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31/08/2012  I nostri iconografi: Ovidiu Boc  
07/06/2012  I nomi di battesimo nella Chiesa ortodossa  
01/06/2012  Indicazioni per una Veglia di Tutta la Notte  
31/05/2012  La Veglia di Tutta la Notte  
28/05/2012  La preparazione al Matrimonio nella Chiesa ortodossa  
08/05/2012  La Divina Liturgia con note di servizio  
29/04/2012  La preparazione al Battesimo nella Chiesa ortodossa  
11/04/2012  CHIESE ORTODOSSE E ORIENTALI A TORINO  
 



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Sezione 1

Siti ufficiali delle Chiese Ortodosse nel mondo

 
Questioni di famiglia: gli aborti

Partendo dal resoconto di un evento parrocchiale (una raccolta di firme per il de-finanziamento dell’aborto come servizio sanitario) in una chiesa rurale della Russia, il catechista Andrej Gorbachev ci mette di fronte con una certa angoscia quanto sia basso il livello di evangelizzazione tra i fedeli ortodossi, che da una parte sono molto osservanti delle regole rituali della Chiesa, e dall’altra parte non riescono a fare un collegamento tra il messaggio evangelico e il diritto alla vita dei nascituri. Leggiamo in traduzione italiana questo scioccante ma importante resoconto, e riflettiamo sul lavoro che ancora ci aspetta nello sviluppare una coscienza cristiana.

 
L'incontro di Amman: la manovra del Fanar influenzerà la legittimità delle decisioni del Concilio?

Vi presentiamo in traduzione italiana le considerazioni di Konstantin Shemljuk sulle reazioni e sulle prospettive del Concilio in preparazione ad Amman: in particolare, ripercorreremo i momenti in cui i patriarchi di Gerusalemme hanno convocato autorevoli concili, nel primo e nel secondo millennio, per difendere la fede ortodossa messa in pericolo dalle tendenze eretiche di alcuni patriarchi di Costantinopoli.

 
Non ci sono piani per trasferire le Lavre delle Grotte di Kiev e di Pochaev, afferma il ministro della cultura ucraino

Vi presentiamo nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti la notizia che l’attuale governo ucraino non si dichiara interessato (a differenza del precedente) al trasferimento agli scismatici dei due monasteri chiave dell’Ortodossia ucraina. Se da una parte questa è la fine di un incubo per tanti fedeli, per noi è il segno che non dobbiamo mai abbassare la guardia e trascurare le minacce alla Chiesa.

 
Il patriarca-catholicos Ilia II della Georgia non prenderà parte alla Sinassi dei primati ad Amman

Vi presentiamo in traduzione italiana la notizia del rifiuto di sua Santità Ilia II (Ghudushauri-Shiolashvili, nella foto), patriarca-catholicos di Tutta la Georgia, di partecipare al Concilio ad Amman. Alleghiamo anche copia del documento, scritto in inglese, nel quale il patriarca afferma la sua astensione dall’incontro con cui peraltro si dichiara in accordo e a cui augura successo in modo inequivocabile. Speriamo di riuscire in futuro a leggere tra le righe di questo documento per comprenderne meglio le ragioni.

 
Gli arconti del Patriarcato di Costantinopoli: di chi sono al servizio?

Vi presentiamo in traduzione italiana un articolo su un’organizzazione tanto potente quanto poco conosciuta all’interno del mondo ortodosso, e su quanto questa organizzazione sia tanto fedele agli interessi del Patriarcato di Costantinopoli quanto poco legata agli interessi dell’Ortodossia in generale, o se per questo neppure ispirata agli stessi principi della morale cristiana. Qui vediamo un rischio simile a quei tipi di “militanza” che hanno reso ambigui tanti ordini e movimenti nati nella sfera del Cattolicesimo romano.

 
"Lo scisma non si rimuove con un tratto di penna e un sigillo del Fanar"

Come portavoce della Chiesa ortodossa ucraina, l'arciprete Nikolaj Danilevich (nella foto) conosce bene le dinamiche della crisi ed è tra i più attenti nel valutarne i danni e le prospettive future. Vi presentiamo in traduzione italiana le sue considerazioni, sottolineando soprattutto la sua affermazione che finora niente di positivo è stato prodotto dalla nuova struttura scismatica, mentre la Chiesa canonica, pur messa alle strette da provocazioni, persecuzioni e pastoie legali, ha saputo rianimarsi in diversi modi. Ecco un modo di valutare gli alberi osservando i loro frutti.

 
Il crepuscolo della coscienza

Un confronto ancor più drammatico di quello tra fede in Dio e ateismo è quello tra la vera fede e la superstizione: scopriamo come difenderci dai tranelli di quest’ultima nel saggio di padre Andrej Tkachev che proponiamo in traduzione italiana nella sezione “Ortoprassi” dei documenti.

 
Ultimi colpi di scena nella crisi ucraina

La crisi ucraina non ci lascia mai privi di colpi di scena, da ogni provenienza.

Mentre da una parte il Sinodo della Chiesa bulgara, in uno stringato messaggio del 21 febbraio, annuncia senza alcuna spiegazione che non manderà rappresentanti ad Amman per la Sinassi dei primati della prossima settimana, dall’altra il Consiglio di Stato della Grecia (la corte suprema del paese, nella foto) annuncia che il 6 marzo prenderà in considerazione la denuncia dell’Unione ortodossa pan-ellenica, che chiede di ribaltare il riconoscimento degli scismatici ucraini da parte della Chiesa di Grecia. L’assenza di votazioni al Concilio episcopale di Atene il 12 ottobre 2019, secondo l’organizzazione pubblica greca, ha violato le procedure conciliari: quale che possa essere il risultato della procedura giudiziaria, il ricorso dimostra la profonda spaccatura che la crisi ucraina è riuscita a generare nella società greca, e forse serve a spiegare come Chiese come quella georgiana o quella bulgara siano restie a prendere posizione per evitare che analoghe spaccature attraversino anche le loro società.

Intanto, e per una volta senza particolari colpi di scena, il patriarca Theophilos III di Gerusalemme annuncia ai membri del suo Santo Sinodo le reazioni positive del patriarca Youhanna X di Antiochia riguardo all’incontro ad Amman.

 
L'arcivescovo greco d'America dichiara la comunione aperta per i coniugi non ortodossi

Il sito Orthochristian.com ha pubblicato ieri una notizia scioccante che parla di una dichiarazione dell’arcivescovo Elpidophoros (Lambriniadis, nella foto) d’America a una conferenza di sostenitori dell’Arcidiocesi. Se tale dichiarazione è stata veramente sostenuta (e Orthochristian.com ben raramente diffonde notizie non comprovate), l’arcivescovo sembrerebbe parificare i coniugi eterodossi dei matrimoni misti ai fedeli ortodossi, non più per una loro libera scelta di fede, ma semplicemente per il legame matrimoniale. Ci rimarrebbe da augurarci una sua smentita, ma recentemente abbiamo visto dal Fanar fin troppi bordeggiamenti nei confronti della tradizione ortodossa (e fin troppi tentativi di appropriarsi di fedeli che non gli competono) per nutrire molte speranze in tal senso.

 
Il patriarca di Antiochia rifiuta di partecipare al Concilio dei primati ad Amman

Con l’ultimo colpo di scena, ovvero il rifiuto del patriarca Giovanni X (Yazigi, nella foto) di partecipare alla Sinassi dei primati ad Amman, ora sono chiare le posizioni ufficiali di tutte le Chiese ortodosse a proposito della riunione convocata per trovare una soluzione alla crisi ucraina.

La posizione antiochena (di cui possiamo leggere la notizia in traduzione italiana) si basa sul timore di incrementare una divergenza tra fratelli, e usa l’argomento della mancanza di unanimità in modo non dissimile da quanto ha affermato il patriarca Ilia della Georgia. Era stato proprio il patriarca di Antiochia, poco più di un anno fa nella sua visita a Mosca, a lanciare a tutte le Chiese ortodosse l’esortazione a essere chiare sulla loro posizione riguardo alla crisi ucraina. Ora sembra che questa chiarezza sia raggiunta, almeno per determinare chi può e vuole ritrovarsi a discutere il problema, e chi non vuole (o non può) farlo.

 
Aggiornamento sulla Chiesa di Antiochia e la riunione di Amman

Rispetto alla notizia che vi abbiamo dato ieri, sono venute alla luce alcune delle ragioni del rifiuto del Patriarcato di Antiochia a partecipare alla riunione in Giordania: il contenzioso sul Qatar (che aveva portato anche al ritiro di Antiochia dalla riunione di Creta nel 2016) non è stato ancora sanato, nonostante siano stati ripresi i negoziati in proposito, e questo tema, poco trattato dalla stampa ortodossa a livello mondiale, è ancora ostativo a una riunione come quella prevista ad Amman. Possiamo leggere in traduzione italiana l’aggiornamento della notizia dato da OrthoChristian.com.

 
Video-intervista: Putin sull'Ucraina

Nella seconda delle trasmissioni "20 domande a Vladimir Putin", Andrej Vandenko di TASS intervista il premier russo sul tema dell'Ucraina. Possiamo ascoltare le domande e le risposte di Putin (in russo con sottotitoli inglesi) e leggerle nella nostra trascrizione italiana.

 
Un appello per un aiuto: una chiesa vicino a Cambridge

Il nostro confratello, l’arciprete Andrew Phillips, ha trovato una chiesa nei dintorni di Cambridge, dalla quale potrebbe essere servita un’ampia zona dell’Inghilterra. Per l’acquisto e la messa a punto del luogo di culto, ha fatto un appello ai benefattori, così come aveva fatto per la chiesa acquistata e messa in funzione a Norwich (di cui potete leggere l’appello e la notizia dell’inaugurazione dopo un anno), e noi offriamo ancora volentieri la nostra partecipazione a padre Andrew: la chiesa di Norwich, infatti, non soltanto è stata acquistata e messa a punto nei tempi previsti, ma padre Andrew si è anche adoperato per formare e per far ordinare un prete locale, padre Spasimir Ivanov, che noi stessi abbiamo conosciuto a Colchester. Non abbiamo dubbi che lo stesso percorso sarà attuato anche a Cambridge, e riconosciamo l’importanza di una nuova parrocchia vicino a un centro universitario di fama mondiale, che attira studenti e ricercatori da tutti i paesi.

 
La più ampia processione a sostegno della Chiesa serba tenuta in Montenegro

Eccovi la foto della processione tenuta in sostegno all'Ortodossia canonica domenica 23 febbraio davanti alla cattedrale di Podgorica.

Apprendiamo con piacere che la processione è stata guidata dal nostro confratello, l'archimandrita Sava (Janjić), abate del monastero di Dečani, che ha potuto offrire una riflessione sull'importanza dei luoghi santi, non solo in Kosovo e Metohija, ma anche in Montenegro.

Ci fa piacere sentire che anche cattolici e musulmani del Montenegro sostengono la causa degli ortodossi, e che il numero delle persone che scende in piazza per manifestazioni pacifiche nel paese è intorno a 200.000, quasi un terzo della popolazione del paese.

 
Coronavirus cinico e baro

Un nostro confratello monaco del monastero di Visoki Dečani ci ha fatto avere una bellissima riflessione, scritta mentre è in Italia ad aiutare le famiglie di bambini malati in accordo alla benedizione del suo vescovo. Il tema del rischio di infezione ci porta più vicino al centro del nostro essere, dove incontriamo le nostre paure e le nostre speranze, e la nostra umanità si rivela nei suoi aspetti più squallidi e in quelli più nobili.

 
Metropolita Ilarion: l'assenza di alcune Chiese ad Amman non renderà l'incontro meno significativo

La quantità di notizie provenienti da Amman supera di gran lunga la nostra capacità di riportarvele: per ora, nell’attesa di metabolizzare le informazioni, lasciamo la parola in russo e in italiano al metropolita Ilarion di Volokolamsk, che spiega a grandi linee in un’intervista a Interfax Religion che cosa dovrebbe essere e che cosa non è questa riunione di primati ortodossi.

