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Sezione 1

Siti ufficiali delle Chiese Ortodosse nel mondo

 
Padre Matvej: un "Don Matteo" in versione ortodossa

Pochi in Italia sanno che la nostra fortunata serie televisiva di Don Matteo ha avuto anche un adattamento russo: Отец Матвей, ovvero "Padre Matteo", racconta le vicende di fede e di indagini poliziesche di padre Matvej Korneev, intepretato da Vladimir Kolganov.

Nella serie russa, il protagonista è un prete ortodosso sposato, che a causa di un furto nella propria chiesa, viene trasferito alla parrocchia di una piccola città. Qui la tranquilla vita di provincia nasconde molti segreti oscuri, che padre Matvej dovrà affrontare in prima persona.

La serie del 2014 si può facilmente trovare online. Eccovi il primo episodio.

 
Un'altra detenzione ingiusta a Kiev

Mikhail Pogrebinskij (nella foto), il politologo ucraino di cui vi abbiamo già presentato un paio di analisi sul nostro sito, è stato arrestato dalla SBU a Kiev il 27 marzo. Come già è successo per Jan Taksjur, il giornalista ortodosso conduttore del canale "Primo cosacco", Pogrebinskij è accusato di tradimento, oltre che di arricchimento illegale. Le prove? È apparso su canali televisivi russi! Questo non è l'unico caso agli antipodi della logica e del buon senso, e tristemente i due esempii che vi abbiamo segnalato sono ben lontani da essere i soli. Mentre i media del mondo "libero" si affannano a parlarci di repressioni del dissenso in Russia, le repressioni altrettanto gravi del dissenso in Ucraina restano coperte da una vergognosa omertà. Per approfondire, consultate questo articolo del Saker blog su tutti quelli la cui vita e sicurezza sono in pericolo perché non sono disposti a comprare a scatola chiusa la narrativa ufficiale.

 
L'esercito ucraino continua a bombardare un monastero danneggiato di Donetsk, che ospita 300 civili

Vi presentiamo la notizia con video dei bombardamenti su un monastero di Donetsk, che nell'attuale situazione potrebbe sembrare un bersaglio assai strano: chi ha orecchie per intendere, tuttavia, intende benissimo che questa furia è provocata dal fatto che si tratta del monastero di un famoso starets, padre Zosima (Sokur, 1944-2002), sostenitore dell'unità spirituale russo-ucraina, di cui vi abbiamo già presentato un saggio biografico.

 
Libro di preghiera pubblicato nella lingua cebuana delle Filippine

Grazie agli sforzi dei seminaristi filippini che studiano all'Accademia teologica di San Pietroburgo in Russia, si stanno pubblicando testi di funzioni e preghiere in cebuano, la seconda lingua parlata nell'arcipelago delle Filippine. Vi presentiamo la notizia della seconda di queste pubblicazioni.

 
I persecutori della Chiesa combattono in rete, non in prima linea

Siamo lieti di offrirvi parole da un sermone dell'arciprete Dimitrij Sidor (nella foto) di Uzhgorod, anima e ispiratore religioso del popolo russino, che già abbiamo visto molte volte sul nostro sito. Padre Dimitrij ci ricorda come la vera Chiesa di Cristo è sempre oggetto di attacchi.

 
Parroco della Chiesa ortodossa ucraina organizza l'evacuazione di 1.500 residenti nella regione di Kiev

L'arciprete Boris Kovalchuk (nella foto) è uno dei tanti preti ortodossi ucraini che organizzano aiuti umanitari rischiando la propria vita, e nonostante sia stato oggetto di un tentativo di sequestro di chiesa. Vi presentiamo la sua storia in traduzione italiana.

 
Ci sarà pentimento?

Vi presentiamo in traduzione italiana le riflessioni di un lettore del blog Monomakhos, gestito dai nostri amici George e Gail Michalopulos, che fin dall'inizio del blog sono stati molto attenti a sottolineare i cattivi comportamenti dei vescovi ortodossi. Qui il pentimento (che ancora non si è visto) è riferito a quei vescovi ortodossi che sono stati fin troppo zelanti a conformarsi alle direttive sanitarie mondane durante la crisi del Covid, e che hanno dimenticato il loro compito di pastori e di uomini di preghiera e di fede.

 
Ritorno in attività: la seconda venuta del cristianesimo in Russia

Per la maggior parte del XX secolo, la Russia è stata un luogo senz'anima e senza Dio. I comunisti si sono assicurati che lo fosse. Con la rivoluzione arrivò una cupa determinazione a sopprimere la religione. Sotto Lenin, e in particolare sotto Stalin, i cristiani furono dichiarati nemici dello stato, le chiese furono distrutte, sacerdoti e monache incarcerati, spesso assassinati. Anche le campane delle chiese e la musica religiosa furono bandite. Come sono cambiati i tempi. Nella nuova Russia c'è stata una rinascita cristiana, una specie di resurrezione. La Chiesa ortodossa è tornata in attività, e i suoi missionari si danno da fare a diffonderne la voce.

Video di 60 minutes Australia

 
Le Chiese locali iniziano il rito della preparazione del santo crisma

Vi presentiamo la notizia della preparazione del crisma a Mosca, Belgrado e Istanbul.

 
MESSAGGIO DI PASQUA DEL PATRIARCA KIRILL DI MOSCA E DI TUTTA LA RUS'

agli arcipastori, pastori, diaconi, monaci e a tutti i figli fedeli della Chiesa ortodossa russa

2022

Sacratissimi arcipastori,

reverendi pastori e diaconi,

venerabili monaci e monache,

cari fratelli e sorelle!

CRISTO È RISORTO!

Rivolgendomi a voi con questo saluto di affermazione della vita, mi congratulo di cuore con tutti voi per la grande festa di Pasqua che salva il mondo. In questo giorno invocato e santo, siamo pieni di tale gioia spirituale e di grande gratitudine verso Dio, sentiamo così chiaramente la potenza e la profondità dell'amore del Creatore per l'uomo, che a volte è difficile trovare altre parole per esprimere i nostri sentimenti, se non quelle con cui le donne mirofore si precipitarono dagli apostoli, per raccontare loro il miracoloso fatto che avevano visto il Signore.

Si può solo immaginare quanto sia stato difficile per i discepoli del Salvatore credere nella realtà della risurrezione appena avvenuta. Dopotutto, fino a poco tempo prima avevano visto con i propri occhi come era stato torturato e crocifisso il loro amato Maestro. Erano ancora freschi i ricordi di come il suo corpo morto e senz'anima era stato posto in una bara e la fredda caverna era stata sigillata con una pesante pietra. E ora al dolore si sostituisce l'affermazione della fede e il trionfo della vita, e le lacrime di tristezza si trasformano in lacrime di gioia.

L'esperienza vissuta di comunione reale con Cristo Risorto e l'incessante gioia pasquale hanno ispirato e dato un impulso agli apostoli che sono andati fino ai confini della terra per predicare il perdono dei peccati e la salvezza, che noi abbiamo ricevuto per mezzo del Signore Gesù Risorto dal sepolcro. Non temendo avversità e crudeli persecuzioni, sopportando disastri e disavventure, gli apostoli testimoniarono incessantemente e con coraggio di Cristo, il Vincitore della morte.

E ormai da due millenni la Chiesa vive di questo messaggio della Risurrezione e si sforza di unire ad essa ogni persona che viene nel mondo (Gv 1:9). Alla luce della Pasqua, tutto si vede davvero diversamente: la paura e il senso di disperazione, generati dai dolori, dalle tristezze e dalle difficoltà mondane, scompaiono. E anche le difficili circostanze del presente periodo travagliato, nella prospettiva dell'eternità a noi concessa, perdono la loro infausta acutezza.

Per testimoniare il Salvatore Risorto, non è affatto necessario incamminarsi o andare in qualche luogo lontano, come gli apostoli che hanno diffuso il messaggio pasquale in tutto il mondo. Ci sono molte persone intorno a noi che hanno bisogno di un esempio vivo di fede cristiana, la fede che opera per mezzo della carità (Gal 5:6). Dio non ci richiede imprese insopportabili. Ci chiede solo che mostriamo amore gli uni verso gli altri, ricordando che così mostriamo amore anche verso di lui. Un sorriso gentile, attenzione e sensibilità verso chi è vicino, parole di conforto e sostegno pronunciate per tempo possono talvolta diventare le cose più importanti che abbiamo l'opportunità di fare per il Cristo risorto.

E oggi, quando il mondo è lacerato da conflitti e contraddizioni, e l'odio, la paura e l'inimicizia si sono stabiliti nel cuore di molte persone, è particolarmente importante non dimenticare la propria vocazione cristiana e mostrare vero amore per il prossimo, il solo che sana le ferite inflitte dal male e dalla menzogna. Non dobbiamo cedere alla tentazione del nemico del genere umano, che cerca di distruggere l'unità benedetta tra i cristiani ortodossi. Prego con fervore il Vincitore della morte, il Signore Gesù, e chiedo anche a voi di elevare a lui le preghiere più intense, affinché tutti gli ostacoli siano vinti, trionfi la pace duratura e le ferite delle divisioni siano sanate dalla grazia divina.

