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31/05/2012  La Veglia di Tutta la Notte  
28/05/2012  La preparazione al Matrimonio nella Chiesa ortodossa  
08/05/2012  La Divina Liturgia con note di servizio  
29/04/2012  La preparazione al Battesimo nella Chiesa ortodossa  
11/04/2012  CHIESE ORTODOSSE E ORIENTALI A TORINO  
 



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Sezione 1

Siti ufficiali delle Chiese Ortodosse nel mondo

 
Padre Andrew Phillips sugli eventi nel mondo

Nell’ultimo dei suoi periodici post di risposte alle domande, padre Andrew Phillips ha il modo di commentare gli eventi finanziari in Cina, la crisi ucraina, il ruolo dei russi bianchi della società contemporanea, la crisi dell’Europa dalle radici all’attuale esodo migratorio e la risposta ortodossa. Presentiamo la traduzione italiana della sessione di domande e risposte nell’omonima sezione dei documenti.

 
Una voce contemporanea dalla santa Rus': l'anziano Zosima (+ 16/29 agosto 2002)

A tredici anni dalla sua morte, il portale Pravoslavie.ru ricorda la straordinaria figura di padre Zosima (Sokur), un anziano monastico dei nostri tempi che ha saputo lasciarci un esempio luminoso di servizio e di sofferenza, oltre a parole profetiche di un’allarmante attualità per la Chiesa ortodossa russa nel suo insieme e per l’Ortodossia in Ucraina, terra dove padre Zosima visse la maggior parte della sua vita e del suo servizio. Presentiamo nella sezione “Testimoni dell’Ortodossia” dei documenti la traduzione italiana del saggio biografico, che già nel 2004 padre Andrew Phillips aveva scritto sul sito Orthodox England.

 
Padre Ioan Graur: dalla parrocchia di Torino al servizio diaconale in Moldova

Abbiamo avuto notizie molto piacevoli e incoraggianti da parte del padre diacono Ioan Graur, che fino al 2012 ha frequentato la nostra parrocchia a Torino e ora, dopo l’ordinazione da parte del metropolita Vladimir il 23 novembre 2014, compie il suo servizio diaconale a fianco dell’arciprete Vladimir Brinza presso la chiesa di sant’Antonio il grande a Șoldănești.

Queste sono per noi le notizie più belle... quando qualcuno che è cresciuto in mezzo a noi ci ricorda con stima e con amore e si sente incoraggiato da questo ricordo a servire il Signore.

La mulți ani frumoși si fericiți!

 
Perché l'Ortodossia è la vera fede

Nel quadro accurato di un corso sui fondamenti della fede, il professor Aleksej Osipov traccia le ragioni di una scelta religiosa, le caratteristiche distintive del cristianesimo dalle altre proposte religiose, e le ragioni per cui preferire l’Ortodossia tra le varie alternative cristiane, soprattutto in base alla testimonianza dei suoi santi e asceti. Presentiamo l’articolo di Osipov in traduzione italiana nella sezione “Confronti” dei documenti.

 
A quale Chiesa appartengo?

dal blog del sito Orthodox England, 31 agosto 2015

Il mio patriarca è mordvino.

Il mio metropolita è canadese.

Il mio arcivescovo è tedesco.

Io sono inglese.

Il mio diacono è romeno.

Sua moglie è lettone.

I battesimi di sabato scorso sono stati di un lituano e di un francese.

Dopo la Liturgia di domenica ho parlato, in particolare, a sette parrocchiani: un italiano, un norvegese, un turco, un bulgaro, uno slovacco, un ucraino e un cretese.

Oggi ho battezzato un moldavo.

Chiaramente, appartengo alla Chiesa ortodossa russa.

 
L'illuminazione nelle chiese ortodosse: principi liturgici e problemi pratici

Aidan Hart, l’artista ortodosso inglese di cui abbiamo già apprezzato i saggi sulle mense eucaristiche e sui cibori e tabernacoli, ci porta oggi in un viaggio scrupolosamente dettagliato – e illustrato da splendide fotografie – in un campo poco noto ma importante (anche nei suoi risvolti teologici) del culto ortodosso: l’illuminazione delle chiese. Scopriamo i segreti dell’uso della luce nello spazio liturgico e i dettagli pratici per il suo adattamento ottimale nelle nostre chiese, nel saggio che presentiamo in traduzione italiana nella sezione “Testimoni dell’Ortodossia” dei documenti

 
Intervista di Saker a Peter Koenig

Presentiamo nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti la traduzione italiana di una delle ultime interviste di Saker, in cui sentiamo il parere di Peter Koenig, l’economista che abbiamo avuto modo di leggere e apprezzare in tema di America Latina e dei paesi dei BRICS. L’intervista ci offre approfondimenti sul tema delle sanzioni, sui retroscena della millantata crisi economica cinese e sui giochi di potere oggi in corso per non perdere l’egemonia su scala mondiale.

 
Funzione sulla tomba di padre Seraphim Rose

Il 32° anniversario del riposo di padre Seraphim Rose (20 agosto/2 settembre 1982) è stato celebrato con funzioni tenute in inglese, georgiano e serbo presso il monastero di sant'Herman a Platina, e sulla tomba di padre Seraphim. Le funzioni sono state presiedute dal vescovo Saba della Chiesa georgiana in Nord America, e hanno visto la partecipazione della fraternità con a capo l’abate Damascene e di tutti gli amici del monastero. Tra i nostri amici dal Kosovo, ha partecipato l'archimandrita Ilarion del monastero dei santi arcangeli di Draganac. Qui il resoconto su Pravoslavie.ru.

 
L'architettura lignea della Russia del nord

Non è la prima volta che ci occupiamo di architettura in legno nella Russia del nord. Oggi proponiamo una breve valutazione di un nuovo libro dedicato alla Russia del nord, scritto da un rinomato slavista della Louisiana, William Craft Brumfield.

 
Il monastero di padre Seraphim Rose. Un pellegrinaggio fotografico dell'archimandrita Tikhon (Shevkunov)

Per l'anniversario del riposo nel Signore di padre Seraphim Rose, vi presentiamo una galleria di foto pubblicate dal portale Pravoslavie.ru, scattate anni fa dall'archimandrita Tikhon (Shevkunov) in occasione di un pellegrinaggio al monastero di Platina, in California: una testimonianza dell'amore e del rispetto che gli ortodossi russi hanno per questa straordinaria figura di convertito occidentale.

 
Padre Themistocles Adamopoulos e la sua missione in Sierra Leone

In un nostro precedente articolo sull'Ortodossia in Sierra Leone, abbiamo introdotto la figura dell'archimandrita Themistocles Adamopoulos, un coraggioso missionario che sta aiutando la popolazione del paese a fronteggiare le conseguenze del virus Ebola. Ma l’attività del sacerdote non si limita a questa azione di profilassi medica: sta assistendo migliaia di bambini e adulti in diversi progetti di recupero dalla disabilità, tra cui le vittime delle amputazioni sofferte nei recenti conflitti.

Pochi sanno – almeno in Italia – che padre Themistocles Adamopoulos era stato in gioventù una rockstar, con il suo nome abbreviato di Themi Adams, in uno tra i più celebri gruppi musicali australiani, The Flies. Raccontiamo la storia della sua conversione nella sezione “Figure dell’Ortodossia contemporanea” dei documenti, e aggiungiamo un’appendice dedicata a uno dei progetti che oggi gli stanno più a cuore: la tutela degli africani albini, spesso oggetto di superstizione e violenze nelle culture popolari africane.

 
Documentario: La fine dei Romanov

Il nostro infaticabile corrispondente Giuseppe è riuscito a scovare dagli archivi di RAI SCUOLA uno straordinario filmato in tre parti sugli ultimi anni della Russia imperiale, a partire dall'incoronazione di Nicola II (che fu il primo documentario nella storia del cinema, prova dell’elevato livello tecnologico della Russia dell’epoca). L’impostazione della ricostruzione giornalistica di Arrigo Levi risente della consueta visione occidentalista della storia, ma i filmati originali parlano da soli: ecco un video da non perdere.

Prima parte: dal 1896 al 1903

Seconda parte: dal 1904 al 1912

Terza parte: dal 1913 al 1917

 
Gli sviluppi della Chiesa ortodossa nelle Filippine

Notizie recenti di una conversione di massa di centinaia di filippini alla Chiesa ortodossa hanno fatto circolare voci del passaggio di una comunità parrocchiale cattolica all’Ortodossia. In realtà queste voci sono false, anche se la storia della conversione è vera. Non si tratta di una comunità parrocchiale, ma di una serie di individui provenienti da chiese e parrocchie differenti, e soprattutto non si tratta di cattolici romani, ma di membri di un gruppo ecclesiale affiliato all’Unione vetero-cattolica di Utrecht, chiamato Chiesa filippina indipendente. Approfondiamo questo evento e la storia che sta alle sue spalle in un articolo nella sezione “Pastorale” dei documenti.

 
La "notte dei cristalli" turca

Presentiamo nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti la traduzione italiana di un articolo che racconta gli ultimi sviluppi della presa di coscienza del pogrom del 1955 contro i greci di Istanbul (di cui c’è stato pochi giorni fa il 60° anniversario). Tra caute aperture, rivendicazioni ancora insoddisfatte e un’autocoscienza delle minoranze in Turchia come “ostaggi dello Stato”, questo tema merita sicuramente un approfondimento da parte nostra.

 
250.000 visite!

A tarda sera del 9 settembre, il nostro contatore delle visite ha superato il quarto di milione. Con un flusso di visitatori ancora in salita (dopo il consueto riflusso dei mesi estivi), ci fa piacere che il nostro sito possa continuare non solo ad avere visitatori che lo apprezzano, ma anche a raggiungerne di nuovi.

Grazie a tutti per averci fatto visita!

 
I cinque stadi di ingresso nella Chiesa

Padre Andrew Phillips ci conduce in un’analisi del percorso di avvicinamento alla Chiesa e alle trappole e difficoltà che aspettano i cristiani su questo cammino. La superstizione, la fede eccessiva nella correttezza rituale, l’identificazione della Chiesa con una causa nazionale, le spinte intellettualistiche e pietistiche sono tentazioni da tenere sempre presenti, se si vuole riuscire a entrare appieno nella Chiesa. Presentiamo il saggio di padre Andrew in traduzione italiana nella sezione “Confronti” dei documenti.

 
Presentazione del sito in albanese

La presentazione del sito parrocchiale è da ora disponibile anche in albanese. Mentre continuiamo nei nostri sforzi di far sentire ogni fedele a casa propria nella Chiesa (a prescindere da quale sia la sua lingua e la sua provenienza), ringraziamo di cuore Platon per questa gradita aggiunta. Faleminderit!

 
Gamberi e omosessualità

Un modo astuto per far accettare un comportamento immorale è paragonare il suo divieto ai divieti rituali non più osservati, sottolineando che sono tutti divieti che vengono dalla stessa fonte religiosa. Così, la Bibbia condanna i rapporti omosessuali e condanna chi mangia i gamberi: mostrando come il divieto dei gamberi non è più in vigore, si cerca di conclude che anche il divieto dell’omosessualità non ha più ragione di essere. Qui i cristiani devono stare molto attenti, e padre John Whiteford ci insegna a capire la differenza tra un divieto morale (che si applica a tutti in ogni tempo e luogo) e un divieto rituale (funzionale alla vita religiosa di un determinato popolo e/o in un determinato periodo). Leggiamo la risposta di padre John nell’omonima sezione dei documenti, e impariamo a rispondere a quelli che vorrebbero farci sostenere la moralità dei comportamenti immorali a colpi di citazioni bibliche.

 
Usanze ortodosse nel giorno della decapitazione del Battista

Il giorno della decapitazione di san Giovanni Battista (29 agosto/11 settembre) è un giorno di digiuno stretto (niente carne, uova, latticini, pesce, vino e olio) in ricordo della morte violenta del più grande tra i profeti. Anche se la commemorazione è antica, la prescrizione del digiuno stretto è relativamente recente, e non appare negli antichi Tipici della Chiesa. I pii ortodossi, per onorare il Precursore del Signore e per ricordare la necessità di vivere uno stile diverso da quello di Erode, hanno sviluppato diverse usanze che ricordano la morte del Battista.