 
L’incontro di Amman: questioni e risultati

Vediamo i primi frutti della riunione dei primati ortodossi ad Amman attraverso l’elenco dei problemi più acuti dell'Ortodossia, enumerati dal patriarca Kirill durante la sessione, e attraverso il comunicato stampa che riassume le deliberazioni dei partecipanti. Da qui iniziano a delinearsi gli interessanti parallelismi con l’incontro di Creta nel 2016, un tema che ci auguriamo quanto prima di analizzare per voi.

 
I tesori del Sinai e dell'Athos disponibili online

I tesori dell'arte e della spiritualità ortodossa sono sempre più alla nostra portata, grazie a due progetti di divulgazione:

The Icons of Sinai rende disponibili online oltre 1000 icone del monastero di santa Caterina sul Monte Sinai, la più grande collezione al mondo di icone di epoca pre-iconoclastica.

Tutte le icone sono disponibili da scaricare e da usare per scopi di insegnamento e di ricerca.

Athos Kivotos, un sito in bulgaro, inglese, greco, russo e serbo, presenta 2.200.000 tra documenti, manoscritti, libri e fotografie provenienti dal Monte Athos, la cui eredità culturale è ora accessibile al costo di poche sessioni di navigazione online.

 
Risultati principali dell'incontro di Amman

La redazione dell'Unione dei giornalisti ortodossi ci propone un riassunto dei risultati della Sinassi dei primati ad Amman, con le note di ciò che è presente e ciò che non è presente nel comunicato finale della riunione.

 
Domande e risposte dalla corrispondenza (dicembre 2019 - febbraio 2020)

Eccovi in traduzione italiana due mesi di risposte di padre Andrew Phillips alle domande dei suoi corrispondenti, suddivise in due gruppi di questioni, uno relativo al rapporto tra la Chiesa e il mondo esterno, e l’altro dedicato alla Chiesa al suo interno.

 
La vita monastica è sempre stata un esempio per i laici

Per iniziare bene la Grande Quaresima, riflettiamo sulla vita monastica come modello della vita cristiana, con l’aiuto della traduzione italiana dell’intervista allo ieromonaco Faddej (Pestov, nella foto), ​​confessore dell’eremo di san Nilo di Stolobny.

 
Il Montenegro e il metropolita di Kiev: la verità contro la politica

Il metropolita Onufrij di Kiev è stato accolto nella sua visita in Montenegro da folle oceaniche, che vedono nella sofferenza degli ortodossi ucraini uno specchio della loro stessa tragedia: osserviamo, nella traduzione italiana dell’analisi di Konstantin Shemljuk, come i fedeli di entrambi i paesi oppongano alle mire politiche la semplice verità di Cristo.

 
Beati e muti: l’attitudine dei cristiani verso gli animali

Fin dall’inizio della Bibbia, il rapporto degli esseri umani con gli animali inizia a essere messo in questione. Per sviluppare un’attitudine corretta verso il regno animale, e in particolare con quegli animali che sono diventati da millenni compagni di strada delle nostre vite, occorre una riflessione profonda. Ringraziamo il saggio di Marina Birjukova, che riproduciamo in traduzione italiana nella sezione “Ortoprassi” dei documenti, che ci fornisce diversi elementi utili per questa riflessione.

 
Sul perdono: sette facili passi

La Domenica del perdono è appena passata, ma in momenti di conflitto anche tra gli stessi cristiani ortodossi, non ci farà male ripassare qualcosa sul senso del perdono man mano che procediamo nella Grande Quaresima. Vi riportiamo in traduzione italiana i sette punti che in questi giorni il nostro amico George Michalopulos ha riassunto dal saggio sul perdono di padre Konstantin Kobelev (un cappellano di prigione di Mosca), pubblicato lo scorso anno su Orthochristian.com.

 
Governi cristiani pro-famiglia?

Vi presentiamo nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti la traduzione italiana del saggio di Allan Carlson, uno dei fondatori del Congresso mondiale delle famiglie, che delinea una nuova frontiera degli attivisti cristiani nei movimenti e nei partiti che sostengono la famiglia come indispensabile elemento di base della società. Di particolare interesse per i cristiani ortodossi, questi movimenti li stanno riportando a una partecipazione attiva alla vita politica, dalla quale erano stati esclusi dai regimi comunisti e nella quale non erano considerati degni di nota dai liberalismi seguiti a tali regimi.

 
Intervista ad Alessandro Barbero sullo scisma del 1054

Vi segnaliamo questo video, che risale esattamente a due anni fa, in cui lo storico Alessandro Barbero offre alcuni spunti interessanti per approfondire la conoscenza del grande scisma che nel 1054 divise l’Oriente e l’Occidente cristiani.

 
“Il papa di Hitler” e l’ecumenismo: perché il Vaticano ha tolto il segreto sui materiali compromettenti su Pio XII

La recente decisione vaticana di aprire gli archivi segreti su papa Pio XII sembra non avere molti legami con la Chiesa ortodossa, ma li potrebbe acquisire alla luce degli equilibri di potere nella dirigenza cattolica, e ai tentativi di unione tra cattolici e ortodossi per ora soltanto idealmente collegati al 2025, quando cadrà il diciassettesimo centenario del Concilio di Nicea. Approfondiamo questi delicati equilibri nel saggio di Kirill Aleksandrov che vi proponiamo in traduzione italiana nella nostra sezione dei confronti.

 
Messaggio del vescovo Irenei sul coronavirus

Ci è stato chiesto spesso in questi giorni se ci sono direttive ecclesiali per far fronte all’emergenza del coronavirus: ci è sembrato particolarmente interessante il messaggio del vescovo Irenei (Steenberg, nella foto) di Londra e dell'Europa Occidentale, della ROCOR. Vi presentiamo il messaggio in traduzione italiana, sperando che sia utile non solo alla nostra comunità parrocchiale, ma anche al mondo che cerca una giusta attitudine cristiana in questi momenti difficili.

 
Il metropolita Onufrij parla di un monaco da lui conosciuto, che ha mangiato solo cavoli e pane per 30 anni

Vi presentiamo una storia raccontata da vladyka Onufrij, che dovrebbe aiutare a rafforzare le buone risoluzioni di tutti quelli che hanno scelto di affrontare il digiuno quaresimale con rinnovato impegno e serietà.

 
Un argomento a favore dell’Ortodossia canonica: l’inattività degli scismatici in Quaresima

La Grande Quaresima è un periodo in cui gli ortodossi intensificano le attività di preghiera: i fedeli della Chiesa ortodossa ucraina non sono da meno, inclusi quelli che hanno perso le loro chiese e che cercano luoghi temporanei per riunirsi a pregare. Di contro, le chiese prese con la forza dagli scismatici, come quella recentemente sequestrata nel villaggio di Susval in Volinia (nella foto) restano chiuse, per mancanza di preti, o di fedeli, o semplicemente di interesse. Come testimonia l’arciprete Roman Klin, rettore della chiesa del villaggio di Baranovka a Zhitomir, teatro di un tentativo di sequestro a fine febbraio del 2019, i fedeli sono all’opera nella loro crescita spirituale, mentre gli scismatici non hanno costruito e non costruiranno nulla, perché sono essenzialmente dei non credenti, travestiti per interesse da attivisti religiosi.

Testimonianze come queste ci spingono a continuare a sostenere i fedeli della Chiesa canonica nel loro sforzo di difendere i loro diritti e la loro libertà di manifestare in pace e sicurezza i frutti della fede.

 
Prima chiesa russa consacrata nelle Filippine

Vi offriamo un breve resoconto della consacrazione della chiesa parrocchiale di san Serafino di Sarov nella città di Makalangote sull'isola di Mindanao.  Si tratta di un momento felice per molte ragioni:

- Un prima chiesa che giunge a compimento testimonia un lungo cammino di missione e di crescita pastorale;

- Questo evento vede sbocciare la pianta derivata da un seme lasciato 70 anni or sono da san Giovanni di Shanghai, nella sua breve presenza nelle Filippine

- La nuova parrocchia è il punto di arrivo del cammino di fede fatto da membri della Chiesa filippina indipendente, che fin dagli inizi del XX secolo ha cercato per le Filippine un’alternativa al cattolicesimo romano di cui non riconosceva più l’ortodossia apostolica. L’evento testimonia la capacità della Chiesa ortodossa russa di captare e valorizzare questi fermenti di ricerca di verità.

- Il vescovo che ha consacrato la chiesa, il metropolita Pavel (Fokin, al centro nella foto), ha prestato servizio anche in Italia ed è venuto in visita un paio di volte alla nostra parrocchia di Torino ai tempi in cui era rettore della parrocchia di san Nicola a Roma.

 
Segnalateci i vostri interessi per questo sito

In questi giorni (che molto curiosamente coincidono con un periodo in cui i cristiani dovrebbero restringere le loro attività e avere più attenzione alla loro vita interiore) abbiamo visto un notevole  aumento del numero dei nostri lettori. Perciò, se consultate il nostro sito più frequentemente, anche noi siamo disposti a fare uno sforzo in più per venire incontro ai vostri interessi. Segnalateci che cosa desiderate vedere sul nostro sito (per lo meno, nel ragionevole campo delle competenze di un sito parrocchiale ortodosso...), e faremo il possibile per accontentarvi. Attendiamo le vostre segnalazioni (una e-mail al parroco sarà sufficiente) e speriamo che il sito vi possa fare adeguata compagnia.

 
Un uomo che è prigioniero dei turchi e degli USA dovrebbe determinare il corso della Chiesa?

Vi presentiamo in traduzione italiana il saggio di Panayiotis Katramados che elenca le conseguenze disastrose del nuovo corso del patriarca Bartolomeo, e che sottolinea l’insofferenza crescente degli ortodossi greci che non sopportano più di dovere essere pedine di un gioco nel quale la loro voce non viene ascoltata.

 
Preghiere nei tempi di epidemie

Padre Dimitri, il fondatore della nostra parrocchia, ci ha messo a disposizione il testo di un Moleben (l'officio di intercessione modellato sullo schema del Mattutino) adatto ai casi di epidemie e di contagio.

Ecco una serie di preghiere che si possono fare comodamente a casa propria, e quindi sono adatte a chiunque sia costretto a rimanere isolato.

Chi non riesce a officiare il Moleben completo, può trovare più comodo recitare la preghiera finale, che può aggiungere in questi tempi alla lista delle proprie preghiere quotidiane:

Signore nostro Dio, getta uno sguardo dall'alto della tua santità per accogliere la preghiera dei tuoi servi indegni e peccatori, noi che per le nostre iniquità abbiamo provocato la tua collera, irritato la tua compassione e suscitato le tue minacce; calma la tua ira, ritira la tua spada minacciosa che invisibilmente ci ferisce, risparmia i tuoi poveri servi, non mandare alla morte le nostre anime mentre ci prosterniamo davanti a te, nostro Dio misericordioso, propizio e ben disposto, con un cuore contrito, piangente e pentito. Poiché tuo è il perdono e la salvezza, o nostro Dio, e noi innalziamo gloria a te, al Padre, al Figlio e al santo Spirito, ora e sempre e nei secoli dei secoli. Amen.

 
La tradizione è importante? Sulle usanze e sulle regole della Chiesa

In risposta alla richiesta di alcuni nostri lettori (ringraziamo in particolare Gianbattista), vediamo un punto di vista sulla tradizione cristiana da parte delle Chiese antico-orientali, con la versione italiana del saggio scritto da padre Bedros Shetilian (nella foto), rettore della chiesa armena di san Gregorio a Springfield, nel Maine.

 
(In)definizioni liturgiche: Perché non possiamo celebrare due liturgie nello stesso giorno

In questi giorni di quarantena sono saltati in Italia quasi tutti i programmi delle funzioni eucaristiche. Anche nel dramma di una situazione d’emergenza, però, le difficoltà ci portano a riflettere sul valore della partecipazione alla Liturgia e alla santa comunione nelle nostre vite. Qui ci viene provvidenzialmente in aiuto il nostro confratello padre Petru, di cui vi offriamo in romeno e in italiano le considerazioni sul perché non celebriamo la Divina Liturgia più di una volta al giorno. Questi principi teologici che animano la Liturgia dovrebbero essere anche quelli che animano noi stessi, quando ci sforziamo di trovare soluzioni alternative alle limitazioni poste dalle circostanze esterne sulla nostra vita cristiana.

