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29/04/2012  La preparazione al Battesimo nella Chiesa ortodossa  
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Sezione 1

Siti ufficiali delle Chiese Ortodosse nel mondo

 
Intervista di Ed Schultz al patriarca Kirill

Offriamo in anteprima ai nostri lettori la trascrizione italiana dell’intervista di Ed Schultz al patriarca Kirill, realizzata per RT America all’indomani dell’incontro con papa Francesco, e che offre una serie interessante (e autorevole) di commenti sull’incontro e sulle sue motivazioni e dinamiche.

 
Profezie di sant'Ignazio Brjanchaninov sugli ultimi tempi

Sant'Ignazio Brjanchaninov, vescovo e prolifico scrittore spirituale (qui a fianco, una sua icona che ha trasudato miro nel settembre 2015 a Khabarovsk) è una delle più interessanti figure dell'Ortodossia russa del XIX secolo. Divenuto monaco dopo aver avuto un rigoroso addestramento tecnico-scientifico, ha avuto il raro dono di saper fornire un punto di contatto tra il mondo della scienza e quello della fede. Per questo, le sue opere, anche se pensate principalmente per monaci, sono consigliate a chi desidera capire la vita spirituale a partire da un bagaglio di studi scientifici e da una formazione a un pensiero laico modermo. Nel brano che vi presentiamo oggi, sant'Ignazio riflette sul tema dell'Anticristo e degli ultimi tempi, un tema caro alla spiritualità russa degli ultimi secoli.

 
Ancora altre voci e commenti sull’incontro all’Avana

Offriamo ai nostri lettori il video della predica bilingue del patriarca Kirill alla cattedrale dell’Avana:

Continuiamo inoltre a presentare commenti a proposito dell’incontro di Cuba: Padre Andrew Phillips, nel suo saggio “La strada da Cuba a Creta”, riflette sul significato di questo incontro nella prospettiva dell’altro importante incontro, il Sinodo pan-ortodosso del giugno 2016; padre Petru (Pruteanu), nelle sue osservazioni che presentiamo in romeno e in italiano, smonta le preoccupazioni di chi vuole vedere nell’incontro di Cuba un’inesistente deriva teologica.

 
Il primo patriarca in Antartide

Stazione di Bellingshausen, 17 febbraio 2016 – Dopo le visite a Cuba e in Paraguay, e prima della visita in Brasile, il patriarca Kirill e il suo seguito (incluso il nostro vescovo Antonij) sono arrivati a celebrare la Liturgia nella chiesa ortodossa più meridionale del mondo, la cappella della santa Trinità in Antartide:

 
Dalle isole italiane alla Russia

Presentiamo due esempi di legami tra il nostro paese e la Russia:

- Il primo, dei nostri tempi, ha origini in Sardegna: il nostro confratello, padre Giovanni Guaita (nella foto) ieromonaco e studioso che serve a Mosca nella parrocchia dei santi Cosma e Damiano, racconta in un’intervista le radici del suo amore per la Russia in cui vive.

- Il secondo è segnalato dal nostro confratello di Palermo, il sacerdote Eugenio Miosi, che ci racconta la storia dell’icona della Madre di Dio Divnogorskaja, detta anche ‘Siciliana’, perché portata nella regione del Don nel XV secolo da due monaci ortodossi siciliani.

 
Le serre di Svetlana

Il nostro amico Fabio Franceschini ci aggiorna su un progetto di aiuto alla popolazione serba del Kossovo, attraverso le cucine popolari, alle quali abbiamo già fatto cenno, e che sostentano una parte consistente degli abitanti ridotti alla povertà nelle enclavi serbe. In questo filmato possiamo vedere le serre donate da quanti sostengono enti benefici come LOVE Onlus e l’Associazione amici di Decani: 

 
Sull'essere ancora presenti: a proposito dei convertiti

Padre Andrew Phillips ci aiuta a capire uno degli aspetti della psicologia dei convertiti: lo zelo iniziale, che spesso rispecchia un idealismo totalmente libresco. Questo zelo è uno dei pericoli a cui dobbiamo fare attenzione, perché tiene lontani i nuovi arrivati di una chiesa dalle persone che invece dovrebbero essere imitate per prime: i fedeli ordinari. Presentiamo il saggio di padre Andrew in traduzione italiana nella sezione “Pastorale” dei documenti.

 
Le assemblee parrocchiali: le 5 migliori pratiche

Un articolo sulle assemblee parrocchiali segnalato dal portale Pravmir , e che presentiamo in traduzione italiana nella sezione “Pastorale” dei documenti, ci aiuta a riflettere su questo prezioso quanto delicato organo di gestione delle nostre comunità. Anche se a nostro parere lo sviluppo di assemblee parrocchiali davvero funzionali è ancora prematuro tra gli ortodossi in Italia (manca semplicemente l’esperienza di vita comunitaria per molte generazioni, la sola che può permettere a un’assemblea di riflettere veramente la situazione di una parrocchia adulta), iniziare a riflettere su come si dovrebbero gestire al meglio le assemblee parrocchiali non può che aiutare la nostra crescita.

 
L'impero anti-cristiano e il movimento di resistenza

Padre Andrew Phillips ci offre altri elementi di valutazione del progetto di un impero anti-cristiano dell’ultimo millennio, che si è servito di molti poteri religiosi o secolari per i suoi fini. In questo momento, uno dei suoi fini principali è screditare la rinascita cristiana della Rus’. Una buona resistenza a tale progetto è proprio l’affermazione della visione sacrale ortodossa come una forza in grado di modificare il corso stesso della storia umana. La resistenza al progetto dell’impero anti-cristiano è particolarmente importante e delicata nel campo dei documenti del futuro Concilio pan-ortodosso, dove ancora una volta formulazioni moderniste prive di alcun valore intrinseco stanno creando divisioni e conflitti all'interno della Chiesa. Possiamo leggere questi e altri temi nella traduzione italiana del saggio di padre Andrew.

 
La fuga di padre Theodoros Zisis dalla cattività babilonese dell'ecumenismo

Abbiamo già presentato il protopresbitero Theodoros Zisis (nella foto) in un saggio teologico e in un video a proposito del futuro Concilio pan-ortodosso. Oggi ci sembra importante dire qualcosa della sua vita e della sua notevole evoluzione da paladino del Patriarcato Ecumenico a uno dei suoi più severi, per quanto rispettosi, critici. Il testo largamente autobiografico che presentiamo in traduzione italiana nella sezione “Figure dell’Ortodossia contemporanea” dei documenti è tratto dalla pagina in lingua inglese del monastero del Pantocratore di Melissochori, una risorsa interessante per gli ortodossi occidentali.

 
Il rito occidentale e i suoi problemi pratici

Ci siamo occupati della questione del rito occidentale ortodosso da diverse angolazioni, sia riportando i pensieri di persone competentiun paragone ecclesiologico e una delle più articolate critiche generali. Ora vogliamo presentare, nella sezione “Pastorale” dei documenti, una serie di considerazioni pratiche legate alla formazione e al mantenimento di chiese ortodosse di rito occidentale. Con queste riflessioni intendiamo mettere sull’avviso chiunque voglia avviare e mantenere una comunità di rito occidentale, sottolineandone le inevitabili difficoltà.

 
Alcuni retroscena del viaggio del patriarca Kirill in Antartide

Analizziamo in un nostro articolo nella sezione “Figure dell’Ortodossia contemporanea” alcuni aspetti dietro le quinte dell’inattesa visita patriarcale in Antartide, compreso un commento del patriarca sull’Antartide come unico luogo al mondo senza armi né guerre né concorrenza ostile. Osserviamo la copertura mediatica data in Occidente attraverso la disinfomatsija satirica, che è arrivata a usare le passeggiate del patriarca tra i pinguini per coprire la portata di commenti come quello appena citato, e facciamo circolare la notizia appena trapelata ai giornalisti, del rischio di morte corso dal patriarca e dal suo seguito nel corso del loro viaggio dal Cile all’Antartide.

 
Sulla stoltezza dello scisma

Come in altri periodi della storia, ci troviamo di fronte a un Concilio pan-ortodosso, e sentiamo le più che legittime obiezioni alle dubbie metodologie che lo hanno preparato. Tuttavia, le obiezioni sono fatte proprio per essere sollevate in un contesto di persone unite tra loro (...in un concilio si discute!), e il più grande disastro è vedere gente che minaccia di separarsi dalla Chiesa alla minima contrarietà. Per questo padre Andrew Phillips, che certo non si può dire un sostenitore di questa iniziativa pan-ortodossa, si sforza di spiegarci come invece non ci sono ragioni di staccarsi dalla Chiesa, ma anzi è il momento per difenderne la fede e la tradizione con ancor più determinazione. Presentiamo la traduzione italiana del suo ultimo saggio nella sezione “Confronti” dei documenti.

 
I legami di Umberto Eco con il Monte Athos

Ricordando un famoso piemontese scomparso negli ultimi giorni, crediamo che sia importante sottolineare i legami che Umberto Eco (così come tanti intellettuali italiani) ha avuto con il Monte Athos, riportando un estratto di un recente articolo che parla delle sue visite nel 1988 ai monasteri di Vatopedi e Simonopetra.

 
Un'icona di un'icona del pentimento: il figliol prodigo

Dal blog A Reader's Guide to Orthodox Icons, presentiamo in traduzione italiana uno sguardo alla parabola che dà il nome alla seconda domenica del Triodio quaresimale. Scopriamo come la parabola è di per sé un'icona del pentimento, il processo che caratterizza tutto il periodo quaresimale, e pertanto passiamo a descrivere le rappresentazioni iconografiche della parabola come "un'icona di un'icona".

 
Perché le due parti della Chiesa russa non si fondono in una?

Nel mese di ottobre del 2012 abbiamo monitorato l’incontro dei vescovi della Chiesa ortodossa russa – Patriarcato di Mosca e ROCOR – alla ricerca di una soluzione per l’organizzazione della diaspora. Passati ormai tre anni e mezzo da quella riunione (nella foto, un momento dell’incontro), molti si stanno chiedendo cosa ne è stato del processo di integrazione avviato in quei giorni. Certo, non ci sono state fusioni spettacolari, ma in questi anni si sono sviluppati legami importanti, che fanno ben sperare, e soprattutto si assiste a una convergenza di intenti a livello della base dei fedeli, come ci fa notare padre Andrew Phillips in un saggio che abbiamo tradotto in italiano per offrire un orientamento in materia.

Vent’anni fa, quando avevamo chiesto a vladyka Gurij, il primo vescovo della nostra comunità, se mai si sarebbe arrivati alla riunificazione tra Patriarcato di Mosca e ROCOR, ci rispose che la riunificazione avrebbe avuto luogo, solo non nell’immediato... e fu profeta. Ora anche di fronte al quesito dello status organizzativo della diaspora ortodossa russa (inclusa l’eventuale Metropolia dell’Europa occidentale, che vediamo come la più realistica base di una chiesa ortodossa locale, multinazionale e multilingue, che comprenda l’Italia), le parole di padre Andrew sono da ricordare con attenzione negli anni che verranno.

 
Ritrovate a Novgorod le reliquie di sant’Antonio il Romano

Sant’Antonio il Romano (un monaco italiano che agli inizi del XII secolo arrivò in Russia e vi fondò uno dei più antichi monasteri del paese) è uno dei molti santi le cui reliquie sono state considerate perdute a causa delle campagne antireligiose dei boscevichi. Nel 1927, le reliquie taumaturgiche del santo erano state sottratte al monastero da lui fondato e spedite alla cattedrale di santa Sofia nel Cremlino di Novgorod, una chiesa trasformata in museo dell’atesimo, e quindi erano state date per disperse. Negli ultimi 20 anni, un’equipe di scienziati ha cominciato a studiare le reliquie conservate nella cattedrale. Il biologo moscovita Denis Pezhemskij è riuscito a ritrovare le reliquie di sant’Antonio il Romano in un mucchio di ossa. Ora lo studio antropologico è completato, e le reliquie sono state consegnate alla Chiesa ortodossa russa che deciderà il loro destino.

 
Liturgie patriarcali in Paraguay e in Brasile

Dopo aver seguito il patriarca Kirill a Cuba e in Antartide, vi presentiamo ancora due momenti liturgici della visita patriarcale in Sud America.