Nessuna di queste usanze, al di là del digiuno stretto, è prescritta o codificata in alcuna norma canonica, pertanto si tratta di costumi pii del tutto facoltativi, che dipendono dalle abitudini di un determinato luogo e di un determinato periodo. Sono possibili le più diverse combinazioni di due o più di queste usanze.

1. Si evitano le celebrazioni di compleanni, poiché la tragedia avvenne in occasione di una festa di compleanno (abitualmente gli auguri e tutto ciò che ha a che fare con i compleanni si rimandano a un altro giorno).

2. Si evitano le danze, ricordando la danza che sedusse Erode e gli fece ordinare la morte del profeta.

3. Si evitano piatti o vassoi come quello su cui fu portato il capo del profeta (si usano ciotole al posto dei piatti)

4. Si evitano i cavoli, rotondi come una testa. La leggenda che il capo del Battista fu posato su foglie di cavolo può essere nata dalla forma particolare del cavolo.

5. Si evitano i frutti e le verdure di forma rotonda (sempre per la somiglianza con una testa), tra cui mele, pere, meloni, rape e cipolle.

6. Si evitano coltelli, falci, falcetti, asce e simili oggetti che tagliano (per ovvie ragioni). A tavola non si taglia nulla: per esempio, si spezza il pane.

7. Si evitano i cibi e le bevande di colore rosso (per il richiamo al sangue) tra cui pomodori, uva nera, peperoni rossi, succhi di uva e melograno, o il borshch fatto con barbabietole.

8. Quando la festa cade di sabato o domenica, oppure è una festa patronale, allora c'è permesso di olio e di vino. In tal caso (sempre per il richiamo al sangue), a tavola non si usa vino rosso.

 
Storia di un cabardino ex musulmano

Padre Georgij Maksimov intervista nel suo programma Il mio ​​cammino verso Dio un nativo di una delle repubbliche tanto poco conosciute quanto interessanti della Federazione Russa: la Kabardino-Balkaria, nel Caucaso settentrionale (tra le sue cime montuose si trovano i picchi dell’Elbrus, il monte più alto d’Europa). Mikahil, nato a Nal'chik, la capitale della repubblica di Kabardino-Balkaria, è etnicamente cabardino, una popolazione di ceppo circasso abitualmente associata al mondo musulmano, ma con profondi legami con il cristianesimo ortodosso, sia nel passato che nel presente, come potremo vedere nel testo russo e nella traduzione italiana dell'intervista.

 
Il soft power cristiano della Russia

 

Il concetto di soft power, coniato all’inizio degli anni ’90 da Joseph Nye, politologo della Commissione trilaterale, si riferisce al complesso di interdipendenze con cui uno stato può costruire consenso senza ricorrere alla forza diretta. Nell’analisi di Nye il soft power era visto essenzialmente come un modo per estendere la supremazia americana, ma nel contempo un elemento molto interessante ha agito in modo speculare per rafforzare l’immagine della Russia nel mondo. Questo elemento, che piaccia o no, è costituito proprio dalla Chiesa ortodossa russa e dai valori morali da questa sostenuti. In una magistrale analisi di Nicolai Petro (nella foto), che presentiamo in traduzione italiana nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti, osserviamo questo sottile gioco di interdipendenze che si snoda attorno alle diverse intepretazioni (civile e religiosa) del concetto di “mondo russo” (russkij mir).

 
Le reliquie incorrotte dei santi Giobbe e Anfilochio di Pochaev

Presentiamo nella sezione “Santi” dei documenti un breve cenno biografico in russo e in italiano dei santi monaci Giobbe (igumeno del monastero di Pochaev nei difficili anni degli inizi del XVII secolo) e Anfilochio (il più famoso degli ieromonaci di Pochaev nel XX secolo, recentemente canonizzato), con un accenno alle loro reliquie incorrotte.

 
Perché i cristiani ortodossi celebrano il nuovo anno il primo giorno di settembre (1/14 settembre)

Gabe Martini riflette sulla storia dell’Indizione, la ricorrenza del primo giorno di settembre che segna il nuovo anno della Chiesa, osservando come questo capodanno ecclesiastico si inserisce nelle festività del raccolto e della riconoscenza a Dio per la sua provvidenza nel mondo, e costituisce pertanto un’occasione logica e appropriata per l’inserimento delle preghiere contemporanee in tema di salvaguardia del creato. Presentiamo il saggio di Gabe Martini nella sezione “Ortoprassi” dei documenti.

 
La critica all'islam di san Giovanni Damasceno

San Giovanni Damasceno (nell’icona) non è solo stato uno dei più eloquenti espositori delle dottrine della Chiesa ortodossa, ma anche uno di quelli che ebbero maggiore esperienza diretta della fede islamica, in un periodo in cui tutti cercavano di farsi un’idea di quella nuova religione.

Le sue critiche, di cui presentiamo un estratto nella sezione “Confronti” dei documenti, possono sembrare oggi ormai obsolete, ma hanno il vantaggio di considerare l’islam come un’eresia del cristianesimo: perciò, san Giovanni inchioda l’apologetica musulmana sullo stesso terreno della continuità della fede abramica vantata dall’islam, e ne chiede le garanzie (piuttosto carenti, in verità) alla luce delle stesse profezie che i cristiani usano come fondamento della loro fede.

 
Una proposta su fede ortodossa e cittadinanza russa

Abbiamo accennato alcune volte sul nostro sito al tema dell’accoglienza di profughi che si rifugiano in Russia per scappare da persecuzioni anticristiane; sembra che il deputato russo Mikhail Degtjarjov (nella foto) abbia preso sul serio questo argomento, proponendo emendamenti di legge per facilitare l'ottenimento della cittadinanza russa ai cristiani ortodossi, come cita l’articolo di Russia Insider che abbiamo tradotto in italiano nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.

 
Il significato sacramentale del pane

Dal bollettino della cattedrale della ROCOR a Washington DC (una chiesa che si distingue per un ottimo contributo alla catechesi ortodossa in Internet), presentiamo, nella sezione “Ortoprassi” dei documenti, la traduzione italiana di un articolo sul simbolismo del pane e sulla sua importanza per il legame eucaristico tra la vita umana e la vita divina.

 
Il buon senso del patriarca di Gerusalemme irrita gli estremisti ucraini

Una delegazione del partito radicale ucraino di Oleg Ljashko si è presentata in udienza dal patriarca Teofilo III di Gerusalemme, evidentemente per cercare di ottenere da lui qualche dichiarazione favorevole alla loro causa. Tra le varie fonti, citiamo la notizia dell’incontro da Interfax-Religion, in russo e in inglese.

La prova di quanto gli estremisti ucraini siano fuori contatto con la realtà non sta tanto nel loro proposito di cercare alleati nei luoghi più improbabili, quanto nella loro indignazione di fronte alle parole di assoluto buon senso pronunciate dal patriarca Teofilo (le stesse parole che avrebbe detto qualsiasi leader ortodosso sano di mente e non direttamente coinvolto nei conflitti di Kiev), parole che hanno subito quasi come altrettanti insulti:

- Fermate la guerra;

- Riconciliatevi con i russi, con i quali formate un solo popolo;

- Trovate il modo di sostenere il metropolita Onufrij e l’unica autentica Chiesa ortodossa ucraina;

- Non sprecate tempo con i seguaci del perduto anti-patriarca Filarete.

La nostra stima al patriarca Teofilo per la sua risposta seria e controllata, e le nostre condoglianze agli estremisti ucraini per la nemmeno troppo prematura dipartita della loro presa sulla realtà.

 
Arciprete Andrew Phillips: Domande e risposte dalla corrispondenza recente (settembre 2015)

Padre Andrew risponde a domande sul ritorno dei socialisti di vecchio stampo nelle sinistre europee già prese in ostaggio dai neocon, sul caos delle nuove immigrazioni musulmane in Europa, sulle accuse velate alla cooperazione tra Chiesa e stato in Russia recentemente espresse dal patriarca Bartolomeo, sulla prossima conferenza inter-ortodossa al Fanar, sul 'retaggio' sovietico, sui pericoli del nazionalismo e sulle prospettive di restaurazione di un Impero cristiano. Presentiamo le domande e risposte in traduzione italiana nell’omonima sezione dei documenti.

 
Uno studio sulla generosità dei fedeli ortodossi in America

Alexei Krindatch (nella foto), nato a Mosca nel 1966, è un noto sociologo della religione, specializzato nella rinascita religiosa dello spazio post-sovietico, e in seguito nello studio del cristianesimo ortodosso in America. I suoi studi hanno drasticamente ridimensionato le pretese avanzate da diverse giurisdizioni ortodosse riguardo alla loro diaspora americana, tanto da farlo impiegare come consulente ufficiale della conferenza inter-episcopale ortodossa degli Stati Uniti. In tale veste, ha diretto il primo censimento degli ortodossi nel paese nel 2010-2011.

Di recente, ha prodotto un rapporto sulla generosità nelle parrocchie ortodosse negli Stati Uniti, che analizza in dettaglio le modalità in cui i fedeli sostengono economicamente le loro parrocchie e altre iniziative religiose e caritative, e offre suggerimenti alle parrocchie per accrescere la generosità dei loro fedeli.

Il dato più interessante di questo rapporto è costituito dalla media delle offerte per famiglia, dalla quale risulta che la famiglia media di fedeli contribuisce alla propria parrocchia circa 2.000 dollari all’anno, corrispondenti alla media del 3% dei propri introiti. Dai dati emerge una generosità leggermente maggiore tra i convertiti all’Ortodossia, che sono anche i più disposti a seguire l’ideale della decima.

Qui si possono leggere (in inglese) il testo completo del rapporto e il suo riassunto.

Ringraziamo Alexei, che abbiamo potuto ascoltare in diverse conferenze (anche qui a Torino) e che ci ha comunicato diverse idee interessanti sullo sviluppo dell’Ortodossia in Occidente, e ci auguriamo che le sue ricerche siano utilizzate in modo sempre più diffuso.

 
Il tribunale blocca l’ingresso in Russia di un milione di opuscoli dei testimoni di Geova

Interfax-Religion, 21 agosto 2015

I pubblici ministeri dei trasporti del nord-ovest hanno frenato la diffusione di materiali proibiti portati in Russia per l'organizzazione dei testimoni di Geova.

In particolare, il pubblico ministero dei trasporti Leningrado-Finlandia ha presentato una querela per chiedere che la letteratura giunta al punto di controllo automobilistico internazionale Svetogorsk nel marzo 2015 sia riconosciuta come estremista. Il destinatario della letteratura è il Centro amministrativo dei testimoni di Geova in Russia, come riportato dal servizio stampa del pubblico ministero dei trasporti del nord-ovest.

Oltre un milione di opuscoli è stato trovato in un veicolo da trasporto stradale durante le visite doganali. Una valutazione di esperti di questi materiali ha mostrato che essi contengono istruzioni di prova o di giustificazione del rifiuto dei cittadini di assolvere i loro doveri civili e fanno appello all’ostilità contro persone di diversa appartenenza religiosa.

Per evitare la consegna di questa letteratura, il giudice ha accolto la richiesta del pubblico ministero di sequestrare i beni. Un’inchiesta di violazione amministrativa è stata aperta dalla dogana di Vyborg nei confronti del trasportatore dei materiali sulla base di "mancato rispetto di divieti o restrizioni all'importazione di merci nel territorio dell’Unione doganale". È in corso un'inchiesta amministrativa.

 
La vera causa della guerra di Crimea

Al momento della crisi in Crimea nella primavera del 2014, il portale Pravoslavie.ru ha ripreso un articolo da The Economist in cui si parla delle cause che hanno scatenato la guerra di Crimea. Pochi sanno che questo conflitto, in cui è facile vedere uno scontro di blocchi religiosi, ha avuto una causa unicamente religiosa, legata alla tutela dei luoghi di pellegrinaggio in Terra Santa. Presentiamo l’articolo in questione in traduzione italiana nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti. 

 
Interpretazioni allegoriche della Scrittura?