 
La riunificazione della metropolia di Kiev con la Chiesa russa: come e perché è avvenuta

Sergej Kravets (nella foto) è il direttore del centro scientifico religioso dell'Enciclopedia Ortodossa, nonché del recente sforzo di documentazione storica relativa al passaggio della metropolia di Kiev sotto la Chiesa russa alla fine del XVII secolo. Vi presentiamo in traduzione italiana il testo di un’intervista in cui spiega in dettaglio la ricerca che ha portato a fare luce su quegli eventi. Il fatto che metta in guardia dai riduzionismi storici delle versioni fanariote ci pare piuttosto evidente: più interessante e importante, invece, ci sembra quando fa notare che sta diffondendosi non solo in Russia, ma anche in Serbia, Romania, Georgia e Bulgaria una storiografia ortodossa non più susserviente agli interessi di parte di Costantinopoli, e non più disposta a lasciare l’ultima parola alle autorità greche in ogni aspetto della fede ortodossa.

 
L'arcidiocesi greca crea un vicariato slavo con molteplici chierici deposti e sospesi

Vi presentiamo la notizia della creazione negli Stati Uniti di un’altra “nicchia etnica” sotto Costantinopoli, il “vicariato slavo”, che a differenza delle nicchie già istituite in passato (diocesi carpato-russa, diocesi ucraina, diocesi albanese e vicariato palestinese), è guidato interamente da persone censurate, sospese o deposte dalla Chiesa russa, quand’anche non nei guai con la giustizia americana per minuzie come i traffici umani di immigrati... Prendiamo atto del nuovo corso di cosmopolitismo dei fanarioti, e rimaniamo sintonizzati per vedere se anche questa sarà un’altra di quelle cattive mode americane che prima o poi si estendono anche ai paesi europei.

 
Dichiarazione del Santo Sinodo sulla diffusione dell'infezione da coronavirus

Patriarchia.ru, 11 marzo 2020

Il documento è stato adottato alla sessione del Santo Sinodo della Chiesa ortodossa russa l'11 marzo 2020.

Il Santo Sinodo della Chiesa ortodossa russa rileva con preoccupazione la diffusione dell'infezione da coronavirus nel mondo e le sue conseguenze per milioni di persone, molte delle quali non solo hanno affrontato la minaccia di infezione, ma hanno anche sperimentato le conseguenze socio-economiche di questo fenomeno.

I membri del Santo Sinodo esprimono le loro condoglianze alle famiglie e ai cari delle vittime di questa malattia in Cina, Corea del Sud, Iran, Italia, Francia, Germania, Spagna e altri paesi.

Il Signore benedice gli sforzi dei medici e dei volontari che sviluppano e implementano misure mediche e preventive volte ad aiutare i pazienti e a prevenire l'ulteriore diffusione della malattia.

In tempi di epidemie, la Chiesa ortodossa russa ha sempre svolto il suo ministero di testimonianza, senza rifiutare a nessuno la cura spirituale e la piena partecipazione ai suoi sacramenti. Chiediamo moderazione, mantenendo la sobrietà e la calma nella preghiera, prestando attenzione al fatto che il credente non dovrebbe soccombere al panico e alle paure associate alla diffusione di informazioni non verificate sull'infezione.

Allo stesso tempo, è inaccettabile prendere alla leggera l'infezione da coronavirus, trascurare le prescrizioni mediche, ignorare le misure preventive, mettendo a rischio d'infezione se stessi e gli altri.

Il Santo Sinodo considera importante l'osservanza coerente e rigorosa delle misure sanitarie e igieniche preventive nelle parrocchie e nei monasteri, specialmente in quelle regioni in cui la situazione epidemiologica è ufficialmente riconosciuta come difficile, compreso l'uso più ampio di soluzioni sanitarie per la disinfezione delle superficie delle icone baciate dai credenti, e l'uso di bicchieri monouso per la purificazione della bocca dopo la comunione.

Se l'infezione da coronavirus si diffonde in una regione specifica, si possono prendere ulteriori misure preventive in consultazione con la gerarchia.

Il Santo Sinodo invita gli arcipastori, i pastori, i monaci e i laici della Chiesa ortodossa russa a intensificare la preghiera per il superamento della malattia e il dono di forze ai medici che la combattono.

 
Metropolita Luka: io sarò il primo a dire agli scismatici pentiti "Cristo è in mezzo a noi"

Il metropolita Luka di Zaporozh'e e Melitopol' passa per essere uno dei “falchi” dell’episcopato ucraino riguardo allo scisma, ma come possiamo leggere in una sua recente dichiarazione, sa essere sorprendentemente colomba nei confronti di chi si pente e ritorna alla Chiesa, e ricorda ai suoi fedeli che la preghiera per il ritorno degli scismatici e il loro accoglimento nella Chiesa dopo che si sono pentiti costituiscono uno dei doveri di tutti noi.

 
Appello del metropolita Antonij sul coronavirus

Appello dell'esarca patriarcale dell'Europa occidentale,

il metropolita ANTONIJ di Korsun e dell'Europa occidentale,

agli arcipastori, ai pastori, ai monaci e ai laici

dell'Esarcato dell'Europa occidentale

Vostre Eminenze e vostre Grazie, beneamati padri, fratelli e sorelle in Cristo!

Alla vigilia della seconda settimana della Santa quaresima, rivolgo un appello a tutti voi in relazione alla difficile situazione che si è sviluppata negli stati che compongono il territorio canonico dell'Esarcato patriarcale dell'Europa occidentale.

La situazione ha colpito molti, nella sua marcia sulla faccia della terra, ed è entrata dalla porta della nostra casa comune, diventando non solo la causa di gravi malattie, ma anche di morti tragiche.

In questo momento difficile, nessuno di noi ha il diritto di rimanere indifferente al dolore che ha colpito l'umanità. Chiedo a tutti voi, cari vladyki, padri, fratelli e sorelle, di intensificare le preghiere affinché il Signore misericordioso metta fine alla diffusione della malattia, garantisca la guarigione ai malati e consoli gli afflitti. Petizioni appropriate possono essere offerte a ogni Divina Liturgia al termine dell'ectenia di supplica intensa.

Come credenti cristiani ortodossi, sappiamo che la causa principale di qualsiasi malattia è il peccato umano, attraverso il quale sono entrate nella vita delle persone la malattia, la sofferenza e la morte. D'altra parte, una diffusione così rapida del coronavirus ha cause abbastanza comuni, e dobbiamo tenere anche queste in considerazione. A questo proposito, esorto tutti voi a seguire coscienziosamente le norme igieniche appropriate che possono proteggere dalle infezioni di una malattia grave.

Alla luce delle misure preventive adottate dalle autorità statali, vi chiedo di seguire rigorosamente le istruzioni volte a prevenire lo sviluppo dell'epidemia, nonché di comprendere decisioni così difficili per tutti noi, che, in particolare, impongono restrizioni temporanee alla vita liturgica della Chiesa.

Possa il Signore rafforzarci tutti in questi giorni difficili ed estenderci la sua misericordia.

Vi invio la benedizione di Dio.

+ ANTONIJ,

metropolita di Korsun e dell'Europa occidentale,

esarca patriarcale dell'Europa occidentale

14 marzo 2020

 
I consigli di un monaco per chi è costretto a stare in casa

Le restrizioni imposte a tutta l'Italia per contenere il nuovo coronavirus ci fanno vivere momenti imprevisti e poco confortevoli.

Stare a casa, al di là della serenità passeggera dei primi giorni di “ferie forzate”, può presto farci vivere momenti di noia e di disperazione. Qui possono essere d’aiuto le persone che fanno dell'isolamento un loro stile e ideale di vita: i monaci e le monache.

Eccovi i suggerimenti del vostro parroco, che da monaco al servizio di una parrocchia ha avuto molte occasioni di riflettere sul tema dell’isolamento in casa, e forse (giudicate voi...) può aiutarvi a passare al meglio questo periodo.

 
Il coronavirus e il calice: possiamo essere infettati oppure no?

Dopo la prima domenica in cui in tutta Italia sono state interrotte le celebrazioni eucaristiche pubbliche, è ora di rispondere alla domanda che serpeggia nell’animo di tutti i credenti: “rischio il contagio se ricevo la comunione?” Vi presentiamo in traduzione italiana il saggio di Konstantin Shemljuk, che con il tempismo, la competenza e l’obiettività dimostrate finora in grande misura dall’Unione dei giornalisti ortodossi, analizza le posizioni contrarie, favorevoli e neutrali all’idea di un contagio eucaristico, e quindi ci lascia liberi di trarre le nostre conclusioni personali, dopo averci adeguatamente informati.

 
I fedeli della Chiesa ortodossa ucraina descrivono il loro primate in poche parole: "il nostro padre"

Eccovi alcune delle più belle testimonianze su vladyka Onufrij, con una ripresa video durante la recente processione della Croce a Vinnitsa. Nel video si chiede ai fedeli di descrivere il metropolita Onufrij in tre parole: osservate e ascoltate cosa rispondono i fedeli! Da parte nostra, aggiungiamo volentieri tre parole, che non sono nostre, ma che abbiamo ascoltato personalmente dai fedeli nell’estate del 2000, quando eravamo ospiti di vladyka Onufrij a Chernovtsy: "ангел во плоти" ("angelo nella carne").

 
La nostra chiesa a volo di drone

Ieri vi abbiamo presentato una lista di suggerimenti su come impiegare il vostro tempo di quarantena, ma non avremmo mai immaginato di aggiungere entro 24 ore il consiglio: “state a casa e fate volare il vostro drone”!

Ebbene, è proprio quel che ha fatto oggi il nostro iconografo Ovidiu, che ha trovato un modo davvero singolare per venire in chiesa (beh, almeno al di sopra di essa...) senza violare le raccomandazioni ministeriali. E nel fare questo viaggio, ci ha lasciato quattro belle fotografie che vogliamo condividere con voi. Ben fatto, Ovidiu, e largo alla creatività umana nel vivere l’isolamento nel modo migliore!

 
La Russia e il coronavirus: un parere di buon senso

La russofobia non si contiene neanche con le misure di quarantena, e di fatto si espande nel nostro paese con tutta una serie di narrative non verificabili.

Tuttavia, la Provvidenza divina non ci fa mancare validi anticorpi, e oggi ve ne presentiamo uno sotto forma di un video di Stefano Tiozzo, fotografo, viaggiatore e youtuber torinese residente in Russia (ma per ora bloccato in isolamento in Italia), che ci spiega con la sua esperienza di cose russe come stiano andando davvero le cose in Russia in tema di pandemia.

Ringraziamo Stefano per il suo prezioso contributo di mediazione culturale, e continuiamo a seguirlo con interesse.

 
San Cipriano di Cartagine sulle epidemie

Con alcuni brani del De Mortalitate di san Cipriano di Cartagine, per i quali ringraziamo il nostro lettore Alessandro, possiamo vedere come i cristiani, prima ancora di uscire dalla clandestinità dei primi secoli di persecuzioni, si interrogavano già sul senso delle epidemie e sulla giusta attitudine da conservare di fronte alla diffusione delle malattie.

 
Sulla costruzione di imperi

Vi presentiamo una riflessione di padre Andrew Phillips sugli imperi secolari destinati alla distruzione: questa categoria include anche progetti presentati come ecclesiastici, ma che in realtà non cercano altro che potere e affermazione sulla Terra.

 
Bizantino americano

Vi presentiamo la traduzione italiana di una intervista ad Andrew Gould, l’architetto americano di chiese ortodosse che vi abbiamo già fatto conoscere in diversi articoli, e che continua a nostro parere a presentare l’approccio ideale dell’armonizzazione tra la fedeltà alla tradizione ortodossa e la ricerca di quanto c’è di più vero e autentico nelle culture locali.

 
Reazioni alla quarantena tra le Chiese ortodosse

Le Chiese ortodosse di tutto il mondo affrontano in vari modi le emergenze dovute al coronavirus. Oggi vediamo come in Romania la Chiesa si fa carico dell’assistenza agli isolati, offrendo cibo, visite domiciliari e spazi di quarantena nei monasteri e nei centri sociali delle diocesi. In Montenegro, la protesta contro la legge-vergogna statale non si può più esprimere attraverso le processioni di piazza, e ha invece assunto la forma di un grande coordinamento di preghiere domestiche.

