua casa in Bucovina.

La pagina Facebook del Monastero di Banceni ha pubblicato l'immagine del volto del metropolita dopo l'aggressione, con il breve messaggio: "Questo è il prezzo della purezza della fede ortodossa!"

 
Prima consacrazione episcopale in Estonia dopo oltre 30 anni

Il 4 febbraio 2024 l'archimandrita Daniel (Lepisk, al centro nella foto) è stato consacrato come vescovo di Tartu per la Chiesa ortodossa estone. Era la prima volta in oltre 30 anni che avveniva una consacrazione episcopale a Tallinn, per di più di un estone etnico, sulle orme del metropolita Cornelius (Jakobs) defunto nel 2028.

La consacrazione del vescovo Daniel, così come quella del vescovo Jānis (Lipšāns) di Valmiera per la Chiesa ortodossa lettone celebrata il 13 agosto 2023, assicurerà una continuità alle diocesì locali dei paesi baltici, ma non fermerà le pressioni anti-ortodosse dei governi di quei paesi, e neppure i tentativi di bracconaggio ecclesiastico per mano di agenti del Fanar.

 
Intervista allo ieromonaco Innokentij (Karpov), parroco in Perù

Vi presentiamo una descrizione dell'Ortodossia in Perù, dalle parole del parroco della comunità ortodossa russa di Lima, e dalle notizie sull'interazione tra due popoli che hanno mentalità molto diverse, ma che hanno entrambi rispetto per la multietnicità e il pluralismo culturale.

 
Eroi dei nostri giorni in Bielorussia

Il canale televisivo MIR, nel suo programma Белорусский стандарт ("Standard bielorusso") parla di specialisti che non abbandonano i loro villaggi e vi rimangono a lavorare in condizioni a volte molto difficili.

Gli eroi dell'episodio che vi presentiamo sono un paramedico provinciale, un insegnante e un prete. Il prete in questione (nella foto) è padre Oleg Legan, amico della nostra parrocchia e rettore di ben tre chiese, che qui potete vedere alle prese con il non facile compito di destreggiarsi tra la sua missione e le necessità quotidiane dei parrocchiani anziani.

 
Sergej Bednenko: "Ho capito che Dio si prendeva cura di me"

Vi presentiamo in traduzione italiana un'interessante conversazione con padre Georgij Maksimov di Sergej Bednenko (nella foto), docente universitario di linguistica e ufficiale dei servizi segreti militari, che spiega il suo non facile cammino di conversione dall'ateismo.

 
Reazioni di monaci e credenti greci al matrimonio gay

Vi presentiamo le cronache di due reazioni contro il progetto di legge greco sul matrimonio omosessuale: la prima dagli abati e rappresentanti del Monte Athos, e la seconda da migliaia di cittadini e portavoce di associazioni che hanno manifestato ad Atene in piazza Syntagma (di fronte al palazzo del parlamento ellenico).

 
Ve l'avevo detto: dodici sorprese ucraine per il mondo occidentale

Padre Andrew Phillips riassume in un breve saggio in dodici punti i temi relativi all'Ucraina di cui aveva già parlato da decenni, e in cui noi abbiamo sempre riconosciuto la sua lungimiranza.

 
Come sfatare le "basi scientifiche" dell'educazione sessuale comprensiva

Il fisico bulgaro Valentin Velchev, di cui vi abbiamo presentato agli inizi del 2023 un saggio sul concetto di tempo nella scienza e nella Bibbia, ha preparato un saggio altrettanto ben documentato e, purtroppo, molto più inquietante, sulle radici ideologiche della sessualizzazione dei bambini. presentate dietro false sembianze di metodologia scientifica.

 
Il Catechismo del metropolita Hilarion: il buono, il brutto e il cattivo

Chi legge occasionalmente questo blog non ha idea di quante volte mi sia stato chiesto un catechismo ortodosso in italiano. Forse la richiesta è superata solo da quella dell'ancora inesistente Bibbia ortodossa in italiano, ...ma si tratta di una vittoria di stretta misura. Potete immaginarvi quanto sollievo abbia portato la comparsa del Catechismo del metropolita Hilarion di Volokolamsk, pubblicato nel 2022 da Nova Millennium Romae.

L'opera è davvero una risposta a molte nostre preghiere, e posso consigliarla a tutti quelli che mi hanno posto, e continuano a pormi, la richiesta di un catechismo in italiano. Tuttavia non è un'opera esente da pecche, e chiedendo venia per la metafora cinematografica, vi presento una recensione di ciò che aprendo il libro possiamo definire "il buono, il brutto e il cattivo". Ringraziamo Dio vedendo che il buono supera di larga misura gli altri due aspetti, ma leggiamo questo catechismo con attenzione!

 
Cosa intendiamo per "guerra giusta"?

Dopo quasi due anni di martellamento mediatico su quanto siano ingiuste tutte le guerre (ma per cui, a quanto pare, non sarebbe ingiusto l'invio di armi per farle durare indefinitamente), abbiamo proprio bisogno di ripassare l'ABC di cosa sia una guerra giusta. Non sono i dati di una scienza esatta, ma si tratta di una parte della nostra cultura cristiana e patristica, che ignoriamo a nostro discapito. Il nostro amico George Michalopulos ci offre una spiegazione del concetto di guerra giusta che pochi altri hanno esposto con coraggio e chiarezza di idee.

 
Altri sacerdoti in Africa vogliono passare alla Chiesa ortodossa russa

Vi presentiamo un'intervista di RIA Novosti al vescovo Konstantin (Ostrovskij, nella foto) di Zarajsk, succeduto al metropolita Leonid (Gorbachev) nella guida dell'Esarcato patriarcale d'Africa della Chiesa ortodossa russa. L'intervista è di meno di due settimane fa, e nel suo testo è contenuta una domanda sull'eventuale reazione del Patriarcato d'Alessandria, che si era permesso in un atto di completa eccentricità canonica di "deporre" il suo predecessore dagli ordini sacri (a nessun patriarcato è permesso deporre chierici di un'altra Chiesa autocefala): vladyka Konstantin ha risposto profeticamente "Aspettate e vedrete". Abbiamo aspettato poco più di 10 giorni... e abbiamo visto un'altra patetica "deposizione" ai danni del vescovo Konstantin, probabilmente fatta nella convinzione che la somma di due errori produca un risultato corretto.

 
Il metropolita Evgenij dall'esilio delega i suoi poteri ai due vescovi vicari

I due vescovi vicari avranno tutti i poteri del capo della Chiesa ortodossa estone del Patriarcato di Mosca, mentre il metropolita Evgenij (Reshetnikov, nella foto) continua a prendersi cura della Chiesa da remoto. Il primate della Chiesa estone ha lasciato il paese il 6 febbraio, quando è scaduto il suo permesso di soggiorno temporaneo.

Nel suo discorso di addio al gregge, che cita e ricorda quello di Paolo ai presbiteri di Efeso (At 20), il metropolita Evgenij ha espresso la speranza che la vita ecclesiale in Estonia non cambi e che continui al proprio ritmo. "La cosa più importante è che il servizio divino e i sacramenti ecclesiastici siano celebrati nelle nostre chiese. Ed è molto importante per noi non dimenticarlo e ringraziare il Signore Dio per tutto. Vi esorto tutti, secondo la parola dell'apostolo Paolo, a preservare l'unità dello spirito nell'unione della pace", si legge nell'appello.

Il metropolita Evgenij gode del pieno appoggio del suo gregge in Estonia, e la decisione del suo allontanamento, motivata politicamente dalle autorità del paese, ignora gravemente i diritti religiosi dei credenti ortodossi dell'Estonia. L'arciprete Nikolaj Balashov, portavoce del Patriarcato presso i media, ricorda che anche la leadership della Chiesa evangelica luterana dell'Estonia e i suoi chierici, membri del Consiglio delle Chiese dell'Estonia, hanno espresso un atteggiamento negativo nei confronti delle misure di polizia delle autorità estoni.

 
La Chiesa ortodossa russa esamina la dichiarazione "Fiducia supplicans"

Dalla pubblicazione della dichiarazione "Fiducia supplicans", si sono viste nella Chiesa ortodossa alcune reazioni personali, tra cui quella del metropolita Ilarion (Alfeev), che aveva dichiarato in un'intervista a The American Conservative che la benedizione delle coppie omosessuali approvata da questo documento rende impossibili ulteriori discussioni sulla riunificazione tra cattolici e ortodossi.

Il 20 febbraio 2024 c'è stata la prima dichiarazione ufficiale della Chiesa ortodossa russa, che ha fatto esaminare il documento dalla sua Commissione biblica e teologica in riunione plenaria. Il fatto che tale commissione sia presieduta proprio dal metropolita Ilarion può far presagire il risultato, ma il punto interessante è che la commissione ha deciso all'unanimità di ritenere il contenuto della dichiarazione vaticana come un netto allontanamento dall'insegnamento morale cristiano.

