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04/10/2023  Scoperte, innovazioni e invenzioni russe  
14/03/2020  I consigli di un monaco per chi è bloccato in casa  
11/11/2018  Cronologia della crisi ucraina (aggiornamento: 3 febbraio 2021)  
30/01/2016  I vescovi ortodossi con giurisdizione sull'Italia (aggiornamento: 21 dicembre 2022)  
02/07/2015  Come imparare a distinguere le icone eterodosse  
19/04/2015  Viaggio tra le iconostasi ortodosse in Italia  
17/03/2013  UNA GUIDA ALL'USO DEL SITO (aggiornamento: aprile 2015)  
21/02/2013  Funerali e commemorazioni dei defunti  
10/11/2012  Naşii de botez şi rolul lor în viaţa finului  
31/08/2012  I nostri iconografi: Iurie Braşoveanu  
31/08/2012  I nostri iconografi: Ovidiu Boc  
07/06/2012  I nomi di battesimo nella Chiesa ortodossa  
01/06/2012  Indicazioni per una Veglia di Tutta la Notte  
31/05/2012  La Veglia di Tutta la Notte  
28/05/2012  Pregătirea pentru Taina Cununiei în Biserica Ortodoxă  
08/05/2012  La Divina Liturgia con note di servizio  
29/04/2012  Pregătirea pentru Taina Sfîntului Botez în Biserica Ortodoxă
 
11/04/2012  CHIESE ORTODOSSE E ORIENTALI A TORINO  
 



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Sezione 1

Siti ufficiali delle Chiese Ortodosse nel mondo

 
Istruzioni spirituali del metropolita Filaret di Minsk

In ricordo del recentemente scomparso metropolita Filaret (Vakhromeev) di Minsk, riportiamo una selezione di sue citazioni e immagini nella sezione “Testimoni dell’Ortodossia” dei documenti.

 
Una chiesa cattolica del XVI secolo a Granada è stata trasferita alla Chiesa ortodossa russa

In Spagna, a differenza che in Italia, è ben difficile che un locale di culto cattolico, anche se poco usato, sia concesso in uso ad altri cristiani. Questo da una parte ha spinto i cristiani ortodossi, molto più che in Italia, a darsi da fare per creare luoghi di culto autonomi (possiamo vederne un esempio con la chiesa di Torrevieja, di cui vi abbiamo parlato nella primavera del 2018). D'altra parte, questa fatica ha fatto sì che la Chiesa ortodossa si sia sviluppata in Spagna molto più lentamente che in Italia. Eppure, sembra che questa tendenza stia cambiando: nel mese di gennaio 2021, è stata concessa in uso al Patriarcato di Mosca una chiesa del XVI secolo a Granada, di cui vi offriamo la notizia in traduzione italiana.

 
Perché molti ortodossi del Patriarcato di Costantinopoli (inclusi alcuni monasteri del Monte Athos) non obbediscono al loro patriarca sulla questione dell’autocefalia ucraina?

Vi presentiamo nella sezione delle domande e risposte dei nostri documenti alcune riflessioni in risposta a un nostro caro corrispondente cattolico, confuso dalla gestione delle crisi nella Chiesa ortodossa.

 
Come la Chiesa ortodossa russa avrebbe fatto intrusione in America: la quarta risposta all'arcivescovo Chrysostomos

In un mega-articolo originariamente pubblicato in due parti, vi abbiamo condensato in traduzione italiana il quarto e ultimo saggio di Pavel Darovskij sulle affermazioni dell'arcivescovo Chrysostomos di Cipro, relativo alle presunte illiceità dell’autocefalia data da Mosca alla Chiesa ortodossa in America. Questo articolo chiude la serie di analisi delle accuse alla Chiesa russa nei rapporti con le Chiese georgiana, polacca e romena. Tralasciamo tutti i commenti personali che potrebbero sorgere nella nostra coscienza sulle figure meschine come quella dell'arcivescovo Chrysostomos, ma non possiamo non ricordare che abbiamo un dovere esplicito di non dire falsa testimonianza (è uno dei comandamenti di base che dobbiamo seguire), e speriamo che tutto questo materiale riceva dovuta considerazione quando saremo chiamati a valutare da che parte sta la verità storica nel mondo ortodosso.

 
Il patto rotto

Il blog Monomakhos ha ricevuto un paio di giorni fa un messaggio da un gruppo di sacerdoti anonimi della Chiesa ortodossa in America, che denuncia l’attitudine anti-ecclesiale (e francamente ai limiti del demenziale) del proprio episcopato nei tempi della crisi del Covid, e che vi abbiamo tradotto in italiano. Normalmente, le migliori regole dell’etichetta ecclesiale suggerirebbero di cestinare subito un messaggio anonimo, ma qui l’anonimato si giustifica ampiamente con le minacce di ritorsioni e provvedimenti episcopali. In pratica, i sacerdoti accusano i loro vescovi di avere svenduto la cura delle anime per andare dietro alla cura delle norme sanitarie, e ci sono molte tristi verità dietro questa denuncia.

 
Aggiornata la cronologia della crisi ucraina

Avendo avuto a disposizione alcune ore di tempo, abbiamo aggiornato a oggi la nostra cronologia della crisi ucraina, a cui abbiamo aggiunto circa un anno e mezzo di documenti e collegamenti che vi abbiamo pazientemente presentato dal 2019 al 2021. Se da una parte il ritardo nell’aggiornamento testimonia la nostra scarsa disponibilità di tempo ed energia (quando dobbiamo fare una scelta tra darvi un’ultima notizia oppure organizzare i dati per riferimenti futuri, preferiamo darvi la notizia corrente), dall’altra parte la mole del materiale ci indica come questa crisi ecclesiale sia la minaccia più grave alla Chiesa ortodossa dei nostri tempi.

 
Finestra sull’eremo

Il portale Hristos.it offre ai suoi lettori una nuova rubrica, “Finestra sull’eremo”, con la quale potremo vedere dall’interno la vita di un monastero della Chiesa ortodossa serba. È un’opporunità rara, perché non sono molti i monasteri ortodossi secolari il cui abate parla perfettamente l’italiano. Il nostro caro confratello, lo ieromonaco Andrej del monastero di Visoki Dečani, è stato da pochi mesi promosso a igumeno del monastero di Crna Reka, uno degli storici insediamenti monastici dell'eparchia di Ras e Prizren (la diocesi che copre il territorio del Kosovo e Metohija, anche se Crna Reka si trova a pochi chilometri entro i confini della Repubblica serba). Osservate il primo video, “Teofania”, per vedere i monaci che lasciano l’eremo per andare a fare la benedizione delle acque della sorgente, e preparatevi ad altri sguardi attraverso questa “finestra” davvero provvidenziale per il pubblico di lingua italiana.

 
Chiesa ortodossa ucraina, monachesimo morto ed Epifanij il misericordioso: su cosa Kuraev ha ragione e su cosa ha torto

Vi presentiamo in traduzione italiana il saggio di Kirill Aleksandrov sulla recente intervista al diacono sospeso Andrej Kuraev, che l’intervistatore ha voluto strumentalizzare e farne un sostenitore dell’autocefalismo ucraino, con effetti quanto meno curiosi.

 
Patriarca Kirill: osservate i comandamenti per resistere alle prove apocalittiche di oggi

In una predica tenuta lunedì 1 febbraio 2021, il patriarca Kirill ha collegato l’osservanza dei comandamenti divini al superamento delle prove apocalittiche che stiamo vivendo.

 
Diversi scismatici si sono pentiti dei sequestri di chiese a Rovno

Il metropolita Antonij (Pakanich), cancelliere della Chiesa ortodossa ucraina, rivela una notizia davvero positiva: un gruppo di scismatici nell’Ucraina nord-occidentale ha espresso pentimento per avere sequestrato una chiesa, affermando di non aver capito sul momento quel che stavano facendo. Ecco una riprova che il ritorno degli scismatici alla Chiesa è perfettamente possibile, se si effettua nel modo tradizionalmente accettato.

 
I preti dovrebbero avere un solo scopo sui social media: condurre le persone a Cristo

Eccovi alcune riflessioni sui consigli del patriarca Kirill al recente incontro diocesano di Mosca, rivolta ai preti con una presenza sui social media: come i sacerdoti dovrebbero sottolineare sempre la partecipazione alla vita parrocchiale, senza basarsi su “parrocchie virtuali” illusorie, e senza cercare compensi per la propria attività online.

 
L'Ucraina torna al tempo della persecuzione della Chiesa

L'arcidiacono Andrej Palchuk (nella foto) di Odessa mette i fedeli sull’avviso di nuove possibili persecuzioni, dopo un recente “sinodo” degli scismatici che si legge in tutto e per tutto come un programma politico di prevaricazione.

 
Il metropolita Athanasios ai credenti ucraini: rimanete fedeli al metropolita Onufrij

Il metropolita Athanasios (Nikolaou, nella foto) di Limassol ha inviato al popolo ortodosso ucraino un commovente messaggio di solidarietà, dopo essere rimasto edificato dalle recenti testimonianze di fede dei cristiani perseguitati della Chiesa canonica.

 
Un appello a essere fedeli all'Ortodossia e all'ellenismo

Padre Ioannis Fortomas, il prete greco di cui vi abbiamo annunciato a Capodanno il passaggio alla ROCOR, non intende  far dimenticare la sua voce, e ha scritto un appello che vi presentiamo in traduzione italiana, in cui il nuovo corso del Patriarcato di Costantinopoli è indicato non solo come pseudo-Ortodossia, ma anche come perversione del vero ellenismo.

 
Il nazionalismo non è cristiano

Nella sezione “Etica” dei documenti vi presentiamo in traduzione italiana una riflessione sulla necessità dei cristiani di evitare il nazionalismo: una lezione molto importante nel mondo ortodosso di oggi, come ci insegna il dramma della crisi ucraina. Studiamo diversi riferimenti biblici per iniziare a considerare quello che negli obiettivi delle nostre vite appartiene a Cesare e ciò che è dovuto a Dio.

 
I problemi del cambiamento di nome della Chiesa ucraina

Vi abbiamo tradotto due articoli di analisi sul tema apparentemente di sottigliezza burocratica, ma in realtà di devastante impatto sociale e religioso, dei tentativi di rinominare la Chiesa ortodossa ucraina in "Chiesa ortodossa russa in Ucraina". La prima analisi, di Konstantin Shemljuk, riguarda le possibili intimidazioni ai giudici che devono difendere la Costituzione ucraina da questa proposta legale (che, oltre che una porcata morale di prim’ordine, è palesemente anticostituzionale); la seconda analisi, di Kirill Aleksandrov, spiega in dettaglio perché i veri ortodossi ucraini non possono accettare questo nuovo nome, neppure se presentato come innocuo espediente politico.