L’interpretazione allegorica (più spesso chiamata “tipologica” nel contesto ortodosso) è uno dei modi tradizionali di interpretazione delle Scritture, presente nello stesso Nuovo Testamento (per esempio, nell’unico punto in cui Gesù spiega una delle sue stesse parabole, e in diverse occasioni delle lettere di san Paolo). Il cristianesimo occidentale, nel periodo medioevale, ha portato all’eccesso questo tipo di interpretazione, creando paralleli tipologici molto inappropriati (per esempio, vedere Marta e Maria di Betania come le tipologie della vita attiva e contemplativa, laddove nella tradizione ortodossa sono semplicemente i tipi dell’affanno mondano e dell’ascolto della parola del Signore). Come reazione, il mondo protestante ha visto l’interpretazione allegorica con estremo sospetto, quand’anche non con rifiuto (nonostante la sua indisputabile presenza nelle stesse Scritture). Padre John Whiteford, in una delle sue risposte che abbiamo tradotto in italiano, cerca di spiegare il ruolo e l’importanza di questo modello di interpretazione nel contesto patristico ortodosso.

 
Un articolo di padre Gregorio Cognetti

Fin dall’inizio del nostro sito parrocchiale, abbiamo sempre tenuto in alta considerazione la memoria di padre Gregorio Cognetti, il nostro primo decano. Siamo dispiaciuti che negli ultimi anni sia stato diffuso in rete così poco dei suoi scritti, spesso molto brillanti. Oggi vogliamo proporvi uno dei primi articoli pubblicati sul bollettino (significativamente intitolato Il ritorno) della parrocchia di san Marco di Efeso a Palermo. In questo scritto breve ma intenso padre Gregorio analizza la comune fallacia logica di ritenere che “tanto basta credere in Dio” per giustificare ogni reale assenza di fede. Presentiamo l’articolo intitolato Un solo Dio: una sola Fede nella sezione "Confronti" dei documenti.

 
La Chiesa russa e la Francia: intervista al vescovo Nestor

Il blog Parlons d'Orthodoxie riporta un’intervista al vescovo Nestor (Sirotenko), che per alcuni anni è stato il nostro ordinario per l’Italia, e che ricordiamo con affetto. L’intervista è stata data alla rivista cattolica “La Nef” (La nave), e in alcuni punti si fa sentire un influsso terminologico tipicamente cattolico romano, tra cui gli accenni alla “Chiesa indivisa” del passato, tanto da farci venire qualche dubbio su dove finiscano le parole dell’intervistato e abbiano inizio quelle dell’intervistatore. Il testo (che abbiamo tradotto in italiano nella sezione “Figure dell’Ortodossia contemporanea” dei documenti) è comunque interessante, e ci fa ritornare con piacere vicini a un amico che mantiene un buon ricordo di quando è stato vescovo per l’Italia.

 
Il metropolita Damaskinos e la messa al bando dei costumi popolari nei matrimoni e battesimi

Il 17 settembre 2015, il sito GreekReporter.com ha dato la notizia (riportata dal portale Pravoslavie.ru e in diversi siti del mondo ortodosso) di uno dei vescovi della Grecia settentrionale, il metropolita Damaskinos di Didymoteicho, Orestiada e Soufli (nella foto), che ha cercato di vietare una serie di usanze popolari in occasione di matrimoni e battesimi, chiamando tali usanze "anticristiane" e "incomprensibili".

Le condizioni poste dal metropolita sono state elencate in una lista e distribuite alle chiese della diocesi: questa è una prassi perfettamente legittima di ordine ecclesiale, anche se abbiamo numerosi dubbi sulla fondatezza delle obiezioni del metropolita, così come sono state riportate dalla stampa.

Presentiamo le nostre considerazioni in proposito nella sezione "Confronti" dei documenti.

 
Inaugurata la moschea centrale di Mosca

La nuova moschea centrale di Mosca, ricostruita sul sito della moschea di Meshchanskaja Sloboda risalente al 1904, è stata appena terminata e inaugurata.

Ha una capacita di 10.000 persone, ma nelle più grandi festività, nei dintorni si radunano fino a 100.000 fedeli, e il Consiglio dei mufti della Russia ha avuto il permesso per iniziare l'edificazione di un'altra moschea che possa ospitare fino a 20.000 persone.

In Russia vivono 23 milioni di musulmani di 38 etnie diverse. Nella sola area di Mosca, ci sono almeno 2 milioni di musulmani, o un cittadino su sei.

Ecco un'altra notizia che NON vi daranno in Italia... sarebbe troppo imbarazzante rispondere alle inevitabili domande:

- Perché nessuno in Russia parla di "invasione islamica", anche in aree come quella di Mosca, non storicamente musulmane?

- Perché in Russia non ci si pone il problema della "distruzione delle radici cristiane" per opera della minoranza musulmana?

- Se il principale problema causato da 2 milioni di musulmani a Mosca è quello di non sovraffollare gli spazi attorno alle moschee, com'è che in Italia c'è tanto panico per una popolazione musulmana inferiore ai 2 milioni in tutto il paese?

 
La profezia scolpita sul coperchio del sepolcro di san Costantino

Il nostro amico John Sanidopoulos, che ha assunto una fama internazionale nella blogosfera ortodossa attraverso il suo ottimo blog Mystagogy, ha deciso di sviluppare la sua presenza in rete (da lui considerata come una vera e propria opera di ministero missionario ortodosso) in una serie di ben cinque blog “tematici”:

- Mystagogy, il blog originario e un tempo onnicomprensivo, è ora specializzato in argomenti tipicamente spirituali come vite di santi, insegnamenti patristici e così via.

- Honey and Hemlock (“miele e cicuta”, citazione di Plutarco sui prodotti contraddittori degli ateniesi) analizza le antinomie e i paradossi della società in vari settori della filosofia, della scienza, della politica e del mondo delle comunicazioni.

- Bio-Orthodoxy è dedicato ai rapporti tra scienza e teologia; si occupa di temi quali la cosmologia e le teorie sulla creazione e sull’evoluzione.

- Daimonologia si focalizza sui temi del fantastico e del soprannaturale, cercando una risposta cristiana al mondo dell’occulto.

- L’ultimo arrivato tra i blog, Eschatologia, si specializza nei temi relativi alle profezie e al futuro del mondo e dell’umanità.

Proprio da questo ultimo blog, abbiamo tradotto in italiano un articolo riguardante l’oscura profezia che si trovava fino al XV secolo sul sepolcro di san Costantino, decifrata dal santo patriarca Gennadio (Scholarios).

 
Un viaggio nell'Islanda ortodossa

Da tempo desideravamo parlare della presenza ortodossa in uno degli stati dell’Europa occidentale più piccoli e periferici, ma non per questo meno ricchi di radici ortodosse. Presentiamo nella sezione “Pastorale” dei documenti un articolo duplice, composto da una parte storica sulle origini cristiane ortodosse dell’Islanda, e da una breve panoramica sulla presenza ortodossa attuale nel paese.

 
Mostra fotografica sul monte Athos

Per chi vive a Torino o la può visitare in questo mese, uno degli eventi speciali offerti dall'edizione 2015 di Torino Spiritualità è una mostra fotografica sul Monte Athos.

Nei locali di palazzo Saluzzo Paesana, fino al 25 di ottobre, saranno in mostra un centinaio di fotografie artistiche della mostra "Athos - i colori della fede" di Stratos Kalafatis.

Il fotografo, che abbiamo avuto modo di conoscere e di apprezzare, ha raccolto un patrimonio di immagini nel corso di oltre 200 giorni in viaggi successivi lungo tutta la penisola athonita, ed è riuscito a intrecciare con monaci, lavoratori e pellegrini una serie di legami di fiducia e di amicizia che si riflettono nelle sue foto.

Questa è un'occasione unica di vedere la vita sull'Athos attraverso brevi lampi e sguardi come raramente sono usciti dal Monte Santo.

 
Primo giorno senza conflitti in Donbass

L'agenzia di stampa DAN di Donetsk ha annunciato in un comunicato del 25 settembre il primo giorno senza conflitti nella regione, a partire dallo scoppio della guerra a Pasqua del 2014. Questo è anche il primo giorno, a partire dalla firma degli accordi di Minsk, in cui non si sia registrata una sola violazione degli accordi di Minsk da parte dell'esercito ucraino. Per far capire la gravità della situazione, è opportuno ricordare che DAN ha riportato ogni giorno l'elenco delle violazioni del cessate il fuoco, che si aggirano su un numero medio di una trentina al giorno (con picchi di circa una settantina).

 
Una critica ortodossa della teoria della "Rapture"

Rapture (termine inglese che si può tradurre sia come 'rapimento' che come 'estasi') indica la teoria secondo alla quale, poco prima dei tempi dell'Anticristo, Dio verrà a 'rapire' tutti gli eletti dalla terra per risparmiare loro le tribolazioni degli ultimi giorni. Questa sarebbe stata destinata a rimanere una teoria del tutto marginale in un contesto marginale del mondo protestante (le Chiese evangeliche dei fratelli), se non fosse stata pubblicizzata nel mondo dai romanzi di fiction religiosa della serie Left Behind (in italiano, Gli esclusi) di Tim LaHaye e Jerry B. Jenkins, e dagli adattamenti televisivi di questa serie.

Presentiamo nella sezione confronti dei documenti la traduzione italiana di una seria confutazione della dottrina del rapimento, scritta da padre Anthony Coniaris dell’Arcidiocesi greca d’America.

 
Considerazioni su Russia e musulmani

Presentiamo nellla sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti un paio di approfondimenti legati al tema della moschea centrale di Mosca, da poco inaugurata. Dapprima sentiamo il patriarca Kirill, che in una notizia riportata da Interfax-religion e Pravmir invita l’Occidente a prendere esempio dalla Russia per quanto riguarda l’accoglienza dei profughi musulmani, ricordando un dato taciuto dalla stampa occidentale, che Mosca da sola ha accolto più musulmani di quanto ha fatto finora tutta l’Europa. Passiamo quindi al nostro amico Saker, che analizza i buoni rapporti tra cristiani ortodossi e musulmani in Russia alla luce di una precisa e autentica “scelta di civiltà” fatta dalla Russia di oggi.

 
Intervista con l'arciprete Aleksij Aedo (Cile)

Padre Aleksij Aedo (nella foto) è un sacerdote ortodosso cileno nella Chiesa ortodossa russa all’Estero, parroco di due comunità missionarie nelle due città più importanti del Cile, Santiago e Concepción. Nella sua intervista a Pravoslavie.ru, che presentiamo nella sezione “Pastorale” dei documenti, padre Aleksij parla del suo cammino di conversione, del debito nei confronti dell’indimenticabile vescovo missionario Aleksandr (Mileant), del suo compito di testimonianza universitaria e della strategia missionaria di aprire una porta per il Signore nel cuore della gente secolarizzata, soprattutto dei giovani.

 
Due lati in ogni scacchiera

Lo scrittore russo-australiano Martin Kalyniuk, in un saggio riportato sul blog The Soul of the East, aiuta a far capire la differenza tra le mentalità della Russia e dell’Occidente ricordando che i due giocatori attorno a una scacchiera non devono essere necessariamente ignoranti l’uno dell’altro, né necessariamente ostili. Presentiamo la traduzione italiana di questo saggio brillante e sorprendentemente irenico nella sezione “Geopolitica ortodossa dei documenti.

 
Un nuovo sito per la diocesi di Korsun

La diocesi di Korsun si presenta con un sito completamente rinnovato in lingua russa, di facile consultazione.

A volte un sito può dare un’impressione di familiarità anche senza volerlo... nell’immagine di copertina del sito, il fedele che sta baciando la croce tenuta dal nostro ex vescovo Nestor è il nostro caro amico Jean-François Mayer.

 
Sua Santità il patriarca sulla missione contro le sette e gli scismi

Il 23 novembre 2014, nella sala conciliare della cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca, il patriarca Kirill di Mosca e tutta la Rus' ha presieduto all'apertura del V Congresso pan-ecclesiale dei missionari diocesani. Nel suo discorso ai delegati, il primate della Chiesa ortodossa russa ha sottolineato l'importanza delle attività anti-scismatiche e anti-settarie.

"In stretta connessione con l'apologetica è l'attività anti-settaria e anti-scismatica, che continua a essere una delle direzioni più importanti del servizio missionario, insieme con la tutela dei valori e dello stile di vita cristiani tradizionali di fronte a un secolarismo particolarmente aggressivo".