Congratulandomi con tutti nella festa di Pasqua, invoco su di voi la benedizione di Cristo Risorto e vi auguro, miei cari, una gioia pasquale immancabile e luminosa che ci rafforzi nella fede, nella speranza e nell'amore. Possa Dio concedere che questa luce non si spenga mai nei nostri cuori, che sia sempre la luce del mondo (Mt 5:14). E che noi, instancabilmente santificati dalla Parola di Dio, dalla lettura del Vangelo e dalla partecipazione della grazia divina attraverso la comunione ai misteri della Chiesa, cresciamo costantemente nella conoscenza del Signore e siamo rafforzati nell'adempimento dei suoi comandamenti, così che le persone, vedendo la luce delle nostre buone azioni, glorifichino il nostro Padre celeste (Mt 5:16) e assieme a noi rendano con gioia testimonianza che

VERAMENTE CRISTO È RISORTO!

+KIRILL

PATRIARCA DI MOSCA E DI TUTTA LA RUS'

Pasqua di Cristo,

2022

 
La non commemorazione del patriarca russo: uno scisma o una deviazione accettabile

La mancata commemorazione del nome del patriarca in alcune funzioni della Chiesa ortodossa ucraina è una delle conseguenze critiche del conflitto in corso. Per capire il problema, bisogna ricordare che la doppia commemorazione del vescovo locale e del patriarca è una caratteristica unica della Chiesa ortodossa russa, dovuta alla necessità di avere un punto di riferimento di canonicità in una Chiesa locale tanto vasta da spaziare letteralmente su mezzo mondo. Anche se utile a tale scopo, la pratica non è sempre stata facile da mantenere, come possiamo leggere in traduzione italiana nell'analisi di Konstantin Shemljuk, che presenta la posizione dei membri della Chiesa canonica in Ucraina.

 
La morte di Dio

Padre Joseph Gleason ci offre una meditazione sul sacrificio della Croce che ci fa capire molte cose sul mistero dell'Incarnazione del Verbo e sul suo piano di salvezza per l'umanità.

 
Le letture profetiche del Sabato Santo

Vi presentiamo il testo italiano completo delle 15 letture profetiche alla Liturgia del Sabato Santo, in cui si raccolgono le principali profezie della morte e della risurrezione di Cristo nell'Antico Testamento. Ringraziamo Benedetta per il suo paziente lavoro di compilazione.

 
Messaggio pasquale dell'esarca patriarcale dell'Europa occidentale, metropolita Antonij di Korsun e dell'Europa occidentale

Beneamati nel Signore, fratelli arcipastori, venerabili padri, monaci e monache amati da Dio, cari fratelli e sorelle!

Mi congratulo con tutti voi per la grande e gioiosa festa della santa Risurrezione di Cristo!

Gioiosi e trionfanti, ci rivolgiamo di nuovo gli uni gli altri le parole dell'augurio di Pasqua - CRISTO È RISORTO! – e sentiamo in risposta VERAMENTE CRISTO È RISORTO!

Nei giorni trascorsi della santa Quaresima e della Settimana della Passione, ci siamo preparati con riverenza all'incontro con il mistero della Risurrezione. Insieme al Signore, abbiamo percorso il sentiero degli ultimi giorni della sua vita e abbiamo osservato con riverenza la sua impresa di redenzione.

Fedele fino alla fine alla volontà del suo Padre celeste, Cristo è salito sul Golgota per dare la sua vita per la salvezza del mondo. Inchiodato alla croce, è stato abbandonato da tutti, dalla folla che lo aveva incontrato pochi giorni prima con grida di "osanna", dai discepoli più vicini e, apparentemente, da Dio stesso, soffrendo non solo di dolore fisico, ma anche di completa solitudine.

Tuttavia il tragico esito, in apparenza inevitabile, è stato seguito dalla Risurrezione, dall'inizio di una nuova vita che risplende dopo la morte, e il sentimento di inesorabile disperazione è stato ora sostituito dalla ferma convinzione che Dio provvede a ciascuno nello stesso modo in cui un padre amorevole si prende cura del suo amato figlio.

I pensieri a riguardo riempiono i nostri cuori di inesprimibile gratitudine, e perciò, offrendo al Signore il sacrificio incruento, alla Divina Liturgia secondo l'ordine di san Giovanni Crisostomo, invariabilmente rendiamo grazie a Dio "per tutto ciò che vediamo e non vediamo, per le benedizioni manifeste e immanifeste che scendono su di noi".

La fede ferma nel trionfo del Salvatore sul peccato e sulla stessa morte, secondo la promessa data dal Signore di stare con il genere umano fino alla fine dei tempi, serva a tutti noi, cari vladyki, padri, fratelli e sorelle, come forza e consolazione in questo momento difficile.

In questi giorni di festa, preghiamo vivamente Cristo risorto perché la gioia pasquale sia generosamente riversata nel mondo, che l'amore e la reciproca comprensione tra gli uomini regnino nei nostri Paesi d'origine, che, uniti da un'unica fede e da un solo Battesimo, proclamiamo instancabilmente con una sola mente

Cristo è risorto! Veramente Cristo è risorto!

+ ANTONIJ,

metropolita di Korsun e dell'Europa occidentale,

esarca patriarcale dell'Europa occidentale

 
Nuova Roma al secondo posto

Vi presentiamo in traduzione italiana una riflessione del nostro amico George Michalopulos su uno dei temi scottanti di questi giorni. Dalle fonti storiche da lui raccolte, sembra che ben due patriarchi di Costantinopoli dei secoli passati non abbiano avuto alcun problema con la definizione di Mosca come "Terza Roma", in netto contrasto con la posizione odierna del Fanar, che combatte quest'idea con veemenza.

 
Fotografie della notte di Pasqua (23/24 aprile 2022)

Ringraziamo Alberto Ceoloni, che come sempre ci offre la sua professionalità e la sua amicizia per fissare nella memoria i momenti più belli della vita parrocchiale. Vi presentiamo la galleria fotografica della recente Veglia pasquale.

 
In difesa del fuoco santo

Anche quest'anno, puntualmente, il fuoco santo è disceso a Gerusalemme. Vi presentiamo in traduzione italiana un articolo di padre Georgij Maksimov (scritto nel 2008, quando ancora era diacono), che passa in rassegna tutte le obiezioni storiche e contemporanee alla genuinità del miracolo del fuoco santo.

 
Il brillante ammiraglio russo Ushakov

Vi presentiamo la biografia di un santo certamente non convenzionale, ma che ci aiuta a considerare il ruolo dei santi militari nella tradizione ortodossa.

 
Cappella secolare in Europa occidentale donata a una parrocchia ortodossa russa per Pasqua

Vi presentiamo una notizia che offre speranza a tutte le chiese russe in Europa occidentale: nonostante la continua demonizzazione di tutto ciò che ha che fare con la Russia, una cappella lignea (nella foto) a Namur, in Belgio, è divenuta proprietà della parrocchia ortodossa che vi celebrava da alcuni anni, grazie a un atto di donazione spontanea.

 
Video-intervista di Tudor Petcu

Tutti quelli che hanno apprezzato negli anni passati lo sforzo di divulgazione del nostro amico Tudor Petcu, che ha raccolto tanto materiale sulle storie e le esperienze degli ortodossi in Occidente, saranno contenti di vedere di persona Tudor, impegnato a farci una video-intervista sui temi della fede nel mondo contemporaneo.

Grazie di cuore per questa iniziativa: ci auguriamo che Tudor voglia ancora affacciarsi sul mondo ortodosso in Italia (terra che conosce e che ama molto) in ulteriori colloqui con membri delle nostre parrocchie e comunità.

 
Apostasia, apostasia in "versione leggera" e il Vangelo di Giovanni

La situazione attuale della Chiesa ortodossa ucraina ha inquietanti paralleli con quella dei discepoli di Gesù nel capitolo 6 del Vangelo di Giovanni. Di fronte alla dissonanza cognitiva di una situazione in cui anche la propria fede e il proprio dovere morale sono messi in discussione come tradimento, chi sceglierà di rinnegare l'Ortodossia per ragioni contingenti? Scopriamolo nell'analisi di Andrej Vlasov che vi presentiamo in traduzione italiana nella sezione "Confronti" dei documenti.

 
Un momento di pausa umoristica

 
Scontro tra cristianità: perché l'Europa occidentale non può capire la Russia

Vi presentiamo in traduzione italiana un articolo di Pepe Escobar, che cerca di capire le radici della russofobia vedendo quali divergenze e diffidenze siano cresciute tra cristiani orientali e occidentali fin dai tempi del grande scisma, riflettendosi ancora sulla situazione mondiale.

 
Fotografie della Domenica dopo la Pasqua (1 maggio 2022)

Dopo la galleria della recente Veglia pasquale, vi presentiamo una seconda galleria fotografica, dedicata alla Domenica dopo la Pasqua, con immagini dalla Divina Liturgia e dalla prima grande funzione di commemorazione funebre del periodo pasquale. Come sempre, grazie ad Alberto per il suo prezioso contributo nel documentare la vita della nostra parrocchia.