 
Come fu eletto il patriarca Athenagoras

Fin da un articolo di otto anni fa, il nostro sito ha cercato di spiegare come la figura del patriarca Atenagora (grande eroe del riavvicinamento ecumenico tra cattolici e ortodossi) sia giunta alla ribalta esclusivamente per motivi politici. Un recente articolo dello storico ortodosso americano Matthew Namee, che vi presentiamo in traduzione italiana, conferma questi dati con osservazioni parallele dalla storia dei magnati greci del mondo del cinema americano.

 
Il problema principale del mondo ortodosso contemporaneo

Con la sua abituale sincerità, unita a una buona conoscenza della situazione interna della Chiesa ortodossa, padre Andrew Phillips ci presenta un’analisi piuttosto accurata dei suoi punti deboli, che ci spinge a rivalutare il nostro grado di impegno cristiano.

 
Una mano tesa alla Chiesa Apostolica Armena

Il giorno della festa del Santo Incontro, abbiamo avuto il piacere di avere la visita di un gruppo dei fedeli armeni di Torino, accompagnati da padre Tirayr Hakobyan, parroco della chiesa dei santi 40 martiri di Sebaste a Milano.

Ormai la comunità armena di Torino si è sviluppata abbastanza per avere una propria vita di culto, e la nostra parrocchia offre volentieri tutto il supporto possibile per far nascere una chiesa armena a Torino. Per noi è solo un modo di applicare l’insegnamento del nostro Signore sull’ospitalità cristiana, ma speriamo anche di realizzare i sogni dei ponti fra Torino e l’Armenia, coltivati da molti nostri concittadini nell’ultimo secolo (il più illustre di questi è sicuramente il dottor Nishan Der Stepanian, ancor oggi noto ai torinesi per aver insegnato loro la lavorazione dello yogurt, e che dal 1915 al 1918 pubblicò a Torino il periodico Armenia, intermente in italiano, che servì a sensibilizzare il popolo italiano al genocidio degli armeni).

In attesa di incontrare spesso a Torino padre Tirayr, vi invitiamo a conoscerlo attraverso questa intervista da lui rilasciata nello scorso mese di ottobre presso la chiesa armena di Milano.

 
In che modo il suo “difensore in prima linea” protegge l’Ortodossia?

Vi presentiamo in traduzione italiana l’analisi di Konstantin Shemljuk sulle ultime affermazioni dell’arcivescovo Elpidophoros (Lambriniadis, nella foto). L’autore della tanto discussa tesi del “primo senza eguali” è giunto a definire il suo patriarca “difensore in prima linea dell’Ortodossia”: Shemljuk valuta ogni possibilità di questa “difesa”, per lasciarci convinti che l’Ortodossia non ha oggi bisogno di alcun nemico particolare, vista l’entità del danno che le infliggono i “difensori” come il patriarca Bartolomeo e i suoi seguaci.

 
l'Unione degli avvocati ortodossi è stata fondata per proteggere la Chiesa ucraina perseguitata

Dopo l'Unione dei giornalisti ortodossi, che in questi anni ha fatto tanto per informare sulla crisi ucraina da parte della Chiesa canonica perseguitata, è nata anche un’unione di legali, che si batterà per proteggere i diritti di comunità, chierici e fedeli che hanno sofferto i soprusi da parte dei briganti sostenuti da Costantinopoli. Vi presentiamo la notizia in traduzione italiana, sperando che anche questo gruppo possa contribuire a ripristinare la verità e la giustizia per gli ucraini ortodossi.

 
L'ordinazione non canonica di un diacono georgiano da parte del patriarca Bartolomeo danneggia i rapporti con la Chiesa georgiana

Attraverso l’ordinazione (nella foto) di un diacono della Chiesa georgiana privo di lettere dimissoriali (una violazione di prim’ordine del dritto canonico), il patriarca Bartolomeo continua la normale linea della logica fanariota: i canoni non sono più le norme che regolano la convivenza dei cristiani ortodossi, ma sono ciò che il Trono ecumenico vuole che sia, a seconda delle sue convenienze. E a farne le spese non solo le singole Chiese locali (come in questo caso la Chiesa georgiana), ma tutta la Chiesa ortodossa nel suo insieme.

 
Il metropolita Porfirije di Zagabria eletto nuovo patriarca della Chiesa serba

Giovedì 18 febbraio il Concilio dei vescovi della Chiesa ortodossa serba ha eletto come proprio quarantesiesimo patriarca il cinquantanovenne metropolita Porfirije (al secolo Prvoslav Perić, nella foto) di Zagabria e Lubiana, già igumeno del monastero di Kovilj presso Novi Sad, vescovo titolare di Jegar (Eger, in Ungheria) e vicario dell'eparchia di Bačka.

Molti anni al nuovo patriarca!

 
I falsi pastori e il Vangelo: si possono raccogliere fichi dai rovi?

Vi presentiamo in traduzione italiana un’altra analisi di Kirill Aleksandrov, ricca di diversi dati sui protagonisti dello scisma ucraino, che mostra quanto siano vane le speranze di tutti quanti ancora aspettano qualche buon risultato dal piano ucraino dei fanarioti.

 
5 importanti scoperte bibliche di archeologi contemporanei

Vi presentiamo una breve rassegna di Oleg Karpenko, della rivista Foma, e di Sergej Kovach, insegnante dell'Accademia teologica di Kiev. Le recenti scoperte archeologiche che confermano le narrazioni della Bibbia ci aiutano a reintegrare i racconti delle Sacre Scritture nella storia del mondo e nei nostri punti di riferimento personali.

 
Perché 'Orthodox England' e perché la Chiesa fuori dalla Russia?

Osserviamo in traduzione italiana le risposte di padre Andrew Phillips ad alcune domande sulle sue scelte di fede e di attività sul web, oltre che sulla specificità della ROCOR nello sviluppo della Chiesa ortodossa nel mondo.

 
"Smettetela di provocarci!" – Costantinopoli impone alla Chiesa cecoslovacca di rinunciare all'autocefalia data nel 1951 da Mosca

È veramente triste vedere come le pretese di primato “senza eguali” di Costantinopoli si siano ormai ridotte al livello del bullismo da strada. Se questa affermazione può sembrarvi esagerata, e se non vi sentite deboli di stomaco, leggete il testo della recente lettera del patriarca Bartolomeo all’arcivescovo Mikhail di Praga (nella foto), che vi presentiamo in traduzione italiana assieme ad alcune opportune note di spiegazione.

 
Lo spettro della terza unione con i cattolici non è più uno spettro

Eccovi in traduzione italiana l’analisi di Kirill Aleksandrov su un tema che per tanti anni è stato visto come pura utopia, ma che con l’approssimarsi dell’anno 2025 (e del centenario del primo Concilio di Nicea) rischia di far naufragare il dialogo tra ortodossi e cattolici sugli scogli delle pretese fanariote.

 
Due dichiarazioni edificanti

Mentre la crisi ucraina continua a portare dolore da gli ortodossi in Uncraina e altrove, vi presentiamo due dichiarazioni che aiutano a riprendere coraggio. Il metropolita Isaias di Tamassos (nella foto) afferma in un’intervista che se ci sono influenze indebite sulla Chiesa di Cipro, queste non vengono certo dalla Chiesa russa; il metropolita Onufrij di Kiev e di tutta l’Ucraina, ricevendo in un congresso alla Lavra delle Grotte i rappresentanti delle comunità perseguitate da sequestri e intimidazioni, ha ricordato loro che la loro resistenza è la prova della loro fedeltà a Dio e alla Chiesa.

 
L'ellenismo nel contesto della storia cristiana

Padre Ioannis Fortomas è davvero un dono dal cielo per l’Ortodossia russa. Come figlio della Chiesa greca che ha avuto il coraggio di ribellarsi alle ingiustizie del Fanar, nessuno può accusarlo di avere capito male il senso spirituale del suo popolo. Anzi, sono proprio le persone come lui a poter far capire a tutti gli ortodossi la vera profondità del messaggio dell’Ortodossia greca, che oggi il Patriarcato di Costantinopoli sta travisando per fini meschini. Oggi vi presentiamo in traduzione italiana una sua introduzione al tema dell’ellenismo, a cui seguiranno altri approfondimenti, sui quali speriamo di rimanere sintonizzati.

 
Direi a Bartolomeo: presto lei guarderà Dio negli occhi, cosa gli dirà?

Vi presentiamo una testimonianza di prim’ordine, da parte della presbitera Uljana Taborovets (nella foto) del villaggio di Berest'e, regione di Rovno, che in qualità di vittima di sequestri e persecuzioni ha partecipato al recente congresso alla Lavra delle Grotte di Kiev.

 
Che cosa faranno gli scismatici ucraini dopo il loro ritorno alla Chiesa canonica?

Uno dei caratteri della vera Chiesa – che, dopo tutto, è l’arca della salvezza – è di avere in sé un posto per tutti, anche per gli scismatici che vogliono fare ritorno alla Chiesa pur mantenendo le loro simpatie politiche. Padre Nikolaj Danilevich (nella foto) ci offre una prospettiva di come gli scismatici ucraini, se il loro desiderio è veramente un’Ucraina a misura d’Occidente, possono perseguire quello scopo nella Chiesa canonica, senza creare false chiese dividendo i fedeli.

 
In che modo i cristiani spiegano la necessità del battesimo?

Eccovi in traduzione italiana la risposta a una serie di quesiti sulla necessità del battesimo, che ci sono stati posti da diverse persone che si stanno accostando alla Chiesa ortodossa. Più ancora che una serie di spiegazioni sulla modalità della ricezione nella Chiesa, siamo convinti che sia importante iniziare a ripensare il battesimo, e riuscire a spiegare chiaramente ciò che il battesimo è e ciò che non è: solo a quel punto avremo la possibilità di parlare delle varietà di pratiche battesimali nella storia e di come queste siano state viste in modi differenti.