 
Tour virtuale della cattedrale della santa Trinità a Tbilisi

Approfittiamo dell’isolamento per fare qualche pellegrinaggio nei luoghi più belli della cristianità ortodossa: oggi vi proponiamo la cattedrale della santa Trinità (Sameba) a Tbilisi, che potrete visitare in un tour virtuale da diverse angolazioni e in diverse tipologie.

 
Preghiera in caso d'epidemia
 
Signore nostro Dio, che sei ricco di misericordia e che con diligente sapienza guidi la nostra vita, ascolta la nostra preghiera, ricevi il nostro pentimento per i nostri peccati, metti fine alla nuova malattia contagiosa (alla nuova epidemia), proprio come mettesti fine al castigo del tuo popolo ai tempi di re Davide. Tu che sei il medico delle nostre anime e dei nostri corpi, accorda la salute a quanti si sono ammalati, facendo sì che si rialzino rapidamente dal loro letto di dolore, in modo che possano glorificare te, misericordioso Salvatore, e proteggi quanti sono in buona salute da ogni malattia. Benedici, rafforza e custodisci, Signore, per la tua grazia, tutti quelli che, con amore per gli uomini e spirito di sacrificio, si prendono cura dei malati nelle loro case o negli ospedali. Allontana ogni malattia e sofferenza dal tuo popolo e insegnaci ad apprezzare la vita e la salute come doni che provengono da te. Concedi a noi, Signore, la tua pace e ricolma i nostri cuori di una fede irremovibile nella tua protezione, con speranza nel tuo aiuto e con amore per te e per il prossimo. Poiché a te si addice di avere misericordia di noi e salvarci, o nostro Dio, e noi innalziamo gloria a te, al Padre, al Figlio e al santo Spirito, ora e sempre e nei secoli dei secoli. Amen.

* * *

Го́споди Бо́же на́ш ! Услы́ши с высоты́ свята́го Твоего́ Престо́ла на́с, гре́шных и недосто́йных рабо́в Твои́х, бла́гость Твою́ греха́ми свои́ми прогне́вавших и милосе́рдие Твое́ удали́вших, и не взыску́й с рабо́в Твои́х, но отврати́ стра́шный гне́в Тво́й, справедли́во на́с пости́гший, прекрати́ па́губное наказа́ние, удали́ стра́шный ме́ч Тво́й, неви́димо и безвре́менно на́с поража́ющий, и пощади́ несча́стных и сла́бых рабо́в Твои́х, и не обрека́й на сме́рть души́ на́ши, в покая́нии прибега́ющих с истомле́нным се́рдцем и со слеза́ми к Тебе́, Бо́гу Милосе́рдому, мольба́м внима́ющему и переме́ну подаю́щему. И́бо Тебе́ принадлежи́т ми́лость и спасе́ние, Бо́же на́ш, и Тебе́ славосло́вие прино́сим, Отцу́ и Сы́ну и Свято́му Ду́ху, ны́не и при́сно и во ве́ки веко́в. Ами́нь.

 
Il coronavirus non dovrebbe privarci dell'amore per Dio

Vi presentiamo in traduzione italiana alcune parole di riflessione del vescovo Viktor (Kotsaba, nella foto) di Baryshevka, vicario del metropolita di Kiev. La pandemia ci porta di fronte alla necessità di sacrifici, e questo dovrebbe farci comprendere ancora più a fondo la scelta più importante per i cristiani, la scelta di Cristo stesso e dell'amore per Dio, con cui i primi cristiani si dichiaravano pronti a sacrificare (e spesso sacrificavano davvero) la propria stessa vita.

 
Segretario di Epifanij: noi abbiamo speranza negli antisettici, la Chiesa ortodossa ucraina nella preghiera

L’emergenza del coronavirus sta portando alla superficie molte contraddizioni e identità celate. In un post di Facebook che il segretario di Epifanij Dumenko si è lasciato scappare in questi giorni, ha deriso la Chiesa canonica per avere invitato ad affidarsi a Dio e alla preghiera nella crisi pandemica, mentre il clero degli scismatici è reclutato nella preparazione di... antisettici. Il post è stato frettolosamente cancellato, ma l’attitudine è chiara. Ancora una volta, nel deridere la Chiesa per la sua scelta “retrograda”, la nuova anti-chiesa segue i passi delle anti-chiese di tutti i tempi, che si sono presto dissolte nelle società laiciste e anticristiane da cui speravano di essere sostenute.

 
La Chiesa in situazioni d'emergenza

Diverse Chiese nel mondo stanno facendo fronte all'emergenza del coronavirus a seconda dei gradi di pericolo di contagio e delle decisioni dei rispettivi stati. Vi presentiamo oggi per una riflessione sul nostro immediato futuro il caso della Chiesa ortodossa ucraina, che è costretta a un rapporto estremamente attento con le autorità statali.

 
Il coronavirus come prova della fede e della fedeltà alla Chiesa

Vi presentiamo la traduzione italiana del saggio dell'arciprete Sergej Uspenskij, che esamina come la crisi del coronavirus metta in discussione la fedeltà stessa dei cristiani alla loro vocazione. Dalla percezione dei pericoli legati alla comunione oppure alle riunioni in chiesa all’accettazione del rischio di morte da parte dei primi cristiani e dei martiri di tutti i tempi, le parole di padre Sergej coprono molti campi e ci invitano a serie riflessioni.

 
Il primate della Chiesa ortodossa ucraina benedice tutte le eparchie a prendere parte nel controllo della pandemia

Vi presentiamo la notizia di un interessamento attivo del metropolita Onufrij nel campo della prevenzione del contagio. Alcuni possono rimanere colpiti da un simile intervento, avendo sentito parlare di vladyka Onufrij essenzialmente come uomo di preghiera. Possiamo rassicurare tutti che questo interesse alla salute non è assolutamente una novità né una mossa politica: chi ha seguito vladyka Onufrij nelle sue visite pastorali sa bene che dopo ogni celebrazione della Liturgia, anche nella più remota delle parrocchie, sua Beatitudine non manca mai di fare una visita agli ospedali locali, portando parole di fede e di conforto ma anche, dove possibile, aiuti di materiale igienico e sanitario. Chiunque ha visto lo stato degli ospedali ucraini nell’ultimo ventennio, inoltre, sa che questo è uno dei settori più bisognosi di un aiuto cristiano. La sollecitudine del metropolita pertanto è più che giustificata anche in questo caso.

 
Istruzioni sinodali per il contenimento del coronavirus

Vi presentiamo in russo e in italiano il testo delle istruzioni della Chiesa ortodossa russa, approvate dal Santo Sinodo il 17 marzo, in cui si raccomandano le principali modalità di contenimento delle infezioni nelle chiese. Pur avendo il carattere di raccomandazioni e non di obblighi (infatti in diverse aree ci possono essere livelli diversi di precauzioni a seconda del grado di pericolo e delle prescrizioni legali locali) le istruzioni sono molto utili e dettagliate, e possono essere d’aiuto a un migliore comportamento in tutte le nostre chiese.

 
Coronavirus e questione ucraina: due saggi di padre Zechariah Lynch

Per dimostrare che la Chiesa si prende cura dei problemi di oggi senza dimenticarsi di quelli di ieri, eccovi in traduzione italiana due saggi dello stesso autore, padre Zechariah Lynch (a destra nella foto) della ROCOR. Nel primo saggio, padre Zechariah cerca di confutare alcuni luoghi comuni che vedono nell’isolamento da coronavirus un parallelo con le esperienze ascetiche dei Padri del deserto. Nel secondo saggio, avvalendosi delle sue origini in parte greche, padre Zechariah si appella agli ortodossi greci perché non mettano i privilegi politici (ideali) di Costantinopoli al di sopra delle sofferenze (reali) degli ortodossi ucraini canonici.

 
Andare in chiesa a pregare è uno stato di necessità?

Uno dei punti lasciati oscuri (forse volutamente) dal decreto ministeriale che proibisce le funzioni pubbliche su tutto il territorio italiano è il ruolo delle chiese aperte (esplicitamente permesse dalle interpretazioni ministeriali del decreto stesso). Se le chiese possono restare aperte (pur nel rispetto delle distanze sanitarie di sicurezza) chi può andarci? Vi invitiamo a leggere l’articolo di Andrea Zambrano su La Nuova Bussola Quotidiana in cui il giudice Giacomo Rocchi (nella foto) spiega come recarsi in chiesa sia proprio un caso di necessità, per la tutela della libertà di culto come diritto primario del cittadino.

 
Sulla chiusura delle chiese

Padre Sergej Sveshnikov (nella foto) ha scritto delle parole illuminanti, e potenzialmente profetiche, su cosa può accadere alle chiese in tutto il mondo come conseguenza delle azioni intraprese dai vari governi per contenere il coronavirus. Chi decide cosa sia essenziale e cosa non lo sia, per esempio, riguardo al diritto, sancito nella maggior parte degli ordinamenti giuridici, di riunirsi a scopi di culto? La santa comunione è essenziale per un fedele quanto il tabacco lo è per un fumatore? Scopriamo i dettagli di quanto tutto ciò dovrebbe preoccuparci, nel saggio in due parti di padre Sergej, che non a caso ricopre il ruolo di cappellano ortodosso presso il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti.

 
Metropolita Jean: a Costantinopoli, "mi è stato sempre detto che non siamo qui per svolgere opera missionaria"

Ascoltiamo in traduzione italiana cosa dice il metropolita Jean (Renneteau, nella foto) di Dubna a proposito della vocazione missionaria dell’arcivescovado di Rue Daru e della doccia fredda riversata dal Fanar su tale vocazione.

 
Articolo numero 1200 su questo blog: ringraziamenti da aprile 2019 ad aprile 2020

Padre Andrew Phillips ha deciso di dedicare l’articolo numero 1200 del blog di Orthodox England a diversi temi per cui essere grato, tra cui la completa riunificazione dei rami della Chiesa russa, l’arrivo a Londra di un nuovo vescovo residente dopo molti decenni, e la fondazione della nuova parrocchia presso Cambridge. Mentre vi presentiamo l’articolo di padre Andrew in traduzione italiana, vi ricordiamo che le voci del nostro blog parrocchiale sono ormai quasi 3900... forse per festeggiare il numero 4000 dovremo segnalare anche noi le cose di cui dobbiamo essere grati? Fateci sapere il vostro parere a proposito!

 
Che cosa pensare delle Liturgie trasmesse online?

Di fronte alle proposte di celebrare liturgie online per i fedeli isolati a casa, vi presentiamo due pareri di una certa cautela: le considerazioni di Konstantin Shemljuk sull’anormalità della trasposizione online del culto cristiano, comunemente visto come estensione dell’Incarnazione divina, e le obiezioni dell'arciprete John Klingel all’efficacia del culto in live streaming in tutti i casi che non siano i più estremi.

 
Gli aiuti russi e il tampone faringeopolitico

Date un'occhiata all'articolo di Paolo Mauri su InsideOver, “Gli aiuti russi e il nervo scoperto dell'Italia”, per due buone ragioni.

1) Potrete scoprire l'entità degli aiuti medici russi giunti su 15 voli in Italia:

120 specialisti di contenimento di rischi epidemiologici

100 ventilatori per terapie intensive

200.000 mascherine

1.000 tute protettive

2 apparati per processare 100 tamponi in un paio d’ore

1.000 tamponi veloci (2 ore)

100.000 tamponi normali

22 unità speciali per disinfezione

2) Vedrete le ragioni per cui gli aiuti russi, benché gratuiti, non sono considerati altruistici:

- i medici russi faranno esperienza in Italia per contenere meglio il rischio di contagio in Russia;

- i medici militari sono ospitati in basi NATO, che avranno occasione di osservare (leggi: spiare) dall'interno;

- si mostreranno le debolezze del sistema sanitario italiano e in generale dell'Occidente;

- sarà testata la tenuta dell'Italia come "ventre molle" dell'Europa (come se questo non fosse già un dato di pubblico dominio).

Ci avevano insegnato che a caval donato non si guarda in bocca. A quanto pare, il coronavirus ci porterà anche a rivedere la saggezza dei proverbi. Come ci faranno prima o poi imparare nei corsi di russofobia applicata, se il cavallo è donato da <shocked mode on> PUTIN!!! <shocked mode off>, allora non dovremo solo fare un accurato esame orale all’equino, ma intanto che ha la bocca aperta, praticargli pure l'indispensabile tampone faringeopolitico.

