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La Chiesa ortodossa russa non avanza pretese di leadership nell'Ortodossia mondiale

Il metropolita Ilarion (Alfeev, nella foto) di Volokolamsk ci offre una confutazione delle idee esposte dal patriarca Bartolomeo nella sua ultima intervista, confutando anche alcune delle sfacciate menzogne da questi espresse: per esempio, parlare dell’autocefalia della Chiesa ortodossa in America “non riconosciuta da nessuno” proprio a un canale TV della Georgia, la cui Chiesa riconosce tale autocefalia!

 
Patriarca di Serbia: non abbiamo scelto la "parte" di Mosca o del Fanar

Vi presentiamo un riassunto delle affermazioni del patriarca Porfirije, desideroso di far capire che il sostegno della Chiesa serba al metropolita Onufrij e alla Chiesa ortodossa ucraina non è dettato da prese di partito ecclesiastico, ma dal rigoroso rispetto dei canoni e dell’ecclesiologia ortodossa.

 
Domande imbarazzanti per i vescovi, o verso dove i pastori guidano la Chiesa di Cristo

Vi presentiamo un’analisi di Konstantin Shemljuk sulle recenti domande di un’igumeno greco, l'archimandrita Maximos (Karavas) all’episcopato ortodosso. In un coerente stile patristico, con candore ma assieme con rigore, padre Maximos mette il dito nella piaga degli atteggiamenti discutibili dei vescovi contemporanei, soprattutto sulla coerenza tra aperture ecumeniche e spirito patristico, e sulla difesa della tradizione rispetto alle imposizioni dovute alla pandemia.

 
Due risposte di padre John Whiteford

Nel maggio del 2021, padre John Whiteford ci ha offerto un paio di risposte che possono essere utili a chi si avvicina all’Ortodossia, in particolare dal mondo pentecostale. Le domande riguardano rispettivamente il valore della tradizione, e il significato del battesimo in acqua e nello Spirito Santo.

 
Per me, l'Ortodossia è l'esperienza del mistero divino in questo mondo

Vi presentiamo in traduzione italiana le due parti dell’intervista di Vladimir Basenkov al sacerdote ortodosso olandese Hildo Bos, che ci apre gli occhi sulla storia e sulle condizioni dell’Ortodossia nei Paesi Bassi.

 

 
L'abate della Lavra di Pochaev denuncia la menzogna nazionalista dello scismatico Dumenko

Ennesima bugia degli scismatici ucraini, ennesima necessità da parte nostra di unirci alla difesa della verità: di fronte alla dichiarazione di Dumenko che nella Lavra di Pochaev i monaci non sarebbero ucraini, ma in gran parte importati da altrove, risponde il metropolita Pavel (Moroz), abate della Lavra di Pochaev, ricordando che tutti i 150 monaci di Pochaev sono ucraini.

 

 
Una nuova celebrazione della Liturgia armena

Padre Tirayr Hakobyan (nella foto) torna presso la nostra parrocchia a presiedere la Divina Liturgia armena al mattino di sabato 29 maggio. Lo accogliamo con molta gioia, e seguiamo con piacere lo sviluppo della comunità della Chiesa apostolica armena a Torino.

 
Il conflitto arabo-israeliano e le profezie sul "terzo tempio"

Il nuovo inizio di un conflitto a Gerusalemme riporta alla luce una tensione apocalittica nel mondo cristiano, in cui la venuta dell’Anticristo è collegata alla ricostruzione del tempio di Gerusalemme, un evento che sembra farsi sempre più realistico. Ma è proprio alle liti tra ebrei e musulmani a Gerusalemme che i cristiani dovrebbero guardare nelle loro attese escatologiche, oppure ci sono altre possibilità? Scopriamolo nel saggio di Andrej Vlasov che fa il punto su questo controverso tema.

 
Lettera aperta di Testimonianza ortodossa

Riceviamo e volentieri pubblichiamo la seguente lettera aperta dal Direttivo di Testimonianza Ortodossa, di cui sosteniamo pienamente le ragioni.

Lettera aperta a Sua Eminenza il Metropolita d’Italia Polycarpo

Cristo è Risorto!

Eminenza Reverendissima, con profondo dolore ci rivolgiamo oggi a Lei.

Abbiamo ascoltato e letto con grande sconforto la Sua intervista all’Osservatore Romano, dopo la Sua visita in Vaticano, ove ha definito il capo dello Stato Vaticano, Bergoglio, suo padre, suo primate e suo patriarca. Le Sue parole ci hanno profondamente addolorati, stupiti e amareggiati. Tutti noi siamo per un dialogo onesto che miri alla Verità e alla pienezza della fede. Tutti noi desideriamo il ritorno degli eterodossi all'Ortodossia e all'unità della fede.

La Chiesa, come Lei ha giustamente detto, non è una istituzione di questo mondo, ma è il Corpo mistico divino e umano di Cristo; di conseguenza la piena unità non può essere di tipo amministrativo-istituzionale ma deve avvenire attraverso un processo di pentimento e di conversione alla pienezza della fede di coloro che se ne sono allontanati. Umilmente crediamo che non può esserci unità con uno stato – lo stato Vaticano – con coloro che invece di ritornare alla fede apostolica vanno spediti verso il protestantesimo. Un’unità di tipo amministrativo-istituzionale come si è tentato di fare in passato è destinata al fallimento.

Eminenza, con rammarico, la nostra coscienza ci obbliga a dissociarci dalle Sue dichiarazioni.

Preghiamo che il Cristo Risorto dai morti preservi e custodisca la Sua Chiesa.

Testimonianza Ortodossa

Il Direttivo dell’Associazione all’unanimità

PS. Ci teniamo a sottolineare che né da parte nostra né – come siamo sicuri – da parte dell’associazione esiste del malanimo personale nei confronti del metropolita, a cui ci lega un’amicizia pluridecennale e nei confronti del quale non abbiamo mai avuto risentimenti. Qui tuttavia si sono toccate le corde ben più sensibili della nostra fede, per la quale non deve stupirci di vedere i fratelli levarsi gli uni contro gli altri (cfr Lc 12:49-53).

 
Ricordate in Grecia le parole di un defunto teologo sulla politica del Fanar negli anni '80

L’avvocato e teologo Athanasios Sakarellos (nella foto), defunto nel febbraio 2021, è stato un discepolo e collaboratore di padre Ioannis Romanides, accanto a figure di spicco come padre Gheorghios Metallinos e il metropolita Hierotheos Vlachos. Negli ultimi giorni sono stati ricordati i suoi scritti di 40 anni fa, in cui prevedeva la degenerazione del mondo fanariota, e che ricordiamo in un breve saggio.

 
La visita del capo del Fanar è come un arrivo del papa dopo l'Unia di Brest

L'arciprete Nikolaj Danilevich (nella foto) offre un interessante paragone storico al viaggio del patriarca Bartolomeo a Kiev programmato per agosto: ci chiede di immaginare cosa sarebbe stato un viaggio papale nelle terre ortodosse bielorusse e ucraine due anni dopo la nascita dell’uniatismo, o un viaggio di Lutero a Roma due anni dopo la nascita del protestantesimo.

 
In cerca di riconoscimento per la "Chiesa ortodossa dell'Ucraina", il Fanar allontana tutti noi

Il metropolita Hilarion (Kapral, nella foto), primo ierarca della ROCOR, ha espresso la sua posizione sulla crisi ecclesiale ucraina: una netta condanna del capo del Fanar e della sua cerchia (per i quali comunque la ROCOR continua a pregare il Signore, affinché doni loro ragione, illuminazione e misericordia) e una rinnovata fiducia all’unica Chiesa ortodossa canonica in Ucraina, terra ancestrale dello stesso metropolita Hilarion.

 
Appello della Chiesa ortodossa ucraina alla comunità internazionale

Pubblichiamo il testo completo dell’appello della Chiesa ortodossa ucraina che richiama l'attenzione della comunità internazionale sulle continue violazioni dei diritti dei credenti in Ucraina.

 
Parliamo dei detransessuali e dei loro diritti

LGBT è una sigla fortemente contraddittoria in se stessa: se L, G e B indicano scelte di orientamento sessuale esclusivamente interiori, T non si riferisce a orientamenti, ma a devastanti modifiche del proprio corpo, dalle quali non si torna indietro se non a prezzo di indicibili sofferenze. E sì, ci sono persone che tornano indietro, anche se le loro storie non sono generalmente ascoltate. In questi giorni, la trasmissione 60 minutes dell’ultra-liberale CBS ha dato spazio alla storia di Grace Lidinsky-Smith (nella foto), una delle poche donne pentite di un intervento di cambiamento di sesso ad avere avuto accesso alla platea mediatica per parlare dei casi come il suo. Vi presentiamo in traduzione italiana un’intervista a Grace, che parla di tutto quello che non vi hanno fatto sapere fino a ora. In un mondo in cui anche dire banali verità sul transessualismo (per esempio l’ineccepibile verità scientifica che dopo un cambiamento di sesso il corpo mantiene i caratteri genetici e fisici del sesso d’origine) ci può far etichettare come “transfobici” (come è successo a J. K. Rowling, abbandonata da molti giovani lettori imbevuti di propaganda LGBT), è opportuno essere pronti anche noi ad applicare l’etichetta di “detransfobici” a tutti coloro che vogliono far passare sotto silenzio le sofferenze dei transessuali che si sono pentiti delle loro scelte.

 
Il mio prete ha ragione nel rifiutare lo yoga?