 
Sull'intervista di Tucker Carlson a Vadimir Putin

L'intervista rilasciata da Vladimir Putin a Tucker Carlson l'8 febbraio 2024 sta ormai raggiungendo centinaia di milioni di visualizzazioni nel mondo, e solo questo ha fatto imbestialire l'intero fronte antirusso. Ovviamente, in buono stile orwelliano, una dittatura che si rispetti non può permettere ai propri sudditi di avere una conoscenza di una conversazione pericolosa che dura ben due ore... proprio come un qualsiasi film.

Ringraziamo di cuore L'indipendente per averci messo a disposizione il testo integrale dell'intervista in italiano. Come è scritto nell'introduzione a questa versione: "Al solito sui principali media si trovano solo brevi estratti sensazionalisti e decontestualizzati". Ben venga la traduzione integrale, che chi non ha padronanza col russo o con l'inglese potrà almeno leggere con calma.

L'intervista è tradotta bene, salvo per la discutibile scelta di presentare Putin e Carlson come due amiconi che si danno del tu. Verosimilmente questa traduzione si è basata sulla versione inglese, dove il "you" vale sia per il tu che per il voi italiano, ma sarebbe bastata una breve occhiata al testo russo per notare subito l'uso del voi, che equivale al lei italiano (in russo il tu e il voi sono ben distinti, e il secondo si usa come formula di rispetto).

Come cristiani ortodossi ci incuriosisce e ci diverte vedere Putin, nella parte finale dell'intervista, smorzare i toni dell'aspetto religioso del conflitto ucraino, e dichiarare di non volerli presentare nell'ottica di un conflitto metafisico tra bene e male. Ci diverte ancora di più vedere che chi lo accusava ieri di usare pretesti di guerra santa, oggi si mette a strepitare in senso inverso accusandolo di indifferentismo religioso, nel perfetto stile del detto "damned if you do, damned if you don't" (dannato se lo fai, dannato se non lo fai).

 
Due saggi di comparazione

Vi presentiamo due saggi di padre Andrew Phillips: nel primo, Perché l'Occidente è caduto nella cultura atea, ma non la Russia?, padre Andrew cerca di spiegare come la Russia mantiene ancora una cultura cristiana nonostante le cadute nell'atesimo. Nel secondo, Perché rifiutiamo sia i papi cattolici romani che quelli "ortodossi", cerca di delineare come il secolarismo (la separazione da Chiesa e Stato) sia una prerogativa storica del solo papato romano, sconosciuta a tutta la cultura (cristiana e non cristiana) fino all'XI secolo, e che sta alla base di tutta la degenerazione anticristiana di oggi.

 
Il metropolita Feodosij subisce un infarto in un raid dei sevizi segreti

Al primo mattino del 22 febbraio la SBU ha condotto un'altra incursione nella residenza del metropolita Feodosij (Snigirjov, nella foto) di Cherkassy, bloccando la Divina Liturgia che stava celebrando nella sua cappella domestica e provocandogli un infarto. Dopo i casi dell'ictus del metropolita Longhin nel luglio del 2023 e dell'infarto del metropolita Pavel il 9 agosto 2023, questo è il terzo caso documentato di un'aggressione di forze dell'ordine a un metropolita ortodosso ucraino, totalmente ingiustificata dal punto di vista legale, ma con conseguenze quasi fatali per la salute della vittima. Quelli che subiscono simili aggressioni per nessun'altra ragione che la loro appartenenza alla Chiesa, se sopravvivono, sono chiamati confessori della fede.

 
I parrocchiani di una chiesa ucraina se la riprendono dopo il sequestro

Nella chiesa di san Panteleimone a Vyshgorod si è assistito a un evento finora insolito. Dopo aver subito uno dei soliti sequestri (questi purtroppo non insoliti) da parte di due "preti" di Dumenko (già sequestratori di altre chiese, e naturalmente sostenuti pienamente dalla polizia locale), i parrocchiani e il rettore legittimo sono passati alla riscossa. Hanno buttato fuori a calci i due "preti" sequestratori, affermando che nessuno li voleva, hanno preso loro le chiavi della nuova serratura installata poco prima, e sono rientrati nella loro chiesa a celebrare (nella foto) un officio di ringraziamento.

Al di là di un comprensibile esercizio di legittima difesa, questo caso è anche una cartina di tornasole che avverte che in Ucraina il vento sta cambiando.

 
Celebrazione dei trent'anni del monastero Sretenskij

In una colossale galleria di oltre 300 fotografie, vi presentiamo la storia del monastero Sretenskij di Mosca dal 1994 (quando era appena uno dei tanti piccoli monasteri della capitale, riaperto con fatica da alcuni monaci di Pskov) fino ai giorni nostri, passando per tutte le fasi che ne hanno fatto un protagonista della riunificazione con la ROCOR, nonché un colosso di iniziative editoriali ed educative di alto livello, fino alla costruzione della splendida cattedrale dei Nuovi Martiri e Confessori della Chiesa russa.

 
Un altro "chierico" che non sa fare nemmeno il segno della croce

Il patetico personaggio nella foto qui accanto, Jurij Bol'shakov, è uno dei due "preti" di Dumenko che il 22 febbraio hanno cercato di sequestrare la chiesa di san Panteleimone a Vyshgorod, presso Kiev.

Oltre a saper spaccare le serrature (un'abilità che probabilmente fa parte dei crediti formativi di seminario nella "Chiesa ortodossa dell'Ucraina") sa vestirsi con una tuta mimetica (ha perfino scritto "batjushka" sulla targhetta del nome, un segno poco serio per un cappellano militare), ma deve essersi addormentato il giorno in cui insegnavano a fare il segno della croce.

In questo video lo potete vedere mentre, spronato da alcuni a farsi almeno il segno della croce, lo sbaglia in pieno per ben due volte di fila.

Poiché questo non è un caso isolato (possiamo rivedere questo articolo per altri esempi di come i pagliacci del circo di Dumenko trattano il segno della croce), desideriamo che queste storie restino a futura memoria, per ogni volta in cui i sostenitori del patriarca Bartolomeo e delle sue disgraziate azioni vorranno farci lezione su cosa sia l'Ortodossia.

 
Tutte le religioni condividono la fede in un unico Dio?

Di fronte a una delle domande che è diventata un tormentone dell'ecumenismo moderno, vi presentiamo una risposta del professor Aleksej Osipov, che come sempre si dimostra lucido conoscitore delle verità della fede cristiana.

 
Il raddoppio della stupidità

L'arcidiacono John Chryssavgis (al podio nella foto) ha pronunciato il 22 febbraio un discorso in cui critica la Chiesa di Grecia per essersi opposta alla legge sul matrimonio omosessuale, concludendo che "Il mondo può non ascoltare l'obsoleto monologo della Chiesa".

Il nostro amico George Michalopulos, che come noi non crede alla teoria del monologo obsoleto, pubblica una seria riflessione sullo sprofondamento del Fanar in un ulteriore livello di stupidità, che gli alienerà anche le simpatie (e il sostegno) di tanti ortodossi greci.

 
Un altro metropolita ucraino sotto attacco

A quanto sembra, il regime di Kiev non riesce proprio a smetterla di fare figuracce, continuando a perseguitare un metropolita ortodosso dopo l'altro. La nuova vittima è il metropolita Evlogij (Gutchenko, nella foto) di Sumy e Akhtyrka, accusato di "incitamento all'odio religioso" (cioè, per dir le cose come stanno, accusato di aver diffuso la notizia vera e incontrovertibile che molte Chiese ortodosse locali non hanno riconosciuto la "Chiesa ortodossa dell'Ucraina") e forse, ancor di più, per aver rifiutato di firmare un documento in cui si auto-accusava di collaborazionismo con i russi. L'aspetto paradossale di questa vicenda è il fatto che, nel 2022, proprio il metropolita Evlogy e la diocesi di Sumy erano stati i primi a interrompere la commemorazione liturgica del patriarca Kirill e a premere per una dichiarazione unilaterale di autocefalia della Chiesa ucraina canonica: una dimostrazione lampante che se c'è una cosa più pericolosa che essere sotto il mirino del regime ucraino, è proprio l'essere graditi al regime ucraino.

 
Per la sovversione dell'Ortodossia, un'immagine vale più di mille parole

Il blog Orthodox Reflections, sempre attento alle deviazioni odierne dalla Fede ortodossa, ci presenta un articolo di denuncia di quelle azioni discutibili, presentate come casi isolati ed estremi (nella foto, un momento di presenza del vescovo greco-ortodosso Athenagoras di Nazianzo alla consacrazione di un tempio induista), ma che in realtà condizionano l'opinione pubblica dei fedeli molto più efficacemente di tanti discorsi, quando sono viste in immagini fotografiche ad alta diffusione.