 
Operazione coronavirus 2: qualche altra cifra e riflessioni sull'anima

Vi presentiamo in traduzione italiana un altro serio e articolato saggio di Kirill Aleksandrov, con una serie di considerazioni sulla chiusura (anche forzata) delle chiese, sulle conseguenze del panico e su quanto uno stato (o un mondo) autoritario potrebbe influire sulla fede religiosa nei casi futuri di pandemia.

 

 
Un ricordo di un parroco

Passato un sabato dedicato alla memoria dei padri, vi invitiamo a leggere l'articolo di Adriano Frinchi in memoria di un sacerdote che ci ha lasciati, padre Andrej Parfenchik (nella foto), parroco a Palermo, deceduto poco più di un anno fa, il 12 marzo 2019. Avevamo dato un annuncio del decesso sul nostro blog, ma ci pare più giusto che a ricordarlo ora sia qualcuno che lo ha conosciuto bene e gli è stato accanto nel servizio pastorale in Italia.

 
Gli effetti strategici globali della pandemia da coronavirus

Vi presentiamo in traduzione italiana un articolo di geopolitica rilanciato in questi giorni dal blog Monomakhos. Nick Stamatakis è un giornalista e analista politico che parte da un punto di vista che sentiamo raramente: da greco-americano, cerca di coniugare la lealtà agli Stati Uniti con la fede cristiana ortodossa, ma al tempo stesso è altamente critico delle commistioni tra Chiesa e interessi politici che si possono vedere nel Patriarcato di Costantinopoli. Per quanto si possano trovare opinabili alcune linee della “storia futura” che Stamatakis cerca di delineare, le sue considerazioni sono degne di nota.

 
Autocefalia ucraina: appello all'unità o distruzione dell'unità della Chiesa?

Vi presentiamo in traduzione italiana una sintesi della crisi ucraina preparata del protopresbitero Anastasios Gotsopoulos (nella foto), che doveva essere letta come discorso in una scuola di Patrasso nei primi giorni di scuola del 2020, ma l’evento è stato cancellato per intervento di persone altolocate. Per fortuna il testo è stato tradotto e diffuso da alcuni monaci athoniti: leggetelo con attenzione (e con pazienza: è lungo, ma in questi giorni abbiamo certamente un po’ più tempo per leggere gli articoli fino in fondo!) e vi renderete conto del perché qualcuno abbia voluto silurare la denuncia pubblica fatta da questo nostro onesto e coraggioso confratello.

 
Eterna Memoria al vescovo Milutin di Valjevo

Si è addormentato nel Signore alla sera del 29 marzo il vescovo Milutin (al secolo Mihajlo Knezhević, nella foto) di Valjevo, già vescovo dal 2003 al 2006 della diocesi ortodossa serba d’Australia e Nuova Zelanda.

Vladika Milutin è il primo vescovo ortodosso di cui sia stata riportata una notizia di morte legata al Covid-19. Trovato positivo al virus, assieme a due sacerdoti della sua diocesi, era stato ricoverato al centro clinico Dragiša Mišović di Belgrado appena quattro giorni prima del suo decesso.

Riflettendo su questo triste primato, possiamo ricordare che nessuna categoria di servitori della Chiesa è esente dai rischi, anche fatali, dell'epidemia in corso.

Вјечнаја памјат! Eterna Memoria!

 
Una preghiera per un nostro medico

Il dottor Dmitri Selivanov (nella foto), anestesiologo in servizio all'ospedale Maria Vittoria di Torino, è per ora l'unico nella nostra parrocchia a essere risultato positivo al coronavirus. Da lunedì 30 marzo è sottoposto a terapia intensiva, e preghiamo il Signore (e chiediamo le preghiere di tutti voi) perché possa presto superare la crisi e tornare a riabbracciare la sua famiglia. Mentre preghiamo per lui, ricordiamo anche tutti i medici e infermieri che si stanno adoperando in questi giorni, mettendo a rischio le loro stesse vite, per venire in soccorso alla salute di tutti.

 
Il patriarca Kirill raccomanda di non andare alle funzioni

Nella predica di domenica 29 marzo, nella cattedrale di Cristo Salvatore, il patriarca Kirill ha dovuto fare una raccomandazione molto sofferta, chiedendo ai fedeli della Chiesa ortodossa russa di astenersi dal partecipare alle funzioni nei prossimi giorni, fino a quando non sarà data una speciale benedizione patriarcale.

(potete leggere il testo italiano della predica su questa pagina del blog "La Santa Rus'")  

Il patriarca ha citato l’impressione che gli ha fatto una lettera di una fedele in Italia, con cenni alle imprudenze commesse nel nostro paese da chi non pensava che il virus fosse una minaccia seria.

Pur assicurando che il clero continuerà a celebrare le funzioni, sua Santità invita tutti i fedeli a trasformare la propria casa in un deserto di preghiera, seguendo l’esempio della determinazione di santa Maria l’Egiziaca, di cui si fa memoria in questi giorni.

Il patriarca invita anche a ignorare tutti i preti che dicono diversamente, e dopo 51 anni di prediche e incoraggiamento alla gente ad andare spesso alle funzioni in chiesa, spera che tutti capiscano quanto sia difficile per lui dire oggi il contrario.

 
Coronavirus: "la Chiesa deve essere preparata a catastrofi su vasta scala"

Vi presentiamo la traduzione italiana dell’intervista del diacono Sergej Geruk all'arcivescovo Feodosij (Snigirjov) di Bojarka, che parte dalle diverse reazioni al coronavirus nella Chiesa (spesso polarizzate sui due estremismi opposti dello scientismo e del miracolismo) e analizza il comportamento che la Chiesa dovrebbe tenere in caso di minacce globali, che potrebbero in futuro essere peggiori rispetto all’attuale epidemia.

 
La pandemia di coronavirus può fare del bene ai cristiani?

Vi presentiamo in traduzione italiana un articolo di Taras Rebikov che risponde a una domanda che ci siamo fatti spesso in questi giorni, su quanto bene possa venire da una tragedia come quella che oggi vive il mondo intero. Forse potremo trovare in queste righe qualche risposta a cui noi stessi non avevamo pensato.

 
Il prete più rigoroso della Russia: non chiedetemi MAI un divorzio

Vi presentiamo un video con trascrizione italiana in cui l’arciprete Andrej Tkachev (nella foto) stigmatizza senza mezze misure (come suo solito) i matrimoni in chiesa fatti solo di apparenza e non di preparazione catechetica, impegni di vita ecclesiale e sforzi di fedeltà matrimoniale.

 
Due testi di padre Andrew Phillips su fede e coronavirus

Lasciamo volentieri la parola a sue saggi di padre Andrew Phillips che ci aiut a rettificare alcune delle nostre idee esagerate sull’attuale pandemia. Il primo testo, San Giovanni Climaco e il virus, ci ricorda come le vittime del coronavirus finora non abbiano ancora raggiunto i numeri di morti causati da due giorni di aborti nelle statistiche medie del nostro pianeta. Il secondo testo, Fede o isteria? Il significato spirituale del Covid-19, ci aiuta a esaminare i risultati della crisi sanitaria sulla maggioranza dei cristiani nominali che hanno una fede ancora superficiale.

 
Visita virtuale del Santo Sepolcro a Gerusalemme

Quest'anno, purtroppo, non vedremo la basilica del Santo Sepolcro affollata come in questa foto per la cerimonia della Santa Luce, ma già da ora possiamo fare una visita virtuale della basilica attraverso questi due collegamenti:

Visita virtuale numero 1

Visita virtuale numero 2

 
San Dionisio sull'epidemia di Alessandria

Vi presentiamo un testo di san Dionisio il Grande di Alessandria che parla dell’attitudine dei cristiani nelle epidemie di un tempo, nella speranza che ci sia di riflessione e di sostegno nelle epidemie di oggi.

 
Attorno a Mosca con un'icona miracolosa

Eccovi il video con trascrizione italiana del servizio giornalistico su una processione compiuta venerdì scorso attorno a Mosca, con una delle icone più amate della Russia, l'icona della Madre di Dio "della tenerezza" davanti alla quale pregava san Serafino di Sarov.

 
Matteo 6,26: guardate gli uccelli del cielo...

Date un'occhiata a questo breve ma straordinario video di una telecamera di sorveglianza: il 2 aprile 2020, il rettore della chiesa della Presentazione della Vergine a Teremki-1 (Kiev) è uscito da solo per il consueto krestnij khod (processione della croce) attorno alla chiesa. Non c'erano altri parrocchiani, ma è curioso vedere chi si è accodato alla processione.

Chi ci segue da un certo tempo potrà ricordare il video con il krestnij khod seguito dai gatti al monastero di Optina. Davvero, quando ci mancano le forze il Signore sa indicarci la strada da seguire anche attraverso il resto del creato.

 
Pasqua al 27 maggio?

Di fronte al possibile prolungamento della quarantena ben oltre ai giorni della Settimana Santa, la Chiesa di Grecia il 1 aprile e il Patriarcato di Antiochia il 4 aprile hanno deciso che le celebrazioni della notte di Pasqua saranno spostate alla notte tra il 26 e il 27 maggio, in occasione dell’Apodosi della Pasqua. L’Apodosi (letteralmente: “restituzione”) è il giorno conclusivo del periodo festivo che segue a una grande festa: nel caso della Pasqua, si tratta del quarantesimo giorno di festa, e della commemorazione dell’ultimo giorno completo trascorso da Cristo risorto assieme ai suoi discepoli (il giorno seguente è la festa dell’Ascensione).

Nell’uso ortodosso, al giorno dell’Apodosi si può fare una celebrazione pressoché uguale a quella del primo giorno della festa (perciò, una “seconda notte di Pasqua” è tutt’altro che un abuso). Purtroppo gli ortodossi non sono più abituati a celebrare la conclusione di un periodo festivo con la stessa solennità e devozione con cui celebrano il primo giorno, ma forse quest’anno, tra tante disgrazie, potremo imparare nuovamente a dare il giusto interesse ai giorni conclusivi di tutte le feste dell’anno liturgico.

 
Apocalisse rimandata: uno sguardo spirituale sul coronavirus

L'arciprete Igor' Rjabko ci offre in traduzione italiana alcune riflessioni su questi giorni che, pur nelle innegabili difficoltà, ci offrono alcune straordinarie opportunità spirituali da cogliere.

 
Lo stato greco permette le funzioni a porte chiuse

Dopo alcune incomprensioni e spiacevoli incidenti, lo stato greco ha accettato la richiesta del proprio Santo Sinodo nel permettere che i riti religiosi (estesi oltre alla Chiesa ortodossa a ogni religione rappresentata nel paese) siano celebrati a porte chiuse, da un numero non superiore a quattro persone.

Anche lo stato d'Israele permetterà la celebrazione dell'officio della Santa Luce (importante per tutto il mondo ortodosso) con una decina di partecipanti.

Se da una parte queste norme permetteranno la diffusione in streaming delle funzioni della Settimana Santa e della Pasqua a milioni di spettatori nel mondo, dovremo prima o poi chiederci il senso di queste funzioni registrate e trasmesse. Il termine stesso "liturgia" significa letteralmente "il lavoro del popolo", e per quanto una celebrazione ridotta al minimo e una diffusione mediatica possano essere utili strumenti di conoscenza, il senso della vita ecclesiale trasmessa in questo modo dovrà quanto prima divenire oggetto di riflessione e di discussione.

 
L’origine, la natura e il senso dell'attuale pandemia. Intervista a Jean-Claude Larchet di Orthodoxie.com

Vi presentiamo in traduzione italiana il testo dell’intervista della quale Jean-Claude Larchet (nella foto), verosimilmente il più famoso scrittore ortodosso di lingua francese, esamina il senso della pandemia di coronavirus e i suoi effetti nella nostra crescita spirituale.

 

 
I sacerdoti di Mosca danno la santa comunione a diversi pazienti con coronavirus

Vi presentiamo la notizia del primo servizio organizzato di sacramenti a domicilio che la Chiesa russa ha inaugurato per le vittime del virus in questo periodo d’isolamento. Da noi cose del genere sono impensabili su larga scala, ma potrebbero offrire ispirazione anche alle nostre necessità d’emergenza.