Nel giorno della festa della Presentazione al Tempio, il patriarca celebra presso la chiesa ortodossa russa della Santa protezione ad Asunción:

Alla Domenica del Pubblicano e del Fariseo, il patriarca celebra presso la cattedrale ortodossa antiochena dei santi Pietro e Paolo a San Paolo del Brasile:

 
Al secondo anniversario del Majdan, la verità comincia a venire a galla

Per due anni quelli che hanno cercato di dire la verità sulla tragica degenerazione e dissoluzione dell’Ucraina sono stati accusati di essere meri strumenti di propaganda e di menzogne. Oggi, se hanno tenuto duro sulla loro posizione, potranno provare un certo sollievo agrodolce nel sentirsi corroborati sulle loro posizioni da parte degli stessi attivisti ucraini, che non solo non si pentono, anzi si vantano, di aver perpetrato omicidi e menzogne per la loro causa. Se volete sapere come si può essere fieri di avere fatto i cecchini nelle manifestazioni del Majdan due anni fa, oppure di avere contribuito alla disinformazione di massa sulla rovinosa carneficina della sacca di Debaltsevo un anno or sono, leggete con attenzione (e una buona dose di pelo sullo stomaco) la traduzione italiana dell’articolo di Irina Burja che presentiamo nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.

 
Il Metropolita Onufrij torna a celebrare a Chernovtsy

Come tributo all’Ucraina che abbiamo sempre amato, e che ha resistito con eroica serenità in questi anni di pazzia, presentiamo vladyka Onufrij di Kiev (di cui ci onoriamo di definirci amici) al suo ritorno nella sua precedente diocesi di Chernovtsy, a celebrare la Veglia e la Liturgia della Domenica del Figliol Prodigo. Al suo fianco altri due coraggiosi membri dell’episcopato ucraino la cui amicizia e conoscenza personale ci incoraggia e ci ispira: l’arcivescovo Meletij (Egorenko) di Chernovtsy e il vescovo Longin (Zhar) di Banceni.

Ci auguriamo che dopo questi anni anche il popolo ucraino, costretto a dissipare la sua eredità paterna vivendo da dissoluto nel paese lontano degli euro-miraggi, possa presto ritornare in sé e ritrovare l’abbraccio del Padre nella fede ortodossa vissuta senza se e senza ma.

 
Domande e risposte: le assemblee episcopali, la Pasqua unificata, il cristianesimo in Russia e le riviste ortodosse

Padre Andrew Phillips risponde ad alcune tra le ultime domande dalla sua corrispondenza, offrendoci dati fattuali, alcuni ricordi ben meditati e una serie di prospettive future, ed estendendo anche agli interessati una serie di suggerimenti su come gestire una stampa periodica ortodossa nei nostri paesi. Presentiamo le domande e risposte in traduzione italiana nella relativa sezione dei documenti.

 
I genitori di Nikola Tesla

Uno dei più grandi geni della scienza e della tecnica, Nikola Tesla (1856-1943) ha le sue radici nella Vojna Krajina, la zona di frontiera tra la Croazia e l’Impero Ottomano, abitata e difesa da popolazioni serbe. Di fronte ai tentativi di negare l’identità serba di Nikola Tesla, ci sembra doveroso riportare la traduzione italiana di una compilazione di articoli sui suoi genitori padre Milutin Tesla (un sacerdote serbo ortodosso) e Djuka (Georgina) Mandic (nelle foto), provenienti da due famiglie che in due secoli hanno dato alla Kraijna serba ben 36 preti ortodossi. Oltre che un affascinante racconto delle origini di un famoso personaggio storico, questi articoli sono anche preziose testimonianze della storia e delle difficoltà della vita dei serbi in una regione dalla quale sono stati “etnicamente ripuliti” sotto gli auspici dei potenti della Comunità Europea, e di cui oggi nessuno sembra appoggiare il doveroso reinsediamento.

 
Il cimitero ortodosso russo di Nizza: pareri a confronto

Il cimitero ortodosso sulla collina di Caucade presso Nizza (nella foto) contiene oltre 900 tombe, tra le quali spiccano i nomi più illustri dell’aristocrazia russa del tardo Impero e dell’emigrazione. Tradizionalmente legato alla cattedrale russa di Nizza, oggi risente ancora delle vicende giudiziarie legate alla proprietà della cattedrale, delle quali ci siamo occupati a più riprese su questo blog.

Poiché la nostra posizione sulla proprietà delle chiese russe in Europa occidentale è ben nota, non riteniamo opportuno ripeterla nuovamente. Piuttosto, lasciamo il posto a due testimonianze opposte che presentiamo in traduzione italiana:

- Il comunicato del 20 febbraio del vescovo Jean (Renneteau) di Charioupolis, locum tenes dell’Esarcato di Rue Daru;

- La dichiarazione del 29 febbraio di Pierre de Fermor, presidente dell’associazione degli amici della cattedrale russa di Nizza.

Come complemento alle due posizioni, offriamo una testimonianza fotografica sullo stato attuale del cimitero. Lasciamo ai lettori la valutazione finale di questa storia controversa.

 
Le chiese di Tjumen’

Con questo breve filmato di riprese aeree, vi portiamo a visitare le chiese ortodosse di Tjumen’, uno dei più antichi insediamenti russi della Siberia, oggi città in grande sviluppo e vibrante di vita culturale.

 
Islam: attraverso il cuore e la mente di un convertito al cristianesimo ortodosso

Kevin Allen, presentatore dell’emittente ortodossa Ancient Faith Radio, ha recentemente intervistato un americano convertito da giovane all’islam sunnita, che dopo vent’anni di pratica da musulmano e di studi per diventare un imam, ha avuto un ri-orientamento di prospettiva religiosa che lo ha condotto in seno alla Chiesa ortodossa. Possiamo seguire le tappe di questo percorso, alternate a discussioni teologiche che ci confermano la serietà e la preparazione di questa persona, nella traduzione italiana dell’intervista, nella sezione “Confronti” dei documenti.

 
Fedeltà incrollabile alla santa tradizione: Constantine Cavarnos ricorda Photios Kontoglou

Nel quinto anniversario della morte di Constantine Cavarnos, il filosofo e storico dell’arte greco-americano che ha passato gli ultimi anni della sua vita come schemamonaco in Arizona, il portale Pravoslavie.ru riporta una delle sue ultime, illuminanti interviste. Cavarnos era stato amico intimo e discepolo di Photios Kontoglou, uno dei più straordinari iconografi del XX secolo, a cui si deve quasi a titolo personale la rinascita dell’iconografia bizantina in Grecia dopo le degenerazioni subite tra il tardo XIX e il primo XX secolo. Oltre a tracciare un quadro molto dettagliato della vita di Photios Kontoglou, l’intervista, che presentiamo in traduzione italiana nella sezione “Testimoni dell’Ortodossia” dei documenti, ci offre una serie di utili criteri per capire l’importanza della tradizione nella vita cristiana ortodossa.

 
Una parabola: il fiume più grande del mondo

dal blog del sito Orthodox England, 3 marzo 2016

C'è un grande fiume, di gran lunga il più grande fiume del mondo. Scorre da un'unica sorgente, in cima alle montagne innevate, tra le nuvole, vicino al cielo. Nessuno ha mai visto questa sorgente, ma alcune anime coraggiose si sono avvicinate e dicono tutte che l'acqua che scorre da essa in un'incredibile abbondanza è cristallina come uno specchio. È assolutamente pura, ha un potere trasfigurante e un gusto che si può descrivere solo come 'divino'.

Come questo grande flusso scende dalla montagna, diventa sempre più ampio, in quanto ha molti affluenti, grandi e piccoli. Scendendo verso la pianura e le foreste, ci sono molti altri affluenti, alcuni abbastanza grandi, ma molti molto piccoli. Infatti, l'acqua filtra nel grande fiume da lungo le rive, a sinistra e a destra. Talvolta quest' acqua porta con sé del fango nel fiume. Infatti, è importante non andare nelle acque poco profonde lungo i bordi del fiume, perché lì c'è molto fango. Molto meglio avventurarsi più lontano, nella corrente principale, dove l'acqua è profonda e pura e non vi è alcuna traccia di fango.

Poiché il fiume è così potente, a volte fuoriesce dalle sue rive. Man mano che procede e ritorna nel suo letto, lascia pozze d'acqua presso le rive. Parte dell'acqua in queste pozze ritorna nel fiume e così nella corrente principale, ma parte di essa rimane nelle pozze. Qui ristagna e marcisce, attirando zanzare, e alla fine si trasforma in fango prima di asciugarsi del tutto.

Essendo il più grande fiume del mondo, un flusso enorme e incredibilmente ampio e profondo di acqua pura, procede a lungo, maestosamente e irresistibilmente verso il suo destino, il Grande Oceano, chiamato Oceano dell'Amore di Dio. E il nome del fiume? Si chiama Santità.

 
Il caso delle reliquie dell’arcivescovo Dmitri di Dallas

L’arcivescovo Dmitri di Dallas (al secolo Robert Royster, 1923-2011) è stato uno dei più famosi convertiti all’Ortodossia, noto come scrittore e predicatore. Pochi giorni fa, quattro anni e mezzo dopo la sua morte, il corpo di vladyka Dmitri è stato traslato in una nuova cappella funeraria, ed è stato trovato incorrotto.

Rod Dreher, il blogger ortodosso di cui abbiamo ospitato alcuni articoli sul nostro sito, ha pubblicato un post entusiasta dal titolo “Dallas ha un santo”, annunciando l’incorruttibilità del corpo come segno sicuro di santità... salvo poi notare, in un onesto post-scriptum, che un corpo incorrotto non è un criterio incontrovertibile di santità, e quest’ultima è una caratteristica che spetta alla Chiesa di stabilire, dopo un lungo discernimento.

Da parte nostra, non ci dispiacerebbe affatto vedere l’arcivescovo Dmitri oggetto di un processo di canonizzazione. A suo tempo, ci siamo dati da fare per far tradurre un suo libro in italiano, e abbiamo sempre ammirato la sua lunga testimonianza dell’Ortodossia dopo la sua conversione (un cammino di ben 70 anni!). Di converso, abbiamo visto un pessimo esempio di abuso nella sua promozione acritica di due “vescovi” canadesi già affiliati al “sinodo di Milano” e al “patriarcato di Kiev”, che ha portato all’accettazione dei due individui (per quanto a riposo) nell’episcopato della Chiesa Ortodossa in America. Come ci fa notare vladyka Tikhon (un vero vescovo a riposo della OCA), da quest’inaudita capitolazione a un episcopato non canonico ha avuto inizio la sequela di scandali che hanno minato la credibilità della OCA nel mondo. Ci auguriamo che un processo di canonizzazione serio sappia separare il grano dal loglio, nel modo più confacente alla stabilità delle sante Chiese di Dio.

 
Lo stato bizantino era una teocrazia?

Ogni sforzo per ritrovare una consapevolezza equilibrata dell’Impero romano d’Oriente è una preziosa opera di correzione storica (e potrebbe essere tanto utile a rimodellare la politica contemporanea). Nell’articolo che presentiamo in traduzione italiana nella sezione “Confronti” dei documenti, Anastasios Philippidis cerca di smontare le sempre presenti accuse di “regime teocratico” che spesso si applicano al mondo ortodosso (di ieri o di oggi), e che invece sono ben più applicabili a quello stesso Occidente da cui provengono tali critiche.

 
Domande e risposte sul modernismo

Nella sua recente corrispondenza, padre Andrew Phillips ha affrontato numerosi temi relativi al modernismo (o rinnovazionismo): la sua storia, i suoi esponenti di oggi e di ieri (e anche cenni a quelli dell’altro ieri), le sue cause, i suoi centri nevralgici e i suoi antidoti. Toccando alcune figure molto amate, certamente le sue parole non saranno apprezzate da tutti (anche se chi ha un minimo di equilibrio può sempre chiedersi perché certe figure sono amate, e da chi, prima di volerne farne a tutti i costi un modello di Ortodossia). Presentiamo la serie di domande e risposte in traduzione italiana nell’omonima sezione dei documenti.

 
Gogol' e la sua anima

Io stesso non so che tipo di anima ho, da khokhol [1] oppure da russo, so solo che non darei la preferenza al malorusso [2] sul russo, né al russo sul malorusso.

Entrambe le nature sono troppo ampiamente dotate da Dio, come se per qualche scopo ognuna contenesse in sé ciò che l'altra non ha - segno evidente che esse sono destinate a completarsi l'una con l'altra.

A tal fine le loro storie passate sono state rese distinte; in modo che i loro diversi punti di forza di carattere, sviluppandosi separatamente, potessero poi fondersi insieme e formare qualcosa di più completo nell'umanità".

