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Nuove nomine episcopali

In una serie di nuovi assegnamenti di cattedre episcopali, decisi dall'ultima sessione del Santo Sinodo della Chiesa ortodossa russa, abbiamo deciso di segnalare un paio di casi relativi a due esarcati geograficamente molto distanti:

1) Il vescovo Veniamin (Tupeko, a sinistra nella foto) di Borisov e Mar'ina Gorka è stato assegnato come nuovo esarca patriarcale della Bielorussia, al posto del metropolita Pavel, che passa nel Kuban. La scelta di un vescovo locale bielorusso in questi tempi di tensione a Minsk riflette una politica di fiducia nella gestione autonoma degli affari locali dell'esarcato bielorusso.

2) Lo ieromonaco Pitirim (Dondenko, a destra nella foto) di Singapore è stato eletto come vescovo di Giacarta, e si prenderà cura dello sviluppo dell'Ortodossia in Indonesia. Questo è il secondo caso (dopo quello del vescovo Feofan di Corea) di un vescovo assegnato a una diocesi locale del nuovo esarcato patriarcale del sud-est asiatico.

 
Video di un pellegrinaggio alla Lavra di Pochaev

La Lavra di Pochaev, come molti famosi monasteri, è dedicata alla festa della Dormizione della Madre di Dio (una festa estiva che facilita lo spostamento e l'afflusso dei pellegrini).

Quest'anno, la processione di 250 chilometri da Kamenets-Podolskij a Pochaev, nonostante tutte le difficoltà dovute all'epidemia e un tempo poco clemente, ha radunato tra 5.000 e 10.000 persone. Osserviamo nel video qui sotto alcuni momenti del loro percorso.

(Video non più disponibile - chiedetevi perché)

 
Allo studio la canonizzazione di un famoso medico russo

Il 25 agosto 2020, i metropoliti Luka di Zaporozh'e e Varsonofij di Vinnitsa (nella foto) hanno tenuto un incontro per studiare la canonizzazione di Nikolaj Ivanovich Pirogov (1810-1880), il padre della chirurgia militare russa, un uomo notevole per scienza e per fede. Entrambi i metropoliti hanno un interesse per la sua figura per ragioni geografiche (Pirogov morì a Vinnitsa, dove è sepolto nella cripta di una chiesa) o professionali (il metropolita Luka ha alle spalle una carriera di chirurgo). Speriamo di venire a sapere di più sulla vita di fede di questo medico, che ha anche legami con l'Italia (fu lui a curare Garibaldi dopo la ferita all'Aspromonte nel 1862).

 
Le dimissioni di padre Andreas Konanos

Ogni volta che un sacerdote ortodosso si dimette dal suo servizio, il fatto provoca dubbi e incertezze. Quando poi il sacerdote in questione è una figura molto nota come l’archimandrita Andreas (Konanos, nella foto), questi dubbi non fanno che moltiplicarsi. Poiché lo stesso padre Andreas non ha voluto spiegare il suo gesto, cerchiamo di presentarvi in traduzione italiana una garbata e attenta analisi delle possibili motivazioni, che studia le possibili influenze mondane sulla vita di un prete monaco.

 
Domande e risposte dalla corrispondenza (luglio - agosto 2020)

Eccovi in traduzione italiana l’ultima serie aggiornata delle risposte di padre Andrew Phillips ai suoi corrispondenti.

 
Riscossa in Montenegro

Quando a un popolo è permesso di esprimere pacificamente la propria opinione, difficilmente la demagogia riesce a prevalere. A differenza dell’Ucraina, dove un nazionalismo anti-ortodosso è stato imposto con la forza da una minoranza violenta, in Montenegro lo stesso tipo di nazionalismo è stato sconfitto a base di processioni della croce e di voto elettorale. Vediamo come, in traduzione italiana, nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.

 
Le onorificenze dei preti nella Chiesa ortodossa russa

Vi presentiamo in traduzione italiana una spiegazione dettagliata dei gradi onorifci (consistenti in paramenti e ornamenti liturgici, titoli clericali e privilegi) che segnano il cammino della vita di un prete della Chiesa ortodossa russa. Così come gli avanzamenti di grado in qualsiasi struttura gerarchica, queste onorificenze aiutano a capire il tempo di servizio che il prete ha offerto alla Chiesa, e possono anche indicare riconoscimenti per meriti speciali.

 
Padre Seraphim (Rose) come simbolo dei nostri tempi

A quasi 40 anni dalla sua morte, lo ieromonaco Seraphim (Rose) è ancora un simbolo non solo di una profonda Ortodossia in Occidente, ma un punto di riferimento per i cristiani ortodossi in tutto il mondo. Vi invitiamo a leggere in traduzione italiana le considerazioni del monaco Vsevolod (Filippev), scritte nel 2001, ma ancora straordinariamente attuali.

 
Ancora una volta il Tomos non ha aiutato: perché il "Poroshenko montenegrino" ha perso le elezioni

Eccovi in traduzione italiana l’analisi di Kirill Aleksandrov sulle ragioni della sconfitta elettorale in Montenegro.

 
Una lettera aperta alle attrici porno delle fantasie di mio marito

Vi presentiamo in traduzione italiana una riflessione scritta in forma piuttosto insolita, su un fenomeno che è diventato una piaga globale dal tempo della diffusione di Internet (e che nell’epoca degli smartphone cattura ormai anche i preadolescenti). Il sito che contiene questa riflessione, oltre a una montagna di materiale informativo, è Fight The New Drug, che propone una lotta contro la pornografia non per ragioni religiose o di costume, ma con un occhio scientifico agli effetti devastanti della pornografia sul cervello umano, sulle relazioni interpersonali e sulla società.

 
"Il popolo" ha sempre ragione?

In un tempo di turbolenze sociali che potrebbero facilmente sfociare in nuove rivoluzioni, è utile farsi la domanda se "il popolo" ha ragione nella sua interezza. Seguiamo in traduzione italiana le considerazioni di padre Dmitrij Shishkin su questo argomento.

 

 
Tolkien, uno sguardo cristiano sull’uomo e sul mondo

Ringraziamo Paolo Gulisano per l'intervista che ci ha fatto sulla visione cristiana di J.R.R. Tolkien (nella foto), e che ha presentato sul suo blog e sul blog Ricognizioni, dove già èra apparsa un'intervista sulla Trilogia cosmica di C.S. Lewis.

 
Gérard Depardieu si converte all'Ortodossia

L'attore francese Gérard Depardieu, 71 anni, ha deciso di convertirsi all'Ortodossia ed è stato ricevuto in seno alla Chiesa ortodossa russa il 4 settembre 2020, per mezzo del battesimo, nella cattedrale di Rue Daru a Parigi.

Questi sono i fatti. Sulle opinioni inizieranno presto i conflitti, ai quali peraltro l'attore è abituato da anni. Per ora non possiamo che fare al nuovo ortodosso i nostri più cari auguri, e a sperare che riesca ad armonizzare in modo ideale la sua vita spirituale e il suo status di celebrità.

Pour de longues années! Многая лета! Per molti anni!

 
Il secolo del dominio di Costantinopoli sulla Chiesa moderna

Eccovi la traduzione italiana di una breve presentazione, fatta dal portale Russian Faith, di un saggio dello storico ortodosso americano Matthew Namee sul cambiamento di tendenza del Patriarcato ecumenico, spinto a cercare il predominio sul mondo ortodosso per cercare di riconquistare la base di fedeli e di sicurezza che il periodo post-ottomano gli aveva sottratto.

 
Le profezie dei santi Cosma d'Etolia e Paissio l'Agiorita sulla liberazione dei Balcani e di Costantinopoli

Le ultime vicende legate a Santa Sofia hanno riportato alla luce discussioni sulle profezie di san Cosma d’Etolia e dell’anziano Paissio del Monte Athos sul futuro di Costantinopoli. A questo proposito vi presentiamo in traduzione italiana un articolo di Athanasios Zoitakis, docente di storia della Chiesa a Mosca e redattore capo dell'edizione greca di Pravoslavie.ru.

 
Sull'abbandono del sacerdozio da parte di Andreas Konanos

Partendo ancora dal caso dell’ex archimandrita Andreas (Konanos, nella foto), padre Valerij Dukhanin ci offre alcune riflessioni sull’effetto devastante che ha sui fedeli l’abbandono del ruolo di un loro pastore, oltre che sui rischi sulla vita spirituale di una carriera nella psicologia secolare.

 
L'Incontro dell'icona della Madre di Dio di Vladimir

Vi presentiamo la galleria fotografica della Veglia e della Liturgia alla recente festa patronale del monastero Sretenskij di Mosca. Al di là della solennità della funzione, vi invitiamo a notare come questi momenti siano una festa di tutto il popolo di Dio: uomini e donne, giovani e anziani, laici e chierici, monaci e famiglie, in un autentico riflesso del regno di Dio sulla terra.

 
Arnaud Gouillon, enfant terrible di un'Europa dalla memoria corta

Vi presentiamo in traduzione italiana un articolo sulla vita e sull’opera di Arnaud Gouillon (nella foto), fondatore di "Solidarité Kosovo" e provvidenziale aiuto nel rettificare i torti che il popolo serbo ha subìto negli ultimi decenni.

 
Il "loro" e il "nostro" cristianesimo: cosa accadrà domani?