 
Nemmeno gli studenti sono immuni dal terrore dello scisma ucraino

Il recente convegno che ha dato voce a Kiev ai cristiani perseguitati della Chiesa canonica riserva molte sorprese. Per esempio, abbiamo avuto la testimonianza di una studentessa della Bucovina, Khristina Veluschak (nella foto), che oltre alle minacce in chiesa ha subito un costante bullismo a scuola, in un ambiente che per legge dovrebbe essere neutrale verso tutte le posizioni religiose.

 
Lo scopo della creazione della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" è la distruzione dell'Ortodossia

In un suo recente rapporto, di cui vi offriamo una notizia in italiano, l'arcivescovo Leonid (Gorbachev, nella foto) di Vladikavkaz e dell'Alania ci ricorda che lo scisma ucraino è tutt’altro che un trascurabile problema locale, ma forse la più grave minaccia per la Chiesa ortodossa dai tempi della rivoluzione russa.

 
Costantinopoli ha agito contro la tradizione ecclesiale in Ucraina

La prima intervista al nuovo patriarca Porfirije (nella foto) conferma la posizione della Chiesa ortodossa serba, non dalla parte di un patriarcato o di un altro, ma a favore dell’ordine canonico della Chiesa.

 
Eterna memoria al vescovo Atanasije

Il 4 marzo 2021, all'età di 83 anni, si è addormentato nel Signore a Trebinje sua Grazia Atanasije (al secolo Zoran Jevtić, nella foto), vescovo emerito di Zahumlje e dell'Erzegovina.

Era stato tonsurato monaco nel 1960 da san Justin Popović, aveva studiato a Halki, ad Atene e a Parigi, ed era un esperto patrologo e traduttore biblico. Per molti anni è stato docente e decano della facoltà teologica di Belgrado, nonché un autore piuttosto conosciuto nel mondo teologico.

La Chiesa ortodossa serba perde con lui una delle sue voci più lungimiranti e profetiche.

Eterna Memoria! Вјечнаја памјат!

 
I filosofi greci che prefigurano Cristo

Dopo avere ricevuto ripetute richieste di spiegazioni tra il rapporto tra filosofia e fede cristiana, ci è sembrato interessante portarvi a fare un viaggio al monastero della Grande Meteora, dove si trova una parete affrescata con le immagini di un certo numero di filosofi, in maggioranza pagani. A chi si chiede se una simile iconografia sia appropriata al contesto di un luogo sacro, ricordiamo che spesso, nei secoli della turcocrazia, il nartece (vestibolo) e i portici esterni delle chiese erano utilizzati come scuole, e queste immagini non facevano altro che sottolineare il ruolo della letteratura e del pensiero del mondo antico come strumenti propedeutici alla rivelazione cristiana.

 
Cristo ha comandato l'unità universale?

Vi presentiamo in traduzione italiana un’analisi di Kirill Aleksandrov, che ci parla del tema del vero e falso ecumenismo nella prospettiva degli ortodossi ucraini.

 
Le reazioni dei credenti ucraini alle persecuzioni

Il congresso delle comunità perseguitate a Kiev ha avuto il merito di far salire il livello d’attenzione agli abusi commessi dagli scismatici contro la Chiesa canonica. Da una parte il politologo Ruslan Bortnik (nella foto) lancia un avviso ai fedeli, ricordando loro che le pressioni politiche possono cessare solo se essi troveranno il coraggio di protestare in massa, come hanno fatto i fedeli del Montenegro; dall’altra il vescovo Viktor di Baryshevka offre un aggiornamento su queste proteste, che di fatto stanno iniziando in forma civile e pacifica in tutto il paese.

 
Tempo di fedeltà pieno di grazia, o accettazione dell'abito nuziale di Cristo

L'arciprete Igor' Rjabko ci offre una radiografia di chi siano i "fedeli" che soffrono per Cristo in Ucraina e nel mondo, divenendo degni del suo regno.

 
Il capo del Fanar trova scuse per il suo crimine ecclesiale?

Il patriarca Bartolomeo dona nuova profondità al detto “chi si scusa si accusa”, secondo la recente riflessione del portavoce della Chiesa ortodossa ucraina, l'arciprete Nikolaj Danilevich: quest’ultimo ci fa notare come la continua ansia di giustificazione della correttezza delle sue decisioni potrebbe mascherare il bisogno che il patriarca sente di mascherare la realtà.

 
L'ellenismo nel mondo moderno

Padre Ioannis Fortomas, dopo aver introdotto per noi il tema dell’ellenismo in un quadro storico, ci guida in un’analisi dei risultati degli ultimi decenni di conduzione dell’ellenismo al di fuori della Grecia moderna. Purtroppo, le sue conclusioni portano a dubitare della saggezza della gestione del Patriarcato di Costantinopoli: i dati del mondo di cultura greca parlano di una progressiva decadenza del cristianesimo ortodosso, dal quale si sono staccati ormai nove su dieci di quelli che si identificano come greco-americani.

 
Vescovo ceco allineato con Costantinopoli e gli scismatici espelle uno stimato sacerdote, provocando uno scandalo in tutta la Chiesa

Vi presentiamo in traduzione italiana la cronaca dell’ultimo patetico scandalo del vescovo Isaias (Slaninka, a destra nella foto) di Šumperk, che non contento di agire come quinta colonna del Fanar in Moravia, si mette anche a picconare la sua stessa Chiesa locale. Quando diciamo che oggi il Patriarcato di Costantinopoli è IL problema dell’Ortodossia, vorremmo che questa affermazione fosse capita osservando attentamente quel che fanno i partigiani del “primo senza eguali” nel mondo ortodosso, e realizzando quanto costoro stiano operando contro la vita stessa della Chiesa.

 
La preghiera di assoluzione sui defunti

Un aspetto curioso dei funerali ortodossi è costituito dalla preghiera di assoluzione funebre, che il celebrante legge sul corpo del defunto. Da cosa proviene l’uso di questa preghiera? E perché si fa? A queste domande risponde in traduzione italiana l’articolo che vi presentiamo nella sezione “Ortoprassi” dei documenti.

 
In memoriam: madre Moisseia (Bubnova)

L'8 marzo 2021, a Gerusalemme, si è addormentata nel Signore all'età di 79 anni madre Moisseia (Bubnova, nella foto), che era stata dal 1997 al 2017 badessa del convento dell'Ascensione sul Monte degli Ulivi.

Madre Moisseia aveva iniziato la sua vita monastica a Gerusalemme nel 1975, e sotto la sua guida si sono formate novizie e monache provenienti da molti paesi e da molte comunità, inclusa la nostra stessa parrocchia di Torino.

Вечная память! Eterna memoria!

 
Vladyka Onufrij chiede preghiere speciali in Quaresima

Lunedì avrà inizio la Grande Quaresima ortodossa; come nei sette anni passati, il metropolita Onufrij chiede un particolare sforzo di preghiera, benedicendo una regola di preghiera personale più intensa e permettendo processioni della Croce in ogni diocesi alla Domenica dell’Ortodossia. Negli ultimi giorni c’è stato un inasprimento degli scontri della mai sopita guerra civile, e anche se potrebbe essere difficile che il conflitto si intensifichi proprio nei giorni della Quaresima (in passato è stato vero il contrario: nel 2014 il golpe a Kiev ebbe il suo punto di svolta all’Epifania, e le morti nel Donbass iniziarono a Pasqua), non si può dare per scontato nulla in una guerra fratricida: forse le preghiere e le manifestazioni pacifiche non dovrebbero rimanere retaggio dei soli ortodossi ucraini, ma dovrebbero coinvolgere anche i fedeli ortodossi di tutto il mondo.

 
Tre saggi di padre Andrew Phillips

Eccovi ben tre articoli recenti tradotti dal blog del nostro confratello inglese.

1) È ora che l'intera Chiesa ortodossa offra una forte opposizione al Patriarcato di Costantinopoli, caduto nella morsa degli intrighi atei di Washington: un saggio dal titolo che si spiega abbastanza bene da solo.

2) Le conseguenze del Covid: alcuni commenti di buon senso su ciò che la crisi del Covid ha portato negli ambienti di chiesa.

3) Il problema delle parrocchie: considerazioni, ricordi personali e suggerimenti per chi si chiede cosa costituisca davvero una parrocchia, e per chi desidera che le nostre parrocchie non siano esperimenti dalla vita breve.

 
Funzioni settimanali della Grande Quaresima

Nella Grande Quaresima, da mercoledì 17 marzo a venerdì 23 aprile 2021, oltre alla Veglia del sabato e alla Liturgia della domenica, avremo funzioni in questi giorni:

Ogni mercoledì, ore 18: Liturgia dei Presantificati

Ogni giovedì, ore 19: Inno Acatisto a san Nicola

Ogni venerdì, ore 10: Liturgia dei Presantificati

Ogni venerdì, ore 19: Inno Acatisto alla Madre di Dio

 
Perché alcuni alimentano l'odio, mentre altri sono presi di mira in casi penali?

Di fronte all’ennesimo caso di doppi standard giuridici in Ucraina (un blogger che muove critiche ragionate agli scismatici è sotto accusa per istigazione all’odio religioso, mentre i rappresentanti degli scismatici vomitano quotidianamente accuse non circostanziate e ben più meritevoli della stessa accusa penale... e restano impuniti), Kirill Aleksandrov ci invita a considerare che nell’attuale Ucraina, che si professa antisovietica ed europeista, vigono ancora gli stessi principi di opportunismo legale tipici dell’Unione Sovietica. Leggiamo l’articolo in traduzione italiana, e non dimentichiamoci di continuare a stigmatizzare l’ingiustizia.

 
Il metropolita Timotheos di Vostra parla in difesa dei credenti ucraini

Il metropolita Timotheos (Margaritis, nella foto) di Vostra, uno dei vescovi del Patriarcato di Gerusalemme che per la sua buona conoscenza del russo ha sempre servito come figura di contatto con il Patriarcato di Mosca, ha inviato un messaggio video ai credenti della Chiesa ortodossa ucraina, pronunciando parole di grande sdegno per il comportamento degli scismatici. Vi presentiamo questo video assieme alla traduzione italiana della notizia.