Nikolaj V. Gogol', Opere complete, vol. 13, pp. 418-419.

[1] Gogol usa per sé il termine spregiativo per gli ucraini, derivato dal ciuffo di capelli, o chupryna, tipico dei cosacchi).

[2] Anche questo termine, che significa "piccolo russo", è un termine per quelli che oggi si definiscono ucraini.

 
Gli estremi delle visioni scismatiche si toccano ancora

Il 31 gennaio del 2016, presso la cattedrale parigina dell'ECOF (Eglise Catholique Orthodoxe de France), c'è stata la consacrazione di Jean-Louis Guillaud come nuovo vescovo ausiliare. In sé, sarebbe solo una delle tante consacrazioni episcopali di una delle tante giurisdizioni "indipendenti" che sopravvivono ai margini del mondo ortodosso, se non fosse per la scelta davvero singolare del secondo vescovo consacratore. Al primate dell'ECOF, Germain (Bertrand-Hardy) si è infatti affiancato il russo Kassian (Mukhin), "vescovo di Marsiglia e dell'Europa occidentale" di una delle tante micro-giurisdizioni nate dallo scisma del metropolita Vitalij (Ustinov) dalla ROCOR, giurisdizioni effimere definite ironicamente "ROCORettes".

Cos'ha di singolare questo accostamento? È una delle più significative rappresentazioni iconiche del principio che abbiamo cercato di sottolineare per molto tempo, ovvero che i gruppi scismatici che si staccano dalla comunione ortodossa, per qualsiasi ragione, finiscono per avere come principio conduttore lo scisma, e non più le ragioni della loro separazione iniziale. In questo caso, vediamo insieme uno degli scismi più "liberali" (vescovi sposati, doppie appartenenze con la massoneria, pratica della comunione aperta a tutti i cristiani indistintamente, commistioni con dottrine e pratiche indo-buddhiste) che si giustifica attraverso la pratica del "rito occidentale", e uno degli scismi più "conservatori" (rimandi alla Russia imperiale, un'ossessione contro il "sergianismo" e le commistioni ecumeniche, un aperto filo-fascismo politico) che si giustifica attraverso la fedeltà alla "tradizione russa". Il risultato non sembra solo comico: sembra surreale. Eppure è una conferma, se mai ve ne fosse bisogno, che gli estremi non solo si toccano, ma si fondono pure.

Non ha molta importanza il fatto che il “vescovo” Kassian sia stato immediatamente estromesso dal suo precedente micro-sinodo. La cosa più importante è che – se fosse stato davvero coerente con i suoi principi – a una giurisdizione così dottrinalmente agli antipodi da quella che lui rappresentava in precedenza, il “vescovo” Kassian non avrebbe dovuto nemmeno avvicinarsi! In questi casi, sentiamo tutta la serietà della massima di Leo Longanesi, citata spesso da Indro Montanelli: "Certi inviti non basta rifiutarli, bisogna proprio non riceverli".

 
Il ruolo dei curdi nel conflitto turco-russo

I curdi sono l’incognita più grande e più malauguratamente trascurata dell’esistenza stessa della Turchia (si può parlare all’incirca di un terzo del paese quanto a popolazione e territorio), e la tensione dei rapporti tra Turchia e Russia non può prescindere da una valutazione di come gestire il rapporto con i curdi. Nell’articolo di Michael Reynolds che vi presentiamo in traduzione italiana nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti, si cerca di tracciare un quadro preciso del ruolo di patrono del popolo curdo che la Russia ha fin dai tempi dell’imperatrice Caterina.

 
Ieromonaco Constantin Simon: perché gli uniati non amano gli ortodossi

Padre Constantin (Simon, nella foto), di cui abbiamo seguito sul nostro blog il passaggio all’Ortodossia, la tonsura monastica e una video-intervista, ci parla oggi in un’intervista della questione dell’uniatismo (che conosce assai bene) e dell’avversione all’Ortodossia degli uniati ucraini. Potremo capire come il nazionalismo aggressivo allontana gli uniati tanto dagli ortodossi quanto dagli stessi cattolici, che hanno in comune tra loro un’idea di universalità della Chiesa; comprenderemo perché l’unico vero alleato degli uniati sono gli scismatici di parte ortodossa, anch’essi in rotta dalla loro Chiesa per derive di nazionalismo. Riportiamo l’intervista a padre Constantin nell’originale russo e nella nostra traduzione italiana nella sezione “Confronti” dei documenti.

 
Editoriale dell'OLTR di marzo 2016 - Un disaccordo inutile

A proposito della querelle sorta attorno ai diritti di proprietà del cimitero russo di Nizza, una situazione della quale abbiamo già presentato alcune testimonianze, aggiungiamo anche la voce dell’OLTR (il movimento per un’Ortodossia Locale di Tradizione Russa), che si trova in mezzo ai due fuochi, essendo composto per la maggior parte da membri dell’Esarcato di Rue Daru favorevoli al rientro dell’Esarcato nella Chiesa russa. Presentiamo nella sezione “Figure dell’Ortodossia contemporanea” la traduzione italiana dell’editoriale, che aggiunge anche la denuncia di un elemento a nostro avviso piuttosto rilevante: la discriminazione ed estromissione dai posti di responsabilità di tutte le voci che nell’Esarcato non sono d’accordo con l’ostilità verso il patriarcato di Mosca (una caratteristica piuttosto dissonante, in una giurisdizione in cui si accusa la Chiesa russa di mancanza di libertà).

 
Padre Daniil Sysoev e la missione all'estero

Presentiamo nella sezione “Pastorale” dei documenti la versione russa e la traduzione italiana di una straordinaria testimonianza: come l’iniziativa di un solo uomo può far nascere uno slancio missionario in tutto il mondo. Padre Georgij Maksimov ricorda come il suo amico padre Daniil Sysoev riuscì ad avviare iniziative missionarie in oltre una mezza dozzina di paesi. Per di più, quelli erano gli anni in cui nessuno avrebbe scommesso granché sulle capacità missionarie della Chiesa russa...

 
Arcivescovo Mark di Berlino: “Imparare a vedersi l'un l'altro”

Ascoltiamo la risposta dell’arcivescovo Mark (Arndt) di Berlino a una serie di domande utili al cammino della Quaresima: come essere in unità spirituale con i santi, come ottenere unità nelle parrocchie e nella società, come trovare la via della salvezza, come vedere il ruolo delle donne nella Chiesa, come superare le forme dell’azione sociale del monachesimo dei primi secoli nel servizio ai più poveri e nella ricostruzione delle chiese distrutte. Il testo russo e la traduzione italiana sono nella sezione “Figure dell’Ortodossia contemporanea” dei documenti.

 
Non ci può essere pace in Ucraina perché Kiev non può tenere a freno i suoi neonazisti

Analizziamo nel breve saggio di Patrick Lawrence su Russia Insider, che presentiamo in traduzione italiana, uno dei pericoli più gravi all’attuazione di una seria pace in Ucraina, che è desiderata da molti, e che sarebbe facilmente realizzabile, a condizione di saper ribaltare le ideologie del maidanismo e dell’imperialismo statunitense, che continuano a tenere il paese in ostaggio.

 
Orario delle funzioni feriali per la Quaresima ortodossa

 

Oltre alla Veglia del sabato e alla Liturgia della domenica, nella nostra chiesa saranno celebrate le seguenti funzioni ogni settimana, fino al 22 aprile:

 

 

ogni mercoledì – Liturgia dei Presantificati, ore 18

ogni giovedì – Acatisto a san Nicola, ore 19

ogni venerdì – Liturgia dei Presantificati, ore 10

e Acatisto della Passione del Signore, ore 19

 

Ulteriori funzioni saranno annunciate di volta in volta.

I nostri preti sono a disposizione per le confessioni su appuntamento telefonico

 
Vita di san Nicola Planas

Presentiamo nella sezione “Santi” dei documenti la traduzione italiana di una breve vita di uno dei più straordinari santi della Grecia degli inizi del XX secolo: padre Nicola Planas. Questi dati erano stati presentati ben trent’anni fa sulla rivista Orthodox America da Alexey Young, uno dei collaboratori di padre Seraphim Rose e in seguito sacerdote: da questo singolo articolo, ebbe inizio una diffusione della fama di san Nicola Planas anche al di fuori del mondo greco. Oggi nella nostra chiesa abbiamo un frammento delle sue reliquie, che ci fa sentire più vicini a questa notevole figura di pastore d’anime.

 
Le vere cause della guerra in Siria

SIRIA TOTALITARIA

 

MONARCHIE DEMOCRATICHE DEL GOLFO PERSICO

uguali diritti per uomini e donne

Stato laico

assenza di discriminazioni religiose, possibilità di confessare apertamente la fede cristiana

elezioni regolari

lotta al terrorismo

vendita di materie prime a prezzi stracciati agli americani

 

 
La degradazione di una chiesa ortodossa: il caso di Suomenlinna

In Italia sentiamo parlare spesso di luoghi di culto non più usati che vengono riutilizzati da comunità di cristiani ortodossi. Spesso chiese piuttosto modeste vengono ad assumere un aspetto rilevante grazie alla presenza di iconografia ortodossa. Ma cosa succede in caso contrario? Siamo andati a vedere la storia di una chiesa a Helsinki, che ha subito la trasformazione da luogo di culto ortodosso a luterano, e che vi presentiamo nella sezione “Testimoni dell’Ortodossia” (perché anche quel poco che è rimasto racconta, a chi ha occhi per vedere, la storia di una chiesa ortodossa).

 
Gli europei stanno a guardare il fallimento totale in Ucraina

Alexander Mercouris (nella foto), corrispondente di Russia Insider e collaboratore del blog di Saker, ci propone una lucida analisi dello sbigottimento dei leader dell’Unione Europea di fronte allo stallo della situazione ucraina, dove le sanzioni che danneggiano l’Europa non possono essere revocate fino all’implementazione degli accordi di pace di Minsk 2; ma a loro volta, gli accordi non possono essere implementati perché li sta silurando la giunta ucraina, che tiene l’Unione Europea sotto ricatto, non tanto perché a sua volta ricattata dalle proprie forze neonaziste, ma perché strutturalmente incapace di accettare un qualsiasi compromesso che riveli al mondo la futilità delirante del proprio progetto di ucrainizzazione. Questo segna l’inizio dello smarcamento dell’Occidente dall’Ucraina, confermato dall’insospettabile testimonianza del presidente americano Obama in una recente intervista.

 
Perché l'Ucraina ora ha bisogno della Russia più che mai

A complemento dell’analisi di Alexander Mercouris che abbiamo tradotto ieri, presentiamo in traduzione italiana nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti un altro punto di vista, questa volta di Nikolai Petro, sulla necessità che l’economia ucraina torni a legarsi a quella russa: la posta in gioco è la salvezza stessa del paese.

 
Il caso della chiusura del Russicum

Sul suo blog, Sandro Magister si fa portavoce di una notizia che tutti aspettavano e che molti forse hanno temuto: l'imminente chiusura, dopo neppure novant'anni di vita, di un collegio pontificio che ha avuto nei decenni molti cambiamenti di orientamento. Nato nel 1929 per ospitare seminaristi russi, il Collegium Russicum è stato in varie riprese un centro di espansione cattolica in Unione Sovietica, di preservazione di elementi ecclesiali russi e di sottili contatti diplomatico-ecumenici. Tra i suoi curiosi effetti collaterali, è stato pure una fucina di numerose conversioni dal cattolicesimo romano alla Chiesa ortodossa russa.

Oggi sempre più irrilevante (osserviamo quanta poca importanza abbia avuto nel recente e tanto atteso incontro tra il papa e il patriarca di Mosca), sembra più oggetto di pii ricordi che di visioni realistiche. Notiamo che lo stesso Magister si lascia andare a un'ondata di nostalgia per la stagione delle aperture ecumeniche del metropolita Nikodim (Rotov) di Leningrado, un tema che oggi resta solo nei ricordi di quanti lo rimpiangono, o al contrario, di quanti lo denigrano, e che al di là di queste posizioni estremiste è già stato consegnato al dimenticatoio della storia.

Questo episodio può segnalare invece una certa tensione di fronte a una proposta di riunificazione in un'unica metropolia di tutte le chiese cattoliche orientali presenti in Italia, notizia che – stando ai nostri corrispondenti ben informati – sta provocando un certo panico tra tutte le giurisdizioni dei cattolici orientali nel nostro paese. Possiamo ben capire questo panico: dopo secoli in cui a ogni chiesa sui iuris è stata promessa una più o meno larga misura di autogoverno, dover confluire tutti in una metropolia sui generis non è certamente visto come un ideale. Se le cose stanno veramente così, dovremo fare le nostre condoglianze al Russicum come prima vittima di questo nuovo corso.