 
Un'obiezione cristiana ortodossa al suicidio assistito

Padre Philip LeMasters, parroco di una chiesa ortodossa antiochena in Texas, analizza la pratica del suicidio assistito dal punto di vista del cristiano ortodosso, partendo da una tesi inoppugnabile: i medici che si prestano ad assistere i suicidi abdicano al loro ruolo di perseguire la salute. I cristiani ortodossi, invece, sanno che vivere fedelmente in un mondo di corruzione spesso richiede dolore e lotte di vario genere. Possiamo leggere la traduzione italiana del saggio di padre Philip nella sezione “Etica” dei documenti.

 
Una nuova ecclesiologia per la Chiesa ortodossa?

Presentiamo nella sezione “Confronti” dei documenti la traduzione italiana di un saggio apparso da pochi giorni in rete, ma che ha già provocato un notevole dibattito. Seraphim Danckaert (nella foto), ricercatore in teologia ortodossa, analizza le recenti reazioni alle proposte di unità amministrativa degli ortodossi in diaspora (un argomento estremamente controverso), notando come negli ultimi documenti pubblicati con una certa ufficialità dalle Chiese autocefale ortodosse si stia andando verso una giustificazione ecclesiologica della pluralità di giurisdizioni sovrapposte. Questo è profondamente diverso dalle precedenti giustificazioni di giurisdizioni multiple per diverse necessità pastorali o liturgiche: potrebbe essere l’insinuazione di una teologia della mancanza di ordine ecclesiale, che non trova riscontro nella tradizione ortodossa.

 
Il malcostume pastorale di predicare l'universalismo

Abbiamo già presentato padre Andrew Stephen Damick, un sacerdote ortodosso americano, in ruoli piuttosto marginali (un’intervista all’attore Jonathan Jackson e un brano umoristico); oggi vogiamo lasciargli un ruolo più importante in uno scritto di denuncia contro l’infiltrarsi nel mondo ortodosso dell’universalismo (la credenza che tutti devono essere salvati). Invece di sostenere la falsità dell’universalismo su base scritturale o tradizionale, padre Andrew ha scelto in modo piuttosto geniale di focalizzarsi su quali sono le disastrose conseguenze della predicazione dell’universalismo, ricordando che una dottrina che parla della salvezza universale non può essere relegata al rango di opinione teologica, ma deve essere predicata proprio per la portata che ha su tutti gli esseri umani.

 
Biarritz: chiesa russa in pericolo

 

Il blog Parlons d'Orthodoxie riporta un articolo sulla chiesa russa di Biarritz, che ne racconta la storia e avvisa che oggi la chiesa versa in condizioni disperate per mancanza di fondi e necessità immediate di restauri.

Noi avremmo molto da dire su questa chiesa e sulla sua situazione, ma per non essere accusati di occuparci di affari altrui, ci limitiamo a riportare un paragrafo dell'articolo in questione, con osservazioni sulle quali ci troviamo al cento per cento concordi:

 

L'église, si elle était passée au patriarcat de Moscou, aurait pu être entièrement restaurée à l'instar de la cathédrale russe de Nice. Cependant une partie minoritaire des paroissiens – certains d’origine russe ou slave et d'autres nouvellement convertis – s'y opposèrent.

La chiesa, se fosse passata al patriarcato di Mosca, avrebbe potuto essere completamente restaurata seguendo l'esempio della cattedrale russa di Nizza. Tuttavia una minoranza di parrocchiani – alcuni di origine russa o slava e altri recentemente convertiti – si è opposta.

 

 
"Il Signore degli Anelli" e il cristianesimo

L’opera letteraria di Tolkien ha molti attenti studiosi (anche in Italia) che si dedicano con attenzione a una valutazione teologica dell’impatto su intere generazioni dell’universo fantastico creato dal professore di Oxford. Tra queste voci si sente la necessità di una prospettiva cristiana ortodossa. Non sarà pertanto fuori luogo, anche se è leggermente datato, il saggio del 2003 di Jurij (oggi padre Georgij) Maksimov, scritto dalla prospettiva di un semplice lettore negli anni in cui appariva la versione cinematografica di Peter Jackson, e che proponiamo nell’originale russo e in traduzione italiana nella sezione “Confronti” dei documenti.

 
Quando James Bond andò alle Meteore

“Solo per i vostri occhi”, presentiamo la traduzione italiana di un articolo di John Sanidopoulos, che parla degli eventi che diedero ai monasteri greci delle Meteore una notorietà internazionale attraverso uno dei film di James Bond. Purtroppo, la cresciuta popolarità delle Meteore come meta turistica causò anche il ritiro di intere fraternità monastiche al Monte Athos, da cui erano venuti in origine i fondatori dei monasteri ancor oggi esistenti. 

 
L'impulsività, la dipendenza e le passioni

Molti comportamenti umani che generano dipendenza sono oggetto di programmi di recupero, specialmente attraverso il programma dei dodici passi, noto dall’esperienza degli Alcolisti Anonimi. Padre Alexis (Trader, nella foto), un americano divenuto monaco e sacerdote al Monte Athos, riflette sull’esperienza dei programmi di recupero, sottolineando le radici comuni alla lotta contro le passioni che si possono ritrovare negli scritti ascetici dei Padri della Chiesa. Presentiamo la traduzione italiana del saggio di padre Alexis nella sezione “Etica” dei documenti.

 
Intervista a un sacerdote missionario

Nella trasmissione Il mio cammino verso Dio del canale Spas TV, padre Georgij Maksimov intervista il sacerdote Stanislav Rasputin, che abbiamo già visto all’opera come missionario in India e nelle Filippine, e di cui non è altrettanto noto che si tratta di un convertito adulto all’Ortodossia, in precedenza attivista dell’Esercito della Salvezza. L’intervista è utile a capire un altro aspetto del processo di conversione: l’inutilità di rinnegare il proprio passato. Padre Stanislav infatti non disdegna di rimanere in contatto con i credenti protestanti, di cui capisce la mentalità e a cui cerca di spiegare l’Ortodossia in un modo che risuoni positivo nella loro esperienza. Questo aspetto dialogico lo ha anche aiutato molto nel suo lavoro missionario in Asia. Presentiamo il testo russo e la traduzione italiana della video-intervista a padre Stanislav nella sezione “Pastorale” dei documenti.

 
Il millenarismo

Una delle antiche eresie che hanno una tendenza a riapparire tra i cristiani è il millenarismo, o in greco chiliasmo, che sulla base della lettura letteralista di un passo dell’Apocalisse, prevede l’instaurazione di un regno messianico per mille anni prima della fine del mondo o (nella versione detta “pre-millenarismo”) tra la seconda venuta di Cristo e il giudizio finale. L’interpretazione della Chiesa è che i “mille anni” si riferiscono simbolicamente (con la cifra di mille come il modo per indicare un lungo periodo) al periodo della Chiesa sulla Terra. Il millenarismo, per la pretesa di accogliere un singolo brano delle Scritture, fa a pezzi tutta l’escatologia cristiana, e non c’è da stupirsi che sia stato una delle prime eresie respinte dalla Chiesa. Padre John Whiteford risponde a una domanda sul millenarismo in un articolo che presentiamo in traduzione italiana nella sezione “Domande e risposte” dei documenti.

 
Padre Petru (Pruteanu) risponde a una serie di accuse infondate

C’è molto di vero nel vecchio detto che “nessuna buona azione resta impunita”. Dopo anni di seri studi teologici con la specializzazione negli studi liturgici, il nostro confratello igumeno Petru (Pruteanu) ha condiviso con tutto il mondo ortodosso (e grazie alle nostre traduzioni, anche con quello di lingua italiana) una notevole mole di dati e studi sul senso teologico delle funzioni sacre. Invece di un ringraziamento per la correttezza della sua esposizione (e non è affatto necessario concordare con tutte le sue conclusioni, per apprezzare il suo lavoro), padre Petru viene regolarmente attaccato da persone che non hanno neppure un poco della sua serietà e devozione. Ultimamente è stato accusato in forma semi-anonima da padre Ioan Argatu, rettore della cattedrale di Fălticeni, in una pagina di blog, che lo diffama come modernista ignorante, e velatamente come eretico. Abbiamo letto le accuse (fatte alla leggera e non adeguatamente citate e circostanziate), e siccome ci siamo sforzati per anni a seguire tutti gli studi di padre Petru (come una qualunque ricerca su questo sito potrà dimostrare), ci rendiamo conto di come tali accuse siano gratuite e ingiuste. Presentiamo pertanto volentieri la risposta di padre Petru nell’originale romeno e in traduzione italiana, e gli rinnoviamo tutta la nostra stima come serio e competente liturgista.

 
La rinascita dell'Impero cristiano e la Siria

Dopo che pochi giorni di intervento militare russo (richiesto legittimo) in Siria sono riusciti a ottenere più di un anno di preteso intervento americano (non richiesto e non legittimo), appare chiaro chi ha un vero interesse a proteggere le minoranze cristiane perseguitate in Medio Oriente. Guarda caso, è proprio la nazione erede di quell'Impero russo che a suo tempo era il più autentico garante dei cristiani arabi. Non è fuori luogo, pertanto, parlare della rinascita di un Impero cristiano, come fa padre Andrew Phillips nel post che abbiamo tradotto in italiano nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.

 
Benedict Sheehan: lo stato del canto ecclesiale in America

Con molta prudenza, e cercando di interpellare una fonte davvero competente, ci avventuriamo in un campo altamente sensibile ma allo stesso tempo molto importante della nostra vista di cristiani ortodossi: il canto ecclesiale, e come questo viene valutato in generale nell’esperienza pastorale nei paesi occidentali. Leggiamo in traduzione italiana un’intervista a Benedict Sheehan, uno dei collaboratori del blog Orthodox Arts Journal, nonché responsabile dei programmi musicali al monastero e al seminario di san Tikhon in Pennsylvania. Molti dei temi da lui trattati nell’intervista sono di un certo interesse immediato (o lo saranno presto) per le nostre chiese in Italia, e le sue indicazioni possono essere utili nel nostro cammino.

 
Le conseguenze della Chiesa Una: il non-ecumenismo

È difficile tradurre il termine inglese unecumenism, con il quale padre Seraphim Freeman cerca di descrivere la realtà di una Chiesa che non ha bisogno di “cammini ecumenici” perché non è mai stata divisa. L’unità è già una caratteristica della Chiesa – o altrimenti la Chiesa non esiste... oppure non esiste più: e in entrambi i casi, le affermazioni di Cristo sull’unità sarebbero menzogne, o meri pii desideri. Riflettiamo sul tema dell’unità della Chiesa (e sulla modernità che la nega) nel saggio di padre Seraphim, che abbiamo tradotto in italiano nella sezione “Confronti” dei documenti.

 
Il patriarca Kirill invita a pregare per il successo dell’intervento militare russo in Siria

Dopo decenni di retorica pacifista e di occhi chiusi sulle sofferenze causate dai potenti di questo mondo, a molti sembrerà quasi inaudito sentire un patriarca ortodosso che augura il successo a un’operazione di intervento militare. Eppure, il patriarca Kirill non solo definisce “una decisione responsabile” l’uso delle forze armate della Federazione Russa per difendere la popolazione della Siria dall’arbitrio dei terroristi, ma lo fa per dare voce all’esperienza stessa dei leader religiosi del Medio Oriente, lasciati inascoltati dalla propaganda occidentale.

Il patriarca non invita in fedeli al buonismo, invita a pregare per la vittoria. Le conseguenze del conflitto in Medio Oriente sono “cruciali per la pace e il benessere della Santa Rus’.” Ricordando la lezione del XX secolo, invita a non dimenticare che anche conflitti lontani e trascurati hanno creato i danni più severi proprio sulla civiltà ortodossa russa.

Per approfondire i temi legati a questo momento di tensione, possiamo leggere un commento nell’articolo La morte del Nuovo Disordine Mondiale, nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.

 
Perché Svetlana Alexievich ha vinto il premio Nobel per la Letteratura

Russia Insider, riportando l’articolo di Anatoly Karlin per The Unz Review, si è limitata a sottotitolare: “Perché non le piace Vladimir Putin”.