 
L'anti-Chiesa di Dumenko e l'ipocrisia del Fanar arrivano a Mosca

Nella città di Noginsk, a 60 chilometri a est di Mosca, è stato aperto un luogo di culto della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" (nella foto) in cui è stata registrata una "eparchia", guidata dal "metropolita" Adrian (Valentin Egorovich Starina), cittadino della Federazione Russa. I dati curiosi di questo contraltare (in tutti i sensi del termine) sono questi:

1) i seguaci di Dumenko possono registrare e aprire luoghi di culto sul territorio della Russia, dove nessuno li sequestra. Un bel po' di differenza da casa loro, vero?

2) tali seguaci, per registrare legalmente le loro organizzazioni in Russia, devono essere cittadini russi, e secondo la legge ucraina (NON secondo la legge russa), la loro cittadinanza russa li esclude automaticamente dall'essere cittadini ucraini. Niente male per essere i rappresentanti dell'ucrainismo presso Mosca, vero?

3) Noginsk è la città il cui antico nome, Bogorodsk, è stato scelto alcuni anni fa come sede titolare per il vescovo del Patriarcato di Mosca residente in Italia: oggi il titolo è assegnato al vescovo moldavo Ambrozie (Munteanu), che vive poco lontano da Bologna. Ora dovremo necessariamente parlare del "vero" vescovo di Bogorodsk e di quello farlocco.

4) la cosa più ipocrita (e dal punto di vista ecclesiastico, la più pericolosa) di questo show del circo di Dumenko è che, secondo il "Tomos" generosamente rifilatole dal Fanar, la "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" non ha il diritto di aprire neppure una chiesetta (figuriamoci un'eparchia) al di fuori dei confini dello Stato ucraino. O il patriarca Bartolomeo si è convinto che Mosca faccia parte dello Stato ucraino (visto il tenore delle sue dichiarazioni, questa non sarebbe un'ipotesi del tutto peregrina), oppure ora sta decretando che i suoi seguaci possono aprire "eparchie" all'interno del territorio canonico delle altre Chiese locali. A quando la fondazione di "eparchie" fanariote alle periferie di Belgrado, Varsavia, Praga, Bratislava, Bucarest, Sofia, Tbilisi, Tirana e Gerusalemme...?

 
Stoccolma contro la Chiesa ortodossa russa: la guerra dei sospetti ideologici

La Svezia ha tagliato i fondi statali alla Chiesa ortodossa russa per il 2024... perché?

Ecco cosa appare nel rapporto della Säpo (il servizio di sicurezza svedese) del 20 febbraio: "La polizia di sicurezza valuta che lo Stato russo stia utilizzando la Chiesa ortodossa russa del Patriarcato di Mosca in Svezia come piattaforma per condurre raccolte di informazioni e altre attività pericolose per la sicurezza sotto forma di influenza contro la Svezia".

Il pretesto che scatena queste accuse è sempre lo stesso: l'attitudine della Chiesa russa verso la guerra, un tema che ormai non conta più niente, poiché qualunque cosa si affermi, viene sempre presunta la ragione ideologica preferita dal governo. In questo tripudio di ipocrisia, l'Agenzia per il sostegno alle comunità religiose ha dichiarato che i rappresentanti della Chiesa russa in Svezia non supportano la guerra e si occupano solo di questioni spirituali, tuttavia fa propria l'opinione della Säpo che vede nella Chiesa una minaccia alla sicurezza dello stato.

 
Ragazzi e tecnologia: I sorprendenti risultati dell'esperimento di una psicologa

Vi presentiamo i risultati, tanto interessanti quanto inquietanti, di un esperimento condotto da una psicologa di San Pietroburgo, che ha chiesto a 68 ragazzi dai 12 ai 18 anni di vivere per 8 ore (una giornata delle vacanze estive) senza dispositivi elettronici come cellulari, Internet, computer, radio e TV. Pur avendo a disposizione una gamma immensa di attività e di divertimenti consentiti, solo tre dei ragazzi sono riusciti a portare a termine l'esperimento con successo, e in quasi tutti i casi ci sono stati effetti psicologici negativi. Questi dati preoccupanti ci aiutano a capire il ruolo che le nuove tecnologie ricoprono nell'educazione e nel controllo sociale.

 
Una lettura illuminante sulla disumanità corrente nei paesi baltici

Vi consigliamo la lettura del saggio di geopolitica La persecuzione dei Russi nei paesi baltici, di Antonio de Felip, apparso su Ricognizioni il 4 marzo 2024.

La carrellata delle prepotenze di questi paesi contro la loro minoranza russa (che in Estonia e Lettonia rappresenta più di un quinto, quasi un quarto, degli abitanti dei paesi) è molto precisa, e trattata perfino con garbo (l'autore non cita i tremendi "passaporti alieni" che per anni hanno fatto indignare l'opinione pubblica, ma ce n'è abbastanza per gridare a molti scandali).

Forse non sarebbe stata fuori luogo una breve analisi di come i paesi baltici siano diventati tre delle nazioni più depresse del pianeta, a causa delle politiche economiche europee del tutto sconsiderate, e se ora le loro popolazioni "europee" possono contare su posti di colf, badanti e (per le creature più carine) prostitute nei paesi occidentali, forse si capisce che l'unico sfogo delle loro frustrazioni è prendersela con i parenti di quegli "invasori" che avevano offerto loro posti di medici, ingegneri e scienziati.

In questo articolo ci rincresce soltanto una citazione a dir poco agghiacciante: nel condannare le tendenze (vere) di pulizia etnica dei tedeschi del Baltico attuate dai paesi baltici indipendenti prima della loro annessione forzata all'URSS, come esempio di questa minoranza l'autore non trova di meglio da citare che uno dei più disumani leader militari del XX secolo: "Molti avranno letto della figura straordinaria del barone Roman Nicolaus von Ungern-Sternberg, generale dell'esercito zarista e poi 'signore della guerra', capo di un'Armata Bianca formata da russi, cosacchi, mongoli, buriati e altri asiatici, che in Siberia e in Mongolia si batté vittoriosamente per anni contro i bolscevichi. Catturato solo per un tradimento, venne fucilato dai rossi dopo un processo farsa". Per una valutazione un po' più oggettiva del 'barone sanguinario', suggeriamo la lettura delle pagine 88-90 di Contro il buddismo di Roberto dal Bosco (Verona: Fede e Cultura), dove si analizza la figura di Ungern, che di 'straordinario' ebbe solo la crudeltà, tanto che fu consegnato ai bolscevichi dai suoi stessi soldati. Se proprio si voleva trovare qualche persona rappresentativa dei tedeschi del Baltico, e ben più vicina allo spirito dei russi, si potrebbero ricordare i nomi di tanti teologi ortodossi provenienti da famiglie di baroni baltici (Schmemann e Meyendorff non sono proprio nomi slavi...), per finire con un discendente di conti tedeschi d'Estonia, Aleksej (von) Ridiger, più noto come patriarca Alessio II.

 
Quanto è vicina la Chiesa macedone al riconoscimento della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina"?

Vi presentiamo in traduzione italiana un'analisi di Nazar Golovko che testimonia le pressioni e i ricatti sulla Chiesa ortodossa macedone, affinché cambi la propria posizione sugli scismatici ucraini in cambio di un riconoscimento da parte del Fanar dell'autocefalia ottenuta l'anno scorso dalla Chiesa serba.

 
Non rimandate MAI l'educazione religiosa dei bambini

Vi presentiamo una serie di commenti del patriarca Kirill su un tema sempre attuale: l'effetto che l'educazione religiosa e la frequenza in chiesa hanno sui nostri figli.

 
Diaconesse, donne diaconi e l'ordine del giorno del Phoebe Center for Deaconesses

Vi presentiamo un serrato confronto tra il centro americano che spinge per la restaurazione dell'antico ordine delle diaconesse e il nostro amico padre John Whiteford. Quest'ultimo sa fin troppo bene che lo scopo degli accademici che sostengono questa mossa non è il mero ripristino delle antiche diaconesse, ma piuttosto l'apertura del sacerdozio alle donne, come avvenuto nella Comunione anglicana. Nel portare alla superficie e nel confutare questi propositi inconfessati, padre John è in grado di aiutare anche noi a tenerci lontani da un errore disastroso.

 
Visita arcipastorale del vescovo Konstantin in Tanzania

In questo video (cliccate sulla foto per aprirlo) potete vedere qualche momento della recente visita in Tanzania del vescovo Konstantin (Ostrovskij) di Zarajsk, capo dell'Esarcato patriarcale d'Africa della Chiesa ortodossa russa.

Le tappe di una visita episcopale sono piuttosto standardizzate in ogni parte del mondo: incontri con i fedeli locali, celebrazioni di Liturgie e battesimi, visite a scuole e orfanotrofi, sessioni pastorali con il clero locale, e così via. Quello che colpisce in questa visita è la semplicità e la bontà con cui le comunità locali ricevono il loro vescovo.

Sforzarsi di parlare la lingua locale è uno dei primi compiti del missionario, e valorizza sia lui che la missione. In questo senso, ci fa davvero piacere vedere un vescovo russo che canta in swahili (4:10, 10:55).