È interessante vedere il cristianesimo occidentale attraverso gli occhi di un ortodosso ucraino timoroso che la sua Chiesa abbia a patire gli effetti del “progresso” che nei nostri paesi sta trasformando i credenti (o i pochi rimasti tali) in reliquie del passato. Vediamo in traduzione italiana cos’ha da dire Kirill Aleksandrov su un confronto come questo.

 
Sulla libertà della Chiesa ucraina

Vi presentiamo in traduzione italiana l’intervista all'archimandrita Markell (Pavuk, nella foto), insegnante e confessore all'Accademia Teologica e al Seminario di Kiev, che ci offre alcuni dati poco noti e un punto di vista molto genuino sullo status dell’Ortodossia in Ucraina.

 
L'inevitabile lotta per l'inevitabile Chiesa locale

Come sempre, padre Andrew Phillips ci presenta una voce profetica per il futuro dell’Ortodossia. E come sempre, noi abbiamo il potere di facilitare questo futuro, oppure di ostacolarlo aggrappandoci a sogni che già più volte si sono dimostrati fallimentari. Leggiamo in traduzione italiana i suoi avvertimenti, che ci saranno utili se abbiamo orecchie per udire.

 
Due tipi di visite episcopali e due mentalità emergenti

Le visite tra vescovi e le loro concelebrazioni non sono solo un segno di contatto fraterno, ma anche di unità ecclesiale. Oggi, a causa delle sciagurate decisioni che hanno portato a un profondo conflitto nel mondo ortodosso, vediamo emergere due diverse mentalità, che notiamo in due visite episcopali recenti:

1) in Montenegro, la visita di due vescovi ucraini (nella foto) diventa occasione di confessare insieme la stessa fede perseguitata da governi anti-ecclesiali;

2) a Cipro, la visita del patriarca d’Alessandria causa problemi e imbarazzo non solo a causa del suo passato riconoscimento degli scismatici ucraini, ma ancor più per la mancata corrispondenza delle sue promesse con i suoi comportamenti effettivi.

A noi sembra chiaro quale delle due mentalità rifletta la genuinità del cristianesimo ortodosso, e quale sia il frutto dello scendere a patti con la mentalità di questo mondo.

 
La Chiesa ortodossa in America mette in vendita la sua sede di rappresentanza

Già a febbraio del 2020 la OCA (Chiesa ortodossa in America) ha stabilito che la proprietà della sua cancelleria metropolitana a Syosset, presso il centro di Long Island nello stato di New York (nella foto), non è più finanziariamente sostenibile.

Dall'inizio di settembre la proprietà è in vendita, e chi vuole farsi un'idea della grandiosità del luogo, valutato sei milioni e mezzo di dollari, può vederlo sul sito dell'agenzia immobiliare che ne cura la vendita.

Prima che i soliti difensori della povertà (degli altri) gridino allo scandalo di una villa coloniale con 17 camere da letto e un parco di 60.000 metri quadrati usata come sede di rappresentanza di una chiesa con meno di centomila fedeli effettivi, occorre ricordare alcuni dati importanti:

1) la proprietà fu acquistata alla fine del 1957 per la somma nominale di un dollaro (!) da precedenti proprietari desiderosi di lasciare la casa a un ente caritativo. Anche con tutti i pagamenti delle tasse annesse al passaggio di proprietà, la sede costò alla Chiesa meno di un decimo del valore nominale.

2) alla fine degli anni '50 le chiese erano ancora piene (chi vuole accertarsene ha solo da paragonare le foto delle riunioni dei parrocchiani di allora con quelle di oggi), e il numero di fedeli effettivi era molto più alto di quello odierno, tale che una sede di rappresentanza come questa non risultasse sproporzionata alle finanze ecclesiali.

3) in quegli anni il metropolita Leonty era di base a New York, e la sede di Syosset era ragionevolmente al centro della sua diocesi locale e dell'intera metropolia americana da lui presieduta.

Forse fu proprio l'autocefalismo degli anni successivi a gettare fumo negli occhi dei successori del metropolita Leonty, che da una parte vollero portare a Washington la sede metropolitana per giustificare pienamente l'autocefalia americana (con il risultato spiacevole di un metropolita che aveva la sua residenza ufficiale in una diocesi diversa da quella da lui presieduta), e dall'altra vollero fare il passo più lungo della gamba sognando una Chiesa locale di cui non avevano le infrastrutture, mirando al prestigio diplomatico mentre già da almeno 50 anni avrebbero dovuto seriamente valutare un ridimensionamento pastorale e missionario.

Sia quel che sia, visto che le lezioni americane tendono spesso a riproporsi in Europa, possiamo imparare un'altra lezione su come NON sviluppare una Chiesa ortodossa autocefala dalle nostre parti.

 
La vita americana attraverso gli occhi di uno ieromonaco da Kiev

Sergej Mudrov ci fornisce un’altra testimonianza di vita ortodossa in Occidente attraverso la traduzione italiana della sua intervista allo ieromonaco Anatolij (Kimbirskij, nella foto), che si è trasferito dalla Lavra delle Grotte di Kiev al servizio alla ROCOR a San Francisco. Padre Anatolij è un raro caso di prete sposato che in seguito alla dissoluzione del suo matrimonio ha continuato il suo servizio come prete monaco, e fa molte osservazioni pertinenti su entrambe le forme di servizio, così come sulle differenze tra paesi a maggioranza e a minoranza cristiana ortodossa.

 
Terminano i lavori sui mosaici della cattedrale di san Sava a Belgrado

Vi presentiamo in traduzione italiana un breve servizio su un momento tanto atteso: il completamento dei lavori nella nuova cattedrale di Belgrado.

 
Il comma giovanneo

Il cosiddetto “comma giovanneo” è un cenno alla Trinità nella prima lettera di san Giovanni, noto a tutti gli studiosi del Nuovo Testamento e piuttosto controverso quanto ad autenticità. Vediamo in traduzione italiana come padre John Whiteford spiega da un punto di vista cristiano ortodosso questo passo, le sue particolarità e le origini delle polemiche che lo circondano.

 
La pittura dei murali iconografici al monastero di san Gregorio Palamas

È raro poter presentare in poco tempo la costruzione di una chiesa e la realizzazione del suo piano iconografico: è quel che è successo al monastero di san Gregorio Palamas a Perrysville, nell’Ohio (di cui vi abbiamo già fornito il progetto di ricostruzione). Oggi vi offriamo in traduzione italiana la presentazione del piano iconografico già in fase avanzata, opera del pittore Vladimir Grygorenko e di sua moglie Olga Rusanova.

 
Un terzo presidente chiede al Fanar l’autocefalia dei propri scismatici

Dopo Poroshenko e Đukanović, un terzo capo di stato si è appellato al Fanar per chiedere l’autocefalia per la strutura scismatica del proprio paese. Si tratta di Stevo Pendarovski (nella foto), presidente della Macedonia del Nord, che ha una fazione autocefalista "riconosciuta" ai tempi del regime di Tito come arma di indebolimento della Chiesa ortodossa serba. Ora il Fanar ha in mano una spada a doppio taglio: a differenza di quanto accadeva in Montenegro (e pure tra i sostenitori dello stesso Poroshenko!), il governo di Skopje gode del supporto della maggioranza della popolazione del paese, per cui, almeno dal punto di vista strettamente politico-statale, una proclamazione di autocefalia locale sarebbe un gioco facile. In compenso, una simile mossa alienerebbe per sempre la solidarietà degli ortodossi serbi, oltre a creare imprevedibili onde di malcontento tra i greci, proprio in quei territori del nord che sono stati un punto molto delicato nei rapporti tra il Fanar e la Chiesa di Grecia. La regione, dal punto di vista ecclesiale, non è stabile da un secolo a questa parte, e con una mossa sbagliata può ricadere in un altro secolo di instabilità, che getterà il più completo ridicolo sull’Ortodossia. Mentre vi presentiamo un articolo di approfondimento, pensiamo che qui sarebbe appropriato l'aforisma di Ennio Flaiano: "La situazione è grave ma non è seria".

 
La Bielorussia che non vi fanno vedere

La foto che potete vedere qui sopra rappresenta l’altra Bielorussia, quella maggioritaria, che non si riconosce nelle ondate di protesta delle ultime settimane e che non vuole svendere il proprio paese nell’ennesima rivoluzione colorata. Parlando di colori, quelle che vedete in questa foto sono le bandiere nazionali, che i cittadini più autentici del paese non hanno paura di portare in piazza. Ma le bandiere delle proteste anti-governative, quelle che i nostri media vi hanno mostrato fino alla nausea, erano in gran parte le bandiere bianco-rosse della repubblica popolare del 1918-1919. Quello che i nostri media si sono ben guardati dallo spiegare è che l’ultima volta che quelle bandiere hanno sventolato legalmente a Minsk è stato durante il periodo dei collaborazionisti del nazismo. I bielorussi di oggi ricordano ancora che l’occupazione nazista è costata lo sterminio di un quarto della popolazione del paese... forse questa è una notizia che avrebbero dovuto riportare, almeno per par condicio, quelli che si sono affrettati a riempire i video, i giornali e le teste di immagini di folle in protesta. Chissà cosa diranno di fronte a queste altre folle, che protestano contro le proteste?

 
Una preghiera per il metropolita Theodosius

Sua Beatitudine il metropolita Theodosius (Lazor, nella foto), primate emerito della Chiesa ortodossa in America, è morente. La sua Chiesa ci chiede di pregare per lui e per quanti hanno cura di lui presso la sua residenza al monastero di sant’Herman in Pennsylvania.