 
"Cristiani ai leoni": chi e come fa della Chiesa un nemico in tempi di epidemia

Vi presentiamo in traduzione italiana un’analisi di Konstantin Shemljuk che ci riporta alla situazione di sofferenza della Chiesa ortodossa ucraina. I pregiudizi contro di essa non si sono sopiti con i drammi della pandemia, ma si sono semplicemente spostati su un’accusa generalizzata (e falsa) di responsabilità nella diffusione del virus. Una ragione di più per non abbassare la guardia... non solo nei confronti del virus, ma anche nei confronti delle persecuzioni.

 
Un’iniziativa di preghiere domestiche

Un gruppo di parrocchiani della nostra chiesa (che desidera rimanere anonimo) ha preso l’iniziativa di coordinarsi e di iniziare una preghiera a casa alle 9 di sera. Se vi fa piacere raccogliere questo suggerimento, provate anche voi a “sintonizzarvi” alle 9 di sera, con un momento di preghiera a vostra scelta, assieme al nostro gruppo. La troviamo un’idea positiva e utile, perché a quell’ora la maggioranza dell’umanità sta a preoccuparsi davanti ai notiziari della sera (generamente poco rassicuranti), ed è importante che i cristiani riescano a diffondere un po’ di “buona novella” proprio in quei momenti.

 
L'arcivescovo Elpidophoros ribadisce pubblicamente la sua posizione sulla comunione aperta per i coniugi non ortodossi

Vi presentiamo in traduzione italiana un’ulteriore prova della notizia che vi abbiamo dato a fine febbraio, e cioè che l’arcivescovo Elpidophoros (Lambriniadis, nella foto) è pronto ad ammettere alla comunione i coniugi non ortodossi dei propri fedeli, in spregio al principio che per fare la comunione la Chiesa ortodossa richiede di essere in comunione. Possiamo avere la conferma di questa posizione dalle parole dello stesso arcivescovo, che vi presentiamo in un video recente. Qui sua Eminenza non solo enuncia la sua posizione, ma ne dà pure le motivazioni: non si tratta di un gesto di apertura o di solidarietà ecumenica (di fatto, quelli che lui vuole comunicare sono fedeli di altre Chiese, che egli farebbe passare in qualche modo come propri, e questo si chiama furto di greggi), ma di una pura e semplice costatazione economica, ovvero la necessità di contenere le perdite di fedeli dovute al fatto che i matrimoni con altri cristiani sono ormai al 65% del totale dei matrimoni celebrati dall’arcidiocesi. Se quel che a sua Eminenza preme di più è far crescere numericamente il proprio gregge, possiamo suggerire due soluzioni pratiche.

1 – Soluzione corretta: dato che il Patriarcato Ecumenico ci tiene così tanto al “dialogo dell’amore” con cattolici ed evangelici, potrebbe provare a imitarne un po’ di più le modalità missionarie. È un campo in cui ci sarebbe tanto, ma tanto lavoro da fare.

2 – Soluzione furbetta: poiché sua Eminenza sostiene che il mistico elemento che trasforma dei coniugi palesemente eterodossi in ortodossi è il fatto di essere diventati “uno” (o per usare la terminologia biblica, “una carne sola”) con il proprio coniuge ortodosso, potrebbe estendere il diritto di comunione anche ai genitori dei coniugi eterodossi (che, si presume, avranno dovuto diventare anch’essi “uno” per generare la persona trasformata misticamente in ortodossa). In un colpo solo (e tenendo conto che di solito i genitori sono disposti a fare generosi sacrifici per i propri figli...), vedrebbe i membri della sua arcidiocesi aumentare non solo del 65% del numero dei matrimoni celebrati, ma addirittura del 195%! Mica male!!!

 
Note di studio: il Minyan liturgico

Vi presentiamo in traduzione italiana una riflessione di quasi cinque anni fa, ma oggi divenuta attualissima con le chiese aperte a gruppi minuscoli di celebranti. Padre Sergej Sveshnikov (nella foto) analizza il concetto di Minyan, ovvero il numero minimo di dieci persone richieste dal giudaismo per la formazione di una sinagoga, o più genericamente per l’efficacia di una preghiera collettiva.

Quando Gesù parla di “due o tre riuniti nel suo nome”, di fatto abolisce il Minyan come prerequisito necessario per la celebrazione di riti e preghiere (e fa un servizio straordinario all’eguaglianza umana: il Minyan giudaico richiede che i dieci membri della sinagoga siano maschi adulti, mentre i “due o tre” possono essere anche donne o bambini). Tuttavia, non abolisce il valore positivo che il Minyan ha nella vita di una comunità: ogni cristiano può solo trarre beneficio dall’idea di sentirsi parte essenziale della costituzione di un nucleo di credenti. La riflessione di padre Sergej è oggi quanto mai importante.

 
Il metropolita del Montenegro e diversi chierici detenuti dalla polizia dopo aver celebrato la Domenica delle Palme

Vi presentiamo la notizia dell’ultimo attacco che il governo montenegrino ha sferrato contro la Chiesa in occasione della Domenica delle Palme, arrivando al punto di sottoporre il capo della metropolia del paese a un fermo di polizia.

 
Sulla benedizione dei cibi pasquali a casa

Nel contesto della diffusione dell'infezione da coronavirus, dato che molti parrocchiani non avranno l'opportunità di visitare personalmente le chiese il giorno di Pasqua, con la benedizione di sua Santità il patriarca Kirill di Mosca e di tutta la Rus', i credenti che rimangono a casa possono benedire da soli i dolci pasquali, le uova e altri cibi pasquali nel modo seguente:

Prima del pasto pasquale, si dovrebbe cantare per tre volte il tropario pasquale "Cristo è risorto dai morti, / con la morte ha vinto la morte, / e a chi giace nei sepolcri ha elargito la vita" .

Quindi si può aspergere i cibi con acqua benedetta (se è disponibile) con le parole: “Nel nome del Padre e del Figlio e del santo Spirito. Amen".

Dal gruppo di lavoro sul coordinamento delle attività delle istituzioni ecclesiali nel contesto della diffusione dell'infezione da coronavirus / Патриархия.ru

 
Il metropolita Antonij offre consigli ai fedeli in quarantena

Il metropolita Antonij (Pakanich, nella foto) di Borispol e Brovary ci aiuta con una serie di suggerimenti appropriati a questo periodo, che vi presentiamo in traduzione italiana nella sezione “Ortoprassi” dei documenti.

 
Auguri di una Pasqua insolita

Con un’immagine un po’ minimalista del nostro Venerdì Santo (ma anche la sepoltura del Signore fu piuttosto minimalista) vi porgiamo i nostri auguri più sinceri per quella che sarà per la maggior parte di noi la Pasqua più strana della nostra vita. Vi invitiamo a riflettere sul fatto che anche la risurrezione del Signore fu per i suoi discepoli l’evento più strano e imprevisto... non lasciatevi scoraggiare, la luce della Pasqua è più vicina di quanto abbiamo mai sperato.

 
MESSAGGIO DI PASQUA del patriarca di Mosca e di tutta la Rus' KIRILL

Agli arcipastori, pastori, diaconi, monaci e a tutti i fedeli figli della Chiesa ortodossa russa

Sacratissimi arcipastori, reverendi padri, venerabili monaci e monache, cari fratelli e sorelle!

CRISTO È RISORTO! Per la misericordia del Dio di ogni bontà, ci è stato concesso di raggiungere la risplendente notte di Pasqua e di allietarci ancora una volta nella gloriosa risurrezione di Cristo. Mi congratulo di cuore con tutti voi, miei cari, per questa grande festa e solennità delle solennità.

Quasi duemila anni ci separano dall'evento che ora commemoriamo. Tuttavia, ogni anno la Chiesa celebra la risurrezione del Signore con costante timore reverenziale, testimoniando instancabilmente la natura eccezionale di ciò che è accaduto nella grotta funeraria vicino alle mura dell'antica Gerusalemme.

L'intera via terrena del Figlio di Dio, dalla sua miracolosa incarnazione alla passione e a una terribile morte sulla croce, è l'adempimento della promessa del Creatore, che una volta fu data ai nostri antenati. Dio ha promesso di inviare al mondo colui che assumerà le nostre debolezze, si farà carico delle nostre sofferenze (Is 53,4) e salverà il suo popolo dai propri peccati (Mt 1,21). Il Signore ha ripetutamente confermato questa promessa attraverso i suoi profeti. Questa promessa è rimasta vera anche quando il popolo eletto si è ritirato dall'alleanza e ha violato la volontà del Creatore.

Nella risurrezione di Cristo, si è pienamente manifestato l'amore di Dio, poiché è finalmente superata la morte, l'ultima resistenza alla vera fonte della vita. Sebbene la morte fisica esista e uccida i corpi umani, non è più in grado di uccidere le nostre anime, cioè di privarci della vita eterna in comunione con il Creatore. La morte è sconfitta – il suo pungiglione è estratto (1 Cor 15,55). Il Signore ha catturato la prigionia (Ef 4,8) e ha fatto crollare l'inferno. Nessuna parola di rimane inefficace (Lc 1,37) – è davvero risorto, come ha detto (Mt 28,6)!

Quest'anno, i popoli della Terra stanno attraversando prove speciali. Un male distruttivo si è diffuso in tutto il mondo, raggiungendo i confini dei nostri paesi. Le autorità stanno adottando misure restrittive per prevenire la crescita esplosiva dell'epidemia. In alcuni paesi sotto la responsabilità pastorale del Patriarcato di Mosca, il culto pubblico, compresa la Divina Liturgia, è stato interrotto. Tuttavia, noi cristiani ortodossi non dovremmo scoraggiarci o disperare in queste difficili circostanze, né a maggior ragione lasciarci andare al panico. Siamo chiamati a preservare il mondo interiore e a ricordare le parole del Salvatore, pronunciate alla vigilia della sua passione espiatoria: "Voi avrete tribolazione nel mondo, ma abbiate fiducia; io ho vinto il mondo" (Gv 16,33).

La Pasqua è divenuta per l'umanità una transizione dalla schiavitù del peccato alla libertà del regno dei cieli, alla libertà della gloria dei figli di Dio (Rm 8,21). Solo grazie alla risurrezione del Salvatore otteniamo la vera libertà, che è evidenziata dal confine degno di ogni lode che Paolo ha segnato esortandoci: "State saldi nella libertà che Cristo ci ha dato" (Gal 5,1). Quante volte abbiamo letto o sentito queste parole? E ora pensiamo: oggi non viviamo come se non ci fosse affatto la risurrezione di Cristo? Non stiamo improvvisamente scambiando ciò che ci apre la ricchezza dell'eternità con infinite preoccupazioni, ancora una volta affascinati dal trambusto di questo mondo, soccombendo a paure passeggere e dimenticando i tesori spirituali incorruttibili e la vera chiamata di un cristiano a servire il Signore nella santità e nella verità davanti a lui (Lc 1,75)?

Tuttavia, la pietà pura e immacolata davanti a Dio Padre (Gc 1,27) consiste nel fatto che, seguendo l'esempio mostrato nel Vangelo dal buon pastore, accondiscendiamo l'uno all'altro con amore e pazienza, per aiutarci e sostenerci a vicenda nelle prove. Nessuna restrizione esterna dovrebbe dissolvere la nostra unità e portarci via quella vera libertà spirituale che tutti abbiamo ottenuto attraverso la conoscenza del Signore e Salvatore Gesù Cristo, che ha vinto la morte e ci ha dato l'opportunità di essere chiamati, e di essere, figli di Dio (1 Gv 3,1).

Tutti i fedeli figli della Chiesa hanno un solo cuore e una sola anima (At 4,32), poiché separatamente e insieme siamo membra del corpo di Cristo, e nulla può separarci dall'amore di Dio (Rm 8,39). Pertanto, quelli che oggi non hanno l'opportunità di andare in chiesa e di pregare per ragioni oggettive, devono sapere che sono ricordati e che si prega per loro. La fede ci dà il potere di vivere e di superare con l'aiuto di Dio vari disturbi e prove, incluso ciò che è entrato nella nostra vita attraverso la diffusione di un virus pericoloso.