Il messaggio è chiaro, e anche se potremmo concludere così per molte delle scelte apparentemente assurde (ma in realtà totalmente pilotate) del comitato dei Nobel, proviamo a leggere il saggio di Anatoly Karlin in traduzione italiana: scopriamo come tra molti scrittori ben più meritevoli in lingua russa, sia stata scelta una saggista semisconosciuta quasi soltanto perché si esprime per slogan russofobi, un po’ menefreghisti rispetto ai fatti, e nemmeno troppo eleganti per stile, ma certamente molto “politically correct”.

 
Una nuova composizione iconografica: Cristo e il giovane ricco

L’iconografa Katherine Sanders racconta nel blog Orthodox Arts Journal di un’icona insolita ma interessante che le è stata commissionata: l’incontro tra Cristo e il giovane ricco, che pur non avendo modelli tradizionali stabiliti, nondimeno è una scena evangelica che merita un’adeguata raffigurazione. Presentiamo nella sezione “Testimoni dell’Ortodossia” la traduzione italiana del saggio sulla progettazione e realizzazione di quest’icona.

 
Vladivostok è stata elencata tra le dieci più belle città del mondo sulle coste degli oceani

Godetevi un filmato con un tour completo di una città tanto lontana e sconosciuta quanto ricca di sorprese.

 
 
Vladimir Putin ha appena distrutto 100 anni di speculazioni profetiche

Le recenti notizie sull’intervento militare russo in Siria non solo hanno evidenziato la totale ipocrisia del cosiddetto “intervento anti-terrorista” occidentale in Medio oriente, ma hanno anche contribuito alla débacle (si spera definitiva) di una serie di profezie sulla fine dei tempi, legate alla scuola evangelica dispensazionalista e alla Bibbia di Scofield del 1909. Queste profezie hanno a lungo caratterizzato le visioni della Russia di molti americani (compreso il presidente Ronald Reagan) e hanno facilitato la strana alleanza tra ambienti evangelici fondamentalisti e gli aspetti più anti-cristiani del sionismo. In un semplice colpo Vladimir Putin ha cancellato un secolo di teorie e illusioni del protestantesimo anglosassone, finendo per essere riconosciuto tra gli stessi cristiani evangelici americani (tra i quali l’autore del saggio che presentiamo in traduzione italiana nella sezione “Confronti” dei documenti) come il più autentico protettore dei cristiani perseguitati.

 
Approfondimenti sul ruolo dei santi nella Chiesa

Presentiamo un paio di contributi alla comprensione del ruolo dei santi nella Chiesa, e all’apparente disparità dei loro trattamenti. In una delle sue risposte, padre John Whiteford cerca di spiegare perché l’uso del termine “il Grande”, applicato a determinati santi, non è una discriminazione né un’esagerazione, ma il semplice riconoscimento di una verità annunciata da san Paolo nella prima Lettera ai Corinzi, che anche le stelle del cielo differiscono le une dalle altre per splendore.

In un recente incontro, di cui presentiamo il resoconto in russo e in italiano, i vertici del Patriarcato di Mosca e della Chiesa russa all’Estero hanno proseguito il loro lavoro per far concordare i rispettivi calendari dei santi, e per tenere in considerazione i santi ortodossi dell’antico Occidente.

 
Il rifiuto della strada della Croce e della Risurrezione porta alle vie traverse

Pagani, farisei, sadducei... quelli che hanno rifiutato e perseguitato Cristo nella sua vita terrena sono esempi di un rifiuto della retta via che può avvenire ancora oggi, e di fatto è avvenuto con conseguenze tragiche nella storia recente. In una delle sue meditazioni, che abbiamo tradotto in italiano nella sezione “Confronti” dei documenti, padre Andrew Phillips ci conduce ad analizzare la presenza tra noi di queste tendenze nate dall’orgoglio umano.

 
Fine dei giochi in Ucraina

Alexander Mercouris ha scritto per Russia Insider un saggio piuttosto dettagliato per spiegare come sia giunta la fine dell’aspetto internazionale della crisi ucraina. Beninteso, questo non significa automaticamente la fine dei conflitti interni, ma significa la fine di un’intero ciclo politico-mediatico di bugie, disinformazione e inganni che abbiamo cercato di monitorizzare negli ultimi due anni. Vi invitiamo a leggere l’articolo in traduzione italiana nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti, e a non abbassare il livello di guardia della vostra attenzione. 

 
Musica cristiana antica e bizantina: storia e pratica

Presentiamo nella sezione “Preghiera” dei documenti la traduzione italiana di un saggio del dr. Dimitri Conomos sulla storia della musica cristiana ortodossa. Il campo della musica sacra ortodossa è ancora largamente sconosciuto in Italia, e spesso chi ne ha qualche conoscenza è limitato a una singola tradizione locale (con il rischio di una visione di un certo campanilismo). I contributi di ampio respiro come quello di questo saggio sono pertanto molto utili a non dare nulla per scontato e a realizzare che, così come avviene in tanti altri campi, il tesoro musicale dell’Ortodossia ha bisogno di molto approfondimento.

 
"L'aggressore" russo invita la squadra paralimpica dell'Ucraina ad allenarsi in Crimea

Il giornalista Aleksej Zhuravko, di cui abbiamo già ospitato sul nostro sito un articolo sugli inganni al popolo ucraino, ci offre un interessante spunto di riflessione di quanto l’Ucraina stia ancora operando all’inverso della ragione. Partendo dalla notizia dell’invito di Putin alla squadra paralimpica ucraina ad addestrarsi a Evpatoria in Crimea, elenca una serie di casi di un “aggressore” che aiuta il suo “aggredito” con la stessa sollecitudine di un genitore che aiuta un figlio impazzito. Presentiamo la traduzione italiana delle considerazioni di Aleksej Zhuravko nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.

 
Da battista a ortodosso: il mio cammino di fede

Sul nostro sito abbiamo incontrato l’ortodosso italo-americano Gabe Martini (nella foto) in diversi articoli di approfondimento di archeologia cristiana e teologia apologetica. Oggi presentiamo qualcosa del suo cammino personale, in una curiosa intervista rilasciata a un suo ex collega di seminario teologico battista, che abbiamo tradotto in italiano nella sezione “Figure dell’Ortodossia contemporanea” dei documenti.

 
Vero e falso pentimento per il passato della Russia

Un aspetto interessante della riflessione storica sulla Russia è che oggi ci sono forti appelli al pentimento per ciò di cui nessuno dovrebbe pentirsi, ossia il regime staliniano (alleato di regimi occidentali i cui discendenti non penserebbero mai di pentirsi per gli eccessi dei loro predecessori), e si trascura invece una richiesta di pentimento per ciò che veramente fu un atto di “inganno, viltà e tradimento”, e cioè il rovesciamento dell’Impero cristiano (effettuato per istigazione e complicità delle stesse potenze occidentali in seguito alleate di Stalin). Per ristabilire una visione più equilibrata, ascoltiamo in russo e in italiano il parere di Nikolaj Starikov sulle denigrazioni del periodo staliniano da parte dei liberali russi (nell’immagine) e della propaganda occidentale. Per osservare invece ciò che richiede un autentico pentimento, seguiamo le considerazioni di padre Andrew Phillips sul processo di tradimento dell’Impero russo.

 
L'archimandrita Antoniy (Sevryuk) eletto vescovo di Bogorodsk

Verbali della sessione del Santo Sinodo del 22 ottobre 2015 - VERBALE № 62

È nominato direttore del Dipartimento delle istituzioni straniere del Patriarcato di Mosca l'archimandrita Antoniy (Sevryuk), segretario dell'amministrazione delle parrocchie del Patriarcato di Mosca in Italia, rettore della chiesa di santa Caterina a Roma, per essere eletto vescovo di Bogorodsk, vicario del patriarca di Mosca e di tutta la Rus', con l'incarico di prendersi cura arcipastorale delle parrocchie del Patriarcato di Mosca in Italia.

Il luogo dell'elezione e della chirotonia dell'archimandrita Antoniy (Sevryuk) all'episcopato è lasciato alla decisione del patriarca Kirill di Mosca e di tutta la Rus'.

 
Contro il mito del rito bizantino del matrimonio gay

In occasione della festa dei santi Sergio e Bacco (7/20 ottobre), il portale Pravoslavie.ru ha pensato di ripresentare un testo del 1994, scritto per smontare un mito che voleva ritrovare nella tradizione ortodossa niente meno che una forma di matrimonio omosessuale. John Boswell (un professore cattolico omosessuale di Yale) aveva fatto ricerche evidentemente colorate da un interesse personale nei riti della adelphopoiesis (pron. adelfopíesis), una forma medioevale di adozione fraterna benedetta dalla Chiesa in alcuni luoghi e culture, e oggi caduta in disuso. Dall’adozione di fratelli ai matrimoni gay il passo è molto lungo, ed è facile dimostrare le falle nel ragionamento di Boswell. Purtroppo, gli studi di quest’ultimo sono ancora citati per attribuire alla Chiesa ortodossa decisioni che questa non ha mai sanzionato (e probabilmente non ha mai neppure preso in considerazione in tutta la sua storia), per cui è ancora rilevante il contributo del saggio che presentiamo in traduzione italiana nella sezione “Confronti” dei documenti.

 
Conoscere l'Ortodossia è conoscere la Russia

Attraverso un interessante viaggio nelle memorie di un'accademica inglese e di una consigliere presidenziale americana, Ryan Hunter, un blogger ortodosso che vive nella capitale degli Stati Uniti, scopre quanto sono inascoltati i pareri di chi davvero conosce la Russia tra quelli che devono prendere le più importanti decisioni internazionali. In particolare, il fortissimo legame tra Russia e fede ortodossa è analizzato come elemento indispensabile per questa importante comprensione. Presentiamo il saggio di Ryan Hunter in traduzione italiana nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.

 
Chi è il vero erede dell'apostolo Tommaso?

In un interessante scambio di opinioni tra due cristiani indiani, un ortodosso calcedoniano della Chiesa russa e un non calcedoniano della Chiesa ortodossa indiana, si cerca di scoprire chi può essere definito il vero erede delle missioni dell’apostolo Tommaso in India (un argomento non di importanza secondaria, dato che centinaia di migliaia di cristiani in India rivendicano questo preciso titolo). Il dibattito è stato generato dall’articolo di Clement Nehamaiyah, pubblicato dal portale Pravoslavie.ru alla fine di gennaio 2015, e da noi tradotto in italiano pochi giorni dopo. A rappresentare il punto di vista ortodosso calcedoniano in questo dibattito è il fratello di Clement Nehamaiyah, Polycarp (nella foto), ex vescovo anglicano divenuto fedele ortodosso.

 
L’uniatismo continua a essere un ostacolo a un accordo tra i cristiani

Presentiamo nella sezione “Confronti” due documenti recenti:

1) il testo in russo e in italiano di una dichiarazione del Dipartimento delle relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca, in protesta contro le recenti affermazioni dell’arcivescovo maggiore degli uniati, Svjatoslav Shevchuk, che pretende che gli ortodossi ucraini si separino dal patriarcato di Mosca per essere “patriottici” (un tipico caso di bue che dà del cornuto all’asino, in quanto egli stesso è ancor più dipendente da un’autorità straniera di quanto lo siano gli ortodossi ucraini).

2) il testo in russo e in italiano di un saggio del teologo e canonista padre Vladislav Tsypin sul ruolo negativo degli uniati nei rapporti tra la Chiesa ortodossa e il Vaticano.

 
Due saggi sulla Chiesa e sulla sua opera missionaria

In questi giorni padre Andrew Phillips ha scritto un saggio sul messaggio universale della Chiesa ortodossa russa, che abbiamo tradotto in italiano nella sezione “Confronti” dei documenti. Contemporaneamente, il portale Pravoslavie.ru ha ripubblicato un suo testo del 2011 sui principi di base dell’opera missionaria della Chiesa, che si radicano nei suoi principi enunciati nel Credo (unità, santità, cattolicità e apostolicità). Riportiamo anche questo testo in traduzione italiana nella sezione “Pastorale” dei documenti.