 
Matushka con 17 figli eletta al Consiglio della Federazione Russa

Maria Lvova-Belova (nella foto), moglie di un prete di Penza e da 12 anni attiva in progetti di beneficienza, è stata eletta al Consiglio della Federazione Russa (l’equivalente del nostro Senato) dalle autorità della sua regione. Vi presentiamo la notizia di un esempio di femminismo che approviamo con tutto il cuore.

 
Gli afroamericani devono guardare all'Ortodossia per la pace in un'America violenta

Kaleb, un giovane ortodosso afroamericano, insegna ai suoi fratelli la via per la pace attraverso la fede ortodossa e l’esempio dei santi ortodossi africani.

 
Per che cosa si assegna ora un Oscar

Il più ambito dei premi cinematografici, secondo le nuove regole dell'American Film Academy, potrà essere richiesto solo da film che soddisfano criteri di “inclusività” razziale e sessuale, sia nelle trame dei film che negli apparati di produzione. In pratica, ora l’America sta riproducendo nel proprio mondo la censura sovietica, e questo non può scappare agli occhi degli osservatori ortodossi russi, che ci offrono anche, in traduzione italiana, alcuni consigli per contrastare questo degrado e offrire ai nostri figli un futuro più sereno nel capo dei modelli da imitare.

 
Storie dal ghetto

Leggiamo in traduzione italiana le storie di Dejan Baljosevic, uno degli abitanti dell’enclave serba (o “ghetto”, per dirla in una sola parola) di Orahovac, in Kosovo e Metohija. Impariamo cosa significa essere fedeli a Cristo in una terra crocifissa... può tornarci utile, se (o quando) capiterà lo stesso anche a noi.

 
Crolla uno storico orfanotrofio greco in Turchia

Sull'isola di Prinkipos (in turco Büyükada) è crollato il più grande edificio in legno d'Europa (e secondo più grande del mondo), di circa 20.000 metri quadrati. Costruito nel 1898 come albergo e casinò della Compagnie Internationale des Wagons-Lits (la compagnia ferroviaria che operava l'Orient Express), fu venduto nel 1903 quando il sultano Abdul Hamid II non rinnovò la sua licenza. Acquistato da Eleni Zarifi, moglie di un banchiere greco, fu donato al Patriarcato di Costantinopoli, che lo usò come orfanotrofio fino alla sua chiusura forzata nel 1964. Ripreso dal Patriarcato nel 2005 con una sentenza della Corte europea dei diritti umani, era ormai caduto in rovina. Il patriarca Bartolomeo aveva chiesto tempo per trasformarlo in un centro globale per la salvaguardia dell'ambiente.

 
Il monastero di Platina minacciato dagli incendi

La fraternità del monastero di sant'Herman dell'Alaska (nella foto), minacciata dagli incendi boschivi che stanno devastando la California, ha inoltrato una richiesta di preghiere, a cui rispondiamo volentieri, ricordando l'enorme contributo che questo monastero ha dato alla crescita dell'Ortodossia in tutto in mondo occidentale.

 
In memoriam: Stephen F. Cohen

Il 18 settembre è morto a New York Stephen Cohen (nella foto), un autentico giornalista dalla schiena dritta.

Vi invitiamo a leggere l'elogio funebre che ne fa il nostro amico Saker, e se queste parole vi dicono qualcosa, a rileggervi alcuni suoi contributi che abbiamo pubblicato o evidenziato sul nostro sito:

- l'analisi delle distorsioni sulla Russia operate dai media americani;

- l'intervista a Edward Snowden a Mosca;

- l'invito a riconsiderare Putin, che richiama un'altra attenta analisi delle distorsioni mediatiche odierne.

 
Una passeggiata autunnale attraverso il Cremlino di Rostov

Vi presentiamo una galleria fotografica che mette assieme il clima di questi giorni con una delle meraviglie architettoniche dell’Ortodossia russa.

 
Le sfide del "vescovo" Pysyk: cosa possiamo imparare dai membri della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina"

Anche un orologio rotto segna l’ora esatta un paio di volte al giorno. In mezzo a una serie di prevedibili menzogne in una sua intervista, Nestor Pysyk (nella foto), uno dei membri dell’episcopato degli scismatici ucraini, solleva interrogativi che spingono anche la Chiesa canonica a pensare al proprio ruolo. Vi presentiamo in traduzione italiana i frutti di questa riflessione.

 
La Russia mette Netflix di fronte a una scelta sui cartoni a tema LGBT

Dovremmo guardare più spesso alla Russia per le soluzioni legali ai problemi sociali più insidiosi, che creano caos in tutto il mondo.

Le soluzioni legali russe sono spesso tanto efficaci quanto chirurgicamente "mirate": un caso emblematico è la scelta davanti a cui è stata messa la chiesa di Scientology: o presentarsi in Russia come ente religioso no-profit (perdendo tutti i benefici derivanti dal copyright sul suo nome e sui suoi servizi a pagamento), oppure come società commerciale (perdendo tutti i benefici dovuti allo status di ente religioso). Il fatto che Scientology abbia scelto immediatamente lo status commerciale ne ha minato definitivamente le pretese religiose, e ha impedito che in Russia l'ente si presenti con la doppiezza che ha sconvolto tanti paesi, Italia compresa. Questa libertà di scelta ha anche impedito la consueta propaganda sulla persecuzione religiosa.

Una simile soluzione è stata impiegata nei confronti di Netflix. Invece di vietare i cartoni animati con contenuti LGBT (che violerebbero la legge russa sulla propaganda dell'omosessualità ai minori), la Russia ha semplicemente chiesto che questi cartoni siano fatti circolare nel suo territorio con un divieto ai minori di 18 anni (cosa che rende ancora più stridente la politica di dirigere i cartoni, in altri paesi, a un pubblico dai 6 anni in su). A questo punto, così come è divenuto inverosimile parlare di persecuzione religiosa nel caso di Scientology, diviene totalmente ridicolo parlare di oppressione del mondo LGBT in un paese che permette una totale libertà di scelta ai maggiorenni che possono assumersene la responsabilità.

 
Il governo indiano riconosce ufficialmente una missione ortodossa

Dopo avervi parlato degli inizi della missione ortodossa nello stato indiano dell'Andhra Pradesh, e dei suoi promettenti sviluppi, vi forniamo ora una notizia che ha in sé qualcosa di miracoloso: un riconoscimento ufficiale di questa missione da parte del governo indiano (notoriamente ostile alle presenze cristiane in India) unito a una richiesta del governo alla comunità ortodossa, perché si faccia carico di un migliaio di persone in difficoltà.

Nelle nostre vite abbiamo avuto più volte delle richieste di aiuti per progetti di sostegno sociale in India: ora, chi vuole offrire tali aiuti a un progetto diretto interamente dalla Chiesa ortodossa, ne ha la possibilità.

 
Che cosa significa essere la moglie di un prete?

Padre Andrej Lemeshonok, il confessore del convento di santa Elisabetta a Minsk, risponde alla domanda della moglie di un prete che si sente inadatta al suo ruolo. La risposta di padre Andrej contiene diversi elementi per capire il ruolo di una matushka, sia nella vita personale che nell’esperienza pastorale accanto al marito.

 
I santi, le monache e lo sfruttamento sessuale

Una testimonianza che vi presentiamo in traduzione italiana riporta episodi delle vite dei santi che si sono adoperati per salvare delle vite dalla piaga dello sfruttamento sessuale, e uno tra gli esempi che continuano ancora oggi.

 
Nuovi dettagli su come fu canonizzato sant'Innocenzo di Mosca

Sant’Innocenzo (Veniaminov), arcivescovo missionario in America e in seguito metropolita di Mosca nel XIX secolo, è stato uno dei rari santi canonizzati nel periodo sovietico. Vi presentiamo in traduzione italiana un documento inedito che proponeva la sua canonizzazione, scritto nel 1964 dal metropolita delle chiese patriarcali russe in America. Ci sembra che il documento e il desiderio di portare agli altari un santo “locale” siano rilevanti anche per tutti gli altri paesi dell’Occidente, incluso il nostro.

 
Le conseguenze della legge ucraina sui cappellani militari

Provate a immaginare che in Italia, dove la maggior parte della popolazione continua nonostante tutti gli sconvolgimenti a professarsi cattolica, ci sia un solo cappellano cattolico per tutte le forze armate (in realtà, per chi conosce un po’ di storia, dal 1878 al 1915 non ce ne fu neppure uno...), magari a fronte di decine e decine di cappellani di confessioni minoritarie: ebbene, una situazione simile avviene in Ucraina, dove una Chiesa maggioritaria, con quasi 13.000 comunità parrocchiali, può avere un singolo cappellano militare di fronte a decine di cappellani scismatici, uniati e perfino battisti. Per sapere qualcosa di più sull’ennesimo fronte (in questo caso, fronte militare) della discriminazione degli ortodossi ucraini, vi invitiamo a leggere in traduzione italiana l’ultima analisi di Kirill Aleksandrov.

 
Covid 19 – il disastro economico evitabile

Ascoltiamo da padre Andrew Phillips alcune parole in controtendenza sulla prevedibile nuova diffusione del Coronavirus e sulle conseguenze spirituali delle previsioni allarmistiche.

 
Fine della storia della legge anti-ortodossa montenegrina

È veramente un’esperienza liberatoria dare la notizia della fine di una persecuzione contro i cristiani. Leggiamo in traduzione italiana come si festeggia in Montenegro dopo che la scandalosa legge “sulla libertà di religione” (in realtà una legge di espropriazione dei beni più antichi della Chiesa ortodossa del paese) ha perso la sua pericolosità, ed è ora in corso di emendamento per diventare una vera legge sulla libertà religiosa.