Esorto caldamente tutti voi, miei cari, a intensificare le preghiere comuni affinché il Signore ci conceda, nonostante tutte le difficoltà, di rimanere partecipi alla vita liturgica di grazia della Chiesa, in modo che il mistero della santa eucaristia possa essere compiuto e i fedeli si possano accostare coraggiosamente alla vera fonte della vita, i santi misteri di Cristo, affinché i malati ricevano guarigione e i sani siano protetti da un'infezione pericolosa.

Crediamo che il Salvatore risorto non ci lascerà e ci invierà fermezza e coraggio per rimanere saldi nella fede e nel salvifico cammino terreno verso la vita eterna.

Mi congratulo vivamente con tutti voi, miei cari fratelli e sorelle, in occasione della luminosa festa della santa Pasqua, e vi esorto a mostrare costantemente l'immagine di veri discepoli del Salvatore, dando un buon esempio a quelli che vi circondano e proclamando la perfezione di "colui che vi ha chiamato dalle tenebre alla sua ammirabile luce" (1 Pt 2,9), in modo da testimoniare tutti i giorni della nostra vita con le nostre azioni l'eterna potenza e fedeltà delle parole pasquali:

VERAMENTE CRISTO È RISORTO!

KIRILL, PATRIARCA DI MOSCA E DI TUTTA LA RUS'

Mosca, Pasqua di Cristo, anno 2020

 
Messaggio pasquale del metropolita Antonij

Messaggio pasquale dell'esarca patriarcale dell'Europa occidentale, il metropolita Antonij di Korsun e dell'Europa occidentale

Beneamati nel Signore confratelli arcipastori, venerabili padri, monaci e monache amati da Dio, cari fratelli e sorelle!

In questa luminosa notte di Pasqua, mi rivolgo a tutti voi per dire le parole di un saluto eternamente vivente, proveniente dalle profondità dei secoli: Cristo è risorto! – e con tutto il cuore mi congratulo con voi in occasione della festa della Pasqua del Signore!

Dopo aver attraversato il periodo salvifico della Grande Quaresima, ancora una volta ci è stato consentito di assistere al più grande miracolo avvenuto a causa dell'indescrivibile amore di Dio per il mondo da lui creato e per l'uomo – il miracolo della risurrezione del nostro Signore Gesù Cristo dai morti.

In questi giorni condividiamo l'uno con l'altro il gioioso annuncio della risurrezione del Salvatore e sentiamo parole di risposta che testimoniano la nostra comune irremovibile fede nel trionfo della vita eterna che brilla dal sepolcro vivifico.

Ricordiamo oggi che uno dei primi annunci che "Cristo è risorto!" nella storia della Chiesa del Nuovo Testamento lo fecero i santi apostoli, rivolgendosi al loro fratello – l'apostolo Tommaso. Udendo dai discepoli la testimonianza della recente apparizione del Salvatore risorto, egli non credette allora a queste parole. Non credette perché la notizia della risurrezione di Cristo non aveva cambiato nulla nella vita degli apostoli – pur avendo visto in prima persona il loro Maestro, essi, temendo quelli che lo avevano perseguitato, avevano continuato a rimanere in una stanza vicina, presi dalla paura e dall'orrore. Ma se Cristo è risorto dai morti – chi dovremmo temere ora? Per cosa soffrire? Perché deprimersi? La confessione della fede in Cristo risorto diventa convincente solo quando è supportata dall'esperienza spirituale personale, che non può che determinare parole e azioni, pensieri e sentimenti.

Voglio augurare a tutti noi, cari vladyki, padri, fratelli e sorelle, che l'annuncio di Pasqua "Cristo è risorto!" crei sempre in voi il riflesso più forte e vivido della vita, dandovi fede e speranza, rendendovi possibile essere partecipi dell'amore divino che ha vinto il male.

Non posso che dire che tutti oggi celebriamo la Pasqua del Signore in circostanze tristi. La prosecuzione dell'epidemia di coronavirus ha privato la maggior parte di noi della possibilità di visitare la chiesa nei giorni più santi e toccanti per ogni credente ortodosso, incluso il giorno della santa Resurrezione.

Rimanendo nelle nostre abitazioni, compiendo il podvig di accostarci a Dio in preghiera, rafforziamo le nostre intense petizioni a Cristo, il conquistatore della morte, affinché il pericolo receda, affinché i malati guariscano e gli afflitti siano confortati. Crediamo che il Signore ascolterà le preghiere della sua Chiesa e ci permetterà di riunirci di nuovo sotto le volte delle chiese a noi care, insieme, come prima, a offrirgli il sacrificio incruento, e anche a incontrarci con amici e parenti, con tutti quelli da cui siamo oggi separati.

Voglio rivolgere parole speciali per il clero dell'Esarcato dell'Europa occidentale – per arcipastori e pastori, che, nonostante le tribolazioni e le prove, mettendo a volte a rischio la vita e la salute, non cessano di compiere i servizi divini, sostengono quanto più possibile il gregge e sopportano numerose difficoltà. Un profondo inchino a voi per la vostra lealtà alla vocazione sacerdotale e per l'esempio che coraggiosamente mostrate nel vostro servizio a Dio e alla Chiesa in questi giorni difficili.

Sto rivolgendo queste righe a voi, miei cari, da Mosca, da dove, a causa delle circostanze, non sono più in grado di rientrare entro i limiti dell'Esarcato patriarcale dell'Europa occidentale. Condivido appieno i dolori del tempo presente, svolgendo i servizi divini in solitudine dietro le porte chiuse di una chiesa vuota, ma con tutto il mio cuore e la mia anima rimango con voi, in attesa del nostro incontro imminente. Offro le mie preghiere per voi e reciprocamente chiedo le vostre preghiere. Il Salvatore risorto dai morti può mantenerci tutti in buona salute. E possa quella luminosa gioia pasquale che, nonostante tutto, viviamo in questi giorni, illuminare sempre i nostri cuori.

CRISTO È RISORTO! VERAMENTE CRISTO È RISORTO!

Invoco su di voi la benedizione del Signore.

+ ANTONIJ,

Metropolita di Korsun e dell'Europa occidentale,

Esarca patriarcale dell'Europa occidentale

 
Il Fuoco Santo a Gerusalemme come non l'abbiamo mai visto

Come ogni anno da secoli, al Santo Sepolcro di Gerusalemme è disceso il Fuoco Santo. A causa dell'emergenza sanitaria, la basilica della Risurrezione, di solito stracolma di fedeli e pellegrini, aveva una presenza minimale di partecipanti alla funzione.

Pur nella tragedia (ricordiamo che la sopravvivenza economica e sociale dei cristiani della Terra Santa dipende in larga misura dai pellegrini), abbiamo avuto per la prima volta nelle nostre vite la possibilità di osservare gli aspetti essenziali della cerimonia della Santa Luce, senza rumori, senza confusione, senza alcun tipo di interferenza. Fose non ci sarà data una seconda occasione di assistere a un miracolo in diretta con altrettanta chiarezza: facciamone tesoro.

 
Che cosa rimpiangerò se le peggiori predizioni si avvereranno?

I drammi legati al coronavirus hanno avuto quanto meno il merito di scuoterci dal nostro torpore e di farci chiedere che ne sarà di noi se il mondo che ora conosciamo non potrà più riprendere il suo corso. In caso di eventi drammatici, leggiamo come comportarci da cristiani nel saggio di Ksenija Grinkova che vi presentiamo in traduzione italiana nella sezione “Ortoprassi” dei documenti.

 
3 blitz della polizia nella notte della Pasqua ortodossa

Alla tristezza di una Pasqua ortodossa costretta ai minimi termini, si sono purtroppo aggiunti tre spiacevoli casi di cronaca giudiziaria. In tre parrocchie ortodosse romene (curiosamente una nel nord, una nel centro e una nel sud, così nessuna parte d'Italia è rimasta indenne) i controlli di polizia hanno rilevato la presenza di persone non autorizzate a funzioni che avrebbero dovuto essere celebrate solo a porte chiuse e senza la presenza di altri fedeli.

Le parrocchie sono a Trieste, ad Ancona e a Cavallari, presso L'Aquila.

parrocchia della Risurrezione, ospitata presso la chiesa della Regina del Rosario in Via dell'Istria a Trieste

parrocchia di san Dasio, ospitata presso la chiesa dell'Annunziata di via Podesti ad Ancona

parrocchia dei  santi Atanasio e Cirillo d'Alessandria, ospitata presso la chiesa dei santi Proto e Giacinto a Cavallari di Pizzoli (AQ)

Per chi abbia esperienza di cosa sia una notte di Pasqua in una chiesa ortodossa romena, i numeri dei fedeli presenti (28 a Trieste, una dozzina ad Ancona e 14 a Cavallari) possono sembrare ridicolmente ridotti, e se i fedeli fossero stati tutti a debita distanza di sicurezza (cosa perfettamente possibile, con quei numeri) in un momento in cui le rispettive chiese erano aperte e senza che all'interno si celebrassero funzioni, la loro presenza sarebbe stata legittima, o quanto meno sarebbe stata altamente opinabile una serie di sanzioni per spostamenti ritenuti "non necessari". Le sanzioni sono scattate per la compresenza delle funzioni in corso, che comunque le forze dell'ordine sembrano non aver turbato, attendendo il termine dei riti per gli accertamenti e le sanzioni.

Per aggiungere una nota di ulteriore rimpianto, nessuno dei controlli è avvenuto per iniziativa spontanea delle forze dell'ordine, ma in tutti e tre i casi gli interventi hanno fatto seguito a denunce di vicini che avevano visto l'afflusso di fedeli e udito celebrare i riti notturni dalle loro abitazioni. Forse questa potrebbe essere una cartina di tornasole di una diffidenza della popolazione locale verso molte comunità ortodosse, e al tempo stesso un monito per i nostri vescovi, affinché insistano che le nostre chiese siano viste come centri di testimonianza del Vangelo, e non come ghetti per stranieri.

 
Una denuncia delle montature della Tv ucraina “5 Kanal” contro la Chiesa

Il giornalista e video blogger Anatolij Sharij (nella foto), rifugiato politico dal regime di Poroshenko, ci aiuta a smontare le menzogne che ancora oggi si propagano nei media ucraini contro la Chiesa, accusata di violare le ordinanze sanitarie statali. Le “prove” mostrate a sostegno di queste accuse sarebbero video di vescovi che invitano la gente ad andare in chiesa e filmati di assembramenti di fedeli senza mascherine, montati trascurando appena l’insignificante fatto che i filmati documentano storie avvenute prima della pandemia e/o delle misure di contenimento. Leggiamo in traduzione italiana, nella sezione “Geopolitica” dei documenti, l’accusa contro questi inqualificabili esempi di prostituzione del giornalismo.

 
Dalla Settimana Luminosa del 2020

Assieme al suo augurio pasquale, padre Andrew Phillips ci fa avere in traduzione italiana le sue considerazioni su alcuni effetti di questa pandemia, ai quali i media nel mondo hanno prestato minore attenzione.

 
Padre Joseph Farooq e la Pasqua in quarantena

Dal Pakistan, padre Joseph Farooq (nella foto) ci aiuta con una riflessione sulle apparizioni del Signore risorto in una stanza chiusa, un tema quanto mai attuale in questi giorni. Il suo testo è corredato da un video nel quale possiamo sentire il tropario della Pasqua in lingua urdu (chi non afferra la portata missionaria di questo gesto, potrà pensare che si tratta di una testimonianza di fede cristiana ortodossa linguisticamente accessibile a circa otto volte il totale della popolazione dell’Italia).

 
La Chiesa andrà "online" a causa della quarantena?

Vi presentiamo la traduzione italiana del saggio di Sergej Khudiev sulle nuove dimensioni informatiche che la quarantena ha messo alla prova, e che pur essendo utili e promettenti, non potranno mai cancellare la necessità dell’incontro eucaristico tra i credenti.

 
La riserva eucaristica

In queste settimane si è sentito spesso il bisogno di portare la santa comunione a fedeli impossibilitati a partecipare alle funzioni, a venire in chiesa o anche solo a uscire di casa, Perciò è importante sapere come si è evoluta la pratica, già attestata nel periodo sub-apostolico, della comunione al di fuori del rito eucaristico.

Padre John Whiteford risponde a una serie di domande sulla riserva eucaristica, che si conserva in chiesa per comunicare i fedeli malati. La sua risposta è molto dettagliata, e comprende un’accurata spiegazione pratica su come si preparano le particole della comunione.

