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Sezione 1

Siti ufficiali delle Chiese Ortodosse nel mondo

 
L'aborto è diventato "un valore europeo"

Pravoslavie.ru, 18 marzo 2015

Il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione che riconosce l'aborto come un diritto fondamentale e anche come una parte dei diritti riproduttivi, nonostante il fatto che la questione rimanga nell'ambito della politica nazionale dei governi delle nazioni dell'UE. Il cosiddetto "rapporto Tarabella", che porta il nome del politico belga Marc Tarabella, è andato oltre la parità tra donne e uomini, e la discussione è diventata uno strumento di cambiamento radicale promuovendo l'accesso all'aborto come diritto umano fondamentale, riporta il sito Rosprav.ru.

Nel complesso la situazione si sta muovendo verso l'intensificazione della retorica pro-aborto nei paesi dell'UE e verso la pressione sui paesi che difendono la vita prenatale dei propri cittadini. La sezione 45 del "rapporto Tarabella" dice: "...sostiene che le donne devono avere il controllo dei loro diritti sessuali e riproduttivi... avere accesso alla contraccezione e all'aborto..." La risoluzione è stata adottata in occasione della sessione del Parlamento europeo a Strasburgo con un voto di 441 contro 205 con 52 astenuti. La misura è stata pienamente sostenuta dall'Alleanza Progressista di Socialisti e Democratici (il gruppo dei Socialisti e Democratici al Parlamento europeo). Dopo la costituzione del Parlamento europeo nel 1953, il gruppo è esistito sotto vari nomi e fino alle elezioni del 1999 ha avuto la maggioranza dei rappresentanti al Parlamento. Nel Parlamento europeo è attualmente il secondo partito per appartenenza numerica.

La Federazione delle associazioni familiari cattoliche in Europa ha descritto il rapporto come "contraddittorio", in quanto ritiene l'aborto come un diritto umano fondamentale e contraddice anche la Carta dei diritti umani dell'Unione Europea. Il primo articolo della Carta recita: "La dignità umana è inviolabile. Essa deve essere rispettata e tutelata". Il secondo articolo afferma:" Ogni persona ha diritto alla vita". La Carta è un documento che fissa alcuni diritti fondamentali. La formulazione di questo documento è stata coordinata a livello ministeriale ed è inclusa nel progetto costituzionale per l'Europa. Il "rapporto Tarabella" ha provocato una protesta tra le comunità cristiane dell'UE ed è stata lanciata una campagna con raccolta di firme contro di esso. 160.000 persone hanno già firmato la petizione contro la relazione.

Giovedì il Parlamento europeo adotterà probabilmente un altro documento pro-aborto: il "rapporto Panzeri", dal nome del suo autore, Pier Antonio Panzeri. L'articolo 15 di questo documento riconosce l'aborto "come mezzo per salvare la vita delle donne". Con il termine burocratico dell'UE, "accesso ai servizi di salute riproduttiva", si intende la promozione di aborti, controllo delle nascite, e corruzione di minorenni.

Bruxelles, 16 marzo 2015

 
Viaggio tra gli iconografi romeni contemporanei

Il blog Orthodox Arts Journal ci offre una panoramica di alcuni dei più significativi rappresentanti dell’iconografia romena di oggi. L’autrice del testo, madre Atanasia (Văetişi), è non solo l’igumena del monastero Stavropoleos di Bucarest, ma anche una docente di storia dell’arte religiosa, e ci fa notare come gli autori da lei selezionati, pur formati ai canoni più tradizionali dell’Ermeneutica della pittura (il tradizionale manuale per iconografi), sviluppano stili innovativi propri nell’affrontare diverse esigenze di una sempre più diffusa committenza di icone. Presentiamo il saggio sugli iconografi romeni nella sezione “Figure dell’Ortodossia contemporanea” dei documenti.

 
Videointervista a Oles’ Buzina

La scorsa settimana, Saker ci ha presentato un regalo di grande valore: un video di 90 minuti con una fitta intervista a Oles’ Buzina sulla storia e dell’Ucraina e la sua situazione attuale. Abbiamo avuto modo di ammirare la competenza di storico e la relativa imparzialità (merce rara, nell’Ucraina odierna) di Oles’ Buzina, di cui abbiamo già presentato sul nostro sito una dettagliata storia del campo di concentramento austro-ungarico di Talerhof.

Presentiamo questa magistrale lezione di storia ucraina (sulla quale concordiamo con Saker che finora niente di simile è stato disponibile ai lettori dei nostri paesi), assieme con l’introduzione di Saker e la nostra trascrizione del video in italiano, nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti. Ci scusiamo con i nostri lettori del lunedì (che sono i più assidui e numerosi) per aver caricato il testo con molte ore di ritardo sui nostri abituali aggiornamenti quotidiani: ci sono voluti tre giorni per terminare la trascrizione dell’intervista, ma confidiamo che sia uno sforzo ben speso!

 
Lettera degli abitanti della Transnistria a Poroshenko, in risposta all'offerta di aiutarli a integrarsi nella Moldova

Fort Russ, 19 marzo 2015

Noi, abitanti della Transnistria, siamo rimasti molto sorpresi dall'evidente preoccupazione per il restauro dei confini statali storici da parte di Petro Poroshenko e, a nostra volta, intendiamo esprimere il nostro consenso, a condizione, tuttavia, che l'Ucraina ritorni alla sua patria storica, cioè, alla Russia, per ristabilire l'integrità territoriale delle terre russe. Cosa che in realtà i vostri cittadini dell'Ucraina stanno chiedendo da più di un anno.

Caro signor Poroshenko, siamo sorpresi che lei si sia occupato dell'integrazione di Stati esteri, senza cominciare da quella del suo. Per mostrarci un esempio di come fare i conti con la propria patria storica, ora lei non deve far altro che dare il suo esempio e ripristinare l'ingiustizia storica del crollo della grande Unione, la super-potenza nucleare.

Nel caso in cui lei neghi alla Russia il ritorno della terra che le spetta per diritto, allora saremo costretti a rifiutare la sua proposta, perché se lei non trova la forza per tornare a casa, che diritto ha di far tornare noi da qualche parte?

Sinceramente ci auguriamo che lei ritorni ai suoi sensi e si integri nella Federazione Russa, dove la popolazione ricomincerà a vivere normalmente, e non come ora, a limitarsi a esistere e a sopravvivere.

Con rispetto, gli abitanti della Transnistria.

 
La Chiesa bulgara depone un prete italo-americano in Alaska

La deposizione di un prete ortodosso è sempre un colpo al cuore. In particolare, per noi ortodossi in Italia, quando il prete è di radici italiane. Più di tutto, quando il prete è stato per anni nostro amico e corrispondente.

Padre Paisius De Lucia (nella foto), ora ridotto allo stato laicale dalla decisione della corte diocesana del patriarcato bulgaro in America del 21 marzo 2015, è stato fino a poche settimane fa il direttore di un progetto chiamato St. Innocent Academy a Kodiak, in Alaska. Prima della sua ricezione nella Chiesa bulgara, era stato parte del movimento dei cristiani californiani giunti all'Ortodossia grazie al messaggio di padre Seraphim Rose. Come tale, lo avevamo incontrato più volte nei viaggi da lui fatti in Italia.

Le vicende che lo hanno portato a questa deposizione sono legate ad accuse di giovani e studenti dell'accademia (se sono accuse sufficienti a convincere un tribunale ecclesiastico, riteniamo che siano di una solidità a tutta prova): accuse di abusi di vario genere, per fortuna non di natura sessuale, ma dovuti a un carattere tirannico e all'imposizione di malsani meccanismi di controllo legati alla direzione spirituale. La decisione della corte diocesana è molto discreta e bilanciata, e non desideriamo aggiungere nulla in merito, limitandoci a pregare per un confratello che ha evidentemente ecceduto nei compiti a lui affidati, ma che non per questo ha meno bisogno delle nostre preghiere, così come le meritano tutti coloro che hanno sofferto in questa triste vicenda.

 
Il Patriarcato di Mosca si impegna a monitorare le violazioni dei diritti dei cristiani ortodossi in Europa

interfax-religion, 10 marzo 2015 – pravoslavie.ru, 19 marzo 2015

Il Centro per il monitoraggio dei diritti e delle libertà dei cristiani ortodossi in Europa ha lanciato un sito web con il sostegno dell'ufficio di rappresentanza del Patriarcato di Mosca presso il Consiglio d'Europa.

Il sito in lingua inglese, Orthodoxrights.org, riporterà le informazioni sulle violazioni dei diritti e delle libertà dei cristiani ortodossi in Europa, nonché rapporti speciali, secondo il servizio stampa della rappresentanza del patriarcato russo nel Consiglio d'Europa.

Numerose violazioni dei diritti dei fedeli della Chiesa ortodossa ucraina sono stati segnalati nel 2014, e sono stati documentati in un rapporto speciale sull'Ucraina per il 2014, pubblicato sul sito web.

I risultati e le indicazioni sul lavoro da svolgere saranno forniti al Consiglio delle agenzie europee e al pubblico europeo, e si prevede che questo possa ampliare e specificare l'ordine del giorno del dialogo delle Chiese ortodosse con le organizzazioni internazionali europee e fornire fatti da utilizzare in varie discussioni pubbliche, dice il sito.

"Credo che tale lavoro avrebbe dovuto essere avviato molto tempo fa. Non ho familiarità con altre iniziative volte a monitorare regolarmente il rispetto dei diritti e delle libertà dei cristiani ortodossi in Europa. Allo stesso tempo, ci sono molti progetti per monitorare la libertà religiosa in Europa e nel mondo intero. Ma la situazione dei diritti dei cristiani ortodossi è scarsamente coperta da tali rapporti", ha detto l'igumeno Filipp (Rjabykh), rappresentante della Chiesa ortodossa russa al Consiglio d'Europa, secondo il servizio stampa.

Aggressività, discriminazioni e atti di violenza contro i cristiani ortodossi, in relazione con la loro fede, sono in crescita nella vita quotidiana, ha aggiunto. "Questo non proviene solo da rappresentanti dello Stato, ma sempre più da gruppi politici, religiosi e sociali, e da individui impegnati in attività estremiste", ha detto il sacerdote.

 
Appello del giornalista ucraino Anatolij Sharij

Abbiamo già parlato sul nostro sito di Anatolij Sharij, un giornalista ucraino "scomodo" (come dovrebbe essere ogni giornalista che si rispetti), ma di un notevole equilibrio, che sa trattare i fatti tragici e controversi con obiettività, e quelli manifestamente assurdi con umorismo.

Oggi Anatolij Sharij vive come rifugiato politico in Lituania, e rischia di perdere tale status semplicemente per aver osato criticare il governo ucraino. Osservate con attenzione il filmato del suo appello, una vera lezione di democrazia:

[NB. Video non disponibile - chiedetevi perché...]

 
Passatempi di una domenica pomeriggio nella Galizia occupata

Domenica 22 marzo 2015, regione di Ternopol

Dalla testimonianza di padre Vasilyi Moysyuk, sacerdote della chiesa ortodossa della Natività della Madre di Dio nel villaggio di Stinka, distretto di Buchatsk, regione di Ternopol:

Domenica 22 marzo 2015, alle 3 del pomeriggio, una dozzina di preti uniati in paramenti sacerdotali ha accompagnato il parlamentare di "Svoboda" Andriy Buchynskyi, assieme a una cinquantina di rappresentanti di "Pravy Sektor" in mimetica e passamontagna. Tale gruppo ha cercato di entrare nella chiesa ortodossa. I fedeli hanno chiuso loro in faccia i cancelli della chiesa, dicendo che la chiesa è aperta a tutti, ma chi vuole entrare a pregare deve entrare disarmato e a volto scoperto.

 
Intervista di Saker a Gilad Atzmon

Saker ha realizzato un’interessante intervista a Gilad Atzmon (nella foto), celebre jazzista di origini ebraiche, nonché uno dei più attivi critici del sionismo a livello mondiale. In uno scambio di idee che getta luce su molti aspetti legati a religione, identità, razzismo, etica e valori, aiutandoci a capire le ragioni della persistente presenza del sionismo nelle crisi contemporanee. Presentiamo la traduzione italiana dell’intervista nella sezione “Confronti” dei documenti.

 
Inquadrare la guerra di liberazione nel Donbass: oltre la destra e la sinistra, oltre i bianchi e i rossi

Il Saker blog italiano presenta un articolo di Nina Kuprianova che ci aiuta a capire il conflitto del Donbass al di là delle ideologie politiche che si è cercato a tutti i costi (e talvolta, purtroppo, a sproposito) di attribuire alle vicende dell'anno passato.

Non avremmo saputo far di meglio noi stessi, nel presentare i sottili aspetti dell'interazione della crisi ucraina del 2014 con il complesso simbolismo storico-religioso del paese, e raccomandiamo caldamente una lettura attenta dell'articolo a chi sente di avere ancora alcuni punti da connettere nel quadro generale.

 
L'origine del Pandemonio

Se c’è qualcuno competente a tracciare le origini dell’attuale crisi mondiale nel grande scisma dell’XI secolo, questi è padre Andrew Phillips. Seguiamolo in un parallelo storico, che presentiamo in traduzione italiana nella sezione “confronti dei documenti”, e vediamo come il feudalesimo che ha strappato alla Chiesa l’intero Occidente cristiano è ancora all’opera, con altri nomi e vesti esteriori, ma con gli stessi identici programmi che spinsero i cavalieri teutonici (nell’immagine) a tentare la conquista (fallita) della Russia.

 
La crisi ucraina nel racconto di un ortodosso russo
Sul blog Settimo Cielo di Sandro Magister, uno dei più noti commentatori di novità religiose in Italia, è stata pubblicata il 26 febbraio una notevole lettera, in controtendenza alla vulgata sulla crisi ucraina (generalmente appiattita sulla versione degli uniati). Mentre ci scusiamo con i nostri lettori per averci messo un mese intero per notare e segnalare la notizia, facciamo i nostri complimenti a Magister per avere avuto l'onestà e il coraggio di presentare il punto di vista di un russo-francese davvero competente sugli affari dell'Ucraina.
 
