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08/05/2012  La Divina Liturgia con note di servizio  
29/04/2012  La preparazione al Battesimo nella Chiesa ortodossa  
11/04/2012  CHIESE ORTODOSSE E ORIENTALI A TORINO  
 



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GALLERIE FOTOGRAFICHE

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Sezione 1

Siti ufficiali delle Chiese Ortodosse nel mondo

 
Intervista su san Nicola con il metropolita Ilarion

Nella trasmissione "Tserkov' i mir" (la Chiesa e il mondo) del 18 dicembre 2010, Ivan Semenov intervista l'arcivescovo (oggi metropolita) Ilarion di Volokolamsk su una serie di temi legati a san Nicola e al Natale. Dall'intervista emergono alcuni fatti interessanti sulla fabbricazione di figure popolari: se tutti sanno che le diverse figure di Babbo Natale della fantasia popolare sono basate su san Nicola, non tutti sanno che la stessa vita di san Nicola oggi conosciuta incorpora le storie della vita di due santi differenti: san Nicola di Mira in Licia e san Nicola di Sion. A partire da questi dati, vladyka Ilarion traccia le linee di un interessante discorso sulla nostra interazione con i santi e le feste della Chiesa, che potrete trovare in russo e in traduzione italiana nella sezione "Santi" dei documenti.

 
La Moldova divisa corre il rischio di ripetere gli errori dell’Ucraina

In una parrocchia composta in maggioranza da fedeli moldavi, seguiamo con interesse e apprensione gli sviluppi geopolitici della Repubblica di Moldova, in cui una “maidanizzazione” avrebbe effetti devastanti. Tra tutte le insospettabili fonti, vediamo che le nostre apprensioni sono condivise proprio dall’Istituto Americano in Ucraina, che invita i dirigenti di Chișinău a non ripetere gli errori dei loro colleghi di Kiev. L’articolo di James George Jatras dell’Istituto Americano in Ucraina, pubblicato da Russia Insider giovedì 18 dicembre, sarebbe importante anche per il solo fatto di essere una così insolita voce “fuori dal coro”, ma è pure ricco di spunti interessanti... leggetelo – soprattutto quanti tra voi hanno a cuore per le più diverse ragioni le sorti della Moldova – nella traduzione italiana che presentiamo nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.

 
Come si fa un’iconostasi

Attraverso un affascinante viaggio fotografico tra i maestri artigiani della città russa di Palekh, scopriamo nella sezione “testimoni dell’Ortodossia” come si realizza un’iconostasi commissionata su misura per una chiesa, dalle fasi di progettazione fino al montaggio finale.

 
La Chiesa ortodossa di Grecia e la crisi economica

Il metropolita Ignazio di Dimitrias (al secolo Panagiotis Georgakopoulos, nato nel 1956) è alla guida di una diocesi che è da decenni all’avanguardia nel servizio sociale. Il suo predecessore, il compianto metropolita Christodoulos (Paraskevaides, 1939-2008, divenuto in seguito arcivescovo di Atene) aveva profeticamente indicato già da vescovo diocesano una via in cui la Chiesa di Grecia avrebbe potuto supplire a tutta una serie di carenze statali mettendosi al servizio dei bisogni del popolo greco. Tale esperienza è stata in seguito utilissima nel soccorrere la popolazione sofferente per la crisi economica. In una relazione tenuta lo scorso mese alla London School of Economics, il metropolita Ignazio delinea le conseguenze della crisi, il soccorso dato dalla Chiesa, le inevitabili carenze nel programma di aiuto e le prospettive future, in un intervento che presentiamo in traduzione italiana nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti

 
Abbiamo davvero bisogno di una chiesa in Antartide?

Nei nostri sforzi di presentarvi l’Ortodossia “fino ai confini della Terra” (At 1,8), vi abbiamo già parlato della chiesa della santa Trinità in Antartide, sia come quadro generale, sia nei ricordi personali di uno dei suoi cappellani, lo ieromonaco Pavel (Geljastanov). Oggi, sempre nella sezione “Pastorale” dei documenti, presentiamo in russo e in traduzione italiana un’altra intervista a padre Pavel, questa volta fatta da un confratello sacerdote, che esplora un po’ più a fondo le ragioni di una missione così insolita e i suoi sconvolgenti risultati, tra cui una conversione all’Ortodossia e il ribaltamento dell’attitudine del governo russo, che grazie alla presenza della chiesa ha deciso di non chiudere la stazione polare (un punto che dovrebbe far riflettere tutti quelli che affermano acriticamente che la presenza della Chiesa nuoce alla ricerca scientifica).

 
La Chiesa bulgara annulla la consacrazione episcopale del discusso archimandrita Dionisij

Il 9 dicembre, dopo la riunione del Santo Sinodo della Chiesa bulgara, il patriarca Neofit (sopra, nella foto) ha annunciato l'annullamento della consacrazione episcopale, prevista per il 21 dicembre, dell'archimandrita Dionisij (Mishev), una figura controversa nella Chiesa bulgara. Questa reazione sinodale è la conseguenza di un'ondata di proteste che ha coinvolto diversi ambienti ortodossi bulgari, a partire dal monastero di Zografou sul Monte Athos, e si è concretizzata in una petizione con 2000 firme (incluse quelle di un migliaio di sacerdoti) per fermare la consacrazione.

L'archimandrita Dionisij (sopra, nella foto) è accusato di traffico di influenze attraverso le nomine di personaggi discutibili al titolo di arconte (un titolo onorifico dato a pii laici sostenitori della Chiesa, ma oggi desueto in Bulgaria), e soprattutto di intromissioni malsane nel mondo cavalleresco cattolico. Questo aspetto ha a che fare in modo particolare con l'Italia. Una delle gocce che hanno fatto traboccare il vaso è stato un episodio ad Assisi, quando padre Dionisij ha presenziato all'investitura di un cavaliere, stando dietro l'altare cattolico in mantia e pastorale episcopale (ai quali non aveva diritto):

Potremmo trascurare quest'episodio come la storia tragicomica di un Baj Ganjo ecclesiastico, pittoresco e un po' cafone, ma questa storia ha conseguenze più profonde su di noi.

- Per cominciare, ci insegna cosa NON dovrebbero venire a fare in Italia i preti ortodossi. Padre Dionisij va ad Assisi a partecipare a investiture di cavalieri cattolici quando in Italia migliaia di ortodossi bulgari si lamentano dell'assenza di cura pastorale dei loro sacerdoti... non sappiamo se gridare "vergogna!" sia una risposta sufficiente, in questo caso.

- In seguito, ci spiega quanto siano inutili le liaisons dangereuses tra il clero ortodosso e gli ordini cavallereschi. Le relazioni tra cristiani richiedono non solo apertura e buona volontà, ma anche un minimo di intelligenza e di rispetto. Promuovere i rapporti con i cristiani ortodossi a forza di simbolismi cavallereschi feudali (tristemente noti dai tempi delle crociate) è un po' come promuovere i rapporti con gli ebrei a forza di parate militari di sapore nazista. Quando un dono magari ben intenzionato ha conseguenze negative, la cosa più saggia da fare è guardarsi bene dal fare doni simili.

- Infine, ci insegna dove cercare la vera Ortodossia. Non nei titoli ecclesiastici (che pure hanno il loro ruolo, purché non se ne abusi), non nelle riunioni internazionali e neppure nei progetti di cooperazione (che pure in sé non hanno nulla di male), ma nei monasteri, nelle più semplici chiese e parrocchie, nella coscienza del popolo che prega.

Se volete saperne di più, qui potete leggere dei resoconti in bulgaro, in russo e in inglese correlati alla vicenda di padre Dionisij.

 
Perché il peccato non è un problema morale

Presentiamo nella sezione “Etica” dei documenti un testo a prima vista contraddittorio: un invito a scorporare il peccato da tutto l’insieme delle norme della vita morale. Questo saggio di padre Stephen Freeman ci spinge a riflettere su un senso più profondo del peccato come allontanamento dalla vita in Cristo: solo quest’ultima, infatti, e nessun mero perfezionamento di comportamento morale, ha il potere di trasfigurare la nostra esistenza terrena.

 
Auguri a tutti quelli che festeggiano oggi il Natale del Signore

Il portale Russia Insider augura buon Natale ai suoi lettori con questo video che propone una dossologia natalizia del coro del monastero Sretenskij di Mosca, assieme a una bella selezione di immagini di chiese russe in inverno:

A tutti i nostri amici che oggi entrano nei giorni santi del Natale, un augurio di cuore!

 
Cronache dal collasso di Kiev

Abbiamo già avuto modo di incontrare nello scorso mese di luglio il blog No Bread And Circuses for You, gestito da un americano che vive a Kiev, e che analizza spietatamente la situazione disastrosa dell’economia ucraina. Oggi riportiamo nella sezione “Geopolitica ortodossa” il suo rapporto di fine 2014, con una serie molto ampia di segnali di collasso del paese, non solo meramente economico, ma anche educativo, informativo, medico, sociale e religioso.

 
Il sinodo della Chiesa Ortodossa Macedone fa un appello per la liberazione dell'arcivescovo Jovan

Lunedì 22 dicembre il Sinodo della Chiesa autocefala macedone (nella foto) ha diramato un appello di clemenza alle autorità statali per la liberazione dell'arcivescovo Jovan (Vranishkovski), in prigione dal 2013. L'arcivescovo Jovan, a capo dell'arcidiocesi di Ohrid (il corpo ecclesiale leale al Patriarcato di Serbia nella Repubblica di Macedonia) sconta una condanna per appropriazione indebita, nonostante la morsa dello stato macedone sui fedeli della sua arcidiocesi sia ai limiti della persecuzione.

Non è molto (soprattutto perché l'appello è formulato senza lasciare alcun dubbio sulla volontà di colpevolizzare l'interessato), ma è già qualcosa, per un'autorità ecclesiale che finora aveva rifiutato di fare qualsiasi passo a favore di vladika Jovan. La richiesta di clemenza ha avuto luogo poco dopo la visita del metropolita Ilarion, che ha offerto la sua mediazione presso le autorità ecclesiastiche e civili del paese, portando avanti un dialogo richiesto sia a Mosca sia a Skopje, e le autorità della Chiesa macedone riconoscono che l'appello ha avuto luogo grazie all'iniziativa del metropolita russo, e in vista della riapertura dei dialoghi con il patriarcato di Serbia.

Da oltre una decina d'anni il nostro sito ha cercato di informare sulla situazione dei cristiani ortodossi in Macedonia, e sugli sforzi fatti per superare lo scisma. Non ci dilunghiamo nei dettagli di questa complicatissima partita a più giocatori, ma non perdiamo la speranza che possa sempre essere "la volta buona" per vedere la fine della crisi, se non altro per tutti i macedoni ortodossi che oggi vivono all’estero (migliaia qui in Piemonte, per esempio) e che meritano di essere trattati con la stessa considerazione di tutti gli altri cristiani ortodossi.

 
Solidarietà alla Russia nell'ora della tragedia ucraina

Il principe Dimitrij Shakhovskoj (nella foto), vice-presidente dell’OLTR, e sua moglie la principessa Tamara, assieme alla redazione del sito Russky Most, hanno preparato e diffuso un appello dei discendenti dell’emigrazione russa bianca in diversi paesi e continenti, in difesa della Russia in questi tempi calunniata a livelli intollerabili. Vi presentiamo il testo dell’appello in russo e in traduzione italiana nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.

PS. La principessa Tamara Shakhovskaja ci fa sapere che, già a distanza di poche ore dalla pubblicazione dell'appello, le valanghe di nuovi sostegni da tutto il mondo stanno facendo ritardare la pubblicazione della lista aggiornata dei sostenitori. Una ragione in più per apprezzare questo sforzo.

 
La lista di Natale della Russia

di Peter Lavelle

da Russia Insider, 24 dicembre 2014

Quest'anno la lista è modesta, o perfino decisamente umile. Quanto segue dovrebbe essere considerato come una serie di richieste minime.

Come vedrete, la Russia si limita a chiedere all'Occidente di vivere all'altezza dei suoi sedicenti elevati ideali e valori:

• Un presidente americano che sa di cosa parla, quando fa commenti focalizzati sulla Russia.

• Una fine delle aspettative che la Russia partecipi a un piano di salvataggio dell'Ucraina, mentre restano in vigore le sanzioni occidentali.

• L'Occidente dovrebbe smettere di parlare di democrazia quando non sa vedere la differenza tra una vera e propria espressione di autodeterminazione (il voto della Crimea per tornare alla Russia) e le recenti elezioni parlamentari taroccate dell'Ucraina.

• Un Occidente che finalmente la smetta di rovesciare governi democraticamente eletti (come in Ucraina); ciò che viene dopo è sempre peggio.

• Washington e i suoi alleati devono essere attenti a ciò che desiderano: un cambio di regime forzato a Mosca potrebbe effettivamente terminare con la fine dell'Unione Europea e il caos in gran parte dell'impero globale americano.

• Un Occidente che riconosca che il valore della vita di un russo è alla pari di quello della vita di un americano o europeo.

• Un Occidente che riconosca che tutti i paesi hanno il diritto di difendere e proteggere i propri interessi nazionali.

• Gli Stati Uniti dovrebbero finalmente smettere di parlare dei loro "valori" al mondo intero, dopo la pubblicazione della relazione al Senato sulla tortura.

• Chiedere a Victoria Nuland di visitare l'Arabia Saudita e altri paesi del Golfo, quando le viene la fregola di distribuire "dolcetti della democrazia".

• Con un occhio alla memoria storica e rispetto per i milioni che sono morti combattendo il fascismo durante la Seconda Guerra Mondiale, Washington dovrebbe fermamente prendere le distanze e condannare i fascisti ucraini e le loro ideologie estremiste.

 
La croce sul petto dei cristiani

Abbiamo già presentato un’analisi dei problemi legali causati dalla “tolleranza” del moderno mondo occidentale a chi porta una croce sul petto, ma non sarà fuori luogo fare un passo indietro, e analizzare il perché i cristiani ortodossi portano una croce, e qual è il suo significato. Padre John Whiteford, nelle risposte semplici e puntuali che offre nel suo blog, ci introduce a questo argomento, con una spiegazione che abbiamo tradotto in italiano nella sezione “Domande e risposte” dei documenti.

 
In Ucraina occidentale l’Olocausto è stato cancellato dalla storia

Una delle conseguenze più nefaste della crisi ucraina del 2014, di cui pagheremo il prezzo ancora per lungo tempo a venire, è che ha “sdoganato” il nazismo nel tentativo patetico di giustificarne alcuni dei peggiori collaborazionisti, oggi modelli per una generazione di neonazisti della Galizia. I partigiani più spietati della ragion di stato potranno dire che era un prezzo necessario da pagare (senza l’apporto fondamentale dei neonazisti, il colpo di stato dello scorso febbraio a Kiev non avrebbe potuto avere successo, neppure con il supporto americano e dell’Unione Europea), ma è comunque un prezzo che ci presenterà il conto, in tutti i nostri paesi. Cosa dice questo alla nostra storia attuale? Intanto, insegna che è possibile cancellare il ricordo di eventi dissonanti (come per esempio lo sterminio nazista degli ebrei) dalla memoria di interi popoli, e poi offre a ogni estremismo locale un prezioso precedente storico e di politica (dis)educativa per giustificare le proprie atrocità. Davvero un pessimo regalo ai nostri discendenti. Per capirne qualcosa di più, vediamo cosa ha riportato Frank Brendle, attivista di Defending History, da un viaggio a Leopoli e a Kiev alcuni mesi fa, in un resoconto che presentiamo in traduzione italiana nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.