Ci siamo già occupati su questo blog dei delicati legami tra lo yoga e l’Ortodossia, analizzando il tema dalle posizioni più possibiliste di un legame positivo, a quelle più critiche degli eventuali pericoli, o addirittura totalmente negative. Oggi vi presentiamo un nuovo articolo che vuole fare una comparazione tra i sostenitori delle tesi più contrapposte su questa commistione.

 
Interviste a preti in Repubblica Ceca e in Serbia

Continuiamo a tradurre le interviste in due parti di Vladimir Basenkov a rappresentanti della Chiesa ortodossa nel mondo: questa volta ve ne presentiamo un paio, all'arciprete Václav Ježek di Praga (a sinistra nella foto), e all'arciprete Dejan Krstić di Niš (a destra nella foto), che ci offrono punti di vista specifici dell’Ortodossia ceca e di quella serba.

 
Il Montenegro accoglie il suo nuovo metropolita

Migliaia di fedeli hanno accolto al suo arrivo in Montenegro il nuovo metropolita Joanikije (Mićović), già vescovo di Budimlja-Nikšić. Il miglior tributo al compianto metropolita Amfilohije è che il suo posto sia stato preso da colui che lo ha affiancato per decenni come vescovo vicario e assistente pastorale. Un augurio di molti anni al metropolita Joanikije e al coraggioso popolo ortodosso del Montenegro!

 
Due passi nella tradizione armena

Vi presentiamo un’intervista di alcuni anni fa, ma tuttora di grande interesse, a un monaco della Chiesa ortodossa finlandese, padre Serafim Seppälä (nella foto) che è divenuto una vera autorità sulla fede e la cultura degli armeni. Inoltre, un nostro studio sul velo dei monaci armeni è tornato di un certo interesse con l’arrivo del caldo dell’estate, nel quale alcuni dei nostri monaci si chiedono come sia composto un copricapo monastico che ritengono meno caldo e pesante del proprio.

 
Un altro disegno di legge con il significato "anti"

Il parlamento ucraino, su proposta del Consiglio dei ministri, è pronto a produrre nuovamente una legge che finirà a totale discapito della Chiesa ortodossa ucraina: osserviamone i particolari nella traduzione italiana dell’ultimo saggio di Kirill Aleksandrov.

 
Il cancelliere della Chiesa ortodossa ucraina incontra il patriarca Ilia della Georgia

La Chiesa ortodossa georgiana è oggetto di tremende pressioni politiche perché si uniformi ai progetti fanarioti, e ultimamente è stata oggetto di un fastidioso quanto inappropriato “pellegrinaggio” di politici ucraini che fanno propaganda ai propri scismatici. Apprendiamo con piacere la notizia che la Chiesa ortodossa ucraina ha inviato una delegazione (questa volta composta di soli chierici) per rettificare le immagini distorte dell’Ortodossia ucraina che si stanno cercando di trasmettere a Tbilisi.

 
I parrocchiani della Chiesa ortodossa ucraina si uniscono in un'organizzazione per difendere la loro fede e i loro valori

Finalmente prende forma un progetto per trasformare alla radice la maggioranza silenziosa di credenti della Chiesa ortodossa ucraina in una coraggiosa forza di testimonianza cristiana in tempi di persecuzioni. Questo è l’obiettivo del progetto Miriane (“laici”), che ha visto la luce di recente, e che invita tutti a forme di aiuto e di partecipazione attiva.

 
Il Cattolicesimo subirà uno scisma nel 2023?

Vi presentiamo in traduzione italiana un saggio di Kirill Aleksandrov, che guarda con una certa apprensione al potenziale danno che può venire alla Chiesa di Roma con l’introduzione delle pericolose polemiche sui diritti LGBT nel nuovo “percorso sinodale” cattolico (un’idea di consultazione che dovrebbe portare maggiore partecipazione al processo decisionale, ma a cui, giova ricordarlo, il mondo cattolico non è abituato, né ha al suo interno anticorpi per prevenire i risultati più devastanti).

 
La cosa più difficile nell'Ortodossia è vivere in un paese non ortodosso

Vi abbiamo presentato due anni fa la storia di Geraldio Lau Gefaldo (in Ortodossia Sergij, nella foto), il lettore ortodosso indonesiano studente di medicina in Russia. Ve ne parliamo ancora in un articolo che parla del suo servizio nella sua città natale di Surabaya, sull’isola di Giava. Osserviamo lo zelo di questo giovane credente indonesiano, e chiediamoci cosa possiamo fare noi per diffondere la fede ortodossa in un paese che ha una potenzialità di gran lunga superiore a quella dell’Indonesia di sviluppare (o se preferiamo, di far rinascere) una cultura ortodossa locale.

 
Il Fanar va avanti a tutto vapore verso una nuova unione e verso il suo stesso disastro

È raro che i giornalisti ortodossi ucraini si concentrino sugli ortodossi dell’Italia, ma le recenti esternazioni del metropolita Polykarpos (di cui ci siamo occupati anche noi) giustificano una certa preoccupazione in tutto il mondo ortodosso. Vi presentiamo pertanto l’analisi di Kirill Aleksandrov sul corso neo-unionista del Fanar e sui relativi pericoli.

 
Zdravko Krivokapić tradirà la Chiesa ortodossa serba?

Le pressioni politiche anti-ortodosse non si allentano, e il nuovo primo ministro del Montenegro, Zdravko Krivokapić (eletto grazie al supporto della Chiesa) sta già mostrando un’attitudine tentennante verso la difesa dei diritti dei fedeli. Leggiamo cosa sta accadendo, e come questo caso abbia inquietanti legami con la situazione ucraina, nell’analisi di Kirill Aleksandrov che vi presentiamo nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.

 
Visioni bibliche: pitture murali esterne al monastero della Trasfigurazione

Dal sito Orthodox Arts Journal vi presentiamo un progetto realizzato dall’iconografa parigina Hélène Bléré in un monastero in Dordogna. Attraverso la tecnica delle pitture murali esterne, ben nota nei più famosi monasteri della Romania, si raccontano le teofanie di Dio nell’Antico Testamento.

 
Una conversazione sul metropolita Pitirim (Nechaev) e la vita della Chiesa bulgara contemporanea

In un’intervista al metropolita Gavriil (Dinev, nella foto) di Lovech, che vi presentiamo in traduzione italiana, offriamo una testimonianza del valore del defunto metropolita Pitirim di Volokolamsk (venuto a suo tempo anche in visita da noi in Italia), e della situazione dell’Ortodossia bulgara nei suoi rapporti con la vita statale e con la Chiesa russa.

 
Cronache di due processioni

Vi presentiamo le cronache di processioni di cristiani ortodossi in due capitali dell'Europa orientale. Anche se con intenti diversi, entrambi gli eventi mostrano la resistenza degli ortodossi di fronte alle difficili condizioni della loro vita nel mondo contemporaneo.

1) La prima cronaca è un servizio fotografico della processione patriarcale a Belgrado nel giorno dell'Ascensione (che è la festa tradizionale, o Slava, della città di Belgrado).

2) La seconda cronaca con video ci porta davanti alla Verkhovna Rada (il parlamento ucraino) e al palazzo presidenziale di Kiev, dove 20.000 fedeli, coordinati dal movimento "Miriane", si sono radunati per presentare progetti di legge in difesa della Chiesa ortodossa ucraina.

 
L'Ucraina e i tempi pre-apocalittici

Con grande gioia, abbiamo visto che è tornato accessibile il blog del sito Orthodox England, che era stato 'congelato' negli ultimi mesi. Più ancora del fatto che non fossero accessibili gli scritti originali del nostro confratello inglese, l'arciprete Andrew Phillips (nella foto), ci preoccupava l'assenza delle sue valutazioni. Ora riprendiamo a tradurre queste valutazioni con un brano sugli aspetti profetici legati al conflitto in Ucraina.

 
"Dobbiamo stare tutti insieme per difendere la nostra Chiesa"

Vasilij Makarovskij (nella foto), il capo dell'unione pubblica "Miriane", ci spiega in una sua recente intervista il ruolo dei laici nella difesa dei diritti degli ortodossi ucraini di oggi: un parallelo inquietante con la nascita dell’uniatismo, fermato nella storia proprio dall’attività delle confraternite laicali.

 
Rod Dreher: Non mi sono mai sentito più vicino a Dio come ora da cristiano ortodosso

Vi presentiamo in italiano e in romeno l’intervista rilasciata da Rod Dreher (nella foto) a Basilica.ro, l’agenzia stampa del Patriarcato romeno. Dreher, che ha recentemente presentato l’edizione romena del suo libro Live Not By Lies, parla dell’importanza di non sottomettersi alle menzogne del nostro tempo, e offre un plauso alla memoria dei confessori della fede vissuti in Romania ai tempi del regime comunista.

 
Perché le tendenze liberali incontrano una reazione sospetta in chiesa?

Il metropolita Antonij di Borispol e Brovary, cancelliere della Chiesa ortodossa ucraina, ci offre una spiegazione dell’attitudine sospettosa che incontra nella Chiesa ortodossa qualsiasi progetto di riforma, revisione o “aggiornamento” della tradizione cristiana.