La crisi ucraina nelle parole profetiche di due dei suoi startsy

Profezia di san Lavrentij di Chernigov (+19/1/1950)

Приходит  время, когда и недействующие храмы будут ремонтировать, оборудовать не только снаружи, но и внутри. Купола будут золотить как храмов, так и колоколен. А когда закончат всё уже, наступит время, когда воцарится антихрист... Все храмы будут в величайшем благолепии, как никогда, а ходить в те храмы нельзя будет.
...Все лжеучения выйдут наружу вместе с бесами и безбожниками тайными (католиками, униатами, украинцами-самосвятами и другими) и сильно на Украине ополчатся против канонической Православной Церкви, её единства и соборности. Этих еретиков будет поддерживать безбожная власть, а поэтому будут отнимать у православных церкви и верных избивать. Тогда Киевский митрополит (недостоин сего звания) вместе со своими единомышленными архиереями и иереями сильно поколеблет Церковь Русскую. Весь мир удивится его беззаконию и устрашится. Сам уйдёт в вечную погибель, как и Иуда. Но все эти наветы лукавого и лжеучения в Руси исчезнут, а будет Единая Церковь Православная Русская... В городе Киеве никогда не было Патриарха. Патриархи были и жили в Москве. Берегитесь самосвятской украинской группы (церкви) и унии.
Arriverà un momento in cui anche le chiese inutilizzate saranno restaurate, abbellite non solo all'esterno, ma anche all'interno. Le cupole delle chiese e dei campanili saranno dorate. Ma quando tutto sarà finito, arriverà il tempo in cui regnerà l'anticristo... Tutte le chiese sarannno al massimo splendore come mai prima, ma non sarà permesso entrarvi.
...Tutti i falsi insegnamenti usciranno all'aperto con i demoni e gli atei segreti (cattolici, uniati, ucraini autoconsacrati e altri) e in Ucraina prenderanno armi con forza contro la Chiesa Ortodossa canonica, contro la sua unità e la sua sobornost. Questi eretici saranno sostenuti da un'autorità senza Dio, e quindi porteranno via le chiese agli ortodossi e uccideranno i fedeli. Poi un metropolita di Kiev (indegno di questo titolo), insieme ai suoi vescovi e sacerdoti di una sola mente con lui, indebolirà fortemente la Chiesa della Rus'. Tutto il mondo sarà sbalordito e spaventato dalla sua iniquità. Egli stesso andrà alla perdizione eterna, come Giuda. Ma tutte queste calunnie del maligno e insegnamenti falsi scompariranno, e ci sarà una singola Chiesa Ortodossa nella Rus'... Nella città di Kiev non c'è mai stato un Patriarca. I patriarchi dimoravano e vivevano a Mosca. Fate attenzione ai gruppi degli ucraini autoconsacrati e all'unia.

Profezia dell'anziano Iona (Ignatenko) di Odessa (+18/12/2012)

– Через год после моей смерти начнутся большие потрясения, будет война. Продлится это два года. 
– А как все начнется? Америка нападет на Россию? 
– Нет. 
– Россия нападет на Америку? 
– Нет. 
– А что тогда? 
– В одной стране, которая меньше, чем Россия, возникнут очень большие нестроения, будет очень много крови. Продлится это два года. После чего будет русский царь. 
Как рассказывают, старец предсказывал, что первая Пасха после начала смуты на Украине будет кровавой, вторая – голодной, третья – победной. 
- Un anno dopo la mia morte ci sarà un grande sconvolgimento, ci sarà la guerra. Andrà avanti per due anni. 
- E come inizierà? L'America attaccherà la Russia? 
- No. 
- La Russia attaccherà l'America? 
- No. 
- E allora cosa? 
- In un paese più piccolo della Russia, ci sarà un grande disordine, ci sarà moltissimo sangue. Durerà due anni. Poi ci sarà uno tsar russo. 
Come raccontano, l'anziano predisse che la prima Pasqua dopo l'inizio dei Torbidi in Ucraina sarà una Pasqua di sangue, la seconda sarà una Pasqua di fame, la terza sarà una Pasqua di vittoria. 

 

 
...annuncio di un nuovo Maidan?

Il 26 marzo, Igor' Kolomojskij, oligarca di Dnepropetrovsk e indiscusso padrone del sud dell'Ucraina, ha fatto un appello al popolo ucraino, esortandolo a scendere in piazza il 28 marzo contro il regime di Poroshenko.

Naturalmente, ci sono aspetti sommamente ironici in questo appello, a cominciare dall'oligarca ebreo che invita alla lotta in giorno di sabato, per continuare con l'appello al popolo ucraino scritto rigorosamente in russo (ma lo dicevamo da tanto tempo, che per farsi capire in Ucraina bisogna parlare russo), per finire in bellezza con il più fantastico esempio di chutzpah che abbiamo visto negli ultimi anni: «Революция достоинства» продолжается!, ovvero "La rivoluzione della dignità" continua! Vista la "dignità" a cui abbiamo assistito nell'ultimo anno, ci scorre un brivido nella schiena al solo pensiero della sua "continuazione"...

Dobbiamo preparare i popcorn, come suggerisce con sarcasmo Russia Insider prevedendo un'altra orgia di rivoluzione in TV, oppure una coliva, in attesa di ben più tragiche conseguenze?

Sia quel che sia, sabato 28 sarà per noi un giorno di preghiera per la martoriata terra ucraina.

Aggiornamento: il testo dell'appello è scomparso dalla pagina di newsonline24.com.ua che lo ospitava, e una rettifica su Ukrainska Pravda invita a diffidare delle dichiarazioni di Kolomojskij non supportate da lui stesso sui suoi canali, come possibili provocazioni. Grazie allo staff di Russia Insider che ha subito segnalato il problema, e la sua indagine sulla veridicità della notizia.

 
Le Vite dei Santi: l'agiografia attraverso gli occhi di Tolkien

Un articolo di Nicholas Kotar in Orthodox Arts Journal, che presentiamo in traduzione italiana nella sezione “Santi” dei documenti, ci aiuta a capire quegli elementi leggendari nelle Vite dei santi, che rappresentano ancora oggi un ostacolo insuperabile per la mentalità razionalista. Curiosamente, è proprio un autore cattolico romano, il professor J. R. R. Tolkien (nella foto), che l’autore del saggio porta a testimone di una mentalità davvero ortodossa: una mentalità che sa integrare una visione fiabesca nella ricerca stessa della santità.

 
Una scuola per nuovi vescovi

È bello vivere in una Chiesa in cui anche i vescovi devono andare a lezione! Il sito del Dipartimento delle relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca ci annuncia che il metropolita Ilarion di Volokolamsk ha aperto il quinto corso avanzato per vescovi appena consacrati. I corsi, avviati con la benedizione del patriarca Kirill, aiutano i nuovi vescovi a familiarizzarsi con il lavoro di coordinazione delle diverse attività delle loro diocesi. Presentiamo nella sezione "Pastorale" dei documenti il testo russo e la traduzione italiana di questa notizia.

 
Rapporto speciale sulle violazioni dei diritti dei cristiani ortodossi in Ucraina nel 2014

Alcuni giorni fa vi abbiamo presentato le attività del Centro per il monitoraggio dei diritti e delle libertà dei cristiani ortodossi in Europa, sostenuto dall'igumeno Filipp (Rjabykh, nella foto), rappresentante della Chiesa ortodossa russa al Consiglio d'Europa.

Vi abbiamo preparato la traduzione italiana, con il relativo file in formato PDF, del primo documento importante diffuso da questo centro: il rapporto 2014 sulle violazioni dei diritti dei cristiani ortodossi in Ucraina nel 2014. Sarebbe bene diffondere questo documento il più possibile, per sottolineare i dati di fatto della persecuzione della Chiesa ortodossa in un paese in cui è paradossalmente la confessione maggioritaria.

 
Valori britannici

La critica più seria delle ipocrisie di un paese non può che venire, a nostro parere, da chi cerca di vivere il cuore spirituale del paese stesso. Per padre Andrew Phillips, che ha passato decenni a riscoprire la vera anima ortodossa dell’antica Inghilterra dietro pesanti distorsioni storiche, è facile spiegare quanto siano vuote le attuali ricerche di ‘valori britannici’, pensate in chiave anti-islamica, ma in realtà nate dall’ipocrisia di un paese che nega le sue stesse radici. Scopriamo cosa ha da dire a proposito padre Andrew nella traduzione italiana del suo saggio.

 
Imitare e non innovare: come salvaguardare l'integrità della fede ortodossa

Un articolo di blog che può sembrare duro, ma in realtà è teologicamente molto serio e di buon senso, dedicato alla critica ortodossa dell’icona della Sacra Famiglia ci ha spinto a tradurre un articolo contenente alcuni avvertimenti simili contro le innovazioni iconografiche legate a dottrine cattolico-romane ed evangeliche contrastanti con la fede ortodossa: lo potete trovare in traduzione italiana nella sezione “Confronti” dei documenti. Non è la prima volta che analizziamo icone discutibili e in contrasto con la fede ortodossa; è un argomento che anzi vorremmo riprendere più a fondo per aiutare a sgombrare il campo dal rischio di accettare come autenticamente ortodosse immagini più o meno deviate (e devianti).

 
Poroshenko ha mantenuto la parola: i bambini del Donbass non vanno a scuola

Dopo un anno di promesse sistematicamente non mantenute da parte della giunta ucraina (talvolta con catastrofiche conseguenze, come il mancato rispetto degli armistizi), alla fine ce l’hanno fatta a mantenere una delle promesse di Poroshenko, e proprio la più orrenda e disumana di tutte: quella di privare i bambini del Donbass della possibilità di andare a scuola. Seguite il tragico ma composto reportage fotografico con le riprese di Ol’ga Luzanova, che testimonia la distruzione unilaterale di una scuola modello, con i testi nell’originale russo e in traduzione italiana, nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.

 
L'insegnamento della religione in una Moldova europea

Presentiamo nella sezione “Confronti” dei documenti il testo romeno e la traduzione italiana di alcune serie osservazioni di padre Petru (Pruteanu) riguardo all’insegnamento della religione in quella che è, per dati di percentuale dichiarata, la nazione più ortodossa della terra, eppure non riesce ancora a garantire un insegnamento religioso nelle scuole pari a quello fornito da paesi occidentali ben più indifferenti alla questione.

 
CALENDARIO PASQUALE 2015

Sabato 4 aprile (Risurrezione di Lazzaro)

h. 9.30 Ore Terza e Sesta
h.10 Liturgia di San Giovanni Crisostomo
h.17 Veglia con benedizione dei rami
 

Domenica 5 aprile (Domenica delle Palme)

h. 9.30 Ore Terza e Sesta
h.10 Liturgia di San Giovanni Crisostomo

 

Lunedì 6 aprile

h.10 Liturgia dei Presantificati
h.18 Mattutino

 

Martedì 7 aprile (Annunciazione)

h.10 Liturgia di San Giovanni Crisostomo
h.18 Mattutino

 

Mercoledì 8 aprile

h.10 Liturgia dei Presantificati
h.18 Officio dell'Olio Santo (Соборование)

 

Giovedì 9 aprile (Grande Giovedì)

h.10 Liturgia di San Basilio
h.18 Mattutino dei 12 vangeli della Passione

Venerdì 10 aprile (Grande Venerdì)

h.10 Ore Regali
h.18 Mattutino e processione dell'Epitafio

 

Sabato 11 aprile (Grande Sabato)

h. 10 Liturgia di San Basilio
h. 19 Lettura degli Atti degli Apostoli
h. 23.30 Officio di Mezzanotte e processione

 

Domenica 12 aprile - PASQUA

h. 0.00 Mattutino della Risurrezione
h. 1.30 Divina Liturgia

Alla fine della Liturgia: Benedizione dei cibi pasquali

Dopo la funzione seguirà il pranzo pasquale per tutti!

h. 10.00 Benedizione dei cibi pasquali

h. 18 Vespro pasquale

 

Lunedì 13 aprile

h.10 Divina Liturgia

 

CRISTO È RISORTO! VERAMENTE È RISORTO!

ХРИСТОС ВОСКРЕСЕ! ВОИСТИННУ ВОСКРЕСЕ!

HRISTOS A ÎNVIAT! ADEVĂRAT A ÎNVIAT!

 

 

 
Un ricordo di padre Giovanni Bugliari

Il portale italo-albanese Jemi, alla fine dello scorso gennaio, ha riportato con quasi un mese di ritardo la notizia del decesso (avvenuto a Santa Sofia d’Epiro il 23 dicembre 2014) di padre Giovanni Bugliari, l'arciprete della chiesa di san Michele Arcangelo in Via Giolitti, che per oltre un quarantennio si era occupato della pastorale dei cattolici orientali (in particolare degli italo-albanesi) a Torino e dintorni. La nostra comunità ha avuto contatti con padre Giovanni fino dagli anni ’90, quando avevamo chiesto il suo aiuto per stendere un importante capitolo del libro Cristiani d’Oriente in Piemonte. Sulle prime molto diffidente di questo progetto, padre Giovanni alla fine sciolse le sue riserve quando si rese conto che il nostro desiderio era unicamente di provvedere una corretta informazione accademica di base, e si rivelò uno dei più competenti e precisi collaboratori dell’opera. Da questa occasione vennero poi molti altri momenti di incontro e di dialogo, senza alcuna pretesa e con molto rispetto reciproco: una riprova che anche due mondi attraversati da conflitti reciproci, come quelli degli ortodossi e dei cattolici orientali, possono arrivare a un modus vivendi comune molto tranquillo. Non vorremmo dare l’impressione che tale tranquillità sia stata raggiunta spazzando sotto al tappeto le nostre reciproche differenze. Quando ci incontravamo, parlavamo con padre Giovanni di molti aspetti conflittuali, cercando di capire le nostre rispettive posizioni. Un esempio sono i nostri discorsi sulla pratica della ricezione nella Chiesa ortodossa di cristiani provenienti da altre confessioni tramite il battesimo: pratica che padre Giovanni riteneva insensata, e che noi, pur non approvando, cercavamo di spiegargli nelle sue complesse motivazioni storico-teologiche.

Ormai da diversi anni padre Giovanni aveva lasciato Torino e si era ritirato nella sua regione natale, ma la notizia della sua morte ci ha lasciato comunque un gran vuoto. Gli italo-albanesi di Torino e del Piemonte non potranno mai ringraziarlo abbastanza per avere lasciato loro una chiesa completamente rinnovata, e in condizioni impeccabili: proprio in questi giorni, in cui come d’abitudine i fedeli da lui serviti si radunano numerosi in chiesa in occasione del Triduo pasquale, lo ricordiamo anche noi con affetto. Che il Signore gli doni il riposo, e una gloriosa risurrezione.

 
Dottore, può ricucirmi addosso la Crimea?

In un giorno in cui si commemora un trionfo con aspetti ridicoli (l’ingresso del Signore a Gerusalemme a cavalcioni di un asino), possiamo permetterci anche noi di alleggerire la serietà della preparazione alla Pasqua con qualcosa di buffo. La satira teatrale che vi presentiamo nella sezione “Umorismo” dei documenti è semplice e diretta, ma riassume in modo molto accurato gli eventi dello scorso anno.

 
L'arcivescovo Mark di Egor'evsk sull'islamofobia

Людей, которые говорят плохо об исламе, трудно считать христианами. Это люди, для которых христианство, если и было религией их отцов, то давно перестало для них быть смыслом жизни и теми ценностями, которые они разделяют и о которых говорят с высоких трибун. По сути дела провоцируют антиисламские настроения те же люди, которые с легкостью могут сменить вектор атаки и направить свои усилия против христианства. Настоящие христиане, люди верующие, понимают, что такое религия, понимают, что такое святыни, понимают, что такое духовные ценности. Настоящий верующий никогда не будет глумиться над религиозными ценностями другой религии. Даже если это не его ценности, не его вера, не его бог.