 
Una risposta ortodossa a Calvino sulle icone (1)

Presentiamo nella sezione “Confronti” dei documenti il primo di una serie di articoli di Gabe Martini riguardo alle obiezioni dei cristiani riformati alle icone. In questo primo articolo, dedicato alla retorica della Riforma, si sottolinea come gran parte della produzione letteraria dei primi riformatori sia dedicata ad argomenti ad hominem contro i veneratori delle icone, e ad appelli emotivi alla distruzione degli “idoli”, piuttosto che a una seria confutazione razionale delle icone. Per aggiungere la beffa al danno, la retorica dei riformatori fa ampio uso di immagini verbali e letterarie (che non sono meno frutto dell’ingegno umano di quanto lo siano le icone) per dimostrare, in modo totalmente contraddittorio, quanto sia sbagliato l’uso delle immagini.

 
Una risposta ortodossa a Calvino sulle icone (2)

Presentiamo nella sezione “Confronti” dei documenti il secondo articolo di Gabe Martini con le obiezioni dei cristiani riformati alle icone, e le risposte ortodosse. In questo articolo, il confronto si fa più teologico, e ruota intorno all’idea stessa di Dio che si fa immagine per la nostra salvezza.

 
Uno sguardo sulla vecchia Sourozh

Iniziamo il nuovo anno con qualcosa di vecchio con un valore nuovo. Alcune risposte di padre Andrew Phillips a un ricercatore che sta ricostruendo la storia della crisi della diocesi di Sourozh possono sembrare acqua passata, ma hanno per noi un valore molto attuale. Intanto, ci insegnano che le sperimentazioni indipendenti nel mondo dell’Ortodossia sono mortalmente pericolose. Dato che una Chiesa ortodossa esiste e va avanti da secoli, il compito principale dei nuovi ortodossi è assimilarne la vita. Ogni indipendentismo crea molte più vittime che superstiti. Se tutti quelli che si sforzano di portare avanti il messaggio della Chiesa ortodossa in Italia volessero fare tesoro di queste lezioni, forse il 2015 potrebbe essere più ricco di speranze per loro stessi e per quelli che li incontreranno.

Presentiamo le risposte di padre Andrew nella sezione “Pastorale” dei documenti. Potevamo metterle nelle sezioni dedicate all’Ortodossia contemporanea, alla geopolitica (il conflitto di Sourozh è stato alimentato da diverse concezioni geopolitiche), o più prosaicamente alle risposte alle domande, ma scegliamo la sezione dedicata all’evangelizzazione e alla crescita delle chiese, precisamente perché riteniamo la storia di Sourozh una lezione importante per imparare a non ostacolare lo sviluppo pastorale dell’Ortodossia in molti paesi, Italia compresa.

 
Messaggio di Natale del Patriarca Kirill di Mosca e di tutta la Rus'

Agli arcipastori, pastori, monaci e a tutti i fedeli figli della Chiesa Ortodossa Russa

Sacratissimi arcipastori, reverendi padri,

venerabili monaci e monache, cari fratelli e sorelle!

A tutti coloro che vivono in diverse nazioni, città e paesi, ma costituiscono la sola Chiesa ortodossa della Rus', mi rivolgo in questa notte santa e di cuore mi congratulo con voi per la festa del Natale che porta la salvezza del mondo. Vi saluto cordialmente, miei cari, e in preghiera auguro che tutti noi siamo pieni di gioia spirituale nella partecipazione congiunta a questa grande festa e che godiamo di una festa della fede come figli e figlie di Dio e amici di Cristo (Gv 15,15).

Ora contemplando il mistero dell'Incarnazione, cerchiamo di capire quale sia il significato degli eventi che hanno avuto luogo duemila anni fa a Betlemme, e che cosa questo abbia a che fare con noi e con i nostri contemporanei.

Il santo apostolo Paolo scrive: "Quando venne la pienezza dei tempi, Dio mandò il suo Figlio (unigenito), nato da donna, nato sotto la legge, per riscattare quelli che erano sotto la legge, perché ricevessimo l'adozione a figli" (Gal 4, 4-5). E cosa ha preceduto questa pienezza dei tempi? Tutta la storia dell'umanità prima della Natività di Cristo, infatti, è una storia di ricerca di Dio, in cui i migliori intelletti hanno cercato di capire chi è la fonte di quelle forze soprannaturali, di cui ognuno sente in un modo o nell'altro la presenza nella vita.

Sul sentiero delle persone in cerca di Dio che cercano di trovare la verità, si cade in tutti i tipi di errori. Ma né la paura dell'uomo primitivo dei fenomeni terribili della natura, né la divinizzazione di elementi naturali, di idoli, e qualche volta di se stessi, e nemmeno le poche intuizioni che illuminavano i filosofi pagani, hanno portato la gente al vero Dio. E "il mondo con la sua sapienza non ha conosciuto Dio" (1 Cor 1, 21), Dio stesso si è compiaciuto di farsi vicino alla gente. Con gli occhi spirituali contempliamo un grande mistero di pietà: il Creatore si mette al livello della creatura, prendendo la natura umana, subendo umiliazioni, morendo sulla croce e risorgendo. Tutto questo la supera comprensione umana ed è un miracolo che rivela la pienezza della rivelazione che Dio fa di se stesso alla gente.

Cristo è nato – e il mondo ha trovato la speranza, Cristo è nato – e l'amore regna per sempre, Cristo è nato – e il cielo si china sulla terra, Cristo è nato – e la stella di Betlemme segna un percorso infallibile verso Dio, Cristo è nato – e che nessuno creda al trionfo del male, perché siamo salvati per grazia mediante la fede, e ciò non viene da noi, ma è dono di Dio (Ef 2,8).

In attesa e anticipazione della venuta del Messia, il profeta Isaia esclama: "Dio è con noi" (Is 8, 10). La sua parola ispirata fino a oggi è fonte di gioia indicibile per milioni di cristiani. Nato a Betlemme, il Signore nasce nei nostri cuori e vive con noi, se gli siamo fedeli e formiamo la sua Chiesa. È con noi quando facciamo buone azioni. È con noi quando aiutiamo gli altri. È con noi quando proviamo compassione e simpatia. È con noi quando riconciliamo gli avversari. È con noi quando perdoniamo, e non teniamo a mente i torti. È con noi quando preghiamo e partecipiamo ai sacramenti, soprattutto al sacramento stesso del ringraziamento, la Santa Eucaristia.

La festa della Natività di Cristo ci dice la cosa più importante: siamo chiamati a imparare ad amare e servire Dio, nostro Salvatore, che ha dato questa salvezza a tutti i popoli e in ogni tempo, e che ora estende le sue braccia verso ciascuno di noi. Formando l'abitudine di una vera adorazione di Dio e di una riverente supplica verso di lui, allo stesso tempo, impariamo a servire i nostri vicini, mostrando la fede che opera per mezzo della carità (Gal 5,6).

E a noi resta poco da completare – rispondere alla grazia salvifica di Dio con la nostra obbedienza, la nostra fiducia nelle parole del Signore, il nostro desiderio di obbedire ai suoi comandamenti. Se impariamo questa grande verità, allora molto cambia, non solo in noi stessi, ma intorno a noi. Saremo in grado di impostare correttamente le priorità dei valori, potremo tranquillamente, serenamente e con fiducia percorrere la strada della vita preordinata per noi, dando lode e grazie a Dio.

E per raggiungere questo stato d'animo, dobbiamo essere un popolo ortodosso non solo nelle indagini sociologiche, ma nelle nostre convinzioni profonde e nello stile di vita, come erano accesi di fedele ed amore per Dio i nostri pii antenati. Tra questi un posto particolare è occupato dal battezzatore della Rus', il santo grande principe Vladimir, pari agli apostoli. Quest'anno si festeggia il 1000° anniversario della sua beata morte. È a lui che si deve il fatto che noi siamo portatori di un'alta vocazione cristiana, e, insieme, costituiamo una sola famiglia di popoli fratelli ortodossi della Rus' storica. Così è stato, è e sarà. E nessun problema o prova temporanea, nessuna forza esterna può terminare questi secolari legami spirituali e culturali degli eredi del fonte battesimale di Kiev.

In questi giorni santi del Natale la preghiera di tutta la Chiesa e la mia intenso preghiera vanno alla pace nella terra ucraina. Indipendentemente dal luogo di residenza dei loro figli, dalle loro opinioni politiche o preferenze, la Chiesa ortodossa russa compie una missione importante, che le ha lasciato Cristo stesso (Mt 5,9). Ha fatto e sta facendo tutto il possibile per unire le persone e aiutarle a superare le conseguenze dell'odio.

Al centro di ogni confronto, odio e divisioni sta il peccato, che, secondo il venerabile Justin di Ćelije, "con tutta la sua forza compie una sola cosa: allontana l'uomo da Dio, e lo disumanizza" (venerabile Justin (Popović), Abissi filosofici). E noi vediamo in quale condizione infernale talvolta abita l'uomo che ha perso la dignità conferita dal Creatore.

La Chiesa, in nome di Dio, proclamando costantemente alla gente la grande gioia (Lc 2,10) della nascita del Salvatore, esorta tutti coloro che sono nati sulla terra a credere e a cambiare per il meglio. Offre un cammino di ascesa verso Dio – dalla ricerca di Dio alla conoscenza di Dio, dalla conoscenza di Dio alla comunione con Dio, dalla comunione con Dio – alla somiglianza con Dio. Sant'Atanasio il Grande, vissuto nel IV secolo ad Alessandria, ha espresso in parole meravigliose lo scopo della venuta del Salvatore nel mondo: "Dio si è fatto uomo perché l'uomo si facesse Dio". Non per propria natura, ma per grazia di Dio. Tutta l'esperienza secolare della Chiesa lo dimostra: si compie una vera trasformazione, una deificazione per un atto di grazia attraverso la volontaria co-operazione di Dio e dell'uomo. Ed è difficile da raggiungere, in obbedienza al Creatore, senza cadere nella tentazione diabolica del serpente, che ha offerto ai nostri primi progenitori di partecipare dell'albero della conoscenza del bene e del male, e di diventare subito come dei. (Genesi 3,5). Chiunque vive di fede sa che è proprio la fedeltà a Dio che lo tiene lontano da cattive azioni e pensieri, che proprio la fede lo ispira a gesta e a fatiche per la gloria di Dio e per il bene degli altri.

Congratulandomi con tutti voi per la grande festa di Natale e per il nuovo anno, vorrei augurarvi sinceramente buona salute, pace, prosperità e una generosa assistenza dall'alto, in una sequela senza inciampo del nostro Signore e Salvatore.

Il Dio di ogni grazia, che vi ha chiamati alla sua gloria eterna in Cristo Gesù, egli stesso... vi ristabilirà, vi confermerà, vi rafforzerà, vi darà solide fondamenta. A lui la gloria e la potenza nei secoli dei secoli. Amen (1 Pt 5,10-11).

+ KIRILL, Patriarca di Mosca e di tutta la Rus'

Mosca, Natività di Cristo 2014/2015

 
Insoliti fuochi di Capodanno

Eccovi un video che come spettacolo pirotecnico non vale granché, ma riscalda il cuore più di qualsiasi bella sequenza di fuochi d'artificio: alla mezzanotte del nuovo anno, su quel che resta dell'aeroporto di Donetsk sono stati lanciati razzi illuminanti, al posto delle bombe che hanno terrorizzato ormai da mezzo anno la popolazione di una città grande quanto Torino.

Buon 2015 a tutta la popolazione sofferente della Novorossija!

 

 
In memoriam: ieromonaco Ilia (Kartozia), +2014

La notizia della morte di un sacerdote ortodosso non si dà mai a cuor leggero, ancor più quando muore un prete monaco che viene in pellegrinaggio nel nostro paese. Ma la morte dello ieromonaco Ilia (Kartozia), superiore del monastero ortodosso di san David il Costruttore a Mtskheta, in Georgia, è anche una storia di speranza e di fiducia. Padre Ilia, che è stato uno tra le vittime del naufragio del traghetto Norman Atlantic il 29 dicembre, è riuscito a condurre in salvo i pellegrini georgiani del suo gruppo e a confortarli, dicendo loro di non dimenticarsi di Dio nei pericoli, e ha preferito rischiare la morte pur di permettere il salvataggio di una donna con la sua bambina. Che l'esempio, il coraggio e la serenità di padre Ilia ci aiutino quando anche noi ci troveremo in momenti tristi o tragici.

Sul sito I sentieri dell'icona, possiamo trovare una descrizione più accurata dell'episodio, con l'intervista a uno dei pellegrini sopravvissuti.

Eterna memoria!

 
Celebrazioni del NATALE ORTODOSSO 2014/2015
 
Martedì 6 Gennaio
 
Vigilia di Natale
 
ore 10  - Divina Liturgia della Vigilia (Vespro + Liturgia di san Basilio il Grande)
 
ore 17 - Veglia del Natale
 
(non celebreremo funzioni durante la notte)
 
Mercoledì 7 Gennaio 
 
NATALE DEL SIGNORE
 
ore 10 - Divina Liturgia del Natale
 
 
Buon Natale! Cu Nașterea Domnului! С Рождеством Христовым!

 

 
Le guerre passate della Russia: un rapido sguardo alla storia

Con l’anno nuovo incominciano anche tutte le apprensioni ereditate dalla crisi del 2014, e sembra che molti ne stiano approfittando per seminare “rumori di guerre” (Mt 24,6). Saker cerca di rassicurarci (non per partito preso, ma perché il Vangelo stesso ci esorta a non allarmarci”), con la sua analisi di un libro sulle storie delle guerre combattute (e quasi sempre vinte) dalla Russia negli ultimi tre secoli. Presentiamo quest’analisi in traduzione italiana nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.

 
L'Ortodossia in Sud Africa prima e dopo l'apartheid

Il padre diacono Stephen Hayes (nella foto), nostro amico e corrispondente da un ventennio, è noto ai lettori del sito per la sua spiegazione della missione ortodossa in Africa, un argomento di cui si sa ben poco in Italia. Fin dagli inizi di Internet, Stephen è sempre stato all’avanguardia nell’uso delle tecnologie della rete ai fini di informazione, e grazie a lui e ai suoi familiari. abbiamo avuto negli anni diverse occasioni di seguire lo sviluppo dell’Ortodossia in Africa. Autore prolifico, padre Stephen ha un blog molto frequentato chiamato Khanya, dalla parola che nelle lingue Zulu e Sotho significa “gloria” (lo stesso senso della desinenza greca doxa in “Ortodossia”, o dello slavonico slava in “Pravoslavie”), e abbiamo atteso con curiosità il momento di parlare un po’ più di lui ai nostri lettori. L’occasione ci è stata data da una recente intervista in cui si analizza il passato di attivista anti-apartheid di padre Stephen, e si forniscono alcuni dati interessanti sulla situazione religiosa del meno noto tra i paesi dei BRICS. Presentiamo l’intervista in traduzione italiana nella sezione “Figure dell’Ortodossia contemporanea” dei documenti.

 
Al Moleben per il nuovo anno, il patriarca Kirill ha pregato per la Russia, per l'Ucraina e per tutta la Rus' storica

Elena Dorofeeva, TASS, 31 dicembre 2014

Il patriarca Kirill di Mosca e di tutta la Rus' ha espresso un augurio che "il 2015 sia l'anno della bontà di Dio" per tutta la Rus' storica. Celebrando il Moleben di Capodanno nella Cattedrale di Cristo Salvatore, alla vigilia del nuovo anno ha esortato tutti i cristiani a pregare per il cammino della propria vita, per la patria e per tutta la Rus' storica.