 
R.I.P.: don Gheorghe Miclăuș

Venerdì 18 giugno ci ha lasciati dopo una lunga malattia don Gheorghe (Gelu) Miclăuș (nella foto), parroco della comunità cattolica romena di Torino. Nato nel 1962, don Gheorghe serviva dal 2002 i cattolici di lingua romena a Torino, che dopo aver ricevuto ospitalità in diverse chiese, hanno finalmente trovato nel 2005 una sede stabile presso la chiesa della Madonna del Carmine. Don Gheorghe ci ha sempre trattati con bontà fraterna, ed è stato accanto a noi in varie iniziative sociali, culturali e di testimonianza di fede. Ricordiamo con affetto il giorno in cui volle che la nostra parrocchia portasse un’icona della Madre di Dio alla consueta processione della sua comunità parrocchiale per le vie di Torino, in segno di una testimonianza di fede e di intercessione. Che il Signore lo riposi in pace e lo conduca a una gloriosa risurrezione.

Eterna memoria! Veșnica pomenire!

 
Chi è l'uomo anziano sull'icona della Pentecoste?

Vi presentiamo una spiegazione della strana figura di uomo anziano in abiti regali, che appare al centro delle icone della Pentecoste.

 
Il metropolita Mitrofan di Lugansk si è addormentato nel Signore

Vi presentiamo un articolo commemorativo del metropolita Mitrofan (al secolo Mikhail Jurchuk, nella foto) di Lugansk, che ci ha lasciati pochi giorni fa per un infarto. Siamo sempre stati legati in modo particolare a Vladyka Mitrofan, che avevamo incontrato alla Lavra delle Grotte di Kiev nel 2000 come vescovo appena consacrato. Da quel momento il suo ministero episcopale è stato esemplare, e ricordandolo con ammirazione ci affidiamo ancora alle sue preghiere.

Вечная память! Eterna memoria!

 
I predicatori dell’"anno del Signore"

Vi presentiamo in traduzione italiana l'intervista di Olga Orlova all'arciprete Kirill Kaleda (nella foto), rettore della chiesa dei Nuovi Martiri e Confessori presso l'ex poligono di Butovo a Mosca. Padre Kirill, da "figlio d'arte" di confessori della fede (suo padre è stato un prete segreto ai tempi delle persecuzioni degli anni '60 e suo nonno un prete martire dei tempi della rivoluzione), ha molte storie da raccontare per farci capire come il periodo delle persecuzioni sia quello che ha forgiato la santità della Chiesa russa contemporanea.

 
"Miriane" registra il suo primo ufficio di rappresentanza regionale

Vi trasmettiamo la notizia che il movimento “Miriane” ha aperto il suo primo ufficio di rappresentanza a Kiev, e conta entro la fine dell’anno di aprirne uno in ogni centro regionale ucraino. Ci fa piacere vedere che la maggioranza silenziosa dei fedeli laici della Chiesa ortodossa ucraina sta cominciando a uscire allo scoperto.

 
Conversazioni pastorali con lo ieromonaco Irinej (Pikovskij) del monastero Sretenskij

Una conversazione con un prete aiuta spesso ad approfondire aspetti della nostra fede a cui altrimenti daremmo poca attenzione. Vi presentiamo una raccolta di queste conversazioni con padre Irinej (Pikovskij, nella foto), ieromonaco al monastero Sretenskij di Mosca. Padre Irinej ci ha visitati più volte e conosce la nostra parrocchia, e siamo ben lieti di farlo conoscere più a fondo ai nostri lettori.

 
Come i propagandisti della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" ingannano gli ucraini creduloni

Analizzando le affermazioni di Dmitrij Gorevoj (nella foto), un sostenitore degli scismatici ucraini che a Leopoli sta abusando di una carica governativa per rendere difficile la vita alla Chiesa canonica, Kirill Aleksandrov ci offre un’analisi delle menzogne e delle distorsioni dei fatti sulle quali l’autocefalismo ucraino cerca di basare le proprie pretese.

 
Igor' Sikorskij, l'inventore dell'elicottero, come visionario e filosofo religioso

Vi presentiamo un saggio insolito su un uomo di scienza e di fede che ha offerto un grande e ben noto contributo all’aeronautica, e forse un altrettanto grande e ancora ignoto contributo alla teologia e alla filosofia della religione.

 
Celebrazione armena a Torino

Al pomeriggio di domenica 27 giugno la comunità armena di Torino ha celebrato una Veglia di preghiera presso la nostra chiesa, in attesa di riprendere le proprie celebrazioni eucaristiche a settembre. Abbiamo avuto occasione di donare alla comunità l’icona di san Mesrop Mashtots (l’ideatore dell’alfabeto armeno, che si trova anche nel calendario dei santi della Chiesa russa), dipinta dal nostro parrocchiano Vladislav Cigalea.

 

 
Il Fanar maledice sua Beatitudine Onufrij?

Uno dei più vociferi giannizzeri del Fanar, l'archimandrita cretese Romanos Anastasiadis, ha fatto circolare sui social media voci di una maledizione sul metropolita Onufrij, voci non confermate, ma che possono servire per sondare il terreno delle reazioni da parte della Chiesa canonica ucraina e degli ortodossi di tutto il mondo. Vi presentiamo l’analisi di Kirill Aleksandrov su questo patetico nuovo episodio dell’odierna persecuzione della Chiesa.

 

 
La Chiesa ortodossa ucraina terrà la processione annuale del Battesimo della Rus'

Quest’anno la processione pan-ucraina della Croce al 27 luglio (soppressa nel 2020 per la pandemia) potrebbe assumere una particolare carattere di espressione del popolo dei credenti, soprattutto con il moltiplicarsi delle iniziative laicali in difesa della Chiesa canonica. Vi presentiamo la notizia della preparazione dell’evento.

 
La parrocchia ortodossa georgiana di Roma riceve una sede a lungo termine

Dopo la visita della presidente georgiana Salome Zurabishvili in Vaticano, la Santa Sede ha confermato per la parrocchia ortodossa georgiana a Roma un contratto d'uso a lungo termine (70 anni).

La chiesa di San Salvatore ai Monti (nella foto), è stata utilizzata fin dal 2013 come sede della parrocchia georgiana dedicata a sant'Andrea Apostolo. In questo video potete osservare la visita fatta dal metropolita Abraham (Garmelia) dell'Europa occidentale nel 2015.

iconostasi della parrocchia ortodossa georgiana a Roma

 
L'errore dell'obbedienza cieca ai vescovi – secondo i santi della Chiesa ortodossa

In un periodo in cui ci sembra che tanti vescovi promuovano forme di obbedienza poco sane per i cristiani, ci farà bene ripassare una rassegna di ciò che hanno detto i santi, dai Padri antichi a quelli moderni (come il santo vescovo Giovanni Maksimovich), sull’obbedienza del popolo cristiano ai vescovi subordinata all’obbedienza dei vescovi al Vangelo.

 
La Chiesa: una nave nel mare della vita

Molte volte abbiamo sentito paragonare la Chiesa a una nave, che porta i fedeli alla salvezza attraverso il mare della vita. Ma a quale tipo di nave dovrebbe assomigliare la Chiesa? Sentiamo da padre Aris Metrakos (che prima di diventare sacerdote ha servito come autentico capitano di marina) una spiegazione di due diverse tipologie di nave alle quali si può paragonare la vita di una parrocchia.

 
Zampe di capra e "appendici" della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" nell'attacco alla processione della Croce a Nizhyn

Jaroslav Nivkin, dell’Unione dei giornalisti ortodossi, ci offre un’analisi del recente assalto a una processione ortodossa da parte di attivisti degli scismatici.

 
Non c'è alcuna ragione teologica nella creazione della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina"

Talvolta non guasta ribadire l’ovvio: una separazione tra i cristiani che non sia motivata da seri disaccordi sulla fede è peggio che inutile (per questo gli antichi Padri dicevano che lo scisma è molto peggio dell’eresia: almeno una distorsione dottrinale può trovare qualcuno disposto sinceramente a credervi, cosa che non è possibile in una mera separazione amministrativa), e tra le cose peggio che inutili nel mondo ortodosso ha un posto preminente il giocattolo anti-russo che il Fanar vuole pomposamente presentarci come Chiesa di un popolo. Sentiamo a proposito il parere del portavoce della vera Chiesa del popolo ucraino, l’arciprete Nikolaj Danilevich (nella foto).

 
Un politologo spiega perché le processioni della Croce della Chiesa ortodossa ucraina e della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" sono così diverse

Il capo della Fondazione politica ucraina, Konstantin Bondarenko (nella foto), in un suo recente intervento, parla di due approcci tanto radicalmente differenti dei fedeli della Chiesa canonica e degli aderenti degli scismatici, da non poter nemmeno definire le processioni di questi ultimi come espressioni religiose, ma piuttosto come comizi politici.

 
Cosa significa la telefonata di Zelenskij al pontefice?

L’ultima analisi di Kirill Aleksandrov esamina in dettaglio la telefonata del presidente Zelenskij a papa Francesco. Dietro il dato di fatto di un invito a una visita papale in Ucraina, l’Ufficio presidenziale ucraino ha riportato motivazioni che hanno dell’incredibile, e che chiunque conosca un poco di storia e di cronaca ucraina (se riesce a mantenersi serio) può smontare in pochi secondi. Cerchiamo di osservare anche noi i retroscena di questo strano invito.

 
Allora, cosa ha detto veramente sua Beatitudine Vladimir?

Di fronte ai reiterati tentativi di presentare il defunto metropolita Vladimir (Sabodan) di Kiev come un sostenitore degli scismatici, dell’autocefalismo e del nazionalismo ucraino, Andrej Vlasov ci offre un’analisi che ne rivela il vero pensiero attraverso un suo importante documento presentato nel 2008 a una premiazione accademica a Varsavia, e ripubblicato nel 2009 nel calendario della Chiesa ortodossa ucraina.