 
Il pellegrinaggio di santa Parascheva diventa occasione di violazioni della libertà religiosa

L'annuale pellegrinaggio alle reliquie di santa Parascheva nella città di Iași è divenuto un banco di prova di come la legislazione anti-covid può trasformarsi in legge repressiva anti-cristiana.

Mentre nessuno mette in dubbio che il pellegrinaggio sia una fonte di grande assembramento, con grandi processioni pubbliche e raduni di fedeli nella cattedrale, sarebbe stato sufficiente sospendere questi eventi, come in effetti è stato fatto. Ma sua Eminenza il metropolita Teofan (Savu, nella foto) lamenta una serie di altre discriminazioni: a chi viene dall'esterno, è dato l'accesso a Iași per qualsiasi ragione fuorché la venerazione di santa Parascheva, attorno alla cattedrale ci sono più poliziotti che fedeli, e a chi è entrato in città per altri motivi è proibito di avvicinarsi alla cattedrale.

Non essendoci più il problema dell'assembramento di massa, queste restrizioni sono di fatto discriminazioni dirette della libertà religiosa.

 
Uno scenario ucraino per la "Chiesa" macedone

L’ingresso della questione macedone negli sconsiderati giochi di potere del Fanar sta rischiando di aprire un’altra spaccatura nel mondo ortodosso, con l’aggravante che – a quanto succede in Ucraina – gli autocefalisti godono davvero di un supporto popolare tra la popolazione macedone. Osserviamo come si sta sviluppando questo nuovo fronte nella traduzione italiana dell’analisi di Konstantin Shemljuk.

 
"Il mondo ortodosso è così multiforme e interessante"

Vi presentiamo in traduzione italiana la testimonianza di matushka Elena Mitrović, moglie russa di un prete serbo, che offre un prezioso aiuto di mediazione tra due popoli, aiutando a spiegare le particolarità di un paese (la Repubblica serba di Bosnia) sconosciuto ai più e a integrarlo con tutto il mondo ortodosso: ecco un aspetto che dovrebbe essere prioritario anche nelle nostre parrocchie e comunità.

 
Domande dalla corrispondenza (settembre 2020)

Eccovi l’ultima serie di risposte di padre Andrew Phillips alle domande dei suoi corrispondenti su vari temi, dal Monte Athos alla diaspora greca e russa, dai confronti con i cattolici romani alle origini dei copricapi clericali.

 
San Giovanni Maksimovich non era uno scismatico

Nella storia della Chiesa è successo più volte che determinate suddivisioni ecclesiali siano rimaste separate tra loro, ma non sempre si è trattato di scismi. Tuttavia, queste separazioni storiche sono usate come pretesti da scismatici veri e propri, per giudicare separazioni ben più gravi. Vediamo in traduzione italiana perché san Giovanni di Shanghai e di San Francisco non può essere usato per simili pretesti.

 
Liturgia archieratica di Rito Antico a Pskov

Il metropolita Tikhon (Shevkunov, nella foto) ci mostra come il vescovo ortodosso deve essere il vescovo di TUTTI i credenti della sua diocesi, anche quelli che per ragioni di rispetto della tradizione hanno mantenuto forme cultuali antiche, anche quelli che pregano con forme a cui egli stesso non è abituato. Nell’articolo con video che documenta la sua celebrazione di una Liturgia archieratica (la prima di questo genere a Pskov da diversi secoli), possiamo vedere e sentire questo approccio pastorale.

 
In memoriam: metropolita Gennadios (Zervos)

La Sacra Arcidiocesi Ortodossa d’Italia e Malta ha annunciato che venerdì 16 ottobre 2020 si è addormentato nel Signore il metropolita Gennadios (Zervos, nella foto), che da quasi 25 anni reggeva l'arcidiocesi dalla sede di Venezia.

Ci uniamo al lutto dei nostri fratelli, ricordando la benevolenza paterna del loro metropolita e l'ospitalità con cui spesso ci ha accolti.

Αιώνια η μνήμη! Eterna memoria!

 
Letteratura fantastica e Vangelo

Un tema che ci è particolarmente caro è il rapporto tra la letteratura fantastica e la fede cristiana. Oggi vi parliamo di due famosi autori di questo genere letterari in un paio di testi: il primo è un breve saggio sulla profondità evangelica del libro La storia infinita di Michael Ende, per la cui pubblicazione siamo grati al blog Ricognizioni; il secondo è un video con trascrizione italiana su C. S. Lewis e l’Ortodossia di padre Andrew Cuneo, rettore di una missione californiana della Chiesa Ortodossa in America.

 
Chiese di cinque province russe da una prospettiva dall'alto

Vi presentiamo le fotografie aeree di Mikhail ed Ekaterina Pogorelskij, che ritraggono chiese e monasteri di cinque province della Russia.

 
La "tomosologia" del Patriarcato di Costantinopoli (Parte 1)

Partendo dalla notizia piuttosto imbarazzante che sul sito del Patriarcato di Costantinopoli non sono più disponibili dal 2020 i testi dei tomoi d’autocefalia rilasciati nella storia dal Trono ecumenico, Pavel Darovskij ci invita a esaminare tali testi per capirne i cambiamenti avvenuti nei secoli (e le contraddizioni nella condotta del Fanar, che giustificano il tentativo di spazzare questi documenti sotto al tappeto). Nella prima parte del saggio di Darovskij, leggiamo in traduzione italiana la comparazione dei documenti d’autocefalia dal 1590 (Chiesa russa) al 1937 (Chiesa albanese).

 
Prospettive del patriarca Bartolomeo in USA e in Ucraina

In questi giorni il patriarca Bartolomeo si trova in Italia, ma le sue mire vanno ben oltre (e stanno danneggiando molti cristiani ortodossi), ed è opportuno monitorarle con attenzione. È quello che ha fatto Konstantin Shemljuk in due ottimi saggi: nel primo valuta l’inquietante demolizione della struttura dell’Arcidiocesi greca d’America per mano dello stesso arcivescovo, e nel secondo ci offre una previsione degli effetti dell’invito a una visita in Ucraina esteso il 16 ottobre dal presidente Zelenskij.

 
Mt 27:46: Perché mi hai abbandonato?

Padre John Whiteford risponde a una domanda su uno dei versetti più oscuri e drammatici della storia della passione del Signore, con una serie di citazioni patristiche che vi presentiamo in traduzione italiana.

 

 
Eterna memoria: protoierei Dimitrj Smirnov

Il 21 ottobre 2020 si è addormentato nel Signore l'arciprete Dimitrij Smirnov (nella foto), che abbiamo seguito più volte dal nostro sito. Padre Dimitrij è stato uno dei più grandi predicatori della Russia, e chi desidera può ancora apprezzare le sue doti di comunicatore, che si possono vedere in questo articolo in cui spiega come convinceva le donne a non abortire, o in questo breve video in cui sottolinea la verità delle affermazioni sulle radici cristiane della Russia.

Eterna memoria! Вечная память!

 
La farsa della cattedrale “piena” di Chernigov

Il portavoce della “Chiesa ortodossa dell’Ucraina”, Evstratij Zorja (sulla destra nella foto), testimonia come non sia necessario confutare gli scismatici ucraini per sottolinearne le assurdità: basta lasciarli parlare. Osservate con attenzione il resoconto della vanteria di Zorja, che afferma di avere avuto più fedeli alla sua liturgia domenicale di quanti ne abbia avuti il metropolita Onufrij a Kiev, e comparatelo con le fotografie messe in rete dallo stesso Zorja sul suo account di Facebook. Poiché il tema riguarda la crisi ucraina, abbiamo messo il resoconto nella sezione “Confronti” dei documenti, ma confessiamo di essere stati fortemente tentati di collocarla nella sezione umoristica del sito.

 
La "tomosologia" del Patriarcato di Costantinopoli (Parte 2)

Chiudiamo con la seconda parte la magistrale lezione di storia (e di derive teologiche) di Pavel Darovskij, che speriamo possa essere citata a tutti i sedicenti esperti di ecumenismo o di politiche vaticane che sostengono che “nel mondo ortodosso manca il dialogo tra le Chiese”, e sia loro ricordato che per parlare di Ortodossia bisogna per lo meno conoscerne i documenti più importanti.

 
L’arcivescovo di Cipro commemora gli scismatici ucraini senza il consenso del suo Sinodo

Alla Liturgia del 24 ottobre 2020, l’arcivescovo Chrysostomos di Cipro (nella foto) ha commemorato il capo della “Chiesa ortodossa dell’Ucraina” Epifanij Dumenko, contraddicendo le proprie stesse esortazioni a non riconoscere gli scismatici ucraini senza un consenso inter-ortodosso. Per di più gli mancava anche il consenso del Sinodo della sua stessa Chiesa. Alla Liturgia (con una consacrazione episcopale) era presente anche il metropolita Athanasios di Limassol, che aveva dovuto subire lo scorso anno l’inganno del patriarca Theodoros d’Alessandria, giunto nella sua diocesi a commemorare gli scismatici dopo aver promesso di non farlo. Alla commemorazione degli scismatici da parte del suo stesso primo ierarca, il metropolita Athanasios è uscito immediatamente dalla chiesa in segno di disaccordo. Ora è giunto il momento per molti altri segni simili da parte di chi non si vuole sottomettere alle inqualificabili azioni e agli squallidi voltafaccia della mafia fanariota.