"Oggi stiamo attraversando una tappa complicata della vita. Preghiamo per la nostra patria e per tutti i popoli. E soprattutto perché nell'intero spazio della Rus' storica si arrestino le lotte intestine e il flusso di sangue, e perché regni la giustizia, poiché senza giustizia non può esserci la pace, "- ha detto il primate della Chiesa ortodossa russa.

Il patriarca ha sottolineato che "tutta la confusione, tutti i conflitti che causano sofferenza, provengono dalla nostra incapacità di vivere secondo la legge di Dio". "Il Signore ha chiamato gli esseri umani alla pienezza della vita, a ciò che chiamiamo felicità. In risposta alla nostra fedeltà, il Signore ci accompagna attraverso tutte le prove," - ha affermato il patriarca.

Il 31 dicembre e il 1 gennaio  si svolgono funzioni religiose di Capodanno in tutte le chiese della Chiesa ortodossa russa. Nella notte di Capodanno in un certo numero di chiese si celebra la Liturgia. A Mosca lo fanno in più di 10 chiese. Ogni anno il loro numero aumenta, e la liturgia notturna di Capodanno è diventata sempre più popolare.

 
Il buco a forma di Dio

Ogni essere umano ha un "buco a forma di Dio" dentro di sé. Quando le aspettative delle feste di Natale non si materializzano, oppure – peggio ancora – si materializzano e le scopriamo insoddisfacenti, forse è arrivato il momento di provare a riempire il "buco a forma di Dio" con Dio stesso, il solo che può riempirlo. Ascoltiamo riflessioni e idee a proposito in un testo di padre Richard Rene, che presentiamo in traduzione italiana nella sezione “Ortoprassi” dei documenti, come nostro regalo di Natale ai lettori.

 
L'Ucraina che ci è sempre piaciuta (e che ci piacerà sempre)

 
Небо і Земля
 
Небо і Земля (2) нині торжествують.
Ангели й люди (2) весело празнують.
 
Христос родився, Бог воплотився,
Ангели співають, царіє вітають,
Поклін віддають, пастиріє грають,
"Чудо, чудо!" - повідають. (2)
 
Во Вифлеємі (2) весела новина:
Пречиста Діва (2) породила Сина.
 
Христос родився, Бог воплотився,
Ангели співають, царіє вітають,
Поклін віддають, пастиріє грають,
"Чудо, чудо!" - повідають. (2)
 
Слово Отчеє (2) взяло на ся тіло:
В темностях земних (2) сонце засвітило.
 
Христос родився, Бог воплотився,
Ангели співають, царіє вітають,
Поклін віддають, пастиріє грають,
"Чудо, чудо!" - повідають. (2)
 
Ангели служать (2) своєму Королю,
І во вертепі (2) творять Його волю.
 
Христос родився, Бог воплотився,
Ангели співають, царіє вітають,
Поклін віддають, пастиріє грають,
"Чудо, чудо!" - повідають. (2)
 
Три славні царі (2) зі Сходу приходять,
Ладан і симирну (2), золото приносять.
 
Христос родився, Бог воплотився,
Ангели співають, царіє вітають,
Поклін віддають, пастиріє грають,
"Чудо, чудо!" - повідають. (2)
 
Царю і Богу (2) ці дари віддають,
Пастирі людям (2) розповідають.
 
Христос родився, Бог воплотився,
Ангели співають, царіє вітають,
Поклін віддають, пастиріє грають,
"Чудо, чудо!" - повідають. (2)
 
І ми рожденну (2) Богу поклін даймо,
"Слава во вишніх!" (2) Йому заспіваймо.
 
Христос родився, Бог воплотився,
Ангели співають, царіє вітають,
Поклін віддають, пастиріє грають,
"Чудо, чудо!" - повідають. (2)
Cielo e terra
 
Cielo e terra (2) ora trionfano.
Angeli e uomini (2) lieti festeggiano.
 
Cristo è nato, Dio si è incarnato,
Gli angeli cantano, i magi salutano
e si inchinano, i pastori suonano
e dicono "Miracolo". (2)
 
A Betlehem (2) una gioiosa novità:
la pura Vergine (2) ha generato un Figlio.
 
Cristo è nato, Dio si è incarnato,
Gli angeli cantano, i magi salutano
e si inchinano, i pastori suonano
e dicono "Miracolo". (2)
 
Il Verbo del Padre (2) ha preso corpo:
e nelle tenebre (2) un sole è rifulso.
 
Cristo è nato, Dio si è incarnato,
Gli angeli cantano, i magi salutano
e si inchinano, i pastori suonano
e dicono "Miracolo". (2)
 
Gli angeli servono (2) il loro sovrano,
e nella grotta (2) si compie la sua volontà.
 
Cristo è nato, Dio si è incarnato,
Gli angeli cantano, i magi salutano
e si inchinano, i pastori suonano
e dicono "Miracolo". (2)
 
Tre re gloriosi (2) dall'Oriente arrivano
incenso e mirra (2) e oro portano.
 
Cristo è nato, Dio si è incarnato,
Gli angeli cantano, i magi salutano
e si inchinano, i pastori suonano
e dicono "Miracolo". (2)
 
Al Re e Dio (2) portano questi doni,
i pastori alla gente (2) raccontano.
 
Cristo è nato, Dio si è incarnato,
Gli angeli cantano, i magi salutano
e si inchinano, i pastori suonano
e dicono "Miracolo". (2)
 
E noi al re nato (2) ci inchiniamo,
"Gloria negli eccelsi!" (2) a lui cantiamo.
 
Cristo è nato, Dio si è incarnato,
Gli angeli cantano, i magi salutano
e si inchinano, i pastori suonano
e dicono "Miracolo". (2)

 

 
Immagini del Natale ortodosso

Una delle qualità delle festività ortodosse è che queste si prolungano nel tempo, e non si limitano al singolo giorno della festa. Pertanto, in un senso molto vivo, oggi è ancora Natale, e lo sarà ancora per molti giorni... continuiamo pertanto nello spirito della festa a vedere immagini delle celebrazioni natalizie in tutto il mondo, fornite dai servizi stampa di RT e Tass, in un documentario fotografico nella sezione “Figure dell’Ortodossia contemporanea” dei documenti.

 
Il simbolismo dell’oscillazione della coliva

Le funzioni funebri non sono proprio un argomento natalizio: di fatto sono sospese durante tutti i giorni santi da Natale all’Epifania. Tuttavia, in questi giorni abbiamo avuto occasione di discutere di un particolare curioso relativo ai riti funebri: perché, nelle chiese di tradizione romena e moldava, al termine delle commemorazioni funebri si fanno oscillare verso l’alto la coliva e le altre offerte in memoria dei defunti. Cerchiamo di scoprire il significato di questo gesto nella riflessione che proponiamo nella sezione “Domande e risposte” dei documenti.

 
Una visita inaspettata

Il nostro decano locale, l’archimandrita Amvrosij (Makar), ci ha fatto visita in chiesa portandoci un insolito quanto gradito ospite: il maestro chitarrista Viktor Zinchuk, uno dei più celebri virtuosi della chitarra nel mondo. Viktor Ivanovich, che conosce bene l’italiano, è rimasto contento della nostra chiesa e ci ha promesso di visitarla ancora quando tornerà in Italia per fare il pellegrinaggio alla festa di san Nicola in giugno. Speriamo in quell’occasione di chiedere un saggio musicale alla “chitarra d’oro della Russia”. Intanto, possiamo familiarizzarci con il suo sito ufficiale, e ascoltarlo insieme al suo collega chitarrista Dmitrij Lobanov (che è stato anche lui in visita alla nostra chiesa) in un breve brano di concerto:

 
Foto dalla Liturgia del Natale

Continuiamo con le immagini delle celebrazioni del Natale, questa volta dalla nostra chiesa, in una nuova galleria fotografica. Ringraziamo come sempre il nostro amico Alberto Ceoloni per il suo contributo a ritrarre la vita della nostra parrocchia.

 
Parigi: estremismo violento genera estremismo violento

Il recente attentato terroristico a Parigi ha suscitato, com’è giusto che sia, reazioni molto diverse e riflessioni tra quanti temono che l’attentato non sia che un modo di strumentalizzare le paure collettive e distogliere l’attenzione da violenze ancor peggiori perpetrate in nome della civiltà e del progresso. Padre Andrew Phillips ci aiuta a riflettere, in un articolo che presentiamo in traduzione italiana nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti, su quanto l’estremismo dell’attentato parigino sia il risultato diretto dell’estremismo “progressista” che ha portato violenza in tutto il mondo.

 
Intervista della Natività al metropolita Onufrij

Il portale Pravoslavnaja Zhizn (“Vita ortodossa”) ha intervistato sua Beatitudine il Metropolita Onufrij di Kiev e di tutta l’Ucraina, in occasione della Natività, vista come speranza di riconciliazione. Le parole di vladyka Onufrij, che presentiamo in russo e in italiano nella sezione “Figure dell’Ortodossia contemporanea" dei documenti, ci sembrano tanto più sincere in quanto diretta espressione del tormento vissuto dall’Ucraina in quest’anno, e di quella singola parola che potrebbe salvarla dall’inferno.

 
Alcuni notevoli commenti del presidente egiziano

Mentre la Chiesa ortodossa copta ammira un evento nuovo e altamente significativo, la prima visita a sorpresa di un presidente musulmano egiziano al patriarca dei copti per la Veglia del Natale (potete leggere qui ulteriori informazioni sulla visita), riteniamo importante focalizzare l'attenzione dei nostri lettori su alcune straordinarie parole pronunciate dal presidente Abdel Fattah al-Sisi il 1 gennaio 2015 di fronte alle autorità religiose musulmane dell'Egitto. Presentiamo queste parole in un video con trascrizione italiana nella nostra sezione dedicata alla geopolitica.

 
Paramenti episcopali: il sakkos e la mitra

Nella sezione “Ortoprassi” dei documenti, offriamo una piccola anticipazione di un libro non ancora disponibile in italiano, con la nostra traduzione di un estratto del terzo volume dell’opera del metropolita Ilarion Alfeev (nella foto) sul cristianesimo ortodosso.

Il saggio parla di due paramenti, il sakkos e la mitra, della loro evoluzione storica e del loro uso nei secoli successivi in particolare nella tradizione della Chiesa russa.

 
Arciprete Andrew Phillips: Il nuovo anno

In occasione dell’inizio del 2015 secondo il vecchio calendario, padre Andrew Phillips cerca di portarci una visione dell’anno che si apre, al tempo stesso sobria e molto attenta, perché ormai da tempo viviamo in uno stato di guerra non dichiarata, e uno dei primi bersagli della guerra è indubbiamente la Chiesa ortodossa. Partendo dall’attentato terroristico di Parigi e dalle pericolosissime conseguenze di una Francia portata all’esasperazione poliziesca e militare in nome della sicurezza e della pace (come lo furono gli Stati Uniti dal settembre 2001), lo sguardo di padre Andrew si estende alle reazioni della Russia bersagliata da questa politica ipocrita e all’avvicinarsi delle promesse della restaurazione di una sovranità ortodossa a lungo attesa. Presentiamo i commenti sul nuovo anno nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.

 
Il canone delle Sacre Scritture Ortodosse

Molti dei nostri corrispondenti ci scrivono chiedendoci dove possono trovare una Bibbia ortodossa in italiano, e siamo costretti a rispondere che per ora questa edizione si trova nei sogni del futuro.

Pubblicare una Bibbia ortodossa (e, beninteso, tradurla) richiede infrastrutture (lavoro di specialisti, fondi, istituzioni accademiche, canali di distribuzione, etc.) che al momento non esistono. Non solo in Italia, ma in nessun paese dell'Europa occidentale. Nemmeno in Francia, paese con una presenza ortodossa secolare e un antico istituto ortodosso di studi a Parigi, è mai stata tentata la stesura di una Bibbia ortodossa in francese, e neppure una versione inglese in Inghilterra. Negli Stati Uniti il primo tentativo è stato fatto prendendo a prestito una versione inglese protestante e dotandola di commenti ortodossi. Il tentativo è stato tanto approssimativo da produrre un diluvio di critiche.

Con questo non dobbiamo scoraggiarci, ma piuttosto cercare di diffondere qualche idea accurata di ciò che costituisce davvero una Bibbia ortodossa. Uno di questi elementi distintivi è indubbiamente il canone ortodosso delle Scritture. Quali libri sono raccolti nella Bibbia ortodossa come parte delle Sacre Scritture, e in cosa differisce questa lista (in particolare per i libri dell’Antico Testamento) da quelle usate dai cattolici romani e dai protestanti? Padre John Whiteford cerca di spiegarci questo punto in uno dei suoi brevi articoli di domande e risposte, che presentiamo in traduzione italiana nella relativa sezione dei documenti.

 
Perché la nostra fede fallisce? Come cercare la risposta nei matrimoni e negli affari

Partendo da un articolo di argomento economico, che paragona le cause dei fallimenti dei matrimoni a quelle dei fallimenti negli affari, padre Geoffrey Korz si chiede se le stesse cause si possono ritrovare anche nei cosiddetti fallimenti della fede, e scopre che ciò che fa fallire matrimoni e affari è presente anche alla radice dei fallimenti spirituali. Seguiamo le osservazioni di padre Geoffrey in traduzione italiana nella sezione “Ortoprassi” dei documenti.

 
L’anziano Paisios del Monte Athos canonizzato tra i santi

Si sta diffondendo nel mondo la notizia della canonizzazione dell’anziano Paisios del Monte Athos (+1994) da parte del Patriarcato Ecumenico. Padre Paisios, uno dei grandi padri spirituali del XX secolo, è molto venerato dagli ortodossi in Grecia e nel mondo, come abbiamo avuto modo di documentare anche sul nostro blog. Le parole di padre Paisios si possono ritrovare in italiano su alcuni siti e nel libro Non cercate una santità a buon mercato, di Dionisios Tatsis (Bologna: EDB 1997)

 
Esiste davvero una critica patristica delle icone?

Rispondendo alle obiezioni di un pastore riformato che sostiene l’esistenza di una “testimonianza patristica contro le icone”, Gabe Martini ci porta in un saggio magistrale di analisi dell’attitudine della Chiesa verso le icone, che presentiamo nella sezione “Confronti” dei documenti. Poiché gli ortodossi ritengono le icone come una conseguenza salvifica dell’incarnazione, e pertanto un elemento essenziale della fede cristiana, le considerazioni di questo saggio sono davvero preziose per spiegare la fede ortodossa a un mondo che si dice cristiano ma non ne capisce una parte fondamentale.

 
La Chiesa serba lancia un canale TV Internet

Pravoslavie.ru, 9 gennaio 2015

La Chiesa ortodossa serba ha in programma di lanciare giovedì 8 gennaio il suo canale televisivo, TV Hram ("TV tempio"), che sarà disponibile solo online.

Questo lancio coinciderà con l'inizio delle vacanze di Natale, che in Serbia, secondo il calendario giuliano, cade il 7 gennaio.

La Chiesa gestisce già 15 stazioni radiofoniche, scrive il quotidiano di Belgrado Vecernje Novosti.

Il primo programma trasmesso dalla stazione TV sarà un colloquio con il patriarca serbo Irinej, che ha dato la sua benedizione per il progetto, come riposta il giornale.

Il direttore dell'ufficio del Patriarcato e redattore capo della produzione televisiva, Stojadin Pavolović, dice che il nuovo outlet collaborerà con i media elettronici e di stampa da Serbia, Montenegro, e Repubblica serba di Bosnia.