 
Nella Chiesa di Grecia sono state formulate accuse contro i vescovi che non hanno riconosciuto la "Chiesa ortodossa dell'Ucraina"

Come i nostri “ottimisti ben informati” avevano temuto, siamo giunti all’inizio delle persecuzioni interne nell’episcopato della Chiesa ortodossa di Grecia: due dei metropoliti più opposti al riconoscimento degli scismatici ucraini, Kosmas di Etolia e Seraphim di Kythira, sono ora sotto processo da parte del loro Sinodo per la loro posizione teologica e per le loro decisioni riguardanti la pandemia (che ovviamente non c’entrano un tubo con le posizioni teologiche, ma il Covid serve come comodo argomento di depistaggio per sviare l’attenzione dal vero punto cruciale). Leggiamo la notizia e ricordiamo che il tempo della separazione tra pecore e capri nella questione del papismo orientale si sta avvicinando.

 
Dalla scienza nucleare al sacerdozio

Vi presentiamo una preziosa intervista in due parti a un uomo di scienza e di fede (e pure di letteratura, un’aggiunta che non guasta), l'arciprete Georgij Zavershinskij (nella foto), decano per la Scozia, l'Irlanda del Nord e l'Isola di Man della diocesi di Sourozh. Fisico nucleare, imprenditore, in seguito teologo, sacerdote missionario, preside di scuola e scrittore, padre Georgij ha certamente molte cose da insegnare a ciascuno di noi.

 
Chiesa ortodossa romena in legno in costruzione negli USA

A Long Valley, nello stato del New Jersey, si sta costruendo una chiesa ortodossa romena, edificata nello stile delle chiese in legno del distretto di Maramureș.

Cliccate sulla foto qui sopra per vedere lo stato attuale dell'avanzamento dei lavori.

Osservare questa costruzione sarà interessante sia per chi abita nei pressi di Torino, dove ormai da anni è stata costruita ed è visitabile una chiesa simile, sia per tutti quelli che vorranno osservare da vicino, sul sito della chiesa in construzione, come appaiono queste chiese in legno dalla struttura davvero singolare.

 
Miti e leggende del metropolita Stephanos

L'arciprete Igor' Prekup, uno dei più attenti analisti della situazione dell’Ortodossia in Estonia (di cui vi abbiamo presentato un articolo nel 2016), ci offre oggi un altro documento, nel quale analizza le più recenti contraddizioni in cui cade il metropolita Stephanos (Charalambidis, nella foto), capo della struttura creata nel 1996 da Costantinopoli in Estonia, che è stata la "prova sul campo" della prevaricazione in seguito avviata in Ucraina a partire dal 2018. Chi sa poco di Ortodossia (inclusa, ammettiamolo, la quasi totalità dei cristiani occidentali) non riesce a districarsi dalla rete di mezze verità e di mistificazioni storiche e teologiche di cui i fanarioti dimostrano di essere veri maestri.

Il nostro confratello Claude Lopez-Ginisty, presentando la versione francese dell'articolo di padre Igor' nel blog Orthodoxologie, ha sintetizzato perfettamente l'attitudine del metropolita Stephanos con una frase di Rabindranath Tagore: È facile essere schietti quando non si dice tutta la verità!

 
Il sostegno alla visita del patriarca Bartolomeo in Ucraina è assurdo

Gli schiaffi alla realtà continuano senza sosta nel panorama ecclesiastico ucraino: adesso, secondo l'Istituto Internazionale di Sociologia di Kiev, il 49% dei fedeli della Chiesa ortodossa ucraina sarebbe favorevole alla visita in Ucraina del patriarca Bartolomeo (per intenderci, quello che legittima le mani dei picchiatori che sequestrano le chiese e malmenano i fedeli). Leggiamo la risposta del metropolita Antonij (Pakanich, nella foto), che in qualità di cancelliere della Chiesa ortodossa ucraina qualche cosa deve pur dire, anche nel contesto surreale in cui si è costretti a commentare tali bufale.

 
Dumenko sbaglia di nuovo i conti

Sergej Dumenko (nella foto) è uno di quei personaggi che non riuscirebbero a riconoscere la verità neppure se questa li investisse per la strada. La sua ultima dichiarazione, che cinque Chiese ortodosse locali avrebbero già riconosciuto la sua struttura, è uno schiaffo al buon senso, ed Elena Konstantinova, dell'Unione dei giornalisti ortodossi, si è data pazientemente da fare a rifargli i conti in tasca, certo non nella speranza di far dire la verità a Dumenko né ai suoi burattinai, ma per aiutare chi è colpito dalla marea di menzogne a riacquistare un terreno solido di dati fattuali e di affermazioni veritiere su cui potersi basare.

 
Il capo della Chiesa di Cipro minaccia i vescovi che non hanno riconosciuto la "Chiesa ortodossa dell'Ucraina"

Dopo l’inizio delle persecuzioni in Grecia contro i vescovi che non sono d’accordo a riconoscere gli scismatici ucraini, non potevano tardare anche le persecuzioni a Cipro, per ora ridotte a minacce da parte dell'arcivescovo Chrysostomos (nella foto). La cosa più triste è che questi conflitti interni, con buona pace della sinodalità e dell’ecclesiologia ortodossa, sono ridotti a diatribe sull’uso del potere assoluto da parte di un primate.

 
Più il Fanar si eleva, più si approfondisce lo scisma nell'Ortodossia

Riportiamo la notizia di alcuni commenti del metropolita Ilarion di Volokolamsk, che nota l’approfondimento della spaccatura nel mondo ortodosso man mano che crescono le pretese del patriarca Bartolomeo a un ruolo finora sconosciuto nella Chiesa ortodossa.

 
Se bandite i nostri cappellani, non reclutate i nostri fedeli nell'esercito

Un altro esempio di doppi standard che continua a fare dell’Ucraina un baluardo dell’ipocrisia è il divieto dei cappellani militari appartenenti alla Chiesa ortodossa ucraina (mentre invece sono ammessi per qualsiasi altra presenza religiosa nel paese). Il portavoce della Chiesa, l’arciprete Nikolaj Danilevich, propone una sfida di buon senso, chiedendo al suo paese di smettere anche di arruolare i membri di quella Chiesa di cui non riconosce un diritto all’assistenza pastorale ai militari.

 
Sociologia buffa, o perché nonostante il crescente sostegno per la "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" non c'è nessuno alle preghiere

Vi presentiamo un’ottima analisi di Kirill Aleksandrov sul fenomeno della mancata corrispondenza tra le statistiche ufficiali della religione in Ucraina e la più prosaica realtà delle cose. Richiamiamo la vostra attenzione sulle conclusioni del testo, che notano come la simpatia per gli scismatici ucraini sia viva tra le persone che non hanno alcun interesse spirituale, ma che sostengono il progetto fanariota solo perché questo si accorda con gli attuali progetti politici.

 
Eterna memoria: Pëtr Mamonov

Il 15 luglio 2021 si è addormentato nel Signore Pëtr Mamonov, indimenticabile protagonista del film "L'isola" (Ostrov) del 2006, uno dei più efficaci mezzi di propagazione dell'Ortodossia negli ultimi decenni. Vi presentiamo un suo necrologio nella sezione "testimoni dell'Ortodossia".

 
Congresso sul monachesimo alla Lavra di Pochaev

Il 15 luglio 2021, un congresso sul monachesimo si è tenuto presso la Chiesa della Dormizione della Lavra di Pochaev.

I partecipanti, circa 300, erano gli igumeni e le igumene di tutte le comunità monastiche della Chiesa ucraina.

Ragioni di spazio lasciano capire perché non siano stati invitati tutti i monaci e le monache, e perché il congresso sia stato tenuto nella chiesa della Dormizione (la più grande della Lavra), invece che nella chiesa della Trinità (quella edificata nello stile russo del nord) in cui si tengono di solito gli incontri di tipo congressuale.

Non vogliamo offrire altri commenti, e lasciamo che siano le foto del congresso a parlare da sole.

 
Il patriarca di Costantinopoli ha condotto il dialogo ortodosso-cattolico a un punto morto

Ascoltiamo da una recente intervista ciò che il metropolita Iliarion (Alfeev) di Volokolamsk ha da dire sulla débacle del dialogo tra ortodossi e cattolici, un dramma causato in gran parte dalle pretese per nulla ortodosse di Bartolomeo di Costantinopoli.

 
La Chiesa russa compila tutti i testi liturgici noti sui santi delle Isole Britanniche

Vi presentiamo una notizia che parla di una delle più autentiche priorità dell’Ortodossia in tutti i paesi dell’Europa occidentale, una priorità che dovremmo prendere estremamente sul serio in un paese tanto ricco di santi ortodossi dimenticati come l’Italia.

 
Celebrazione di preti della Chiesa ortodossa ucraina a Corfù

Un gruppo di pellegrini guidati dal portavoce della Chiesa ortodossa ucraina, l’arciprete Nikolaj Danilevich, ha celebrato presso le reliquie di san Spiridione a Kerkyra, incontrando il metropolita locale, sua Eminenza Nektarios. In altre circostanze questa notizia, per quanto gradevole, sarebbe stata assolutamente di ordinaria amministrazione. Ora, tuttavia, ricordiamo che il metropolita Nektarios è uno di quei vescovi greci che si oppongono agli scismatici, e la presenza accanto a lui dello stesso portavoce della Chiesa perseguitata (padre Nikolaj parla un ottimo greco) è un grande conforto in questi tempi di amarezze.

 
A cosa servono i complessi rituali della Chiesa? Non è più semplice avere fede nel cuore?