 
Gagauzia: il popolo turco di fede cristiana ortodossa

Attraverso all’intervista all’arciprete Dimitrij Kioroglo (nella foto), scopriamo qualcosa di più sull’affascinante popolo dei gagauzi, abitanti di un territorio autonomo nei distretti meridionali della Moldova, che costituiscono l’unica nazione completamente cristiana ortodossa di etnia turca nel mondo. Presentiamo l’intervista di Nikita Filatov per Pravoslavie.ru in russo e in italiano nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.

 
Le più belle chiese ortodosse della Russia

 
Il robot, il mutante e l'artista

Presentiamo nella sezione “Testimoni dell’Ortodossia” un’analisi dell’arte che Jonathan Pageau offre sul blog Orthodox Arts Journal, per identificare l’iconografia contemporanea come un rimedio alla polarizzazione sui due estremi che hanno fatto degenerare l’arte moderna: l’utilitarismo di massa o realismo, identificato con l’estremismo del robot, e l’individualismo astratto o avanguardia, identificato con l’opposto estremismo del mutante. L’iconografia è ancora in grado di parlare entrambi i linguaggi, producendo opere utili e codificate da canoni precisi, ma allo stesso tempo salvaguardando l’espressione individuale e l’autentica genialità. Riteniamo questo piccolo saggio un vero gioiello per chi voglia farsi un’idea della strada senza uscita di un’arte contemporanea polarizzata su uno di due opposti estremismi.

 
Gorokhovets – il gioiello nascosto della Russia Centrale

Oggi vi portiamo in visita a un posto dove si respira ancora l’atmosfera della Russia del XIX secolo. Gorokhovets, una cittadina della regione di Vladimir, è sulla lista delle 41 città storiche della Russia preparata nel 2010 dal ministero russo della cultura. In un reportage fotografico, di cui abbiamo tradotto in italiano le descrizioni, possiamo osservare un luogo che ci riporta al mondo tutt’altro che perduto della santa Rus’.

 
Due testi di padre Andrew Phillips

Dopo aver osservato una settimana di silenzio in rete per l’inizio della Grande Quaresima, padre Andrew ci dimostra di non essere stato intellettualmente inattivo, presentandoci le ultime domande e risposte dalla sua corrispondenza, che abbiamo tradotto in italiano nella sezione relativa dei documenti. Inoltre, ci parla della recente installazione della cupola centrale della nuova cattedrale russa di Parigi, in un breve saggio che analizza l’importanza dell’inaugurazione di questa chiesa nella costituzione di una metropolia europea occidentale.

 
Sulla libertà religiosa nell'Ucraina "europea"

Un recente rapporto dell’Ufficio dell'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani (OHCHR) include anche notizie sulle violazioni della libertà religiosa in Ucraina.

Per la verità, il rapporto è piuttosto “neutrale” e piatto, limitandosi a prendere atto delle dispute sulle proprietà di luoghi di culto ortodossi contesi tra la Chiesa Ortodossa Ucraina e gli scismatici filaretisti. Purtroppo, è stata pubblicata una notizia su fonti ortodosse russe, francesi e inglesi, che è viziata dal punto di vista giornalistico. Di fatto, pubblica il punto di vista del patriarcato di Mosca come se fosse quello del commissariato delle Nazioni Unite, mentre di fatto quest’ultimo non ha preso posizione. Pur deprecando le attribuzioni giornalistiche non corrette, noi non possiamo pretendere di trattare in modo “neutrale” i perseguitati e i persecutori. Pertanto, lasciamo la parola al blogger Max Linnik, di cui presentiamo in traduzione italiana un rapporto molto ben dettagliato su quelle violazioni della libertà religiosa che forse il commissariato delle Nazioni Unite avrebbe dovuto avere il coraggio di documentare e denunciare.

 
La storia di Agafia Lykova

Pochi mesi fa ha fatto il giro del mondo la storia di Agafia Lykova, ultima sopravvissuta di una famiglia di vecchi credenti russi isolati nelle foreste siberiane: presentiamo questa storia tradotta in italiano, assieme a un documentario in russo con sottotitoli in inglese, che vi invitiamo a vedere per avere un’idea della situazione davvero estrema che questa vicenda familiare ha rappresentato. Non si tratta di una situazione che presentiamo come ideale: se da una parte non possiamo apprezzare le persecuzioni che spinsero i vecchi credenti a tali forme di esilio, d’altra parte riconosciamo che queste forme di “eremitismo familiare” sono tutt’altro che ideali, e danno luogo ben presto (come si potrà rendere conto chiunque vedrà il filmato) a gravi degenerazioni. Tuttavia, è una testimonianza di quanto lo spirito dell’Ortodossia russa sa vivere ben al di là di limiti di difficoltà che oggi immaginiamo insuperabili.

 
La Grande e Santa Settimana: una recensione

Presentiamo con grande piacere, nella sezione “Preghiera” dei documenti, la nostra recensione del libro di ufficiature ortodosse appena pubblicato da parte dell’Associazione “Testimonianza Ortodossa”, La Grande e Santa Settimana, che ci sarà di grande utilità nella celebrazione dei riti della Settimana Santa e della Pasqua, non solo quest’anno, ma prevedibilmente per molti anni a venire.

 
Ogni cristiano ortodosso dovrebbe guardare Spotlight

Di fronte agli inviti a non guardare film in Quaresima, preferiamo andare nella direzione opposta, e invece suggerire la visione di un film che fa riflettere sul nostro dovere di cristiani e di membri della Chiesa. Presentiamo nella sezione “Etica” la traduzione italiana dell’articolo di Andrew Estocin sul film Spotlight, che documenta la coraggiosa inchiesta sulla copertura dei preti pedofili nell’arcidiocesi cattolica di Boston. Le riflessioni dell’articolo ci aiutano a prendere sul serio il nostro ruolo di cristiani ortodossi.

 
Le Chiese ortodosse hanno chiaramente espresso il loro atteggiamento verso gli scismatici ucraini. Filarete ha capito?

Tamar Lomidze, una fedele della Chiesa ortodossa georgiana che vive a Los Angeles, scrive per Pravoslavie.ru un duro ma onesto editoriale sullo stato degli scismatici che seguono lo pseudo-patriarca Filarete Denisenko (nella foto). Presentiamo questo editoriale in traduzione italiana nella sezione “Confronti” di documenti, e invitiamo a una sua diffusione su larga scala. Lo scisma filaretista ha purtroppo i suoi focolai di infezione anche in Italia, dove continua a contagiare persone abbastanza ingenue (o maliziose) da credere di essere entrate in contatto con una chiesa “tutto sommato ortodossa”. Speriamo che questo editoriale possa aprire gli occhi di queste persone sul quel che la vera Chiesa ortodossa pensa dello scisma dei filaretisti.

 
Il convento di Saidnaya in Siria celebra la 'risurrezione delle icone'

Il portale Pravoslavie.ru ci conduce in visita al convento della Natività della Madre di Dio a Saidnaya, uno dei luoghi monastici ortodossi ancora attivi in Siria, nonostante le difficoltà in cui versa il paese. Possiamo vedere come le monache e tutte le persone legate al monastero (incluse le ragazze dell'orfanotrofio) entrano nelle celebrazioni quaresimali fino alla domenica del Trionfo dell'Ortodossia, chiamata nel mondo arabo cristiano ‘la risurrezione delle icone’. Presentiamo il testo russo e la traduzione italiana di questa visita nella sezione “Testimoni dell’Ortodossia” dei documenti.

 
I cucchiai da comunione

Partendo da una domanda su un canone del Concilio di Trullo attribuito erroneamente alla pratica dell’uso del cucchiaio nella comunione, padre John Whiteford ci presenta alcune considerazioni sulle modalità di ricevere la comunione e su alcune modifiche di queste modalità che sono state effettuate dai cattolici romani negli ultimi decenni. Presentiamo la traduzione italiana di questa domanda e risposta nell’omonima sezione dei documenti.

 
Sulla rinascita della venerazione dei santi occidentali locali nella Chiesa ortodossa

Con questa primavera ha avuto inizio nella nostra parrocchia la fase conclusiva di uno dei nostri progetti più ambiziosi: la realizzazione di una grande icona murale dei santi ortodossi dell’Italia del nord-ovest (Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta). In questo compito, un grande incoraggiamento è venuto dal nostro confratello, l’arciprete Andrew Phillips, di cui riportiamo in traduzione italiana una serie di risposte a domande sulla venerazione dei santi locali e sull’importanza di questa venerazione per la formazione di una coscienza ortodossa.

 
I Cremlini della Russia

 
Padre Elia (Nozdrin) su guida spirituale e libero arbitrio

Lo schema-archimandrita Elia (Nozdrin), padre spirituale del patriarca Kirill e del monastero di Optina, è certamente una delle persone più qualificate per parlare di paternità spirituale. Lo presentiamo in un’intervista di Aleksej Sokolov per Pravmir, che riportiamo in russo e in italiano nella sezione “Ortoprassi” della vita cristiana. Il tema dell’intervista è la libertà nel rapporto tra padri e figli spirituali. La tradizione ortodossa fissa alti parametri ascetici, ma allo stesso tempo rispetta rigorosamente il dono della libertà, anche nei rapporti di obbedienza spirituale.

 
Tutto quieto sul fronte occidentale... dopo che l'esercito siriano ha liberato Palmira dall'ISIS

Come nota Danielle Ryan su Russia Today e Russia Insider, la ricattura della città di Palmira (27 marzo 2016) è stata la più grande sconfitta dell'ISIS da quando quest'ultimo ha proclamato il suo califfato; tuttavia, la stampa occidentale tace la notizia, perché darla significherebbe dare credito alla Russia.

In alcune delle notizie che le "presstitute" occidentali hanno dovuto dare per forza di cose, non era nemmeno nominata la Russia... Michelle Ryan ci sfida a fare un interessante paragone di fantasia: pensare che l'esercito siriano sia stato sostenuto non dall'aviazione russa, ma da quella americana... e immaginare in tal caso il can-can mediatico che sarebbe esploso a seguito della liberazione della città!

 
Il recente caso del vescovo Longhin

In questi ultimi giorni, sta circolando la notizia che il vescovo Longhin (Zhar) di Bănceni ha sospeso la commemorazione del patriarca Kirill per disaccordi sulle espressioni del documento congiunto tra il patriarca e il papa di Roma a Cuba.

Non è il primo caso di mancata commemorazione di un patriarca (si pensi ai numerosi monaci athoniti che hanno sospeso a più riprese la commemorazione del patriarca di Costantinopoli), ma fa notizia sia perché proviene da una fonte episcopale, per quanto di una sede piccola e periferica, sia perché a differenza del precedente caso del vescovo Diomid (Dzjuban) di Chukotka nel 2008, qui abbiamo a che fare con un vescovo serio e rispettato, noto per la sua carità e per non avere esitazioni nella denuncia delle ingiustizie.

Le notizie si stanno moltiplicando su diverse fonti in russo e in romeno, a cui si aggiungeranno presto commenti in diverse altre lingue.

Ci teniamo a sottolineare una cosa: la sospensione della commemorazione di un vescovo o di un patriarca NON è un atto di scisma (e quindi, tutti quelli che si riferiscono a questo episodio o ai casi simili in Moldova parlando di "scisma nel patriarcato di Mosca" – soprattutto nei siti ucraini – dovrebbero tornare a fare i compiti); è un DIRITTO di un chierico che sente minacciata la professione di fede ortodossa da parte di un superiore, a condizione che aspetti con coscienza tranquilla il giudizio di un Sinodo. Proprio questo ultimo giudizio ci sembra l’anello debole di questi episodi di mancata commemorazione: se chi sospende la commemorazione sente la sua fede tradita dalle formulazioni della dichiarazione dell’Avana (che è un documento diplomatico, in cui certe espressioni sono dettate da mere norme di rispetto), difficilmente potrà sentire la sua fede riaffermata dal giudizio del prossimo Sinodo inter-ortodosso a Creta, i cui documenti sono ancora più compromettenti in quanto interni alla Chiesa ortodossa, e le cui espressioni non sono solo formalità diplomatiche. Occorrerà forse attendere un altro Sinodo ad hoc, con attese e tensioni per tutti.