 
Metropolita ucraino aiuta oltre 100 civili di Mariupol' a lasciare lo stabilimento Azovstal assediato

Il metropolita Mitrofan (Nikitin, nella foto) di Gorlovka e Slavjansk ha avuto una parte attiva nell'evacuazione di oltre un centinaio di civili dalla zona dell'acciaieria Azovstal di Mariupol'. Come vescovo di una diocesi che per anni è stata dilaniata dalla guerra, vladyka Mitrofan è una delle figure di maggior affidabilità per la conclusione del conflitto in corso.

 
Che tipo di persone occidentali sventola una bandiera ucraina?

L'anonimo sacerdote ortodosso che a fine marzo ci ha offerto tramite il Saker Blog un'analisi del concetto di nazismo, ci conduce a una riflessione sulla moda recente di sventolare bandiere ucraine, studiando i tipi di persone che possono sentirsi motivati da questo appello.

 
Ieromonaco della Chiesa ortodossa ucraina muore in un bombardamento

Orthochristian.com, 5 maggio 2022

Foto: dalla milizia della Repubblica popolare di Lugansk

Lo ieromonaco Parfenij (Fedorchenko, nella foto), abate ad interim del monastero di sant'Elia nel villaggio di Varvarovka e rettore della chiesa di san Teodosio di Chernigov a Mikhailovka, è rimasto ucciso martedì 3 maggio, all'età di 64 anni, a causa di una ferita da schegge, come riferisce la diocesi di Severodonetsk.

Padre Parfenij aveva ospitato oltre 300 rifugiati e cercava di aiutare tutti i bisognosi. Secondo quanto riferito, stava andando incontro a un volontario che forniva convogli umanitari quando è stato colpito da schegge ed è morto.

La Repubblica popolare di Lugansk attribuisce i bombardamenti all'esercito ucraino, mentre l' amministrazione statale della provincia ucraina di Lugansk attribuisce i bombardamenti all'esercito russo. Per farsi un'idea di dove stia la verità, forse possiamo lasciare parlare lo stesso padre Parfenij, in un'intervista da lui rilasciata poco prima di essere ucciso.

Memoria eterna!

 
Intervista sulla guerra al metropolita Luka di Zaporozh'e

Il metropolita Luka (Kovalenko, nella foto) di Zaporozh'e e Melitopol', a cui siamo legati personalmente fin dal 2015, è stato intervistato pochi giorni fa dal servizio russo della BBC sui temi della guerra e delle sue cause spirituali. Vi presentiamo l'intervista in traduzione italiana.

 
A cosa sta giocando papa Francesco in Ucraina?

Vi presentiamo l'ultima analisi di Kirill Aleksandrov, dedicata al complicato intreccio di relazioni politico-religiose che papa Francesco ha intessuto in questi giorni attorno alla crisi ucraina, riuscendo a scontentare in modo assolutamente bipartisan tutte le parti in causa.

 
Costantinopoli entra in comunione eucaristica con la "Chiesa ortodossa macedone"

Stanno iniziando a comparire (come un ladro nella notte...) le notizie relative a un riconoscimento da parte del Patriarcato di Costantinopoli della Chiesa ortodossa macedone, finora in stato di scisma per tutto l'ecumene ortodosso, in primis per il Patriarcato di Serbia (le cui fonti ufficiali, per il momento [24:00 9/5/2022], tacciono).

Orthochristian.com fa notare come la notizia giunga tre giorni dopo l'annuncio di un risultato positivo dell'incontro tra le delegazioni serba e macedone, che avrebbe potuto portare alla ripresa dell'unità canonica già al Concilio dei vescovi della Chiesa serba, più tardi nel mese di maggio.

Vi daremo ulteriori conferme appena sentiremo il punto di vista del Patriarcato di Serbia, dal quale dipende in ultima analisi la fine dello scisma. Notiamo per ora la caratteristica "misericordia" del Fanar, che ancor prima che la riunione canonica sia annunciata, proclama di avere "guarito lo scisma" (...lo abbiamo già sentito da qualche altra parte?), e contemporaneamente si mette a dettare legge sulla futura autocefalia dei macedoni, annunciando che non avranno un diritto alla diaspora (nonostante il fatto che abbiano diocesi e vescovi in Europa occidentale, in Nord America e in Australia... lo abbiamo già sentito da qualche altra parte? ...e nonostante il fatto che la questione della diaspora macedone sia canonicamente di competenza esclusiva della Chiesa serba), né avranno il diritto di usare il nome "Macedonia" o qualsiasi sua variante nel nome della loro Chiesa (nonostante il fatto che la Chiesa serba non abbia mai obiettato all'uso di questo nome).

 
Gli "ortodossi" pro-aborto (La nascita di una nuova religione, parte 1)

Padre John Whiteford ha iniziato una serie di articoli sull'inquietante fenomeno dei sedicenti ortodossi che iniziano a fare affermazioni sulla liceità dell'aborto, affermazioni che nessun Padre della Chiesa o santo cristiano si è mai permesso di fare. Le linee di demarcazione diventano sempre più evidenti, come testimonia il primo articolo che vi abbiamo tradotto in italiano nella sezione "etica" dei documenti.

 
Un incontro teologico sulle icone

Il nostro caro amico Valther, che gestisce il canale Teologia Uno, ha voluto organizzare un incontro a domande e risposte sul tema delle icone, che ora si può vedere su YouTube:

Invitiamo tutti i nostri lettori a fare un giro su questo canale ricco di lezioni, spunti e curiosità per prendere confidenza con la fede cristiana, e speriamo di poter avere altre occasioni di confronto e sostegno reciproco.

 
Che cosa sarebbe l'eresia del "mondo russo"?

Kaleb di Atlanta, un apologeta ortodosso afroamericano, prende le difese della Chiesa russa di fronte al vergognoso documento preparato dagli intellettuali della Fordham University, che tacciano di eresia l'insegnamento del "mondo russo". Vi presentiamo le considerazioni di Kaleb in traduzione italiana, ricordandovi che abbiamo già dato spazio a confutazioni simili sia dagli Stati Uniti sia dalla Russia.

 
Una miscellanea di domande

Cinque anni fa, uno dei nostri corrispondenti ci ha fatto una serie di domande, da cui si intravede il desiderio di un giovane ortodosso di vivere una seria vita cristiana anche in mezzo a un ambiente che non valorizza una simile scelta. Nel rispetto dell'anonimato, vi presentiamo la serie di domande e risposte nell'omonima sezione dei nostri documenti.

 
Tre linee di azione contro la Chiesa ortodossa ucraina

La profanazione delle chiese, il divieto delle attività della Chiesa canonica e i trasferimenti illegali alla "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" sono i temi del saggio di Kirill Aleksandrov che analizza i continui attacchi contro la Chiesa, che non si sono fermati con il clima di guerra.

 

 
La Krsna Slava: la pietra angolare del popolo serbo

Vi presentiamo in traduzione italiana l'articolo di Mila Cerović sull'usanza della celebrazione della Krsna Slava (la festa del santo patrono di una famiglia o di un gruppo di fedeli), che evidenzia lo straordinario ruolo di questa festa nel preservare l'Ortodossia del popolo serbo.

 
Due punti di vista sulla fine dello scisma macedone

La fine di uno scisma dovrebbe essere sempre un'occasione di gioia, a meno che questa fine non sia in realtà l'inizio di guai ancora più grossi. In Ucraina ne sanno qualcosa dagli eventi degli ultimi anni, e il saggio di Kirill Aleksandrov su questo tema esprime tutte le inquietudini su una "regolarizzazione" dichiarata dal Fanar al di fuori delle sue competenze. D'altra parte, è ora ufficiale la notizia che la Chiesa serba ha dichiarato la fine dello scisma, con prospettive ben più sane, che vi invitiamo a esplorare.

 
Eterna memoria: metropolita Hilarion (Kapral)

Il 16 maggio 2022, all'età di 74 anni, si è addormentato nel Signore il metropolita Hilarion (al secolo Igor Kapral), primo ierarca della ROCOR.

Nato in Canada da immigrati ucraini della Volinia, e figlio spirituale del vescovo Sava (Saracević) di Edmonton, caro amico di san Giovanni di San Francisco, il metropolita era entrato in seminario a Jordanville a 19 anni, nel 1967. Monaco dal 1974 e vescovo dal 1984, servì in Pennsylvania e poi in Australia e Nuova Zelanda finché nel 2008 fu chiamato a succedere al metropolita Lavr (Shkurla) come primo ierarca della ROCOR. Uomo di grande bontà personale, ha aiutato molte integrazioni nella Chiesa di eterodossi, alcuni dei quali hanno purtroppo abusato della sua tolleranza e disponibilità.

Вечная память! Memory Eternal! Eterna memoria!

 
Gli "ortodossi" pro-LGBTQP (La nascita di una nuova religione, parte 2)

Vi presentiamo in traduzione italiana la seconda parte del saggio con cui padre John Whiteford ci mette in guardia da quelle figure che stanno prendendo in ostaggio la Chiesa ortodossa con temi di presunti “diritti civili” (in cui l'ideologia LGBT+ fa il paio con quella abortista, analizzata nella prima parte), per far nascere qualcosa che sarà ortodosso solo per l'usurpazione di tale nome.