Padre Evgenij Murzin risponde a una domanda tra le più comuni quando si parla del modo di trasmettere la fede. La risposta è abbastanza esauriente, ma ci richiama al dovere dell’esperienza: la lingua del rito, così come tante esperienze umane, è un codice che si può decifrare solo vivendolo.

 
Il carattere spirituale di un genio serbo

Vi presentiamo un’intervista a padre Oliver Subotić (a destra nella foto), autore di un libro biografico su Nikola Tesla, forse il primo a trattare seriamente la vita spirituale del famoso inventore. Infatti, nonostante tutte le biografie evidenzino che Nikola Tesla fosse il figlio di un prete ortodosso serbo, ben pochi si sono presi la briga di tracciare i suoi contatti con il mondo ortodosso. Il libro di padre Oliver ci permette oggi di affermare che Tesla fu tutt’altro che lontano dall’Ortodossia, ed è un ulteriore prova che scienza e fede non sono affatto in contrasto.

 
Nuovo studio sulle esperienze delle giurisdizioni ortodosse di fronte alla pandemia

Il nostro amico Alexei Krindatch, benemerito per le ricerche sociologiche che hanno permesso per la prima volta di avere idee oggettive sulla presenza ortodossa in Nord America, ci ha fornito un altro valido studio sul modo in cui le diverse giurisdizioni ortodosse hanno affrontato la pandemia. È facile osservare che le Chiese che hanno tenuto duro sulla vita sacramentale comunitaria sono quelle che hanno retto meglio la crisi (registrando anche numeri notevolmente inferiori di infetti e di morti), mentre quelle che si sono allineate alle prescrizioni governative hanno avuto il maggior impatto negativo.

 
La metropolia di Morphou (Cipro) condanna l'arresto di un noto epidemiologo

Il famoso medico ed epidemiologo cipriota Elpidophoros Sotiriadis (nella foto) è stato arrestato e accusato di una serie di crimini in seguito a una manifestazione contro le misure governative sulla pandemia. Il medico (che evidentemente non è tra gli ospiti invitati ai talk show delle reti pubbliche) è anche un noto benefattore che ha offerto per anni cure mediche gratuite, e la metropolia di Morphou si è schierata al suo fianco con un appello per la sua liberazione.

 
Il fanarocinismo come esempio d'ipocrisia

Ci risiamo: l’arcivescovo Elpidophoros (nella foto) ha ripreso ad attaccare la Chiesa russa con gli stessi argomenti con i quali, a maggior ragione, si potrebbe attaccare il suo patriarcato. Quali possono essere le motivazioni di tanta sfacciata ipocrisia? Cerchiamo di scoprirlo attraverso un saggio di Nazar Golovko dedicato a questo ennesimo insulto al buon senso.

 
La sfida odierna per la Chiesa è vincere il trionfo del male nel mondo

La Nuova Zelanda è un paese di cui non ci siamo occupati da vicino sul nostro blog, ma ora abbiamo occasione di fare un salto nell’Ortodossia agli antipodi con l’intervista in due parti di Vladimir Basenkov all’arciprete Valentin Basjuk (nella foto), parroco a Christchurch.

 
Processione della Croce a Kiev: numeri da record

La Grande processione della Croce a Kiev si è conclusa con la partecipazione calcolata di 350.000 (una cifra in crescita da tutti gli anni precedenti, e di quasi un quinto più ampia di quella dell’ultima processione del 2019). Potete vedere il video della processione cliccando sull'immagine qui sopra.

Chi vuole un commento serio sull’importanza di questo evento, può leggere l’ultima analisi di Kirill Aleksandrov, che temendo il peggio (che per fortuna non sembra essere accaduto) delinea le similitudini tra queste processioni e la Via Crucis del Signore.

 
L'arcivescovo Elpidophoros afferma la salvezza senza Cristo

Fin dal disgraziato (in tutti i sensi del termine) documento del “primo senza eguali” del 2014, abbiamo ragioni di credere che l’arcivescovo Elpidophoros (Lambriniadis, nella foto) non professi più l’Ortodossia. Chi aveva ancora bisogno di una conferma, può trovarla nelle parole stesse dell’arcivescovo, che in un disgraziato (in tutti i sensi del termine) intervento a un summit sulla libertà religiosa il 15 luglio 2021 ha dichiarato che l’Ortodossia è solo "uno tra le miriadi di percorsi" verso Dio. Cerchiamo di valutare con attenzione queste parole attraverso l’analisi che ci offre Kirill Aleksandrov.

 
Come un americano e una russa hanno salvato una chiesa della Florida

Vi presentiamo la storia di una parrocchia negli Stati Uniti, che ci insegna molte cose sulla sopravvivenza delle chiese ortodosse in Occidente (un campo nel quale dovremo tutti, oggi o in futuro, fare la nostra parte).

 
Un eminente sacerdote ortodosso fa causa per diffamazione a un editore online e attivista per i diritti dei gay

Anche se dare notizia di un’azione legale è triste, riteniamo doveroso stare accanto ai nostri confratelli quando la loro rispettabilità è danneggiata da accuse che vanno al di fuori di ogni credibilità. Vi presentiamo la notizia della causa per diffamazione intentata da padre Josiah Trenham (nella foto), da anni oggetto di ogni sorta di accuse da parte di Giacomo Sanfilippo. Quest’ultimo, un italo-canadese deposto dal sacerdozio della Chiesa ortodossa in America e divenuto rabbioso difensore dei diritti degli omosessuali, ha trasformato il suo blog Orthodoxy in Dialogue in qualcosa che è tutt’altro che dialogico. Quando un prete come padre Josiah difende pubblicamente l’insegnamento morale della Chiesa, riceve automaticamente attacchi ad personam di una virulenza inaudita da parte di Sanfilippo, che peraltro non disdegna di presentarsi come vittima di un’omofobia che noi non abbiamo mai notato nella nostra lunga vita nella Chiesa ortodossa. Sosteniamo padre Josiah e i preti ortodossi che difendono onestamente la tradizione ecclesiale: il loro contributo sarà importante quando le stesse campagne persecutorie saranno usate anche qui da noi.

 
Spin e fake: la credibilità delle fonti in Internet

Madre Cornelia (Rees) ci offre un saggio sul problema delle notizie che sono pilotate o falsificate in Internet, coinvolgendo la Chiesa in polemiche che non la riguardano. Il caso oggi più controverso è quello della liceità e delle opportunità delle vaccinazioni contro il Covid, un campo nel quale la Chiesa ortodossa russa ha lasciato piena libertà decisionale a tutti i fedeli. Questo dovrebbe significare che ciascuno ha il diritto di esprimere la posizione che ritiene più giusta, ma sono state lanciate forti accuse a prominenti figure ecclesiastiche che si sono limitate a esprimere il loro parere nell’ambito della libertà concessa dalla Chiesa. Il saggio di madre Cornelia ci aiuta a valutare con attenzione le fonti on-line e a rispettare la libertà di coscienza e di espressione.

 
La Chiesa ortodossa ucraina pubblica un appello dei monaci al patriarca Bartolomeo

Il recente Congresso sul monachesimo alla Lavra di Pochaev non ha solo riunito 300 abati e badesse (come vedete nella foto) ma ha prodotto anche un documento indirizzato al patriarca Bartolomeo, un appello che non manca di rispetto ma che allo stesso tempo è fermo e severo, di cui vi presentiamo la traduzione integrale.

 
Un altro appello dei monaci della Chiesa ortodossa ucraina, indirizzato... a tutti noi!

Dopo l’appello dei monaci ucraini al patriarca Bartolomeo, di cui vi abbiamo parlato ieri, eccone un altro rivolto a tutti i cristiani ortodossi, che ci riguarda dunque in prima persona. I monaci ucraini ci chiedono di non fuggire dalle nostre responsabilità in questa crisi, e ci invitano a trovare una soluzione conciliare e condivisa, nel vero spirito dell’Ortodossia.

 
Il tomos d'autocefalia ucraino non ha nulla a che fare con Dio

Il mondo ortodosso deve molto al metropolita Athanasios (Nikolaou, nella foto) di Limassol, e forse dovrebbe ascoltarlo con più attenzione quando afferma che tutto ciò che è connesso al tomos e all’autocefalia ucraina non è connesso con Dio. Mentre traduciamo la notizia, assicuriamo le nostre preghiere (e chiediamo quelle dei nostri lettori) per questo coraggioso membro del Santo Sinodo della Chiesa di Cipro, un tempo apprezzato da tutti per la sua profondità teologica e patristica, e oggi sottoposto a pressioni e calunnie.

 
San Paissio e l’omosessuale

Padre Evangelos Papanikolaou (nella foto) è un medico che serve come prete in Grecia. Era stato novizio a Monte Athos ai tempi dell’anziano Paissio, di cui racconta in una video-lezione uno straordinario incontro con un giovane omosessuale giunto dall’anziano a chiedergli di pregare per il suo amante da poco defunto.

 
Metropolita Ilarion: l'unificazione è impossibile se una delle parti considera "eretica" l'altra

Il metropolita Ilarion di Volokolamsk risponde a un’intervista che vi presentiamo in traduzione italiana, facendo il punto della situazione del dialogo con i vecchi credenti.

 
Due approfondimenti sulla recente Processione della Croce a Kiev

Vi presentiamo due saggi che aiutano a comprendere l’importanza della Grande Processione della Croce che la Chiesa ortodossa Ucraina ha tenuto a Kiev il 27 luglio:

- Nel primo, Ekaterina Filatova presenta le cinque conclusioni del giornalista ed esperto di media Jurij Molchanov sulla portata dell’evento.