 
La Chiesa ortodossa in America depone l’arcivescovo Seraphim del Canada

Con una decisione datata 23 ottobre 2013, il santo Sinodo della Chiesa ortodossa in America (OCA) comunica che l’ex arcivescovo del Canada Seraphim (Storheim, nella foto), in seguito a una lunga contesa giuridica in cui è stato riconosciuto colpevole di abusi sessuali su un minore (ancora ai tempi in cui era un prete anglicano, prima di convertirsi all’Ortodossia), è stato deposto dal clero e ridotto allo stato di semplice monaco.

La vicenda ha creato molta tensione in Canada, dove numerosi ortodossi hanno rifiutato fino all’ultimo di accettare le misure di cautela disciplinare chieste dalla Chiesa prima della chiusura del procedimento giudiziario, e hanno difeso a gran voce il loro ex arcivescovo, segno che il suo ministero episcopale ortodosso (quali che fossero stati i suoi comportamenti precedenti) era stato visto in chiave molto positiva.

 
Funzione patriarcale della festa dell’icona della Madre di Dio di Iviron al monastero di Novodevich di Mosca. Chirotonia dell’archimandrita Antoniy (Sevryuk) a vescovo di Bogorodsk

patriarchia.ru

26 ottobre 2015

Il 26 ottobre 2015, nel giorno della dell’icona della Madre di Dio di Iviron, sua Santità il patriarca Kirill di Mosca e di tutta la Rus’ ha officiato la Liturgia al monastero di Novodevich di Mosca, nella chiesa dedicata all’icona della Madre di Dio “Smolenskaja”, e ha presieduto la chirotonia dell’archimandrita Antoniy (Sevryuk) al rango di vescovo di Bogorodsk.

 
I passatempi dei vescovi greci

Un’insolita intervista ai vescovi della Chiesa di Grecia su quello che fanno nel loro tempo libero (ammesso che ne abbiano... il ministero episcopale preso sul serio lascia davvero poco tempo a disposizione) rivela un quadro molto interessante, simpatico e umano. Nella varietà di passatempi si evidenzia come l’Ortodossia mantenga un profondo rispetto per la libertà personale, lasciando a ciascuno (a partire dalla propria stessa gerarchia) di esprimersi in un modo creativo. Presentiamo l’articolo sui passatempi episcopali in traduzione italiana nella sezione “Figure dell’Ortodossia contemporanea” dei documenti.

 
La festa di Cristo Re in una valutazione ortodossa

All’approssimarsi della festività di Cristo Re, rispondiamo a una recente difesa della festa nel contesto ortodosso, basata sulla presenza di questa celebrazione (nata nel contesto cattolico romano) nei vicariati ortodossi di rito occidentale. Cerchiamo di vedere per quali ragioni (bibliche, iconografiche e storiche) la festa di Cristo Re non “lega” con il resto della tradizione ortodossa, e pur non proponendo nulla di eretico in sé, non aiuta a comprendere questa tradizione. Presentiamo la nostra risposta nella sezione “Confronti” dei documenti.

 
La Chiesa Ortodossa Britannica lascia la comunione copta

Il 4 ottobre 2015 ha avuto luogo un distacco dalla Chiesa ortodossa copta di un gruppo di convertiti (in maggioranza dal Regno Unito), che negli ultimi 21 anni avevano costituito una piccola diocesi, nota come Chiesa Ortodossa Britannica, sotto il patriarcato copto di Alessandria.

La notizia di questo distacco, diffusa in modo estremamente garbato e senza molte spiegazioni, lascia molta perplessità, soprattutto tra i convertiti occidentali all'Ortodossia, che si chiedono se e come sia possibile un loro processo di integrazione all'interno del mondo ecclesiale ortodosso.

Avendo conosciuto alcune delle persone chiave di questa vicenda, tra cui lo stesso metropolita Seraphim della Chiesa Ortodossa Britannica, proviamo a offrire una nostra valutazione dell'evento nella sezione "Confronti" dei documenti.

 
Dieci cose che non farò a Halloween

Già per il quarto anno consecutivo, in corrispondenza con Halloween, presentiamo un saggio di John Sanidopoulos, che – se in questi anni siamo riusciti a far bene il nostro dovere – ci ha aiutati a demistificare la festa di Halloween da molti luoghi comuni sulle origini pagane della ricorrenza. Tuttavia, anche se possiamo tranquillamente vedere la festa come una normale e innocente ricorrenza culturale, dobbiamo mantenere comunque un codice di condotta per non cadere in quegli eccessi che possono rovinare qualsiasi festa e occasione di incontro. John ha quindi preparato un “decalogo” di cose da non fare se desideriamo festeggiare Halloween in pace con la nostra coscienza di cristiani.

 
Arciprete Andrew Phillips: Domande e risposte dalla corrispondenza recente (ottobre 2015)

Nell’ultima serie di domande e risposte, padre Andrew ci porta come sempre ad approfondire temi ecclesiastici e di attualità, con notizie dell’Ortodossia in vari paesi (inclusa l’Italia), valutazioni di eventi come il Sinodo inter-ortodosso del 2016, considerazioni pastorali e pensieri riguardo agli ultimi eventi e alle profezie apocalittiche.

 
Sulla comunione dei bambini

Il tema della comunione dei bambini è circondato da numerose domande di interesse pastorale: cosa fare con chi vuole far comunicare in fretta i bambini senza restare alla Liturgia? Come trattare i genitori che portano i figli a comunicarsi, ma non vogliono ricevere essi stessi la comunione? Come introdurre i bambini alla pratica del digiuno eucaristico? Come gestire i problemi causati dai bambini che disturbano la Liturgia? A questi e altri interrogativi risponde il nostro confratello  padre Petru (Pruteanu), che con la sua usuale competenza di fonti storico-liturgiche ci aiuta a capire come l’approccio della Chiesa alla partecipazione dei bambini a funzioni e sacramenti non è sempre stato univoco, per cui una grande responsabilità è lasciata a ogni singolo sacerdote. Presentiamo il testo romeno e la traduzione italiana del saggio di padre Petru nella sezione “Domande e risposte” dei documenti.

 
Grazie, Ucraina!

Zhurnalistskaja Pravda, 31.10.2015

Vi abbiamo parlato in precedenza della gioia selvaggia dei mascalzoni che hanno sequestrato l'Ucraina un anno e mezzo fa, quando hanno saputo dell'incidente all'aereo russo; ora invece vogliamo esprimere la nostra gratitudine agli ucraini ordinari, che condividono il nostro dolore per i nostri morti.

Grazie, fratelli e sorelle.

Questa è Kiev.

La gente porta fiori al recinto dell'ambasciata e accende candele in ricordo dei russi morti sull'aereo precipitato.

Sergej Zagatin

 
Perché non paghiamo i nostri coristi?

Il pagamento dei direttori di coro e dei cantori professionisti è uno dei “punti caldi” nella pastorale delle parrocchie ortodosse, e lo è proprio perché è di grande importanza nella vita liturgica della Chiesa. Nelle scorse settimane, nel corso di due articoli dedicati al tema della musica ecclesiale, vi abbiamo presentato due punti di vista radicalmente opposti: quello del direttore di coro Benedict Sheehan, e del dr. Dimitri Conomos, che offrono rispettivamente un parere favorevole e uno contrario alla presenza di cantori pagati. Mentre il parere del dr. Conomos si basa essenzialmente sul riconoscimento del ruolo ascetico del cantore, offriamo oggi un secondo testo di Benedict Sheehan sulle ragioni pastorali e sul valore dell’offerta da parte di tutta una congregazione di un servizio musicale di alta qualità. Beninteso, nessuna di queste due posizioni liturgico-pastorali (così come nessun tipo di soluzione intermedia) è un dogma rigoroso, ma piuttosto una soluzione alla quale si dovrà giungere con lo studio e con l’esperienza. Può darsi che questa scelta sia ancora prematura per molte chiese ortodosse in Italia, ancora a uno stadio in cui non ci si può permettere un coro pagato neanche volendolo, ma pensiamo che in ogni caso sarà utile formarsi già da ora un parere a proposito.

 
George Michalopulos: l’unità dell’Ortodossia in America nel dibattito tra storici e teologi

George Michalopulos (nella foto) è il moderatore di Monomakhos, uno dei più attivi spazi di forum ortodosso in Internet. Sostenitore (a dispetto delle sue origini greche) della canonicità dell’evangelizzazione del Nord America da parte della Chiesa russa, segue con attenzione e con un certo sospetto la storiografia che in questi anni vuole sminuire la portata e la legittimità della missione russa in America. In uno degli articoli del suo forum, che presentiamo in traduzione italiana nella sezione “Confronti” dei documenti, ci offre numerosi spunti di riflessione sulla storia della diffusione dell’Ortodossia in America e sulle sue implicazioni ecclesiologiche.

 
I dati del nostro nuovo vescovo

Abbiamo tradotto in italiano e messo nella pagina dei dati generali sulla parrocchia i dati relativi al nostro nuovo vescovo Antonio di Bogorodsk. Per gratitudine, dobbiamo riconoscere al Patriarcato di Mosca di avere sempre assegnato alla cura pastorale dell’Italia vescovi di altissimo livello e preparazione. Speriamo solo di riuscire a essere degni di questa fiducia.

Per quelli che sono professionalmente alla ricerca di pecche e che si attaccheranno all’unica obiezione contro il nostro nuovo vescovo, ovvero la sua giovane età, possiamo rispondere che ha effettivamente gli anni che la Chiesa assegna al nostro Signore Gesù Cristo, quando insegnava a tutto il popolo nel Tempio di Gerusalemme. Ma se proprio vogliono vederlo più avanti negli anni, i critici sono i benvenuti a unirsi a noi nell’augurare a vladyka molti anni di servizio episcopale!

 
Esce in italiano “Santi di tutti i giorni”

Finalmente è uscita anche la traduzione italiana del best-seller di padre Tikhon (Shevkunov, ora vescovo di Egorev’sk). Lo ha pubblicato da pochi giorni l’editore Rubbettino. Ora che sono disponibili anche al pubblico di lingua italiana le vite di straordinari personaggi, che pur senza essere canonizzati dalla Chiesa (i “santi non santi” del titolo originale russo del libro) insegnano profonde lezioni di fede e di coraggio, l’unico nostro compito è... diffondere il libro il più possibile! Cominciamo a pensarlo come ideale regalo di Natale per amici ortodossi (per rendere la loro fede più chiara e intensa) e per tutti quelli che sono interessati all’Ortodossia, a qualsiasi titolo (per dare loro una meravigliosa occasione di incontro).

 
Vladyka Mark è diventato metropolita

Il 4 novembre 2015, nell’occasione della festa dell’icona della Madre di Dio di Kazan’, nel corso della Divina Liturgia tenuta nella cattedrale patriarcale della Dormizione nel Cremlino di Mosca, il patriarca Kirill ha elevato l’arcivescovo Mark (Golovkov) al rango di metropolita di Rjazan’ e Mikhajlov.

Многая лета, Владыко святыи!

 
L'autorità nell'antico Israele

I cristiani ortodossi sono in grado di capire che non tutta la loro fede è contenuta nelle Scritture, perché hanno di fronte nel loro culto un autorevole patrimonio di insegnamenti non scritti. L’antico Israele aveva lo stesso genere di insegnamenti (basti pensare a tutte le istruzioni sui riti del Tempio che non sono conservate nell’Antico Testamento), di cui la Chiesa ortodossa comprende l'importanza. Di fronte ai cristiani privi di una vita liturgica, che non riescono a vivere e a capire questa sovrapposizione di fonti di autorità, e sono costretti a trovare un perenne contrasto tra una Scrittura che non spiega tante cose e una tradizione in gran parte perduta, padre John Whiteford cerca di offrire una risposta ortodossa, che presentiamo in traduzione italiana nella sezione “Domande e risposte” dei documenti.

 
Come parlare ai bambini dei demoni, dell'inferno e della morte

Uno dei compiti di un catechista per bambini è quello di aiutare i più piccoli a trovare un senso delle realtà più tristi della vita (tra cui la morte) e della nostra fede (tra cui l’effettiva possibilità di allontanarsi da Dio senza fare ritorno). Tuttavia, si tratta di un compito molto delicato, e la possibilità di traumatizzare ulteriormente i bambini è purtroppo reale. Studiamo pertanto i consigli che John Sanidopoulos ci ha messo a disposizione sul blog Mystagogy, e che abbiamo tradotto in italiano nella sezione “Ortoprassi” dei documenti.