 
Dopo che la guerra della NATO sarà finita

Vi abbiamo tradotto in italiano un altro degli articoli scritti di recente dal prete ortodosso che ha offerto contributi per il Saker blog, pur rimanendo anonimo. Pur con la consapevolezza di quanto sia rischioso scrivere pagine di storia futura, vediamo come quest'analisi tratti in modo molto accurato temi come il globalismo e problemi attuali come le sanzioni economiche e i loro effetti sul mondo.

 
Concelebrazione tra i primati delle Chiese serba e macedone

Eccovi il filmato di una Liturgia davvero storica alla cattedrale di san Sava a Belgrado. Segnatevi la data: giovedì 19 maggio 2022, questa diventerà una data chiave nella storia dell'Ortodossia. Se tre ore di video vi sembrano troppe, ricordate che per 55 anni gli ortodossi delle Chiese dell'ex Jugoslavia hanno aspettato questo momento!

 
Pace e guerra nella Chiesa ortodossa

vi presentiamo nella sezione "Etica" dei documenti una breve rassegna della posizione della Chiesa ortodossa su pace e guerra, un argomento che è stato trattato usque ad nauseam negli ultimi mesi, ma con poca attenzione a ciò che la Chiesa ortodossa crede veramente.

 
La riunione delle Chiese serba e macedone è la più grande gioia spirituale

Vi offriamo le considerazioni del metropolita Jovan (Vraniškovski, a destra nella foto) a proposito della recente riconciliazione ecclesiale tra serbi e macedoni.

 
La guarigione dello scisma macedone e la situazione ucraina

Di fronte alle facili teorie che lo scisma in Ucraina possa risolversi nello stesso modo in cui è stato risolto quello nell'ex Jugoslavia, Kirill Aleksandrov ci offre una preziosa analisi in cui ci spiega come le due situazioni siano in realtà molto diverse l'una dall'altra.

 
Sviluppi dell'Esarcato in Africa

Dopo quasi due mesi di silenzio (interamente per colpa nostra), torniamo a parlarvi della situazione dell'Ortodossia in Africa con una miscellanea di notizie che, siamo abbastanza sicuri, non avrete da altre fonti.

 
Il patriarca Porfirije annuncia l'autocefalia della Chiesa macedone

Foto: orthodoxianewsagency.gr

Martedì 24 maggio 2022 ha avuto luogo un'altra solenne Liturgia concelebrata dai vescovi serbi e macedoni, questa volta nella cattedrale di san Clemente di Ohrid a Skopje. Sua Santità il patriarca Porfirije ha annunciato oggi che il Concilio dei vescovi della Chiesa ortodossa serba ha approvato e riconosciuto l'autocefalia della Chiesa ortodossa macedone. Ora il Santo Sinodo delle Chiese serba e macedone lavorerà insieme su tutti i dettagli necessari e pianificherà una data in cui sarà data formalmente l'autocefalia. Se volete sentire l'annuncio del patriarca, e il minuto di fragoroso applauso che ne è seguito, andate al punto 2:38:15 del video della Liturgia.

 
Chiesa ortodossa ucraina e autocefalia: ne abbiamo bisogno o no?

Ancora una volta si cerca di presentare l'autocefalia degli ortodossi ucraini come il rimedio di tutti i mali del paese (come se non fosse bastata la lezione di poco più di tre anni or sono). Dato che gli ultimi di cui si vuole sentire la voce sono gli stessi ortodossi ucraini – soprattutto la loro maggioranza silenziosa – vediamo cosa ci dice il recente saggio di Nazar Golovko, che presenta molti dei punti più sottili di questo problema.

 
"Odio vaticano" e russofobia

Nelle parole del professor Slobodan Antonić (nella foto), che vi presentiamo in traduzione italiana, vediamo come la russofobia riesce a infiltrarsi perfino nel più filo-russo di tutti i popoli europei, quello serbo.

 
Il Concilio dichiara la piena indipendenza della Chiesa ortodossa ucraina

Il Concilio dei vescovi della Chiesa ortodossa ucraina, tenutosi a Feofanija il 27 maggio 2022, ha preso una decisione di piena indipendenza (che curiosamente non nomina neppure una volta la parola autocefalia, se non per negarla agli scismatici della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina"), e di cui vi riportiamo il testo completo dal rapporto dell'Unione dei giornalisti ortodossi.

 
La storia di una comunione miracolosa

Vi presentiamo una storia del tipo incredibile ma vero, che potrebbe succedere anche nei nostri casi di pastorale dei malati, in cui un desiderio di fede sembra trovare la propria risposta anche nelle circostanze più sfavorevoli.

 
Il patriarca Kirill commenta la situazione nella Chiesa ortodossa ucraina

In un editoriale dell'Unione dei giornalisti ortodossi, apprendiamo le vere parole del patriarca Kirill in risposta alla recente dichiarazione di indipendenza della Chiesa ucraina. Segnatevi queste parole, perché il commento originale del discorso del patriarca si trova sul canale televisivo ortodosso Sojuz (bannato da YouTube e dai media dell'Occidente "libero"), e perché, di conseguenza, la maggior parte dei vostri contatti sarà portata a credere alla bufala di una guerra interna nel Patriarcato di Mosca.

 
L'altra faccia della medaglia: pareri sul recente Concilio a Kiev

Alla fine del 2018, siamo stati inondati da pseudo-notizie di una "rottura tra la Chiesa ucraina e quella russa". Trattandosi di un'operazione di riciclo dei peggiori scismatici che il mondo ortodosso avesse visto nell'ultimo cinquantennio, avevano finito per crederci solo quelli che erano già partigiani di tali scismi, o pochi ingenui nostalgici dell'ecumenismo. Ma ora, dopo il Concilio tenuto venerdì scorso alla cattedrale di Feodosija (Kiev), dobbiamo prepararci a una seconda ondata di pseudo-notizie dello stesso genere, sostenute dai mesi di pseudo-notizie circolate negli ultimi tre mesi su qualsiasi cosa abbia a che fare con l'Ucraina. Per rispondere a chi ci tormenterà di nuovo con le notizie di una rottura (e a pensarci bene, per noi sarà davvero una rottura, ma non del genere che i nostri critici si aspettano...) possiamo intrattenerli con due notizie che vanificano le loro teorie di fronte all'ostinazione dei fatti concreti:

1) Il Santo Sinodo della Chiesa ortodossa russa ha appena espresso il proprio pieno sostegno alla Chiesa ortodossa ucraina, cosa che sarebbe quanto meno surreale se fosse avvenuta una vera rottura unilaterale; e

2) Diverse diocesi della Chiesa ortodossa ucraina stanno già pubblicando dichiarazioni in base alle quali, anche dopo il Concilio di venerdì scorso, non cambia nulla nel loro status ecclesiale.

 
Quo Vadis, signor Johnson?

Ci permettiamo una divagazione geopolitica con le considerazioni del prete ortodosso che offre contributi anonimi al Saker Blog: questa volta vi abbiamo tradotto in italiano un'analisi della figura di Boris Johnson e dei pericoli costituiti dai politici del suo tipo per il cristianesimo ortodosso.

 
Dichiarazione in controtendenza dalla Sacra Comunità del Monte Athos

La Sacra Comunità del Monte Athos (nella foto, la sede dell'Epistassia a Karyes) ha pubblicato il 24 maggio una dichiarazione dal contenuto esplosivo, proprio pochi giorni prima della visita del patriarca Bartolomeo sul Monte Santo.

In completa opposizione alle esternazioni antirusse del Fanar, la dichiarazione athonita non condanna l'invasione russa dell'Ucraina (non la menziona nemmeno) e dichiara che i monaci dell'Athos stanno intensificando le loro preghiere perché abbia fine il conflitto in Ucraina iniziato nel 2014. Sì, avete letto bene, "iniziato nel 2014". Ci fa piacere che anche le più alte autorità del Monte Santo siano d'accordo con la posizione che abbiamo sostenuto noi stessi fin da quella data, attirandoci la nostra parte di accuse e di insulti.

 
Le pressioni sulla Chiesa ortodossa ucraina continueranno dopo il Concilio?

Mentre molti si fanno domande sul futuro della Chiesa ortodossa ucraina dopo il Concilio del 27 maggio, non tutti si preoccupano di vedere che fine faranno le persecuzioni contro la Chiesa da parte degli scismatici e delle autorità politiche. L'ultima analisi di Kirill Aleksandrov si occupa proprio di questo delicato settore del futuro dell'Ortodossa in Ucraina.

 
R. I. P.: metropolita Gennadios (Limouris)

Il 1 giugno 2022 si è addormentato nel Signore il metropolita Gennadios di Sassima del Patriarcato di Costantinopoli. Al secolo Nikolaos Limouris, nato nel 1951 a Thessaloniki, era un canonista che vantava studi accademici in vari paesi, tra cui l'Italia. Poiché tra le diverse lingue che conosceva c'era anche l'italiano, era stato considerato come successore del suo omonimo confratello Gennadios (Zervos) alla cattedra episcopale di Venezia, quando l'attuale metropolita Polykarpos era stato assegnato alla cura pastorale della metropolia iberica. Che il Signore lo riposi in pace.