- Nel secondo, Konstantin Shemljuk smonta con pazienza le false affermazioni del Fanar sui “milioni di ortodossi ucraini” che si sentirebbero rappresentati da Costantinopoli.

 
Chiese e monasteri ortodossi rimangono nella lista dei siti a rischio dell'UNESCO nonostante le proteste del Kosovo

Vi presentiamo una notizia che certamente rassicura i cristiani ortodossi: i quattro luoghi santi del Kosovo sotto tutela dell’UNESCO resteranno tali, nonostante le ipocrite proteste del governo di Priština, interessato a cancellare tutte le tracce del passato serbo della regione.

 
Lettera aperta dalla fratellanza del Roveto Ardente

I nostri amici George e Gail Michalopulos hanno presentato sul blog Monomakhos un documento di un certo interesse, che vi abbiamo tradotto in italiano. Si tratta della lettera aperta di un gruppo informale di chierici che stigmatizza l’attitudine supina della gerarchia ortodossa americana nei confronti delle misure di sicurezza della pandemia del Covid, accusando i vescovi dell’abbandono del proprio gregge.

 
Migliaia di persone da tutta l'Ucraina celebrano l'icona di Pochaev con il metropolita Onufrij (+VIDEO)

Vi presentiamo una cronaca con due video della recente festa patronale della Lavra di Pochaev, che vede riuniti ogni anno agli inizi d’agosto pellegrini da tutta l’Ucraina (e non solo).

 
Il Patriarcato di Antiochia e quello di Romania si uniscono per fondare una parrocchia a Dubai

Vi presentiamo la notizia dell’apertura di una nuova parrocchia per gli ortodossi romeni negli Emirati Arabi Uniti, frutto della stretta collaborazione tra il Patriarcato di Antiochia e il Patriarcato di Romania. Questa è la pratica corretta e canonica per la costituzione, all’interno del territorio di una Chiesa ortodossa autocefala, di una parrocchia spiritualmente legata a un’altra chiesa: la giurisdizione canonica resta della Chiesa locale, e tutti i dettagli della vita parrocchiale (dalla costruzione del luogo di culto alle particolarità linguistiche e cultuali alla nomina del parroco) possono essere gestiti dalla Chiesa sorella a cui la comunità in questione fa riferimento. Se così si fosse gestita anche la questione della parrocchia di Doha nel Qatar, non ci sarebbe stata alcuna ragione di conflitto tra i Patriarcati di Antiochia e Gerusalemme. Invece, la creazione unilaterale di una nuova diocesi sotto Gerusalemme con l’elezione del parroco locale ad arcivescovo del Qatar ha creato un contenzioso canonico che poteva benissimo essere evitato, come gli esempi russo e romeno hanno dimostrato in modo esauriente.

 
La diocesi di Zaporozh'e avvia il flash mob "Bartolomeo, non ti abbiamo invitato"

Quella che vedete qui a fianco è solo una di una trentina di immagini che vi presentiamo dalla diocesi di Zaporozh'e, dove è stata avviata a livello parrocchiale (e poi approvata e incoraggiata dal metropolita Luka) un’iniziativa popolare per mostrare al patriarca Bartolomeo quanto gli ortodossi ucraini siano “entusiasti” della sua prossima visita nel loro paese. Forse questi tipi di flash mob non sono il primo dovere dei cristiani, ma sono certamente da apprezzare come un servizio alla verità, perché confutano nel modo più semplice e diretto le bugie mediatiche servite con abbondanza in Ucraina e nel mondo.

 
Vescovo Viktor: la maggior parte dei monasteri dell'Athos è contraria al riconoscimento della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina"

Il vescovo Viktor (Kotsaba, nella foto) ci aggiorna sulla situazione corrente della reazione agli scismatici ucraini al Monte Athos e nella Chiesa di Grecia.

 
Dio Padre nell'iconografia ortodossa

Riprendiamo un tema che abbiamo già trattato anni fa a proposito dell’icona dell’Anziano dei giorni, il tema della presenza di Dio Padre nelle icone ortodosse, con un nuovo contributo del diacono Paul Siewers della ROCOR.

 
La diocesi di Odessa della Chiesa ortodossa ucraina si unisce a un flash mob contro l'arrivo del patriarca Bartolomeo

Il flash-mob partito da Zaporozh'e, che vi abbiamo annunciato l'altro ieri, si è esteso ad altri luoghi dell'Ucraina: oggi vi presentiamo un esempio filmato a volo di drone sulle storiche scale Potemkin di Odessa. In questa riunione si nota subito, come nelle altre immagini, l'eterogeneità dei partecipanti: giovani e anziani, uomini, donne e bambini, laici, sacerdoti, monaci e monache: in altre parole (anche se i presenti sono relativamente poco numerosi per una città come Odessa), uno spaccato autentico di una Chiesa genuinamente popolare.

 
Forme di commemorazione della gerarchia ecclesiastica nella Divina Liturgia nella tradizione russa e ucraina

Il sito Orthodox Synaxis ci offre uno studio dettagliato sulle commemorazioni episcopali e patriarcali nella tradizione russa e ucraina: questi dettagli, anche se in apparenza poco significativi, ci insegnano quanto siano cambiate le formulazioni liturgiche nel corso dei secoli, al punto che è insensato pretendere che una di esse piuttosto che un’altra sia “tradizionale” o “canonica”: questo è particolarmente importante nel caso della crisi ucraina, dove si è cercato di ricavare una presunta dipendenza dell’Ucraina dal Fanar da mere indicazioni sulle commemorazioni del patriarca di Costantinopoli nella Kiev del XVII secolo.

 
I patriarchi Bartolomeo e Theodoros servono per la prima volta con il primate scismatico Dumenko

Una concelebrazione tra fanarioti e scismatici ucraini oggi potrebbe fare ben poca notizia, ma il fatto che per la prima volta la concelebrazione sia stata fatta tra le massime autorità delle due compagini è un forte segnale: una sfida al resto del mondo ortodosso sulla determinazione di continuare con il progetto suicida dell’autocefalia ucraina, e una pretesa di sicurezza anche di fronte alle numerose parti del patriarcato d’Alessandria che hanno chiesto di passare sotto Mosca di fronte a un evidente tradimento dell’Ortodossia. Se questa fosse una partita a poker, dovremmo per lo meno concedere al Fanar una certa capacità di bluffare bene: stiamo a vedere se ora il mondo ortodosso saprà costringere i suoi attentatori a mostrare le proprie carte.

 
Chiesa ortodossa ucraina e politici: sottili spunti dalla Grande processione della Croce del 2021

Vi presentiamo un’acuta analisi di Andrej Vlasov sul coinvolgimento dei politici nella vita della Chiesa ucraina: così come la Chiesa può essere danneggiata da politici avversi (e ne abbiamo visto esempi in abbondanza), un danno può venire anche dalle ingerenze indebite di politici favorevoli, ed è necessario stabilire (proprio ora che i politici favorevoli alla Chiesa rappresentano timide voci d’opposizione) dei confini oltre i quali un coinvolgimento de politici nella vita della Chiesa non è più accettabile.

 
Quando e come consumare una prosfora

Quante volte noi ortodossi abbiamo sentito dire che il pane benedetto della Liturgia, così come l’acqua santa, si deve consumare al mattino a stomaco vuoto? Quanti di noi si sono dati la briga di chiedere in quale punto della Tradizione della Chiesa è stata codificata questa regola? Ebbene, non solo la regola non esiste in  alcuna fonte autorevole, ma al contrario una fonte di grande autorevolezza, il Tipico (il libro che regola lo svolgimento di tutte le funzioni pubbliche del culto) denuncia esplicitamente un tale obbligo come “sbagliato”! Vi presentiamo l’articolo che ne parla, non certo per metterci a incoraggiare il consumo di prosfore e acqua santa dopo i pasti, ma per ricordare che non possiamo presentare come obblighi ecclesiali quelle che sono tutt’al più pie usanze. Di nuovo, affermare che è sbagliato l’obbligo di consumare prosfore e acqua santa a stomaco vuoto non significa che non si possa farlo (di fatto, molti cristiani iniziano così la loro giornata, accanto alle preghiere del mattino): significa solo che non si deve imporlo a tutti come un insegnamento o un precetto della Chiesa.

 
La voce dei nostri credenti - si espande il flash mob contro la visita del patriarca Bartolomeo

Il flash mob iniziato alcuni giorni fa a Zaporozh'e si è esteso a molti luoghi della metropolia di Odessa, e vediamo ora per la prima volta due arcivescovi che prendono l'iniziativa di guidare le proteste nelle loro diocesi.

A Bolgrad (minuto 0:23) sentiamo come la protesta è espressione di molte etnie ortodosse; a Izmail (minuto 1:47) l'arcivescovo Sergij di Bolgrad ricorda come la storia si ripete, e inchioda il Patriarcato di Costantinopoli alla responsabilità di avere sostenuto cent'anni fa lo scisma dei rinnovazionisti filo-sovietici.

 
Due saggi sulle reazioni al patriarca Bartolomeo in Ucraina

Ora che dal Fanar è stata confermata la visita ufficiale in Ucraina, occorre valutare cosa faranno a proposito i credenti ortodossi del paese. Vi invitiamo a leggere due saggi piuttosto rivelatori: il primo, di Kirill Aleksandrov, spiega le ragioni della richiesta di un incontro (tutt’altro che irenico) richiesto dai laici ortodossi ucraini; il secondo, di Oksana Kostjushenko, esamina le domande principali che vengono dal necessario cambio di rotta della reazione popolare, ora che protestare contro una visita che si terrà comunque non è più un’opzione di particolare efficacia.