 
Notizie tristi dal Monte Athos

Padre Andrew Phillips ci presenta le parole di un noto padre spirituale del Monte Athos, l’anziano Gavriil (nella foto), che senza mezzi termini denuncia la corruzione del Monte Athos al servizio di un’ideologia che non ha paura di definire infernale. Leggiamo in traduzione italiana come la capitolazione alla causa degli scismatici ucraini sta infettando il Monte Athos di mentalità anti-ortodossa.

 
I monasteri rupestri della Crimea

Ieri vi abbiamo presentato una denuncia piuttosto preoccupante sulle condizioni presenti del Monte Athos. Siamo consapevoli che molti ortodossi, nel nostro paese, non hanno altri punti di riferimento monastico se non il Monte Athos, e ci dispiace che il loro mondo sia così scosso dalle notizie presenti. Ci preme tuttavia ricordare che il Monte Athos è solo uno dei luoghi monastici dell’Ortodossia (per quanto importante), e che molti altri aspettano solo di essere scoperti. Oggi ve ne presentiamo uno dei meno conosciuti, sotto forma di galleria fotografica.

 
Documento di quattro metropoliti della Chiesa di Cipro

Di fronte al voltafaccia dell’arcivescovo Chrysostomos di Cipro (ancor più ignobile in quanto il primate cipriota si era proposto come voce della neutralità nella crisi ucraina e come mediatore nel rispetto della sinodalità), non si è fatta attendere la reazione di quei vescovi di Cipro che ancora rispettano l’Ortodossia al di sopra delle convenienze personali. Leggiamo in traduzione italiana l’appello di quattro membri del Santo Sinodo di Cipro di fronte agli abusi del loro primate.

 
Hristos.it ci chiede un aiuto

Il portale www.hristos.it è di fronte al rinnovo del proprio dominio Internet. Vi invitiamo a visitarlo, ad apprezzarne i contenuti, alcuni davvero originali (è l’unica fonte in italiano a proporre sondaggi su temi di fede e pratica ortodossa), che aiutano ad ampliare il panorama dell’Ortodossia in lingua italiana. Come tante iniziative messe in piedi da poche persone di buona volontà, si affida all’aiuto dei propri lettori per sopravvivere: se leggete e apprezzate i suoi contenuti, potrete considerare anche di offrire un contributo (il sito ha una sua area per le donazioni) per mantenere il portale in vita.

 
Come parlare di Dio ai bambini: 5 errori che fanno i genitori

Vi presentiamo in traduzione italiana alcuni suggerimenti dell'arciprete Andrej Bliznjuk, insegnante della scuola di san Pietro a Mosca, sugli sbagli da evitare di fronte alle domande strane o imbarazzanti che i bambini possono fare ai genitori sui temi della fede.

 
La visita del capo del Fanar a Roma: cosa può aspettarsi l’umanità?

Gli incontri tra un papa di Roma che sembra prendere sempre di più le distanze dal Cattolicesimo romano e un patriarca di Costantinopoli che sembra prendere sempre di più le distanze dall’Ortodossia possono essere un preludio all’azzeramento delle rispettive divergenze ecclesiali... ma siamo sicuri che questa strada ci porti nella direzione giusta? Leggiamo nella traduzione italiana dell’analisi di Konstantin Shemljuk le ragioni per sentirci piuttosto inquieti per questi sviluppi.

 
Un ricordo sui social media della lettera del metropolita di Kiev al Fanar nel 2008

Di fronte ai ripetuti tentativi di fare del defunto metropolita Vladimir (Sabodan, nella foto) di Kiev un campione dell’autocefalismo ucraino, l’arcivescovo Iona (Cherepanov) di Obukhov ci ripresenta le parole del 2008 di sua Beatitudine, che avvertiva il patriarca Bartolomeo nei pericoli e delle deviazioni di una sua ingerenza in Ucraina.

 
Risposte alle argomentazioni degli abortisti

La Chiesa ortodossa non sente il bisogno di produrre continui documenti ufficiali sulle cose più ovvie, e una di queste cose ovvie (ai primi cristiani come agli ortodossi di oggi) è che l’aborto è pari all’omicidio. Tuttavia, è necessario avere risposte adeguate alle molte insidiose argomentazioni dei sostenitori dell’aborto. Eccovi in traduzione italiana una lista di queste risposte, originariamente pensate per la scena americana (in cui questo dibattito è più acceso che mai), ma in massima parte adattabili anche alla situazione italiana. Leggiamole, impariamo a farle nostre e discutiamone, soprattutto con gli adolescenti e i giovani adulti.

 
Eterna memoria: metropolita Amfilohije (Radović)

Al mattino del 30 ottobre 2020, sua Eminenza il metropolita Amfilohije (al secolo Risto Radović, nella foto) del Montenegro e del Litorale si è addormentato nel Signore, dopo avere ricevuto i santi misteri, presso la clinica pneumologia di Podgorica. Aveva 82 anni, e oltre alla carica di metropolita del Montenegro, era stato anche locum tenens patriarcale della Chiesa ortodossa serba durante la malattia e dopo il decesso del patriarca Pavle. La causa della morte è stata una complicazione polmonare collegata al Covid, anche se il metropolita, risultato positivo agli inizi di ottobre, era ormai da diversi giorni libero dal virus.

Vladika Amfilohije era molto legato al nostro paese: aveva studiato presso il Pontificio Istituto Orientale, conosceva bene l’italiano ed era un esempio di come si può vivere serenamente presso il cuore del mondo cattolico romano senza svendere la propria fede ortodossa. Noi lo abbiamo incontrato in diverse occasioni, ma quella che rimarrà più profondamente nella nostra memoria è la visita fatta al monastero di Cetinje nel 2003, quando volle che celebrassimo la Divina Liturgia in italiano nella cappella della sua sede metropolitana, presso le reliquie di san Pietro di Cetinje e sotto la sua attenta supervisione. L’Ortodossia in Italia perde con lui un grande amico e difensore.

Eterna Memoria! Вјечнаја памјат!

 
È un peccato portare a battezzare un bambino all'insaputa del padre?

Nei matrimoni misti con un coniuge ortodosso, in Italia, nella stragrande maggioranza dei casi il coniuge ortodosso è la madre. Quando ci sono dei disaccordi sul battesimo dei figli, spesso la madre cerca la Chiesa non come via di salvezza, ma come alleata nel perseguimento dei propri capricci. Purtroppo, nel fare così, la madre viola uno dei principali comandamenti del matrimonio cristiano: la facoltà del marito di avere l’ultima parola nelle decisioni familiari (il riferimento, che è letto in ogni matrimonio ortodosso, è Efesini 5). Questo non solo non offre al figlio una crescita ideale nella fede, ma spesso allontana il marito dall’essere un potenziale nuovo cristiano ortodosso. Leggete in traduzione italiana la risposta di padre Roman Posypkin e il relativo commento editoriale per una serie di illuminanti considerazioni in proposito.

 
La Chiesa di Cipro in crisi per lo scisma ucraino

Vi presentiamo due approfondimenti del nuovo scenario che si è aperto nella crisi ucraina con il voltafaccia dell’arcivescovo Chrysostomos di Cipro: un’analisi di Konstantin Shemljuk sulle ragioni per il riconoscimento degli scismatici da parte del primate della Chiesa di Cipro, e un resoconto di Jaroslav Nivkin sul percorso evolutivo (o più prosaicamente, sul tradimento) compiuto dall’arcivescovo.

 
La Chiesa ortodossa ostacola il nuovo ordine mondiale

Come tributo al recentemente scomparso metropolita Amfilohije del Montenegro (nella foto), il portale Orthochristian.com ha ripubblicato l’intervista fatta al metropolita dallo ieromonaco Ignatij (Shestakov) del monastero Sretenskij nell’anno 2015, e ancora straordinariamente attuale, anche se alcuni protagonisti del dramma (per esempio, l’anti-patriarca Filaret) sono passati oggi in secondo piano. Vi presentiamo l’intervista in traduzione italiana, in memoria di un vero difensore della fede ortodossa in molti paesi, incluso il nostro.

 
L'arcivescovo Juraj ricorda gli ortodossi italiani

La scorsa domenica, l'arcivescovo Juraj (Giorgio) di Michalovce e Košice della Chiesa ortodossa delle Terre Ceche e della Slovacchia ha celebrato una Divina Liturgia molto significativa per gli ortodossi in Italia.

La celebrazione è avvenuta nella cattedrale ortodossa della città di Košice, in Slovacchia orientale, e si è dovuta tenere a porte chiuse (la Slovacchia è uno dei paesi più restrittivi del culto nei tempi del Covid); parti della Liturgia sono state in greco, in latino e in italiano, e come potete ascoltare nella registrazione disponibile alla pagina https://www.youtube.com/watch?v=O2OpehyhrWI, al minuto 38:29 è incluso un saluto agli ortodossi italiani, per il quale ringraziamo sua Eminenza di tutto cuore.

 
In memoriam: metropolita Maximos (Aghiorgoussis)

Il 2 novembre 2020, all'età di 85 anni, si è addormentato nel Signore sua Eminenza Maximos (Aghiorgoussis, nella foto), metropolita emerito di Pittsburgh negli USA.