 
Un tempo per mantenere il silenzio

Rispondendo a una domanda sul ‘tempo per tacere’ del libro dell’Ecclesiaste, padre John Whiteford ci dà alcuni consigli utili sul valore del silenzio e della quiete nella nostra vita, che possono essere particolarmente utili nella Grande Quaresima. Presentiamo questi consigli, affiancati da passi dei Padri del deserto e di autori spirituali contemporanei, in traduzione italiana nella sezione “Domande e risposte” dei documenti.

 
Due elezioni episcopali e un cambiamento di paradigma

Secondo un comunicato del 29 marzo, il vescovo Jean (Renneteau) di Charioupolis è stato designato per l'elezione a nuovo arcivescovo dell'Esarcato di Rue Daru.

Lo stesso 29 marzo, il vescovo Alexander (Golitzin) di Toledo e della diocesi bulgara (nella foto, accanto al metropolita Tikhon) è stato eletto dal Sinodo della Chiesa Ortodossa in America (OCA) alla sede episcopale di Dallas e al governo della Diocesi del Sud.

Da un punto di vista strettamente canonico, le due procedure di nomina e di elezione sono state ineccepibili. Tuttavia, nascondono un inquietante cambiamento che potrebbe avere conseguenze su altre elezioni di vescovi ortodossi nel mondo occidentale.

1) La designazione del vescovo Jean era ovviamente prevedibile: la scelta del secondo candidato in un ex prete cattolico inglese poco conosciuto e ortodosso solo dal 2012 doveva servire a convincere anche i più ingenui di quale dei due fosse il vero candidato voluto dal Fanar. A differenza della precedente elezione, non ci si è nemmeno presi la briga di nominare la regolare terna di candidati, salvo poi scartare i candidati non voluti per sostituirli con un paio di outsider semi-sconosciuti.

2) La diocesi meridionale della OCA (che conta il più vasto territorio, il più ampio numero di parrocchie – anche se di dimensioni piuttosto piccole – e il più alto tasso di crescita di tutta la giurisdizione) aveva già da oltre un anno nominato a stragrande maggioranza (81 voti su 109) un proprio candidato alla sede di Dallas: l’archimandrita Gerasim (Eliel, noto ai lettori del nostro blog per la sua estesa biografia da noi tradotta in italiano), il cui passaggio canonico dalla Chiesa serba era stato richiesto dalla OCA proprio per coprire una carenza di candidati all’episcopato.

Ora, è indubbio che sia il Santo Sinodo del Patriarcato Ecumenico che quello della OCA hanno il diritto di imporre il candidato di loro scelta, andando anche contro al parere espresso dei delegati di un sinodo diocesano. Il vero problema, con queste lecite imposizioni episcopali dall’alto, è che sia l’Esarcato sia la OCA si presentano come giurisdizioni libere, impostate su criteri democratici di partecipazione dei laici e del clero nelle elezioni dei vescovi, e anzi vantano anche queste particolarità come la loro raison d’être di separazione dalla Chiesa russa (che sia nel patriarcato sia nella ROCOR non ha mai voluto implementare le decisioni del Concilio di Mosca del 1917 sulla “democratizzazione” delle elezioni episcopali, giudicando i tempi non ancora maturi). Quando tuttavia una giurisdizione si fa vanto della propria “libertà e democrazia” solo per rimangiarsele alla prima occasione conveniente, incomincia a soffrire di ipocrisia.

 
Al passo con san Patrizio e san Gregorio di Tours

Nell’occasione della festa di san Patrizio (17/30 marzo), il  portale Pravoslavie.ru ha diffuso un’omelia di padre Seraphim Rose, pronunciata 39 anni fa, ma di una straordinaria attualità, proprio perché insiste sull’aspetto senza tempo della vera vita spirituale ortodossa. Presentiamo la traduzione italiana dell’omelia nella sezione “Santi” dei documenti.

 
"Calpestare la morte"? Note di traduzione dei testi liturgici

All'avvicinarsi della Pasqua, i cori e i cantori ortodossi riprendono a provare il canto di uno dei più diffusi inni della Chiesa: il Tropario pasquale.

Una delle espressioni più forti, ma al tempo stesso più equivocate, del Tropario, è quella di Cristo che "calpesta la morte" (e per mezzo della morte, niente di meno). Esaminiamo più da vicino quest'espressione, e il senso di ambiguità che spesso lascia nelle menti degli ascoltatori, nel saggio che presentiamo nella sezione “Domande e risposte” dei documenti.

 
Perché i non commemoratori sbagliano

Dopo aver parlato del caso del vescovo Longhin, abbiamo ricevuto alcune richieste di delucidazioni sul fenomeno dei monaci che hanno iniziato a non commemorare il patriarca Kirill, e ci è stato chiesto cosa ne pensiamo. Per la risposta, lasciamo la parola a padre Andrew Phillips, che ancora una volta riesce, senza mezzi termini, a spiegare le obiezioni a questo fenomeno ancor meglio di quanto avremmo saputo fare noi stessi.

 
I gatti di Optina partecipano a una processione della croce

Chiunque conosce bene i gatti sa che sono animali ben difficili da irreggimentare. In particolare, è raro che seguano in gruppo un uomo in assenza di qualche immediato interesse, come per esempio qualcosa da mangiare, e anche in tal caso un gruppo di gatti tende a essere piuttosto caotico. Osservate invece i gatti del monastero di Optina quando seguono in modo piuttosto disciplinato il monaco che, per tradizione interna del monastero, esegue quotidianamente un krestnij khod (processione con la croce) attorno agli edifici monastici. Provate voi stessi a spiegarvi le ragioni di questo comportamento che non potrebbe essere più educato e rispettoso se al posto dei gatti ci fossero esseri umani:

 
Più di 50.000 fedeli a Mosca hanno venerato le reliquie di san Luca della Crimea

Una delle più becere conseguenze delle sanzioni anti-russe ha avuto come effetto collaterale una notevole espressione di fede ortodossa.

Le reliquie del santo vescovo Luca di Simferopoli sono state richieste per la venerazione in Grecia. Per l'embargo idiota sui voli dalla Crimea, le reliquie non hanno potuto viaggiare direttamente da Simferopoli alla Grecia, e hanno dovuto passare per Mosca (per fare un paragone in termini italiani, è come se qualcosa in viaggio da Napoli alla Sicilia fosse stato obbligato a passare per Torino).

Tuttavia, la tappa a Mosca ha permesso a ben 50.000 persone in due giorni di venire a venerare le reliquie del santo. Presentiamo in russo e in italiano l'articolo tratto da Pravoslavie.ru con le testimonianze di questo inaspettato ma intenso pellegrinaggio.

 
La gente non digiuna perché non conosce il significato della Quaresima

In una video-intervista condotta dal monaco Rafail (Popov), l'arcivescovo Mark di Berlino risponde ad alcune domande sulla mancanza di una pratica più regolare del digiuno quaresimale, e ci invita a vedere la Grande Quaresima come un periodo di molteplici possibilità di sforzo spirituale, ma soprattutto di gioia nel sentirci connettere nuovamente con le radici del nostro spirito. Presentiamo il video e il testo russo e italiano dell’intervista nella sezione “Figure dell’Ortodossia contemporanea” dei documenti.

 
Due tributi a san Marco di Efeso

1) Nella Liturgia del 20 marzo 2016 (festa del trionfo dell’Ortodossia), alla cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca, il patriarca Kirill ha fatto un significativo accenno alla figura di san Marco di Efeso, nel cui giorno di festa era stato intronizzato 7 anni fa. Presentiamo il video con la traduzione italiana nella sezione “Santi” dei documenti, come una buona risposta a quanti sostengono che il patriarca, con il documento di Cuba, ha venduto la fede ortodossa.

2) Il 4 aprile, è apparso in rete un Inno Acatisto a san Marco d'Efeso in italiano, senza citazioni di una fonte, ma che con una breve ricerca abbiamo appurato che proviene da una versione romena. Poiché la traduzione di questo inno dal romeno in italiano ci è sembrata (per essere generosi) piuttosto dadaista, abbiamo pensato di fare una traduzione più razionale e di metterla in testo bilingue accanto all’originale romeno tra i testi delle funzioni. Ricordiamo che san Marco di Efeso è stato uno dei primi ospiti della sezione dei santi dei documenti, fin dalla prima versione del nostro sito.

 
La situazione della chiesa russa di Cannes

Il blog di discussione Parlons d'Orthodoxie ha messo in rete un resoconto con un’ampia documentazione sulle vicende della chiesa di San Michele Arcangelo a Cannes, una delle chiese che si sono trovate nei recenti conflitti di attribuzione di proprietà delle chiese ortodosse russe della Costa Azzurra. Presentiamo il resoconto in traduzione italiana nella sezione “Confronti” dei documenti.

 
Il futuro degli ortodossi russi nella diaspora

Osservando i movimenti storici e contemporanei della diaspora ortodossa russa, padre Andrew Phillips cerca di vedere se ci sono schemi che possono far prevedere la creazione di quelle metropolie continentali desiderate dal patriarca Kirill: possiamo seguire le osservazioni di padre Andrew in traduzione italiana nella sezione “Pastorale” dei documenti.

 
Soros sta co-optando le chiese in Georgia a spingere per il nuovo ordine mondiale

Se volete identificare un’influenza contraria in tutto il mondo al diritto di sovranità nazionale, non sbagliate a indicare la rete di fondazioni e organizzazioni non governative che fa capo a George Soros. Non che quest’influenza riesca comunque a conquistare il cuore delle nazioni: tre giorni fa è passato a maggioranza di quasi due terzi il referendum olandese per bloccare l'accordo di associazione tra UE e Ucraina, visto come una capitolazione di sovranità che trasformerebbe ancor di più UE e Ucraina in marionette di poteri globalisti. Il risultato olandese è ancor più incoraggiante, visti i miliardi spesi dalla propaganda delle fondazioni di Soros per convincere che la vera minaccia al benessere del mondo è l’ingerenza putiniana (potete osservare qui la propaganda di Soros appesa in tutte le stazioni ferroviarie olandesi). Ma nonostante questi risultati negativi, la macchina propagandistica di Soros (che può contare su quantità mostruose di capitali) non si interrompe; anzi, sta cercando di mietere successi in Georgia bersagliando proprio il clero ortodosso, come potrete leggere nell’articolo di Alex Newman da Pravoslavie.ru, che presentiamo in traduzione italiana nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti. Quando una nazione tradizionalmente ortodossa viene spinta a rinunciare alla propria sovranità attraverso un’azione di propaganda mirata al suo clero, tutti i cristiani ortodossi devono essere immediatamente richiamati a fare molta, molta attenzione...

 
“Ri-cristianizzare” la Russia

Il blog Public Orthodoxy, curato dal Centro di studi cristiani ortodossi dell’Università di Fordham, si pone l’obiettivo di “costruire un ponte tra il mondo ecclesiastico, accademico e politico”. Molto in tema con questo obiettivo è l’ultimo articolo del Rev. John P. Burgess (nella foto), un pastore presbiteriano docente al Seminario teologico di Pittsburgh, premiato per le sue ricerche sul ruolo della Chiesa ortodossa russa nel plasmare una nuova identità nazionale per la Russia post-comunista. Seguiamo nella traduzione italiana dell’articolo del prof. Burgess le ragioni per intravedere una speranza nel compito epocale di ri-cristianizzare la Russia.

 
Intervista al presidente Assad, 30 marzo 2016

Presentiamo nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti il video con trascrizione in italiano della recente intervista al presidente Bashar Al-Assad realizzata da Dmitrij Kiselëv, il giornalista russo che abbiamo già visto intervistare il patriarca Kirill e di cui abbiamo descritto il coinvolgimento nelle sanzioni anti-russe. Assad non solo conferma di essere un vero statista, ma offre anche ai veri statisti di tutto il mondo consigli su come conservare le proprie nazioni.

 
Due immagini della nostra Quaresima

un momento dopo la fine della Liturgia di domenica 10 aprile 2016

L’icona dei santi dell’Italia del nord-ovest

(in corso di realizzazione)

 
Essere nero e ortodosso: parte della mia storia

John R. Gresham, Jr. (nella foto) è un pastore e predicatore battista convertito all’Ortodossia. In un articolo riportato da Pravoslavie.ru, che presentiamo in traduzione italiana nella sezione “Figure dell’Ortodossia contemporanea”, parla delle sue origini di cristiano afro-americano e di come le istanze di giustizia sociale e la particolare spiritualità dei neri d’America si integrano bene nella visione multietnica e non esclusivista del cristianesimo ortodosso, che anzi ha esempi vivi di santità africana ancora oggi noti in tutto il mondo.