 
Durante la funzione con il capo del Fanar, ai "preti" della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" sarà vietato indossare le mitre

Vi riportiamo una notizia che in sé sarebbe solo un’insignificante particolare cultuale, ma che rivela volumi interi sulla cura "paterna" che il Fanar riserva alle "razze inferiori" delle altre Chiese ortodosse. La mitra è un copricapo che le Chiese ortodosse di tradizione greca riservano ai soli vescovi, ma che le Chiese di tradizione russa (inclusa quella ucraina, anche nella variante scismatica) concedono anche ai preti come segno di onorificenza. Naturalmente, nelle Chiese greche la questione della mitra dei preti è disprezzata come "innovazione recente", e naturalmente il fatto che Chiese di origine apostolica come quella armena abbiano concesso fin dal primo millennio le mitre perfino ai diaconi viene convenientemente posto sotto silenzio (potrebbe sfatare il mito della "razza sovrana" ortodossa...). Ora, per celebrare la visita del patriarca Bartolomeo a Kiev, la nuova Chiesa "autocefala" di obbedienza fanariota si priva della sua stessa tradizione ecclesiale per compiacere il suo nuovo padrone, e nemmeno sul territorio di una rappresentanza diretta del Fanar (come sarebbe la chiesa di sant’Andrea a Kiev), ma proprio nel luogo che gli scismatici considerano il centro della loro "indipendenza" ecclesiale, la cattedrale di santa Sofia. Si può comprendere come mai questi piccoli particolari abbiano generato nel pubblico ucraino, ormai stanco di retorica, i più accesi dibattiti e le più sonore pernacchie.

 
Gli ultimi serbi in una città serba

Vi presentiamo la testimonianza della famiglia di un prete serbo (nella foto) che costituisce l’ultimo nucleo di cristiani ortodossi in una città fondata da un santo re serbo, e che fino a pochi anni fa ne portava ancora il nome.

 
Cronaca di un giorno di testimonianza della fede ortodossa

Il 21 agosto a Kiev sono successe tante cose che il nostro modesto mezzo parrocchiale non solo non riesce a monitorare per voi, ma non riesce neppure a seguire le notizie al ritmo a cui arrivano. Poiché ci mancano il tempo e le forze per tradurre e raccontare l’accaduto, vi lasciamo un reportage fotografico che riprende alcuni degli oltre 10.000 partecipanti all’incontro di preghiera di fronte alla Verkhovna Rada dell’Ucraina (molti non sono riusciti a stare nella Piazza della Costituzione adiacente al parlamento, e hanno dovuto occupare l’attiguo Mariinskyj Park). Ta le varie curiosità, vediamo anche un “Tomos dei laici della Chiesa ortodossa ucraina al patriarca di Costantinopoli Bartolomeo I”, che a tempo debito saremo interessati a tradurre per voi. La più bella testimonianza, a nostro parere, è quella che potrete vedere nella terza delle fotografie del reportage: un giovane che regge un cartello artigianale con su scritto “L’ecclesiologia ortodossa vince!”. Non sapremmo immaginare un titolo migliore per queste immagini.

 
Un segno di crescita monastica in Italia

Abbiamo ricevuto le immagini di un grande abito monastico realizzato dal nostro confratello ieromonaco Hristofor (Bordian) del monastero del Cristo Pantocratore ad Arona. Vi presentiamo le foto dell'abito, da cui possiamo notare che tutte le scritte tradizionali sono in lingua italiana. Da quanto sappiamo, si tratta del primo grande abito del genere mai realizzato, e a nome di tutti gli ortodossi dei paesi di lingua italiana, ringraziamo padre Hristofor per questo segno di crescita e di maturazione dell'Ortodossia locale.

Ci auguriamo un giorno di veder tonsurare un monaco o una monaca proprio con questo grande abito, e speriamo che seguano altre dedicazioni simili della propria vita al Signore.

 
Né carne né pesce: come smentire gli scismatici a tavola

Sulla pagina Facebook del "vescovo" Gavriil (Krizina) della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" sono apparse alcune foto della cena di gala offerta al patriarca Bartolomeo durante la sua visita a Kiev. Le abbondanti fritture servite in quello che avrebbe dovuto essere un giorno di digiuno fanno pensare a tre cose:

1. La "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" segue ancora il Vecchio Calendario (e pertanto il giorno della cena sarebbe un giorno di digiuno), anche se singole voci al suo interno premono per un cambiamento. Ma finché questo cambiamento non avviene, chi non rispetta i digiuni compie un'azione scorretta. E quando a non rispettare i digiuni è l'intero "episcopato", siamo in presenza di una vera e propria ipocrisia.

2. Per chi cerca un'attenuante dicendo che le fritture possono essere di pesce invece che di carne, ricordiamo che in quel giorno le regole del digiuno ortodosso vietano sia la carne che il pesce.

3. La cena è stata ospitata dall'ambasciata greca a Kiev, e pertanto c'è chi afferma che "quando vai in un paese, segui le regole di quel paese". Questa sarebbe una buona giustificazione per un viaggiatore ortodosso che fa un pellegrinaggio in un paese in cui si seguono regole diverse, ma quando un intero "episcopato" fa una visita a un'ambasciata nella capitale del PROPRIO paese, la giustificazione suona molto stiracchiata, soprattutto alla luce delle pretese di "autocefalia" della presunta Chiesa locale.

In definitiva, piccoli dettagli come il diritto di un prete mitrato di celebrare con la mitra, o il diritto di seguire i propri digiuni secondo il proprio calendario nel proprio paese, non sono così importanti se presi singolarmente, ma tutti assieme provano quanto gli scismatici ucraini siano indifferenti all'Ortodossia e totalmente incapaci di rappresentarla.

 
Recensione del libro del metropolita Nikiphoros sulla crisi ucraina

Il testo storico-teologico prodotto dal metropolita Nikiphoros di Kykkos e Tyllyria, che mette a nudo l'inanità delle pretese fanariote sull'Ucraina, è oggi disponibile in greco, russo e inglese, ma presumibilmente non si troverà chi sia disposto a tradurlo e pubblicarlo per il modesto pubblico di lingua italiana. Per fortuna, il sito Orthodox Synaxis ci mette a disposizione una breve recensione dell'opera, scritta dal professor Alexander Pavuk (nella foto) della Morgan State University nel Maryland.

 
Il tomos dei laici della Chiesa ortodossa ucraina al patriarca Bartolomeo I di Costantinopoli

Sul nostro sito abbiamo analizzato usque ad nauseam il carattere del tomos della cosiddetta “autocefalia” ucraina, confrontandolo con gli esempi storici dei precedenti documenti d’autocefalia (per chi si sia perso la serie, ecco la prima e la seconda parte della rassegna). Oggi abbiamo avuto un documento che, anche se ricalca esteriormente il tomos fanariota del 2019 (originale greco, intestazione con miniature bizantine, nella foto), porta un messaggio radicalmente diverso e di cui forse si parlerà a lungo nella storia: la lettera indirizzata al patriarca Bartolomeo dai credenti laici, esasperati dal suo comportamento anticanonico e distruttivo. Vi invitiamo a leggere con attenzione il testo italiano di questo nuovo documento, per capire quanto la partecipazione dei laici ortodossi al processo decisionale nella Chiesa non sia un pio desiderio, ma una realtà dei fatti.

 
Il patriarca Bartolomeo a Kiev: prime dichiarazioni e conclusioni

Ora che il patriarca Bartolomeo ha lasciato Kiev, possiamo iniziare a riassumere ciò che è accaduto con l'analisi di Kirill Aleksandrov, che esamina le violazioni legali, le ipocrisie, le paure immotivate e gli inviti al caos che questa visita ha inflitto all'Ucraina, e si chiede cosa porterà la "nuova realtà" fittizia che il Fanar sta cercando di forzare sul paese.

 
L'auto-convalida come obiettivo finale degli scismatici della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina"

Vi presentiamo l'intervista all'archimandrita Markell (Pavuk, nella foto), padre confessore dell'Accademia teologica e del Seminario di Kiev, sulle motivazioni degli scismatici. In un'analisi concorde con quella di molti altri osservatori della crisi ucraina, padre Markell delinea il motivo conduttore degli scismatici nell'auto-validazione, che spiega il loro bisogno di essere riconosciuti anche al di là della ragione e del buon senso. Ovviamente, chi manovra gli scismatici (il Fanar, le autorità americane, diverse istanze del potere e della vita politica ucraina) non ha le loro stesse motivazioni, e da questi interessi differenti e sovrapposti nascono molte delle contraddizioni di questa crisi.

 
Le implicazioni della visita del patriarca Bartolomeo

Kirill Aleksandrov ci ha offerto una riflessione "a caldo" su ciò che è accaduto durante la visita del patriarca Bartolomeo a Kiev. Possiamo perdonare a un analista professionale la tentazione di essere più... analitico, e vi presentiamo la sua successiva riflessione sulle implicazioni della visita recente: implicazioni per il Fanar, per il governo ucraino, per la "Chiesa ortodossa dell'Ucraina", per l'intera Ortodossia e per la Chiesa ortodossa ucraina.

 
In che modo il cristianesimo ortodosso è diverso dall'islam?

Vi presentiamo un articolo di confronto teologico, forse fin troppo semplice, ma utile a spiegare quanto i messaggi di due religioni possono essere tanto distanti tra loro, quanto la fede in Dio può essere distante dall'ateismo.