Al minuto 6:00 potete vedere il pozzo di acqua potabile che l'Esarcato ha fornito al villaggio di Sokoine dopo che i chierici del Patriarcato d'Alessandria avevano tagliato i rifornimenti idrici a tutti quelli che non frequentavano più la loro chiesa (ricordiamo il Vangelo appena letto questa domenica: "avevo sete e [non] mi avete dato da bere...").

Purché il nuovo Esarcato sappia fare tesoro delle lezioni del passato (prima di tutte, quella di ascoltare la voce degli ortodossi locali, che spesso dimostrano di essere più fedeli dei loro stessi evangelizzatori), la sua missione ci riserverà ancora molte notevoli sorprese.

 
Reazioni alle richieste di negoziati in Ucraina da parte di papa Francesco

Il recente suggerimento di papa Francesco all'Ucraina di iniziare a pensare ai negoziati di pace (che sarebbe quel che ogni leader religioso decente vorrebbe veder implementare) ha provocato le prevedibili reazioni da tutto il mondo dell'ucrainismo arrabbiato (e pompato dalla piaggeria mediatica del mainstream occidentale). Dalle satire sul papa come marionetta di Putin, si sale presto a un livore spaventoso, con vignette in cui la bandiera bianca prospettata agli ucraini in Vaticano è in realtà il papa stesso appeso a un pennone: la cosa più inquietante, poi, è che gli stessi autori di tali orrori sono in gran parte cattolici. Non preoccupatevi, comunque: queste immagini non ve le faranno vedere sui media italiani, se no il volto dell'ucrainismo sarebbe fin troppo riconoscibile. Accontentiamoci di sentire i commenti di Nicolai Lilin, che nel suo modo pacato e chiaro, cerca di gettare un poco di luce sulla vicenda.

 
Il Monte Athos e i segreti dei monaci ortodossi

Ringraziamo Nicola per averci segnalato questo documentario sul Monte Athos (cliccate sulla foto per aprire il video), che era disponibile fino a un certo tempo fa con sottotitoli, e che ora è stato messo online in traduzione italiana dal canale YouTube Diaspora Ortodoxiei: questa novità è ancor più gradita, perché nel video diversi monaci athoniti parlano delle loro vite ed esperienze.

 
I 10 luoghi più interessanti della regione di Tver'

In un breve reportage con immagini vi portiamo alla scoperta di alcuni luoghi unici della regine di Tver', città russa poco conosciuta in Italia, ma da cui provengono diversi chierici ortodossi che hanno servito nel nostro paese, primo dei quali il metropolita Antonij (Sevrjuk) di Volokolamsk.

 
Eterna memoria al patriarca Neofit

Alla sera di martedì 13 marzo 2024, si è addormentato nel Signore il patriarca della Chiesa ortodossa bulgara, sua Santità Neofit (Dimitrov), che da poco aveva celebrato il decimo anniversario della sua elezione patriarcale.

Вечна памет! Вечная память! Eterna memoria!

 
È morta in Ucraina anche la parvenza della libertà di stampa

Quelli che vedete in questa foto sono i cronisti dell'Unione dei giornalisti ortodossi (quelli che negli ultimi otto anni vi hanno tenuti informati di quello che succede alla Chiesa ortodossa ucraina in un'enorme quantità di documenti, oltre settecento dei quali sono tradotti su questo sito). Quelli che li stanno portando via in manette sono gli agenti dei servizi segreti ucraini. Imputazioni? Irrilevante cercarle, perché qualsiasi cosa abbiano detto o fatto, si riuscirà sempre a trovare un pretesto per trattenerli come traditori dello stato e condannarli all'ergastolo. Vi ricordiamo che il sito dell'Unione dei giornalisti ortodossi è già oscurato sul territorio ucraino, quindi per il regime ucraino non è una particolare fonte di fastidio che questi giornalisti continuino a dire la verità a quei pochi tra i loro compatrioti che sanno aggirare le censure sulla rete: è invece una particolare fonte di fastidio che questa verità sia detta a voi.

 
Una "missione possibile" verso gli antenati dei magi: i curdi ortodossi e gli altri popoli iraniani

Lo ieromonaco Madai (Maamdi, a destra nella foto), che abbiamo conosciuto dal suo cammino di laico al monachesimo fino alla sua ordinazione presbiterale, ci comunica ora le linee pastorali della sua missione tra i curdi, il suo popolo.

 
Il metropolita Onufrij benedice una speciale regola di preghiera quaresimale per i fedeli ucraini

Come ogni anno, il primate della Chiesa ortodossa ucraina ha benedetto i fedeli affinché adottino una speciale regola di preghiera quaresimale per la crescita spirituale e per la pace.

Nel suo discorso quaresimale, sua Beatitudine Onufrij, metropolita di Kiev e di tutta l'Ucraina, benedice i fedeli affinché "facciano ogni giorno sette prosternazioni con la preghiera di Gesù – per il perdono dei nostri peccati, e leggano un capitolo del Santo Vangelo – per la pace nella nostra terra e in tutto il mondo".

Ecco il discorso completo:

Cari fratelli e sorelle! Amati figli della Chiesa di Cristo!

Per grazia di Dio iniziano i giorni della Grande Quaresima, un tempo speciale che, secondo l'immagine della parabola evangelica, ci riporta dalla lontana terra del peccato alla casa del nostro Padre celeste (Lc 15:11-32).

Ogni anno, l'avvento dei giorni salvifici della Quaresima ci offre l'opportunità di mettere da parte le opere delle tenebre (Rm 13:12) e di ritornare sul cammino della vita (Ps 16:11). Ciò è facilitato sia dal periodo dei santi Quaranta Giorni, coincidente nel calendario con la stagione del risveglio primaverile della natura, sia dal particolare clima penitenziale dei servizi quaresimali.

Osservare la Grande Quaresima non è solo importante ma anche una condizione essenziale per il retto cammino verso la salvezza. La Grande Quaresima apre i nostri occhi spirituali e ci dà l'opportunità di vedere il nostro vero sé davanti a Dio, di analizzare e correggerci alla luce dell'eternità a venire. La santa Chiesa, nell'istruire i suoi figli sul tempo di grazia del digiuno, ci ricorda che siamo chiamati a essere illuminati dalla potenza spirituale del Signore, che è luce e nel quale non ci sono tenebre (1 Gv 1:5). La vera vita spirituale non è solo la rinuncia al male e la perfezione morale, ma anche l'acquisizione della grazia dello Spirito Santo, la trasformazione dell'anima umana mediante la potenza divina del nostro Signore Gesù Cristo, risorto dai morti.

Nei giorni sacri dei santi Quaranta Giorni, intensifichiamo le nostre ferventi preghiere per la pace al Dio della pace (1 Ts 5:23). Possano i frutti del nostro digiuno essere l'aumento dell'amore, la cessazione dell'ostilità e dello spargimento di sangue, lo sradicamento dell'odio e di ogni malizia, affinché, dopo aver attraversato degnamente la prova della lotta spirituale, possiamo diventare morti al peccato e vivi a Dio. in Cristo Gesù nostro Signore (Rm 6,11).

Ogni anno, durante i santi Quaranta Giorni, abbiamo adottato speciali regole di preghiera. Quest'anno, i fedeli della nostra Santa Chiesa hanno la benedizione di fare ogni giorno sette prosternazioni con la preghiera di Gesù – per il perdono dei nostri peccati, e di leggere un capitolo del Santo Vangelo – per la pace nella nostra terra e in tutto il mondo.

 
Cosa è successo alle chiese ortodosse più famose della Russia dopo la rivoluzione?

Vi presentiamo alcuni cenni di storia di cinque delle più famose e rappresentative chiese ortodosse della Russia che furono occupate (e una di esse distrutta) dai rivoluzionari bolscevichi.

 
Il funerale del patriarca Neofit e le continue pretese fanariote

Il 16 marzo 2024 ha avuto luogo il funerale del patriarca Neofit di Bulgaria, nella cattedrale di sant'Aleksandr Nevskij a Sofia. Alla Divina Liturgia prima del funerale, celebrata dal metropolita Ioan di Varna e Velikij Preslav, da vescovi della Chiesa bulgara e da chierici bulgari e romeni.

Erano presenti le delegazioni dei Patriarcati di Costantinopoli, Alessandria, Gerusalemme, Russia, Georgia, Serbia e Romania e delle Chiese di Cipro, Grecia, Albania e Macedonia. Il patriarca Bartolomeo si è portato al seguito "il metropolita Epifanij" (Sergej Dumenko) e "l'arcivescovo Evstratij" (Ivan Zorja) della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" scismatica. Questi due, come afferma lo stesso metropolita Ioan, non erano invitati (a differenza del nostro metropolita Nestor, invitato come rappresentante del patriarca di Mosca), e nel rapporto della Chiesa bulgara sono stati elencati tra i partecipanti non ortodossi.

Non contento della figuraccia, il patriarca Bartolomeo, a cui era stato offerto di celebrare il servizio funebre, ha approfittato di questo momento per rimproverare il defunto che non aveva partecipato al suo sinodo di Creta nel 2016.