 
Eterna memoria: archimandrita Pëtr (Afanas'ev)

Al mattino di lunedì 11 aprile 2016, dopo aver ricevuto la comunione, si è addormentato nel Signore l'archimandrita Pëtr (Afanas'ev), superiore del monastero Zaikonospasskij di Mosca, e curatore del coro patriarcale maschile "Blagozvonnitsa". Padre Pëtr e il suo straordinario coro erano stati ospiti della nostra chiesa il 2 ottobre del 2012, e da allora eravamo rimasti in contatto. Ricorderemo l'archimandrita Pëtr per la sua abilità nel diffondere il messaggio del Vangelo attraverso il canto, non solo sacro, ma anche popolare e patriottico.

 
Testimonianza di padre John Tanveer dal Pakistan

Il 27 marzo 2016, un attentato suicida nel parco Gulshan-e-Iqbal a Lahore, in Pakistan, ha provocato oltre 70 morti e 300 feriti (soprattutto donne e bambini). Nonostante sia stato dichiarato che la maggioranza delle vittime era costituita da musulmani, la percentuale di vittime cristiane è stata altissima: in quel giorno i cristiani cattolici e protestanti avevano infatti celebrato la Pasqua, e il parco era pieno di famiglie cristiane che prendevano parte ai giorni di festeggiamenti pasquali. Tra i testimoni della tragedia c’è stato l’unico prete ortodosso di Lahore, padre John Tanveer (nella foto), che ha scritto un breve resoconto degli eventi e delle tragiche conseguenze e difficoltà, che presentiamo in traduzione italiana nella sezione “testimoni dell’Ortodossia” dei documenti.

 
Una serie di video sulla nostra nuova icona

Andando in fondo alla nostra pagina dei video, potrete vedere una serie di filmati che riprendono il nostro iconografo Ovidiu al lavoro sull’icona dei santi ortodossi dell’Italia del nord-ovest. Per il momento i video testimoniano solo le fasi originali del lavoro; contiamo, con il passare del tempo, di presentarvi il progresso dell’opera.

 
La controversia su Stalin

Presentiamo in traduzione italiana un recente post del blog di Saker sulla storiografia relativa a Stalin e sui recenti tentativi di revisionismo della figura di Stalin nel contesto della storia dell’Unione Sovietica e più in generale della storia russa. L’intervento di Saker è stato generato da una recente serie di video sulla storia di Stalin prodotta dal nostro comune amico Jimmie Moglia, e sottolinea l’importanza di non dimenticare un periodo tanto tragico quanto importante della vita della maggioranza dei cristiani ortodossi nel mondo. 

 
Intervista all'artista Pavel Rizhenko, il maestro del realismo patriottico russo

Abbiamo già presentato sul nostro blog una collezione dei più significativi quadri di Pavel Rizhenko (nella foto), in un articolo dedicato al carattere spirituale russo. Pavel Rizhenko, morto a soli 44 anni nel 2014, è stato un personaggio estremamente significativo per chi cerca di comprendere l’anima russa e il ruolo specifico di un artista credente: vogliamo lasciargli ancora la parola in un’intervista da lui rilasciata nel 2011, e che presentiamo in russo e in italiano nella sezione “Testimoni dell’Ortodossia” dei documenti.

 
Nuove rivelazioni sulla morte di Litvinenko

Da ben 10 anni i media anti-russi non cessano di riproporci qualche variazione sul tema della responsabilità di Putin nell’assassinio dell’ex agente dell'FSB Alexander Litvinenko. Solo le anime davvero ingenue possono pensare che queste accuse non abbiano una ripercussione sulla Chiesa ortodossa russa, che è da un decennio oggetto di sottili diffamazioni. Pertanto, è un sollievo vedere il recente servizio di Russia Insider, che ha pubblicato in esclusiva l’intervista al capitano Paul Barril (nella foto), ex ufficiale dei reparti speciali francesi e consulente di sicurezza, che spiega in modo chiaro e puntuale il giro di pericolose frequentazioni che portarono alla morte di Litvinenko, e scagiona Putin e il governo russo da ogni responsabilità. Anche se non è compito di un sito parrocchiale addentrarsi nei retroscena dei delitti spionistici, è certamente nostro dovere cristiano cercare di riparare a un danno da diffamazione, se c’è stato. Per chiedersi se c’è stato davvero, possiamo ponderare l’articolo di Russia Insider e il video, che presentiamo in traduzione e con trascrizione italiana nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.

 
Documento della ROCOR sul prossimo sinodo di Creta

Anche il Sinodo della Chiesa ortodossa russa fuori della Russia (nella foto), con un documento pubblicato il 13 aprile, ha aggiunto la sua voce (critica, ma pacata e teologicamente ben argomentata) al coro delle voci che obiettano ai testi e alle procedure della prossima riunione pan-ortodossa a Creta.

Presentiamo nella sezione “Confronti” il documento in traduzione italiana, introdotto dalle note di padre Andrew Phillips in materia.

 
Un nuovo sito sulle traduzioni liturgiche

Segnaliamo la nascita del sito “Liturgia ortodossa in italiano”, che raccoglierà i contributi degli sforzi ormai più che trentennali di traduzione italiana dei riti ortodossi da parte del nostro confratello, l’arciprete Antonio Lotti.

Al fondo del testo della Liturgia di san Giovanni Crisostomo, c’è una preziosa sezione di commenti e spiegazioni di scelte redazionali, che nessun traduttore o aspirante tale d’ora in poi potrà permettersi il lusso di ignorare.

Ci sentiamo pienamente in accordo con la visione del futuro delle traduzioni liturgiche espressa in questi commenti:

La revisione costante del testo è quanto serve a garantire progressi: non va fermata; essa è agli antipodi della pretesa di fissare il processo delle traduzioni liturgiche in libri, spesso costosi, ma anche inutili, perché presto abbandonati; tale processo si fermerà solo al conseguimento di un reale ed ampio consenso.

 
Oles' Buzina (Kiev, +16 aprile 2015)

A un anno dal suo assassinio, ricordiamo Oles' Alekseevich Buzina con questo video tradotto e sottotitolato per l'occasione dal team italiano del blog di Saker:

 
"La Chiesa è la cosa più importante che i protestanti ricevono nell'Ortodossia"

Per la serie Il cammino verso Dio, padre Georgij Maksimov ha fatto un’altra video-intervista, questa volta a un confratello proveniente dal protestantesimo pentecostale. Padre Igor' Zyrjanov (nella foto), dopo 18 anni passati nel protestantesimo (di cui 12 da pastore) offre una toccante testimonianza della sua conversione all’Ortodossia, e fornisce molti spunti per capire le differenze tra la mentalità ortodossa e quella protestante. Presentiamo il video dell’intervista assieme al testo russo e italiano nella sezione “Confronti” dei documenti.

 
Procede il lavoro sull’icona dei santi dell’Italia nord-occidentale

L'icona dei nostri santi locali inizia a prendere forma e colori:

Inoltre, abbiamo inserito nella collezione dei video il quarto filmato sulla realizzazione dell'opera.

 
Eterna memoria al metropolita Simeon

Il centro stampa del Santo Sinodo della Chiesa ortodossa bulgara ha annunciato il 16 aprile 2016 la morte del metropolita Simeon (al secolo Hristo Dimitrov Kostadinov, nato a Varna il 17 settembre 1926).

Il metropolita Simeon era stato ordinario della Chiesa ortodossa bulgara per l'Europa Occidentale e Centrale (compresa l'Italia), e aveva avuto cura di questo largo territorio dal 1979 al 2013, anno in cui ha chiesto di essere messo a riposo per motivi di salute.

Il metropolita Simeon è stato uno di quei vescovi che hanno esteso una mano amica agli ortodossi italiani, e purtroppo, come nel caso del metropolita serbo Jovan, questa bontà e disponibilità non ha trovato una risposta di fiducia e di pazienza, ma piuttosto un malaccorto tentativo di sfruttamento. Oggi potremmo avere un piccolo nucleo di ortodossi italiani canonicamente affiliati alla Chiesa bulgara, forse perfino con un vescovo italiano, invece di una congerie di chiesuole che combattono attorno alla misera eredità di una "Chiesa ortodossa in Italia" che non ha saputo fare altro che correre dietro qualsiasi scisma, e si è trasformata in una congerie di scismi qualsiasi.

Di fronte a tutte queste lezioni della nostra storia recente, non ci resta che ringraziare i vescovi come i defunti metropoliti Simeon e Jovan, e forse, dove applicabile, imparare a chiedere loro scusa.

Упокой, господи, душата на Твоя раб Симеон, Високопреосвещенствий митрополит Западно- и Средноевропейски, и всели душата му сред Твоя клир небесен. Амин.

 
Sulle divisioni passate dell'emigrazione ortodossa russa

Padre Andrew Phillips risponde a una domanda di un suo lettore sulle divisioni dell’Ortodossia russa evidenziando gli aspetti storici positivi e negativi, la fedeltà o meno alla tradizione della Chiesa, e le prospettive future. Presentiamo la versione italiana delle considerazioni di padre Andrew nella sezione “Domande e risposte” dei documenti.

 
In memoriam: metropolita Costantino (Papastephanou)

Il 17 aprile 2016 si è addormentato nel Signore il metropolita Costantino (Papastephanou, nella foto) del patriarcato di Antiochia, che dopo decenni di servizio sacerdotale a Damasco e in Libano, era stato eletto alla sede arcivescovile di Baghdad, Kuwait e penisola arabica, guidandola dal 1969 al 2014. La sua figura di vescovo etnicamente greco in una chiesa a maggioranza araba ha dimostrato un’apertura al cosmopolitismo da cui si farebbe bene a imparare (vale la pena ricordare che non ci sono vescovi etnicamente arabi nelle Chiese ortodosse a maggioranza greca, e nello stesso patriarcato di Gerusalemme, la stragrande maggioranza araba ha ottenuto un vescovo etnicamente arabo solo con grandi sforzi e sacrifici). Inoltre, il fatto che fosse proprio il metropolita Costantino ad avere cura delle presenze ortodosse nel Golfo Persico rende ancora più subdola l’ingerenza episcopale greca nel Qatar che ha precipitato il conflitto ancora irrisolto tra i patriarcati di Antiochia e di Gerusalemme. Che il Signore ci aiuti a fare tesoro di esempi come quello del metropolita Costantino. Eterna memoria!

 
Inno Acatisto a san Serafino di Sarov

Presentiamo nella sezione dei testi delle funzioni l’inno Acatisto a san Serafino di Sarov in versione trilingue. I nostri ringraziamenti ad Anna Rita per il suo lavoro di preparazione del testo.

In questo documento la parte slavonica è corredata di accenti: con questo veniamo incontro a una richiesta che ci hanno già fatto in molti, ma che abbiamo esitato a preparare finora, perché se non si dispone di un file di testo già preparato, la trasformazione di un testo con i caratteri accentati è molto lunga e dispendiosa, e perché i testi così trasformati non sono più rintracciabili con facilità attraverso le ricerche in rete. Se tuttavia per ragioni pratiche qualcuno trovasse più utile sottoporci i testi slavonici con gli accenti, non avremo problema a mettere a disposizione anche questi.

 
Novità da Milano e dintorni

La nostra parrocchia madre di Milano ha avuto di recente alcuni avvenimenti che hanno coinvolto anche noi:

Domenica 10 aprile, un gruppo di pellegrini da Milano è venuto in pellegrinaggio a Torino e ha partecipato alla Liturgia con noi. Qui possiamo vedere la galleria fotografica del pellegrinaggio e leggere il diario dell’evento scritto dalla nostra iconografa Lilia.

Domenica 17 aprile, alla chiesa di santa Caterina a Roma, il diacono Ion Dodon è stato ordinato al sacerdozio dal nostro vescovo Antonio. Ora, con sacerdoti italiani, russi e moldavi ordinati al suo servizio, la nostra parrocchia madre realizza appieno la sua vocazione multietnica.

Il seminario di Prizren ha organizzato una visita in Italia per gli studenti più anziani, che abbiamo avuto modo di rivedere lunedì 18 aprile a Milano, dopo la nostra visita in Kosovo nel 2013.

 
Metropolita Ilarion: i critici dell'incontro del patriarca con il papa vogliono spingere la Chiesa verso lo scisma e l'isolamento

Interfax-religion.ru  – Sergiev Posad, 20 aprile 2016

La Chiesa russa è preoccupata per la campagna contro il patriarca Kirill dopo l'incontro all'Avana con il papa di Roma Francesco.