Quelli che parlano male dell'islam, difficilmente possono essere considerati cristiani. Queste sono persone per le quali il cristianesimo, anche se è la religione dei loro padri, ha da tempo cessato di essere per loro il senso della vita e dei valori comuni che condividono e di cui parlano in pubblico. Infatti, a provocare sentimenti anti-islamici sono le stesse persone che possono facilmente cambiare bersaglio e concentrare i loro sforzi contro il cristianesimo. I veri cristiani, uomini di fede, capiscono cos'è la religione, capiscono cosa sono le cose sante, capiscono cosa sono i valori spirituali. Un vero credente non potrà mai prendere in giro i valori religiosi di un'altra religione. Anche se non si tratta dei suoi valori, della sua fede, del suo dio.

 

 
Padre Constantin Simon tonsurato al monachesimo

Nel giugno 2014 abbiamo parlato della ricezione nella Chiesa ortodossa di padre Constantin Simon, già vice-rettore del Pontificio Istituto Orientale, dopo 34 anni di sacerdozio nella comunione cattolico-romana.
 
Il 27 marzo 2015, con la benedizione del patriarca Kirill, padre Constantin è stato tonsurato ieromonaco da parte dell'igumeno Petr (Eremeev) del monastero Vysoko-Petrovskij di Mosca. Il santo patrono della tonsura è il santo metropolita Konstantin di Kiev e di tutta la Rus' (+ 1159), anche lui un immigrato nella Rus' (era greco).
 
Una memorabile lezione presidenziale di "storia ucraina" all'università di Chernigov

sputniknews.com, 2 aprile 2015

Dimostrando le sue conoscenze di storia davanti a studenti universitari, Petro Poroshenko ha sbagliato il calcolo degli eventi solo di qualche secolo.

Parlando agli studenti dell'Università Pedagogica Nazionale di Chernigov nel nord dell'Ucraina, il presidente Petro Poroshenko ha deciso di mostrare la sua conoscenza della storia e ancora una volta ha tentato di dimostrare la superiorità della nazione ucraina sulle altre nazioni:

"Penso che in Europa ci siano solo poche università in grado di tracciare la loro storia al 1700. Quando a Chernigov c'erano chiese vecchie di secoli, a Mosca c'era solo una palude", il presidente ha annunciato dal podio accompagnato dagli applausi degli studenti.

"Con questa dichiarazione, Poroshenko si è messo in una posizione piuttosto imbarazzante, in quanto Mosca è stata fondata nel 1147. Nella seconda metà del XIII secolo, Mosca divenne il centro di un principato indipendente, e all'inizio del XIV secolo, la residenza dei metropoliti fu spostata a Mosca, rendendo la città un centro religioso. Pertanto, rimane un mistero come una città che è stata fondata nel 1147, e all'inizio del XV secolo divenne un importante centro di commercio e artigianato, nel 1700 fosse solo una palude", hanno scritto i media ucraini.

I giornalisti hanno anche sottolineato che a quei tempi Chernigov era una parte dello stato russo.

"Tutto questo dimostra ancora una volta che Poroshenko ha problemi non solo con la storia, ma pure con la matematica", ha riferito un'agenzia di stampa ucraina.

 
Come farà la Russia a risorgere dai morti

Molti danno per scontata una risurrezione della Russia ortodossa, per lo meno sotto gli aspetti più esteriori della libertà religiosa; altri si stupirebbero di sentir parlare della Russia pre-rivoluzionaria (soprattutto da parte di un prete ortodosso come padre Andrew Phillips) come di un’entità che sarebbe meglio non far risuscitare... eppure, ci sono germi di morte anche in quella Russia nominalmente ortodossa di prima del 1917. Padre Andrew ci conduce a capire i rischi di morte insiti in quella società, così come nella più coerentemente anti-spirituale Unione Sovietica, per capire cosa servirà alla Russia per risorgere veramente. Presentiamo il saggio di padre Andrew in traduzione italiana nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti

 
Facebook sta iniziando a perseguitare il clero cristiano

Stiamo assistendo alle prime avvisaglie di persecuzione dei cristiani su Facebook... basandosi sulle regole che richiedono di non usare qualifiche professionali (le stesse regole che allo stesso tempo invitano gli utenti a identificarsi con il nome con cui si è abitualmente noti), stanno facendo scomparire le pagine di preti e monaci che si presentano con i loro nomi clericali. E il clero ortodosso non ne è esente: vi diamo qui appena due esempi.

1) L'abate Tryphon, superiore del monastero ortodosso di Vashon Island (stato di Washington, USA), ha trovato che la sua pagina personale su Facebook e quella del monastero erano state cancellate proprio all'inizio della Settimana Santa. In termini pratici, questo significa la perdita di comunicazioni con i 16.000 amici delle due pagine, l'impossibilità di ricevere messaggi da loro, e la sparizione di ogni commento pubblicato da padre Tryphon (a nome proprio o del monastero) sulle pagine degli amici.

2) È sparito nello stesso modo l'account del nostro amico e corrispondente, l'arciprete John Whiteford, che abbiamo imparato a conoscere e ad apprezzare nel corso di molti anni, soprattutto attraverso gli articoli di domande e risposte del suo blog.

Da buon blogger, padre John non è rimasto inattivo. Ecco la nostra traduzione della lettera da lui inviata ai responsabili di Facebook:

Ho generalmente avuto una buona esperienza con Facebook, e ho incoraggiato anche molte altre persone a utilizzarlo, ma la vostra fissazione di togliere ai sacerdoti del titolo di "padre" vi aliena molti cattolici, cristiani ortodossi e ortodossi orientali. Voi dite che volete che usiamo il nome con cui siamo conosciuti. Ebbene, "padre John" è il nome con cui io sono conosciuto. Togliere ai sacerdoti e ai monaci i nomi con i quali in realtà sono conosciuti è offensivo. È l'equivalente virtuale dei comunisti che vietavano ai chierici di vestirsi da chierici in pubblico.

Non avete niente di meglio da fare? Voi permettete qualcosa come 56 diversi "generi" di orientamento sessuale, ma non permettete al clero cristiano di essere chiamato con i nomi con cui è stato chiamato per secoli? Cosa avete per la testa, gente?

Ricordate solo questo: c'è stato un tempo in cui "Myspace" era grande, e guardatelo ora. Invece di alienare gli utenti, dovreste cercare di costruire legami di fedeltà, in modo che quando arriverà la prossima grande moda dei social media, la gente proverà ancora un po' di attaccamento a Facebook.

Sinceramente,

Padre John Whiteford

Naturalmente, anche da parte di altri utenti di Facebook si sta levando un'ondata di indignazione. Un gruppo fondato da cattolici (ma che cita anche le vittime tra gli ortodossi) ha superato i 13.000 "mi piace", e continua a informare a proposito.

È possibile firmare una petizione su change.org, per chiedere a Facebook di rivedere la propria posizione su questo abuso. La minuscola (ma molto più politicamente corretta rispetto ai cristiani...) lobby dei transgender ha ottenuto da Facebook che i propri rappresentanti possano mantenere le loro pagine con i loro "nomi d'arte", e ora siamo giunti al paradosso che una drag queen può avere una pagina Facebook con il nome "sorella tal dei tali", ma il vostro parroco sarà verosimilmente cancellato da Facebook per avere una pagina che lo identifica come "padre tal dei tali". Non sarà mai troppo tardi per firmare questa petizione, e per farla firmare ad altri!

UN APPELLO AI CRISTIANI ORTODOSSI CHE USANO FACEBOOK IN ITALIA

Ricordatevi quanta fatica avete fatto per caricare materiali (immagini, testi, segnalazioni, messaggi e così via) sulle vostre pagine Facebook. Prima che inizino a distruggere anche il vostro lavoro (e se non il vostro, quello di qualche prete, diacono o monaco/a che potreste avere tra i vostri amici e collegamenti), sarà ora che vi diate da fare con tutta la creatività che riuscite a esprimere. Vi suggeriamo noi un punto di partenza... ricordate il tormentone pubblicitario di George Clooney, "no Martini, no party"? Ebbene, che ne dite di unire le vostre voci alla campagna per far cambiare idea a Facebook, magari con lo slogan "no Padre, no Facebook"?

 
Superate le 200.000 visite

Dopo aver doppiato il traguardo dei duecentomila accessi unici, il nostro sito parrocchiale continua a crescere nell’interesse di chi lo consulta: le nostre proiezioni per il terzo anniversario del sito (23 maggio 2015) prevedono il raggiungimento di una media di 70.000 visite all’anno, con numeri in costante aumento. Grazie di cuore a tutti i nostri lettori!

 
L’icona della Panagia Prodromitissa

Il tema delle icone acheropite (non fatte da mano umana) è piuttosto interessante e rilevante per i pellegrini ortodossi che si preparano proprio in questi giorni a visitare Torino per la prossima ostensione della Sindone, o comunque sono interessati all’argomento. Nella tradizione ortodossa, sono diverse (anche se non numerosissime) le storie di icone apparse miracolosamente, e si riferiscono a diversi contesti storici e geografici. Vi presentiamo nella sezione “Testimoni dell’Ortodossia” il caso di un’icona del Monte Athos, la cui apparizione acheropita dei volti della santa Vergine e del bambino risale al 1863.

 
Momenti dal Mattutino delle Sante Sofferenze

Ringraziamo Ovidiu, che ci ha inviato alcune fotografie della funzione della sera del Giovedì Santo, in cui si leggono i Vangeli della Passione di Cristo. Vista la complessità e la ricchezza delle funzioni della Settimana Santa, è proprio un peccato (in tutti i sensi del termine) che le presenze a funzioni serali come questa siano tanto modeste, soprattutto a fronte della presenza oceanica nella notte di Pasqua... ma è comunque importante sentire che la parrocchia ha fatto il suo dovere per tutti quelli che vogliono sentirsi più vicini a Cristo in questi giorni tanto significativi.

 
Kiev attacca Donetsk... come previsto, al Venerdì Santo ortodosso

Tutti si aspettavano che anche il cessate il fuoco dei secondi accordi di Minsk venisse violato, dalla giunta che non ha mantenuto un solo impegno dichiarato (tranne quello di perseguitare i bambini del Donbass). Noi temevamo che il tradimento della parola si accompagnasse anche alla profanazione della fede religiosa, e così è stato: la nuova offensiva contro il Donbass è partita proprio al mattino del Venerdì Santo ortodosso. Il ricorso a questa piccineria strategica (da un paese che ha ormai cominciato a fare le liste di proscrizione dei suoi abitanti "a cui piace la Russia), unito al prevedibile fallimento della nuova offensiva militare, è un altro segno dei giorni contati del regime golpista.

 
La Chiesa invita i bambini dei profughi ucraini alle festività pasquali a Mosca

Il dipartimento sinodale per la carità e il ministero sociale del patriarcato di Mosca (quello che siamo già stati a visitare nella sua sede e nell’intervista al suo responsabile) si occupa dell’assistenza ai profughi del Donbass e dell’invio di aiuti umanitari per i più sofferenti. Il programma ha un’attenzione particolare ai bambini: nella sezione “Figure dell’Ortodossia contemporanea” dei documenti, presentiamo in russo e in italiano un’iniziativa di festa pasquale (ripetizione di una festa analoga tenuta a Natale) per ridare speranza ai bambini strappati alle loro case dalla guerra civile dello scorso anno.

 
Messaggio di Pasqua di sua Santità il patriarca Kirill a tutti gli arcipastori, pastori, diaconi, monaci e a tutti i fedeli figli della Chiesa ortodossa russa

Il patriarca Kirill di Mosca e di tutta la Rus' si rivorge agli arcipastori, pastori, diaconi, monaci e a tutti i fedeli figli della Chiesa ortodossa russa con il tradizionale messaggio di Pasqua.

Beneamati nel Signore confratelli arcipastori, reverendi padri, pii monaci e monache, cari fratelli e sorelle!

Con gioia vi saluto con l'antica e sempre nuova e rassicurante esclamazione trionfale:

CRISTO È RISORTO!

In queste mirabili e vivificanti parole risuona veramente il fondamento della nostra fede, il dono della speranza, la fonte dell'amore.

Ieri abbiamo pianto insieme ai discepoli del Signore la morte del nostro amato Maestro, e ora partecipiamo al trionfo – visibile e invisibile – del mondo intero: "Cristo s'è risvegliato, eterna esultanza " (Canone di Pasqua). Ieri sembrava persa l'ultima speranza di salvezza, e oggi abbiamo ricevuto la ferma speranza della vita eterna nel giorno senza tramonto del regno di Dio. Ieri lo spettro della corruzione incombeva sul creato, mettendo in discussione il senso stesso della vita sulla terra, e oggi annunciamo a tutti la grande vittoria della vita sulla morte.

L'ispirato apostolo Paolo, parlando dell'importanza di un miracolo avvenuto in una notte passata, ma sempre vicina a ogni cristiano, indica chiaramente che questo evento è il più importante per la nostra fede. Infatti "se Cristo non è risorto, allora la nostra predicazione è vuota, e vuota è anche la vostra fede" (1 Cor 15:14). La Pasqua del Signore è il cuore e l'irresistibile forza del cristianesimo: nelle parole di san Filarete di Mosca, essa crea la speranza, accende l'amore, ispira la preghiera, produce la grazia, illumina di saggezza, disperde ogni male, e persino la morte stessa dona vitalità alla vita, offre la beatitudine non in sogno, ma nei fatti, offre la gloria non come un fantasma, ma come un eterno fulmine di eterna luce, che illumina tutto e non distrugge nessuno (Predica del giorno di Pasqua del 1826).

Alla fede nella risurrezione di Cristo è indissolubilmente associata anche la fede della Chiesa nel fatto che il Figlio di Dio incarnato, compiuta la redenzione del genere umano, e rotte le catene del peccato e della morte, ci ha dato la vera libertà spirituale e la gioia di essere riuniti con il nostro Creatore. Con questo dono inestimabile del Salvatore siamo pienamente coinvolti tutti noi in questa notte luminosa nelle chiese ortodosse, per condividere, nelle parole di san Giovanni Crisostomo, il banchetto della fede.

La Pasqua è il culmine del percorso spinoso del Salvatore, coronata con la sofferenza e il sacrificio sul Golgota. Non è un caso che nei testi patristici e liturgici Cristo sia ripetutamente indicato come colui che "compie il podvig della nostra salvezza." "Infatti vi ho dato l'esempio" (Gv 13:15), dice il Signore ai discepoli, e incoraggia tutti noi a seguire l'esempio della sua vita.

Ma come possiamo emulare il Salvatore? Come può essere il nostro podvig in relazione alla realtà della vita moderna? Oggi, quando pronunciamo questa parola, nella mente della gente c'è spesso una certa immagine di un guerriero leggendario, una figura storica o un famoso eroe del passato. Ma il significato di podvig non è l'acquisizione di una forte gloria o l'ottenimento di un'accettazione universale. Attraverso un podvig, invariabilmente associato ai nostri sforzi interiori e limitato a noi stessi, siamo in grado di conoscere nell'esperienza un amore vero e perfetto, perché il sacrificio che sta alla base di ogni podvig è la più alta manifestazione di questo sentimento.