 
Reazioni al Concilio nella diocesi di Gorlovka

Il metropolita Mitrofan (Nikitin, nella foto) di Gorlovka e Slavjansk (finora la diocesi più martoriata dalla guerra civile in Ucraina) ha rilasciato alcuni commenti piuttosto illuminanti sul ruolo di tutte quelle diocesi della Chiesa ortodossa ucraina che non sono sotto il dominio del regime di Kiev. Vi invitiamo a osservare l'equilibrio e l'assenza di partigianeria di un vescovo ortodosso che vive quotidianamente storie tragiche, ma che non è sotto pressioni da parte di funzionari statali.

 
La Chiesa macedone riceve il tomos d'autocefalia dalla Chiesa serba

Con la consegna del tomos d'autocefalia (nella foto) il 5 giugno 2022, giunge a compimento il non facile cammino della Chiesa ortodossa macedone verso la sua piena indipendenza ecclesiale. Per la prima volta dal 1970, vediamo questo processo a opera di una delle Chiese ortodosse che finora non avevano ancora concesso l'autocefalia a una delle loro parti. Attendiamo ora le reazioni da parte delle altre Chiese ortodosse locali per vedere quali approveranno il sistema conciliare della tradizione ortodossa, e quali troveranno ragioni di obiettare.

 
Statistiche aggiornate sulla Chiesa ortodossa nel mondo

Padre Andrew Phillips ci ha fornito una serie di statistiche aggiornate sulla Chiesa ortodossa, dati che ci sono sempre utili per capire il fenomeno della presenza ortodossa nel mondo e soprattutto per saperlo spiegare con competenza.

 
Nuovi cambiamenti decisi dal Sinodo della Chiesa russa

Alla riunione del Santo Sinodo della Chiesa ortodossa russa il 6 giugno 2022, sono state prese molte decisioni.

Verbale n. 57

Dopo il viaggio del metropolita Ilarion di Volokolamsk (Alfeev, nella foto) in Ungheria, si esprime gratitudine al primo ministro ungherese Viktor Orbán per la sua ferma posizione riguardo all'inammissibilità di includere sua Santità il patriarca Kirill di Mosca e di tutta la Rus' nell'elenco delle sanzioni dell'Unione Europea.

Verbale n. 58

Visto lo sviluppo della situazione dopo il Concilio della Chiesa ortodossa ucraina tenutosi a Kiev:

1. Si notano con rammarico le continue pressioni su vescovi, chierici, monaci e laici della Chiesa ortodossa ucraina da parte di rappresentanti delle autorità statali ucraine e della parte estremista della società ucraina.

2. Si esprime sostegno a tutti i vescovi, chierici, monaci e laici della Chiesa ortodossa ucraina, che, rendendosi conto della necessità di osservare il sistema canonico, si adoperano per aderire all'ordine determinato dalla Gramota di sua Santità il patriarca Alessio II di Mosca e di tutta la Rus' del 27 ottobre 1990, e alla norma canonica della commemorazione ai servizi divini del patriarca di Mosca e di tutta la Rus'.

3. Si ricorda che la decisione di cambiare lo status della Chiesa ortodossa ucraina può essere presa solo nell'ambito della procedura canonica, inclusa la decisione del Concilio locale della Chiesa ortodossa russa. Si sottolinea che le azioni non autorizzate per cambiare lo status della Chiesa ortodossa ucraina possono portare all'emergere di un nuovo scisma al suo interno. Su questo ha richiamato l'attenzione anche il Sinodo della Chiesa ortodossa ucraina, sottolineando nella sua dichiarazione del 12 maggio 2022 che qualsiasi discussione sulla vita della Chiesa ortodossa ucraina dovrebbe svolgersi all'interno del campo canonico e non dovrebbe portare a nuove divisioni nella Chiesa.

4. Si invitano tutti i vescovi, chierici, monaci e laici a un'intensa preghiera per la conservazione dell'unità della Chiesa.

Verbale n. 59

Il metropolita Platon di Feodosija e Kerch, il metropolita Lazar di Simferopol e della Crimea e il vescovo Aleksij di Dzhankoj e Razdolnenskjj hanno rivolto un appello al patriarca di Mosca e al Santo Sinodo chiedendo di trasferire le diocesi loro affidate sotto la diretta giurisdizione del patriarca e del Santo Sinodo della Chiesa ortodossa russa. Il Concilio della Chiesa ortodossa ucraina ha concesso ai vescovi diocesani "il diritto di prendere autonomamente decisioni su alcune questioni della vita diocesana che rientrano nella competenza del Santo Sinodo o del primate della Chiesa ortodossa ucraina, con conseguente informazione alla gerarchia, quando si ripresenterà l'opportunità" (comma 7 della delibera del Concilio). Sulla base della necessità di mantenere un effettivo collegamento canonico e amministrativo con le autorità ecclesiastiche centrali per il buon andamento della vita ecclesiale nelle diocesi servite dai predetti vescovi, e considerata l'impossibilità pratica di una comunicazione regolare tra queste diocesi e la metropolia di Kiev, le diocesi di Dzhankoj, Simferopol e Feodosija sono accettate in diretta subordinazione canonica e amministrativa al patriarca di Mosca e di tutta la Rus' e al Santo Sinodo della Chiesa ortodossa russa.

Sul territorio della Repubblica di Crimea e della città di Sebastopoli è formata la metropolita di Crimea, con a capo il etropolita Lazar di Simferopoli e della Crimea.

Verbale n. 61

Il metropolita Ilarion (Alfeev) di Volokolamsk succede al metropolita Mark (Golovkov) come amministratore della diocesi Budapest-Ungherese, Metropolita di Budapest e Ungheria [carica da lui peraltro già ricoperta dal 2003 al 2009, ndc], terminando le funzioni di presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne e di membro permanente del Santo Sinodo della Chiesa ortodossa russa, nonché di rettore del programma di studi dottorali dedicato ai santi isapostoli Cirillo e Metodio.

Il metropolita Antonij (Sevrjuk) di Korsun succede al metropolita Ilarion come presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne e come membro permanente del Santo Sinodo, assumendo il titolo di metropolita di Volokolamsk. Il metropolita Antonij mantiene temporaneamente la direzione dell'Esarcato dell'Europa occidentale e la carica di capo del Dipartimento patriarcale per le istituzioni estere.

La direzione della diocesi di Korsun è affidata all'amministrazione provvisoria dell'arcivescovo Nestor (Sirotenko) di Madrid e Lisbona. Il programma di studi dottorali dei santi Cirillo e Metodio è affidato all'arciprete Maksim Kozlov, presidente del Comitato educativo della Chiesa ortodossa russa, con il mantenimento delle sue precedenti posizioni.

 
Due saggi per capire la scacchiera del mondo

Vi presentiamo due sguardi molto acuti su un mondo che ancora oggi fatichiamo a comprendere: nel saggio L'operazione molto speciale l'anonimo prete ortodosso che scrive sul Saker blog ci delinea quell'autodistruzione (militare, politica, economica e culturale) dell'Occidente che i nostri media fanno tutto per mascherare, mentre nel saggio Come mai incolpare Putin sta aiutando Putin Dmitrij Orlov analizza passo per passo la follia dell'usare Putin come capro espiatorio per ogni male, cosa che contribuisce a renderlo, a dispetto dei suoi detrattori, la figura politicamente più ammirata nel mondo.

 
Il Sinodo della Grecia si oppone al nome e al territorio della Chiesa ortodossa macedone

Come era da prevedersi, il Santo Sinodo della Chiesa di Grecia (nella foto) ha espresso le sue riserve; anche se accoglie con favore la fine dello scisma macedone, contesta ogni particolare dell'autocefalia donata dalla Chiesa serba agli ortodossi macedoni: la libertà di scelta del proprio nome, la cura della propria diaspora, e il diritto stesso di una Chiesa madre di concedere l'autocefalia alle proprie Chiese figlie. Noi ci permettiamo, con la nostra abituale schiettezza, di aggiungere un quarto motivo alle obiezioni della povera Chiesa di Grecia: la recente questione macedone, se lasciata passare senza obiezioni, mostrerebbe a tutto il mondo la portata di una vera autocefalia, in netto contrasto con la sofferta e monca "autocefalia" che il popolo ortodosso della Grecia è stato costretto (ed è tuttora costretto) a negoziare con il Trono di Costantinopoli da oltre 200 anni.

 
Gli Stati Uniti superano di 10 volte le spese militari della Russia, ma alla fine sono uguali. Come mai?

Eccovi un altro eccellente saggio geopolitico di Dmitrij Orlov, che è in grado di rispondere a molte domande che vi siete posti sulle conseguenze più oscure dei conflitti dell'anno in corso, e che riesce a spiegare che in molti campi fa meno buio di quanto siamo portati a pensare.