TV Hram ha già raggiunto un accordo in materia di cooperazione con le emittenti televisive russe Sojuz e Spas, e le stazioni gestite dalla Chiesa ortodossa greca.

"Oltre ai temi legati alla Chiesa, intendiamo presentare nella luce migliore, al paese e alla diaspora, quello che succede nella capitale serba e che riguarda quasi tutti i settori, tra cui la cultura, la sanità, l'istruzione, e in relazione a ciò raggiungeremo una cooperazione con tutte le istituzioni statali, al fine di rendere il nostro programma quanto più possibile ricco, vario e interessante", ha spiegato Pavlović.

 
Un esame delle premesse chiave nel discorso “Je suis Charlie”

Continuiamo a farci domande sulle strumentalizzazioni dell’attentato del 7 gennaio a Parigi, presentando uno dei contributi al blog di Saker, che abbiamo tradotto in italiano nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti. Attraverso un’analisi delle premesse chiave nel discorso che ci è stato fatto negli ultimi giorni, si notano sviluppi inquietanti di un desiderio di usare questo evento per promuovere ancor più conflitto e  controllo in nome della pace e della libertà.

 
Ci risiamo...
Nella foto: il ponte di Putilovka appena distrutto presso Donetsk
Ora ci viene da pensare che le coincidenze siano davvero un po' troppe, per scartare l'ipotesi che la Chiesa ortodossa sia una vittima designata della guerra mondiale in corso:
 
Inizio del round finale di manifestazioni violente di Maidan: 19 gennaio 2014 (giorno dell'Epifania ortodossa)
Primo scontro mortale a Slavjansk: 20 aprile 2014 (notte della Pasqua ortodossa)
Primo bombardamento di una chiesa durante la Liturgia: 8 giugno 2014 (giorno della Pentecoste ortodossa)
Ripresa delle ostilità ucraine in larga scala contro il Donbass: 18 gennaio 2015 (vigilia dell'Epifania ortodossa)
 
PER FAVORE... togliete i calendari ortodossi dalle mani degli analisti della destabilizzazione!!!
 
Buona Teofania! С Богоявлением!

Tropario, tono 1

Nel Giordano, al tuo battesimo, Signore,/ si è manifestata l'adorazione della Trinità:/ la voce del Padre ti ha reso testimonianza,/ chiamandoti Figlio diletto;/ e lo Spirito, in forma di colomba,/ ha confermato la verità di questa parola./ Ti sei manifestato, o Cristo Dio,/ e hai illuminato il mondo: gloria a te.

 

Contacio, tono 4

Ti sei manifestato oggi a tutto il mondo,/ e la tua luce, Signore, è stata impressa su di noi,/ che riconoscendoti a te inneggiamo:/ sei venuto, sei apparso,/ o luce inaccessibile.

Тропарь, глас 1

Во Иорда́не креща́ющуся Тебе́, Го́споди,/ Тро́ическое яви́ся поклоне́ние:/ Роди́телев бо глас свиде́тельствоваше Тебе́,/ возлю́бленного Тя Сы́на имену́я,/ и Дух в ви́де голуби́не,/ изве́ствоваше словесе́ утвержде́ние./ Явле́йся Христе́ Бо́же,/ и мир просвеще́й, сла́ва Тебе́.

 

Кондак, глас 4

Яви́лся еси́ днесь вселе́нней,/ и свет Твой, Го́споди, зна́менася на нас,/ в ра́зуме пою́щих Тя:/ прише́л еси́, и яви́лся еси́,/ Свет Непристу́пный.

Tropar, glasul 4

În Iordan Botezându-Te Tu, Doamne,/ închinarea Treimii s-a arătat./ Că Glasul Părintelui a mărturisit Ţie,/ Fiu Iubit pe Tine numindu-Te;/ şi Duhul, în Chip de Porumbel,/ a adeverit întărirea Cuvântului,/ Cel Ce Te-ai arătat, Hristoase Dumnezeule/ şi lumea ai luminat, Slavă Ţie.

 

Condac, glasul 4

Arătatu-Te-ai astăzi lumii/ şi Lumina Ta, Doamne, s-a însemnat peste noi,/ care cu cunoştinţă Te lăudăm./ Venit-ai şi Te-ai arătat,/ Lumina Cea Neapropiată.

 

 
Un esame dell’odio verso Vladimir Putin e la Russia

Poco meno di un anno fa, presentavano un articolo sulla demonizzazione di Putin e della Russia scritto da un professore di orientamento progressista, Stephen F. Cohen. Ci sembra più che giusto presentare oggi, nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti, un altro articolo sullo stesso argomento, questa volta di un professore di orientamento conservatore, Boyd D. Cathey. Entrambi i docenti sono buoni conoscitori della Russia, e pur partendo da premesse molto diverse, arrivano a conclusioni sorprendentemente coincidenti. Durante una campagna mondiale di distorsione della verità, cercare di ricostruire e presentare un quadro reale non è affatto un’operazione di posizione politica: è un operazione di principi etici. Se il quadro che leggiamo oggi è un po’ più attento alla posizione di Putin sulla restaurazione del cristianesimo ortodosso e della morale tradizionale, questo è dovuto al fatto che la destra americana è generalmente più sensibile alle questioni dei principi religiosi, ma come si può vedere confrontando i due articoli, il punto fondamentale condiviso dai due autori è che il mondo occidentale sta oggi facendo un passo avventato e suicida nel distanziarsi dalla Russia.

 
Un paio di articoli geopolitici dal blog di Saker

Il blog italiano di Saker è inattivo da un paio di giorni (segno che la comunità internazionale dei blog di Saker sta riuscendo realmente a portare un contributo di cambiamento di coscienze, e pertanto ogni motivo è buono per oscurarlo); nell’attesa che si sblocchi il problema del domain del sito, presentiamo un paio degli ultimi articoli del blog di Saker tradotti in italiano nella sezione “Geopolitica ortodossa”: il primo, Il mito della conquista cinese della Siberia, ci aiuta a riflettere sull’inanità dello spauracchio del “pericolo giallo” con cui si vorrebbero oggi dividere Russia e Cina. Il secondo è un contributo dello straordinario Israel Shamir, dal titolo I troll contro la Russia, che raccoglie un po’ troppe cose per poterle facilmente elencare in breve, e spazia dalla fine della pazienza russa a essere sfruttata nei giochi diplomatici, alle differenti attitudini occidentale e russa di fronte alla questione ebraica, alle razioni russe alla guerra economica.

 
Due letture esterne al nostro sito

Oggi vi proponiamo un paio di escursioni al di fuori (ma mica tanto...) di questo blog e del nostro sito parrocchiale.

1) Il sito del CIVG (Centro di Iniziative per la Verità e la Giustizia) pubblica la lettera aperta di Elena Bondarenko (nella foto), un appello che vi invitiamo a leggere per capire come in Ucraina oggi si veda di tutto fuorché libertà e democrazia.

2) Dario Daniele Raffo, collaboratore del periodico online Stato e Potenza in alcune aree, compresa la fenomenologia della Chiesa ortodossa, ha pubblicato un'intervista [NOTA: ormai non più disponibile in rete], nella quale ci ha posto alcune interessanti domande sullo sviluppo e le possibili degenerazioni dell’Ortodossia in Italia

Ringraziamo entrambi i siti per l’amicizia e l’attenzione che ci accordano, e invitiamo i nostri lettori ad approfondirne le tematiche, che ci aiutano a vedere il mondo con occhi nuovi e non standardizzati.

 
FOTO – le nuove chiese in costruzione a Mosca

Il fotografo Ivan Mikhailov ha realizzato per The Calvert Journal un servizio fotografico che riproduciamo nella sezione “Pastorale” dei documenti, assieme ad alcune nostre considerazioni in materia. Potremo osservare come le nuove chiese (una minuscola frazione di quelle che sono state chiuse e distrutte durante gli anni del regime sovietico) riprendono un posto inserendosi all’interno dei sobborghi di Mosca, anche in luoghi dove da una vita nessuno ricorda più una chiesa aperta.

 
Le cadute di Roma

Padre Andrew Phillips ci aiuta a vedere l’immagine di Mosca terza Roma non come un mito del lontano passato, a come una concreta possibilità del prossimo futuro. Osserviamo nella traduzione italiana del suo saggio, dedicato alle tre storiche cadute di Roma, come la terza di queste cadute sia ancora reversibile e possa offrire a tutti noi un’autentica speranza di un futuro cristiano.

 
Peculiarità del carattere nazionale russo

Abbiamo già presentato Dmitry Orlov (il sociologo russo-americano autore degli studi sul collasso delle civiltà) con alcuni dei suoi interventi acuti e ironici sulla crisi mondiale in corso. Ci fa piacere continuare a presentarvi i suoi testi con la traduzione italiana di un saggio sul carattere russo, che partendo dalla figura fiabesca di Zimnik (nell’immagine), la divinità pagana che congela i bambini cattivi, ne trae una lezione sulla capacità di reazione russa alle minacce, sia a livello personale che statale, sulla resistenza alle invasioni e alle potenze straniere, e termina tracciando un quadro fin troppo inquietante di come la reazione russa può riuscire a congelare un Occidente impreparato e sbruffone.

 
Metropolita Ilarion: la Chiesa della Rus' prega affinché nella terra ucraina ritorni la pace

Presentiamo nella sezione “Confronti” dei documenti il testo russo e la traduzione italiana della conversazione tra il metropolita Ilarion (nella foto) e il giornalista televisivo Aleksandr Rogatkin nella trasmissione Tserkov' i mir (la Chiesa e il mondo) del 10 gennaio 2015. Il tema della conversazione è la situazione religiosa in Ucraina, con la spiegazione di come la Chiesa può davvero non fare politica (il che non significa non prendere le difese dei più deboli e non denunciare i soprusi), anche nei momenti più drammatici.

 
Padre Sergej Sveshnikov sui cristiani e la TV

Padre Sergej Sveshnikov, di cui abbiamo presentato numerosi saggi sul nostro sito, ha scritto anche un testo breve ma essenziale sugli effetti della televisione sul cristiano ortodosso (effetti che padre Sergej misura soprattutto sul metro dello spreco del tempo e sul mantenimento di contenuti dannosi per l’anima). Offriamo la traduzione italiana dei consigli di padre Sergej nella sezione “Ortoprassi” dei documenti.

 
Arciprete Andrew Phillips: due punti della situazione geopolitica nel 2015

Dopo le sue considerazioni per l’inizio del 2015, che abbiamo tradotto due settimane fa, padre Andrew Phillips non è rimasto inattivo, e ci ha offerto negli ultimi giorni due punti della situazione mondiale, rispettivamente intitolati Notizie di tristezza e di speranza e La fine del Nuovo Ordine Mondiale, che abbiamo tradotto in italiano in un singolo documento della nostra sezione “Geopolitica ortodossa”. I problemi dell’indebitamento e della guerra economica, delle reazioni dei paesi sovrani alla visione egemonica del Nuovo Ordine Mondiale, le politiche fallimentari di tolleranza selettiva e le vere forze dietro alle campagne di scristianizzazione in Medio Oriente e in altri paesi sono tutti tra gli argomenti trattati in questi testi, con la competenza e il punto di vista stabilmente ortodosso che padre Andrew ha saputo mantenere nel corso di anni di osservazione.

 
Considerazioni ortodosse sulla decima ecclesiastica

Quando si parla della decima in ambiente cristiano ortodosso, si tocca un tema delicatissimo e molto controverso, che suscita difese appassionate della pratica della decima accanto ad altrettanto appassionate condanne di quello che è percepito come uno svilimento dell’Ortodossia di fronte a pratiche di denominazioni cristiane piuttosto recenti. Pur consapevoli di quanto sia pericoloso parlare di questo tema, tra gli ortodossi molto polarizzati in materia, presentiamo nella sezione “Ortoprassi” dei documenti il testo russo e la traduzione italiana del breve saggio di padre Sergej Sveshnikov, che ci sembra molto equilibrato, e di cui facciamo nostre le parole finali: “Da qualche parte dobbiamo pure iniziare!”

 
San Giovanni III il Misericordioso

Proprio oggi che le novità nello scenario greco fanno supporre una possibilità, per quanto limitata, di un reale cambiamento politico, i cristiani si chiedono se e quanto l’ideale dell’impero romano cristiano sia ancora fattibile e/o possa essere restaurato. A questo proposito, padre Andrew Phillips ci presenta una figura di santità di tutto rispetto: l’imperatore Giovanni III (Doukas Vatatzes), di cui abbiamo tradotto la vita in italiano nella sezione “Santi” dei documenti.

 
Lettera di un vescovo ai suoi sacerdoti

Ci è capitato di denunciare nel nostro blog diverse forme di abuso dei santi misteri e dei riti della Chiesa. Ora il nostro confratello padre Petru (Pruteanu), che da buon conoscitore della Liturgia ed esperto di pastorale e catechetica è molto attento alla proliferazione di questi abusi, ci offre un documento di enorme valore: nientemeno che una lettera inviata da un vescovo della Chiesa ortodossa romena, in cui si stigmatizzano tutte le forme abusive di benedizione sostitutive della santa comunione.

Presentiamo la lettera del vescovo, assieme ai commenti di padre Petru, nell’originale romeno e in traduzione italiana, nella sezione “Ortoprassi” dei documenti, e invitiamo a diffonderla presso tutte le chiese ortodosse in Italia.

Oggi, se vedessimo un luogo destinato al nutrimento fisico (una mensa o un ristorante, per esempio) dove le persone invitate a mangiare e bere facessero tutt’altro che mangiare e bere, impegnandosi invece in una serie di azioni sostitutive del tutto balorde (farsi mettere bicchieri e tovaglie sulla testa, farsi ungere con i condimenti, rotolarsi sotto alle tavole...), non esiteremmo neppure un secondo a denunciare questi comportamenti come forme di follia. Purtroppo, nei luoghi destinati al nutrimento spirituale, ci tocca invece assistere a comportamenti analoghi, e a sentirli pure chiamare “sante tradizioni”... Ecco perché le coraggiose denunce da parte di chierici competenti come padre Petru, e oggi anche da membri dell’episcopato romeno, sono davvero degne di essere ascoltate con attenzione e sottoscritte da tutti quelli che hanno a cuore la missione della Chiesa e il bene dei cristiani.

 
Segni di cedimento del regime ucraino

Il blog Rischio calcolato presenta un articolo tanto interessante quanto inquietante sui segni di cedimento della giunta di Kiev. Ecco, in breve, cosa potrete leggere in quest'articolo:

- L'aggravarsi di grida isteriche a Kiev e nei paesi occidentali sull'inesistente "invasione russa";

- Un decreto legge che permette agli ucraini in età di leva di sostare più a lungo in Russia per evitare la coscrizione;

- La chiusura di ottomila militari ucraini nella sacca di Debaltsevo (curioso parallelo con un analogo accerchiamento di invasori nazisti settant'anni fa);

- Il reclutamento nell'esercito ucraino di ragazzi di 16 e 17 anni (qualcuno ricorda la Hitler-Jugend?);

- le resistenze ai reclutatori, letteralmente con i forconi (anche nell'Ucraina occidentale);

- una versione grottesca della storia insegnata ai bambini;

- la norma (nella foto a fianco) che autorizza gli ufficiali a sparare sui soldati che disertano, senza processo.