Il Signore ci ha chiamati al podvig dell'amore attivo, incarnato nel servizio disinteressato verso gli altri, soprattutto di coloro che coloro che hanno particolarmente bisogno del nostro sostegno: i sofferenti, i malati, i solitari, gli scoraggiati. Se questa legge della vita, che è stata così chiaramente presentata ed espressa nella vita terrena del Salvatore stesso, diventerà retaggio della maggioranza, la gente sarà veramente felice. Chi serve gli altri ottiene incomparabilmente di più di quanto dona: il Signore stesso entra poi nel suo cuore, e nella comunione della grazia divina cambia tutta la vita umana. Come non c'è santità senza sforzo, così senza Calvario non c'è risurrezione, e così senza podvig non è possibile una genuina trasformazione morale e spirituale dell'individuo.

Quando il podvig diventa il contenuto della vita, non solo di un individuo, ma anche di tutto un popolo, quando si sforza di riunire verso l'alto i cuori di milioni di persone pronte a difendere la loro patria, a difenderne gli alti ideali e valori, allora succedono cose davvero sorprendenti, miracolose e talvolta anche inspiegabili in termini di logica formale. Un tale popolo riceve un potere spirituale, e disastri e nemici non sono in grado di sormontarlo. Prova evidente della verità di queste parole è la vittoria nella Grande Guerra Patriottica, ottenuta con il podvig disinteressato del nostro popolo. Quest'anno si celebra il settantesimo anniversario di questa data trionfale.

Nelle tribolazioni e tentazioni, siamo chiamati a mantenere calma e coraggio, perché ci sono state date grandi e gloriose promesse di vittoria sul male. Non scoraggiamoci e non disperiamoci! Facciamo parte della Chiesa di Cristo, che, secondo immancabile parola del Signore, neanche le porte dell'inferno sono in grado di sconfiggere (Mt 16:18), e ci è testimone la divina Rivelazione, prevedendo che "Dio tergerà ogni lacrima dai loro occhi, e la morte non ci sarà più; non ci sarà più lutto o pianto o dolore, perché le cose precedenti sono passate" (Ap 21: 3-4).

In preghiera auguro a tutti voi, confratelli arcipastori, reverendi padri, cari fratelli e sorelle, la fortezza e la fermezza nella fede, la pace e l'immancabile gioia nel Signore che ha vinto la morte. Entrando nella luce della risurrezione e partecipando al mistero del miracolo pasquale, condividiamo la nostra gioia trionfante con vicini e lontani, testimoniando tutti il Salvatore risorto dalla tomba.

Che tutti i giorni della nostra vita ci portino sempre calore e consolazione, ci donino la vera gioia della vita e ispirino opere buone con le parole di fuoco del Vangelo di Pasqua:

CRISTO È RISORTO!

CRISTO È VERAMENTE RISORTO!

+ KIRILL, PATRIARCA DI MOSCA E DI TUTTA LA RUS'

Mosca

Pasqua 2015

 
Discorso catechetico del nostro padre tra i santi Giovanni il Crisostomo, nel santo e luminoso giorno della gloriosa e salvifica Risurrezione del nostro Signore Gesù Cristo

Se uno è pio e amico di Dio, gioisca di questa festa bella e luminosa! Se è un servo riconoscente, entri lieto nella gioia del suo Signore. Se ha penato per digiunare, si goda ora il suo compenso. Se fin dalla prima ora ha lavorato, riceva oggi il giusto dovuto. Se uno è giunto dopo la terza ora, faccia festa, grato. Se è arrivato dopo la sesta ora, non dubiti, non perderà nulla. Se ha tardato fino alla nona, si faccia avanti senza esitare. Se è arrivato solo all'undicesima, non tema per il ritardo; poiché il padrone è generoso, e riceve l'ultimo come il primo. Concede il riposo all'operaio dell'undicesima come a quello dell'ora prima, ha misericordia dell'ultimo, e approva il primo, dà a questi e fa grazia a quell'altro; accetta le opere e ha cara la volontà, onora l'azione e loda l'intenzione. Entrate tutti dunque nella gioia del nostro Signore: gli uni e gli altri, godete del salario! Ricchi e poveri, danzate in coro insieme! Astinenti e pigri, onorate questo giorno! Voi che avete digiunato, e voi che non avete digiunato, rallegratevi oggi: la mensa è ricolma, deliziatevi tutti; il vitello è abbondante, nessuno esca affamato; tutti gustate del banchetto della fede, tutti gustate la ricchezza della soavità, nessuno lamenti la povertà: è apparso infatti il regno che ci accomuna. Nessuno pianga per i peccati: il perdono infatti è sorto dalla tomba. Nessuno tema la morte: ce ne ha infatti liberato la morte del Signore; l'ha spenta lui, che ne è stato trattenuto; ha depredato l'inferno, lui che è sceso all'inferno; Egli l'ha amareggiato, quando quello gustò della sua carne. Lo previde Isaia, ed esclamò: L'inferno fu amareggiato, incontrandoti là sotto. Amareggiato, e infatti fu annientato. Amareggiato, e infatti fu imbrogliato. Amareggiato, e infatti fu ucciso. Amareggiato, e infatti fu distrutto. Amareggiato, e infatti fu incatenato. Prese un corpo, e si trovò davanti Dio. Prese terra, e incontrò cielo. Prese quel che vedeva, e cadde per quel che non vedeva. Dov'è, o morte, il tuo pungiglione? Dov'è, o inferno, la tua vittoria? È risorto Cristo, e sei precipitato! È risorto Cristo, e sono caduti i demòni! È risorto Cristo, e gioiscono gli angeli! È risorto Cristo, e la vita trionfa! È risorto Cristo, e non c'è un più un sol morto nel sepolcro! Cristo infatti si è svegliato dai morti e si è fatto primizia dei dormienti. A lui la gloria e il potere nei secoli dei secoli. Amen.

 
Immagini dalle funzioni della notte di Pasqua

Vi presentiamo una nuova galleria fotografica con le immagini riprese dal nostro amico Alberto Ceoloni durante la notte di Pasqua (lettura degli Atti degli Apostoli, Officio di Mezzanotte, processione e Mattutino pasquale).

 
I custodi musulmani del Santo Sepolcro

Come ogni anno, anche in questa Pasqua ortodossa è disceso il fuoco santo a Gerusalemme (qui un breve video senza commenti, e un articolo con un video un po’ più lungo, con telecronaca). Prima che il tema del Santo Sepolcro cada in secondo piano nell’interesse collettivo, parliamo delle due famiglie dei custodi musulmani che hanno il compito di aprire e chiudere ogni giorno la porta d’ingresso, in un’intervista che presentiamo nella sezione “Confronti” dei documenti.

 

 
Un altro filmato sulla nostra chiesa

Il canale News&Events Turin ha messo in rete un breve filmato dalla nostra Liturgia della Domenica delle Palme (5 aprile 2015). Questo video si aggiunge al filmato invernale dell'esterno della chiesa del 29 gennaio 2012, realizzato dallo stesso canale. Abbiamo aggiunto entrambi i video nella nostra galleria dei video della parrocchia.

 
Editoriale dell’OLTR di aprile 2015

Nell’ultimo numero dell’editoriale dell’OLTR (il movimento per un’Ortodossia locale di tradizione russa), il presidente dell’associazione, Séraphin Rehbinder, analizza i nuovi sviluppi nell’esarcato di Rue Daru alla luce di diverse cause storiche, tra le quali il dibattito sulla “co-gestione” nella chiesa locale, nato dalle istanze del concilio locale di Mosca del 1917. Presentiamo la traduzione italiana di questo editoriale, che getta molta luce sulle potenzialità e sui problemi di una struttura ecclesiale ortodossa in Occidente, nella sezione “Confronti” dei documenti.

 
Cristo è risorto!

In una serie di domande e risposte dalla sua recente corrispondenza, padre Andrew Phillips offre spiegazioni sulla storia e l’identità della ROCOR, sul tema dei non ortodossi, sul mondo occidentale contemporaneo e sui misteri legati alla fine del mondo. La traduzione italiana delle domande e delle risposte di padre Andrew è disponibile nella sezione omonima dei documenti.

 
Si preparano i pellegrinaggi alla Sindone

A pochi giorni dall’ostensione della Sindone, la nostra parrocchia sta ricevendo una serie di richieste di assistere i pellegrini che verranno in visita a Torino nelle prossime settimane. Dalla cattedrale dei santi tre Ierarchi a Parigi hanno addirittura messo in rete l’invito al pellegrinaggio per il 1 maggio. Se da una parte l’assistenza ai pellegrini potrà prendere molto del nostro tempo (e ci scusiamo se per qualche volta questo significherà meno novità e aggiornamenti più brevi sul nostro blog), speriamo che la cosa ci porti anche molti altri momenti da condividere con tutti i nostri lettori, sotto forma di foto, video, testimonianze...

 
Santuari dissacrati: un diario dal Donbass

Il team internazionale dei blog di Saker è riuscito a inviare una rappresentante a fare un sopralluogo nel Donbass: si tratta di Dagmar Henn, l’attivista tedesca di cui abbiamo avuto modo di apprezzare l’analisi del ruolo della Germania nella crisi ucraina. Le prime impressioni di Dagmar ci giungono da una chiesa ortodossa devastata, che ha visitato scortata da un’altra donna nota ai lettori del nostro blog, Stanislava, la fiorista divenuta miliziana. Presentiamo nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti questo ritratto dalla città di Donetsk che è ancora sotto i bombardamenti (e c’è poco da stupirsene: è solo la Pasqua ortodossa...).

 
Oles' Buzina assassinato a Kiev

L'Ucraina ha perso uno dei suoi ultimi veri intellettuali indipendenti: al mattino di giovedì 16 aprile, Oles' Alekseevich Buzina, già noto ai lettori di questo blog, è stato assassinato nel cortile di casa sua a Kiev. Proprio il giorno prima, è stato assassinato davanti a casa sua l'ex-deputato del Partito delle Regioni e organizzatore del movimento Antimaidan, Oleg Kalashnikov.

Non è difficile fare due più due e capire a chi davano fastidio persone come Oles' Buzina. Molto più difficile sarà capire come quest'Ucraina da incubo riuscirà mai a riappropriarsi della sua vera storia e della sua travagliata identità, per le quali Buzina ha offerto un contributo di enorme valore.

Riposa in pace, Oles' Alekseevich: "Никто не забыт - ничто не забыто" ("Nessuno è dimenticato - nulla è dimenticato"). Le tue parole risuoneranno attraverso ognuno di noi.

Вечная память! Eterna memoria!

 
Doppi standard in versione albanese: La cittadinanza si concede agli allenatori, non agli arcivescovi

Dicembre 2011: Gianni de Biasi (nella foto, a sinistra), allenatore di football di nazionalità italiana (aveva portato squadre come il Modena, il Brescia e il Torino in serie A) assume il suo incarico di commissario tecnico della nazionale albanese.

Non risulta che abbia fatto domanda per la cittadinanza albanese. Eppure, dopo quasi 4 anni di lavoro, e dopo aver portato nel 2014 la squadra a vincere contro la nazionale portoghese nella partita di qualificazione agli Europei del 2016, viene insignito dal presidente Bujar Nishani del decreto presidenziale di cittadinanza albanese il 28 marzo 2015.

Giugno 1992: Anastasios Yannoulatos (nella foto, a destra), vescovo ortodosso di nazionalità greca (era stato a capo delle chiese di paesi come il Kenia, l'Uganda e la Tanzania nel patriarcato di Alessandria) assume il suo incarico di arcivescovo di Tirana, a capo di tutti i cristiani ortodossi del paese.

Appena arrivato in Albania, presenta la sua domanda per la cittadinanza albanese. Eppure, dopo quasi 23 anni di lavoro, e dopo aver dato prova di una totale fedeltà al paese, rifiutando per esempio di espatriare durante le sommosse del 1997, oggi non è ancora stato preso in considerazione per il decreto presidenziale di cittadinanza albanese.

 
La cattedrale di Smolnyj ritorna alla Chiesa ortodossa

La cattedrale della Risurrezione a Smolnyj (San Pietroburgo), opera di Bartolomeo Rastrelli, fa parte del complesso museale delle quattro cattedrali della capitale settentrionale della Russia (le altre sono quelle di sant'Isacco, della Risurrezione sul Sangue, o Spas na Krovi, e di san Sansone).

Trasformata in magazzino dai bolscevichi, e in seguito in sala da concerti, solo dal 2010 era stata riaperta al culto. Il 14 aprile 2105 Nikolaj Burov, direttore del museo delle quattro cattedrali, ha annunciato che la proprietà di Smolny, oggi statale, passerà alla diocesi di San Pietroburgo.

 
Non dimentichiamolo!

Oles' Alekseevich Buzina

Nato a Kiev il 13 luglio 1969

Assassinato a Kiev (via Degtjarevskaja 58) il 16 aprile 2015

Lascia una moglie, una figlia e un paese impazzito

Oggi cercano di farlo passare per "attivista filorusso", tanto per dimenticarlo più facilmente. Noi non lo dimentichiamo, e ricorderemo finché avremo voce che si trattava di un ucraino che amava la sua patria, che era cosciente della complessità e delle contraddizioni della sua terra, e che come uomo di cultura e di principi, non era disposto a bere supinamente le idiozie nazionalistiche oggi spacciate per storia ucraina. E non facciamoci illusioni... è solo per questo che lo hanno ucciso.

 
Benedetta la prima pietra della nuova cattedrale a Parigi

Martedì 14 aprile il vescovo Nestor di Chersoneso, assistito da padre Nicholas Rehbinder e da altri membri del clero, e con il supporto del coro della cattedrale dei tre Ierarchi, ha benedetto la prima pietra della nuova cattedrale che sorgerà a Parigi, in quai Branly, lungo la Senna.

 

 
Oles' Buzina ricordato da due colleghi

Presentiamo due ricordi di Oles' Buzina da parte di due persone che lo conoscevano, e che abbiamo già avuto modo di ascoltare e leggere sul nostro blog: il primo è Anatolij Sharij, giornalista e rifugiato politico in Lituania; il secondo è Rostislav Ishchenko, presidente del centro di analisi e previsioni dei sistemi, e rifugiato politico in Russia.

Il primo filmato è sottotitolato in italiano, grazie agli sforzi dello staff del Saker blog italiano; il secondo video è sottotitolato in inglese e tedesco.

 
Viaggio tra le iconostasi ortodosse in Italia

In questi anni, ci siamo spesso messi a curiosare in rete osservando la nascita e lo sviluppo di tante nuove iconostasi in diverse chiese ortodosse in Italia. Ci è venuto spesso l’idea di osservarle tutte in un colpo d’occhio generale, e approfittando di qualche momento libero in più durante la Settimana Luminosa, abbiamo analizzato attentamente tutte le iconostasi ortodosse che ci sia stato dato di poter osservare in rete o nelle nostre esperienze degli ultimi decenni.