Nato il 5 marzo 1935 da una famiglia sacerdotale dell'isola di Chios, aveva studiato teologia a Roma e a Louvain in Belgio e per un certo tempo a metà degli anni '60 era stato il rettore della chiesa greco-ortodossa di sant'Andrea a Roma.

Dal 1979 al 2011 ha retto la diocesi greco-ortodossa di Pittsburgh, dando un particolare impulso alla vita monastica e alle missioni estere. Fu sotto la sua cura che padre Daniel Byantoro avviò la missione ortodossa indonesiana.

Con lui l'Ortodossia greca perde, oltre che uno dei rari vescovi che conoscevano l'italiano, uno degli ancor più rari vescovi capaci di fare missione senza chiudersi nel mondo greco e senza cannibalizzare i fedeli di altre Chiese ortodosse.

Αιώνια η μνήμη! Eterna memoria!

 
L'icona della madre di Dio di Kazan' e l'unità nazionale

Madre Cornelia (Rees), monaca ortodossa americana che vive a Mosca, riesce facilmente a vedere sottili analogie tra il suo paese d’origine e il suo paese d’adozione: riflettendo sulle polarizzazioni che dividono la società americana a un grado allarmante in questi giorni elettorali, nota come il giorno delle elezioni americane coincida in Russia con una festività che richiama in modo molto speciale all’unità nazionale. Vi presentiamo in traduzione italiana le riflessioni di madre Cornelia.

 

 
Domande dalla corrispondenza recente (ottobre 2020)

Eccovi le ultime risposte di padre Andrew Phillips ai suoi corrispondenti sul Covid, sul defunto metropolita Amfilohije, sulla crisi di Cipro, sull’interesse per la Chiesa ortodossa tra i cattolici conservatori, sui crimini verso la Chiesa ortodossa e sulla crescita di un’Ortodossia occidentale.

 
Le azioni del Fanar e la postmodernità: tutto combacia

Quando si inizia ad abdicare alla verità e al buon senso a favore dei propri interessi, il processo di degradazione nichilista che ne consegue non può che portare al caos e all’autodistruzione. Nell’analisi di Kirill Aleksandrov, che vi presentiamo in traduzione italiana, ripercorriamo le tappe della caduta di un faro dell’Ortodossia (un fanale, di nome e di fatto) nelle tenebre della dissoluzione postmoderna della verità.

 
Roma chiama, Costantinopoli risponde. L’inquietante dialogo

Ringraziamo il blog Ricognizioni per aver apprezzato e voluto commentare e ripubblicare la recente analisi di Konstantin Shemljuk, che abbiamo presentato sul nostro sito il 29 ottobre. Ci fa piacere che questo tema sia stato ritenuto importante da una voce non diretta principalmente a un pubblico di cristiani ortodossi, ma molto attenta a scrutare i risvolti inquietanti dell'attualità religiosa.

 
“Voi sostenete dei bestemmiatori rivestiti di paramenti sacerdotali”

Nel mese di dicembre 2019, il metropolita Luka (Kovalenko, nella foto) di Zaporozh’e aveva scritto una severa lettera all’arcivescovo Chrysostomos di Cipro, in cui deprecava la sua politica “cerchiobottista” di fronte alla crisi ucraina. Sempre contenti di potervi offrire i documenti più autentici e profetici dell’Ortodossia contemporanea, a suo tempo vi abbiamo presentato quella lettera sul nostro sito. Ora che l’arcivescovo Chrysostomos si è liberato della politica dei colpi simultanei al cerchio e alla botte, e ha deciso di abbracciare lo scisma senza riserve, non poteva mancare un appunto, in toni egualmente profetici, da parte del metropolita Luka. Sempre al servizio della verità e della vostra comprensione degli eventi, vi presentiamo ora il testo della lettera più recente.

 
Lezioni ortodosse sull’equanimità tra le Chiese

Da due notizie recenti vediamo come si possono mantenere rapporti di equità (se non sempre buone relazioni) tra Chiese ortodosse che si sostengono e che non si sostengono a vicenda:

A) Il Patriarcato di Mosca sa di poter contare sulla lealtà del Patriarcato di Antiochia, e un esempio è la recente visita in Libano del metropolita Varsonofij (Stoljar, nella foto a sinistra) di Vinnitsa, che ha consegnato aiuti (la Chiesa ucraina è perseguitata e maltrattata, ma i disastri del Libano dopo la tragica esplosione del 4 agosto a Beirut sono un’emergenza ancor più importante), e ha raccolto l’indignazione dei vescovi antiocheni per l’interferenza del patriarca Bartolomeo in Ucraina.

B) A differenza dei vescovi antiocheni, il patriarca Theodoros di Alessandria ha fatto un voltafaccia dalla lealtà verso la Chiesa ucraina alla lealtà verso gli scismatici, e questo ha causato altrettanta indignazione tra i suoi chierici, tra i quali oltre un centinaio ha già chiesto di passare sotto Mosca; tuttavia, la richiesta è stata frenata, perché creare una doppia giurisdizione nel territorio canonico di un’altra Chiesa ortodossa (anche per ragioni di giusta indignazione) sarebbe contrario ai canoni, e farebbe scendere Mosca allo stesso livello a cui si è abbassato il Fanar.

 
Una vita nel giorno di un prete ortodosso

Proprio così, avete letto bene: "Una vita nel giorno", e non "Un giorno nella vita", come avreste immaginato. Non si tratta di un errore di copiatura o di traduzione: l'effetto iperbolico è proprio voluto da padre Andrew Phillips, che ci insegna come un normale giorno (feriale) di un prete ortodosso può compendiare un'intera vita, se vissuto con la dovuta intensità. Proviamo a seguire questo giorno in traduzione italiana nella sezione "Pastorale" dei nostri documenti.

 
Solo alcuni primati ma non i Sinodi delle Chiese sostengono il Tomos

L’arcivescovo Leonid (Gorbachev, nella foto) di Vladikavkaz ci offre una spiegazione sul perché i recenti riconoscimenti primaziali degli scismatici ucraini, anche se tristi e dolorosi, non preoccupano più di tanto la Chiesa russa: infatti, sono decisioni personali di singoli primati sottoposti a pressioni, e non decisioni sinodali che impegnano l’intero corpo delle Chiese da questi presiedute: questa è ecclesiologia ortodossa pura e semplice.

 
L'anniversario del riconoscimento della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" in Grecia: illusioni di Chiesa e di unità

Leggiamo in traduzione italiana la spiegazione di Konstantin Shemljuk sui guai che ha portato un anno intero di riconoscimento degli scismatici ucraini da parte del primate della Chiesa di Grecia.

 
Chi è che il patriarca Bartolomeo tollera in Ucraina e che cosa offre in cambio

In un’altra delle magistrali analisi della crisi ucraina da parte di Kirill Aleksandrov, vi presentiamo in traduzione italiana uno dei motivi di confronto a cui siamo tutti prima o poi tenuti a rispondere nella nostra coscienza: come riconoscere gli ortodossi in Ucraina a partire dai loro frutti.

 
Come ripristinare la comunione tra il Fanar e Mosca

Per i molti che sperano e pregano per un risultato positivo della crisi ucraina, ecco cosa insegna lo stesso metropolita Onufrij in una recente intervista. Come bonus per voi lettori, e in ricordo del metropolita Amfilohije del Montenegro, vi presentiamo anche la soluzione proposta da quest’ultimo oltre un anno fa, in un video con trascrizione italiana.

 
Le "ordinazioni" della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" come problema per il Fanar

Partendo da una recente ordinazione episcopale al Fanar, vediamo nell’analisi di Konstantin Shemljuk che cosa questo gesto significhi per la presunta autocefalia ucraina e per il valore delle ordinazioni degli scismatici.

 
Un vescovo cipriota pubblica un libro con la posizione ortodossa sulla questione ucraina secondo i sacri canoni

Vi presentiamo la notizia della pubblicazione in greco di un libro in cui il metropolita Nikiforos di Kykkos della Chiesa ortodossa di Cipro spiega le basi canoniche della questione ucraina.

 
Come restituire ai cattolici la fede dei loro antenati

A partire da un recente rapporto di Aleksandr Shchipko, il politologo russo del Dipartimento sinodale per i rapporti con la società e i media (di cui vi abbiamo presentato le posizioni sul patriarca Bartolomeo e sulla subcultura ortodossa liberale), vi presentiamo in traduzione italiana alcune note di Pavel Darovskij, che con rammarico ma al tempo stesso con realismo nota la fine di un’era di dialogo teologico e augura che si passi quanto prima agli appelli alla scelta dell’Ortodossia diretti a quei cattolici romani che non si sentono più a casa nella propria appartenenza ecclesiale.

 
Il papismo di Costantinopoli esce pienamente allo scoperto

In una recente intervista su Romfea, il patriarca Bartolomeo afferma: “Noi ortodossi dobbiamo fare un'autocritica e riconsiderare la nostra ecclesiologia se non vogliamo diventare una federazione di chiese protestanti”. La garanzia di unità e di testimonianza comune sarebbe un “primo” non solo per onore, ma per “responsabilità speciali”.

In pratica, ci ricorda che siamo tutti protestanti se non siamo in comunione con la prima sede: guarda caso, questa linea di ragionamento l'abbiamo già sentita... e (almeno finora) NON da parte ortodossa. Per di più, l’abbiamo sentita usare (usque ad nauseam) CONTRO gli ortodossi, proprio per la loro ecclesiologia “non autocritica né riconsiderata”, che esclude a priori nel proprio episcopato un primus sine paribus.