Il commento finale dell'articolo lo lasciamo come (amara) sorpresa ai lettori. Intanto, vi suggeriamo di visitare questa pagina di LifeNews, con un filmato che mostra cosa resta del convento dell'icona "Ivirskaja" della Madre di Dio presso Donetsk, di cui avevamo commentato il bombardamento agli inizi di novembre:

 
Saker torna a volare sulla rete italiana

Il blog italiano di Saker è finalmente di nuovo online! Segnatevi il nuovo indirizzo, e diffondetelo per quanto possibile:

http://sakeritalia.it/

Un augurio da parte nostra a tutto il team del blog.

 
Appello del vescovo Longin contro gli arruolamenti

Mentre nell’Ucraina si assiste alla quarta mobilitazione generale nel giro di meno di un anno (sarebbe un evento comico, se non fosse una tragedia), si sta diffondendo l’appello del vescovo Longin (Zhar) di Bănceni, che noi abbiamo presentato nello scorso settembre sul nostro blog parrocchiale. Nei villaggi di lingua romena della Bucovina è andata a ruba l’edizione del giornale Libertatea Cuvântului (Libertà di parola), di proprietà di uno dei membri del consiglio comunale della città, uscita il giorno dopo la mobilitazione. Il giornale riporta il testo dell’appello di Vladyka Longin: “non mandate a morire i vostri figli mettendoli nelle mani dei satanisti”. Il testo russo dell’appello è stato pubblicizzato da Dmitrij Skvortsov sul portale Русская народная линия (Linea popolare russa), e il testo inglese è stato pubblicato, tra gli altri, anche da padre Andrew Phillips nel suo blog.

Il vescovo Longin in una delle sue rare visite al di fuori dell’Ucraina

(Milano, basilica di sant’Ambrogio, Liturgia del 19 dicembre 2014)

 
I "sacramenti validi"

Una domanda che spesso ci fanno, e che talvolta ci fanno con doppi fini, è se noi ortodossi riconosciamo la “validità” dei sacramenti delle altre confessioni cristiane (tipicamente, in Italia, i sacramenti cattolici romani). Per sapere come articolare una risposta corretta, ed evitare che quanto diciamo sia in seguito usato contro di noi, suggeriamo di dare un’occhiata alla recente risposta di padre John Whiteford, che presentiamo nella sezione “Domande e risposte” dei documenti.

 
Testimonianza sulla missione ortodossa in India

Presentiamo nella sezione “Pastorale” dei documenti una straordinaria testimonianza, sotto forma di una lettera scritta al portale Pravoslavie.ru da Clement Nehamaiyah (nella foto), studente indiano dell’Accademia teologica di San Pietroburgo (proprio quella dove ora studia il nostro confratello padre Eugenio Miosi, che di tanto in tanto ci presenta aspetti della vita dell’Accademia). La lettera, che parla delle potenzialità e delle difficoltà della missione ortodossa in India, è una delle più serie e decise affermazioni di fede ortodossa che abbiamo visto da lungo tempo, e insegna molte cose sulla pazienza necessaria a costruire un’Ortodossia locale.

 
Perché non digiuniamo durante la settimana del pubblicano e del fariseo

In questo mercoledì non ci sono le limitazioni del digiuno ortodosso che accompagnano tutti i mercoledì e i venerdì dell’anno, tranne quelli che vengono dopo le più grandi feste. Il motivo dell’abolizione del digiuno, tuttavia, non è legato a una particolare atmosfera di festa, ma alla lezione del Vangelo della scorsa domenica: non vogliamo “digiunare due volte alla settimana” come il fariseo. Lo ieromonaco Iov (Gumerov, nella foto) risponde a una richiesta di spiegazioni su questa particolare usanza della Chiesa e ad altre domande, in un testo che presentiamo nella sezione delle domande dei documenti.

 
Genova: il cammino di padre Giovanni verso l'Ortodossia

Il nostro amico Sergej Mudrov (che meriterebbe un premio per il suo accurato lavoro di descrizione in rete dell’Ortodossia nel nostro paese e in tutta l’Europa centro-occidentale) ha recentemente pubblicato su Pravoslavie.ru un articolo sul nostro confratello, l’arciprete Giovanni La Micela (nella foto), parroco a Genova. Vi presentiamo questa conversazione nell’originale russo e in traduzione italiana nella sezione “Figure dell’Ortodossia contemporanea” dei documenti.

 
Liberato dal carcere l’arcivescovo Jovan

Il 2 febbraio 2015, dopo una lunga attesa e una campagna internazionale di sostegno durata anni, l'arcivescovo Jovan di Ohrid è stato finalmente liberato dalla prigione di Idrizovo a Skopje. La scarcerazione è avvenuta con un paio di settimane in ritardo sulla data annunciata dalle autorità giudiziarie, ma tanto per sdrammatizzare, ricordiamo che la Chiesa ortodossa macedone segue il vecchio calendario, e forse non era stato specificato a quale calendario corrispondesse la data prevista...

Con la liberazione di Vladika Jovan, si riapre la possibilità di risoluzione della situazione canonica della Chiesa macedone. In questo complicato negoziato ci sarà bisogno di tutto il nostro supporto e delle nostre preghiere più sincere, perché la situazione locale è molto tesa e vi si intrecciano richieste e istanze prese molto (forse appena un po' troppo) sul serio.

 
Domande e risposte di padre Andrew Phillips (gennaio-febbraio 2015)

Anche quando non pubblica per qualche tempo sul suo blog, padre Andrew Phillips non resta inattivo nella sua fitta corrispondenza, da cui estrae sempre risposte di un certo interesse per i cristiani ortodossi. Presentiamo la traduzione italiana dell’ultima serie di domande e risposte nella relativa sezione dei documenti. In quest'ultima serie di risposte, si analizzano in particolare i problemi della diaspora ortodossa e della restaurazione di un impero cristiano.

 
La catechesi in Moldova

La mancanza di catechesi battesimale è un problema che si fa sentire in modo particolare tra gli ortodossi moldavi, e di conseguenza nella maggior parte dei frequentatori della nostra parrocchia.

Il nostro confratello, padre Petru (Pruteanu), è molto sensibile e attento a questo fenomeno, che cerca di contrastare con un suo eccellente piano di preparazione catechetica, che abbiamo presentato sul nostro blog. Negli ultimi giorni, ha voluto tradurre in romeno (e noi abbiamo fornito anche la versione italiana) un importante documento redatto nel 2011 dal Santo Sinodo della Chiesa ortodossa russa, e ha aggiunto una serie di suoi commenti molto pertinenti. Le considerazioni di padre Petru sono importanti non solo in Moldova, ma anche in paesi come l’Italia, dove la partecipazione degli ortodossi alla vita ecclesiale è molto carente.

 
Un mediatore, molti intercessori

Di fronte alle obiezioni protestanti sulle preghiere di intercessione ai santi e in particolare alla Theotokos, padre John Whiteford ci offre nel suo blog una risposta che sottolinea la differenza tra i ruoli di mediatore e di intercessore nelle Sacre Scritture, e termina raccontando un interessante episodio che ha fatto si che lui stesso, da protestante, potesse passare all’Ortodossia senza alcun problema di coscienza su questo punto.

 
Altre tre analisi geopolitiche di padre Andrew Phillips

Presentiamo in quella che (per nostra scelta, ma anche nostro malgrado) sta diventando la sezione più estesa dei nostri documenti, tre testi di analisi geopolitica fatti in questi giorni dall’arciprete Andrew Phillips nel suo blog:

1) Churchill: scomode verità è un breve elenco dei fatti agghiaccianti della biografia di un personaggio che nell’occasione del cinquantennio dalla sua morte viene presentato come il simbolo di una nuova Europa con la quale non vorremmo davvero avere molto da spartire.

2) Il lungo sentiero verso la restaurazione ricorda che tra ateismo comunista e ateismo capitalista è sempre esistita una terza via: la Chiesa di Cristo, che professa la fede ortodossa. Testimone di questa terza via è l’interessante commento di un metropolita del Patriarcato di Antiochia.

3) Parigi – Berlino – San Pietroburgo? esplora un’Europa con grandi potenzialità (e un passato noto a pochi), che potrebbe aprire uno scenario di pace e di rispetto delle sovranità nazionali, se solo si scrollasse di dosso una visione anticristiana.

 
George Demacopoulos e il "fondamentalismo ortodosso"

Il termine “fondamentalismo ortodosso” si fa sentire qua e là nel mondo accademico: è stato recentemente impiegato da un professore greco-americano della Fordham University, George Demacopoulos (nella foto), in un contesto piuttosto vago e polemico. Padre John Whiteford, giunto all’Ortodossia dal mondo evangelico, e ben più cosciente dei significati del termine “fondamentalismo”, ha scritto nel suo blog una seria risposta, che abbiamo tradotto in italiano nella sezione “Confronti” dei documenti, e che faremmo bene a leggere ogni volta che qualcuno si senta tentato a usare questo termine per fare delle accuse.

 
Il rappresentante del patriarcato di Mosca a Strasburgo lancia l'allarme di una ripetizione di persecuzioni in stile sovietico in Ucraina

Pravoslavie.ru, 9 febbraio 2015

Il rappresentante della Chiesa russa a Strasburgo, igumeno Filipp (Rjabykh) ha invitato l'Unione Europea a non permettere persecuzioni contro la Chiesa ortodossa ucraina, simili alle persecuzioni subite sotto il regime sovietico, riferisce Interfax-Religion.

Come riportato in precedenza da Interfax, alla fine di gennaio il Consiglio di Kiev ha escluso la Chiesa ortodossa ucraina del Patriarcato di Mosca dalla lista delle organizzazioni religiose con privilegi fiscali sugli immobili. Il sindaco di Kiev Vitalij Klichko ha definito la decisione dei deputati incostituzionale e ha chiesto la sua abrogazione.

"Provoca ansia il fatto che 78 parlamentari a Kiev hanno votato per questa decisione. Ciò dimostra che le autorità sono pronte a dichiarare una organizzazione religiosa loro nemico politico, a iniziare una discriminazione nei suoi confronti e a sopprimere i propri diritti", ha detto il sacerdote nella sua intervista alla rivista Ogonjok.

Il primate della Chiesa ha sottolineato numerosi episodi di distruzione e incendi dolosi contro le chiese ortodosse, sequestri di chiese da parte di gruppi dell'auto-proclamato "patriarcato di Kiev," e minacce contro sacerdoti e fedeli della Chiesa ortodossa ucraina.

Secondo padre Filipp, risoluzioni come questa approvata dal Consiglio di Kiev non fanno che "versare benzina sul fuoco del conflitto civile interno in Ucraina."

"La rappresentanza a Strasburgo informa perciò il Consiglio d'Europa su questi fatti. Suggerisco che ciò sia fatto in modo più intensivo, altrimenti potremmo essere di fronte a un'aperta persecuzione contro la Chiesa canonica in Ucraina, simile alle persecuzioni atee di epoca sovietica", ha detto padre Filipp.

 
Anniversario dell'assassinio nella cattedrale

A un anno di distanza dall'assassinio di madre Ljudmila (Prjashnikova) e di Vladimir Zaporozhets nella cattedrale di Juzhno-Sakhalinsk, si sono tenute le funzioni di commemorazione funebre, di cui potete trovare un resoconto fotografico in questa pagina di Pravoslavie.ru.

Nel mese di febbraio dello scorso anno, abbiamo proposto una raccolta di notizie, un articolo di approfondimento e una riflessione sugli eroi del nostro tempo.

Eterna memoria alla monaca Ljudmila e al servo di Dio Vladimir!

 
La Chiesa russa infiltrata da spie molto insolite

Siamo stati così abituati all'idea della Chiesa ortodossa russa infiltrata dai servizi segreti russi (sovietici o post-sovietici che siano), che la notizia di un infiltrato della CIA nel Patriarcato di Mosca suona agli inizi come una notizia del tutto surreale, pari a quella di un uomo che morde un cane. Eppure, la politica delle divisioni ecclesiastiche ha sempre interessato il mondo dei servizi segreti, che vedono negli scismi un modo perfetto di dividere per governare (divide et impera).

La notizia di una (o forse più di una) “talpa” della CIA nel Dipartimento delle relazioni ecclesiastiche esterne della Chiesa russa è analizzata da padre Andrew Phillips in un saggio che abbiamo tradotto in italiano nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.

 
Intervista di Dmitrij Lapa a padre Andrew Phillips

Crediamo che i nostri lettori abbiano imparato ad apprezzare l'arciprete Andrew Phillips attraverso diversi anni di traduzioni della sua abbondante produzione di saggi sull’Ortodossia. È tuttavia piacevole sentirlo intervistare ancora una volta da Dmitrij Lapa (lo specialista russo di santi inglesi che abbiamo già presentato in uno dei nostri articoli del luglio del 2013), in una conversazione che tocca molti temi, e che mostra quanto la nostra parrocchia a Torino e la parrocchia retta da padre Andrew a Colchester siano vicine nella pratica pastorale, nelle vicende legate all’Ortodossia in Occidente, ma soprattutto nella visione cristiana generale. Presentiamo l’intervista nel testo russo e in traduzione italiana nella sezione “Figure dell’Ortodossia contemporanea” dei documenti.

 
L’inutile accordo che tutti volevano

Il secondo accordo appena firmato a Minsk per la risoluzione della crisi ucraina è stato presentato a grandi titoli (probabilmente perché i media affamati di successi occidentali non avevano niente di meglio da offrire), ma come era da aspettarsi, poco di questo accordo è stato commentato in modo chiaro e intelligente. Lasciamo la parola a Saker, che ci spiega perché il contenuto dell’accordo è quasi tutto (a parte una singola clausola di carattere esclusivamente militare) un insieme di sciocchezze, e perché questo documento che non risolve nulla ha effettivamente contribuito a dare a tutte le controparti qualcosa che desideravano, ma che va letto tra le righe. Come sempre, l’analisi di Saker è nella nostra sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.

 
I rasofori nella Chiesa ortodossa russa

In seguito a documento episcopale sul monachesimo, pubblicato alcuni giorni fa a Mosca, padre Petru (Pruteanu) ha fatto nel suo blog Teologie.net una serie di osservazioni molto pertinenti, che danno anche una chiave di lettura e di comprensione di come diverse Chiese ortodosse affrontano in diversi modi il tema dei successivi stadi della vita monastica. Tra questi, il rasoforato (o rasoforia), ovvero lo stato di portatore di raso (la tonaca monastica), che nella tradizione cattolica corrisponde a grandi linee ai voti semplici, è lo stadio meno ben definito (e di conseguenza, quello che presenta il maggior numero di varianti locali). Per chi desidera approfondire il tema del monachesimo ortodosso, il saggio di padre Petru, che presentiamo in romeno e in italiano nella sezione “Ortoprassi” dei documenti, è un prezioso aiuto alla comprensione.

 
Saker: La seconda venuta, la fine dei tempi, l'Anticristo, l'Ortodossia e l'Islam

In occasione della domenica di Carnevale (che nel ciclo annuale delle funzioni ortodosse è dedicata alla seconda venuta di Cristo e al Giudizio universale), il nostro amico Saker ha presentato una sua analisi che comprende il testo integrale (e poco conosciuto) del Sinassario di questa domenica, e ci offre alcuni spunti interessanti sulla visione escatologica comune tra cristiani ortodossi e musulmani. Non ci siamo fatti scappare l’occasione di tradurre questo testo, che mostra come Saker, di professione analista militare e geopolitico, è anche molto addentro a una visione teologica ortodossa. Presentiamo la nostra traduzione italiana del saggio di Saker nella sezione “Confronti” dei documenti.