Per chi si chiede perché il patriarca Bartolomeo non tema di perdere la faccia, ricordiamo che i bulgari non si sono dimenticati la sua gaffe del 2015, in cui ha abusato di un momento di celebrità offertogli a Sofia per lanciarsi in un discutibile (e peraltro inutile) pistolotto ideologico.

 
L'articolo russofobo di Texas Monthly sull'Ortodossia russa in Texas

Vi presentiamo in traduzione italiana il resoconto dei risultati di un incontro che il nostro confratello padre John Whiteford ha avuto con una giornalista (peraltro convertita all'Ortodossia), in cui sotto il pretesto della crescita dell'Ortodossia in Texas è stata scatenata una violenta polemica politica, piena di accuse inesatte e fuorvianti, contro di lui e contro la parrocchia da lui fondata e servita. Tali risultati sono possibili anche da noi, e se è vero che alcuni nostri parroci riescono a sottrarsi al pericolo con la più innocente delle scuse ("non conosco l'italiano..."), la possibilità di essere presi in trappola da simili "giornalisti" è tristemente reale.

 
Il miglior aiuto per Haiti

Finora, fatta eccezione per pochi cenni a fondi di aiuto per alcune missioni recenti, non avevamo ancora parlato sul nostro sito dell'Ortodossia ad Haiti. Ringraziamo Walt Garlington per un articolo d'analisi che non solo accenna alla storia di questo stato sofferente, ma offre anche una prospettiva per cui la Chiesa ortodossa può offrire un riscatto alla coscienza del paese.

 
L'Unione dei giornalisti ortodossi chiede di aiutare i giornalisti ortodossi incarcerati

Vi presentiamo l'appello dell'Unione dei giornalisti ortodossi, di cui abbiamo per anni cercato di presentare gli articoli e le analisi in italiano, e che ora sono sotto l'aperta persecuzione da parte del regime ucraino, e ci chiedono aiuto.

 
Confermati dopo 24 anni i diritti delle terre del monastero di Dečani

Dopo una battaglia legale durata 24 anni, sono stati finalmente confermati i diritti sui 24 ettari di terreno che circondano il monastero di Visoki Dečani, e che erano stati per secoli il mezzo di sostentamento dei monaci.

La disputa legale, iniziata nel 2000, sembrava essersi conclusa nel 2016, quando la Corte Costituzionale del Kosovo aveva riconosciuto la proprietà del terreno al monastero, ma le autorità kosovare si sono semplicemente rifiutate di attuare la sentenza, preoccupate che potesse creare una "reazione a catena in cui alla Chiesa dovrebbero essere concessi compromessi anche su altre questioni".

Finalmente anche il governo kosovaro, preoccupato di non poter entrare nel Consiglio d'Europa, ha accettato con soli 8 anni di ritardo la decisione del proprio potere giudiziario.

I nostri fratelli del monastero di Dečani hanno tutto il nostro rispetto (e sostegno) nella battaglia che devono quotidianamente combattere per i propri diritti, primo dei quali quello della sopravvivenza della loro comunità.

 
Prove scientifiche che Gesù offrì una benedizione sacerdotale al momento della risurrezione

Di fronte a un documentario ormai datato di ipotesi sulla Sindone di Torino, Rod Dreher ci offre un esempio di come un credente ortodosso dovrebbe vedere un elemento di una ricerca controversa: con interesse per un dato che offre riflessioni su possibili approfondimenti scientifici e storici, ma mantenendo una mente aperta e senza cadere in facili entusiasmi.

 
Cosa significa la mezzaluna sulla croce cristiana ortodossa

Dopo il tragico attentato terroristico a Mosca, molti si interrogano sui rapporti tra la Russia e l'islam, forse ignorando che la Federazione Russa è uno degli stati al mondo con minori problemi di convivenza con la propria minoranza islamica. Poiché i media occidentali sono sempre alla ricerca di morbosi (anche se falsi) pretesti di conflitto all'interno della Russia, riteniamo utile pubblicare una spiegazione del perché la presenza di motivi a mezzaluna nelle croci delle chiese russe non ha nulla a che vedere con l'islam.

 
Giustizia comparata in Ucraina

L'Unione dei giornalisti ortodossi, anche se azzoppata dal regime ucraino, continua a pubblicare materiale, questa volta sul suo stesso martirio. Oggi vi presentiamo una più che eloquente comparazione tra la durezza con cui sono trattati i giornalisti che difendono la Chiesa ortodossa e la mitezza con cui sono trattati i funzionari corrotti che frodano i fondi dello stato e delle forze armate.

 
Conflitto Russia-Ucraina: notizie e riflessioni controcorrente

Il 20 marzo 2024, Radio Ricognizioni ha pubblicato una conversazione sul conflitto in Ucraina e sulla nuova ondata di persecuzioni dei giornalisti ortodossi. Potete seguire il video cliccando sull'immagine qui sotto:

 
Ortodossia in India: attività missionaria

Il nostro amico padre Clement Nehamaiyah ci parla degli ultimi sviluppi delle missioni in India a partire dalla sua città natale di Chandrapur, nel Maharashtra.

 
Risposta della Chiesa ortodossa russa al documento "Fiducia supplicans"

Vi abbiamo dato alcune settimane fa la notizia della riunione della commissione sinodale teologico-biblica della Chiesa ortodossa russa per discutere sulle implicazioni del documento vaticano "Fiducia supplicans" e della dipartita dalla morale cristiana tradizionale. Questo documento aveva messo in crisi le prospettive di dialogo di riunificazione tra ortodossi e cattolici: per capire il perché di un allarme così grave, ora vi presentiamo il testo completo in italiano della risposta ortodossa russa.

 
10 delle più belle chiese in legno del nord della Russia

Vi presentiamo una galleria di immagini catturate dal fotografo Aleksandr Moiseev nei villaggi del nord della Russia, con alcune chiese in legno che per la loro posizione remota sono scampate alla distruzione bolscevica.

 
La storica bulgara Darina Grigorova sul revisionismo storico in Europa

Riscrivere la storia è stata una sinistra passione dei totalitarismi del secolo scorso, e purtroppo lo sta diventando anche nell'Unione Europea. Sono proprio i suoi membri più recenti, ancora permeati da una cultura ortodossa, che reagiscono con più attenzione ai tentativi di revisionismo. La professoressa Darina Grigorova (nella foto) ci spiega in una sua intervista come oggi sia in atto una riscrittura della storia in chiave anti-russa nel suo paese, la cui storia è letteralmente plasmata sull'aiuto da parte della Russia.

 
Alla fine sono venuti per gli ortodossi...

Il saggio che vi presentiamo in traduzione italiana prende lo spunto da "Prima vennero...", il famoso sermone del pastore Martin Niemöller sull'apatia politica di fronte alla minaccia dei nazisti. Come questi ultimi iniziarono a bersagliare gli "indesiderabili" gruppo dopo gruppo, così il crescente totalitarismo contemporaneo sta bersagliando i cristiani, confessione dopo confessione, fino ad arrivare al gruppo (minoritario in Occidente) dei cristiani ortodossi.

 
Nel ghetto è finito il divertimento

Dejan Baljošević, autore delle "Storie dal ghetto" di Orahovac, che vi abbiamo presentato nel 2020, ci parla oggi della morte di un suo amico, Predrag Vitošević (nella foto), che al modo dei folli per Cristo, era riuscito a portare un po' di gioia in un'enclave serba del Kosovo. Se volete farvi un'idea delle condizioni di vita di una simile enclave, immaginate il lockdown che tutti abbiamo subito qualche anno fa... ma allungatelo per un quarto di secolo! Forse questo può servire a capire il valore di persone come Predrag, e perché vale la pena ricordarlo.

 
Esplosivi per azioni terroristiche scoperti in un carico di icone

Il 2 aprile 2024, durante l'ispezione di un furgone da parte delle guardie di frontiera al posto di controllo automobilistico internazionale "Ubylinka" tra Lettonia e Russia (regione di Pskov), sono stati trovati esplosivi in una spedizione di icone ortodosse e utensili da chiesa.

Il carico, che secondo le etichette è partito da Chernovtsy, in Ucraina, ha attraversato Romania, Ungheria, Slovacchia, Polonia, Lituania e Lettonia prima di raggiungere il confine russo.

Gli esplosivi, attaccati sul retro delle cornici delle icone, erano abbastanza per far saltare un appartamento di 5 piani: 27 ordigni esplosivi improvvisati mimetizzati nelle icone e pronti all'uso, 70 kg di esplosivo plastico ad alta potenza prodotto industrialmente, 91 detonatori elettrici e parti di un proiettile per un RPG-7. Gli oggetti sono utilizzati dalle unità speciali delle forze armate per operazioni di sabotaggio.