 
Tre santi della ROCOR per la vita del mondo del XXI secolo

Padre Andrew Phillips ci parla della rilevanza per il mondo contemporaneo di tre santi del secolo scorso, i vescovi Giona di Hankow, Giovanni di Shanghai e Serafino di Sofia, che hanno portato in tutti i continenti il messaggio salvifico dell’Ortodossia. Leggiamo della loro importanza nella traduzione italiana dell’articolo di padre Andrew, nella sezione “Santi” dei documenti.

 
Appello di aiuto per la costruzione della chiesa di Strasburgo

Nelle scorse settimane, il nostro ex arcivescovo Mark ha lanciato un appello per un aiuto alla costruzione della chiesa di Tutti i Santi a Strasburgo, apparso sul blog Parlons d’Orthodoxie il 17 ottobre, assieme a un’intervista a vladyka. Chi è interessato a contribuire alla fondazione di una chiesa ortodossa bella e significativa in un luogo importante per la presenza di molte istituzioni europee, può aiutare vladyka Mark, che rimane tuttora responsabile della gestione economica della Chiesa russa. L’aiuto è anche gradito al nostro nuovo vescovo, che come nuovo responsabile del dipartimento patriarcale per le istituzioni straniere, avrà la chiesa di Strasburgo sotto le sue dirette dipendenze.

 
L’importanza della struttura morale russa

Nicolai Petro, il docente di scienze politiche che ci ha aiutati a capire qualcosa del concetto del soft power cristiano della Russia, ci fa approfondire gli aspetti nei quali la struttura morale russa, sia quella proveniente dallo stato (in particolare nel capo della politica estera), sia quella proveniente dalla Chiesa ortodossa e dalle altre religioni tradizionali presenti in Russia, si pone come diretta alternativa alla "teoria della pace democratica" di un Occidente sempre più datato. Possiamo leggere questo suo ulteriore saggio in traduzione italiana nella sezione “Geopolitca ortodossa” dei documenti.

 
Due risposte a domande sulle relazioni prematrimoniali

Il portale Pravoslavie i Mir ci offre le risposte di due arcipreti ortodossi alle domande sulla delicata questione dei rapporti prematrimoniali. Il primo dei due è il protopresbitero Constantinos Strategopoulos, che è stato a capo del dipartimento missionario della Chiesa di Grecia. Il secondo è l'arciprete Andrej Lorgus, presidente dell'Istituto di psicologia cristiana a Mosca.

 
La Russia si sta riprendendo dalla sbornia filo-americana degli anni '90

Presentiamo nella sezione “Geopolitica ortodossa” la traduzione italiana di una riflessione sulle illusioni (e sulle delusioni) dell’Occidente tra i russi che hanno vissuto il crollo del sistema sovietico. Dopo un cenno agli altissimi costi pagati dalla Russia negli anni ’90, l’autore (un popolare blogger di san Pietroburgo) offre alcune considerazioni sul ruolo migliore che potrebbe avere la Russia di oggi in una politica di pace e collaborazione internazionale.

 
Settimana della diaspora ortodossa dalla Repubblica di Moldova in Italia - sulle tracce della Sindone di Torino

Dal blog della parrocchia dei santi Tre Ierarchi a Piacenza, 11.11.2015

Nella seconda giornata della Settimana della diaspora ortodossa, i pellegrini dalla Repubbica di Moldova sono arrivati a Torino, che è intrisa di tanta storia e che conserva la grande reliquia della Sindone del Salvatore.

I pellegrini hanno visitato la cattedrale in cui si conserva la Sindone, hanno venerato la reliquia e hanno fatto un viaggio per la città, visitando diverse chiese in cui si conservano centinaia di reliquie dei santi dei primi secoli cristiani.

Alla sera si è tenuto un incontro spirituale nella parrocchia "San Massimo di Torino", sotto la cura pastorale dell'igumeno Ambrogio, che ha parlato della vita delle comunità ortodosse di questa città.

La discussione si è incentrata sulla Chiesa e sulla vita cristiana oggi: padre Octavian Moșin ha risposto alle domande dei presenti sui problemi più urgenti e sulle difficoltà con le quali hanno a che fare.

Ha fatto seguito un concerto di canti ecclesiali presentato dal gruppo corale "L'Incontro del Signore", una presentazione di volumi di libri religiosi pubblicati a Chișinău e una distribuzione di letteratura spirituale edificante.

Il parroco ha ringraziato gli ospiti, proponendo che gli argomenti trattati siano presentati in forma scritta, poi tradotti in italiano e diffusi tra altri credenti locali che sono alla ricerca dell'Ortodossia.

 
L'abate Sava di Dečani sull'ingresso del Kosovo nell'UNESCO

Presentiamo un video con trascrizione italiana del recente appello fatto dall’archimandrita Sava (Janjić) contro alla recente richiesta del Kosovo di diventare stato membro dell’UNESCO. Come autorevole rappresentante dei custodi di molte tra le più preziose antichità storiche del Kosovo, padre Sava ricorda come questo status potrebbe addirittura danneggiare le chiese e i monasteri ortodossi sotto protezione, introducendo una pericolosa parzialità nel trattamento dei beni culturali.

 
La tragica guerra civile russa

In un contributo che è al tempo stesso informativo dal punto di vista storico e brillante nel cogliere le conseguenze spirituali delle scelte umane, padre Andrew Phillips ci aiuta a scoprire aspetti poco noti del conflitto civile che si è scatenato dopo la rivoluzione russa (una guerra con più protagonisti di quelli che siamo stati abituati a considerare), e a capire il ruolo fondamentale della monarchia russa, e ciò che avrebbe potuto succedere se non fosse stata rovesciata a tradimento. Presentiamo la traduzione italiana del saggio di padre Andrew nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.

 
L'attore Cary Tagawa diventa ortodosso a Mosca

Cary-Hiroyuki Tagawa è un attore giapponese-americano di una certa fama, celebre soprattutto per ruoli di personaggi negativi: lo abbiamo visto a fianco di Sean Connery nel film Sol Levante (1993), dove ha interpretato il playboy mafioso Eddie Sakamura; il suo ruolo più noto è quello dello stregone malvagio Shang Tsun nel film Mortal Kombat. Difficilmente diverrà popolare in Occidente per il suo ruolo molto positivo nel film russo Ierej-San (in uscita il 26 novembre 2015), in cui interpreta padre Nikolaj Nakamura, un prete ortodosso giapponese che aiuta la popolazione di una città russa a combattere la corruzione.

Ancor meno nota rimarrà in Occidente la sua scelta religiosa: dopo due anni di frequentazione di chiese ortodosse per studiare l’ambientazione del film, ha deciso di chiedere il battesimo nella Chiesa ortodossa: la funzione, nella quale ha ricevuto il nome di Panteleimon, è stata officiata il 12 novembre 2015 dal metropolita Ilarion di Volokolamsk.

  

il battesimo del servo di Dio Panteleimon Tagawa

In un’intervista rilasciata all’inizio della produzione del film, nel 2013, ringrazia i suoi collaboratori Ivan Okhlobystin e Pjotr Mamonov (entrambi, come lui stesso, personalità profondamente religiose), e annuncia di avere intrapreso un viaggio di scoperta della Chiesa ortodossa russa, aiutandosi a creare il personaggio da lui recitato attraverso ripetute visite a chiese e cattedrali. Il profondo effetto delle chiese, unito al rispetto, comune alle culture russa e giapponese, per la dignità e l’onore dei veri guerrieri, lo hanno condotto alla decisione di abbracciare l’Ortodossia.

   

Tagawa dopo il battesimo e in una scena del film

Tagawa ha pure annunciato la sua decisione di chiedere la cittadinanza russa. “Non sto seguendo la nuova moda”, ha annunciato in una conferenza stampa, alludendo verosimilmente al pugile americano Roy Jones Jr e all’attore francese Gerard Depardieu. “Sto seguendo il mio cuore. Queste non sono decisioni facili da prendere né in America, né in qualunque altra parte del mondo. Questa per me sarà una nuova sfida”.

 
Gaffe del patriarca Bartolomeo in Bulgaria

Il Patriarca Ecumenico ha creato un serio scandalo nel corso della sua visita ufficiale in Bulgaria, dove è stato insignito della medaglia Stara Planina, il più alto riconoscimento offerto dal governo del paese.

Al termine del suo discorso di accettazione del premio, ha colto di sorpresa gli organizzatori (tra cui il presidente della Repubblica, Rosen Plevneliev) chiedendo la restituzione degli oggetti religiosi bizantini rimossi dalle truppe bulgare da chiese e monasteri delle metropolie di Serres, Xanthi e Drama (nel nord della Grecia) durante le guerre balcaniche.

La polemica ha spinto il primo ministro bulgaro Boiko Borisov ad annullare l'incontro con il patriarca Bartolomeo, il cui comportamento è stato definito dal leader del Partito Socialista Mihail Mikov "un insulto ai cittadini e ai cristiani bulgari".

Ovviamente, siccome nei conflitti balcanici ci sono almeno tot capita quot sententiae (quand’anche le opinioni non siano ben di più dei singoli individui), le rivendicazioni del patriarca sugli oggetti “rubati da truppe di occupazione” hanno scatenato l’ovvia risposta da parte bulgara: “Nulla è stato rubato dalle chiese greche. I beni appartenevano a congregazioni etniche bulgare sotto il Patriarcato di Costantinopoli, che si rifugiarono in Bulgaria durante la guerra, portandosi dietro i loro beni mobili, sapendo di perdere per sempre le loro case e le loro chiese”.

Lasciando da parte ogni considerazione sulla maleducazione di un simile discorso in un momento di ospitalità, notiamo che le parole del patriarca Bartolomeo hanno anche riaperto ferite che vanno ben al di là del discorso dei beni ecclesiastici: “Dopo la guerra, tutte le iscrizioni bulgare nelle chiese del nord della Grecia furono cancellate e cambiate con iscrizioni greche. Nella regione bulgara del Mar Nero e a Plovdiv, invece, sono state mantenute le iscrizioni greche, come qualsiasi visitatore può controllare”.

I commentatori più maliziosi si sono chiesti come mai il Patriarca Ecumenico non abbia mai fatto discorsi simili di restituzione quando è stato accolto dai cattolici a Roma o a Venezia.

 
Le donne nei cori delle chiese

La risposta a una domanda sulle strane parole di san Paolo a proposito delle donne che dovrebbero tacere in chiesa (1 Cor 14:34) spinge padre John Whiteford a fare alcune interessanti considerazioni sul ruolo femminile nei cori ecclesiali, e addirittura alla loro direzione (nella foto, la giovane direttrice di un coro ecclesiale russo). Presentiamo la risposta di padre John in traduzione italiana nella sezione “Domande e Risposte” dei documenti

 
Intervista a Rostislav Ishchenko sull'Ucraina, le elezioni e le sanzioni

Abbiamo imparato ad apprezzare le analisi geopolitiche di Rostislav Ishchenko (nella foto), responsabile del Centro d'analisi e previsioni dei sistemi, e ne abbiamo tradotta in italiano una recente, che tratta delle recenti elezioni ucraine e dell’inevitabile processo di collasso e dissoluzione dello stato ucraino. La particolarità di questa analisi è di essere ospitata, come altre analisi di Ishchenko, nel programma “Ukrainskij vopros” (“La questione ucraina”) del tele-canale ortodosso “Spas”: questo testimonia che il desiderio di una profonda comprensione della geopolitica dei paesi ortodossi non è affatto un capriccio, ma una necessità viva per orientare il proprio percorso di fede e di vita spirituale.

 
La Chiesa ortodossa russa: ieri e domani

Padre Andrew Phillips condivide con noi alcuni ricordi delle resistenze al processo di unificazione della Chiesa russa culminato nel 2006, e ci proietta nel cammino arduo ma possibile della restaurazione della Santa Rus (della quale anche i nostri paesi europei occidentali sono chiamati a divenire una parte, attraverso la restaurazione della loro tradizione ortodossa). Presentiamo il saggio di padre Andrew in traduzione italiana nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.