 
Una nuova icona: santa Caterina insegna ai filosofi della corte d'Alessandria

Andrew Gould ha realizzato insieme all’iconografa Natalia Aglitskaja un’insolita icona di santa Caterina d’Alessandria (nell’immagine a fianco), di cui ci offre una dettagliata descrizione. Vi abbiamo tradotto e presentato questo progetto perché pensiamo che sia ideale per capire come riportare una mente ecclesiale ortodossa nell’Occidente cristiano. Molte volte, attorno a noi, vediamo testimonianze tardive di episodi della vita di santi ortodossi, di cui (come in questo caso) non esistono versioni iconografiche ortodosse. Dovremmo per questo abbandonare queste parti della nostra eredità cristiana? Secondo Andrew Gould (e anche a nostro modesto parere), niente affatto! Riscoprire queste tracce, e reintegrarle nell’espressione ecclesiale ortodossa, è uno dei migliori segni di come il messaggio dell’Ortodossia sia davvero universale. Tocca a noi fare tesoro di testimonianze come questa e saperle ripresentare alla luce di una fede perenne.

 
La Liturgia dei doni presantificati: qual è il significato di questa funzione speciale della Grande Quaresima?

Abbiamo iniziato le funzioni quaresimali con la Liturgia dei doni presantificati: leggiamo in traduzione italiana la spiegazione dell'igumeno Siluan (Tumanov), che ci porta attraverso un’analisi della funzione e della sua storia a capirne l’importanza nel cammino della Grande Quaresima.

 
50° anniversario della tonsura monastica del metropolita Onufrij

In un giorno importante per il primate della Chiesa ucraina e per tutto il suo gregge, vi presentiamo alcuni dati sul cinquantesimo anniversario della tonsura monastica del metropolita Onufrij. L’anniversario di una tonsura non è un’occasione di grandi festeggiamenti (che non sarebbero in linea con lo scopo del monachesimo), ma aiuta a riflettere sul servizio offerto a Dio e alla Chiesa (chi vi scrive ha compiuto da pochi giorni i 25 anni dalla sua tonsura, e ne sa qualcosa...). Il servizio di vladyka Onufrij è molto significativo per noi, in una parrocchia che fin dai primi anni della sua formazione egli ha voluto seguire dall’Ucraina con un’attenzione speciale. La nostra riconoscenza nei suoi confronti non dovrebbe essere da meno.

 
Perché dovremmo andare alle processioni della Croce nel giorno del Trionfo dell'Ortodossia

Il metropolita Onufrij ha invitato i fedeli ucraini a iniziare, alla prima domenica della Grande Quaresima, una serie di processioni della Croce in tutte le diocesi, continuando il modello che in Montenegro ha portato al rovesciamento del governo anti-ortodosso. Trattandosi di manifestazioni pacifiche, queste saranno rispettose delle misure anti-Covid, e non c’è da stupirsi che all’improvviso siano state imposte restrizioni alle processioni religiose proprio a Kiev... ma restiamo fiduciosi che non esista alcuna misura “sanitaria” che possa frenare il contagio della libertà e dell’autodeterminazione dei cristiani.

 
Patriarca Porfirije di Serbia: riconsacreremo e ricostruiremo le chiese attaccate in Kosovo

Di fronte a una nuova ondata di vandalismi contro le chiese ortodosse in Kosovo e Metohija, il patriarca Porfirije (nella foto) inizia la Grande Quaresima presso l'antico Patriarcato di Peć, e annuncia la resistenza pacifica alle persecuzioni, attraverso la preghiera per i persecutori e la ricostruzione delle chiese danneggiate.

 
Le processioni della Croce in Ucraina

Stanno arrivando le testimonianze delle processioni della Croce tenute al termine della Liturgia del Trionfo dell'Ortodossia in tutte le diocesi della Chiesa ortodossa ucraina (almeno, in quelle dove le processioni non sono state vietate per ragioni che, per amor di pace, definiremo sanitarie).

Aspettiamo nei prossimi giorni una serie di approfondimenti su questi eventi, e per ora vediamo i video delle celebrazioni.

1) A Severodonetsk

2) A Zaporozh'e

3) A Kherson

 
Il blocco delle processioni: giusto o sbagliato?

Vi presentiamo in traduzione italiana l’analisi che Kirill Aleksandrov aveva preparato prima della Domenica del Trionfo dell'Ortodossia, in cui in significative città ucraine (tra cui la capitale) sono state rimandate le processioni della Croce. Da una parte, Aleksandrov riflette sulle motivazioni del blocco (ufficialmente per misure anti-Covid, ma è facile intravedere misure anti-Ortodossia), e dall’altra sottolinea la reazione pacifica della Chiesa ortodossa ucraina, disposta a rinunciare anche alle proprie legittime proteste contro le discriminazioni per rispetto della legalità del proprio paese.

 
Ognuno dovrebbe avere la propria misura di digiuno

Vladyka Onufrij ci offre una buona lezione di ortoprassi, spiegandoci che il digiuno è molto importante nel nostro cammino di fede, ma anche che la sua pratica non può essere standardizzata su una serie di regole da applicare a tutti allo stesso modo. Facciamo in modo di non scordare mai questa lezione, e di continuare a ripeterla chiunque affronta la pratica del digiuno.

 
Si avvicina il tempo di particolari eroismi e tentazioni spirituali per la Chiesa ortodossa ucraina

Almeno di fronte alle crisi che sappiamo di dover affrontare prima o poi, è sempre meglio essere preparati: diamo dunque un’occhiata al quadro con cui il metropolita Kliment (Vecherja) di Nezhin e Priluky tratteggia l’immediato futuro della Chiesa ortodossa ucraina, un futuro da cui dipende la stabilità e la libertà dell’intero mondo ortodosso.

 
Intervista all'arcivescovo Juraj della Chiesa delle Terre Ceche e della Slovacchia

Vi presentiamo, in un unico lungo testo, la splendida intervista in tre parti fatta recentemente da Jesse Dominick di Orthochristian.com all’arcivescovo Juraj (Stránský, nella foto) di Michalovce e Košice. Siamo molto grati per quest’intervista, che ci fa conoscere da vicino molti particolari della meno conosciuta fra tutte le Chiese autocefale ortodosse. Nell’intervista, vladyka Juraj ci racconta la storia della più antica Chiesa di lingua slavonica, delle difficoltà della sua nascita e sviluppo, dei problemi che deve affrontare in questi anni, del ruolo di un vescovo giovane in una Chiesa minoritaria, e delle opportunità spirituali offerte dalla recente pandemia. Apprendiamo con piacere dall’intervista che sua Eminenza sta facendo uno sforzo particolare per imparare la lingua italiana, e ci fa un immenso piacere condividere con lui le sue stesse parole in italiano. Speriamo che in uno dei suoi viaggi in Italia abbia la possibilità di benedire anche la nostra parrocchia con la sua visita, e per intanto facciamo tesoro delle sue parole ed esperienze.

 
Metropolita Tikhon di Pskov: la campagna decennale anti-alcolismo si è dimostrata incredibilmente efficace

Una delle influenze positive della Chiesa in Russia si può vedere nell’aiuto a un graduale abbandono dell’alcolismo, che nonostante i luoghi comuni, non era un vizio particolarmente russo finché l’imposizione del comunismo non lo lasciò come una delle poche valvole di sfogo socialmente tollerate. L’era post-sovietica ha visto un’ulteriore recrudescenza dell’alcolismo, il parte per le situazioni di abbandono di valori che si sono diffuse. Oggi, il metropolita Tikhon (Shevkunov, nella foto) di Pskov annuncia i risultati della campagna che per un decennio ha visto la Chiesa in primo piano nella riduzione dei consumi di alcolici e di tutti i drammi a essi collegati.

 
Il Covid-19 e i suoi vaccini

Ascoltiamo alcune parole di buon senso da parte di padre Andrew Phillips sul tema molto discusso (ma poco capito) della pandemia e delle vaccinazioni.

 
San Paissio sulla paura dei germi e degli oggetti sacri

Padre John Whiteford ha scelto per noi alcuni passi dai consigli spirituali di san Paissio l'Athonita, particolarmente rilevanti in questi tempi, sulla paura dei germi e sulle nefaste conseguenze spirituali di quest’attitudine nella vita ecclesiale.

 
Ortodossia – "mondo russo" – prigione: cosa stanno preparando i "servi del popolo" per la Chiesa ortodossa ucraina

Quando si criminalizzano le idee non perché queste idee siano portatrici di odio e discriminazione, ma semplicemente perché tali idee non collimano con le nostre, siamo entrati nel pieno totalitarismo. Vi preghiamo di leggere con attenzione l’analisi di Kirill Aleksandrov, che vi spiega come ormai anche dichiarare la propria fedeltà all’autentica Chiesa ortodossa sia sul punto di diventare un crimine in Ucraina.

 
Quando il cristianesimo perde il suo antico nome

Vi presentiamo in traduzione italiana una riflessione tratta da una predica di padre Aleksandr Shargunov sul sale della fede cristiana che perde il suo sapore, riducendosi a banale e inefficace oggetto da museo: un pericolo degli ultimi tempi del cristianesimo, di cui dobbiamo essere tutti ben coscienti.

 
La Chiesa slovacca protesta contro le restrizioni sanitarie invasive

Il metropolita Rastislav (Gont, nella foto) di Prešov e l'arcivescovo Juraj di Michalovce e Košice hanno espresso il 24 marzo la posizione della Chiesa ortodossa slovacca contro un regime tra i più restrittivi al mondo nei confronti delle attività religiose.

 
Intervista al metropolita Isaias della Chiesa di Cipro

Il metropolita Isaias di Tamassos e di Orinis, monaco del monastero di Kykkos (al secolo Spiridon Georgakis, nella foto), è stato citato più volte nel contesto della crisi ucraina, ma raramente ha avuto lo spazio sufficiente per raccontare il cammino della sua vita. Colmiamo questa lacuna con la traduzione italiana dell’intervista fatta a sua Eminenza da Emil Poligenis per Romfea, e vi presentiamo una originale e interessante testimonianza dalla Chiesa ortodossa di Cipro.

 
Appello di un milione di credenti ucraini al presidente Zelenskij

La maggioranza silenziosa dell’Ucraina sta cominciando a non essere più tanto silenziosa: ieri, un appello con oltre un milione di firme è stato consegnato al presidente ucraino Zelenskij perché annulli, usando le sue prerogative presidenziali, le leggi anti-ortodosse emanate negli ultimi tempi. Vi presentiamo il testo completo dell’appello, oltre al video della consegna delle firme, che potete vedere qui sotto.

 
Un rapporto sconvolgente sul patriarca Atenagora

Un recente rapporto su attività ecumenistiche davvero estremiste del patriarca Atenagora è stato pubblicato il 1 aprile (verrebbe da pensare a uno scherzo, se non ci fossero foto di documenti e riferimenti bibliografici precisi) su uno dei blog del nostro amico greco John Sanidopoulos. Vi presentiamo la versione italiana, che al di là dell’analisi delle eccentricità del patriarca (servire come rabbino per una congregazione di ebrei, scegliere un derviscio musulmano come confessore) può aiutare a spiegare molti degli aspetti della presente discordia tra il Fanar e l’Ortodossia.