 
Il sovvertimento dell'Ortodossia americana da parte della sinistra

Con un articolo di Benjamin Dixon (il genero di padre John Whiteford), continuiamo ad analizzare le motivazioni dell'articolo diffamatorio sull'Ortodossia in Texas, a cui vi abbiamo introdotto due settimane or sono. Scopriamo come questi attacchi da parte dell'ala modernista del mondo ortodosso non sono differenti da quelli che cent'anni fa fiancheggiavano la distruzione della Chiesa russa da parte dei bolscevichi.

 
Un giorno di ordinaria follia al Fanar

Nel pomeriggio del 1 aprile 2024, nella chiesa dei santi Arcangeli di Megalorevma (Costantinopoli), in un video di sorveglianza è stata catturata una scena poco edificante.

(cliccate sull'immagine per aprire il video su YouTube)

Si vede il metropolita Athenagoras di Kydonia (al secolo Konstantinos Chrysanis), già Grande Archimandrita del Patriarcato ecumenico, che entra in chiesa per venerare l'icona della Madre di Dio, dicendo "Chrysanthos, non ho bisogno di te, puoi andartene". Dopo pochi secondi appare il Grande Catechista del Patriarcato ecumenico, l'archimandrita Chrysanthos, che, senza preavviso, inizia a prendere a pugni il metropolita. Un servitore della chiesa tenta di separare i due uomini, che si scambiano insulti in turco all'interno della chiesa.

Il litigio personale era dovuto a controversie di servizio ecclesiastico: l'archimandrita Chrysanthos ha stabilito che si tenesse alle 15 una funzione, che secondo il metropolita Athenagoras sarebbe stato meglio tenere alle 16. Il metropolita, ignorando l'annuncio delle 15, è comparso un'ora dopo "congedando" sommariamente l'archimandrita, che si è adirato e lo ha preso a pugni. Subito dopo l'aggressione, il metropolita Athenagoras ha denunciato alla polizia turca l'archimandrita Chrysanthos e ha intentato una causa contro di lui. I due uomini avevano avuto litigi in passato su varie questioni.

Nel suo articolo Welcome To the Lawless Phanar, Nick Stamatakis di Helleniscope si chiede: Quando ne avremo finalmente abbastanza della banda immorale, corrotta e degenerata dei presunti "chierici" del Patriarcato "ecumenico"?

Da parte nostra, dopo aver già fatto notare due anni e mezzo fa come a Mosca un vescovo era stato sospeso dalla sua carica per aver osato colpire sul capo e rimproverare aspramente un prete concelebrante, attendiamo di vedere come sarà sanzionata quest'ultima follia.

 
Perché il rito occidentale?

Vi presentiamo, sotto la forma di un dialogo tra un prete ortodosso di rito occidentale e un fedele occasionale, una serie di considerazioni sulla liceità e sul ruolo del rito occidentale nella pratica cristiana ortodossa.

 
Perché questo imprenditore statunitense è venuto in Russia e si è convertito all'Ortodossia

Vi presentiamo la storia di Richard Burgunder, uno sportivo e imprenditore americano che ha deciso di vedere di persona se quel che gli raccontavano i suoi media sulla Russia era vero, e dopo aver scoperto che non lo era, si è innamorato della cultura russa sino al punto da volerne abbracciare anche la fede.

 
Lo stato attuale dei media ortodossi in Ucraina: tutto è pronto per un pogrom?

Il blocco del sito dell'Unione dei giornalisti ortodossi e il raid contro la sua sede sono stati solo l'inizio di una campagna di terrore: ora diversi siti religiosi legati alla Chiesa ortodossa ucraina sono stati oscurati, indubbiamente come passo introduttivo al bando della Chiesa. Vi presentiamo la notizia di come l'Ucraina stia scivolando nella totale tirannia, davanti agli occhi chiusi del mondo occidentale.

 
Un po' di chiarezza sui termini russi per chiese e monasteri

Ci sono diverse terminologie con cui si indicano chiese e monasteri nell'Ortodossia russa: vi presentiamo un articolo introduttivo che ci aiuta a distinguere le varie tipologie degli edifici ecclesiastici e monastici.

 
Cosa succederebbe se la Verkhovna Rada mettesse al bando la Chiesa ortodossa ucraina?

Vi presentiamo un'analisi di Kirill Aleksandrov sulle premesse e conseguenze della messa in atto del disegno di legge n. 8371, che da tempo minaccia la totale messa al bando della Chiesa ortodossa ucraina, e dei paralleli tra questa legge e le misure persecutorie contro i cristiani nella storia.

 
Visita a Torino del vescovo Ambrozie di Bogorodsk

Con benedizione del metropolita Nestor di Korsun, è confermata per i giorni 20 e 21 aprile 2024 (Quinta Domenica della Grande Quaresima) la visita pastorale alla nostra parrocchia del vescovo Ambrozie (Munteanu, nella foto) di Bogorodsk.

Poiché l'ultima visita pastorale alla nostra parrocchia risale all'ormai lontano settembre del 2016, era davvero importante accogliere ancora uno dei nostri vescovi come un pastore in mezzo al suo gregge. Inoltre, poiché i fedeli moldavi costituiscono la maggioranza dei nostri parrocchiani, è ancor più significativo poter avere tra noi un vescovo moldavo, che abbiamo imparato ad apprezzare negli anni.

Vi faremo avere appena possibile i dettagli della visita: intanto vi invitiamo a non perdere l'occasione di incontrare il vescovo, e se potete, a far circolare la notizia di questa visita a Torino.

 
Solikamsk: chiese storiche russe, un convento e tesori architettonici sul fiume Kama

Oggi vi portiamo in un viaggio fotografico, in cui lo storico dell'architettura e fotografo William Brumfield, specialista del nord della Russia, ci fa conoscere una città ricca di monumenti rimasti immutati dai tempi pre-rivoluzionari.

 
Perché l'ossessione dello Stato di sicurezza nazionale degli Stati Uniti per i cristiani ortodossi?

Vi presentiamo un articolo di Orthodox Reflections con cui ogni cristiano ortodosso oggi vivente dovrebbe confrontarsi. Ora non è solo questione di una distinzione sempre crescente tra pecore e capri, ma è ancor di più una chiamata a dichiarare chi si vuole servire. La Chiesa ortodossa è oggi sotto un attacco globale, talvolta aperto, talvolta più sottile, e riconoscere la natura di questo attacco è un grande passo avanti verso la comprensione dei doveri spirituali che i cristiani prendono su di sé.

 
Notizie sulle persecuzioni degli ortodossi in Ucraina

Per non rovinarvi la domenica con tragedie umane, eccovi un paio di storie tristi che riguardano "solo" edifici ecclesiastici:

1) La recente sessione del Santo Sinodo della Chiesa ortodossa ucraina ha pubblicato la cifra delle chiese finora sequestrate dagli scismatici: purtroppo, sono ormai circa 1.500, nella quasi totalità destinate a rimanere vuote o chiuse.

2) Per non farci ingannare dall'idea che il regime ucraino voglia queste chiese per trasformarle in musei, ci basta presentarvi la notizia del desiderio del Museo di storia nazionale dell'Ucraina di demolire la chiesa monastica delle Decime di Kiev (un edificio piccolo ma costruito con amore negli anni post-sovietici, e che il museo qualifica apertamente come "spazzatura").

 
Evitiamo l'unità cosmetica

Per tutti quelli che si sono sentiti turbati dalle perentorie dichiarazioni del patriarca Bartolomeo nella sua omelia del 31 marzo 2024 (nella foto) riguardo a una Pasqua comune con i cattolici a partire dal prossimo anno, presentiamo un'analisi del rischio che si corre con un'unità esteriore e di facciata (cosmetica, per l'appunto) quando non sono stati risanati i punti di conflitto interiore.

 
"Fate donazioni per demolire una chiesa", ovvero cosa attende una nazione demolitrice

Riprendiamo la notizia che vi abbiamo dato l'altro ieri, relativa alla chiesa del monastero delle decime di Kiev e della richiesta di fondi per demolirla. In un'analisi di questo grottesco episodio, vediamo come uno stato che distrugge i propri luoghi di culto prepara la propria distruzione, sia secondo la rivelazione biblica, sia secondo la prova dei fatti storici.

 
La costruzione e il restauro della chiesa dell'Arcangelo Michele a Zarubinki

Vi presentiamo un'intervista con il racconto della ricostruzione di una grande chiesa di campagna nella Russia occidentale, edificata agli inizi del XX secolo con gli aiuti di due santi, Giovanni di Kronstadt e lo tsar Nicola II.

 
Alla fine cade la maschera

Vi presentiamo un articolo di denuncia del nostro amico George Michalopulos, che dopo aver visto il controverso leader politico Stephanos Kasselakis (nella foto) invitato a leggere il Credo nella cattedrale greca di New York (e di fatto usato come pedina nei giochi politici dell'arcivescovo Elpidophoros), non si fa scrupoli a prendere una posizione nettamente contraria al corso dell'Arcidiocesi greco-ortodossa d'America.