Quando queste dichiarazioni aberranti provengono da uno o più sicofanti del Trono ecumenico, possiamo anche immaginarci che siano fatte ad arte per mendicare favori, ma quando a esprimerle (per la prima volta nella sua vita in modo così esplicito) è l’occupante stesso del medesimo trono, la nostra coscienza cristiana ci spinge a non tacere più.

Vorremmo far notare a sua Mediocrità (*) il patriarca Bartolomeo che quelli tra noi che sono ortodossi per scelta, lo sono proprio perché hanno fatto propria quell’ecclesiologia che lui vorrebbe “riconsiderare”. Alcuni, con grande sacrificio, sono usciti dalla comunione romana allontanandosi da quello stesso papismo che lui vorrebbe far rientrare dalla finestra; altri hanno scelto l’opzione dell’Ortodossia invece di quella della Vecchia Roma proprio perché non potevano accettare in coscienza l’ecclesiologia del primato romano (ecclesiologia ritenuta eretica, ma di gran lunga più credibile e storicamente coerente di quella che la Nuova Roma di questi anni vorrebbe propinarci). Molti di noi, se si fossero trovati di fronte a questa propaganda di papismo fanariota, non sarebbero entrati in prima istanza nella Chiesa ortodossa, o ne sarebbero scappati indignati. Non ci resta che sperare che ora gli altri patriarchi e primati ortodossi non trovino più scuse per non dire e non fare nulla in proposito a queste aberrazioni della fede.

(*) Prima che qualcuno si azzardi ad accusarci di prendere in giro il patriarca Bartolomeo con questo appellativo, riteniamo importante ricordare che, proprio al contrario, prendiamo ESTREMAMENTE sul serio le parole di un patriarca che si auto-definisce spesso “la nostra Mediocrità” (η ημετέρα Μετριότητα).

 
Biden e l'alleanza liberale-omofila: chi e perché partecipa

Congratularsi con un presidente eletto quando costui non è ancora stato dichiarato il presidente eletto è un tentativo (nemmeno troppo azzardato) di vantare doti di premonizione, oppure un preciso programma di affiliazione politica? La domanda inizia a interessare i cristiani ortodossi soprattutto quando alcuni personaggi (i soliti noti) del mondo ortodosso si affrettano a compiere questi atti di sfacciato clientelismo. Eccovi in traduzione italiana l’analisi di Kirill Aleksandrov sulla partecipazione a un’alleanza fra troni e altari che è piuttosto inquietante per chi ci tiene davvero all’Ortodossia.

 
"La gente è stanca del cristianesimo razionale, privo di mistero gioioso"

La Chiesa ortodossa finlandese ha perso in pochi mesi quasi il due per cento dei suoi fedeli, che se ne sono staccati per una serie di ragioni spiegate in un’intervista dal teologo Hannu Pöyhönen (nella foto). Vi presentiamo quest'intervista in traduzione italiana come monito di quel che può facilmente accadere in molti paesi del mondo occidentale contemporaneo.

 
Eterna memoria al patriarca Irinej

Sua Santità il patriarca di Serbia Irinej (al secolo Miroslav Gavrilović, nella foto) si è addormentato nel Signore al mattino del 20 novembre 2020 all'ospedale militare di Belgrado. Aveva 90 anni, ed era ricoverato da poco più di due settimane per l'aggravamento della sua cardiopatia cronica a causa del Covid. È il primo tra i patriarchi e primati ortodossi a morire per complicazioni dovute al Coronavirus, e la sua perdita è ancor più sentita nella Chiesa ortodossa serba, ancora in lutto per il recente decesso del metropolita Amfilohije.

Eterna Memoria! Вјечнаја памјат!

 
Nessun papa nella Chiesa ortodossa, nessuna minaccia alla fede cristiana tradizionale

Vi presentiamo in traduzione italiana un articolo di un autore anonimo pubblicato su un blog ortodosso di lingua inglese, con serie riflessioni per i cattolici che stanno seriamente considerando l’opzione ortodossa, e si trovano disorientati da espressioni di papismo “ortodosso” che, evidentemente, li possono inquietare. Leggete con attenzione l’articolo e giudicate da voi stessi se l’autore ha fatto un buon lavoro per tranquillizzare questi ricercatori nelle loro apprensioni.

 
Come la Chiesa ortodossa russa ha preso diocesi dalla Chiesa di Georgia: una risposta all'arcivescovo Chrysostomos

Per coprire le contraddizioni del suo voltafaccia nella crisi ucraina, l’arcivescovo Chrysostomos di Cipro ha utilizzato il ben noto, per quanto ritrito, espediente di scaricare sulla controparte (in  questo caso, la Chiesa russa) tutte le accuse che potrebbero essere mosse alla propria parte (in questo caso, il Fanar). Conosciamo bene questa tattica (sono anni che leggiamo accuse alla Chiesa serba di avere “invaso il Kossovo e il Montenegro”...), e possiamo capire che la stampa internazionale, in omaggio al principio di buon senso che la gallina che canta per prima è generalmente quella che ha fatto l’uovo, si sia semplicemente rifiutata di commentare le dichiarazioni sconclusionate del primate cipriota. Ringraziamo tuttavia l’Unione dei giornalisti ortodossi per averci offerto un saggio di Pavel Darovskij che cerca di rimettere ordine sulle accuse di interferenze della Chiesa russa nella Chiesa georgiana e ci offre chiarezza in un paio di scenari poco noti, sia per rispetto della verità storica, sia per chiarire da dove viene il vero pericolo per l’unità della Chiesa georgiana.

 
Un tributo a sua Santità il patriarca Irinej

 
È sua Beatitudine Onufrij che tollera il patriarca Bartolomeo

Vi presentiamo una video-intervista all’accademico ucraino Pjotr Tolochko (nella foto), che fa a pezzi le pretese storiche di Costantinopoli a gestire l’Ucraina come proprio territorio.

 
Attacchi dell'alleanza tra Dipartimento di Stato e Fanar: in Georgia e a Gerusalemme resisteranno?

Eccovi il resoconto dell’offensiva che tutti dovevamo aspettarci, nella traduzione italiana del saggio di Konstantin Shemljuk, che ci elenca i retroscena della recente visita del segretario di Stato americano Mike Pompeo ad autorità accuratamente selezionate nel mondo ortodosso.

 
Io sono il primo senza eguali: il patriarca Bartolomeo ha deciso di cambiare ecclesiologia

Ci sembrava di aver parlato con molta, forse con troppa schiettezza quando alcuni giorni fa abbiamo apertamente denunciato il papismo che affiora apertamente nell’ecclesiologia del patriarca Bartolomeo. Ora siamo contenti di non essere i soli su queste posizioni di denuncia (su cui non abbiamo alcuna pretesa di originalità o di esclusiva), e lasciamo volentieri all’analisi di Kirill Aleksandrov il compito di spiegare in modo più attento e approfondito il tema che abbiamo introdotto.

 
Come la Chiesa ortodossa russa ha portato via metà della Chiesa polacca: la seconda risposta all’arcivescovo Chrysostomos

Eccovi la seconda puntata dell’analisi di Pavel Darovskij, che dopo averci fatto un’accurata e provvidenziale lezione su ciò che avviene davvero in Ossezia del Sud e in Abkhazia, smonta con diligenza un altro degli strafalcioni del primate cipriota sulle presunte malefatte della Chiesa russa in Polonia.

A quelli che si sentono un po’ stanchi di queste incessanti risposte, e magari vorrebbero dirci “E va bene, l’abbiamo capito che i membri della mafia fanariota sono dei contaballe, ma che bisogno avete di scagliarvi continuamente contro le loro affermazioni?”, possiamo soltanto ricordare questo passo da Le lettere di Berlicche (n. 23), in cui il diavolo ricorda al suo sottoposto:

“Non si deve permettere agli esseri umani di accorgersi che tutti i grandi moralisti sono inviati dal Nemico non a informare gli uomini ma a ricordare loro, a riaffermare le banalità morali primordiali contro il continuo occultamento che ne facciamo noi. Noi facciamo i sofisti: egli fa sorgere un Socrate a rispondere loro”.

 
Un blog ortodosso di considerazioni sui cattolici tradizionali

TradCatholic Watch ("La sentinella sul Cattolicesimo tradizionale") è un nuovo blog di un nostro corrispondente di madrelingua inglese che, dopo diversi anni di frequentazione del mondo del tradizionalismo cattolico, ha ritenuto opportuno offrire un punto di vista ortodosso in questo campo che interessa sempre più cattolici in crisi.

Il primo articolo del blog è la disamina di una figura che ha parlato (spesso a sproposito) dell'Ortodossia: Ann Barnhardt (nella foto), che dopo avere attaccato con forza per anni i sedevacantisti (ovvero quei cattolici convinti che la sede romana sia attualmente vacante) si è spostata su posizioni non molto dissimili, che oggi sono definite "benevacantiste" (ovvero la convinzione che Benedetto XVI sia ancora papa e le sue dimissioni siano invalide).

Ovviamente, non sono tanto le idee di Ann Barnhardt sul papato romano a interessarci, quanto la scarsa serietà delle sue informazioni di base sulla Chiesa ortodossa. Anche chi non conosce l’inglese potrà seguire il nuovo blog attraverso le traduzioni automatiche, e avere un quadro più chiaro di cosa stia succedendo a molti cattolici privi di un punto di riferimento.