 
Domande e risposte dalla corrispondenza (gennaio-marzo 2021)

Eccovi una raccolta delle ultime domande e risposte presentate da padre Andrew Phillips sul suo blog. Gli argomenti riguardano la questione della fede e delle opere, i vaccini e le teorie del complotto, temi liturgici e di varietà rituali, alcune spiegazioni sulla storia della tensione tra il metropolita Antony Bloom e padre Sophrony Sakharov, oltre a note sulla creazione di una Chiesa locale.

 
9 esempi delle bugie del funzionario del Tomos

Che i politici raccontino balle, è un fatto abbastanza comune; non sempre, tuttavia, si riesce a raggiungere un concentrato di falsità come quello mostrato nella recente intervista a Rostislav Pavlenko (nella foto), deputato del partito di Poroshenko ed ex negoziatore del Tomos per gli scismatici ucraini. Forse le menzogne devono servire anche come cortina fumogena per nascondere che è stata proprio la disgraziata vicenda del Tomos a portare Poroshenko alla più umiliante disfatta elettorale degli anni recenti. Seguiamo comunque l’analisi dell’intervista fatta da Jaroslav Nivkin dell’Unione dei Giornalisti ortodossi, per capire come ci siano ancora politici a cui non sono bastati settant’anni di lezioni di persecuzioni comuniste, per riuscire a imparare a non strumentalizzare la Chiesa.

 
Una risposta a un articolo di Maurizio Blondet

Vi presentiamo nella sezione “Confronti” dei documenti una nostra risposta a Maurizio Blondet (nella foto), che ha dedicato un articolo al tempo stesso elogiativo e critico al più recente libro del nostro parrocchiano Mario Marchisio. Al di là di un dibattito di idee tra autori, il nostro dialogo con Blondet è un confronto tra cattolici e ortodossi su un tema teologico, quello delle sofferenze riparatrici, che le dottrine degli uni e degli altri non vedono allo stesso modo, o con la stessa centralità.

 
Video su padre Seraphim Rose

Vi presentiamo un video recente (in russo con sottotitoli in inglese) sulla figura di padre Seraphim Rose e sulla sua influenza su migliaia di cristiani ortodossi nel mondo:

 
La voce di milioni di credenti della Chiesa ortodossa ucraina: un appello impossibile da ignorare

Vi presentiamo un’attenta analisi di Taras Rebikov sul milione di firme di credenti ucraini che si sono appellati al presidente Zelenskij per far cessare le leggi anti-ortodosse nel loro paese.

 
Ne resterà soltanto uno: perché i "vescovi della Chiesa ortodossa dell'Ucraina" si prendono le chiese gli uni dagli altri?

Per anni abbiamo sottolineato come gli scismatici ucraini NON SONO LA CHIESA, non solo in base a qualche canone o principio ecclesiastico, ma nella loro stessa essenza. Oggi cominciamo a vederne una prova nei luoghi in cui, non potendo più cannibalizzare luoghi di culto della Chiesa canonica, i cosiddetti “vescovi” di questa struttura stanno iniziando a rubarsi a vicenda le chiese, in una disperata lotta darwiniana alla sopravvivenza del più forte e del più furbo.

 
Celebrazione della Chiesa armena a Torino

Nel progetto della mano tesa alla Chiesa Apostolica Armena, che vi abbiamo presentato lo scorso 16 febbraio, la nostra parrocchia ha offerto il locale per la celebrazione della Divina Liturgia armena (Surp Badarak, o "Santo Sacrificio") al mattino del 10 aprile 2021.

L'archimandrita Tirayr Hakobyan è giunto con i suoi collaboratori dalla parrocchia dei Santi Quaranta Martiri di Milano a celebrare il rito eucaristico per oltre cinquanta membri della crescente comunità armena di Torino. Vi invitiamo a vedere la galleria fotografica della funzione, e a pregare perché i fedeli armeni di Torino e del Piemonte possano far crescere una parrocchia dedita alla testimonianza della fede apostolica.

 
1 milione di visitatori!

Nella notte tra sabato 10 aprile e domenica 11 aprile 2021, il nostro contatore dei visitatori ha raggiunto la quota di 1 milione, in meno di 9 anni dal rinnovo del sito nel maggio del 2012. La  media di visitatori supera i 308 al giorno. Per un singolo sito parrocchiale, mirato a un pubblico per lo più di lingua italiana, è un risulato più che positivo. Soprattutto, ci rincuora il fatto di aver potuto fornire per anni, con una regolarità giornaliera, informazioni in un campo poco conosciuto, e di attirare ancora l'interesse e l'attenzione di tanti lettori. Grazie a tutti!

 
Sul defunto principe Filippo e la Chiesa ortodossa

Padre Andrew Phillips ci offre un commento sul principe Filippo d’Edinburgo e sul suo rapporto con la Chiesa ortodossa. Dopo la sua nascita, il principe era stato battezzato ortodosso a Corfu e aveva dovuto passare alla Chiesa anglicana in occasione del matrimonio con Elisabetta d’Inghilterra, senza peraltro essere passato attraverso alcun rito di accettazione. Questo aveva fatto pensare ad alcuni (tra cui lo stesso padre Andrew nei decenni passati) che il principe Filippo potesse essere ancora considerato, almeno allo stato potenziale, come un sovrano ortodosso (di fatto, l’ultimo in Europa a rimanere effettivamente su un trono, e non un semplice pretendente). Tuttavia, la pratica dell’Ortodossia del principe (prima e dopo il matrimonio) si può considerare inesistente, a differenza di quella della madre, Alice di Battenberg (che volle ricevere i voti monastici e proseguire la vocazione filantropica della zia, la santa martire Elizaveta Fëdorovna). La storia del principe Filippo ci ricorda che di fronte al giudizio di Dio la cosa più importante non saranno le circostanze anagrafiche di dove e quando siamo stati battezzati, ma la misura di come abbiamo vissuto la nostra vita di fede.

 
"Una magnifica effigie di Athena Parthenos"

Per il duecentesimo anniversario della Rivoluzione greca, l'arcivescovo Elpidophoros ha visitato la copia del Partenone a Nashville, in Tennessee.

Lodare l'amore degli americani per la storia greca è, per quanto possiamo vedere, moralmente giusto e raccomandabile. Un po' meno giuste ci sembrano le lodi alla statua di una divinità pagana in un contesto come questo:

Troviamo sconveniente che un vescovo cristiano lodi un idolo pagano come simbolo del suo nazionalismo. Gli apostoli di cui si vanta di essere successore lo avrebbero seriamente visto come un apostata...

 
La lettera del "patriarcato di Kiev" e degli autocefalisti ucraini al Fanar nel 2008: c'è stato pentimento?

All’apparizione di un ennesimo documento che cerca di dimostrare l’indimostrabile (cioè, l’inesistente “pentimento” degli scismatici ucraini), l’analisi di Konstantin Shemljuk che vi presentiamo cerca di chiarificare quest’assurdità, e ci avvisa che possiamo certamente aspettarci da parte fanariota altri tentativi del genere.

 
L'arrivo del patriarca Bartolomeo in Ucraina potrebbe fallire

Il politologo ucraino Mikhail Pogrebinskij (nella foto) offre elementi di ipotesi che la visita del patriarca Bartolomeo in Ucraina, prevista per l’estate, possa essere annullata.

 
Il Sinodo russo parla della partecipazione di un "vescovo" scismatico a una consacrazione episcopale a Costantinopoli

Le regole della successione apostolica ortodossa sono rigorose, così come quelle della Chiesa antica da cui derivano, Una di queste è che la presenza di un falso vescovo tra i concelebranti di una consacrazione episcopale invalida tale consacrazione e tutti gli ordini sacri che ne derivano. Un evento del genere si è avuto il 21 marzo scorso, quando il patriarca Bartolomeo ha voluto Ivan (Evstratij) Zorja, portavoce degli scismatici ucraini, tra i concelebranti a una consacrazione al Fanar. Vi presentiamo la notizia della reazione del Sinodo russo del 13 aprile.

 

 
Argyris Mitsis: "sono morto e sono andato all'inferno ma Cristo mi ha rimandato indietro"

Il nostro sito vi ha fornito tra i suoi primi documenti una storia di sopravvivenza alla morte clinica con una straordinaria esperienza oltremondana. Quella, tuttavia, è una narrazione del tardo ottocento, mentre oggi vogliamo offrirvi una testimonianza di carattere simile, ma contemporanea e addirittura presentata con un video. Argyris Mitsis (nella foto) ci racconta la sua esperienza di morte clinica e i cambiamenti che si sono verificati nella sua vita in seguito a quell’evento.

 
Due passeggiate per il Santo Sepolcro

Per chi sente nostalgia di un pellegrinaggio, presentiamo due video da Gerusalemme, con visite al Santo Sepolcro ancora semideserto, effettuate nel mese di gennaio e nel mese di febbraio del 2021. Oltre ai luoghi solitamente frequentati dai pellegrini, avremo occasione di spingerci anche in alcuni dei punti visti da pochissime persone (come, all’inizio del primo video, il terrazzo con il monastero etiopico situato sul tetto stesso della basilica). Oltre a farci sentire più vicini ai luoghi cari a tutti i cristiani, questi video ci possono offrire molti spunti interessanti per i nostri prossimi viaggi in Terra Santa.

 
Continuano gli attacchi alla Chiesa serba

Anche i momenti di preghiera e di concentrazione della Quaresima non  permettono di abbassare la guardia di fronte ai ripetuti attacchi anti-ortodossi: in Kosovo il nostro confratello, l’archimandrita Sava (Janjić) abate del monastero di Dečani (nella foto) è finito sotto accusa in un mare di assurde polemiche dopo che il monastero è stato aggiunto a una lista dei siti più minacciati del patrimonio culturale europeo. In Montenegro, il seminario di Cetinje è stato oggetto di un assalto da parte di una banda di scismatici nazionalisti. Se il governo del Kosovo e l’ex governo del Montenegro temono di fare brutta figura in seguito alle persecuzioni degli ortodossi serbi, il miglior modo per salvare la faccia, a nostro modesto avviso, sarebbe quello di smettere di perseguitare gli ortodossi serbi.