 
Intervista al metropolita Antonij di Borispol sui danni delle occupazioni di chiese alla vita in Ucraina

Il metropolita Antonij di Borispol, responsabile amministrativo della Chiesa Ortodossa Ucraina, ha già parlato sul nostro sito delle occupazioni di chiese da parte di scismatici ed estremisti; ora, in un’intervista molto rivelatrice, che presentiamo in russo e in traduzione italiana, spiega il danno che queste occupazioni creano nell’animo degli abitanti dell’Ucraina, confusi da un falso patriottismo fino ad arrivare a spaccare le stesse famiglie dei fedeli.

 
Rue Daru: capitolo finale?

In un’analisi che non lascia indifferenti, e che presentiamo in traduzione italiana nella sezione “Confronti” dei documenti, padre Andrew Phillips cerca di rintracciare le cause dell’attuale conflitto di autorità all’interno dell’Esarcato russo di Costantinopoli in eventi da lui vissuti in prima persona, accaduti trentacinque anni fa ai tempi dell’arcivescovo George Wagner (nella foto). Anche se tali eventi sono ormai lontani nel tempo (tanto che è una vera sfida trovare un membro dell’Esarcato in Italia che li abbia vissuti di persona), la loro lezione non dovrebbe essere passata sotto silenzio, perché ne va della credibilità di ogni iniziativa missionaria ortodossa in Occidente.

 
San Costantino: dalla leggenda alle ingiurie

San Costantino è sicuramente uno dei santi più importanti nella storia del cristianesimo ortodosso, ma anche uno dei più criticati, ai limiti della diffamazione. Quali che siano le motivazioni di queste critiche, spesso hanno alle spalle una lettura estremamente viziata ed erronea delle fonti storiche. Padre Konstantinos Strategopoulos ci aiuta a rivedere la figura di san Costantino valutando le fonti storiche e la storiografia antica, sia cristiana sia pagana, che con la singola eccezione di un autore posteriore di 150 anni è unanimemente favorevole all’imperatore e al suo operato. Presentiamo la traduzione italiana della conferenza di padre Konstantinos nella sezione “Santi” dei documenti.

 
Condoglianze per il lutto di un amico
Il nostro amico Saker ha dovuto "congelare" per un certo tempo il suo blog a causa della morte della madre. A lui e a tutti i suoi cari le nostre condoglianze e le nostre preghiere: che il Signore le doni il riposo e una gloriosa risurrezione.
 
Poche persone nel mondo hanno fatto tanto quanto Saker per sensibilizzare l'opinione pubblica in modo attento e coscienzioso. Oltre alla solidarietà umana e cristiana per la sua perdita, il miglior tributo che possiamo fare a Saker è di andare a rivedere i suoi articoli e le sue analisi, tradotte sul blog del Saker team italiano, e in parte anche sul nostro sito parrocchiale.
 
Nella Georgia occidentale si rianima la vita ascetica

Oggi vi portiamo in visita a uno dei luoghi monastici più belli del mondo: il pilastro di Katskhi, in Imerezia (Georgia centro-occidentale), una formazione rocciosa alta oltre 40 metri, su cui per secoli c’è stata una presenza monastica, e dove il monaco Maksim (Kavtaradze) vive come stilita dei nostri giorni.

Presentiamo nella sezione dedicata ai “Testimoni dell’Ortodossia” un paio di articoli in russo e in italiano, con un video e una galleria fotografica di questo straordinario insediamento monastico. 

 
2300 chiese parrocchiali in Grecia sono ora senza sacerdoti

Una notizia potenzialmente esplosiva circolata negli ultimi giorni ci fa riflettere sul ruolo del clero ortodosso nel mondo. Per chi ha sotto gli occhi da decenni la crisi di vocazioni al sacerdozio cattolico romano (e l’Italia non è il paese messo peggio sotto questo aspetto), la notizia che in Grecia il 22% delle parrocchie ortodosse è ora senza prete può non fare una grande impressione, ma paragonata con la situazione ordinaria delle chiese ortodosse nel mondo, è un’immensa tragedia. La ragione della scarsità di preti in Grecia è stata identificata nella mancanza di stipendi statali a causa della crisi economica (in Grecia la Chiesa ortodossa è religione di stato, e i preti sono funzionari pagati dal governo), ma forse non è sbagliato sospettare anche un certa influenza della secolarizzazione dei costumi, che ha portato tanti greci da una visione basata sui valori religiosi a una più edonistica basata sulle sicurezze materiali. Presentiamo la notizia in traduzione italiana nella sezione “Pastorale” dei documenti.

 
Iniziati al Cremlino di Mosca i lavori di demolizione del palazzo del Presidio

In questa settimana sono iniziati i lavori di demolizione del palazzo del Presidio, o "Edificio 14" del Cremlino di Mosca. Si tratta del palazzo costruito negli anni '30 per ospitare il Presidio del Soviet Supremo, il più alto corpo legislativo dell'Unione Sovietica.

Per costruire il palazzo del Presidio, furono rasi al suolo i monasteri Chudov (maschile) e Voznesenskij (femminile), oltre al piccolo palazzo imperiale, un tempo sede del metropolita di Mosca. La distruzione dei monasteri era parte della campagna staliniana di ateismo di stato.

Al termine della demolizione, inizierà una delle più ambiziose campagne di scavi archeologici sulle fondamenta degli edifici, e quindi seguirà la ricostruizione dei due monasteri con le annesse chiese (ma non del palazzo imperiale) e la restaurazione dell’antica piazza del Cremlino, proposte dal presidente Putin nel 2014.

Questo acquerello storico mostra, da destra a sinistra, il monastero Chudov, il piccolo palazzo imperiale e il convento dell'Ascensione (Voznesenskij), demoliti per ordine di Stalin nel 1929.

Uno stato disposto a demolire un palazzo di queste dimensioni per lasciare il posto alla restaurazione di due monasteri non lascia dubbi sulla sua serietà di riconnettersi alle sue radici cristiane.

 
I russi in America: storia di un fallimento coloniale

Il nostro prolifico confratello Marco ci ha fatto dono di un saggio sulla genesi dell'Ortodossia americana attraverso le colonie russe d'Alaska. Mentre vi invitiamo a leggere il saggio fornito da Marco, vi offriamo un altro approfondimento nella sezione “Pastorale” dei documenti, con la traduzione italiana di un testo sulle colonie russe in America, unica voce del blog Russian Colonies in America. Pur presentando la storia dell’America russa in chiave di fallimento coloniale, il saggio accenna al carattere russo privo di odio e di pregiudizio verso i popoli locali, che ha paradossalmente favorito, nonostante tutti i fallimenti economici e politici, la radicazione del cristianesimo ortodosso tra i nativi nel nord-ovest americano.

 
Perché il Qatar vuole ingraziarsi la Russia

Il Qatar non è sotto accusa solo per essere il pomo della discordia nella contesa tra due patriarcati ortodossi, ma è anche uno dei principali artefici del terrorismo di stampo wahabita, da quello di vent’anni fa in Cecenia a quello di oggi in Siria. Per questo, la recente pubblicazione di una lettera incredibilmente favorevole alla Russia da parte di un’autorevole organizzazione islamica con sede in Qatar, l'Unione internazionale degli studiosi musulmani, suona quasi incredibile. Ma quali sono i motivi di questo improvviso voltafaccia? Cerchiamo di scoprirli nel saggio che presentiamo in traduzione italiana nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.

 
Una risposta ortodossa al "caso Charamsa"

Da circa un mese si è acceso un dibattito sulla sessualità dei preti cattolici dopo la pubblica dichiarazione di omosessualità di un funzionario della Congregazione per la Dottrina della Fede, il polacco mons. Krzysztof Charamsa (nella foto). Anche la Chiesa ortodossa ha una risposta da offrire a questo dibattito, che possiamo leggere nella traduzione italiana delle parole di padre Lawrence Farley, riportata nella sezione “Etica” dei documenti.

 
Come i nemici della Russia traggono beneficio dall'abbattimento del Su-24

Il blogger russo Egor Kholmogorov (nella foto) si occupa di geopolitica ortodossa: le sue posizioni sono un po' troppo nazionaliste per suscitare la nostra simpatia (concordiamo con il nostro confratello padre Andrew Phillips quando sostiene che il nazionalismo russo è uno dei principali ostacoli alla rinascita della Santa Rus'), ma i suoi commenti sul recente abbattimento del bombardiere russo Sukhoi Su-24 sul suolo siriano ci sembrano caratterizzati da una notevole dose di buon senso. Nella speranza che il buon senso non venga a mancare quando è necessario, presentiamo il testo di Kholmogorov in russo e in traduzione italiana nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti

 
Putin mi ha insegnato una lezione su come essere simile a Cristo

Quando martedì la Turchia ha teso un un'imboscata al SU-24 russo e lo ha abbattuto, il mondo ha trattenuto il respiro.

Questa "pugnalata alla schiena dai complici dei terroristi", come ha dichiarato Putin, avrebbe scatenato la terza guerra mondiale?

Nonostante il folle gesto di guerra della Turchia, Putin non ha fatto piani per iniziare una guerra contro la Turchia e i suoi complici della NATO.

Non c'è dubbio che la decisione di Putin di non reagire con forza militare nasca da una strategia politica.

Eppure tuttavia, può anche essere vista come un atto sacrificale.

Putin e la Russia hanno ricevuto un duro colpo e hanno scelto di porgere l'altra guancia. Non perché la Russia sia debole, timorosa o incapace di rispondere con forza letale. Ma Putin ha scelto di sconfiggere il male maggiore del terrorismo invece di vendicarsi.

Putin ora invita i suoi nemici a cooperare per sconfiggere la minaccia del terrorismo. Questo è simile a Cristo che sopporta il dolore e la vergogna della croce per salvare il mondo. La Russia sembra seguire lo stesso percorso.

La decisione politica di Putin è un'espressione di superiorità morale e di mitezza che scaturisce dall'essere poveri in spirito, il primo passo della sequela di Cristo e una fondamentale virtù spirituale cristiana. La società di cui è il leader possiede il fondamento cristiano da cui sorge tale statura.

Putin mi ha insegnato non solo che cosa significa essere simile a Cristo - martedì, la sua risposta simile a Cristo ha salvato il mondo intero dalla guerra.

Grazie a Dio per il signor Putin.

Iben Thranholm

Russia Insider, 26 novembre 2015

 

 

 

Iben Thranholm è una giornalista danese che ha fatto studi teologici e scrive di questioni religiose. Attualmente sta scrivendo un libro sull'Ortodossia russa. Vive a Copenhagen.

 

 

 

 

 
Come romanzare la catastrofe

I recenti sforzi della Fondazione Eltsin di presentare gli anni ‘90 in Russia attraverso occhiali rosa sono indubbiamente un’opera di revisionismo storico, e chi vede questi sforzi in Russia non fa molta fatica a capire che il loro scopo non è benefico né educativo. Può essere importante per noi in Occidente (soprattutto quelli che hanno vissuto negli anni ‘90, nei quali della Russia di Eltsin non si diceva pressoché altro che bene) rivalutare l’impatto devastante che gli anni ‘90 hanno avuto su tutti i paesi dell’ex-URSS. Dovremmo farlo soprattutto noi che viviamo nella Chiesa ortodossa, consci che sotto Eltsin hanno avuto finalmente termine le persecuzioni statali contro la religione. Questo risultato, per noi importantissimo, non deve accecarci al fatto che tale libertà è stata pagata a un prezzo spaventosamente alto, di cui in Occidente abbiamo saputo poco o niente. Presentiamo pertanto con piacere la traduzione italiana del saggio di Nina Kuprjanova pubblicato sul blog The Soul of the East, che ci aiuta a ridimensionare una leggenda poco credibile.

 
Alcuni greci riprendono in considerazione le profezie dell'anziano Paisios sul conflitto tra Russia e Turchia

Gli eventi militari di questi giorni sul confine turco-siriano stanno richiamando nella coscienza dei cristiani ortodossi le profezie enunciate dall’anziano Paisios del Monte Athos sullo smembramento della Turchia. Vediamole ricapitolate in un breve articolo che presentiamo in traduzione italiana nella sezione “Geopolitica ortodossa”dei documenti.

 
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