 
La setta dei pacifisti dalla parte dei nazisti

A tutti quelli che negli ultimi mesi sono stati umiliati, emarginati e in vario modo bullizzati da un “pacifismo aggressivo” anti-russo farà certamente piacere leggere il saggio di Viktor Saulkin, responsabile del centro di informazione e analisi dell'organizzazione pubblica Moskovskie suvorovtsy, che vi presentiamo in traduzione italiana. Anche se sono dirette in primo luogo ai pacifisti russi che si definiscono ortodossi, le parole del saggio possono servire egregiamente anche a quei pacifisti che in Occidente si considerano a vario titolo cristiani.

 
Testimonianze oculari: l'eremo di Svjatogorsk è stato distrutto dall'artiglieria ucraina

Dalle ultime testimonianze, comprendiamo come uno dei più tristi e inutili attacchi a un monastero ortodosso nel Donbass, naturalmente subito attribuito ai russi dai media, è in realtà un gesto autodistruttivo delle forze armate ucraine.

 
L'atteggiamento della Chiesa nei confronti della pena capitale, nel passato e nel presente

Vi presentiamo un'intervista all'arciprete Vladislav Tsypin sulla pena di morte nella prospettiva cristiana ortodossa. Questo tema è ritornato d'attualità sia alla luce della recente esecuzione negli USA di Frank Atwood, un cristiano ortodosso condannato per l'omicidio di una bambina (di cui si è sempre dichiarato innocente), e della possibilità che alcuni mercenari e neonazisti ucraini siano condannati a morte dai tribunali militari russi.

 
Un singolare augurio per il giorno della Russia

Ecco la cartolina d'auguri che il Ministero degli Esteri della Federazione Russa ha pubblicato in occasione del Giorno della Russia (12 giugno 2022):

"Auguri per il Giorno della Russia!

Abbiamo gentilmente chiesto loro di non espandersi verso est...

Sinceramente vostro,

il Ministero degli Esteri"

 
Vești îmbucurătoare pentru diaspora R. Moldova în Italia

Din mila lui Dumnezeu, în ziua în care Biserica Ortodoxă sărbătorește pe Preasfântul și de viață dătătorul Duh, parohia ortodoxă cu hramul Sfântului Ierarh Nectarie de Eghina și a Sfântului Ioan Rusul din or. Parma s-a alăturat familiei parohiilor ortodoxe moldovenești din Italia.

La 13 Iunie 2022, în sediul Eparhial de la Bologna, Preacucernicul părintele paroh Dimitrie Doleanschii a primit binecuvântarea PS Ambrozie, Episcopul diasporei moldovenești din Peninsula Apenină, Decretul și Sfântul Antimins pentru continuarea activității pastorale în orașul Parma.

 
Storia di un miracolo alla Liturgia pasquale

Vi presentiamo la storia di Natalija Afanas'eva, una donna affetta da una sordità che da anni i medici non avevano saputo curare, e che ha riacquistato l'udito al canto del Tropario pasquale in chiesa.

 
La verità sul conflitto in Ucraina raccontata da un vero reporter

Siamo molto grati a Paolo Gulisano per averci ricordato sul blog Ricognizioni la figura di Vittorio Nicola Rangeloni (nella foto), il reporter italiano di madre russa che dal 2015 ci racconta il Donbass come i nostri media non sanno (o non vogliono) spiegare.

Il libro di Rangeloni, Donbass. Le mie cronache di guerra, è del 2021, ma è in grado di spiegarci gli eventi di questo ultimo anno come poche altre analisi possono fare.

 
La Chiesa ortodossa ucraina e la domanda "dove siete stati per otto anni?"

Di fronte al clima di guerra di questi mesi in Ucraina, troviamo molto lecito fare la domanda "dove siete stati per otto anni?" alla maggior parte dei media, ai movimenti pacifisti, e a una serie di individui che si sono distinti per la loro prevedibile applicazione di doppi standard, come per esempio passare sotto silenzio otto anni di guerra chiamati "operazione anti-terrorismo" e poi strillare come ossessi perché alcuni mesi di guerra sono stati chiamati "operazione militare speciale".

Ttoviamo invece molto meno lecito accusare la Chiesa ortodossa ucraina per tali doppi standard, e perciò abbiamo volentieri tradotto il saggio di Nazar Golovko che cerca di riportare un po' di ragionevolezza riguardo a quella che in Ucraina è stata finora la più significativa istituzione davvero super partes.

 
Da una parte le parate del Pride, dall'altra le processioni della Croce

Il mese di giugno è dedicato in Occidente alle parate del Pride (ormai nemmeno più gay, resta solo l'orgoglio): il 18 ne è prevista una a Torino... e una pure a Kiev, ovviamente. In Russia, invece, ecco l'alternativa, che non ha come oggetto l'orgoglio ma il suo diretto opposto, l'umiltà, e i cui simboli sono la Croce di Cristo e le icone miracolose:

Per vedere qualcosa di più sulla processione di Velikoretskoe, che ha tenuto impegnati dal 3 all'8 giugno 23.000 partecipanti su un tragitto di 150 chilometri percorsi in andata e ritorno, date uno sguardo a questa pagina del portale Russian Faith.

 
Il metropolita Ilarion commenta il suo congedo dalla carica di capo dipartimento

Nelle recenti decisioni del Sinodo del 6 giugno 2022, la notizia che ha suscitato il maggior scalpore è quella del congedo del metropolita Ilarion (Alfeev, nella foto) dalla presidenza del Dipartimento delle relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca. Da una parte lo stupore è comprensibile perché il metropolita è uno dei volti internazionalmente più noti; d'altra parte la notizia ha provocato molte dicerie, e forse è meglio ascoltare lo stesso metropolita Ilarion mentre spiega il cambiamento che lo riguarda.

 
Di nuovo la diaspora

Traendo come spunti le polemiche delle ultime settimane sulle diaspore dei macedoni e degli e ucraini, padre Andrew Phillips (nella foto) ci guida a una riflessione sul modello ecclesiologico della diaspora ortodossa nel mondo, sui suoi pericoli e sulle ragioni di esserne preoccupati.

 
Un altro incontro teologico in streaming

Ringraziamo Valther per averci proposto, dopo la serata live sulle icone, un'altra serata di incontro online. Si tratta della prima di tre conversazioni sul passaggio da Cristo alla missione della sua comunità.

Buona visione, e vi ricordiamo di tenervi in contatto con il canale Teologia Uno e con la sua grande ricchezza di approfondimenti e proposte.

 
La Chiesa ortodossa ucraina e la diaspora: l'apertura delle parrocchie all'estero è ragionevole?

Riprendiamo a parlare di diaspora con un'analisi di Jaroslav Nivkin che copre le ragioni e i punti favorevoli e sfavorevoli dell'apertura di un servizio pastorale autogestito per gli ucraini che si trovano rifugiati nel resto del mondo.

 
La patologia delle sanzioni

Poiché prima o poi dovremo affrontare sulla nostra pelle (forse dai primi tempi dopo i razionamenti del petrolio degli anni '70) le conseguenze di sanzioni internazionali, non sarà male seguire padre Andrew Phillips in un breve saggio in cui impareremo qualcosa che forse non sapevamo sull'origine e sulla logica delle sanzioni.

 
Chiesa ortodossa ucraina e "Chiesa ortodossa dell'Ucraina": è possibile un'unione?

L'ultima analisi di Kirill Aleksandrov ci aiuta a districarci nel mare di dicerie che hanno fatto seguito al Concilio di Feofanija del 27 maggio 2022, e che prospettano una facile riunificazione della Chiesa canonica con gli scismatici ucraini. Scopriamo come questa unione non sia possibile principalmente per l'opposizione degli stessi scismatici.

 
Legalizzato in alcuni stati d'America un nuovo metodo di smaltimento dei resti umani: il compostaggio

Fin da uno dei nostri primi articoli abbiamo segnalato in dettaglio le obiezioni dei cristiani ortodossi alla cremazione dei defunti; abbiamo fatto seguito con altri studi e consigli, e non abbiamo mai fatto mistero della nostra convinzione che il trattamento dei defunti sia uno dei punti di maggiore testimonianza della fede cristiana. Oggi assistiamo a tentativi ancora più disumanizzanti della già piuttosto disumana cremazione, come il compostaggio dei cadaveri, di cui vi presentiamo alcune notizie recenti.

 
La cattedrale di Immerath: un esempio della distruzione delle radici cristiane in Europa occidentale

Vi presentiamo una testimonianza con foto di come una straordinaria chiesa cattolica è stata distrutta per fare spazio a uno squallido locale di culto, in una vicenda che ha a che fare con forti interessi economici e un ancor più forte disinteresse per la propria fede.

 
Ribaltata la sentenza Roe contro Wade: una battuta d'arresto alla guerra più crudele del mondo

24 giugno 2022: una data storica da ricordare, perché segna il ribaltamento di una sentenza che finora è stata la responsabile nei soli Stati Uniti di circa 60 milioni di morti (più o meno quanto la popolazione dell'Italia!), ed esclusivamente morti innocenti: nessuna guerra ha fatto tanta strage nella storia umana. La battaglia contro l'aborto non è per nulla conclusa, ma almeno oggi c'è una possibilità legale di affermare che il male non è più un "diritto". Grazie a Dio!