 
Visita al sepolcro della Madre di Dio a Gerusalemme

Continuiamo a proporvi una visita virtuale ai luoghi santi di Gerusalemme, questa volta alla tomba della Vergine Maria, situata nella valle del Kedron, poco più a monte dell’Orto degli Ulivi. In onore alla tradizione comune alle Chiese dell’Oriente e dell’Occidente, la sepoltura e il transito al cielo della Madre di Dio sono legate a questo sepolcro, che è meta di pellegrinaggio. Tutte le Chiese storiche di Gerusalemme hanno altari ed edicole nel sotterraneo della tomba, con l’eccezione dei cattolici romani: avendo voluto prendere per buone le leggende della morte della Madre di Dio a Efeso (in gran parte propagandate dai crociati), la Chiesa di Roma ha rinunciato alla tradizione più antica, ed è stata esclusa dalla custodia di questo sepolcro.

 
Video dalla Liturgia armena del 10 aprile

Ringraziamo Sonya Antonyan per aver postato un video della Liturgia armena celebrata pochi giorni fa presso la nostra chiesa. Potrete sentire la predica di padre Tirayr (...in armeno, d’accordo, ma ogni lingua si può imparare!), vedere una breve carrellata con alcuni dei partecipanti alla funzione e, al termine del video, sentire l'inizio del canto del Padre nostro (Hayr Mer).

 
Perché vescovi e sacerdoti della Chiesa ortodossa ucraina passano alla "Chiesa ortodossa dell'Ucraina"

Di fronte al tradimento di un altro chierico di Kiev, lo ieromonaco Innokentij (Pidtoptanyj, primo a sinistra della galleria dei voltagabbana nella foto), un saggio di Nazar Golovko ricostruisce passo dopo passo le azioni, le motivazioni e le contraddizioni di quelli che hanno lasciato la Chiesa ucraina per cadere tra gli scismatici.

 
Tristi osservazioni sullo scisma macedone

In un articolo di Stepan Ignashev che inizia con una spiacevole esperienza a Skopje, capiamo qualcosa di più sulla mentalità di tutti gli scismatici. Quando si trovano disposte a seguire tutti, anche il diavolo in persona, piuttosto che la Chiesa di Cristo, allora non resta da fare che dichiarare sinceramente che una tragedia si è ormai consumata, e iniziare a chiamare le cose con il loro nome.

 
Il presidente Biden e la violenza occidentale organizzata

Padre Andrew Phillips riporta per noi una conversazione con un ambasciatore in pensione, che non riesce a capacitarsi di come mai le relazioni tra l’Occidente e la Russia stiano tornando a essere così tese.

 

 
Con dolore per l'Athos e il Patriarcato di Costantinopoli

Vi presentiamo un’analisi delle posizioni teologiche e canoniche del metropolita Seraphim (Mentzelopoulos, nella foto) del Pireo, rigoroso difensore della purezza dottrinale e dell’integrità canonica nella Chiesa, in tema di scisma ucraino e della caduta del Fanar e di parte del Monte Athos dall’Ortodossia.

 
I monaci athoniti chiariscono la posizione della Montagna Santa nei confronti degli scismatici ucraini

Vi presentiamo una spiegazione a lungo attesa che chiarifica le reazioni di diversi monasteri athoniti agli scismatici ucraini, e che ci aiuta a capire come la posizione del Monte Athos nella crisi ucraina, pur generalmente ostile agli scismatici, sia estremamente intricata e ancora alla ricerca di un difficile consenso comune.

 
Come usare la paura delle epidemie per chiudere le chiese

Padre John Whiteford ci offre un esempio di come la chiusura delle chiese “per timore di epidemie” fosse già stata usata negli anni ’30 nel’Unione Sovietica, quando si cercava di sradicare la Chiesa dalla società.

 
Scisma, vicolo cieco e un tragico errore: un punto di vista dalla Chiesa di Cipro sul Tomos della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina"

Il metropolita Nikiforos (nella foto) di Kykkos e Tillyria è uno dei membri più anziani e rispettati del Sinodo della Chiesa di Cipro, oltre che l’autore di un libro che spiega gli errori del patriarca Bartolomeo nella questione ucraina. Vi presentiamo l’analisi di Konstantin Shemljuk, che riassume i contenuti del libro.

 
Perché scismatici e uniati chiedono ora la pace nel Donbass?

Negli anni passati siamo stati testimoni delle posizioni più guerrafondaie tra quelli che rivestono il nazionalismo ucraino di una parvenza religiosa (ovvero scismatici sedicenti ortodossi e uniati). Ora gli stessi fanatici della guerra stanno belando come miti agnelli in favore della pace. Cosa c’è di vero in tutto questo? Che parte ha in tutto questo la sindrome di Festinger, o “dissonanza cognitiva” tra le idee dei nazionalisti e la realtà delle cose? Scopriamolo in un saggio di Kirill Aleksandrov che ci offre anche gli esempi di coerenza delle dichiarazioni del metropolita Onufrij e degli ortodossi ucraini autentici.

 
Se il potere eserciterà pressioni sulla Chiesa ortodossa ucraina, milioni di persone scenderanno in piazza

L'arcivescovo Leonid (Gorbachev, nella foto) di Vladikavkaz e dell'Alania, in una recente intervista, loda la resistenza dei credenti ucraini ricordando come siano disposti a lottare per esprimere la loro fede e i loro diritti, così come hanno fatto i loro fratelli in Montenegro.

 
Le ore delle celebrazioni del Grande Sabato e della notte della Risurrezione

Quest’anno le restrizioni della pandemia costringeranno in vari luoghi a cambiare gli orari delle funzioni pasquali. Per venire incontro alla comprensibile confusione dei fedeli (ma anche dei celebranti), il nostro confratello padre Petru (Pruteanu, nella foto) ci ha preparato un ottimo studio, che vi presentiamo in romeno e in italiano. Se le funzioni della Pasqua ortodossa sembrano complicate (e lo sono!) il miglior modo per apprezzarle davvero è studiarle e cercare di capirle.

 
Il fuoco sacro nella Scrittura, nella storia e nella scienza

William DiPuccio, un professore ortodosso italoamericano dell'Ohio, offre ai nostri lettori in grado di seguire un video in inglese questa sua conferenza con molte informazioni utili sul fenomeno del fuoco sacro di Gerusalemme, il miracolo annuale con le più lunghe attestazioni nella storia.

 
Pastorala Pascală a Preafericitului Mitropolit Onufrie

Hristos a Înviat!

Vă felicit cordial pe Voi toți: iubitori de Dumnezeu arhipăstori și păstori, evlavioși monahi și monahii, dragi frați și surori, cu cea mai mare Sărbătoare a noastră creștină – Preaslăvita Înviere a Domnului Dumnezeului și Mântuitorului nostru Iisus Hristos.

Învierea lui Hristos este un Paște veșnic, este Sărbătoarea sărbătorilor și Solemnitatea solemnităților. Învierea lui Hristos este cu certitudine cea mai mare Sărbătoare creștină. Sfântul Ierarh Grigorie Teologul zice că Sărbătoarea Învierii lui Hristos "atât de mult depășește toate solemnitățile nu doar omenești și pământești, dar și pe cele ale lui Hristos și care se săvârșesc pentru Hristos, cu cât soarele depășește stelele" (Sf. Ier. Grigorie Teologul, Opere, vol. I, SkP, editura P.P. Stoika, 1912, p. 662). Învierea lui Hristos este triumful victoriei vieții asupra morții, este Sărbătoarea Vieții, și întrucât viața este darul cel mai prețios cu care este înzestrat omul, și Paștele lui Hristos este cea mai mare Sărbătoare, pentru că prin Preaslăvita Înviere Fiul lui Dumnezeu, Mântuitorul nostru, din nou ne-a dăruit viața veșnică pe care noi am pierdut-o.

Ce frumoasă și minunată e dragostea lui Dumnezeu față de om. Omul a păcătuit și a devenit incapabil să mai trăiască în Rai, și atunci Iubirea Dumnezeiască Se pogoară din cer pe pământ, la omul care a căzut, primește chipul omului și săvârșește ceea ce noi, păcătoșii, ar fi trebuit să săvârșim. Iubirea Dumnezeiască ne curăță și ne împacă cu Dumnezeu, Ea se jertfește pentru noi. Iubirea Dumnezeiască a nimicit păcatele noastre pe cruce; se pogoară cu omul în iad și îl zdrobește prin strălucirea Dumnezeieștii slave. Iubirea Dumnezeiască înviază firea umană și-i întoarce Raiul cel pierdut. Cuviosul Teodor Studitul zice că Învierea lui Hristos a adus bucurie la toată lumea, pentru că prin Învierea Sa "Hristos a deschis Raiul și l-a făcut accesibil. O, ce adânc nepătruns de gândire! O, ce înălțime nemăsurată! O, ce taină… ce întrece puterea minții" (Cuv. Teodor Studitul, Opere, vol. II, Cuvânt de ziua mare și sfântă a Paștelui, Moscova, p. 379). Răutatea deavolească nu a putut să perceapă dragostea lui Dumnezeu față de omul căzut; atunci când Hristos a Înviat, diavolul a înțeles că el este înfrânt, dar era deja târziu, totul era săvârșit: iadul era zdrobit, puterea morții a fost luată, omului i-a fost întors Raiul, iar el, ispititorul cel viclean, a fost legat cu legăturile întunecimii iadului (2 Petr. 2,4).

Această Victorie mare se numește Victoria vieții și în legătură cu această Victorie este de mirare faptul că Dumnezeu a dăruit această Victorie omului. Sfântul Nicolae al Serbiei zice că "nici un învingător de pe pământ, împărat sau voievod, nu-și dorește ca victoria să fie luată de la el și dată altuia; numai Hristos cel Înviat cu ambele mâini ne dă Victoria Sa fiecăruia dintre noi și nu se mânie, ci se bucură, atunci când Victoria Sa ne face învingători pe noi” (Sf. Ier. Nicolae al Serbiei, Omilii la Sf. Evanghelii, Moscova, editura NICA, 2018, vol. I, p. 186).

Cât de fericite erau sfintele Femei Mironosițe, când cele dintâi au primit vestea Învierii lui Hristos. După evenimentele tragice ale răstignirii pe cruce a Învățătorului lor Dumnezeiesc, după moartea și îngroparea Lui, Femeile Mironosițe dis-de-dimineață au venit la Mormântul Dătător de Viață.