Ne è risultato il più lungo resoconto di immagini e testi finora presentato sul nostro sito, che mettiamo molto deliberatamente nella sezione “Testimoni dell’Ortodossia” (infatti, riteniamo che poche cose abbiano più valore di un’iconostasi per offrire una testimonianza visibile e durevole di fede ortodossa). Il viaggio è stato lungo e complesso, ma anche gratificante, e ci ha lasciato molte speranze per il futuro dell’Ortodossia in Italia. Ci auguriamo che possa ispirare allo stesso modo anche i nostri lettori.

 
Le preghiere per i defunti nella Bibbia e nella tradizione

Con la domenica dopo la Pasqua (oppure il martedì successivo, secondo alcune varianti) riprendono le preghiere per i defunti sospese durante la Settimana Luminosa per riguardo alla Risurrezione. In questo giorni non sarà male riflettere anche sulle obiezioni protestanti alle preghiere per i defunti e al loro posto nelle Sacre Scritture, obiezioni a cui risponde padre John Whiteford in un saggio che presentiamo nella sezione “Domande e risposte” dei documenti.

 
Sulla denazificazione dell'Occidente

È abbastanza facile parlare di denazificazione di un regime che esalta apertamente il nazismo. Ma siamo in grado di vedere i valori razzisti e violenti che sono a fondamento del nazismo – e i loro frutti contemporanei – anche in tutto il processo rivoluzionario che ha segnato l’allontanamento del mondo occidentale dal cristianesimo ortodosso? Questo è quanto ci insegna a fare padre Andrew Phillips in un lucido saggio che presentiamo nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.

 
Novità nel nostro viaggio tra le iconostasi

Grazie ad alcune novità, tra cui le gallerie fotografiche della Pasqua 2015 del sito della diocesi ortodossa romena d'Italia, abbiamo avuto molte buone sorprese nella nostra ricerca sulle iconostasi.

Infatti, per diverse chiese di cui non appariva ancora l'iconostasi (o di cui apparivano immagini parziali o sfocate) ora sono disponibili immagini che prima non avevamo a disposizione, e in alcuni casi vediamo anche gli sviluppi delle iconostasi che avevamo già descritto. Sono tutti sviluppi positivi, che testimoniano la crescita delle comunità. Aggiungiamo quindi nuove immagini e testi al nostro viaggio tra le iconostasi ortodosse, sperando che possa essere di aiuto e di ispirazione per i nostri lettori.

 
Eterna la tua memoria, Oles' Buzina!

Domenica 19 aprile i parenti e gli amici di Oles' Buzina lo hanno accompagnato alla sepoltura, prima al funerale alla cattedrale della Lavra delle Grotte di Kiev, quindi al cimitero di Baikove. La Chiesa ortodossa si prende cura delle preghiere per un suo figlio ingiustamente ucciso, e non lo farà solo a Kiev.

 

 
Un messaggio a sette miliardi di persone: la conferenza inter-ortodossa del 2016

Padre Andrew Phillips riflette sulla riunione inter-ortodossa previstoa per il 2016, analizzandone i possibili esiti, i rischi, e le potenzialità illimitate che vi si aprono, in un saggio che presentiamo in traduzione italiana nella sezione “Confronti” dei documenti.

 
Il pantheon dei “santi” ucro-nazisti

Usare le icone per fare propaganda a visioni politico-ideologiche è un vergognoso modo di svilire le immagini sacre. Se un'icona può mai essere usata per propagandare qualcosa, questo qualcosa può essere solo la fede cristiana. Fino a un certo punto, un’icona collettiva dei santi di un determinato paese o nazione può essere giustificata, e magari anche ispirare un senso di dignità patriottica. Ma il caso di pseudo-icona che Saker analizza in un articolo del suo blog, e che presentiamo in traduzione italiana nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti, è un caso che va al di là di qualsiasi legittimo sentimento patriottico. Qualunque cosa possiamo pensare dei tentativi di creare una mistica nazionale ucraina (e non ne pensiamo granché bene), dobbiamo protestare a gran voce contro abusi blasfemi dell’iconografia come quello di cui ci parla Saker. 

 
Oles' Buzina: Lettera aperta all'ambasciatore USA a Kiev (23 gennaio 2014 - un mese prima del colpo di stato)

Slavyangrad, 20 aprile 2015

Signor Pyatt, mi appello a lei nella mia qualità di scrittore ucraino riconosciuto e ben noto, che non ha mai chiesto e non ha mai avuto alcuna sovvenzione dal suo paese. Questa lettera viene dalla mia iniziativa personale, e non ha alle spalle partiti politici o gruppi oligarchici. Tuttavia, sono sicuro che la mia opinione coincide con i pensieri di molti cittadini ucraini che lei ignora palesemente.

L'altro giorno, quando i disordini in piazza Maidan hanno raggiunto il suo picco, i media hanno riferito che un rappresentante del Consiglio di sicurezza nazionale degli Stati Uniti, Kathleen Hayden, ha intimato al governo ucraino di RITIRARE LE FORZE SPECIALI [Berkut, ndt] dal centro di Kiev. In caso contrario, ha minacciato sanzioni contro gli ucraini, tra cui il divieto dei visti per entrare nel vostro paese.

Credo che, in larga misura, le sue dichiarazioni come funzionaria della Casa Bianca si basino sulle informazioni fornite a Washington dall'ambasciata americana in Ucraina - quindi da lei, signor ambasciatore.

Tuttavia, al momento, l'ordine pubblico è conservato nella capitale, proprio perché le "forze speciali" (cioè le unità del Ministero degli Affari Interni) in realtà si trovano nel centro della capitale della mia patria, e non vorrei che se ne andassero sulla base del parere di stranieri, dal momento che i leader della nostra opposizione politica si sono mostrati finora in grado di controllare i vari gruppi militanti [tra i loro]. La prego di portare questo semplice messaggio al suo governo.

Se non è d'accordo con me, congediamo pure la protezione della polizia ucraina attorno alla vostra ambasciata a Kiev e smantelliamo le recinzioni metalliche alte quattro metri, che finora hanno protetto la sua nuova residenza nei pressi della stazione della metropolitana "Berestejskaja", che si trova su una strada che fino a non molto tempo fa portava il nome "Tankovaja" [via delle brigate corazzate]. Perché tutte queste misure di sicurezza non necessarie? Dopo tutto, a Kiev non accade nulla di pericoloso, tranne un FESTIVAL DELLA DEMOCRAZIA.

Potrà essere sorpreso dalla mia posizione indipendente. Ma io ho raggiunto il successo nel mio paese senza aiuti esterni, e credo che noi stessi, senza interferenze dall'esterno, saremo in grado di risolvere i nostri problemi. Quanto meno i funzionari degli USA interferiranno negli affari interni dell'Ucraina, tanto più velocemente quest'ultima sarà conteggiata come uno tra i paesi di successo del mondo.

 
Gli argomenti teologici della Chiesa ortodossa russa per gli anni dal 2015 al 2018

Leggendo il documento dell’ordine del giorno delle discussioni teologiche della Chiesa ortodossa russa nei prossimi anni, che presentiamo in italiano, in romeno e in russo nella sezione “Pastorale” dei documenti, rimaniamo stupiti dal grande numero di argomenti sui quali la Chiesa si interroga, e che non relega a commissioni semi-clandestine, ma sui quali anzi invita a un dibattito pubblico ampio e trasparente di ogni documento prodotto, prima di sottoporlo a un’approvazione sinodale. Ci associamo all’apprezzamento del nostro confratello, padre Petru (Pruteanu), che ha tradotto la versione romena dell’ordine del giorno, e che apprezza il modo con cui una Chiesa da alcuni definita “KGBista” non teme discussioni e perfino polemiche con argomentazioni civilizzate sui suoi stessi temi formativi.

 
Aleksandr Zakharchenko: il governo di Kiev non vuole solo distruggere la Repubblica Popolare di Donetsk, ma anche trasformare l'Ucraina in un cimitero

Donetsk, 23 aprile – DAN (Agenzia stampa di Donetsk)

La prossima ondata di mobilitazione, che è in corso di preparazione in Ucraina, porterà al paese una moltitudine di nuovi decessi inutili. La dichiarazione è stata fatta dal capo della Repubblica Popolare di Donetsk Aleksandr Zakharchenko.

"In tutto il mondo, in ogni momento, una mobilitazione è in realtà l'inizio di una guerra, e infatti Kiev ha annunciato ufficialmente la preparazione per l'inizio delle ostilità, - ha detto il capo della RPD -. Questa è un'altra prova dell'attitudine di 'amore per la pace' delle autorità ucraine, che vogliono non solo distruggerci, ma anche trasformare l'Ucraina in un cimitero".

Zakharchenko ha esortato le madri ucraine a fare tutto il possibile per garantire che i loro figli non partecipino alla guerra e non perdano le loro vite per le ambizioni dei politici di Kiev.

"Ai giovani che sono spinti nel Donbass per una guerra fratricida, voglio dire: non diventate assassini, non siate orgogliosi del fatto che vi hanno mandato armati contro anziani e donne, - ha aggiunto il capo della RPD -. Io vi consiglio di arrendervi. Vi nutriremo, avremo cura di voi, vi faremo tornare a casa sani e al sicuro. A casa potrete incontrare difficoltà, ma almeno sarete vivi."

 
Մեծ Եղեռն (Medz Yeghern, "il grande crimine"): 100 anni dal genocidio degli armeni

Il 24 aprile, si sono tenute tra gli armeni di tutto il mondo le commemorazioni del centenario del genocidio noto col nome di Medz Yeghern ("il grande crimine"), di cui il popolo armeno non ci chiede altro che di riconoscere l’esistenza. Noi lo facciamo volentieri, e anzi siamo fieri di vivere in un paese che riconosce ufficialmente il genocidio armeno. La presa di coscienza di questo immane sterminio di un popolo nei suoi paesi di origine può aprirci gli occhi su analoghi fenomeni quali il genocidio assiro e il genocidio dei greci del Ponto: tutte manovre volte all’annientamento dei cristiani in Medio Oriente, e che non dobbiamo dimenticare, considerando quel che avviene oggi sotto i nostri stessi occhi.

La fiamma eterna di Tsitsernakaberd a Erevan commemora il milione e mezzo di armeni sterminati a partire dal 1915 

 
Riunione del Consiglio Episcopale a Venezia

Il 23 aprile, in occasione della festa patronale della cattedrale di San Giorgio dei Greci a Venezia, si è tenuta una riunione del Consiglio Episcopale inter-ortodosso, suggellata da una concelebrazione eucaristica. Il nostro Arcivescovo Mark era rappresentato dall’archimandrita Antoniy (Sevryuk) segretario dell’Amminstrazione delle parrocchie del Patriarcato di Mosca in Italia.

Il Consiglio ha prodotto un messaggio, di cui possiamo leggere il testo in greco, in italianoin romeno e in russo.

 
La Georgia è stata classificata come l'undicesimo paese più religioso del mondo

pravoslavie.ru, 23 aprile 2015

La Win/Gallup International, un'associazione leader nelle ricerche di mercato e nei sondaggi, ha pubblicato i risultati del suo ultimo sondaggio dell'opinione pubblica mondiale. 1000 persone sono state intervistate in ciascun paese. I sociologi hanno fatto a ogni intervistato la stessa domanda: "Lei è una persona religiosa o no?" I risultati si sono rivelati prevedibili e allo stesso tempo notevoli.

Secondo il portale Gruzia online, i paesi più religiosi sono: Ghana (il 96% degli intervistati di questo paese si è dichiarato credentr), Nigeria (93%), Armenia (92%), Fiji (92%), Macedonia (90%), Romania (89%), Iraq (88%), Kenya (88%), Perù (86%), Brasile (86%), Georgia (84%), Pakistan (83%), Moldova (83%), Colombia (83%).

La Russia è al centro di questa lista con il 55%. I paesi meno religiosi, secondo i risultati del sondaggio, sono i seguenti: Cina (con solo il 14% dei credenti tra gli intervistati), Giappone (16%), Repubblica Ceca (20%), Turchia (23%), Svezia (29%), Vietnam (30%), Australia (37%), Francia (37%).

Per quanto riguarda l'ateismo, la Cina è al primo posto. Il 47% degli intervistati di questo paese si è detto ateo convinti; poi vengono i seguenti paesi: Giappone (31%), Repubblica Ceca (30%), Francia (29%), Corea del Sud (15%), Germania (15%), Paesi Bassi (14%). La Russia è classificata ventesima in questa lista, con il 6% di atei convinti.

52.000 i residenti provenienti da 57 paesi che costituiscono il 73% della popolazione mondiale sono stati intervistati nel corso di questo sondaggio.

"La religione è ancora dominante nella nostra vita di tutti i giorni e vediamo che il numero totale di persone che si considerano religiose è notevolmente grande", ha detto il presidente dell'associazione Win/Gallup International, Jean-Marc Leger (Canada), commentando i risultati della ricerca.

 
Come ridimensionare i “grandi numeri” degli ortodossi in Guatemala

Nel nostro primo servizio sulla crescita dell’Ortodossia in Guatemala, abbiamo sottolineato lo straordinario sviluppo che ha portato spontaneamente alla Chiesa ortodossa un gruppo non canonico di origini cattolico-carismatiche, con il quale si era parlato nel 2010 dell’ingresso nell’Ortodossia di oltre mezzo milione di persone (una cifra spropositata, pari a quasi il 4% della popolazione del paese, e da allora ulteriormente gonfiata fino a parlare di 800.000 persone). Oggi, le stesse fonti ufficiali ridimensionano la cifra a circa 40.000 persone, suddivise in circa 100 luoghi di culto che servono circa 300 comunità rurali: ancora un numero notevole, beninteso, ma ben lontano dalle cifre inizialmente annunciate.

Il sito mayanorthodoxy.com aiuta a comprendere la situazione fornendo dati obiettivi, tra cui la scarsità di preti: dopo la morte dell’energico fondatore del gruppo, padre Andres Girón de Leon, nel 2014, il numero dei preti è ridotto a sei, e benché possano contare sull’indispensabile aiuto di alcune centinaia di catechisti nei villaggi, la loro stessa capacità di ammettere persone nella Chiesa non avrebbe permesso loro di raggiungere cifre così alte.

La seguente mappa offre un’idea della dislocazione delle comunità ortodosse, concentrate nella zona sud-occidentale del Guatemala e nelle aree confinanti del Messico:

Alla luce di questi dati, sarà opportuno trattare con ancor maggiore cautela la pretesa della missione della chiesa siro-ortodossa in Guatemala, di cui abbiamo fatto cenno, ricordando che questo movimento arriva addirittura a vantare due milioni di fedeli. Nonostante possa contare su un clero indubbiamente più numeroso, sospettiamo fortemente che anche qui assisteremo a drastici ridimensionamenti demografici.

 
Un calvario brutale. Un monaco parla della sua tortura

Anatolij Sharij continua dall’esilio a offrirci testimonianze delle sofferenze inflitte alla popolazione del Donbass, e questa volta lo fa attraverso il resoconto di un monaco ortodosso rapito il 3 marzo e torturato, e solo recentemente liberato. Presentiamo il racconto di padre Teofane (Kratirov) nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.