 
Un pensiero su Ucraina e Jugoslavia

Tra i commenti a un saggio presentato su Russia Insider, abbiamo trovato un dato che fa pensare:

La Jugoslavia, un paese di oltre 250.000 chilometri quadrati che riuniva popolazioni e culture differenti, è stata spezzettata come legna da ardere ed è stata trasformata in 7 nazioni (sette nazioni!). Per l’Occidente (che aveva degli interessi in questa spartizione) questa è stata cosa buona e giusta.

L’Ucraina, un paese di 600.000 chilometri quadrati che riunisce popolazioni e culture differenti, ha un’integrità territoriale così sacrosanta da non poter avere nemmeno qualche livello di rappresentatività autonoma locale (eccetto naturalmente a Leopoli, e una lontana segreteria telefonica a Washington, a 8.000 chilometri di distanza).

Pensiamo a questo, quando riflettiamo sulla disonestà delle politiche dei doppi standard...

 
L’incubo americano: sulla globalizzazione dell’insonnia

Alcuni possono credere che le obiezioni di parte ortodossa contro la politica di supremazia americana risentano ancora di un anti-occidentalismo da “guerra fredda ecclesiastica”, ma tale contrapposizione è solo materia di ricordi storici. Padre Andrew Phillips, offrendoci un’analisi ragionata ed equilibrata delle posizioni favorevoli al “sogno americano” e di quelle contrarie (che potremmo definire le cautele verso “l’incubo americano”), non ha una posizione negativa né sul paese né sul suo popolo, ma ricorda le parole di San Giovanni di San Francisco: “L'America è un grande paese, ma la sua caduta sarà causata dall'avidità e dalla lussuria”. Abbiamo tradotto in italiano il saggio di padre Andrew nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.

 
L'uomo dello tsar a Teheran

Uno degli aspetti di cui l’attuale russofobia non sembra tenere nessun conto è la reazione che avranno i russi a tanto fanatismo lanciato contro di loro. Per ricordarci di quanto coraggio e abnegazione è capace il popolo russo in situazioni estreme, il blog The Soul of the East ci ricorda la figura di Aleksandr Griboedov (nel ritratto), un celebre poeta e drammaturgo russo degli inizi del XIX secolo, divenuto ambasciatore a Teheran e tragicamente ucciso non ancora trentacinquenne in un tumulto anti-russo. Griboedov non è certamente un martire cristiano, né un vero testimone dell’Ortodossia (anche se affrontò la morte per salvare tre schiavi cristiani fuggiti da un harem persiano, e questo è un segno abbastanza eloquente di coraggio e dedizione agli ideali cristiani) ma chi immagina oggi che vi sarà poca o nessuna resistenza tra i russi a un ordine mondiale anti-cristiano, farà bene a ricordare esempi come questo. Presentiamo il saggio su Aleksandr Griboedov in traduzione italiana nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.

 
L’elite occidentale contro il resto del mondo

Un tempo la parola francese élite rappresentava un concetto di qualità (come del resto la parola aristocrazia). Con il proseguimento delle politiche più impopolari e ingiuste che riusciamo a immaginare, imposte dall’elite occidentale sui propri stessi popoli, non ci stupirà se un giorno la parola assumerà una connotazione negativa, o diventerà una vera e propria parolaccia. Per il momento, vediamo alcuni aspetti dei rischi a cui l’elite occidentale sta sottoponendo il mondo in una recente analisi di padre Andrew Phillips, che presentiamo in traduzione italiana nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.

 
La più stupida sanzione di sempre

Il blog italiano di Saker riporta una traduzione che vi invitiamo a leggere: si tratta di una serie di commenti di Saker sull'ultima ignobile sanzione degli "eurocretini" (un ottimo neologismo): il popolare cantante Iosif Davydovich Kobzon (nella foto), nato nel 1937 nel Donbass, è stato bannato dall'ingresso nell'Unione Europea per avere fatto il suo mestiere (...il cantante!) e aver promosso aiuti umanitari. Un dato che non è accennato nell'articolo, ma che riteniamo comunque importante menzionare, è che Kobzon è pluripremiato al merito da parte della Chiesa ortodossa russa per atti di coraggio e di carità.

 
Note di viaggio di una coppia italorussa

Lui è italiano e cattolico, lei è russa e ortodossa: una storia comune ormai a molti matrimoni misti... eppure la storia che vi vogliamo presentare ha qualcosa di speciale. Il loro viaggio in Russia ha voluto essere prima di tutto un viaggio di fede, e ha lasciato non solo dei bellissimi ricordi da condividere, ma quella che a nostro modesto parere è una testimonianza di fede di prim’ordine.

I nostri corrispondenti desiderano restare anonimi, e rispettiamo la loro scelta. Lasciamo che a parlare sia soprattutto il messaggio, e non tanto i messaggeri, ai quali va comunque la nostra gratitudine per le note di viaggio, corredate da una splendida galleria fotografica, che possiamo trovare nella sezione “Testimoni dell’Ortodossia” dei documenti.

 
Intervista a un prete ortodosso giapponese

Non perdetevi l’intervista all’arciprete Gregorio Mizuno (nella foto) realizzata da Marco Mannino Giorgi sul blog Cristianità ortodossa. Oltre a trasmetterci particolari interessanti della vita di una Chiesa ortodossa locale, Marco è riuscito a dimostrarci quant’è facile creare un ponte sull’Ortodossia di una nazione apparentemente tanto distante. Complimenti a Marco, che ci ha ricordato uno degli usi più positivi di Internet nel mondo.

 
Naufragio o salvezza sui fiumi di Babilonia?

Padre Andrew Phillips ha recentemente pubblicato sul suo blog un testo di ricordi e valutazioni, in cui l’esilio degli ortodossi russi sulle rive della Senna è legato simbolicamente al lamento sui fiumi di Babilonia (il Salmo 136, che nell’uso ortodosso è cantato in modo speciale al Mattutino nel periodo del Triodio quaresimale). La traduzione francese è apparsa grazie a Claude Lopez-Ginisty sul blog Orthodoxologie, e ha suscitato un certo dibattito (non senza polemiche) sul blog di discussione Parlons d’Orthodoxie, mentre noi presentiamo la traduzione italiana nella sezione “Confronti” dei documenti.

Le posizioni di padre Andrew sulle degenerazioni e le “relazioni pericolose” con l’intellettualismo e il laicismo della diaspora russa a Parigi sono argomenti ben noti, e già ricoperti in numerosi saggi da noi tradotti; il testo presente riporta invece una serie di interessanti ricordi personali, e un appello al sostegno morale all’arcivescovo Job (Getcha) di Rue Daru, sostegno che ci sentiamo pienamente di condividere.

 
Un confronto sulla Liturgia copta

Il nostro confratello, il protopresbitero Iosif Restagno (nella foto, a sinistra), ha tenuto nello scorso anno una relazione sul significato della Proscomidia nella Divina Liturgia. Il testo è una lettura interessante, e vi proponiamo di andarlo a vedere sul sito dell’Arcidiocesi greco-ortodossa, dove è stato caricato di recente. Di particolare interesse il tentativo di padre Iosif di collegare strettamente la pratica della Proscomidia all’Ortodossia, come espressione di equilibrio teandrico nelle funzioni sacre. Purtroppo, l’assenza di un rito esplicito della Proscomidia in una serie di liturgie antico-orientali spinge padre Iosif ad affermazioni temerarie come questa:

La sua assenza [i.e. della Proscomidia] presso il rito copto denota il fatto che non ne sentirono la necessità di conservarla, non avendo conservato l’ortodossia.

Sarà proprio così? Davvero i copti “non conservarono” il rito della Proscomidia? Per non conservare qualcosa, bisogna averlo avuto agli inizi...

Per chiarire l’enigma, abbiamo deciso di tradurre in italiano nella sezione “Confronti” dei documenti il lungo e dettagliato articolo sulla Frazione nella Liturgia copta ortodossa, scritto anni fa dal nostro amico, padre Gregory Tillett (nella foto, a destra), prete della Chiesa copta a Sydney e liturgista e accademico di un certo livello. A nostro parere, non è certamente l’apparente assenza di un esplicito rito della presentazione delle offerte a costituire la cartina di tornasole dell’ortodossia della Chiesa copta (così come, in una polemica nata e morta secoli or sono, non fu l’apparente assenza di un’epiclesi esplicita nella Messa romana a costituire il banco di prova dell’ortodossia della Chiesa di Roma), ma vogliamo che voi stessi siate i giudici: analizzate con attenzione la Frazione nella Liturgia copta, e valutate voi stessi se questa corrisponda a un’attitudine di mancata conservazione dell’ortodossia.

 
100 pagine di blog
I lettori più attenti avranno notato, in fondo alla pagina principale del sito, che il nostro blog è arrivato a contare ben 100 pagine. E con 15 voci di blog a pagina, il conto è presto fatto: circa 1.500 voci di blog in meno di tre anni di attività, con la presentazione di centinaia di articoli, saggi, filmati e altro materiale. Oltre 60.000 visite all'anno testimoniano un interesse che da una parte ci gratifica, dall'altra ci spinge a fornire con costanza materiale di una certa qualità su temi legati alla Chiesa ortodossa. Per tutti quelli che hanno trovato spunti interessanti sul nostro sito, ci impegnamo in uno sforzo aggiuntivo nella Grande Quaresima che si apre oggi; per chi può non avere condiviso le nostre posizioni, chiediamo perdono, come è nostro dovere cristiano di fare, per ogni offesa che possiamo avere recato.
 
Come una musulmana è divenuta iconografa

Una toccante testimonianza di Alla Meshcherova, che riportiamo in russo e in traduzione italiana nella sezione “Figure dell’Ortodossia contemporanea”, ci racconta come una pittrice russa musulmana si sia accostata all’Ortodossia dopo un incontro miracoloso con la beata Ksenija di San Pietroburgo, e come questo viaggio l’abbia portata a essere un’iconografa di talento.

 
Elenco dei santi invocati nel momento del bisogno

Spesso ci chiedono quali santi ortodossi siano i patroni di un dato mestiere, o chi bisogna invocare per qualche aiuto specifico. Ovviamente, questi tipi di venerazione nascono spontaneamente dalla pietà popolare, quindi non potrà mai esserci una lista di “santi per ogni occasione” che abbia pretese di universalità.

A titolo di esempio, proponiamo nella sezione dei documenti dedicata ai santi un breve elenco che contiene santi di diversi periodi storici e di diverse chiese locali.

Un buon esercizio nella Grande Quaresima potrebbe essere quello di trovare (anche in rete) e leggere la vita di questi santi, e scoprire perché si chiede il loro aiuto per determinati gruppi di persone o in caso di determinate necessità.

 
Padre Andrew Phillips sul terrorismo dell'Occidente

Un avvertimento di padre Andrew Phillips ci invita a vedere il terrorismo (anche quello artificialmente creato a base di sostegni politici) in chiave esclusivamente spirituale, perché il fallimento della civiltà occidentale come la conosciamo potrebbe risultare nella fine dei tempi di cui leggiamo nella Bibbia. Leggiamo le considerazioni di padre Andrew sul tema del terrorismo dell'Occidente nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.

 
Il patriarca di Antiochia esprime un ringraziamento alla Russia

Pravoslavie.ru, 20 febbraio 2015

"Ringraziamo la Russia, il suo governo e il suo popolo e la Chiesa ortodossa russa per la posizione politica e internazionale della Russia, per il sostegno alla pace, gli sforzi per risolvere i conflitti e le crisi in tutto il mondo - soprattutto in Siria e nella regione del Medio Oriente", ha sottolineato il Patriarca Giovanni X di Antiochia e di tutto l'Oriente nel suo incontro con il ministro degli Esteri della Russia Sergej Lavrov.

"Sono anche grato per l'aiuto umanitario che la Russia ha inviato in Siria e in altri paesi della regione per chi si trova in stato di bisogno acuto. Noi apprezziamo anche gli sforzi che la Russia sta facendo per una soluzione pacifica dei problemi nella regione", ha osservato il patriarca.

 
Intervista al patriarca di Antiochia

In questi giorni, il patriarca Giovanni X (Yazigi) di Antiochia e di tutto l’Oriente  è in visita in Russia, per portare tra l’altro i ringraziamenti della sua Chiesa per gli aiuti al popolo siriano. Una sua intervista è stata pubblicata da poco in arabo e tradotta in inglese dal blog Notes on Arab Orthodoxy (una vera miniera di informazioni sul mondo cristiano arabo). Siamo in grado di presentarvene una traduzione italiana nella sezione “Figure dell’Ortodossia contemporanea”: non solo è la prima intervista a un patriarca di Antiochia che abbiamo tradotto per il nostro sito, ma è anche una voce che siamo molto felici di presentare, per il rispetto che merita nella sua confessione di fede calma, forte e sofferente.

 
Il Patriarcato Ecumenico crea un "sinodo alternativo" nella Repubblica Ceca

Abbiamo monitorato lo scorso anno la situazione della Chiesa ortodossa delle Terre Ceche e della Slovacchia, dove si era giunti con difficoltà all'elezione del metropolita Rastislav (Gont) di Praga, con l'87% dei voti del Consiglio ecclesiastico della Chiesa autocefala locale.

L'unico vescovo dissidente, l'ottantasettenne arcivescovo Symeon di Brno e di Olomouc, è stato sostenuto dal Patriarcato Ecumenico come autentico locum tenens del trono vacante di una Chiesa che peraltro aveva già scelto il proprio capo (essere chiesa "autocefala" significa proprio questo) con una procedura obiettivamente corretta e canonica.

A causa del dissidio in corso, la Chiesa delle Terre Ceche e della Slovacchia non ha potuto avere rappresentanza al sinodo panortodosso tenuto al Fanar l'anno scorso.

Ben lungi dal cercare di trovare una soluzione con dialogo e negoziati, il Patriarcato Ecumenico ha autorizzato la scorsa domenica la consacrazione del vescovo vicario Isaia (Slaninka) di Shumperksk, gettando così le basi di un "Sinodo alternativo" in spregio a qualsiasi regola canonica sulla presenza di una sola Chiesa in un territorio canonicamente regolato.

Uno schiaffo alla gran maggioranza dei fedeli ortodossi della Repubblica Ceca e della Slovacchia, e indubbiamente uno schiaffo alla Chiesa russa, che ha riconosciuto la legittimità del Sinodo guidato dal metropolita Rastislav.

Il diacono Andrej Kuraev, nel suo commento alla notizia, anticipa la domanda che si fanno tutti quelli che sono addentro alla situazione: un gesto come questo potrebbe bloccare il Concilio panortodosso programmato per il 2016.

 
Come decostruire i nazisti

Il momento del collasso finale della giunta di Kiev si sta avvicinando rapidamente, e può essere misurato a suon di numeri, da quelli modesti (come 174, il numero di carri armati dell’esercito ucraino catturati dalle forze armate della Novorossija nella sacca di Debaltsevo) a quelli più consistenti (come 8.000, il numero dei renitenti alla leva nella sola regione di Ivano-Frankovsk, una delle roccaforti dell’uniatismo galiziano). Cercare di indovinare il momento del collasso del sistema non è granché utile: il compito ciclopico che resta invece da affrontare è la decostruzione dell’ideologia nazista che ha finora offerto una delle poche (e assai discutibili) basi di forza della giunta. Rostislav Ishchenko ci spiega come si può portare avanti tale compito in un’analisi su Aktual'nye kommentarii, che offriamo nell’originale russo e in traduzione italiana nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.