 
Un'analisi ortodossa del culto del "sacro cuore"

Vi presentiamo un saggio teologico di David Erhan, che esamina attentamente le obiezioni ortodosse al culto cattolico del sacro cuore, incluse le accuse di nestorianesimo, le dissonanze con la fede patristica, e le attribuzioni fallaci di un sostegno a questa dottrina nel quinto Concilio ecumenico.

 
I miti dal passato e la terza incarnazione della Russia dal 1721

Vi presentiamo in traduzione italiana l'ultimo saggio dell'anonimo prete ortodosso che contribuisce al Saker blog, questa volta con un'interessante rassegna di ciò che era veramente l'Impero Russo alla vigilia della rivoluzione bolscevica.

 
Recensione: "Tra cielo e Russia", di Sarah Riccardi-Swartz

Ci sono libri che sembrano trattare l'Ortodossia con il rigore scientifico di una ricerca sul campo, e danno l'impressione di raccontarla "dall'interno". Tuttavia, non è tutto oro quel che luccica. Il libro Tra cielo e Russia. Conversione religiosa e apostasia politica in Appalachia, di Sarah Riccardi-Swartz (nella foto) è tutt'altro che un'analisi accademica. Si tratta di un'opera polemica con coloriture politico-sociali, che pretende di dare un quadro di una giurisdizione estesa in tutto il mondo sulla base delle osservazioni in un singolo monastero e una singola parrocchia nella Virginia Occidentale. Per capire il potenziale di danno che certi studi pseudo-accademici possono fare, vi abbiamo tradotto in italiano la critica del testo apparsa sul blog di padre John Whiteford.

 
Enciclica sull'abrogazione di Roe contro Wade

Il metropolita Demetrius (al secolo Victor Kiriacou, nella foto) è a capo di una delle giurisdizioni dei vecchi calendaristi in America. Riportiamo la sua recente enciclica sul capovolgimento della sentenza Roe contro Wade. Pur senza avere alcuna simpatia per le "anti-chiese" che i vecchi calendaristi greci stanno disseminando qui e là per il mondo, riconosciamo un'autentica saggezza nelle parole del metropolita Demetrius a proposito dell'abominio dell'aborto, e ci auguriamo che anche i nostri vescovi abbiano il coraggio di esprimersi con la stessa chiarezza.

 
Per le autorità locali ucraine, bandire la Chiesa ortodossa ucraina è diventato "l'obiettivo numero uno"

Stiamo assistendo nel mondo a due fenomeni analoghi, in cui le forze del male, messe alle strette, si accaniscono contro il loro vero nemico. In America, abortisti scatenati (per i quali un bambino nel ventre materno non è un vero essere umano) stanno arrivando a devastare chiese tradizionali, mentre in Europa orientale, ucrainisti scatenati (per i quali un russo o un russofilo non è un vero essere umano) stanno già da tempo devastando chiese ortodosse canoniche, con una particolare recrudescenza in queste ultime settimane (questo è probabilmente un segno che per loro il tempo di attività senza freni sta per scadere). Vi presentiamo un rapporto sulle comunità ortodosse recentemente perseguitate, invitandovi a pregare assieme a noi perché le ingiustizie si fermino al più presto.

 
Un notevole esempio di unità ortodossa in America: l'opposizione alla consacrazione di Alexander Belya

Spesso sentiamo accusare la Chiesa ortodossa per la mancanza di unione tra le sue giurisdizioni, particolarmente nella diaspora. In netta controtendenza, il 27 giugno 2022 abbiamo visto un'unione insolitamente salda e aperta in opposizione alla proposta di consacrare vescovo Alexander Belya (a destra nella foto, accanto all'arcivescovo Elpidophoros e al patriarca Bartolomeo), il discusso archimandrita della ROCOR di cui vi abbiamo già raccontato il tradimento della Chiesa russa e la creazione di un vicariato slavo sotto l'Arcidiocesi greca d'America. Questa presa di posizione potrebbe sembrare del tutto marginale (per dirla con una spietata sincerità, la proposta della consacrazione di Belya non è certamente la peggiore porcata che il Fanar abbia fatto negli ultimi anni a scapito delle altre giurisdizioni ortodosse), ma può essere un segnale di come ora l'Ortodossia non sia più disposta a tollerare incursioni non canoniche del patriarcato di Costantinopoli nelle sfere delle altre Chiese locali.

 
Come dovremmo convivere ulteriormente con la Convenzione di Istanbul?

Il regime ucraino, come tutti hanno visto negli ultimi mesi, non ha niente più urgente da fare che imporre definitivamente su una popolazione in maggioranza ortodossa l'ideologia del gender propria dei liberali americani. Nel saggio di Andrej Vlasov che vi presentiamo, osserviamo quali sono i problemi della forzatura dell'ideologia del gender sulla società ucraina (o se per questo, su qualsiasi società) e quali sono i modi per opporsi a essa anche quando dovesse diventare parte del processo legale di una nazione.

 
Dialogo sulla storia dell'Ortodossia in Italia

Ringraziamo il nostro amico Tudor Petcu per una nuova opportunità di confronto sulla storia della Chiesa ortodossa nell'Italia contemporanea, e speriamo che questa forma di conversazioni video possa essere estesa a più relatori e portare un utile contributo alla conoscenza dell'Ortodossia nel nostro paese.

 
La Chiesa copta dona in uso alla Chiesa russa la chiesa del grande martire Mina

Il netropolita Leonid (Gorbachev, nella foto) ha potuto celebrare le sue prime Liturgie episcopali in Africa grazie a un gesto di condivisione della Chiesa copta, che ha permesso all'Esarcato dell'Africa del Patriarcato di Mosca di utilizzare a titolo gratuito la chiesa di san Mina a Giza, presso le grandi piramidi. Avremo certamente quelli che criticano questi gesti di aiuto nelle necessità, e sostengono che la Chiesa russa volta le spalle ai propri fratelli di fede accettando l'aiuto di una Chiesa che professa una diversa teologia: a loro non possiamo che rispondere di osservare gli altrettanto recenti gesti del Fanar in Vaticano, e chiedere se hanno ancora intenzione di proseguire su questa linea di ragionamento.

 
La disunione e l'Ucraina

Padre Andrew Pjillips ci offre un breve resoconto delle ultime sfide all'unità ortodossa, tra cui la recente controversia sulla consacrazione episcopale del discusso Alexander Belya, e ci spiega come queste interagiscono con la tragedia dell'Ucraina.

 
Nuovo film d'animazione: "Il miracolo dimenticato"

Il 16 luglio 2022 uscirà in russo un cartone animato dal titolo "Il miracolo dimenticato", dedicato alla memoria di san Sergio di Radonezh, che sarà anche uno dei protagonisti della storia. Vi presentiamo un'anteprima dell'opera, con il trailer cinematografico.

 
Le autocefalie romene e la nascita del moderno Patriarcato di Romania

Matthew Namee, lo storico ortodosso americano che abbiamo presentato più volte sul nostro sito, ha offerto un recente contributo per comprendere la storia dell'indipendenza dell'Ortodossia romena, che oggi in Italia costituisce la presenza ortodossa più estesa e organizzata. Avete letto bene il titolo, "le autocefalie romene", e non "l'autocefalia romena", perché il processo storico ha coinvolto diverse Chiese locali a vario titolo indipendenti le une dalle altre. Buona lettura!

 
Quando sono nate le Chiese autocefale di oggi?

Vi presentiamo una seconda analisi storica di Matthew Namee (per la verità, risalente a oltre un mese prima dello studio sulle autocefalie romene che vi abbiamo fornito ieri), che sarà probabilmente scioccante per molti lettori. Infatti, invece di rispondere al quesito sulla nascita delle Chiese autocefale odierne accettando semplicemente i dati e le date che le Chiese stesse forniscono, Namee si è addentrato nell'indagine storica chiedendosi piuttosto: "da quanto esistono, nella loro forma attuale, le Chiese ortodosse che oggi sono generalmente considerate autocefale?" La risposta scopre un mare di cambiamenti strutturali all'interno di tutte le Chiese ortodosse, che fa del loro governo un fenomeno storico insospettabilmente recente, e una vera sorpresa per infrangere alcuni miti di cui si circondano oggi molti cristiani ortodossi.

 
L'Africa e la Russia tra missione e geopolitica

Le novità che giungono dall'Africa tracciano un quadro piuttosto diverso (e non è una grande sorpresa) dallo scenario strombazzato dai media dell'Occidente: da una parte, i paesi africani mostrano un notevole livello di rispetto per l'Ortodossia russa, tanto che la Repubblica Centrafricana è ora il primo paese ad avere registrato l'Esarcato del Patriarcato di Mosca tra le sue religioni ufficiali; sul versante socio-economico, invece, leggiamo un'analisi di come e perché il continente africano stia resistendo a tutte le forme di sanzione contro la Russia.