Ele erau tulburate, iar inimile lor – pline de tristețe adâncă. Deodată ele au simțit cutremur și au văzut un Înger, care a prăvălit piatra de la ușa Mormântului și s-a așezat pe ea. Văzând spaima sfintelor Femei, Îngerul le-a liniștit și le-a zis: "Nu vă temeți, știu că pe Iisus cel Răstignit Îl căutați. Nu este aici – El a înviat! Mergeți degrabă și spuneți ucenicilor Lui, că El a înviat din morți și iată va merge înaintea voastră în Galileea, acolo Îl veți vedea" (Mt. 28, 1-7).

Sfintele Femei Mironosițe au înțeles că Învățătorul lor cel Dumnezeiesc este Mesia, este Dumnezeu, Care a venit pe pământ pentru mântuirea oamenilor și Care a înviat din morți. Mironosițele cu bucurie au vestit despre aceasta Apostolilor, iar mai apoi Apostolii au răspândit această veste în toată lumea. Propovăduirea Apostolilor despre Hristos cel Înviat a schimbat lumea. Oamenii care L-au primit prin credință pe Hristos cel Înviat au început să-și făurească viața nu după cuvântul propriilor vicii, ci după cuvântul lui Dumnezeu Cel ce înviază morții. În Hristos cel Înviat oamenii au dobândit Izvorul cel Dumnezeiesc de apă vie, care potolește setea cea duhovnicească și care curge în viață veșnică. În Hristos cel Înviat au aflat puterea Dumnezeiască, care îl schimbă pe om și din rău și desfigurat îl face frumos, puternic și nobil, util pentru sine însuși și pentru cei din jurul său.

În aceste zile Pascale sfinte noi în mod deosebit Îi mulțumim Domnului și Mântuitorului nostru pentru că El pentru noi, oamenii, și pentru a noastră mântuire S-a pogorât din Cer, S-a întrupat, a pătimit și a înviat din morți; pentru că Domnul ne-a dăruit cinstea să credem în El și să purtăm înaltul nume de creștin. Noi ne rugăm cu smerenie ca Hristos cel Înviat să ne dea hotărâre și curaj pentru a ne făuri viața după sfintele Sale porunci și legi, care în esența lor sunt exprimate prin două porunci ale iubirii: iubirea față de Dumnezeu și iubirea față de aproapele nostru – pentru ca noi să fim creștini nu doar cu numele, ci și prin trăirea noastră.

Încă o dată vă felicit pe Voi toți, dragi frați și surori, cu Ziua Mare a Luminatei Învieri a lui Hristos. Vă doresc tuturor sănătate, pace, bucurie și mântuire. Fie ca Hristos cel Înviat, Domnul și Mântuitorul nostru, să vă păzească pe Voi toți și să vă umple de putere duhovnicească, pe care și-o dorește orice om, dar care este doar la Dumnezeu; putere, necesară pentru depășirea dificultăților, bolilor și spaimelor, de care astăzi e plină lumea și care se întâlnesc în calea pribegiei noastre pe pământ.

Pentru Sfânta Înviere să ne iertăm unul pe altul, așa cum ne-a iertat pe noi Dumnezeu; să ne îmbrățișăm unul pe altul cu dragoste, așa cum ne-a îmbrățișat pe noi Dumnezeu cântând cântarea Pascală de biruință: "Hristos a înviat din morți, cu moartea pe moarte călcând, și celor din morminte viață dăruindu-le" (Troparul Învierii Domnului). Amin.

Adevărat Hristos a Înviat!

Smeritul  

Onufrie

Mitropolitul Kievului și a toată Ucraina

 
Messaggio di Pasqua del patriarca Kirill di Mosca e di tutta la Rus'

Sacratissimi arcipastori, reverendi pastori e diaconi, venerabili monaci e monache, cari fratelli e sorelle!

In questo giorno eletto e santo, pieno di gioia pasquale e di meravigliosa luce, si trasmette da bocca a bocca e da cuore a cuore il vangelo che afferma la vita:

CRISTO È RISORTO!

Con queste parole professiamo una fede incrollabile in colui che il Venerdì Santo è stato innalzato sulla Croce, sui cui hanno fatto il lamento insieme ai discepoli le donne mirofore, pregando davanti alla Sindone. Oggi, insieme alle schiere angeliche, a dimostrazione dell'unità della Chiesa terrena e celeste, proclamiamo solennemente: “Oggi è la salvezza per il mondo, poiché è risorto Cristo, qual onnipotente” (Canone di Pasqua, Irmo della Quarta Ode).

La Pasqua del Signore è la prova più chiara della sapienza di Dio e dell'amore incommensurabile del Creatore per la stirpe umana. L'inizio della storia, come sappiamo, fu oscurato da una tragedia spirituale: con la caduta dei progenitori, le porte del Paradiso furono chiuse agli esseri umani e da allora la sofferenza e la morte sono diventate una conseguenza inevitabile della peccaminosità dell'uomo. Ma, avendo perso la comunione con Dio, la fonte della vita, gli esseri umani non hanno perso la sua bontà e il suo amore.

Allo stesso tempo, come scrive Nicola Cabasila, un santo del XIV secolo, “l'amore di Dio era incommensurabile e non c'era alcun segno per esprimerlo” (Sette discorsi sulla vita in Cristo, Discorso VI). L'amore si rivela nel fare del bene al prossimo e nella disponibilità a sopportare volontariamente difficoltà, costrizioni e persino sofferenze per lui, e il Salvatore manifesta entrambe le cose. Con la sua incarnazione rinnova la natura umana, danneggiata dal peccato, mentre con la sofferenza della Croce ci libera dal potere del male. “Così abbiamo ricevuto la vita in Cristo”, conclude il venerabile Efrem il Siro, “abbiamo mangiato il corpo del Signore invece del frutto dell'albero..., lavati dalla maledizione per mezzo del suo sangue giusto e della speranza della risurrezione... viviamo la sua vita” (Interpretazione dei quattro Vangeli, 21).

La risurrezione del Salvatore ha aperto all'umanità le porte del Regno dei cieli e ha colmato la nostra esistenza terrena di significato eterno. Il Signore si è donato a tutti quelli che credono in lui come esempio di virtù e di incorruttibilità acquisita, affinché tutti quelli che si salvano seguano le sue orme, come scrive al riguardo san Massimo il Confessore (Ambigua, 42). E per questo dobbiamo già qui, sulla terra, imparare a respirare l'aria dell'eternità, essendoci spogliati dell'uomo vecchio con le sue azioni (Col 3,9), organizzando la nostra vita secondo il Vangelo e partecipando ai misteri della santa Chiesa – come eredi delle grandi promesse di Dio.

La fede nella risurrezione del Salvatore spegne la fiamma delle ansie quotidiane e consente di elevarsi al di sopra della vanità mondana, aiuta a respingere le tentazioni del peccato e superare le varie paure. In risposta all'amore divino, siamo chiamati a mostrare un “amore che viene da un cuore puro, da una buona coscienza e da una fede non finta” (1 Tim 1,5). In risposta alla sua misericordia – siamo chiamati a mostrare misericordia alle persone intorno a noi. In risposta alla sua cura – siamo chiamati a prenderci cura dell'ordinamento della vita pubblica secondo gli alti ideali evangelici.

La celebrazione della Pasqua, attraversando i confini nazionali e statali, unisce spiritualmente milioni di cristiani che vivono in diversi paesi. Questo coro terreno dalle molte voci, insieme alla schiera delle forze celesti disincarnate, rende lode al Signore Gesù, che ha versato il suo sangue per tutti e ha redento il mondo a un prezzo vivificante (Ottoeco, Tono 6°, stichiro del sabato mattina).

Questo ringraziamento di anno in anno, di secolo in secolo, di millennio in millennio, risuona vittoriosamente su tutta la terra – suona nonostante le tentazioni, le difficoltà e le prove. Non si ferma nemmeno oggi, quando il mondo soffre di un'epidemia distruttiva.

In questo momento difficile, è particolarmente importante sostenere chi è malato e debole, chi piange per la perdita dei propri cari, chi ha perso il proprio sostentamento, chi non può venire in chiesa. Forniremo tutto l'aiuto possibile ai sofferenti, non passeremo indifferenti a chi ha bisogno di partecipazione umana, attenzione e cura.

Più recentemente, a causa di misure epidemiche, molti di noi non hanno potuto partecipare alle funzioni. L'esperienza che abbiamo maturato ha dimostrato quanto sia importante apprezzare e utilizzare ogni opportunità per partecipare alla preghiera comune, ai servizi divini e ai santi misteri, soprattutto alla Divina Eucaristia, che ci unisce a Cristo e tra di noi.

Miei cari, mi congratulo sinceramente con voi per la grande festa della Pasqua e vi auguro buona salute e generosità da parte di Gesù il Datore di vita. Possa il Signore misericordioso concedere a tutti noi di prendere veramente parte al giorno senza tramonto del suo Regno e di testimoniare con gioia: CRISTO È RISORTO! VERAMENTE CRISTO È RISORTO!

KIRILL

PATRIARCA DI MOSCA E DI TUTTA LA RUS'

Pasqua di Cristo, 2021

 
Messaggio di Pasqua dell'esarca patriarcale dell'Europa occidentale, il metropolita Antonij di Korsun e dell'Europa occidentale

Benemati nel Signore, confratelli arcipastori, reverendi padri, monaci e monache amati da Dio, cari fratelli e sorelle!

Mi congratulo di cuore con voi per la grande e luminosa festa della Pasqua del Signore! Ancora una volta, il Salvatore del mondo ci ha concesso di raggiungere questo giorno ivocato e santo e di ascoltare l'annuncio pasquale che conferma la vita, e che con un sentimento di esultanza rivolgo ora a tutti voi: Cristo è risorto! Veramente Cristo è risorto!

Dopo aver percorso con il Signore la via degli ultimi giorni della sua vita terrena, ora ci troviamo davanti alla Tomba vivificante, dalla quale ha brillato la luce della salvezza. Il perdono di Dio ha sconfitto il male umano che aveva inchiodato il Salvatore sulla Croce, l'amore di Cristo si è rivelato più forte della morte stessa, la generosità del Padre celeste si è riversata abbondantemente su tutte le persone, aprendo le porte del Regno eterno a tutti. Non c'è gioia più grande della partecipazione attiva a questa grande vittoria, che, secondo la parola dell'apostolo, ha vinto il mondo e ha liberato la creazione dal sigillo del peccato che la dominava!