 
Risposta di Saker a un russofobo bigotto

Il nostro amico Saker ha intrapreso l’attività di blogger per molti anni con un ottimo punto di partenza: quel che conta è il messaggio e non colui che lo trasmette. Questo gli ha permesso di mantenere uno stretto anonimato (scelta che capiamo e condividiamo), e di focalizzarsi sulla situazione attuale del mondo, piuttosto che sulla sua scelta personale. Questo ha però fatto nascere molte illazioni (generalmente idiote) su di lui, e almeno in un’occasione lo ha spinto a rispondere con un articolo fino a un certo punto autobiografico. Era praticamente un anno fa (l’inizio di marzo del 2014), e Saker stava iniziando ad analizzare la situazione ucraina (cosa che ha portato il suo blog a una rilevanza internazionale, con picchi di 70.000 visitatori al giorno). A quei tempi non avevamo ancora iniziato a tradurre regolarmente le sue analisi, per cui presentiamo ora il suo articolo di un anno fa in traduzione italiana, nella sezione “Figure dell’Ortodossia contemporanea” dei documenti.

 
La Chiesa copta canonizza i 21 cristiani assassinati dall'Isis in Libia

Pravoslavie.ru, 27 febbraio 2015

La Chiesa copta ortodossa ha annunciato che i 21 cristiani egiziani uccisi dallo Stato islamico in Libia saranno commemorati nel suo calendario della Chiesa come martiri e santi.

Il papa copto ortodosso Tawadros II ha detto che i nomi dei 21 martiri decapitati dall'Isis il 14 febbraio saranno inseriti nel Sinassario copto, la lista ufficiale dei martiri canonizzati dalla Chiesa.

Un'icona dei 21 martiri, disegnata da Tony Rezk, sarà l'immagine ufficiale per commemorare la loro suprema testimonianza.

Il gruppo terroristico dello Stato islamico ha messo in onda il 15 febbraio un video che mostra la brutale decapitazione di 21 cristiani egiziani che erano stati precedentemente rapiti in Libia. I cristiani egiziani sono stati allineati lungo una spiaggia e bruscamente decapitati in uno scabroso video di cinque minuti. L'emittente Al Hayat dello Stato islamico ha prodotto il video della Libia dal titolo, "un messaggio firmato col sangue alla nazione della Croce."

Papa Francesco ha denunciato gli omicidi e ha chiamato i cristiani "martiri" che sono stati "uccisi semplicemente perché erano cristiani". Il papa ha anche sottolineato che le loro ultime parole sono state: "Gesù, aiutami".

"Il sangue dei nostri fratelli e sorelle cristiani è un grido di testimonianza da ascoltare", ha detto il papa.

"Non fa differenza che si tratti di cattolici, ortodossi, copti o protestanti", ha continuato il papa. "Sono cristiani! Il loro sangue è uno e lo stesso. Il loro sangue confessa Cristo".

I recenti omicidi in Libia hanno sottolineato agli europei la vicinanza dello Stato islamico all'Europa, portandoli alla massima allerta e alla mobilitazione delle forze di sicurezza. Allo stesso tempo, anche la testimonianza eroica di coloro che sono morti ha rafforzato la fede di molti.

Beshir Kamel, fratello di due dei martiri copti, ha detto che era orgoglioso dei suoi fratelli Bishoy e Samuel, e ha detto che il loro martirio è stato "un distintivo d'onore al cristianesimo."

Kamel si è spinto fino a ringraziare lo Stato Islamico per aver incluso la loro testimonianza cristiana nel video prima di decapitarli.

"L'Isis ci ha dato più di quanto abbiamo chiesto quando non ha modificato la parte in cui hanno dichiarato la loro fede e invocato Gesù Cristo. L'Isis ci ha aiutato a rafforzare la nostra fede", ha detto.

Kamel ha detto queste parole in un'intervista con il canale arabo di SAT 7. Il colloquio è divenuto virale, con oltre 100.000 viste a poche ore dalla sua uscita.

L'intervistatore ha chiesto Kamel quale sarebbe la sua reazione se dovesse incontrare un militante dello Stato islamico, e Kamel ha ricordato la risposta di sua madre: "Mia madre, una donna incolta di oltre sessant'anni, ha detto che gli chiederebbe di entrare in casa sua e chiederebbe a Dio di aprirgli gli occhi sul fatto che è grazie a lui che i suoi figli sono entrati nel regno dei cieli", ha detto Kamel.

 
Quanto dovremmo digiunare prima della Liturgia dei Presantificati?

Ringraziamo il nostro confratello, lo ieromonaco Petru (Pruteanu), per aver trattato sul suo blog un argomento su cui avevamo chiesto il suo parere, e sul quale riteniamo opportuno fare una riflessione molto approfondita. La Liturgia dei Doni Presantificati è un rito molto significativo della Quaresima ortodossa, ma anche impegnativo da celebrare e da calare in un contesto parrocchiale. Per questo, apprezziamo ogni consiglio che ci aiuti a integrare questa funzione nella nostra vita cristiana.

Padre Petru non ci delude mai: possiamo leggere le sue osservazioni nell’originale romeno e nella nostra traduzione italiana nella sezione “Ortoprassi” dei documenti.

 
Il Concilio inter-ortodosso del 2016 sarà cancellato?

Dopo l’ennesima notizia di un attentato alla libertà e all’autodeterminazione di una Chiesa ortodossa nel mondo, da parte dello stesso patriarcato che pretende di guidare le Chiese ortodosse nell’unità, è lecito chiedersi se il Concilio inter-ortodosso programmato per il 2016 si terrà, o se ci sono ancora ragioni per tenerlo. Padre Andrew Phillips, che come al solito non usa mezzi termini, analizza i motivi per cui l’effettivo svolgimento del Concilio è a forte rischio, in un saggio che presentiamo in traduzione italiana nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.

 
Recensione cinematografica - Pop (2012)

Vi presentiamo nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti una nostra recensione del film russo Pop (2012) di Vladimir Khotinenko, che è disponibile su YouTube in una versione con sottotitoli in italiano, a cura dei nostri amici del portale "Hristos.it".

 
La Quaresima è biblica?

Di fronte a un articolo che attacca il digiuno quaresimale come pratica contraria alle Scritture, padre John Whiteford presenta un elenco preciso di riferimenti biblici e alcune sue considerazioni che dimostrano quanto la pratica del digiuno ortodosso sia in sintonia con la Bibbia. Presentiamo il saggio di padre John nella sezione “Domande e risposte” dei documenti.

 
Partire per la Russia o rimanere in Occidente?

L’attuale isteria anti-russa sta già portando in Inghilterra a minacce di morte a preti ortodossi. Padre Andrew Phillips, che più volte ci ha ricordato le profezie che parlano di fuga in Russia dei fedeli ortodossi dell’Occidente, ci aiuta a valutare gli scenari possibili di un’alternativa tra la fuga e la resistenza, anche tra i semplici credenti. Un cristiano (se non ha letto il Vangelo dormendo) deve essere sempre preparato a persecuzioni per la sua fede, e le considerazioni di padre Andrew, che presentiamo in russo e in italiano nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti, possono proprio aiutarci a creare le categorie mentali per una scelta che speriamo di non dover mai compiere, ma che potrebbe essere tragicamente attuale per alcuni di noi.

 
Una breve storia dell'Ucraina

Per i nostri lettori che sanno l'inglese, presentiamo una serie di video interessanti e istruttivi con una storia dell'Ucraina raccontata da un italiano famoso nel mondo: Jimmie Moglia, nato a Torino e residente a Portland nell'Oregon.

Nella sua vita di ingegnere elettronico e imprenditore, Jimmie Moglia non ha mai abbandonato la sua passione per gli studi umanistici e storici: pubblica opere su Dante Alighieri e Shakespeare, che aiutano ad apprezzare il valore della grande letteratura nella vita quotidiana. Le sue conoscenze della storia dell'Occidente e dell'Oriente cristiano sono molto brillanti e accurate, e ascoltare le sue analisi sulla storia dell'Ucraina è un vero piacere per chi sa apprezzare la buona cultura.

Proprio quando dicono che sia gli americani sia gli italiani sono paurosamente ignoranti di quel che succede in Ucraina, è provvidenziale che questo stereotipo sia ribaltato proprio da un torinese che vive negli Stati Uniti.

Eccovi i video di YouTube con la breve storia dell'Ucraina narrata da Jimmie Moglia:

Parte 1

Parte 2

Parte 3

Parte 4

Parte 5

Parte 6

 
L'isteria antirussa della presidente lituana Dalia Grybauskaitė

I pregiudizi sono davvero duri a morire, e quelli sulla Russia hanno la caratteristica di essere anche estremamente pericolosi. Per evitare di farci prendere da idee tendenziose, proviamo a considerare come in uno dei paesi dell’Unione Europea, la Lituania, i pregiudizi antirussi distorcono l’immagine stessa della nazione. In un articolo dedicato alla presidente lituana Dalia Grybauskaitė (nella foto), passata da una carriera nel PCUS a un’attitudine paranoica contro la Russia, vediamo lo specchio dei pregiudizi di molti altri paesi. Presentiamo l’articolo in traduzione italiana nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.

 
Il problema dell'arte nell'Ortodossia anglofona: un saggio di recensione

Una riflessione sul ruolo dell’arte nell’Ortodossia è sempre importante, a maggior ragione quando gli ortodossi in Occidente si chiedono quali siano i passi da compiere in un mondo così vasto.

Abbiamo già accennato a questo tema, per esempio nelle parole di padre Seraphim Rose a proposito della cura per anima e spirito, o nelle note sui padri di Optina e sul loro approccio all’arte non religiosa.

Oggi Richard Barrett, in un articolo su Orthodox Arts Journal che presentiamo in traduzione italiana nella sezione “Figure dell’Ortodossia contemporanea”, ci porta in un viaggio attraverso alcune delle opere che cercano di dare una risposta al ruolo dell’arte e degli artisti nella cultura ortodossa.

 
Ci potrebbe essere un briciolo di verità nella propaganda ucraina?

Una delle ultime analisi storiche fatte da Saker ci aiuta a gettare un po’ di luce sulle differenze tra ucraini e russi (differenze reali, basate su processi storici seriamente provati, e non su idee mitizzate) e anche a capire qualcosa di più sulla complicata e controversa relazione storica tra russi e tartari. Presentiamo il saggio in traduzione italiana nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.

 
Intervista al vescovo Filipp di Karasuk

Tra le sue interviste ai vescovi della Chiesa russa, il portale Pravmir ha incontrato diversi personaggi interessanti. Questa volta è il turno dell’intervista di Oksana Golovko al vescovo Filipp (Novikov) di Karasuk, una cittadina di interesse archeologico presso Novosibirsk, alla frontiera tra Russia e Kazakistan. Osserviamo come la vita di un semplice ragazzo della periferia di Mosca si trasforma gradualmente in un ruolo straordinario di servizio in tutti i campi sociali, assistenziali ed educativi, un modello per ogni evangelizzazione del XXI secolo. Presentiamo l’intervista a vladyka Filipp in russo e in traduzione italiana nella sezione “Figure dell’Ortodossia contemporanea” dei documenti.

 
L’inflazione in Ucraina al 272 per cento

The Vineyard of the Saker, 8 marzo 2015

L'inflazione in Ucraina è ufficiosamente al 272 per cento. E non lo dice una fonte di propaganda sponsorizzata dal Cremlino, o qualche blogger russo rabbiosamente nazionalista, ma il molto anglo-sionista Washington Post.. Nello stesso articolo, il WAPO afferma anche che la grivna è in caduta libera:

Si può solo tirare a indovinare se questa ammissione è fatta nella speranza di ottenere più finanziamenti per il regime di Kiev, oppure se la sua intenzione è quella di segnalare che è arrivato per tutti il tempo di abbandonare la nave, ma io sono personalmente molto più incline a credere a quest'ultima versione. Il WAPO di fatto dice che "è difficile sopravvalutare quanto sia in crisi l'Ucraina" e "l'inflazione annuale dell'Ucraina è già del 272 per cento, e, peggio ancora, acquista velocità. Infatti, il tasso di inflazione mensile è del 64,5 per cento, che si traduce in un'inflazione del 39.000 per cento in un anno, più che sufficiente per qualificarsi come stato di iperinflazione" (leggete l'articolo completo, è molto interessante).

Qualcuno crede ancora che questo regime di mostri nazisti sia autosufficiente?

Saker

 
Le comunità ortodosse del Lussemburgo

Il blog di discussione Parlons d’Orthodoxie riporta un articolo del Luxemburger Wort sulle parrocchie ortodosse in Lussemburgo. L’articolo è arricchito da tre belle serie di fotografie, che catturano momenti della vita dei cristiani ortodossi nel paese. La nostra versione italiana dell’articolo è disponibile nella sezione “Figure dell’Ortodossia contemporanea” dei documenti.

 
Altri contributi da Jimmie Moglia

Il blog italiano di Saker ci offre alcune sorprese da parte di Jimmie Moglia, di cui abbiamo presentato la settimana scorsa i video della storia dell’Ucraina.

Vi invitiamo ad andare a vedere questa voce del Saker blog italiano, dove potrete leggere un’intervista con l’autore, e scaricare in formato PDF uno dei suoi libri, “USA e getta”, una precisa analisi delle contraddizioni alla base della civiltà americana... e di molti dei disastri di cui oggi soffriamo le conseguenze.

 
Intervista all'arcivescovo Luka di Zaporozh'e

Martedì 10 marzo abbiamo avuto in visita alla nostra chiesa l’arcivescovo Luka (Kovalenko) di Zaporozh’e e Melitopol’ (nella foto, al termine di un Moleben di ringraziamento a san Massimo di Torino), una persona di grande profondità umana e spirituale. Ne abbiamo avuto una piena conferma discutendo con lui di molti temi. Ci fa piacere condividere questa figura anche con i nostri lettori, e abbiamo trovato un’interessante intervista fattagli nel maggio 2013 da Irina Levchenko, per il portale Pravoslavie i Mir. La presentiamo nell’originale russo e in traduzione italiana nella sezione “Figure dell’Ortodossia Contemporanea” dei documenti.

 
Lo stato post-sovietico e la santa Rus'

Padre Andrew Phillips ci aiuta a riflettere sulle nostre facili generalizzazioni riguardanti la Russia. Di fatto, la realtà dello stato post-sovietico (che non riguarda solo  la Russia, ma molti altri paesi) può essere molto lontana dall’ideale della santa Rus’, ma come ci fa notare padre Andrew (che è il primo a sottolineare le mancanze) vediamo come la Russia di oggi si sta per lo meno muovendo in direzione dell’ideale della santa Rus’, e questa non  è cosa da poco. Forse il processo non è ancora concluso nemmeno per portare la Federazione Russa a vantare il livello di “stato ortodosso”, ma la direzione è chiara. Presentiamo le considerazioni di padre Andrew nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.

 
"Una chiesa superflua": le autorità di Ternopol' tassano una sola chiesa – quella ortodossa

Pravoslavie.ru – Ternopol', 10 marzo 2015

Il consiglio comunale di Ternopol' ha deciso di dichiarare una chiesa "in eccesso", come riferisce il servizio stampa della Chiesa ortodossa ucraina. Il consiglio comunale ha adottato una decisione secondo la quale i beni appartenenti a tutte le organizzazioni religiose sono esenti da tasse di proprietà. Tutte tranne una.

I consiglieri hanno sottolineato che questo vantaggio non si applica ai luoghi di culto della Chiesa ortodossa ucraina.

Tale decisione apertamente provocatoria e illegale è stata presa dai membri del consiglio comunale di Ternopol' nella sessione del 3 marzo 2015, confermando così l'abbandono della legislazione ucraina, che stabilisce il trattamento equivalente di tutte le religioni da parte dello stato – scrive il sito web della Chiesa ortodossa ucraina.