 
Il discepolo disobbediente

Con buona pace di don Lorenzo Milani, l'obbedienza resta sempre una virtù. Tuttavia, è una virtù che è facile travisare (come semplice scarico di responsabilità personale) oppure abusare (in innumerevoli casi di sfruttamento). Oggi padre Zechariah Lynch ci offre un racconto edificante di come anche una disobbedienza possa essere elevata al livello di virtù, trascendendo sia il travisamento dell'obbedienza sia il suo abuso, quando è vista in chiave di una ricerca di santità.

 
"Preghiamo affinché Dio aiuti il nostro paese"

Vi presentiamo in traduzione italiana un'intervista drammatica ma al tempo stesso piena di speranza: matushka Rose Legouté, vedova di uno dei preti ortodossi di Haiti, ci racconta la vita di sette parrocchie e 3.000 fedeli in un paese abbandonato alla violenza di bande armate.

 
La bellezza dell'Ortodossia asiatica

Eccovi un breve video con scene di vita della Chiesa ortodossa in vari paesi dell'Asia:

 
A chi appartengono le parrocchie ortodosse in Italia dette "moldave"?

Abbiamo appena avuto la visita del nostro vescovo Ambrozie (Munteanu), che ringraziamo di cuore per la sua attenzione pastorale, e con cui speriamo di avere ancora numerosi incontri. Per ora, mentre il ricordo della sua visita è ancora vivo nella nostra memoria, vi presentiamo in romeno e in italiano la sua risposta alla domanda sulle parrocchie moldave in Italia.

 
Dichiarazione dell'arcivescovo Peter della ROCOR sull'economia e sui "battesimi correttivi"

L'arcivescovo Peter (Loukianoff, nella foto) della ROCOR, che dirige la diocesi di Chicago e degli Stati Uniti centrali, ha scritto alla fine della scorsa estate una lettera pastorale che vi abbiamo tradotto in italiano. La dichiarazione tratta di temi che ci coinvolgono anche in Italia: la ricezione dei convertiti nella Chiesa ortodossa, la loro situazione matrimoniale, il problema dei nomi di battesimo, l'abuso da parte dei preti delle pratiche di economia e si rigore riservate ai vescovi, e soprattutto la ricomparsa del fenomeno dei "battesimi correttivi", a cui abbiamo già accennato più volte sul nostro sito.

 
L'esarca patriarcale d'Africa elevato a metropolita

Nella scorsa domenica del Trionfo dell'Ortodossia (24 marzo 2024), alla cattedrale di Cristo Salvatore di Mosca, il vescovo Konstantin (Ostrovskij) di Zarajsk, esarca patriarcale d'Africa, è stato elevato al rango di metropolita dal patriarca Kirill.

Da lungo tempo abbiamo cessato di presentare notizie regolari dall'Esarcato d'Africa, non certo perché non ci siano novità (ce ne sarebbero per esaurire il tempo e le energie di risorse ben più efficaci del nostro sito parrocchiale), ma momenti come questo offrono spunti per ricordare che sta continuando uno dei più intensi sforzi missionari e pastorali che si possano vedere in tutto il mondo cristiano ortodosso. Potete seguire il continuo flusso di notizie sul sito dell'Esarcato (in russo, inglese, francese, swahili, tedesco, arabo, greco e portoghese) e sulle sue pagine Facebook e Telegram.

 
FOTO – Liturgia episcopale del 21 aprile 2024

Siamo lieti di presentarvi la prima delle gallerie fotografiche della recente visita del vescovo Ambrozie di Bogorodsk alla nostra parrocchia. Ringraziamo Igor, il segretario del vescovo, per la sua ottima mano di fotografo, e speriamo di potervi offrire quanto prima le immagini scattate dai nostri fotografi torinesi.

 
Cosa sta succedendo al sito dell'Unione dei giornalisti ortodossi?

Solo all'inizio di questo mese ricordavamo ai nostri lettori che i media ortodossi in Ucraina sono a rischio di pogrom, e a quanto pare, da circa una settimana il sito dell'Unione dei giornalisti ortodossi risulta irraggiungibile. Badate, non stiamo parlando del suo oscuramento in Ucraina (che diamo ormai per scontato), ma del suo oscuramento anche in Italia. Per fortuna rimangono ancora attivi i video su YouTube e la pagina Facebook dell'Unione, ma l'oscuramento del sito a livello internazionale è una vigliaccata globale, che ci priva delle informazioni autentiche dei nostri fratelli ortodossi in Ucraina. Ora non ci resta che pregare (una strategia tutt'altro che debole), e continuare a denunciare queste ingiustizie dovunque possibile.

 
La Mongolia ortodossa: ieri, oggi, domani

Vi presentiamo in traduzione italiana l'articolo in tre parti del sacerdote Vladislav Terent'ev, che ripercorre tutto, ma proprio tutto, ciò che si può dire della presenza della Chiesa ortodossa in Mongolia. Per quanto si possa considerare uno scenario secondario e di importanza minore, questo campo offre una bibliografia impressionante (debitamente citata nelle note all'articolo) e più di uno spunto missionario e pastorale, radicato nella vicinanza secolare dei mongoli alla cultura russa.

 
1000 battesimi nel Malawi

In questo video di padre Georgij Maksimov, vediamo le celebrazioni di un migliaio di battesimi in sette parrocchie del Malawi durante la visita pastorale di vladyka Konstantin di Zarajsk nell'aprile del 2024. Ci sono anche testimonianze di altri momenti della visita, come l'apertura di un pozzo per 12 villaggi e la riunione dei 15 sacerdoti del decanato del Malawi.

 
FOTO – Visita episcopale del 20/21 aprile 2024 (seconda serie)

Eccovi la seconda galleria fotografica della visita a Torino del vescovo Ambrozie di Bogorodsk. Ringraziamo i nostri amici fotografi Nicola e Daniela per queste immagini, che ci offrono ricordi di altri momenti significativi, come il Vespro alla sera del 20 aprile e il pranzo dopo la Divina Liturgia del 20 aprile.

 
Vescovi delle Chiese locali si uniscono per formare un gruppo per i diritti umani

Un'organizzazione fondata alla fine del 2023 sta lottando per i diritti della Chiesa ortodossa ucraina, e proprio ora che l'Unione dei giornalisti ortodossi non riesce a offrirci un quadro della situazione, è bene ricordare le tappe della storia di questo gruppo che è riuscito a sensibilizzare diversi organismi internazionali.

 
FOTO – Visita episcopale del 20/21 aprile 2024 (terza serie)

Eccovi la terza e ultima galleria fotografica della visita del vescovo Ambrozie a Torino. Per questa opera ringraziamo Nicola e Daniela, che ora sono partiti per passare la Pasqua in Romania, da cui speriamo che ritornino con altre belle istantanee del loro pellegrinaggio.

 
L'archimandrita Zacharias della Tanzania sul suo percorso spirituale e sulla vita nella Chiesa ortodossa russa

Vi presentiamo una video-intervista con l'archimandrita Zacharias (Mulingwa, nella foto), uno degli ieromonaci che hanno guidato il movimento degli ortodossi africani verso la Chiesa russa.

 
Sommi onori fanarioti ai distruttori della famiglia

Nel 2020 un senatore federale del Nuovo Galles del Sud, il liberale Andrew Bragg (a destra nella foto), è divenuto la prima persona non greca e non ortodossa a ricevere la più alta onorificenza della Chiesa greco-ortodossa in Australia: Gran Comandante dell'Ordine degli Amici di Cristo (Τάγμα των Φιλοχρίστων). La ragione offerta dall'Arcidiocesi greca d'Australia per questo onore inatteso è l'intervento del senatore per facilitare le procedure di immigrazione e i visti del clero, incluso lo stesso arcivescovo Makarios. Tuttavia un simile aiuto, che potrebbe venire da qualsiasi funzionario all'immigrazione, non giustifica un precedente di tale portata. Se però si considera che Andrew Bragg è stato il principale attivista a favore del matrimonio omosessuale (legalizzato in Australia nel 2017 proprio grazie a lui), allora possiamo capire qualcosa dell'attitudine sempre più favorevole del Fanar verso il mondo LGBT, culminata pochi giorni fa in una plateale critica alla Chiesa di Grecia e al Monte Athos per la loro continua opposizione alla perversione del matrimonio. Teniamo presente queste cose, e quando sentiamo appelli a sostenere il Patriarcato Ecumenico "per proteggere la famiglia", ricordiamo l'insegnamento morale della Chiesa ortodossa, il più elementare buon senso e l'attitudine del nostro Signore verso gli ipocriti.

 
Crescere delusi dalla Pasqua

Essere cristiani ortodossi ed essere delusi dalla Pasqua sembra un'assurdità, un po' come vivere in Liguria e non avere mai visto il mare. Purtroppo, però, la delusione della Pasqua è un fenomeno diffuso tra i cristiani evangelici, e occorre sentirlo dall'esperienza personale di un americano cresciuto nelle chiese "evangelicali" (del protestantesimo radicale più lontano della tradizione cristiana), e divenuto cristiano ortodosso.