 
Il cancelliere della Chiesa ortodossa ucraina crede che la saggezza della Chiesa conciliare dovrebbe dare una valutazione alle azioni del patriarca Bartolomeo

Attraverso un'intervista del metropolita Antonij (Pakanich, nella foto) a Ria Novosti, di cui vi presentiamo la traduzione italiana, si riprendono i temi lasciati aperti dalla visita del patriarca Bartolomeo a Kiev, ma in un'ottica più globale, che coinvolge le reazioni della comunità internazionale e delle altre Chiese ortodosse, il tema dell'unione con Roma e le paure di una nuova guerra globale.

 
Un nuovo libro sulla guerra nel Donbass

Fin dal 2013 abbiamo cercato di informarvi sulla tragedia dell'Ucraina con dati e storie che i mezzi di distrazione di massa non vi hanno fornito.

Naturalmente, scriviamo in un luogo tanto distante dall'Ucraina che è facile dire che scriviamo di cose che non abbiamo vissuto di prima mano. Non possiamo obiettare a questa critica, se non per dire che abbiamo lasciato parlare persone che quella tragedia l'hanno vissuta davvero, e non poco. Se non bastano storie drammatiche come quella di Anna Tuv, che ha lasciato sotto le macerie della sua casa bombardata a Gorlovka un marito, una figlia undicenne, un braccio e un orecchio, non sappiamo davvero chi possa avere diritto di parola.

Ora ci fa piacere avere il resoconto di un'italiana che quei drammi invece è andata a toccarli con mano: è appena uscito Donbass: la guerra fantasma nel cuore d'Europa (Exorma edizioni, 2021), scritto da Sara Reginella, psicoterapeuta e regista di Ancona, specializzata in documentari di guerra.

Vi invitiamo a leggere questo libro, e a confrontare ciò che scrive Sara con quel che abbiamo cercato di raccontarvi in questi anni: il miglior modo per arrivare alla verità storica è cercare la convergenza delle diverse fonti di un'informazione.

Se vi interessa capire qualcosa di più sull'autrice, potrete trovare alcune delle domande che vorreste porle anche voi nell'intervista "Donbass: lottare per il diritto di esistere", che le ha fatto Elvia Politi sul Saker blog italiano.

 
Lettera aperta all'Assemblea dei Vescovi

Il blog Monomakhos ci offre il testo di una lettera aperta scritta da laici ortodossi in America alla loro Assemblea dei Vescovi, che dovrà riunirsi a ottobre. In essa si vede la giusta attitudine dei laici ortodossi, che di fronte a comportamenti ambigui o ipocriti dei loro vescovi, non si fanno problemi a richiamarli al loro dovere di custodire la fede e di vegliare come pastori sul gregge della Chiesa. I punti su cui gli autori della lettera aperta si soffermano includono le dichiarazioni dell'arcivescovo Elpidophoros (Lambriniadis), gli attacchi alla fede ortodossa dei propagandisti dell'idea LGBT, le restrizioni imposte dai vescovi per il Covid e altro.

 
Una lezione online sulla tradizione ortodossa

(cliccate sull'immagine qui sopra per aprire il video)

Nel 2020, quando la quarantena ci costringeva a stare a casa, la comunità parrocchiale ortodossa di san Nicola a Novara ha avviato una lodevole iniziativa: ci si è ritrovati per diverse sere a discutere in rete su una piattaforma Skype, ponendo a sacerdoti ortodossi quelle domande che erano rimaste finora senza risposta, o di cui si desiderava sapere qualcosa di più.

Oggi il nostro confratello padre Teofilo ha deciso di condividere pubblicamente una di queste serate. Cliccando qui, oppure sull'immagine in cima, potrete avviare il video in cui chi vi scrive cerca di rispondere a diverse domande sulla concezione cristiana ortodossa della vita oltre la morte e sulle pratiche della pietà per i defunti nella Chiesa ortodossa.

L'iniziativa delle lezioni ortodosse è continuata, in forma privata, per diversi mesi, con differenti contributi che, tempo ed energie permettendo, potranno essere messi online per tutti gli interessati.

Nei prossimi mesi si terranno altri cicli di incontri che avranno come temi la storia dei Concili ecumenici e la pratica del digiuno ortodosso. Chi è interessato a seguire il ciclo delle lezioni può mettersi in contatto con padre Teofilo al suo indirizzo email.

 
Il metropolita Antonij chiarisce la posizione della Chiesa sulla vaccinazione contro il coronavirus

Il metropolita Antonij (Pakanich, nella foto) ribadisce la posizione della Chiesa ortodossa ucraina (che poi è uguale a quella di tutta la Chiesa russa nel suo complesso) sulla vaccinazione contro il Covid: una posizione di totale libertà di scelta personale, con un invito a informarsi in modo responsabile e a prendere la propria decisione. Non dovremmo aspettarci altro dalla Chiesa quando si tratta di campi dove ancora ci sono incertezze e sperimentazioni in corso, e finché si tratta di scelte che non sono in aperto conflitto con la morale e la tradizione cristiana, è molto saggio che la Chiesa lasci libertà ai singoli cristiani.

 
Consigli di padre Seraphim (Rose) ai giovani convertiti

Vi presentiamo una miscellanea di consigli spirituali dello ieromonaco Seraphim (Rose), raccolti in occasione dell'anniversario del suo riposo nel Signore (2 settembre 1982), e diretti ai giovani convertiti (ma forse utili a tutti i cristiani ortodossi, o futuri tali).

 
Ortodossia contro "religione del futuro": quattro discorsi del capo del Fanar a Kiev

Proprio nel giorno dell'anniversario della nascita al cielo di padre Seraphim Rose, il suo tema apologetico dello scontro tra Ortodossia e "religione del futuro" si ripresenta in una nuova analisi di Kirill Aleksandrov, dedicata ai quattro discorsi che il patriarca Bartolomeo ha tenuto a Kiev durante la sua recente visita.

 
Un sacerdote americano ricevuto ufficialmente nella Chiesa ortodossa russa

Padre Joseph Gleason (nella foto), ex pastore protestante, ordinato nel 2012 diacono e nel 2014 sacerdote nell'arcidiocesi ortodossa antiochena del Nord America, ha servito come rettore di una missione ortodossa nel sud dell'Illinois fino al 2017, quando si è trasferito in Russia assieme alla moglie e otto figli. Le ragioni del suo trasferimento sono in parte contenute in una sua intervista a Pravmir, in cui cita le ipocrisie, l'immoralità e le ingiustizie del sistema americano come fattori che non gli hanno permesso di continuare a vivere nel suo paese natale.

Con la benedizione del suo vescovo in America, padre Joseph ha servito attorno alla città di Jaroslavl come sacerdote in visita, fino al 1 settembre 2021, quando ha ricevuto il congedo canonico ed è stato ufficialmente ricevuto come sacerdote nel Patriarcato di Mosca nella diocesi di Pereslavl'.

Il caloroso benvenuto dato in Russia a padre Joseph è il segnale di un possibile nuovo inizio per tutti quei chierici ortodossi che in qualche modo sentono troppo spiritualmente ristretta la vita nei paesi dell'Occidente.

 
La visita di Bartolomeo in Ucraina: quando la "chiesa madre" non è più madre (+ Video)

Vi abbiamo presentato alcuni riassunti e analisi della visita del patriarca Bartolomeo a Kiev, e oggi vogliamo integrare questo materiale con un articolo con video, in cui Jaroslav Nivkin racconta il carattere essenzialmente politico della visita, e il tradimento operato ai danni di milioni di fedeli ucraini, che aspettavano una risposta da una figura ecclesiastica capace di assumersi le proprie responsabilità.

 
Un bambino può essere battezzato solo con un nome ortodosso?

Vi presentiamo la risposta a un quesito che ci è stato fatto più volte, e che per la verità ha creato molti problemi ai nostri stessi parrocchiani. Cresciuti in chiese dove si seguiva rigorosamente la regola di dare nomi battesimali di santi provenienti dalla propria tradizione locale, si sono trovati in altri paesi esposti non solo a molti santi di altre Chiese ortodosse, ma alla grande quantità di santi dell'antico Occidente ortodosso, molti dei quali non sono presenti nei loro calendari. Che fare se si vuol dare ai propri figli i nomi di questo altri santi? La risposta di padre Viktor Nikishov illustra il recente cambio di orientamento della Chiesa russa nei confronti dei nomi battesimali, e dimostra come questo cambiamento non sia un'innovazione modernista, ma piuttosto un'estensione della propria tradizione locale alla pienezza della tradizione ecclesiale di tutti i tempi e luoghi.

 
Domande sull'uso dei titoli di igumeno e archimandrita

Molti si sono chiesti cosa significa il titolo di igumeno assegnato a chi vi sta scrivendo... alcuni me lo hanno chiesto direttamente, e quindi cerco di offrire in una breve risposta una spiegazione del perché i preti monaci ortodossi sono chiamati con titoli che possono sembrare strani a una prima impressione.

 
Rivolte dei nazionalisti in Montenegro e proiezioni sull'Ucraina

La recente intronizzazione del metropolita Joanikije (Mićović, nella foto) a Cetinje ha evidenziato la continuazione del profondo conflitto contro la Chiesa ortodossa, che anche se dovessero cambiare gli scenari geopolitici, continuerà a tormentare i fedeli del Montenegro. L'ultima analisi di Kirill Aleksandrov fa il punto su questa delicata situazione.

 
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