 
Un uomo si riconosce dalla sua compagnia, o perché ci separiamo dal patriarca Bartolomeo

Vi presentiamo in traduzione italiana le riflessioni di uno dei vescovi canonici ucraini, l'arcivescovo Bogolep di Aleksandrija e Svetlovodsk, che si interroga sulla logica di un patriarca che considera lui e i suoi confratelli delle nullità, e al tempo stesso collabora a imporre le volontà di politici anti-cristiani che stanno perseguitando la Chiesa.

 
Vescovo cipriota annuncia l’inizio del rovesciamento del regime sinodale della Chiesa

Il metropolita Isaias di Tamassos (nella foto) ribadisce la sua posizione senza compromessi nel non riconoscere gli scismatici ucraini, un tema che tocca la struttura stessa della fede ortodossa, e spiega come questi tempi possano essere risolti solo con la ricerca di una piena e profonda sinodalità, che ora si sta iniziando a perdere, a scapito di una ricerca di soluzioni affrettate di convenienza.

 
Un’iconostasi professionale per una chiesa di missione

Nell’estate 2016 vi abbiamo presentato un modello di iconostasi per una chiesa di missione realizzato da Andrew Gould in America. Oggi vi presentiamo con una piena galleria fotografica di dettagli un modello avanzato della stessa tipologia di iconostasi, adatto a chiese di uso temporaneo e progettato in modo da essere realizzato in massa per le chiese agli inizi.

 
Una copia dannosa dell'Ortodossia viene creata davanti ai nostri occhi

Il metropolita Antonij (Pakanich, nella foto) di Borispol e Brovary, cancelliere della Chiesa ortodosa ucraina, lamenta la creazione di un altro simulacro dell’Ortodossia, come lo è stato l’uniatismo. Seguiamo in traduzione italiana le sue parole, e sottolineiamo che il metropolita Antonij ha già ricordato come questa crisi nell’Ortodossia non abbia a che fare con conflitti tra greci e slavi (dopo tutto, gli scismatici ucraini sono tanto slavi quanto gli ortodossi canonici), ma tra chi è a favore di Cristo e chi è contrario.

 
Come la crisi ucraina complica la vita alla Chiesa di Cipro

Eccovi due saggi di Konstantin Shemljuk sulle conseguenze della recente caduta della Chiesa di Cipro nel problema dello scisma ucraino: nel primo saggio vediamo le ragioni di chi obietta al riconoscimento degli scismatici da parte dell'arcivescovo Chrysostomos; nel secondo osserviamo le minacce di ritorsioni verso i vescovi obiettori, e tutte le contraddizioni interne di tali minacce alla luce della prassi canonica ortodossa.

 
Le parole di due primati

Il patriarca Kirill e il metropolita Onufrij non parlano molto spesso, ma quando lo fanno le loro parole hanno un certo peso. Oggi vi presentiamo una selezione delle ultime prediche del patriarca e una recente intervista al metropolita di Kiev per valutare il loro insegnamento.

 
Il monachesimo ortodosso in Italia

Dal mese di dicembre inizia una nostra collaborazione con il portale Hristos.it attraverso la nuova rubrica Riflessioni di uno ieromonaco.

Il primo testo che offriamo ai lettori di entrambi i nostri sforzi editoriali riguarda il monachesimo ortodosso in Italia, un tema che occupa una parte non indifferente dei nostri progetti per il futuro.

 
Il suono del colore

Vi presentiamo una vasta galleria di immagini con le più significative opere di Anatolij Alëshin, docente di iconografia all'Accademia teologica di Mosca.

 
Ritorno senza pentimento: è possibile l'unità con eretici e apostati?

In questi giorni la nostra Chiesa piange la perdita di uno dei suoi più amati vescovi, Iov (Tyvonjuk), proveniente da Pochaev in Ucraina ma per decenni metropolita a Cheljabinsk in Russia: di lui manteniamo uno straordinario ricordo per la sua semplicità e umiltà. Nei giorni in cui lo incontrammo alla Lavra di Pochaev (dove era stato tonsurato e dove ritornava ogni anno per le festività) era inseparabile dai suoi confratelli più giovani nell’episcopato, Onufrij (oggi primate della Chiesa ortodossa ucraina) e Fjodor (Gajun), oggi metropolita di Kamenets-Podolskij e Gorodok. Proprio il metropolita Fjodor ha preparato sul suo sito diocesano un articolo che vi presentiamo in traduzione italiana, e che riassume molto bene la ragione dello scisma ucraino e dell’impossibilità di riassorbirlo attraverso un “colpo di mano” del Fanar: chi ha lasciato la comunione con la Chiesa è il benvenuto a rientrarvi, ma solo a condizione di pentirsi  del gesto compiuto, una cosa che finora non si è vista.

 
La Chiesa ortodossa ucraina si aspetta persecuzioni alla visita del patriarca Bartolomeo quando il primo ministro rivela che l'Ucraina finanzia gli scismatici

Ora più che mai gli ortodossi in Ucraina e in tutto il resto del mondo devono alzare il livello di guardia, perché la prevista visita (di stato) del patriarca Bartolomeo a Kiev sarà senz’altro usata per giustificare altri abusi e violazioni di diritti. Leggiamo i particolari in traduzione italiana per renderci conto di come questo appello all’attenzione non venga solo da alcuni giornalisti in cerca di notizie forti, ma dalla stessa leadership della Chiesa ortodossa ucraina.

 
Euromajdan: è davvero la "vittoria del bene sul male" per i cristiani?

Dopo i proverbiali sette anni di disgrazie, riflettiamo su chi ancora sta sostenendo l’Euromajdan in Ucraina come un trionfo della luce sulle tenebre. In un saggio di Kirill Aleksandrov in traduzione italiana, vediamo come la principale voce che aiuta a non farsi incantare dalle sirene nazionaliste è ancora quella della Chiesa ortodossa ucraina.

 
Una conversazione con l'iconografo Anatolij Aleshin

Noi non siamo mai stati troppo convinti dell’assolutizzazione del principio che “le icone non devono essere firmate”. Se da una parte questo principio aiuta a creare uniformità in un contesto di fraternità di monaci (dove le lodi a un singolo monaco o novizio iconografo possono fare più male che bene alla fraternità), dall’altra parte è di grande interesse seguire il percorso formativo dei singoli iconografi (che comunque, in un’era di informazioni diffuse come la nostra, difficilmente riuscirebbero a restare anonimi). Siamo contenti di offrirvi in traduzione italiana un resoconto del cammino formativo di Anatolij Alëshin (nella foto), l’iconografo di vi cui abbiamo presentato pochi giorni fa la galleria delle opere.

 

 
Senza gli ortodossi ma con i cattolici: quale unità cerca il Fanar?

Leggiamo in traduzione italiana un’analisi di Konstantin Shemljuk sulla recente festa di sant’Andrea al Fanar, in cui l’assenza delle altre Chiese ortodosse, accostata alla notevole presenza cattolica romana, fa presagire un futuro nel quale un Patriarcato di Costantinopoli ormai del tutto isolato promuoverà iniziative di riunione sempre meno sentite e apprezzate dagli ortodossi.

 
È possibile un glossario ortodosso in italiano?

Sul portale Hristos.it, vi abbiamo preparato la seconda delle nostre Riflessioni di uno ieromonaco, dedicata alla ricerca di un glossario che spieghi in modo comprensivo la terminologia ortodossa al pubblico italiano.

 
Firmato un accordo sulle comunità provenienti dall’ex esarcato di Rue Daru

Il 4 dicembre 2020, a Parigi, il metropolita Jean (Renneteau) di Dubna e il metropolita Emmanuel (Adamakis) di Gallia hanno firmato un comunicato congiunto sulla pacifica convivenza e sull’assenza reciproca di rivendicazioni tra le comunità dell’ex esarcato di Rue Daru che hanno seguito la loro arcidiocesi sotto la Chiesa ortodossa russa, e quelle che hanno preferito transitare come vicariato di tradizione russa sotto il metropolita Emmanuel nel Patriarcato di Costantinopoli. Salutiamo con favore questo nuovo sviluppo, che mette termine a diversi spiacevoli contenziosi legali degli ultimi anni, e chiude definitivamente una funesta politica del “piede in due scarpe”.

 
Un attentato alla memoria comune di serbi e macedoni

Uno degli aspetti meno felici dei nuovi autocefalismi è costituito dai continui sforzi di riscrivere la storia e di cancellare ogni traccia di radici comuni che il popolo appena indipendente ha con la sua Chiesa madre. Lo abbiamo visto in tutte le sfumature dell’ucrainismo contemporaneo, e lo vediamo oggi in un episodio piuttosto patetico: in un monastero macedone, gli affreschi (nella foto) dei più noti santi della Chiesa serba sono stati “ritoccati” con i nomi di santi greci o russi. Il gesto, oltre che sciatto, è ancor più triste per il fatto che gli ortodossi serbi non sono mai stati contrari alle istanze autonomistiche dei macedoni (a cominciare dal loro stesso nome) o al loro diritto a esprimere la propria identità linguistica, storica o culturale.

 
Intervista al metropolita Ilarion sulle pretese papiste di Costantinopoli

Il metropolita Ilarion (Alfeev, nella foto) di Volokolamsk ha rilasciato un’intervista a RIA-Novosti, che vi presentiamo in russo e in italiano. Le sue considerazioni ci sono note, ma hanno una particolare autorevolezza dovuta al suo ruolo di membro del Sinodo e portavoce della Chiesa ortodossa russa nei dialoghi tra cristiani.

 
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