 
La Chiesa e le armi

Uno degli argomenti in discussione in questi anni a Mosca (di cui abbiamo presentato la lista alcuni giorni fa) è “la giustificazione canonica della possibilità o impossibilità della benedizione ecclesiale di armi”. Per cercare di formarci un’opinione corretta a riguardo, cerchiamo di comprendere il problema attraverso la prospettiva storico-teologica che un sacerdote ortodosso cubano, padre Ernesto Obregon, ci illustra in breve nella sezione “Etica” dei documenti.

 
Sante mense, reliquiari, cibori e tabernacoli nella visione di un artista ortodosso

Aidan Hart (nella foto) è un iconografo e artista ortodosso inglese, che non si limita alla pittura, ma ha esplorato anche diverse forme d’arte e architettura ecclesiastica, tra cui le sculture a bassorilievo. Nei suoi studi, noti e apprezzati in tutto il mondo, una particolare enfasi è data all’arte ortodossa paleocristiana in Italia. Presentiamo una mini-serie con due di questi studi, molto dettagliati e illustrati, tratti dal blog Orthodox Arts Journal: il primo è dedicato a sante mense e reliquiari, il secondo a cibori e tabernacoli.

 
La battaglia per la civiltà europea

La restaurazione di un impero cristiano ortodosso in Russia (unico paese che realisticamente può portare a termine questo compito) è il tema della riflessione che ci offre padre Andrew Phillips, e che presentiamo in traduzione italiana nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti. Le conseguenze di questa vera e propria battaglia di civiltà sono analizzate non solo sul versante russo, ma anche in Europa occidentale e in altri paesi.

 
Un intenso giorno di pellegrinaggi

A riassumere tutti gli appuntamenti di oggi, con visite di pellegrini alla santa Sindone giunti a Torino da diverse parrocchie di Italia, Francia e Germania, la sola lista dei gruppi sarebbe troppo lunga per le forze che ci rimangono. Vi mostriamo qui l’ospite più illustre, l’arcivescovo Mark (Arndt) di Berlino e dell’Europa occidentale per la ROCOR, che abbiamo presentato in diverse occasioni sul nostro sito, e che oggi siamo stati lieti di accogliere tra noi.

 
Se Dio è ovunque, perché andare in chiesa?

Un ragazzo chiese a un sacerdote:

 – Se Dio è ovunque, perché devo andare in chiesa?

Al che il prete rispose:

– In tutta l'atmosfera c'è dell'acqua; ma quando vuoi bere, devi andare a una fontana o a un pozzo.

 
Apparentemente ora siamo tutti "ucrainofobi"

Partendo dalle dichiarazioni di Oles' Buzina (che non poteva certamente essere accusato di non amare la sua patria) andiamo alla scoperta della nuova frontiera della psichiatria contemporanea, apparentemente codificata dai matti stessi, scoprendo in un articolo da Russia Insider se soffriamo anche noi della nuova forma di patologia internazionale, la “ucrainofobia”. Non perdetevi lo spassoso test in 10 domande per scoprire se siete ucrainofobi anche voi!

 
Vogliono trasferire allo stato la Lavra di Pochaev

pravoslavie.ru, Pochaev, 28 aprile 2015

I deputati del consiglio regionale di Ternopol hanno votato per il trasferimento allo Stato della Lavra della Santa Dormizione a Pochaev. Questa votazione ha avuto luogo il Giovedi Santo, quando la Chiesa ricorda il tradimento di Giuda. La Lavra ha appreso i piani per trasformare le celle monastiche e le cattedrali della Lavra in un complesso museale.

I deputati del consiglio regionale di Ternopol, in una loro sessione, hanno sostenuto la petizione al primo ministro ucraino Arsenij Jatsenjuk e si sono appellati al Consiglio dei Ministri chiedndo di sottrarre questo grande e venerato santo monastero alla Chiesa ortodossa ucraina canonica.

Il fatto che vogliono trasformare il complesso di celle e chiese in una riserva, alla stessa Lavra lo hanno appreso dai media.

Il metropolita Vladimir di Pochaev, abate della Lavra della Santa Dormizione a Pochaev, ha commentato la situazione della Lavra al quotidiano ucraino Segodnja:

"Il Giovedi Santo la Chiesa commemora l'Ultima Cena e il tradimento di Cristo Salvatore da parte di Giuda per trenta monete d'argento. Questi eventi sono accaduti venti secoli fa. Il tempo passa, ma le personalità e le opere rimangono le stesse. Quest'anno, il 2015, la stessa cosa è stata ripetuta qui il Giovedi Santo. I deputati del Consiglio regionale, che si presentano come cristiani, stanno passando leggi che sono tutt'altro che cristiane. Hanno intenzione di trasformare la Lavra di Pochaev (un grande centro spirituale per i cristiani ortodossi) in un museo storico, così che il monastero (fondato nel 1240) possa essere governato non dall'abate e dai fratelli, ma da un direttore di museo e da guide turistiche.

"Questo problema non è nuovo. Dopo che l'Ucraina è divenuta indipendente e che le relazioni tra lo Stato e la Chiesa sono migliorate, presidenti e altri funzionari hanno emesso decreti che hanno restituito alla Chiesa la sua proprietà, che le era stata confiscata da parte del regime totalitario sovietico.

"Nel 2002 i deputati di Ternopol sono riusciti a stabilire la riserva  nonostante tutti i decreti e le assicurazioni presidenziali, e quindi il nostro monastero è divenuto una parte della riserva storico-architettonica statale di Kremenets-Pochaev.

"Nel 2003, per intercessione dei fratelli, un decreto del governo ha tolto gli edifici storici della Lavra dall'autorità della riserva e li ha trasferiti al loro legittimo proprietario – la Chiesa Ortodossa Ucraina del Patriarcato di Mosca e i monaci di Pochaev.

La Lavra di Pochaev e il Gosstroj (comitato statale per la costruzione) dell'Ucraina hanno concluso un accordo di locazione gratuita per 49 anni, fino al 1 gennaio 2052. Si dovrebbe inoltre ricordare che la Lavra aveva pagato l'affitto dagli anni '60 fino al 2000.

Il 3 luglio 2014, la Rada regionale di Ternopol (organo legislativo in Ucraina) è riapparsa e ha avviato un appello al Presidente del Consiglio con la richiesta di recedere dal contratto e di ridare di nuovo gli edifici del monastero alla riserva. Poi il loro appello è stato lasciato senza risposta. E così, quasi un anno dopo, il 9 aprile 2015, nella Settimana Santa, quando la Santa Chiesa ricorda gli ultimi giorni di vita di Cristo Salvatore sulla terra, i deputati sono ancora ricaduti nelle loro vecchie modalità".

 
Noi e loro – uno studio sull'odio e sull'amore

Riflettendo sull’anniversario della strage di Odessa, Saker ci aiuta a capire come la crisi ucraina non sia solo una delle tante crisi che dividono tra loro i popoli del mondo (e nelle quali si possono legittimamente valutare le ragioni degli uni e degli altri), ma piuttosto un’insorgenza di odio allo stato puro; un fenomeno che ogni sincero credente deve saper riconoscere e contrastare. Presentiamo le riflessioni di Saker nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.

 
L'ultimo prete della missione di Pechino: conversazione con l'arciprete Michael Li

Abbiamo già avuto occasione di seguire padre Georgij Maksimov nelle sue interviste a chierici e fedeli della Chiesa ortodossa in diversi luoghi dell'Asia, dal Kurdistan all'estremo Oriente. Recentemente, per il portale Pravoslavie.ru, ha intervistato un rappresentante dell'Ortodossia cinese che oggi vive in Australia, ma che ha radici nell'antica missione di Pechino: l'arciprete Michael Li. Possiamo seguire la loro conversazione nell'originale russo e in traduzione italiana, e ammirare nella sezione "Testimoni dell'Ortodossia" dei documenti la storia di coraggio e di disarmante semplicità di un uomo che ha saputo mantenere la fede attraverso decenni di difficoltà.

 
Un documentario d’archivio sul Monte Athos

Ringraziamo il nostro amico Giuseppe per averci segnalato dagli archivi di RAI Scuola un documentario sul Monte Athos, realizzato nel 1983 da Vittorio Citterich. Dopo ben 32 anni questo filmato, che in altri contesti sarebbe stato un video storico, mantiene ancora tutta la sua freschezza di un viaggio alle radici spirituali dell’Ortodossia. Buona visione a tutti!

 
Pellegrinaggio del 1 maggio

Sul sito della parrocchia di santa Caterina e su quello della diocesi di Chersoneso sono apparse notizie e gallerie fotografiche sul pellegrinaggio alla Santa Sindone del 1 maggio 2015, che ha portato alla celebrazione della Divina Liturgia (nelle foto, il Grande Ingresso e il Credo) dei gruppi delle parrocchie di Roma, di Cagliari, di Piacenza e della regione parigina, assieme al clero e ai fedeli della nostra parrocchia. Inoltre, sono arrivati nel frattempo diversi gruppi delle parrocchie della Chiesa Russa all’Estero dalla Germania. Non è la prima, e non è l’ultima, delle celebrazioni delle quali vogliamo darvi notizia, ma è sicuramente una di quelle che ricorderemo con maggiore intensità.

 
Onorificenza patriarcale a Mikhail Talalay

Sempre dal sito della parrocchia di santa Caterina, apprendiamo della premiazione del nostro amico Mikhail Talalay con la medaglia patriarcale giubilare per il millenario di san Vladimir. Ci uniamo alle felicitazioni, conoscendo e apprezzando i molti meriti di Mikhail Grigor’evich nella divulgazione della storia e fenomenologia dell’Ortodossia russa in Italia.

 
Alla Russia, da una vittima di Scientology

Il canadese Gerry Armstrong (nella foto), uno degli storici fuoriusciti da Scientology (conobbe il suo fondatore Hubbard e ne fu archivista e biografo), testimonia il suo calvario legale e ci apre gli occhi sulle differenti posizioni verso Scientology degli Stati Uniti e della Russia, in una lettera aperta diretta a Vladimir Putin e ripresa dal portale Pravoslavie.ru, che presentiamo in traduzione italiana nella sezione “Confronti”  dei documenti.

 
Oles' Buzina sulla mancata conquista di Mosca nel 1941

Come tributo alla memoria di Oles' Buzina, e come ricordo adatto al Giorno della Vittoria, presentiamo in russo e in traduzione italiana, nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti, l'articolo di Buzina dedicato alle memorie di Otto Skorzeny (l’ufficiale delle SS più noto in Italia per la liberazione di Mussolini) che elencano le ragioni per cui i nazisti non presero Mosca nella loro campagna di Russia del 1941.

 
Immagini di pellegrinaggi a Torino

Eccovi alcune notizie di pellegrinaggi a Torino dei nostri fratelli di altre chiese, con i quali abbiamo avuto occasione di concelebrare.

1) Il 25 aprile sono stati da noi i fedeli delle parrocchie di san Nicola a Lecco e della santa Protezione a Como, guidati da padre Vitalij Korsakov. Qui la notizia, e qui di seguito le foto di due momenti della comunione e del pasto fraterno:

2) La sera dell’8 maggio, abbiamo avuto occasione di celebrare un Vespro e un Moleben con l’Acatisto della Passione nel duomo di Torino, davanti alla santa Sindone, assieme ai fedeli della parrocchia delle Mirofore a Venezia, guidati dall’arciprete Alexey Yastrebov. Qui la notizia, e qui di seguito una foto della celebrazione:

 
Come tradurre le tradizioni antiche in lingua moderna

Il blog "Cristianità ortodossa" ci presenta un articolo in cui un brillante sacerdote americano spiega come presentare un argomento tradizionale "datato" (in questo caso, le norme sull'abbigliamento femminile in chiesa) in un linguaggio comprensibile a un uditorio contemporaneo (soprattutto un uditorio di ragazzi) senza sacrificare né la tradizione in sé, né le sue interpretazioni più antiche, ma aggiungendo una spiegazione che suscita una reazione positiva dei più giovani.

Riteniamo questo tema di assoluta importanza per risolvere la perenne tensione fra "tradizionalismo" e "aggiornamento" nella Chiesa: non c'è alcun bisogno di abbandonare le tradizioni secolari, e neppure le loro interpretazioni più solidificate; se un'interpretazione fatta da un'angolazione diversa (e più comprensibile) non si pone in diretto contrasto con le precedenti, non è altro che una prova che le verità della Chiesa possono essere comprese da diversi punti di vista.

Correggendo alcune espressioni nella precedente traduzione, ma soprattutto riportando il testo a questo senso per noi prevalente di mediazione culturale della tradizione ortodossa (piuttosto che un mero discorso sul decoro nella chiesa) abbiamo deciso di presentare una nuova traduzione dell'articolo nella sezione "Ortoprassi" dei documenti.

 
Un segno di fede e un segno di coraggio

per certi gesti ci vuole fede

Il segno della croce del ministro Shojgu alla parata della Vittoria del 9 maggio 2015 a Mosca è l’oggetto di un’analisi di Saker che presentiamo nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.

Il gesto è sorprendente in quanto nessun ministro della difesa russo aveva fatto altrettanto finora, e ancor più interessante in quanto Sergej Shojgu è di famiglia buddhista tuvana (anche se la voce di Wikipedia russa a lui dedicata cita un’intervista in cui dice di essere stato battezzato), e con la semplicità di questo gesto ha fatto vergognare i suoi predecessori nominalmente ortodossi.

Un altro gesto altrettanto significativo ha avuto luogo alla Verkhovna Rada di Kiev, quando nel giorno precedente, per commemorare la “vittoria sul nazismo” dell’Ucraina, Petro Poroshenko ha annunciato i nomi degli “eroi dell’operazione anti-terrorismo”. Tra tutti i presenti che si alzano e i molti che applaudono, gli unici a rimanere seduti sono il metropolita Onufrij di Kiev, il metropolita Antonij di Borispol e Brovary e il vescovo Iona di Obukhov:

per certi gesti ci vuole coraggio

Invece di vergognarsi della proclamazione di eroi neo-nazisti nel giorno della vittoria sul nazismo (una follia oggi possibile solo in Ucraina), la stampa del regime ha prevedibilmente attaccato i vescovi della Chiesa ortodossa ucraina. La risposta di vladyka Onufrij (in un ucraino che neppure i capi politici e militari della giunta riescono a padroneggiare) dimostra come in Ucraina l’unica forza rimasta a opporsi alla guerra insensata sia la Chiesa ortodossa.

 
Le preghiere ortodosse davanti alla Sindone al TG regionale

In occasione della funzione della sera dell'8 maggio nel duomo di Torino, TG Piemonte ha dedicato un servizio, trasmesso dall'edizione delle 14.00 del 9 maggio 2015. Potete cliccare sull'immagine qui sotto per aprire il servizio. La parte relativa alla nostra funzione inizia al minuto 6:11.