Purtroppo anche quest'anno stiamo celebrando la gioiosa festa della Pasqua in circostanze difficili. L'epidemia continua ancora a rappresentare un pericolo per la nostra salute e colpisce aspetti della nostra vita che prima sembravano così banali e familiari, inclusa persino la possibilità di visitare liberamente la chiesa di Dio e di partecipare ai servizi divini.

Nel giorno della luminosa risurrezione di Cristo, preghiamo, con audacia e speranza inestinguibile, il Salvatore che ha vinto la morte con la morte, perché metta presto fine all'epidemia, perché doni della forza ai medici che stanno lottando contro la malattia, per la guarigione degli ammalati, per la consolazione di coloro che sono addolorati per la perdita dei propri cari.

Ancora e ancora congratulandomi con tutti voi, cari vladyki, padri, fratelli e sorelle, in occasione della festa della Pasqua di Cristo, vi auguro buona salute, pace e gioia luminosa nel Signore Risorto!

Cristo è risorto! Veramente Cristo è risorto!

+ ANTONIJ,

Metropolita di Korsun e dell'Europa occidentale,

Esarca patriarcale dell'Europa occidentale

 
Discesa del fuoco sacro 2021

Eccovi uno dei primi filmati di ripresa dal vivo della recente discesa del fuoco sacro a Gerusalemme.

 
Auguri dell'arcivescovo Juraj alla Chiesa ucraina

Video del messaggio

Per più di un anno il mondo intero è stato tormentato dall'epidemia del coronavirus, ma allo stesso tempo l'Ucraina salvata da Dio sopporta la propria croce.

Nel mondo noi tutti confessiamo la Via Crucis del nostro Signore Gesù Cristo, attraversando questo momento difficile. Ma affidandoci alla parola di Dio, pronunciata all'apparizione della Santa Croce del Signore al santo pari agli apostoli Costantino il Grande, "In hoc signo vinces", crediamo fermamente e sappiamo che se riusciamo a crocifiggere le nostre sofferenze sulla Croce del Signore, dopo ogni crocifissione avremo una risurrezione. Solo dopo la sofferenza, quando una persona è crocifissa insieme a Cristo, arriva la Risurrezione.

Per questa occasione, oggi, nel Grande e Santo Lunedì, proprio all'inizio della Settimana Santa, qui in Slovacchia, nella cattedrale ortodossa della città di Košice, vogliamo congratularci con sua Beatitudine il metropolita Onufrij di Kiev e di tutta l'Ucraina – il primate canonico della Chiesa ortodossa ucraina – e con il suo gregge, affidatogli da Dio, per l'imminente luminoso trionfo del Signore Gesù Cristo sulla morte, la paura, la malattia e il peccato.

Condividendo con voi la gioia e la speranza, aspettiamo di incontrarci di nuovo con voi e di concelebrare con voi, vostra Beatitudine, e di essere benedetti dalle vostre parole.

In questa occasione, già anticipando il trionfo di Cristo, ci togliamo la maschera e diciamo con gioia a voi e a tutti: Cristo è Risorto! Veramente è Risorto!

 
Il genocidio degli armeni continua

Anche nella piena gioia della Pasqua, non dimentichiamo le sofferenze dei nostri fratelli cristiani, e vi presentiamo un articolo di Raymond Ibrahim (uno dei maggiori esperti di storia dei cristiani perseguitati in Medio Oriente) sui rischi di una recrudescenza del genocidio degli armeni, un rischio acuito dal conflitto dell’Artsakh nel 2020.

 
Miscellanea di testi di padre Andrew Phillips

Sul blog di Orthodox England, padre Andrew Phillips ci offre tre novità pasquali: la sua ultima sessione di risposte alle domande, gli “Appunti di un prete antidiluviano”, in cui ci spiega quanto sia difficile essere un prete ortodosso libero in Occidente, e un commento geopolitico sulle bugie dell'Occidente.

 
Come incollare una riproduzione di un'icona su una tavola

Uno dei tipi di bricolage più semplici e al tempo stesso più richiesti tra i cristiani ortodossi è la realizzazione di riproduzioni di icone (che non mancano mai nelle nostre case) su un supporto di legno. Vediamo come realizzare in modo pratico quest’attività.

 
Un vescovo serbo spiega come risolvere il problema dello scisma nell'Ortodossia

Il vescovo Irinej (Bulović, nella foto) di Bačka offre le possibili vie d’uscita dallo scisma creato dalla crisi ucraina. Analizziamo le sue valutazioni e chiediamoci come questo apparente vicolo cieco troverà la sua soluzione.

 
Artos: il pane della Pasqua

Con la ricchezza di simboli e immagini della Pasqua, rischia di passare sotto silenzio un elemento di tradizione estremamente antica (attribuito agli stessi apostoli del Signore): l’artos, o pane pasquale (nella foto), che ha un ruolo veramente unico nei giorni della Settimana Luminosa, ed è distribuito ai fedeli nella domenica di san Tommaso. Vediamo in un articolo con foto e video tutte le fasi della preparazione di questo pane.

 
Il patriarca Theophilos risponde alla richiesta di celebrare la Pasqua con i cattolici

All’ennesimo appello da parte cattolica per una Pasqua comune (appello che sottintende, ovviamente, che gli ortodossi dovrebbero adottare la Pasqua cattolica), il patriarca Theophilos di Gerusalemme (nella foto) risponde con l’ennesima garbata spiegazione che la celebrazione della Pasqua ha delle regole fissate negli antichi Concili ecumenici, e che una Chiesa che pretenda di essere in continuità con quei Concili deve seguirli anche oggi.

 
Il patriarca Bartolomeo afferma ancora una volta i privilegi speciali del Fanar

Vi presentiamo il resoconto delle ultime esternazioni del patriarca Bartolomeo a una televisione georgiana, lasciandovi trarre le conclusioni su quanta fiducia possa ancora riporre il mondo ortodosso nel Patriarcato di Costantinopoli.

 
Il ministero di un prete ortodosso nella Svezia post-cristiana

Vi presentiamo il testo in due parti della recente intervista di Vladimir Basenkov all'arciprete Vitalij Babushin, che già abbiamo conosciuto in un’intervista di Sergej Mudrov del 2019, e che ci offre un quadro completo dello sviluppo dell’Ortodossia russa in Svezia.

 
Il fuoco sacro e la tragedia di Odessa

Vi presentiamo un saggio di Kirill Aleksandrov sulle attitudini verso il fuoco sacro di Gerusalemme, che vanno dallo scetticismo verso il fenomeno della discesa del fuoco sacro al Santo Sepolcro (e dalla conseguente illogica venerazione del fuoco giunto in Ucraina da Gerusalemme), fino alle illazioni blasfeme che mettono il rogo omicida del maggio 2014 a Odessa al livello di un “fuoco sacro” nazionalista.

 
Una "benedizione" dagli USA per i sequestri di chiese?

Mentre proseguono gli incontri privilegiati dei diplomatici con gli scismatici ucraini, vediamo in un saggio di Andrej Vlasov quali potrebbero esserne le tristi conseguenze.

 
Vescovo serbo ai macedoni: non capite cosa perderete rivolgendovi a Costantinopoli?

Il vescovo Irinej (Bulović) di Bačka rivolge alla  gerarchia della Chiesa macedone scismatica un ultimo avvertimento, ricordando quanto un appello a Costantinopoli per un’autocefalia possa portare ben poco bene e tanti mali, come si è visto nel caso parallelo in Ucraina.

 
Ritratto di una parrocchia

Padre Andrew Phillips ci presenta un ritratto della chiesa di san Giovanni di Shanghai a Colchester (nella foto), una parrocchia che ci è molto vicina per visione, missione e pratica.

 
Patriarca Kirill: non abortire, la Chiesa crescerà tuo figlio

Vi presentiamo la notizia del recente appello del patriarca Kirill, che sta invitando le donne di tutta la Russia a concedere ai figli di essere allevati in strutture apposite, invece di ucciderli con l’aborto. Oggi, con 77 centri dedicati al rifugio e alla protezione delle persone in crisi, la Chiesa russa è in grado di implementare il programma per l’aiuto alle donne sviluppato dal defunto arciprete Dmitrij Smitnov (un programma di cui vi abbiamo già parlato nel 2017), che oltre a garantire la speranza di vita un tempo offerta dalle adozioni e dai monasteri, permette anche alle donne che non hanno voluto crescere un figlio di riprenderselo non appena desiderano ripensare alla loro scelta.

 
Intervista al vescovo serbo Andrej

Ringraziamo il monaco Massimo (Fabris) per la sua recente intervista al vescovo Andrej (Ćilerdžić), ordinario per le parrocchie ortodosse serbe in Italia. Le domande al vescovo riguardano le reazioni ecclesiali al coronavirus e il legame tra salute e salvezza. Ci fa piacere sentire che il vescovo Andrej, di famiglia serbo-tedesca, parla un buon italiano, sebbene non risieda nel nostro paese, e gli auguriamo molti anni di serena guida pastorale.

 
La coscienza canonica del Fanar sta subendo un degrado

Quando qualcuno si serve di menzogne per tirarsi fuori da una situazione conflittuale, e poi è obbligato, per salvare la faccia, a continuare a credere alle menzogne che ha asserito, allora si può parlare senza dubbio di un degrado della coscienza. È un pericolo contro cui mette in guardia l’arciprete Andrej Novikov (nella foto), di cui presentiamo una breve analisi di come le interpretazioni distorte dei privilegi di Costantinopoli stanno spingendo sempre di più il Fanar in una spirale autodistruttiva del proprio stesso ruolo.

 
Eletto il nuovo vescovo ausiliare della Diocesi del Sud della OCA

L'archimandrita Gerasim (Eliel, al centro nella foto) è stato eletto all’episcopato della Chiesa Ortodossa in America alla sessione del Santo Sinodo di martedì 18 maggio 2021. La vita di padre Gerasim è stata documentata in un lungo articolo biografico, presente sul nostro sito già dal 2013, e che vi preghiamo di rileggere con attenzione. Nel fare i nostri migliori auguri a padre Gerasim, concludiamo dicendo che la sua elezione a vescovo era un gesto che aspettavamo da fin troppo tempo, e forse il minimo riconoscimento dovuto a uno dei convertiti occidentali che, in 40 anni di vita nell’Ortodossia, ha dato uno dei maggiori contributi personali alla crescita della Chiesa.

Per molti anni, presule! Unto many years, Master!

 
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