"Non si può considerare che farisaica la campagna condotta in questi ultimi tempi contro il primate della Chiesa ortodossa russa, sua Santità il patriarca Kirill di Mosca e di tutta la Rus', dopo l'incontro che ha avuto con il papa di Roma Francesco il 12 febbraio 2016 all'Avana e la dichiarazione che hanno firmato in comune", ha detto mercoledì 20 aprile presso l'Accademia teologica di Mosca il metropolita Ilarion, capo del Dipartimento sinodale per le relazioni ecclesiastiche esterne.

Il  metropolita ha precisato che ha in mente prima di tutto "la dichiarazione di un vescovo, di alcuni membri del clero e alcuni laici, i discorsi dei partecipanti a due incomprensibili manifestazioni organizzate a San Pietroburgo e Mosca, oltre a lettere di protesta giunte al patriarcato, al Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne e ad altre istituzioni sinodali. (...) Queste lettere, visibilmente "ricopiate", ripetono le stesse accuse, riprese da un autore all'altro.

Tutte queste dichiarazioni, proteste e accuse hanno il solo scopo di dimostrare che l'incontro del patriarca con il papa contraddice i canoni ortodossi, l'insegnamento dei Padri della Chiesa e le regole della vita della Chiesa ortodossa russa".

Dopo aver ricordato che il tema principale dell'incontro dei due primati è stata la difesa dei cristiani del Medio Oriente, il metropolita si è chiesto il motivo per cui questi "fanatici dell'Ortodossia" non hanno organizzato una manifestazione per sostenere gli sfollati e raccogliere fondi per venire in aiuto ai migranti. "Invece, organizzano indegni incontri scismatici che condannano le azioni di pace del primate della nostra Chiesa ed esortano a non commemorare il patriarca nelle liturgie. Che cos'è questa, se non l'espressione di fariseismo e ipocrisia?" Secondo il metropolita, i critici spingono la Chiesa "verso l'isolamento e lo scisma, e vogliono trasformarla in una setta, così come lo sono i loro incontri".

"Queste persone agiscono contro la posizione civica attiva che oggi è quella della Chiesa. Vogliono che il patriarca non incontro nessuno, che non intervenga da nessuna parte, che non abbia alcun alleato, che rimanga isolato. Idealmente, vorrebbero vedere la nostra Chiesa come alcune concordie di vecchi credenti che non hanno alcun contatto con il mondo esterno e dove il potere appartiene ai parrocchiani".

In conclusione il metropolita ha invitato i manifestanti a "riorganizzarsi, pentirsi e cessare di attirare gli ingenui e i creduloni con i loro orrori che hanno nulla a che fare con la realtà".

 
La battaglia per l'anima dell'Europa

Partendo da una domanda sulla mancanza di attrazione della Chiesa ortodossa tra le masse degli europei occidentali, padre Andrew Phillips delinea in un saggio le differenze tra una vecchia Europa condizionata dagli schemi cattolico-romani e protestanti (magari con un interesse al confronto con l’Ortodossia, ma prigioniera dei suoi stessi modelli) e una nuova Europa ormai del tutto secolarizzata e priva di radici, che paradossalmente, quando riesce a farsi le giuste domande spirituali (compito tutt’altro che facile), può ricevere l’Ortodossia senza pregiudizi.

 
Dieci cose da ricordare per la Settimana Santa

Presentiamo nella sezione “Ortoprassi” dei documenti un breve promemoria delle cose che ci possono aiutare a intensificare la nostra esperienza della Settimana Santa, un momento in cui la Chiesa ortodossa ha tanto da offrire a chi ne frequenta le funzioni. L'autore del saggio, padre Theophan Whitfield, è il parroco della chiesa di san Nicola a Salem, nel Massachusetts.

 
Una testimonianza della fedeltà di Dio

Ricordate Clement Nehamaiyah, l’ortodosso indiano di cui abbiamo tradotto l’anno scorso un articolo sulla missione ortodossa in India? In questi giorni, sta circolando nel mondo una sua ulteriore testimonianza, relativa a fatti di fede e difficoltà personali, che ci ha lasciato la stessa profonda impressione. La presentiamo volentieri in traduzione italiana nella sezione “testimoni dell’Ortodossia” dei documenti, e lo facciamo con ancor più convinzione, perché è stato lo stesso Clement a chiedercelo, mettendosi in contatto con noi per ringraziarci della prima traduzione. Ecco una prova di Ortodossia all’opera nei giorni nostri: i cristiani di Chandrapur e di Torino che riescono a sentirsi in sintonia mentre guardano alla Russia per ispirazione spirituale, nel pieno rispetto delle rispettive culture e identità, ma uniti insieme da una pienezza di fede.

 
Il miracolo della chiesa del profeta Elia a Chernobyl

In occasione dei 30 anni dalla tragedia di Chernobyl, presentiamo in traduzione italiana un breve resoconto di una delle tante manifestazioni miracolose che avvennero attorno al disastro ecologico: l’arresto senza una ragione di una nube radioattiva che stava per investire una città, e i livelli incredibilmente bassi di radiazioni che si rilevano nella chiesa vicina al punto del miracolo.

 
Aggiornamenti dalla parrocchia

Ecco lo stato dell'icona dei santi locali alla Domenica delle Palme:

Ed ecco come appariva la chiesa con la fantastica illuminazione della sera del Lunedì Santo:

 
Salvate l'Europa dal terrorismo – andate in chiesa

Iben Thranholm, la giornalista e teologa danese che abbiamo presentato in una riflessione sui comportamenti dei politici e in un saggio sul centro della cristianità, ci aiuta oggi a vedere le radici del terrorismo non in un conflitto tra religioni (in questo caso, dovrebbe avere oltre un millennio di ritardo sugli inizi tra i conflitti storici tra cristiani e musulmani), ma piuttosto del laicismo nichilista contemporaneo, e identifica la cura in una seria ripresa di una morale cristiana, come si sta cercando di fare nella Russia contemporanea (dove, guarda caso, mancano quegli elementi di tensione ai margini della società islamica che imperversano invece in occidente). Presentiamo il testo di Iben Thranholm in traduzione italiana nella sezione “Confronti” dei documenti.

 
Due ulteriori punti di vista sul Concilio

Presentiamo nella sezione “Confronti” dei documenti due testi apparentemente contraddittori, ma che in realtà, a nostro avviso, dicono le stesse cose in due linguaggi necessariamente distanti. Il primo è una notizia d'agenzia su alcune parole di Vladimir Legojda (nella foto), portavoce del Patriarcato di Mosca, che sottolinea la disponibilità della Chiesa russa a esaminare le critiche ragionevoli del prossimo Concilio di Creta. Il secondo testo è una riflessione di padre Andrew Phillips sugli aspetti contraddittori del Concilio, che pur non prendendo in esame i singoli documenti, ne mostra i discutibili presupposti. Entrambi i testi, sia quello diplomaticamente garbato, sia quello profeticamente caustico, sottolineano che il Concilio di Creta manca degli elementi qualificanti per un autentico concilio ortodosso.

 
Messaggio pasquale del patriarca Kirill

Quest'anno, il messaggio pasquale del patriarca di Mosca è disponibile non solo a partire dal giovedì santo, ma in ben 21 lingue! Complimenti al team di traduttori del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne, che ci offre il messaggio in italianoin russo e in romeno/moldavo.

 
Una foto del giovedì santo

Il crocifisso nel centro della chiesa attende i fedeli per la funzione serale del giovedì santo:

(Per saperne di più sul crocifisso, leggete la notizia del suo dono alla nostra parrocchia nel marzo del 2014)

 
Intervista ad Andrew Korybko

Vogliamo fare un regalo pasquale speciale ai nostri lettori, presentando la traduzione italiana di una splendida intervista ad Andrew Korybko (nella foto), l’analista politico slavo-americano di cui abbiamo presentato alcune analisi di alto livello. Oltre a spiegare perché un politologo occidentale si trova a suo agio in Russia, l’intervista esamina con ricchezza di dettagli quello che ogni cristiano ortodosso dovrebbe sapere sulla civiltà serba.

 
Disceso il fuoco santo a Gerusalemme

Come ogni anno, alla funzione celebrata il Sabato Santo al Sepolcro di Cristo, è sceso il fuoco santo. 20 aerei sono decollati dalla Terra Santa per portare il fuoco in vari paesi, tra cui l'Italia.

 
 
Aggiornamento sull’icona

Ecco il progresso dell'icona dei santi dell'Italia del nord ovest alla notte di Pasqua. Se non vi sembra molto cambiata dalla settimana precedente, osservate come a numerose delle figure sono stati aggiunti dettagli molto minuziosi.

 
Cristo è Risorto!

Abbiamo celebrato la Risurrezione del Signore in modo tranquillo e dignitoso, nonostante la forte pioggia nella notte di Pasqua ci abbia “lavato” via centinaia di partecipanti. I tempi sono davvero cambiati: per tenere lontani i primi cristiani dalle loro celebrazioni, occorrevano furiose persecuzioni, oggi basta un po’ di acqua piovana... comunque, chi ha partecipato non ha avuto modo di esserne scontento:

Siamo già in grado di darvi alcune immagini della prima parte della funzione pasquale, grazie come sempre al nostro amico Alberto Ceoloni, che ringraziamo per il suo servizio fotografico, inserito nella sezione delle nostre foto.

Dobbiamo anche ringraziare tutti i visitatori del sito per il regalo che ci hanno fatto! Proprio alla notte di Pasqua, il contatore ha doppiato la quota di 350.000 visitatori. Per ringraziarvi tutti, e per suggerirvi qualche interessante modo di condividere la gioia della Risurrezione, vi offriamo questo video di un flash-mob pasquale girato 5 anni fa in un centro commerciale di Beirut.

Vi presentiamo anche in anteprima la pagina Facebook di un gruppo appena costituito, Ortodossi nel mondo:

La pagina è gestita da un team di giovani ortodossi (per il momento ci limitiamo a dirvi che si tratta di un gruppo ben motivato con competenze in diverse lingue), che hanno in programma numerose iniziative interessanti, per portare il messaggio del cristianesimo ortodosso a un vasto pubblico di ricercatori e di persone curiose e interessate. Segnatevi la loro pagina Facebook, e se potete, date a questi bravi ragazzi un incoraggiamento (qualche visita o commento, un “mi piace”, una recensione, un link su altre pagine e risorse...), se lo meritano davvero.

CRISTO È RISORTO! VERAMENTE È RISORTO!

ХРИСТОС ВОСКРЕСЕ! ВОИСТИННУ ВОСКРЕСЕ!

HRISTOS A ÎNVIAT! ADEVĂRAT A ÎNVIAT!

ქრისტე აღსდგა! ჭეშმარიტად აღსდგა!

 
Il design di una chiesa ortodossa nel paese degli amish

Andrew Gould, il designer americano di chiese ortodosse che abbiamo più volte segnalato sul nostro sito, presenta un nuovo progetto per la cappella di uno dei monasteri greco-ortodossi di fondazione athonita nell’Ohio, nel cuore delle campagne abitate dagli amish. Dal precedente edificio, un’imitazione scadente ed eccessiva di modelli greci classici, si passa ora a una struttura che, pur rispettando rigorosamente le forme di una chiesa ortodossa antica, si inserisce armoniosamente nel contesto architettonico e culturale americano. Presentiamo la traduzione italiana dell’articolo di Andrew Gould nella sezione “Pastorale” dei documenti, consapevoli che questo articolo è importante anche per l’Italia. Infatti testimonia la capacità ortodossa di liberarsi dalle brutture epocali di un passato decadente e di riprendere la pienezza della tradizione anche nell’architettura ecclesiastica. Dato che agli ortodossi in Italia sono spesso assegnati luoghi di culto che risentono della devastazione culturale operata nelle chiese cattoliche degli ultimi cinquant’anni, non sarà male fare appello a tutte le capacità di rigenerazione degli spazi sacri a nostra disposizione.

 
Sviluppi ortodossi in Cina e in Africa

Presentiamo in traduzione italiana due articoli dal portale Pravoslavie.ru. Il primo è un resoconto pasquale di una celebrazione ortodossa tenuta a Harbin in Manciuria, che non è certamente la prima funzione di questi anni, ma è estremamente significativa perché è stata condotta da padre Aleksandr Yu Shi (nella foto), il primo prete della Repubblica Popolare Cinese ordinato dopo un’interruzione di ben 60 anni. È il segno di una rinascita dell’Ortodossia, che ora può svilupparsi in Cina senza problemi.