 
Alcune letture che fanno pensare

"Украина убивает лучших" (l'Ucraina uccide i migliori)

Per chi fosse interessato a sollevare un poco del velo di mistero (ammesso che ci sia realmente bisogno di sollevarlo) sull'assassinio di Oles' Buzina a Kiev, la lettura di una notizia di Ria apre inquietanti spiragli tra le connivenze tra l'estremismo nazionalista e i serivizi segreti ucraini.

Per una visione più approfondita del ruolo della Chiesa ortodossa russa nella vittoria sul nazismo, una serie di considerazioni del nostro amico Enrico Vigna, sul sito del Centro di Iniziative per la Verità e la Giustizia, ricorda aspetti sopiti della difficile vita della Chiesa nello stato sovietico, e aiuta a controbilanciare l'immensa mole di propaganda del mantra della "Chiesa asservita allo stato".

 
Intervista a Ksenija Kim, ortodossa coreana

Padre Georgij Maksimov ci parla in una delle sue video-interviste della comunità ortodossa coreana di Mosca, attraverso l’interessante racconto della vita e dell’impegno di una catechista: Ksenija Kim (nella foto). Dalle sue parole possiamo ricostruire l’esperienza dei coreani ortodossi a Mosca, e trarre un esempio delle particolarità linguistiche e culturali di un gruppo ben distinto dai russi e della sua integrazione nella realtà multietnica della più grande Chiesa locale del mondo. Presentiamo il video dell’intervista a Ksenija Kim, con la trascrizione in russo e la traduzione italiana, nella sezione “Figure dell’Ortodossia contemporanea” dei documenti.

 
Il Libro delle Ore e delle Lodi

L'associazione “Testimonianza Ortodossa” ha prodotto un libro che è molto, molto vicino a essere la realizzazione dei sogni degli ortodossi di lingua italiana: un’ampia compilazione di testi presi dall’Orologhion (la “spina dorsale” dell’officio quotidiano) e da altri testi di preghiera della Chiesa, incluse alcune tra le forme devozionali più recenti e diffuse.

L’indice del libro può servire a un’immediata valutazione dell’ampiezza dell’opera in quattro parti:

- la prima parte comprende una selezione di offici dall’Orologhion (inclusi alcuni tra i meno disponibili in lingua italiana, tra cui le varie forme del Mesonittico)

- la seconda parte contiene una miscellanea di materiale devozionale, tra cui le preghiere quotidiane, l’ufficio della Santa Comunione e un paio di canoni di preghiera, tra cui, insolita ma interessante scelta, il Grande Canone penitenziale di Sant’Andrea di Creta.

- la terza parte presenta gli inni più comunemente utilizzati alla domenica e nei giorni feriali, inclusi quelli legati al ciclo aurorale di undici settimane del Mattutino.

- la quarta parte contiene, in misura variabile, le innologie dei Minei, del Triodio e del Pentecostario, con una preferenza accordata alle grandi feste, di cui si includono parti del Mattutino e della Liturgia, tra cui le Antifone festive e il Vangelo.

Il libro presenta i vantaggi e gli svantaggi della letteratura di preghiera del tipo di compilazione, detto in russo Сборник e in italiano (per usare il termine più svilito dagli “esperti”) Compendio. Tra i vantaggi di un compendio, c’è l’indubbia possibilità di avere sotto mano una gran quantità di materiale utile e facilmente rintracciabile (qui l’indice è comodamente situato in fondo al volume, e anche se sarebbe stato più gradevole vederlo suddiviso nelle quattro parti del libro, è di immediato accesso. Chi ricorda l’incubo del posizionamento dell’indice nell’Anthologhion di tutto l’anno, misteriosamente incuneato tra la prefazione e l’inizio degli uffici, non potrà che essere grato per questo indice). Inoltre, i materiali del libro includono parti indubbiamente utili (si pensi ai vangeli delle Liturgie delle feste) che abitualmente non sono segnate nei libri delle innografie. Tra gli svantaggi, c’è la compresenza di materiale utilizzato quotidianamente o con grande frequenza, a fronte di testi che abitualmente si utilizzano molto raramente (per esempio il Grande Canone, assegnato a due soli momenti della Grande Quaresima). Inoltre, il testo, se usato con frequenza, può essere facilmente deperibile.

La presentazione editoriale del libro è assolutamente decorosa, in bicromia e con elementi decorativi e podlinniki di icone di diverse provenienze. Il rapporto qualità-prezzo merita un complimento, così come un elemento che non ci stanchiamo di sottolineare: le traduzioni di materiale a uso liturgico non devono necessariamente essere opera di “commissioni” raffazzonate ed eterogenee, in cerca di un’ufficialità oggi tutto sommato prematura; possono benissimo essere il frutto della fatica umile e tranquilla di singoli individui o piccoli gruppi informali, che presentano il loro lavoro all’esame e alla benedizione del proprio vescovo, come si è fatto con quest’opera.

Il testo è preso dai modelli della tradizione greca, ma non presenta particolari difficoltà di adattamento all’uso in altre chiese ortodosse: abbiamo apprezzato un certo sforzo di italianizzazione dei termini più tecnici delle innografie. Più di tutto, abbiamo apprezzato la brevità delle note sulla metodologia di traduzione (che prendono esattamente una pagina – una! – su circa 330). Non abbiamo nulla contro le note di metodologia, beninteso, ma riteniamo che il loro posto NON debba essere sulle pagine di un libro di preghiera: altrimenti, un’opera celebrativa rischia di divenire un’opera auto-celebrativa.

Vedremo sicuramente nei prossimi anni altri esempi, ampliamenti ed eventualmente miglioramenti dei testi di preghiera ortodossa in lingua italiana. Con questo libro, abbiamo l’impressione di essere sulla strada giusta.

 
È ora disponibile un giro virtuale tra le chiese ortodosse in Estonia

pravoslavie.ru - 29 aprile 2015

La Chiesa ortodossa estone del Patriarcato di Mosca ha annunciato il lancio di un progetto che consente agli utenti di Internet di fare un giro virtuale delle chiese ortodosse di Estonia.

Il progetto si basa su panorami sferici interattivi. Con il loro aiuto sarete in grado di esaminare l'esterno di ogni chiesa rappresentata nel progetto, di dare un'occhiata accurata ai loro interni e decorazioni, e, a volo d'uccello, ammirare gli inimitabili panorami delle chiese e dei loro dintorni.

Il sito web, "le chiese della Chiesa ortodossa estone – un'introduzione virtuale", (Hramy.ee), è stato creato con il sostegno finanziario del concorso internazionale di borse di studio aperte "Iniziativa ortodossa", riferisce BaltNews.ee.

Tutti i templi della Chiesa ortodossa estone del patriarcato di Mosca, così come quelli del convento stavropigiale della santa Dormizione a Pjukhtitsa vengono presentati sulle pagine della risorsa.

Oltre ai materiali fotografici, troverete le descrizioni delle chiese e la loro storia sul sito.

Il lavoro è stato svolto dai sistemi aziendali EDS (360pano.eu) su richiesta della Chiesa ortodossa estone del Patriarcato di Mosca. Il fotografo è Andrei Bodrov.

La fotografia aerea è stata eseguita con la partecipazione di Skycam.ee. Sono stati effettuati in totale 109 panorami.

 
Il Vietnam tra Stati Uniti, Russia e Cina

Riportiamo nella sezione “Geopolitica ortodossa” la nostra traduzione italiana di un’analisi della storia del Vietnam negli equilibri del Sud-Est asiatico, apparsa qualche giorno fa sul blog di Saker. Anche se non accenna alla questione religiosa, questa eccellente analisi fa capire le ragioni del crescente interesse della Chiesa russa per lo sviluppo pastorale nella regione, e colma molti dei nostri vuoti nella conoscenza di una nazione di cui negli ultimi decenni si è parlato così tanto e capito così poco.

 
Il cosmonauta Hermaszewski sull'OUN-UPA: è impossibile riconoscere gli assassini come eroi

Le recenti leggi neo-naziste ucraine stanno alienando alla giunta di Kiev anche alcuni degli storici amici dell'indipendenza ucraina. Il generale Mirosław Hermaszewski (nella foto), primo cosmonauta polacco, porta nella storia della sua famiglia le ferite del genocidio dei polacchi della Volinia da parte dei nazionalisti ucraini, oggi glorificati come eroi dai loro stessi nipoti. Possiamo leggere l'intervista di RIA Novosti Ucraina al generale Hermaszewski, in russo e in italiano, nella sezione "Geopolitica ortodossa" dei documenti.

 
4 ragioni sbagliate per diventare cristiani ortodossi

Un articolo riportato dal portale Pravoslavie.ru analizza alcune delle ragioni superficiali che sono generalmente associate a un viaggio verso l’Ortodossia. È importante non solo conoscere queste ragioni superficiali, ma anche saper dare loro un’adeguata risposta, sottolineando i veri motivi interiori che spingono a diventare e rimanere cristiani ortodossi. Riportiamo la traduzione italiana dell’articolo nella sezione “Ortoprassi” dei documenti.

 
Come la nostra nazione è stata ingannata: gli ucraini si stanno trasferendo in Russia

Il giornalista Aleksej Zhuravko ha intervistato al confine tra Russia e Ucraina alcuni esponenti dell’esodo che non ci faranno vedere sui media italiani: le centinaia di migliaia di cittadini ucraini che passano il confine russo, per andare non certo in paradiso, ma per lo meno in uno stato normale, dove non c’è rabbia né razzismo né xenofobia (rispetto al paese della follia che hanno alle spalle, è già un bel passo avanti). Il pensiero comune di tutti questi profughi è che il loro attuale governo li ha ingannati. Presentiamo l’originale russo e la traduzione italiana dell’articolo di Zhuravko nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.

 
Perché i russi non sorridono?

Iosif A. Sternin, professore di linguistica e stilistica all'Università di Stato di Voronezh, ci aiuta a capire un tratto curioso del carattere russo: la strana mancanza di sorrisi in un popolo che non è altrimenti noto per un carattere particolarmente cupo o triste. Una selezione delle note del professor Sternin, che riproduciamo in russo e in traduzione italiana nella sezione "Figure dell'Ortodossia contemporanea" dei documenti, sarà di aiuto a tutti quelli che hanno a che fare con il mondo russo, per capirne uno degli aspetti più enigmatici.

 
In memoria di Oles’ Buzina

Il canale YouTube di Vox Populi Evo ha preparato un video in memoria di Oles’ Buzina, di cui riportiamo la trascrizione italiana nella sezione “Figure dell’Ortodossia contemporanea” dei documenti, facendolo nostro in ogni singola parola, fino alla dedica finale, lasciata da un suo conterraneo tra i commenti in Internet:

La terra ti sia leggera, Oles'. E ti si apra il regno dei Cieli. Tu eri la coscienza di questa terra, un autentico patriota dell'Ucraina.

 
L'esperienza della Chiesa ortodossa russa all'estero arricchisce sostanzialmente la nostra intera Chiesa

Metropolita Ilarion di Volokolamsk

rocorstudies.org – Mosca, 29 gennaio 2015

Durante una breve pausa nei lavori del Comitato inter-conciliare, il metropolita Ilarion di Volokolamsk, presidente del Dipartimento delle relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca e membro permanente del Santo Sinodo, ha risposto a una domanda del diacono Andrej Psarjov, curatore di rocorstudies.org:

Vladyka, come può la ROCOR dare un contributo positivo al mosaico della Chiesa russa nel suo insieme?

Ebbene, prima di tutto devo esprimere la gioia che ha accompagnato tutti i miei incontri con il clero, i vescovi e laici della Chiesa all'estero, perché questa è la gioia della comunione recuperata. Nonostante il tempo passato dal 2007, [questa gioia] non diminuisce. E ci rallegriamo dell'opportunità di entrare in contatto con i nostri fratelli della Chiesa all'estero. Noi in particolare ci rallegriamo, naturalmente, di ogni opportunità di concelebrare – nella preghiera comune e nella comunione, perché di fatto ne siamo stati privati per 80 anni​​. E penso che la Chiesa Russa all'Estero porti ora il suo contributo importante e considerevole allo sviluppo della nostra vita ecclesiale, perché molte tradizioni che sono state conservate nella diaspora russa sono state conservate in misura minore in altre parti della nostra Chiesa. E credo che l'esperienza della ROCOR del servizio in un ambiente eterodosso, in condizioni difficili e anguste, naturalmente, arricchisce sostanzialmente tutta la nostra Chiesa.

 
Due passi nel futuro dell'Ortodossia in Russia e in Europa

Padre Andrew Phillips ci ha offerto di recente due sguardi nel futuro, che abbiamo riportato nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.

Il primo testo è un’intervista immaginaria a un futuro metropolita dell’Europa occidentale, che delinea in poche risposte una linea pastorale corrispondente al sogno del patriarca Alessio II del 2003, ossia una Metropolia ortodossa russa d’Europa.

Il secondo testo, che presentiamo in russo e in traduzione italiana, parla della profezia ormai ampiamente diffusa di un ritorno di un imperatore in Russia, garante della fede ortodossa e baluardo contro scenari apocalittici di apostasia.

 
Intervista a un ex testimone di Geova

Artemij Grigorjan (nella foto) è uno specialista di sette di San Pietroburgo, che ci aiuta a capire il lungo percorso di ritorno alla fede ortodossa dopo una vita tra i testimoni di Geova. In un’intervista condotta da padre Georgij Maksimov, che presentiamo in russo e in italiano nella sezione “Figure dell’Ortodossia contemporanea” dei documenti, ci spiega le tecniche di convinzione dei nuovi testimoni di Geova, il loro calvario nel lasciare l’organizzazione e le loro difficoltà nel riaccostarsi alla fede apostolica.

 
Come uccidere le rivoluzioni colorate

Andrew Korybko (nella foto), l’analista politico russo-americano che ha già aiutato i nostri lettori a capire i precedenti storici del caso della Crimea e a non confonderli con altri precedenti, oltre a offrirci preziosi spunti di comprensione del ruolo della Polonia nel Maidan, ora ci spiega in un articolo del blog di Saker che le recenti manifestazioni del Giorno della Vittoria hanno una valenza ancor più grande della mera amicizia tra la Russia e altri paesi: sono di fatto un “vaccino” contro l’influenza delle rivoluzioni colorate, che nell’ultimo decennio hanno distrutto la pace e la prosperità di tanti paesi nel mondo. Scoprite le ragioni di questo “antidoto” nella traduzione italiana dell’articolo di Korybko nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.

 
Una significativa cartolina d'epoca

Questo incredibile edificio costruito su linee architettoniche di chiese bizantine è il padiglione della Serbia all'Esposizione mondiale di Torino del 1911. Edificato da maestranze torinesi su disegno del prof. Tanaserić dell'Università di Belgrado, resta una testimonianza unica di come il cristianesimo ortodosso abbia saputo specchiarsi sulle acque del Po, poco più di un secolo fa.

Dedichiamo l'immagine a chiunque abbia dubbi sulle possibilità di costruire una chiesa ortodossa a Torino o in altre parti d'Italia.