 
In memoriam: Giulietto Chiesa

Domenica 26 aprile è morto a 79 anni Giulietto Chiesa (nella foto), nato ad Acqui Terme (AL) il 4 settembre 1940. Come esperto di Russia, abbiamo avuto modo di seguirlo spesso negli ultimi anni, e ci siamo occupati di lui anche su questo blog. Anche se non era partito da una visione cristiana (un contrasto ironico con il suo cognome), la sua integrità di giornalista attaccato alla verità lo aveva visto schierato in molte campagne di contro-informazione per smontare i miti costruiti contro la Russia odierna. In questo campo, il suo lavoro è stato prezioso per tutti noi. Che il Signore lo accolga nella luce di quella verità per cui si è coraggiosamente battuto!

 
Un'affermazione che merita di essere ricordata

Il capo del dipartimento legale della Chiesa ortodossa ucraina, l'arciprete Aleksandr Bakhov (nella foto) si trova alle prese con l'ennesimo tentativo di sottrarre i più grandi monasteri alla Chiesa per metterli nelle mani degli scismatici.

Non stiamo a tediarvi con i dettagli del caso, che è più o meno sempre lo stesso (così come è sempre lo stesso l'esito negativo dei tentativi), ma il nuovo tentativo usa come pretesto il fatto che alla Lavra delle Grotte di Kiev ci sono dei monaci che sono risultati positivi al coronavirus.

Naturalmente si tratta di fumo negli occhi, perché non esiste alcuna ragione per correlare dei contagi a un'accusa di gestione negligente di un bene statale (e ancor meno per estendere questa correlazione a più di un luogo), ma richiamiamo la vostra attenzione su un'affermazione di padre Aleksandr, che mostra tutta l'inanità della richiesta di trasferire i monasteri agli scismatici:

"Perché i nostri monaci si ammalano? Perché abbiamo dei monaci. E perché i loro monaci non si ammalano? Perché non hanno dei monaci".

 
Il governatore della Puglia ringrazia il patriarca di Mosca per un invio di aiuti umanitari

Vi segnaliamo su Sputnik News l’articolo con video sui ringraziamenti del governatore della Puglia Michele Emiliano (nella foto) al patriarca Kirill, per aver sollecitamente risposto a una richiesta di aiuti con l’invio di 8 tonnellate di materiale sanitario per far fronte all’emergenza del coronavirus. Ancora una volta, la Chiesa ortodossa russa dimostra di non abbandonare i suoi amici nel momento del bisogno.

 
Un metropolita greco riapre le chiese di fronte all’ipocrisia del governo

Mentre nel mondo gli episcopati di molte Chiese si accordano con le autorità statali per l’implementazione delle misure di riapertura dei luoghi di culto, un’eccezione si è registrata in Grecia. Il metropolita Theoklitos (Lambrinakos, nella foto) di Stagoi (Kalambaka) e delle Meteore ha sottolineato i doppi standard del primo ministro Kyriakos Mitsotakis. Sabato 25 aprile, il primo ministro è sceso in piazza con molte persone per un concerto all’aperto ad Atene, e il giorno dopo il metropolita ha dichiarato:

 “Abbiamo obbedito allo stato per garantire la sicurezza di tutti noi; abbiamo preso misure, sigillato le chiese, messo a tacere le campane. Ma ieri abbiamo visto che quelli che hanno richiesto tali restrizioni, con a capo il primo ministro, si sono radunati con persone affini e molti altri per ascoltare musica”.

Il metropolita Theoklitos ha sottolineato che il concerto si è svolto senza misure di sicurezza o distanziamento sociale, mentre la Chiesa ha dovuto “contare i suoi fedeli sulle dita”. Tali doppi standard non dovrebbero essere tollerati, secondo il metropolita, che ha affermato:

“Questo è il motivo per cui stiamo aprendo le nostre chiese a partire da oggi, e chiunque voglia entrarci, può farlo”.

 
La Chiesa ortodossa russa piange i suoi chierici defunti per coronavirus

vescovo Veniamin (Korolёv) di Zheleznogorsk e Lgov, 55 anni (+26 aprile 2020)

arciprete Aleksandr Agejkin, rettore della cattedrale della Teofania a Mosca, 48 anni (+21 aprile 2020)

arciprete Vladimir Veriga, cappellano del Convento della santa Protezione a Sergiev Posad, 70 anni (+23 aprile 2020)

protodiacono Evgenij Trofimov della cattedrale della Teofania a Mosca, 62 anni (+25 aprile 2020)

diacono Alexander Gousev della chiesa dei santi Martiri imperiali a Reno (Nevada), operatore sanitario, 57 anni (+9 aprile 2020)

Вечная память! Eterna memoria!

 
Durante i tempi di contagio i preti fanno quel che devono fare

Riprendiamo in traduzione italiana un articolo di Terry Mattingly scritto agli inizi di marzo, prima delle chiusure imposte dal coronavirus. Nel giorno in cui ricordiamo chierici defunti in questa pandemia, ci sembra particolarmente rilevante questo articolo, che menziona un coraggioso prete antiocheno, padre Nicolas Yanney, morto di influenza spagnola per aver assistito fino all’ultimo i suoi parrocchiani ammalati nel 1918, e che ci ricorda la nostra attitudine verso l’eucaristia come dono di vita.

 
Considerazioni acustiche nel design di una chiesa ortodossa

Probabilmente nella maggior parte delle chiese ortodosse in Italia non ci poniamo neppure il problema dell’acustica interna, ma nella prospettiva della crescita delle parrocchie e della costruzione di nuovi luoghi di culto, è utile per lo meno iniziare a familiarizzarsi con i principi della propagazione del suono nelle chiese. Per esempio, avreste mai detto che la chiesa greco-ortodossa di cui vedete qui una fotografia della navata ha un’acustica interna disastrosa? Cerchiamo di capire questi principi con la traduzione italiana del saggio di Andrew Gould sull’acustica delle chiese.

 
Domande e risposte dalla corrispondenza (marzo-aprile 2020)

Padre Andrew Phillips risponde a domande su una vasta gamma di argomenti. In questo breve sunto delle risposte degli ultimi due mesi, i temi sono l’innamoramento, i convertiti, la storia dello scisma occidentale, la storia russa e l’arte moderna.

 
Il metropolita Ilarion offre consigli su cosa fare nell'auto-isolamento

Vi presentiamo in traduzione italiana i consigli offerti dal metropolita Ilarion di Volokolamsk alle domande giunte dagli spettatori del programma “La Chiesa e il mondo” sul modo migliore di passare i periodi di isolamento in casa.

 
I canti della quarantena della "corale improvvisata" della diocesi di Chersoneso

Nella nostra diocesi in Francia, un gruppo di coristi e coriste si è riunito in una "corale improvvisata" che ci aiuta a passare il periodo di isolamento con i canti di chiesa che riescono ad armonizzare a distanza. Ascoltate il risultato dei loro sforzi:

Tropario di Pasqua in greco, latino e slavonico

“Ecco lo sposo...”, tropario del Mattutino dei primi tre giorni della Settimana Santa

“Della tua mistica cena...”, cherubico del Giovedì Santo

“Nella carne hai dormito...”, esapostilario del Mattutino di Pasqua

Tropario di Pasqua in georgiano

 
Cinque lezioni spirituali dal coronavirus

Vi presentiamo in traduzione italiana una riflessione dell'arciprete Geoffrey Korz, che nota gli aspetti positivi e negativi delle reazioni dei cristiani ortodossi alla crisi del coronavirus, e le lezioni che tutti noi possiamo trarne, se lo vogliamo.

 
Visita virtuale dei monasteri del Monte Athos

Sul sito web Mountathos360.com, con un programma in greco, inglese e russo, è disponibile online un tour virtuale dei 20 principali monasteri del Monte Athos.

Con il tempo, il sito programma di mettere online anche le visite di diversi eremi, celle e grotte del Monte Santo.

 
Come un monastero in Michigan è rimasto aperto per la Pasqua senza alcuna restrizione

Vi presentiamo una notizia decisamente controcorrente rispetto a quelle che hanno coinvolto le chiese ortodosse a causa della recente pandemia: la storia di come il monastero di san Sabba nel Michigan ha potuto restare aperto per tutta la Quaresima, e perfino tenere nel suo chiostro (nella foto) una piena funzione della notte pasquale con il pieno supporto delle autorità e senza alcuna conseguenza dannosa.

 
Chiese di san Giorgio intorno al mondo – galleria fotografica

In onore di san Giorgio il Grande Martire (memoria: 23 aprile/6 maggio), OrthoChristian.com presenta una galleria di foto di alcuni tra i più bei luoghi di culto dedicati al santo, dalla Palestina al Caucaso, dalla Siberia al Texas.

 
Gli scismatici tentano di impadronirsi della chiesa canonica di un villaggio il giorno stesso in cui il rettore si addormenta nel Signore

Mai abbassare la guardia di fronte allo scisma fanariota in Ucraina: quando l’arciprete Leonid Delikatny (nella foto) si è addormentato nel Signore dopo aver difeso per un anno la sua chiesa (spesso con veglie notturne al gelo invernale) dagli attacchi degli scismatici, questi ultimi si sono ripresentati il giorno stesso della sua morte con smerigliatrici e piedi di porco, picchiando i parrocchiani in lutto e tentando di impadronirsi della chiesa. Vi presentiamo il resoconto in traduzione italiana, in memoria di padre Leonid e in sostegno ai suoi coraggiosi parrocchiani, sperando che l’indignazione per queste porcate pseudo-ecclesiali non venga meno in nessuno di noi.

 
Luci e ombre della nuova cattedrale militare della Russia

La chiesa che vedete in quest'immagine è la cattedrale delle forze armate della Russia, costruita nel Parco dei Patrioti vicino a Mosca.

Il 9 maggio 2020 (75° anniversario della vittoria nella Grande Guerra Patriottica) è il giorno previsto per la consacrazione della chiesa: le restrizioni dovute al coronavirus, se non faranno saltare la consacrazione in questo giorno altamente simbolico, ridurranno comunque fortemente la cerimonia e la sua portata pubblica.

La chiesa è studiata come il punto focale di un parco della rimembranza dei caduti russi in tutte le guerre, èd è circondata da giardini che servono come mausolei commemorativi di tutti i russi che hanno versato il loro sangue nei conflitti attorno al mondo.Il complesso include percorsi con memoriali fotografici di innumerevoli caduti, e anche testimonianze come la terra dei cimiteri in cui riposano soldati russi (una di queste urne proviene dal cimitero monumentale di Torino, dove sono sepolti diversi partigiani dell'Unione Sovietica morti in Piemonte).

Eccovi un video di presentazione della chiesa e del complesso memoriale.

La presenza di immagini sovietiche nelle vetrate (che riportano simboli delle forze armate) e in alcuni dei murali del percorso storico di rimembranza ha sollevato polemiche, come si poteva immaginare.

Un appello aperto al patriarca Kirill è stato firmato da decine di accademici russi, tra i quali il nostro amico Aleksej Lidov. Questi esperti, pur riconoscendo che le immagini sovietiche non hanno alcun ruolo iconografico nella chiesa, nondimeno mettono in guardia contro l'inclusione dello stalinismo in un contesto ecclesiale.

Aspettiamoci pure che questa iniziativa finisca sotto i riflettori della propaganda russofoba, e che vi finisca alla grande... ma almeno cerchiamo di sapere di che cosa si sta parlando.

 
Arciprete di 91 anni guarisce dal coronavirus

Con tante notizie tragiche che ci circondano, una notizia positiva tra i preti anziani non può che riportare speranza.

L'arciprete Vasilij Lesko (nella foto), di 91 anni, è stato dimesso il 6 maggio dall'ospedale di Borovlyany (regione di Minsk, Belarus') in seguito a 24 giorni di trattamento dopo essere stato trovato positivo al Covid-19. Per 7 di questi giorni è stato ricoverato in in terapia intensiva sotto ventilatore.

Padre Vasilij, che viveva presso il monastero di santa Elisabetta a Minsk, è tornato al suo villaggio natale per un periodo di convalescenza, e si dichiara pronto a tornare a un normale regime di preghiera.

 
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