Il secondo articolo documenta il viaggio dei più impensabili missionari: i membri del club dei “lupi della notte”, i motociclisti ortodossi russi che abbiamo già incontrato in altri momenti di testimonianza. In un viaggio di ben un anno e mezzo, i motociclisti hanno visitato numerose chiese ortodosse nel continente africano, portando loro icone e altri doni, oltre a una straordinaria testimonianza di interessamento e di vicinanza.

 
Proteggiamo il patriarca del mondo ortodosso russo!

In uno degli interventi sul suo blog, che presentiamo in traduzione italiana nella sezione “Confronti” dei documenti, padre Andrew Phillips spiega le ragioni per la Chiesa russa all’estero di sostenere il proprio patriarca (nella foto) e il proprio patriarcato, contro quelle influenze che vorrebbero riuscire a inserire i “valori europei” (di fatto, valori anticristiani) nella vita della Chiesa.

 
L'Italia ha trovato un modo di aggirare l'embargo del cibo in Russia

Presentiamo in russo e in italiano nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti un curioso articolo, che dimostra come l'inventiva e la capacità di arrangiarsi (comune agli italiani quanto ai russi) è riuscita ad aggirare il muro delle sanzioni e delle contro-sanzioni e a portare in Russia tecnologia alimentare italiana. Da parte italiana sarà ridotta un poco la pesante perdita che i produttori alimentari hanno subito con l’embargo del cibo europeo alla Russia, ma sarà certamente la Russia a trarne il massimo vantaggio, sviluppando una sua autonomia di produzione alimentare. Qui si vede la differenza tra gli effetti deleteri e sconsiderati delle sanzioni economiche contro la Russia (che danneggiano indiscriminatamente tutti i produttori) e gli scopi precisi e oculati delle contro-sanzioni, che invece incoraggiano la Russia a creare un settore produttivo interno in un’area prima fortemente indebolita.

 
Note sull'Ortodossia indonesiana

Presentiamo in russo e in italiano alcune storie ed esperienze della vita dei cristiani ortodossi in Indonesia, attraverso il diario di viaggio di padre Georgij Maksimov, che quando era diacono è stato a servire nelle chiese rette dallo ieromonaco Ioasaf (Tandibilang). Il diario di padre Georgij è ricco di incontri, esperienze, storie di conversione, di attività e difficoltà pastorali e di una immensa potenzialità missionaria.

 
Annunciata la delegazione del patriarcato di Mosca a Creta

Il Santo Sinodo della Chiesa ortodossa russa ha deciso l'elenco dei partecipanti al Concilio pan-ortodosso del 18-27 giugno, secondo le regole stabilite a Istanbul nel marzo 2014, che prevedono che il primate di ogni Chiesa sia accompagnato da una delegazione di non più di 24 vescovi.

Il servizio stampa patriarcale ha comunicato la lista dei membri della delegazione che accompagnerà il patriarca Kirill:

Sua Beatitudine il metropolita Onufrij di Kiev e di tutta l'Ucraina ;
Metropolita Juvenalij di Krutitsy e Kolomna;
Metropolita Vladimir di Chisinau e di tutta la Moldova;
Metropolita Aleksandr di Astana e del Kazakistan, capo del distretto metropolitano del Kazakistan;
Metropolita Vikentij di Tashkent e dell'Uzbekistan, capo del distretto metropolitano centro-asiatico;
Metropolita Varsonofij di San Pietroburgo e Ladoga, cancelliere del patriarcato di Mosca;
Metropolita Pavel di Minsk e Zaslavl, esarca patriarcale di tutta la Bielorussia;
Metropolita Ilarion di Volokolamsk, presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del patriarcato di Mosca;
Metropolita Agafangel di Odessa e Izmail;
Metropolita Aleksandr di Riga e di tutta la Lettonia;
Metropolita Tikhon di Novosibirsk e Berdsk;
Metropolita Sergij di Ternopol' e Kremenets;
Metropolita Kirill di Ekaterinburg e Verkhotur'e;
Metropolita Merkurij di Rostov e Novocherkassk;
Metropolita Mitrofan di Lugansk e Alchevsk, presidente del Dipartimento per le relazioni esterne della Chiesa ortodossa ucraina;
Metropolita Georgij di Nizhny Novgorod e Arzamas;
Metropolita Antonij di Borispol' e Brovary, amministratore delegato della Chiesa ortodossa ucraina;
Arcivescovo Mark di Berlino, Germania e Gran Bretagna;
Arcivescovo Innokentij di Vilnius e Lituania;
Arcivescovo Gurij di Novogrudok e Slonim;
Arcivescovo Serafim di Sendai;
Arcivescovo Ioann di Magadan e Sinegorsk;
Vescovo Lazar di Narva e Peipsi;
Vescovo Antonij di Bogorodsk.

Qualche commento sulla lista

Come era prevedibile, la rappresentanza della Chiesa ortodossa russa è quanto mai estesa, in modo da sottolineare il carattere internazionale e multietnico della Chiesa.

La cosa più interessante è che solo un terzo dei vescovi dirige sedi episcopali della Federazione Russa. Tutte le Chiese ad autonomia locale sono rappresentate:

- Ucraina (5 vescovi, incluso il primate e uno dei vescovi del Donbass)
- Bielorussia (due vescovi, incluso il primate)
- Moldova (il primate, e in più anche il metropolita Vikentij di Tashkent è moldavo)
- Kazakistan (il primate)
- Uzbekistan e repubbliche centro-asiatiche (il primate)
- Tutti gli stati baltici (i primati di Lettonia e Lituania, incluso il nostro ex-arcivescovo Innokentij, e per l'Estonia un vescovo ausiliare, a causa dell'età del metropolita Kornilij)
- Giappone (un vescovo)
- Chiesa Russa al di fuori della Russia, o ROCOR (un vescovo, in rappresentanza di un sinodo esteso dall'Europa alle Americhe all'Oceania)
- Ultima ma non da meno, l'Italia (nonostante l'assenza di qualsiasi statuto di autonomia; per strano che possa sembrare, è così... L'UNICO paese dell'Europa Occidentale assegnato in esclusiva a un vescovo della delegazione è proprio il nostro).

Molti si chiederanno perché manca un vescovo della Chiesa Ortodossa in America, che non è invitata al Concilio in quanto il Patriarcato Ecumenico si rifiuta di accettare il suo status di Chiesa autocefala, ritenendola tuttora una "metropolia sotto Mosca". In tal senso, sarebbe stato logico includere almeno un rappresentante dell'OCA (magari lo stesso primate, il metropolita Tikhon) nella delegazione, per lasciarle una rappresentatività visibile nel Concilio. Perché non si è agito in tal modo? Non possiamo riuscire a leggere le menti dei componenti del Santo Sinodo, ma ci viene da pensare quanto segue. La dichiarazione di autocefalia è un riconoscimento di piena indipendenza. Aggirare questo riconoscimento con un'operazione di inclusione nel Concilio "dall'alto" equivarrebbe proprio a negare l'indipendenza della OCA. Così come è composta ora la delegazione (e non ci dimentichiamo che due dei suoi membri, i metropoliti Pavel di Minsk e Merkurij di Rostov, sono stati vescovi delle parrocchie patriarcali russe in Nord America), l'assenza di vescovi della OCA equivale a una dichiarazione molto esplicita: "Non li facciamo entrare dalla finestra, perché vogliamo che entrino dalla porta".

In questo Concilio che, purtroppo, non sarà rappresentativo di tutte le diocesi ortodosse (e quindi ci chiediamo a che titolo definirlo "pan-ortodosso"), possiamo almeno ammettere che la Chiesa ortodossa russa ha schierato una squadra che parla con la voce più ampia possibile. Un grazie particolare da parte nostra per aver voluto assegnare all'Italia una parte fin troppo grande in questo consesso.

 
Novità post-pasquali

Finita la Settimana Luminosa, vi aggiorniamo su un evento avvenuto a Torino nei giorni dopo la Pasqua ortodossa: la tournée del gruppo di giovani cantanti e danzatori russi (dai 10 ai 15 anni) “Gli angeli della pace”, che si sono esibiti in diversi luoghi della città. Qui il gruppo canoro si esibisce presso la Sala delle colonne del municipio di Torino, e canta una versione pasquale del noto canto natalizio ucraino Небо і Земля (Il cielo e la terra), che abbiamo già presentato sul nostro blog oltre un anno fa.

Il video fa parte del canale Youtube del gruppo Ortodossi nel mondo, che già vi abbiamo segnalato alcuni giorni fa, e che vi invitiamo a salvare tra i vostri preferiti, perché gli autori intendono mettere molta energia nella preparazione di video introduttivi alla Chiesa ortodossa e al suo messaggio.

Eccovi inoltre l’avanzamento dell’icona dei santi locali, come si presentava nel sabato dopo la Pasqua:

Eccovi anche un video piuttosto curioso, in cui uno dei visitatori della chiesa prende l’iniziativa di filmare un momento della realizzazione dell’icona.

Eccoci infine alla Panichida celebrata dopo la Liturgia alla Domenica di san Tommaso (in occasione della “Pasqua dei beati”, di cui abbiamo parlato in passato): cliccate sulla fotografia qui sotto per avviare il video.

 
La Russia: una 'civiltà capace di risorgere dalle ceneri come una fenice'

Da un'intervista al politologo ceco Oskar Krejci, presentiamo in traduzione italiana una serie di considerazioni sulla capacità della Russia di rinascere, come la mitologica fenice, dalle ceneri dei fuochi che essa stessa ha generato. Questa capacità va presa in seria considerazione da tutti coloro che riflettono sul ruolo della Russia nel mondo.

 
2016: il punto di svolta?

Dopo avere lanciato alcuni giorni fa un invito a sostenere il ruolo unico del patriarca Kirill nella resistenza ai “valori occidentali”, oggi padre Andrew Phillips sottolinea ciò che dovrebbe fare il patriarca per essere approvato dalla coscienza popolare come leader spirituale del mondo ortodosso. Il programma si riduce a due gesti, fortemente simbolici nella loro portata: l’uscita (motivata) della Chiesa ortodossa russa dal Consiglio ecumenico delle Chiese, e la resistenza ai documenti del futuro Concilio che contengano elementi fuorvianti o contrastanti con la dogmatica ortodossa. Presentiamo volentieri la traduzione italiana dell’articolo di padre Andrew, che anche quando ha parole di lode per qualcuno, è sempre pronto a osservare onestamente quali possono essere i suoi punti deboli.

 
Un pastore protestante a Kaliningrad abbraccia l'Ortodossia

Presentiamo in russo e in italiano la recente notizia di un giovane pastore protestante di Kaliningrad, Nikita Eremeev (nella foto), che è stato ricevuto nella Chiesa ortodossa. Vi invitiamo a meditare sul suo paragone tra il protestantesimo come esodo nel deserto e la Chiesa ortodossa come terra promessa, e richiamiamo la vostra attenzione sulla difficoltà espressa dal nuovo convertito: la discrepanza tra l’Ortodossia letta nei libri e quella sperimentata nei comportamenti dei cristiani ortodossi.

 
L'anima di Tony Blair può essere salvata?

Padre Andrew Phillips dedica ai suoi lettori serbi un post veramente singolare, di un argomento diverso da quelli da lui trattati finora. Padre Andrew si è già espresso più volte sulle responsabilità di politici come Tony Blair (nella foto) quali veri e propri criminali di guerra, ma oggi si spinge a suggerire una buona via perché l’ex premier britannico possa sfuggire a un tribunale ben più severo di quelli sui crimini di guerra: una proposta per ottenere il perdono del popolo serbo, forse l’unico tra i popoli da lui massacrati che avrebbe la levatura morale per perdonarlo... se vedesse in lui una pari statura morale.

 
Lo storico che sta riscrivendo il passato dell'Ucraina

Presentiamo nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti alcuni dati su Volodymyr Viatrovych, un giovane storico e responsabile degli archivi dei servizi segreti ucraini. Viatrovych sta contribuendo, agli ordini della giunta ucraina, a epurare la storia dell'Organizzazione dei nazionalisti ucraini (OUN) e dell'esercito insurrezionale ucraino (UPA), due corpi che furono appena una tacca meno criminali e genocidi degli ustascia croati durante la seconda guerra mondiale. Naturalmente, se questa operazione avrà successo, il mondo sarà un luogo meno sicuro in cui vivere. Pertanto, facciamo la nostra parte, almeno ad aiutare a non dimenticare.

 
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