Commentando la decisione del consiglio comunale di Ternopol', il sindaco Sergej Nadal ha confermato che dal pagamento della tassa di proprietà sono esentati tutti i luoghi di culto – "tutti tranne le chiese del patriarcato di Mosca".

Va notato che in tutti gli anni dell'indipendenza ucraina il consiglio comunale di Ternopol' ha apertamente ignorato il diritto costituzionale dei credenti di stabilire comunità religiose, fornendo nel centro amministrativo regionale un solo luogo per la costruzione di un tempio della Chiesa ortodossa ucraina – riferisce il comunicato.

A causa della decisione dei consiglieri comunali, è stata sottoposta a discriminazione fiscale l'unica chiesa ortodossa della città – la cattedrale delle sante martiri Fede, Speranza e Carità e della loro madre Sofia. Questa situazione è un esempio lampante di discriminazione per motivi religiosi, che richiede una chiara valutazione da parte delle organizzazioni internazionali per i diritti umani.

"Alcuni membri del consiglio comunale di Kiev avevano fatto lo stesso tentativo di infrangere la legge e di compiere una cinica discriminazione contro la Chiesa, ma il sindaco di Kiev ha annullato questa decisione odiosa", dice il messaggio.

 
Patriarca Kirill: rinnegando la verità di Dio, roviniamo il mondo

Non è la prima volta che il patriarca Kirill concede un’intervista, e sul nostro sito abbiamo avuto modo di tradurre e seguire interessanti interviste come quella della Pasqua 2013 alla rivista Foma e quella del Natale 2013/2014 a Dmitrij Kiselёv di Rossija segodnja. Quella che vi presentiamo oggi è una novità mediatica assoluta: la prima intervista al patriarca Kirill in un contesto completamente secolare, raccolta da Andrej Vandenko per il sito dell’agenzia Tass. Come ogni intervista secolare che si rispetti, entra più a fondo nella vita personale del patriarca, rivelando aspetti noti a ben pochi (soprattutto in Italia) del suo passato, e provocando sua Santità a dare alcune risposte su temi scomodi di varia natura.

Presentiamo il testo originale russo e la nostra traduzione italiana dell’intervista di Andrej Vandenko al patriarca Kirill nella sezione “Figure del’Ortodossia contemporanea” dei documenti.

 
La guerra contro la Chiesa e la rivolta degli hobbit

Con una curiosa metafora tratta dai racconti di J. R. R. Tolkien, padre Andrew Phillips ricorda quelle piccole e insignificanti minoranze, come per esempio i cristiani ortodossi dell’Europa occidentale, che non abbandonano le radici della loro fede, e che con semplicità e buon senso costituiscono un baluardo contro la caduta del mondo nel caos globale. Avremo anche noi, come altrettanti hobbit trascurati dai grandi giochi di potere nel mondo, un ruolo da giocare nell’allontanamento di una catastrofe mondiale?

 
Una cartolina dal Monte Athos

I metropoliti Onufrij di Kiev e Ilarion di Volokolamsk concelebrano al monastero di san Panteleimone sul Monte Athos. In questo loro recente pellegrinaggio, li ha accompagnati il nostro segretario eparchiale padre Antoniy (Sevryuk), che riporta la notizia sul sito della chiesa di santa Caterina a Roma: che Dio conceda a entrambi i metropoliti la forza di portare avanti la loro testimonianza, e ai fedeli ortodossi di comprendere i loro avvertimenti.

 
La commissione pre-conciliare di Chambesy si spacca sul tema dell'omosessualità

Dopo le notizie dell'ingerenza del patriarcato di Costantinopoli in Ucraina e nella Chiesa cecoslovacca, ci aspettavamo altre interferenze di ogni tipo per creare divisioni nella Chiesa ortodossa. Ce ne aspettavamo letteralmente di tutti i colori, e non ci siamo stupiti più di tanto a vedere un dissidio a livello pre-conciliare assumere i colori... dell'arcobaleno gay!

Date un'occhiata (se necessario, con un traduttore automatico), a questo articolo del sito greco Dimokratianews, intitolato Η ομοφυλοφιλία, μήλον της έριδος για τους Ορθόδοξους Ιεράρχες στη Γενεύη (L'omosessualità, pomo della discordia tra i gerarchi ortodossi a Ginevra), che testimonia una nuova pietra di inciampo nella commissione pre-conciliare riunita dal 16 al 20 febbraio 2015 al centro del Patriarcato ecumenico a Chambesy presso Ginevra.

Parte del lavoro di preparazione al Concilio inter-ortodosso, previsto per l'estate del 2016, prevedeva la revisione di testi approvati ai tempi del blocco sovietico, in particolare il documento del 1986 sul contributo ortodosso in temi di pace, giustizia, libertà e fratellanza. Nel corso delle comprensibili proposte di eliminare gli anacronismi del testo, ha suscitato un totale scalpore la proposta del metropolita di Pergamo Ioannis Zizioulas di includere un emendamento sui diritti delle minoranze sessuali, sulla falsariga della legge anti-razzista (ma in sostanza anti-ortodossa) che la Comunità Europea aveva cercato di imporre nei propri paesi a maggioranza ortodossa. L'emendamento ha visto l'immediata opposizione dei metropoliti Ilarion del patriarcato di Mosca, Basilio del patriarcato di Antiochia e Amfilohije del patriarcato di Serbia.

Dopo oltre sette ore di dibattito, un emendamento di compromesso di "non-discriminazione delle minoranze di altro genere pur senza condividerne opinioni e principi" è stato proposto e votato dai rappresentanti delle chiese autocefale di Grecia e di Cipro e dei patriarcati di Costantinopoli, Gerusalemme e Alessandria. Neanche questo emendamento è passato, per l'opposizione delle Chiese russa, antiochena, serba, bulgara, georgiana e romena.

La posizione compatta del blocco che i soliti cinici chiamano "la mafia fanariota" è vista dall'articolo con un senso di vergogna, ma non è affatto una novità: le stesse spaccature si sono viste in problemi ecclesiologici vecchi (come le controversie sulla giurisdizione del patriarcato di Gerusalemme in Australia e in America) e nuovi (come il conflitto sulla giurisdizione nel Qatar).

I testi pre-conciliari dell'epoca sovietica rimarranno come testimonianza di un tempo in cui la maggioranza delle Chiese ortodosse non aveva la libertà di esprimere apertamente il proprio punto di vista. Ai nostri lettori lasciamo il compito di giudicare quali siano oggi le Chiese ortodosse non libere.

 
"Ho compiuto 17 anni nel 1991"

Russia.it, 15 marzo 2015

"Ho compiuto 17 anni nel 1991. Era al potere tutta la marmaglia che ora critica Putin. Non riesco a ricordare una sola cosa buona che questa marmaglia sia riuscita a fare. Ricordo solo come sia riuscita a distruggere il mio paese. Come la gente non ricevesse lo stipendio per anni. Come un professore di fisica nucleare, per sopravvivere, fosse costretto a lavorare come conciatore e staccasse lo strato superiore delle pelli con la falce. Ricordo come mia madre, dopo aver lavorato per 23 anni come infermiera specializzata nel reparto di rianimazione pediatrica ed aver salvato da morte certa decine di bambini, si fosse ridotta a lavorare come "commerciante-navetta" (commercianti al dettaglio di merci a buon mercato, acquistate all'estero, soprattutto in Turchia n.d.t.). Ricordo bande di bastardi che prendevano il pizzo persino dalle vecchiette che vendevano semi di girasole. Ricordo come nella mia città natale (Nal'cik) sequestrare persone fosse divenuta una pratica normale per fare soldi e come le carogne che commettevano questo crimine venissero ritenute dei rispettabili uomini d'affari. Ricordo come gli statunitensi venissero fatti accedere volentieri ai nostri siti militari più segreti. Ricordo come, per fare piacere a questi statunitensi, venissero distrutti aerei, missili, sottomarini e tutto quello che la mia Patria era riuscita a creare. Ricordo gli anziani ridotti in miseria, costretti a chiedere l'elemosina per strada. Ricordo le umiliazioni che dovevano sopportare i veterani dell'Afghanistan, mutilati nei combattimenti. Dopo aver eseguito gli ordini della Patria, uno sputo in faccia è l’unica cosa che hanno ricevuto dai "merdocrati" che ora giocano a fare i difensori degli "human rights".

Devo continuare? Continuiamo... perché mi ricordo anche che i sequestri cessarono due settimane dopo l'insediamento di Putin. Ricordo come i ceceni, che personalmente rispetto moltissimo, siano divenuti fedeli difensori della Russia, mentre durante El'cin ne erano gli implacabili nemici. Ora vedo che la mia Patria sta costruendo nuovamente gasdotti, aerei, navi ecc. Vedo che i miei figli vanno nuovamente orgogliosi della propria Patria, esattamente come io lo ero nella mia infanzia. Le cose possono essere capite solo tramite dei paragoni. Per cui mi chiedo: Come osano i merdocrati, che hanno venduto la mia Patria... come osano questi merdocrati calunniare Putin? Cosa gli hanno lasciato in eredità, per permettersi di dire che "Putin ha distrutto tutto"? Sono loro i principali responsabili dell'orrore che ora sta accadendo in Ucraina, sono loro ad averne create le premesse già nel 1991. Nemtsov e quelli come lui... altro che far loro monumenti al centro di Mosca! Non meritano nessun monumento! Meritano solo d'essere cremati, perché le loro ceneri vengano disperse al vento!

Mi rivolgo ai giovani: non credete ai merdocrati, non prendete ad esempio le "stelle" (che parola idiota!) come Ksjusha Sobchak, non imitate prostitute e bastardi simili! Sono dei gran bugiardi. Siamo uno dei più grandi paesi al mondo. Informatevi sui grandi raggiungimenti dei nostri compatrioti in campo militare, scientifico, sportivo. Non lasciate che vi insegnino cosa è cultura persone che vi sono infinitamente inferiori. Non lasciate che vi spieghino i valori morali di pace e fratellanza persone che hanno creato il fascismo, l’inquisizione ed altre atrocità. Chi celebra matrimoni omosessuali in chiesa non ha diritto di insegnarci valori umani. Siamo la Russia, non abbiamo bisogno di seguire il loro esempio e il loro cammino!"

L'autore è sconosciuto, ma credo che in queste righe si possa riconoscere chiunque sia sopravvissuto agli anni della perestrojka e del capitalismo selvaggio...

 
Anziano Efrem di Vatopedi: chiedo al popolo ucraino di rimanere fedele alla Chiesa canonica (VIDEO)

Pravoslavie.ru, 18 marzo 2015

Santo Monte Athos, 16 Marzo 2015

L'archimandrita Efrem, abate del monastero di Vatopedi sul monte Athos, si è rivolto al popolo ucraino, chiamandolo "a rimanere fedele alla Chiesa canonica, al primate canonico e al sinodo canonico", riferisce il servizio stampa della Chiesa ortodossa ucraina.

L'anziano Efrem ha pronunciato queste parole durante il suo incontro con il capo della Chiesa ortodossa ucraina, sua Beatitudine il metropolita Onufrij di Kiev, che ha visitato il Monte Athos la scorsa settimana.

L'anziano ha condiviso la sua preoccupazione per gli avvenimenti in Ucraina.

"Con un peso sul cuore seguo la situazione attuale dell'Ucraina e dal santo Monte Athos chiedo al popolo ucraino di rimanere fedele alla Chiesa canonica, al primate canonico e al sinodo canonico. Vogliamo che i cittadini ucraini sostengano la Chiesa canonica. Obbedire alla Chiesa canonica è importante per la salvezza", ha detto l'archimandrita Efrem.

L'anziano athonita ha augurato al popolo ucraino di essere sempre sotto la protezione della Madre di Dio.

"Stiamo pregando con umiltà che la nazione ucraina sia protetta dalla grazia di Gesù Cristo", ha anche detto.

Il 13-14 marzo 2015 una delegazione della Chiesa ortodossa ucraina, guidata dal suo primo ierarca, ha compiuto un pellegrinaggio al Monte Athos (Grecia), dove ha offerto una preghiera per lo stato ucraino e per il suo popolo sofferente. Sua beatitudine il metropolita Onufrij ha pregato nei luoghi santi dell'Athos che la guerra in Ucraina si possa fermare rapidamente e possa giungere la pace tanto attesa.

 
Il mondo ortodosso di oggi è post-cristiano o pre-cristiano?

Padre Andrew Phillips non ha un grande rispetto (come noi, del resto) per quelle frange del mondo ortodosso che si fanno prendere dall’ansia di “integrarsi” nel mondo contemporaneo (ovvero ateo e visceralmente anticristiano), producendo quella che egli stesso definisce Halfodoxy, ovvero “mezzodossia”, un tiepido compromesso tra fede ortodossa e indifferentismo laicista.

Una domanda interessante che padre Andrew ci invita a esaminare è se tali frange si possono definire “post-cristiane”, ovvero ormai compromesse senza speranza in una visione non più cristiana, oppure “pre-cristiane”, ovvero non ancora compiutamente evangelizzate e ancora alla ricerca di una fede che riesca a dare le risposte ultime. Dalla risposta a questa domanda dipende molto del futuro dell’Ortodossia in Occidente. Presentiamo questo testo di padre Andrew nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.

 
11 anni dal pogrom del Kossovo

Martedì 17 marzo è stato l’undicesimo anniversario della “notte dei cristalli” del Kossovo, un pogrom anti-sebo e anti-cristiano ortodosso programmato con cura e portato avanti sotto gli occhi largamente indifferenti della KFOR (con una notevole eccezione di intraprendenza e coraggio da parte del contingente italiano). Questo punto basso della barbarie umana è stato commemorato con graffiti apparsi sul muro del seminario di Prizren (un’offesa tutto sommato minore, ma che rompe un periodo di tranquillità che durava ormai da quattro anni):

Per non dimenticare, riproponiamo ai lettori del blog la serie completa dei nostri post del diario dal Kossovo del novembre 2013, con visite a molti dei punti chiave dell’area (incluso il seminario di Prizren).

 
Eterna memoria a padre Thomas Hopko

Padre Thomas Hopko, sacerdote nella Chiesa Ortodossa in America e decano emerito del St Vladimir's Theological Institute, si è addormentato nel Signore il 18 marzo 2015, dieci giorni prima del suo settantaseiesimo compleanno. Padre Thomas portava il titolo di protopresbitero, che nelle Chiese di tradizione russa come la sua è dato solo a sacerdoti sposati di eccezionale importanza e rango (nella Chiesa Ortodossa in America, il titolo è riservato a un singolo prete).

Padre Thomas era già comparso nei testi del nostro sito, ed è stato un punto di riferimento per tutte le persone di lingua inglese interessate all'Ortodossia, per le quali ha scritto una voluminosa quantità di risposte a domande e introduzioni alla fede ortodossa.

Chi desidera maggiori dettagli sulla sua biografia e sui suoi ultimi giorni, può consultare il blog curato dai suoi familiari.

 
Due risposte a domande su Scritture e sacramenti

Riportiamo nella sezione "Domande e risposte" dei documenti due recenti contributi dal blog di padre John Whiteford. Il primo, Che cosa succede in Esodo 4:24-26?, cerca di gettare luce su uno dei passi più strani e oscuri dell'Antico Testamento; il secondo, I sacramenti nella Bibbia, risponde ad alcune domande sul numero e la natura dei sacramenti, mortrando le basi bibliche della prassi sacramentale della Chiesa.

 
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