 
Messaggio pasquale del patriarca Kirill di Mosca e di tutta la Rus'

Beneamati nel Signore, sacratissimi arcipastori, reverendi presbiteri e diaconi, monaci e monache amati da Dio, cari fratelli e sorelle!

Nella presente festa delle feste e solennità delle solennità, che, secondo la parola di san Gregorio il Teologo, supera tutte le solennità, non solo umane e terrene, ma anche quelle di Cristo e compiute per Cristo, quanto il sole supera le stelle (Omelia 45, Sulla Santa Pasqua), con grande gioia vi rivolgo il saluto antico ed eternamente nuovo, familiare a tutti e allo stesso tempo invariabilmente ispiratore dei nostri cuori:

CRISTO È RISORTO!

Queste due parole di affermazione della vita contengono tanta forza che da esse i volti delle persone risplendono di gioia spirituale ed è letteralmente trasformata la realtà intorno a noi: il cielo, la terra e anche gli inferi si riempiono di luce, il mondo visibile e quello invisibile fanno festa, poiché e risorto Cristo, gioia eterna (Canone della festa).

La risurrezione del Salvatore non è solo un evento storico che apprendiamo dai testi sacri. Questa è la pietra angolare della fede e, secondo le parole di san Filarete di Mosca, novità eterna, fonte di riflessione, sorpresa, gratitudine e speranza (Sermone nel giorno della Santa Pasqua).

Attraverso l'Incarnazione, la Passione e la Risurrezione al terzo giorno, il Salvatore rinnova la natura umana, ci libera dal potere del peccato e della morte, apre alle persone le porte del Regno dei Cieli e ci mostra la via verso l'unità con il Creatore. È in Cristo, che ha riconciliato il mondo con Dio (2 Cor 5:19), che tutti noi abbiamo l'opportunità di ricevere l'adozione e la giustificazione, di ottenere la vita eterna, poiché non c'è altro nome sotto il cielo nel quale dobbiamo essere salvati, se non il nome di Gesù, che Dio ha risuscitato dai morti (At 4,10-12).

La Risurrezione dalla tomba del Salvatore trasforma la morte in immortalità, la tristezza in gioia, la condanna in speranza. Nella Croce e nella Risurrezione ci si rivela il Dio di infinita bontà e di amore perfetto.

La consapevolezza di questo amore di Dio che tutto vince ci incoraggia ad essere grati al Creatore e ci dà la forza per superare gli stati mentali e le circostanze difficili, ci eleva al di sopra del trambusto della vita quotidiana, aiuta a correggere gli errori precedenti e distrugge lo sconforto che ci impedisce di vivere pienamente e di svilupparci spiritualmente.

Spesso le persone soccombono al pensiero malvagio secondo cui il male domina e trionfa, e il bene appare debole e inosservato. La nostra mente dubita del potere dell'Espiazione compiuta da Cristo quando vediamo la morte dei nostri cari intorno a noi, sentiamo parlare dell'eternità del tormento per i peccatori dalle pagine del Vangelo e osserviamo il mondo che giace nel male (1 Gv 5:19). Ma la Chiesa di Dio testimonia in modo convincente da migliaia di anni che il Salvatore ha vinto il peccato, ha distrutto la morte e ha svuotato l'inferno (San Giovanni Crisostomo. Sermone della Santa Pasqua). Cristo ha vinto l'ineluttabilità della morte e l'universalità del male, e noi guardiamo alla loro sconfitta con gli occhi della fede a partire dalla vita del secolo futuro, dall'alto della Pasqua.

La risurrezione del Signore dalla tomba ci ricorda non solo l'evento più importante del passato, ma testimonia anche la prossima risurrezione generale, perché se crediamo che Gesù è morto e risorto, allora Dio porterà con lui coloro che sono morti in Gesù (1 Ts 4:14). Abbiamo bisogno, attraverso l'adempimento dei comandamenti del Signore, attraverso opere di amore e di misericordia, attraverso la partecipazione alla vita misteriosa della Chiesa, di unirci alla vittoria di Cristo e rimanergli fedeli fino alla fine, ricordando le parole della Sacra Scrittura: ci vuole pazienza per ricevere, compiuta la volontà di Dio, ciò che è stato promesso (Eb 10:36).

Perciò, beneamati fratelli e sorelle, secondo la parola dell'Apostolo, non abbandonate la vostra speranza, che riceverà una grande ricompensa (Eb 10,35). E possa la festa della Risurrezione del Signore Gesù essere un costante ricordo di queste vere promesse divine che ci danno speranza e forza nelle circostanze più difficili. Possa questa celebrazione ispirare tutti noi a vivere nella fede e nell'amore, sapendo che né la morte, né la sofferenza, né il male possono vincerci se siamo con Cristo e in Cristo, che ha vinto il peccato, la morte e ogni ingiustizia.

Celebriamo la Pasqua del Signore con purezza di vita, buoni costumi e buone opere (Sant'Atanasio il Grande, Decima Lettera pasquale), trasformandoci in uomo nuovo in Cristo e servendo il Dio vivo e vero, per attendere dal cielo il Figlio suo, che egli ha risuscitato dai morti, Gesù, che ci libera dall'ira imminente (1 Ts 1:9-10).

Amen!

Kirill

Patriarca di Mosca e di tutta la Rus'

Pasqua 2024

 
Messaggio pasquale del metropolita Nestor di Korsun e dell'Europa occidentale, esarca patriarcale dell'Europa occidentale

Reverendi confratelli, arcipastori e pastori, collaboratori nella vigna di Cristo, monaci e monache amati da Dio, amati fratelli e sorelle in Cristo!

Cristo è risorto!

Quanto siamo consapevoli che la risurrezione di Cristo è la nostra ultima, unica speranza?

Tutto è vano, tutto è senza senso, tutto tende alla distruzione in un mondo in cui, a quanto pare, nulla è cambiato da quando il Figlio di Dio è stato rifiutato dai "suoi" e messo a morte, e dagli "estranei", con disinvoltura, crudelmente torturato e ucciso – tutto, la stessa indifferenza, la stessa barbarie, sta ancora annegando nel fariseismo, e non c'è verità, né coscienza, né gentilezza.

La luce venne nel mondo, ma la gente amava di più le tenebre... Gv 3:19

Ma la Luce li seguì in questa oscurità, Cristo concluse la sua vita terrena nell'oscurità impenetrabile della grotta del Calvario, in cui fu sepolto il suo corpo senza vita, e l'ingresso fu bloccato con un'enorme pietra.

E lì non c'era suono né movimento, e sembrava che la Parola di Dio tacesse per sempre.

Ma oggi, nella notte santa di Pasqua, queste tenebre sono squarciate da un lampo di Luce divina, la morte è inghiottita nella vittoria, Cristo è risorto e sta creando la via verso la risurrezione di ogni carne.

E questa è la nostra unica speranza, la nostra risposta a tutta la gravità degli eventi che ci circondano, sappiamo che la vittoria finale è dietro Cristo, in Cristo, nel trionfo della Luce, della Vita e della Verità.

E che questa conoscenza, la gioia pasquale, ci aiuti a rimanere umani, a rimanere semplicemente umani, capaci di credere, empatizzare, rispondere al dolore degli altri, perdonare e amare i nemici, amarsi a vicenda e ringraziare Dio per tutto.

Buona risurrezione di Cristo a tutti voi, miei cari.

Cristo è Risorto! Veramente è Risorto!

Parigi, Pasqua 2024

 
Una prima galleria di foto della Pasqua

Vi presentiamo la prima galleria fotografica della notte della Pasqua, ripresa dalla prospettiva (per molti insolita) del nostro coro. Un ringraziamento speciale a Dario, Alexandra, Caterina e Anna per le foto e per la loro costante presenza.

Cristo è Risorto!

Христос Воскресе!

Hristos a Înviat!

ქრისტე აღსდგა!

 
Ruanda e Ucraina

In occasione dei 30 anni dal genocidio in Ruanda, il metropolita Luka (Kovalenko) di Zaporozh'e e Melitopol' ha inviato un messaggio del Venerdì Santo che ricorda una tragica connessione tra i due paesi martoriati: in Ruanda fu un'emittente radio-televisiva a farsi portavoce dell'odio razzista, scatenando direttamente l'inizio del genocidio del 1994. Oggi, simili teorici ucraini dell'odio razzista stanno facendo simili campagne mediatiche (senza alcuna voce contraria, perché – con buona pace degli amanti del "contraddittorio" – le voci di dissenso sono spente a forza in tutto il paese), e uno dei loro primi obiettivi è la Chiesa ortodossa canonica del paese. Tuttavia, ricorda il metropolita Luka, c'è sempre una speranza di pentimento... per chi vorrà intraprendere la via cristiana.

 
Curiose benedizioni pasquali

Durante tutta la Settimana Luminosa, si susseguono processioni attorno alle chiese sul modello di quella della notte di Pasqua. Continua anche un abbondante uso di acqua benedetta, come potete vedere da queste immagini:

 
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