 
La cattedrale di san Sava a Belgrado

Il nostro confratello, padre Pavel Goreanu, celebra oggi con la sua parrocchia la festa patronale della Traslazione delle reliquie di san Nicola. Come regalo, gli dedichiamo nella sezione “Testimoni dell’Ortodossia” la nostra traduzione in italiano, assieme all’originale in romeno, di un suo articolo sulla cattedrale di san Sava a Belgrado, frutto dei suoi studi di teologia presso la facoltà centrale della Chiesa ortodossa serba. Abbiamo parlato in breve della cattedrale di san Sava nel nostro confronto tra le cattedrali ortodosse, ma siamo lieti di approfondirne la conoscenza in questo ottimo saggio accademico, e ringraziamo padre Pavel per la generosità con cui ce lo ha messo a disposizione.

 
Tre anni di attività continua del sito

A tre anni dal rinnovo del sito, abbiamo chiuso con una media di 72.000 accessi unici all'anno.

L'anno scorso, per il secondo "compleanno" del sito, la media annua delle visite era di 50.000, e questo testimonia una continua crescita di interesse che non fa altro che farci sentire ancor più invogliati a presentare materiale di qualità sulla Chiesa e sulla fede ortodossa. Grazie di cuore a tutti i lettori, vecchi e nuovi!

 
Uno stato miseramente fallito

Rostislav Ishchenko (nella foto), il direttore del centro d’analisi e previsioni dei sistemi, che abbiamo già seguito in un paio di casi sul nostro sito, analizza le cause del fallimento dell’Ucraina come stato. Presentiamo l'originale russo e la traduzione italiana (dalla versione inglese del blog di Saker) del suo saggio nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.

Un’avvertenza per i lettori: il saggio di Ishchenko è molto realistico, e come tale, presenta considerazioni (e conclusioni) che non piaceranno a molti. Ma forse, proprio perché non mira a compiacere, bensì a informare, il suo valore è ancor più grande per tutti.

 
Ucraina: un'impagabile lezione di coraggio

Una semplice donna ucraina non ha paura di dire la verità di fronte agli ufficiali di leva che stanno facendo propaganda all'arruolamento:

 
L’archimandrita Tikhon (Shevkunov) a Torino

Domenica scorsa, al Salone del Libro di Torino, c’è stato un intervento per noi tanto inaspettato quanto gradito: l’Archimandrita Tikhon (Shevkunov), abate del monastero Sretenskij di Mosca e autore del libro Santi Quotidiani, ha presentato l’edizione inglese del volume e ha annunciato che la versione italiana sarà pubblicata nel prossimo mese di ottobre dall’editore calabrese Rubbettino. Cercheremo di tenerci al corrente della preparazione dell’opera...

 
Considerazioni di Saker sull'assassinio di Mozgovoj

L'assassinio di Aleksej Mozgovoj (nella foto) il 23 maggio ha spinto il nostro amico Saker a condividere con i lettori alcune considerazioni, brutali e dirette, che presentiamo nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.

Da parte nostra, cercheremo di fare in modo che Mozgovoj non sia dimenticato: rimarranno le sue parole, che il nostro sito ha riportato già alla fine di agosto del 2014, a testimonianza dell’onestà di un uomo di veri principi morali.

 
I cristiani ortodossi e i tatuaggi

Presentiamo una risposta di padre John Whiteford a una domanda di spiegazioni sull'atteggiamento della Chiesa ortodossa verso una pratica oggi sempre più diffusa. Lo stesso padre John ha parlato dei tatuaggi in alcune risposte tradotte sul nostro sito: una delle forme antiche di tatuaggio (il marchio militare romano) era usata da sant'Agostino di Ippona come immagine dei requisiti dei sacramenti cristiani. Ne avevamo fatto cenno parlando di battesimi correttivi e di validità dei sacramenti, ma ora affrontiamo il tema più prosaico dei tatuaggi stessi, e della loro liceità nella vita di un cristiano.

 
Qualcosa di positivo sta accadendo in Macedonia

Dopo lo sforzo di mediazione della Chiesa ortodossa russa, l’arcivescovo Jovan di Ohrid è stato finalmente liberato. Anche se non sono ancora stati fatti grandi passi sulla via della pacificazione della situazione ecclesiale nella Repubblica di Macedonia, possiamo vedere segnali molto positivi di disgelo. Da una parte, vladika Jovan è libero di poter offrire la sua testimonianza dentro e fuori dal suo paese. Lo ha fatto in numerose occasioni, e vogliamo lasciare la parola alle immagini presentandolo durante la celebrazione della festa dell'Ascensione al monastero di Dečani. Vedere vladika Jovan che celebra accanto al vescovo Teodosije e ai nostri fratelli di Dečani è la realizzazione di un sogno per il quale abbiamo a lungo pregato.

Dall’altra parte, anche un’accentuata attitudine di rispetto per la Chiesa ortodossa macedone può essere un aiuto importante per un rinnovo di un dialogo da troppo tempo bloccato. L’11 maggio, festa dei santi Cirillo e Metodio secondo il nuovo calendario, l’arcivescovo Stefan di Skopje, assieme ai metropoliti Timotej di Debar e Ilarion di Bregalnitsa, è stato accolto nella cattedrale di Sofia dal patriarca Neofit in una visita che, seppure non certo una concelebrazione formale, è certamente qualcosa di più che un “abbraccio fraterno tra comunioni separate”.

Il giorno in cui l’Amleto dentro il nostro cuore potrà annunciare che “non c’è più del marcio in Macedonia”, avremo molte occasioni di essere felici.

 
40 giorni dall’assassinio di Oles’ Buzina

Il quarantesimo giorno dalla morte di un cristiano ortodosso segna il termine del lutto (come la trigesima della tradizione latina) e il passaggio alla dimensione della vita eterna. In questo giorno sono importanti le preghiere di ricordo e di commiato, e noi non faremmo il nostro dovere se non ricordassimo che oggi è il quarantesimo giorno dall’assassinio di Oles’ Buzina a Kiev. Ci piace ricordarlo in questo giorno con quest’immagine, nella quale è in posa sereno, accanto alla foto di un altro personaggio ucciso per amore della sua fede e della sua patria.

 
Pellegrinaggio da Novara

Ringraziamo il nostro confratello, lo ieromonaco Teofilo (Barbieri), e i fedeli della parrocchia di san Nicola a Novara, per la visita alla nostra chiesa dopo il pellegrinaggio alla Sindone sabato 23 maggio 2015. Il racconto della visita, corredato da foto, è presente sul blog della parrocchia di san Nicola, e ci avvisa che un secondo gruppo di pellegrini da Novara sarà a Torino a giugno. Li aspettiamo con grande piacere!

 
L'anziano Efrem di Vatopedi su Internet e l'esperienza spirituale

Tutti quelli che come noi si sforzano quotidianamente di far conoscere la Chiesa e la fede ortodossa attraverso Internet non possono che essere felici delle parole sobrie e piene di attenta visione spirituale pronunciate recentemente ad Atene dall’archimandrita Efrem, igumeno del monastero di Vatopedi sul Monte Athos. Presentiamo il testo del discorso di padre Efrem in russo e in traduzione italiana nella sezione “Ortoprassi” dei documenti.

 
L’ Ortodossia tra creazionismo ed evoluzionismo

Il dibattito tra evoluzionisti e creazionisti sembra interessare poco il mondo ortodosso, che non ha alcuna posizione dogmatica rispetto alle teorie dell’origine del mondo. Di fronte ad alcuni settori del mondo ortodosso che si schierano a favore di uno dei due campi contrapposti, padre Andrew Phillips ci ricorda come entrambi i sentieri siano altrettanto percorribili (e come entrambi siano fragili nei loro presupposti assiomatici) da un cristiano ortodosso. Presentiamo la traduzione italiana del saggio di padre Andrew nella sezione "Confronti" dei documenti.

 
Unione fraterna o Stato russo?

Dopo un quadro sul presente dell’Ucraina, ascoltiamo ancora la voce informata e attenta di Rostislav Ishchenko, che traccia un quadro del futuro del paese, analizzando con altrettanto realismo le opzioni che rimangono. Presentiamo nella sezione “Geopolitica ortodossa” il testo russo e la traduzione italiana del saggio, ricordando come nel futuro dell’Ucraina sono coinvolte le vite di decine di milioni di cristiani ortodossi.

 
Arciprete Andrew Phillips: Domande e risposte dalla corrispondenza recente (maggio 2015)

Presentiamo ancora una traduzione italiana di una serie di domande e risposte dalla corrispondenza di padre Andrew Phillips, che ci apre alcuni orizzonti di collegamenti tra la storia cristiana ed eventi contemporanei come i conflitti in Europa orientale e la ricerca di supremazia globale, delineando il ruolo speciale della Russia nella restaurazione di un ordine cristiano nel mondo.

 
Il 1 giugno la Chiesa commemorerà i bambini uccisi nel Donbass

Pravoslavie.ru, 28 maggio 2015

In tutte le chiese parrocchiali e in tutti i monasteri della Chiesa ortodossa ucraina saranno commemorati i bambini che sono stati uccisi nel Donbass. Una direttiva in tal senso è stata inviata alle diocesi dalla cancelleria eparchiale della metropolia di Kiev, come riporta il portale Pravlife.org.

Le preghiere per il riposo di tutti i bambini uccisi nella zona del conflitto armato in Ucraina orientale saranno offerte nelle chiese il 1 giugno - festa dello Spirito Santo, che quest'anno coincide con la celebrazione della Giornata internazionale per la protezione dei minori. La lettura di questa preghiera ecclesiale comune è stata benedetta da sua Beatitudine il metropolita Onufrij di Kiev e di tutta l'Ucraina, primate della Chiesa ortodossa ucraina.

Secondo il difensdore civico dei bambini dell'Ucraina (il commissario presidenziale per i diritti dei bambini), 65 bambini sono stati uccisi e 127 feriti nel corso della fase attiva del conflitto nel Donbass.

Il numero esatto di bambini che sono caduti vittime della guerra in Ucraina orientale resta ancora sconosciuto.

 
La Chiesa serba riprende il dialogo per risolvere la questione della Chiesa macedone

Pravoslavie.ru, 28 maggio 2015

Il Concilio episcopale della Chiesa ortodossa serba ha deciso di riprendere il dialogo per la risoluzione dello status canonico della Chiesa ortodossa macedone, nominando una commissione formata dal metropolita Amfilohije di Montenegro e del Litorale e dai vescovi Irinej di Backa, Grigorij di Zahumlje-Erzegovina, e David di Stobi, e dall'arciprete Gajo Gajic.

 
La pastorale all'ombra della Croce

Padre Sergej Sveshnikov ci aiuta, in un articolo del suo blog che presentiamo in traduzione italiana, a fare un passo avanti nella comprensione del termine “Pastorale”. Ben più di un rifugio e un sostengo, il compito della vera pastorale è di prepararci al supremo sacrificio di noi stessi. Usando le immagini del gregge e degli agnelli, animali sacrificali per eccellenza (un paragone ben chiaro nelle menti dei suoi discepoli), Gesù Cristo indica la via che dovremmo percorrere nel nostro impegno pastorale come partecipazione al suo sacrificio. 

 
Come la cultura occidentale inverte il progresso spirituale

Padre Andrew Phillips ci aiuta in una delle sue riflessioni storiche a riconoscere i mali e la distruttività dell’attuale società occidentale nelle radici che hanno separato la civiltà occidentale dalle sue radici cristiane: la “prima rivoluzione europea” del secolo XI. Presentiamo la traduzione italiana del saggio di padre Andrew nella sezione “Confronti” dei documenti.

 
Le vite sospese dei serbi in Kosovo e Metohija

Dai nostri fratelli dell’associazione degli amici di Dečani riceviamo, con preghiera di diffusione, una notizia inquietante: proprio in occasione della Slava della Pentecoste presso il monastero ormai distrutto di Mušutište, il rinvenimento di un ordigno esplosivo (per fortuna disinnescato) fa ritornare la situazione indietro di molti anni. Ora è il momento di intensificare la nostra attenzione, la nostra solidarietà, il nostro desiderio di informarci e di far informare.

 
Il blocco di Tiraspol

È già da ben oltre una decina di anni che sul nostro sito abbiamo offerto indicazioni sui problemi derivati dal conflitto del 1991 in Moldova, e sulle possibilità di risolvere la crisi transnistriana. Evidentemente, chi vuole esacerbare la crisi dell’Europa Orientale ha tutte le ragioni per NON voler risolvere questa crisi. Nel video di YouTube (cliccate sulla foto per aprirlo), con un servizio del canale TV Russia 24 sottotitolato a cura dello staff del Saker blog italiano, possiamo vedere come la condizione della Transnistria è degenerata a un punto che non può far altro che farci gridare all’indecenza... forse dovrebbero essere in più a gridarlo.

 
Una promessa mantenuta

A gennaio di questo anno, vi abbiamo parlato della visita di Viktor Zinchuk (nella foto), il maestro chitarrista russo che ci ha promesso di tornare a visitare la nostra chiesa e di offrirci un saggio musicale: ebbene, la promessa sarà mantenuta questa sera stessa, mercoledì 3 giugno, alle ore 20. Aspettiamo in chiesa tutti i nostri amici che vogliono sentire dal vivo questo artista tanto virtuoso quanto devoto.

 
Pensieri sulla comunione chiusa

Pochi temi relativi alla pratica ortodossa sembrano suscitare tante domande e obiezioni come la “comunione chiusa” (ossia l’accesso alla comunione eucaristica limitato ai soli fedeli ortodossi). Ci siamo già occupati in passato di presentare una risposta su questo tema, e anzi noi stessi abbiamo offerto chiarimenti di fronte a una proposta di “condivisione eucaristica” nell’area della nostra città.

Il dibattito è comunque molto ampio, e vogliamo presentare una collezione di ben tre articoli sul tema della comunione chiusa, segnalati in diversi momenti dal portale Pravmir. Abbiamo raccolto i tre saggi sulla comunione chiusa, in traduzione italiana, nella sezione “Ortoprassi” dei documenti.

 
Un paio di immagini rivelatrici dallo spazio

Se qualcuno dei nostri lettori ha ancora il sospetto che le nostre idee sulla cospirazione mediatica contro la Russia e il cristianesimo ortodosso non siano altro che paranoia, lo invitiamo a confrontare queste due immagini circolate nel mondo nel 2014.

La prima foto è quella che ha fatto il giro di tutto il mondo (ma in Italia si è vista solo in rete) con l’interno della stazione spaziale Sojuz, in cui tre colleghi astronauti, il russo Anton Shkaplerov, l’italiana Samantha Cristoforetti e l’americano Terry Virts, hanno appena finito di mangiare. Vale la pena ricordare che la foto ha generato commozione in tutto il mondo, con il suo angolo delle icone in un ambiente che pochi decenni fa era considerato un baluardo dell’ateismo.

Ed ecco la foto pubblicata in Italia da La Repubblica. Notate dove è stato nettamente operato il taglio dell’immagine, e traetene le vostre conclusioni.

 
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