 
Il Giorno della famiglia, dell'amore e della fedeltà (festa dei santi Pietro e Febronia) è ora festa federale in Russia

Mentre l'Occidente procede alla sua autodistruzione dedicando giorni di celebrazione all'omosessualità e alla transessualità, ed elevando aborto ed eutanasia al livello di diritti umani, la Federazione Russa celebra i valori eterni dell'umanità in una nuova festa di stato all'8 luglio: il Giorno della famiglia, dell'amore e della fedeltà, accompagnato alla memoria dei santi Pietro e Febronia di Murom (25 giugno/8 luglio), patroni del matrimonio. Per la nostra parrocchia è una doppia occasione di festa, perché il giorno coincide anche con la memoria liturgica del nostro patrono, san Massimo di Torino. Finora la nostra festa patronale è stata celebrata raramente all'8 luglio (a meno che questo non cada di domenica), perché il periodo, che coincide con le partenze per le vacanze estive, non è dei più propizi. Negli anni che verranno, tuttavia, speriamo di rilanciare l'importanza di questo giorno, intrecciando le memorie dei nostri santi con i valori umani e spirituali che essi hanno combattuto per sostenere.

 
Due saggi sui pericoli dell'Occidente

Nel giorno della festa di san Giovanni Battista, il Saker blog (la cui voce è tanto coraggiosa nel denunciare i potenti del nostro tempo così come lo era il Precursore del Signore nei confronti dei potenti del suo tempo) ci offre altri due saggi di suoi collaboratori:

1) il sacerdote ortodosso che contribuisce abitualmente al blog ci offre un saggio sull'arte di mentire, che sarebbe umoristico nelle sue conclusioni se si dimentica per un attimo l'enormità della rete di menzogne che ha reso virtualmente inservibili i nostri media;

2) Walt Garlington traccia un paragone molto appropriato tra i due secoli dalla fondazione della Rus' come potenza mondiale (secoli in cui il cristianesimo si diffuse e divenne centro di una cultura ancora viva oggi) e i due secoli dalla fondazione degli Stati Uniti, che a dispetto delle pretese di libertà religiosa, hanno segnato un declino e un tracollo delle radici spirituali trapiantate nel paese.

 
Il gioco "sottile" del Vaticano: politica e religione

Nell'ultimo saggio di Kirill Aleksandrov, esaminiamo le ragioni delle proposte dei viaggi di papa Francesco a Mosca e a Kiev, e a chi queste idee possono piacere o non piacere.

 
Eterna memoria: padre Ioann Gavrilov

   

 
Abbiamo avuto notizia dal fondatore della nostra parrocchia, l'archimandrita Dimitri (Fantini), della scomparsa di un nostro confratello russo che per numerosi anni ha avuto un compito pastorale in Piemonte. Padre Ioann Gavrilov (nelle foto, in una delle sue visite a Torino il 22 luglio 1999) era il rettore della cappella di santa Anastasia a Magliano Alfieri (CN), che aveva aiutato a realizzare nel 1997. Nato a Mosca nel 1944, era stato per lungo tempo pittore e restauratore di icone, compito che aveva continuato anche in campo cinematografico: sono opera sua le scenografie delle icone nel celebre film Andrej Rublev di Andrej Tarkovskij. Sotto il metropolita Pitirim, fu segretario e bibliotecario del Centro editoriale del Patriarcato di Mosca. Sacerdote da dopo la metà degli anni '80, si trasferì con la moglie Elena nel villaggio di Okhotino (distretto di Mishkin, diocesi di Jaroslavl). Oltre a restaurare la grande chiesa dell'Ascensione a Okhotino, collaborò con il nostro amico Pierre Tchakotine all'invio dei materiali e al montaggio della cappella lignea che costituisce tuttora l'unico edificio in stile ecclesiastico russo in Piemonte. Il 30 gennaio 2022 si è addormentato nel Signore, e a noi spetta il compito di valorizzare i suoi sforzi e di ricordare il suo esempio.
 
Вечная память! Eterna memoria!
 
L'arcivescovo Elpidophoros ha appena legittimato il matrimonio gay attraverso il battesimo?

Sabato 9 luglio 2022, in una chiesa della metropolia di Mesogaia e Lavreotiki in Grecia, l'arcivescovo Elpidophoros (Lambriniadis) ha celebrato i battesimi dei figli nati da madre surrogata di una celebre coppia di gay greco-americani. Se questo fosse stato il primo scandalo dell'arcivescovo, già sarebbe una pericolosa offesa alla tradizione ortodossa: considerando che questa non è che l'ultima goccia di un vaso di continue offese di un vescovo che (per citare solo alcune delle sue indecenze da noi segnalate) esalta statue di divinità pagane, afferma che ci possa essere salvezza senza Cristo e difende il diritto ad abortire, ci viene da pensare che, già quando Elpidophoros salì alla ribalta fanariota con il suo infame documento Primus sine paribus, la miglior cosa da fare per l'Ortodossia sarebbe stata chiuderlo in una cella monastica e buttar via la chiave.

Il primo a far circolare nel mondo ortodosso la notizia di questo battesimo ai limiti del sacrilegio è stato Nick Stamatakis su Helleniscope, di cui vi offriamo la traduzione italiana con alcuni commenti dell'autore dell'articolo.

 
Antonios di Glyfada: Elpidophoros mi ha ingannato!

La notizia che vi abbiamo presentato ieri, del battesimo dei figli surrogati di una coppia gay celebrato in Grecia dall'arcivescovo Elpidophoros d'America, non è qualcosa che possa passare inosservato alla coscienza dei greci che ci tengono alla tradizione ortodossa.

Ora che la prevedibile ondata d'indignazione popolare si sta diffondendo, il vescovo responsabile della chiesa in cui è stato celebrato il battesimo, il metropolita Antonios (Avramiotis, nella foto) di Glyfada si è affrettato a smarcarsi da Elpidophoros, asserendo pubblicamente che l'arcivescovo d'America gli ha taciuto il particolare status della famiglia per cui richiedeva di celebrare il battesimo. Il metropolita Antonios sostiene che, se fosse stato informato correttamente, avrebbe sottomesso questo caso molto particolare all'approvazione del Santo Sinodo.

 
Una critica ortodossa dell'esperienza carismatica moderna

Vi presentiamo uno studio del mondo carismatico e pentecostale, osservato da un prete ortodosso che si è convertito all'Ortodossia a partire da una comunità evangelica pentecostale, e che ha tutti gli strumenti per poter fare una critica storico-teologica di questo fenomeno contemporaneo.

 
Il governo del Montenegro approva il testo dell'accordo con la Chiesa serba

Dopo anni di fatiche e di conflitti, è arrivato il punto in cui il Montenegro ha finalmente riconosciuto i diritti della sua secolare Chiesa ortodossa. Vi presentiamo la notizia dell'evento, di disarmante semplicità, ma finora osteggiato con una ferocia irrazionale.

 
Una parabola

dal blog del sito Orthodox England, 12 luglio 2022

C'era una volta un sacerdote che ricevette la visita di satana. Satana promise al sacerdote fama e gloria, grandi ricchezze e potere. L'unica cosa era che in cambio satana voleva era la vista del prete, che accettando la sua offerta sarebbe diventato cieco. Tuttavia il prete fu tentato, pensando a tutta quella fama, a tutti i premi che avrebbe ricevuto, a quelle ricchezze e a quel potere.

Poiché non sapeva cosa fare, decise di andare dal suo vescovo e chiedergli cosa fare. Arrivato al palazzo del vescovo, che come notò era in un luogo molto ricco, fu accolto da un servitore. Quando il sacerdote domandò se il vescovo poteva vederlo, il servitore gli rispose: 'Puoi parlare con il vescovo, ma lui non può vederti: è cieco'.

 
I vescovi implorano ancora Elpidophoros: non fare di Belya un vescovo, la nostra cultura spezzata ha bisogno di una Chiesa unita

Il 13 luglio 2022 abbiamo avuto in America una seconda prova di unità inter-giurisdizionale ortodossa. Vi invitiamo a leggere anche questo documento e a chiedervi chi oggi stia esprimendo l'autentica fede ortodossa in Occidente.

 
Sull'amore: appunti di guerra del metropolita Luka

Il metropolita Luka (Kovalenko, nella foto) ci offre una riflessione in cui ricorda quale deve essere l'attitudine del cristiano, anche in tempi di conflitto.

 
"Posticipata" la consacrazione episcopale di Belya

Sembra che i ripetuti appelli dei rappresentanti di cinque giurisdizioni dell'Assemblea episcopale ortodossa d'America abbiano ottenuto parte del risultato richiesto: la prevista consacrazione episcopale del controverso ex-archimandrita Alexander Belya (nella foto), prevista per il 30 luglio, non avrà luogo.

Chi non è debole di stomaco può leggere le parole con le quali l'arcivescovo Elpidophoros commenta il fatto:

In uno spirito di attenta responsabilità per la conservazione dell'unità dei cristiani ortodossi negli Stati Uniti d'America, l'ordinazione episcopale di sua Grazia il vescovo eletto Alexander di Nicopolis è stata posticipata fino al raggiungimento di un consenso. Sua Eminenza l'arcivescovo Elpidophoros d'America è impegnato in un dialogo aperto di amore fraterno e comprensione con gli altri capi delle giurisdizioni dell'Assemblea dei vescovi ortodossi canonici degli Stati Uniti, mentre allo stesso tempo è determinato a dare priorità alla collaborazione e alla cooperazione costruttive.

Ripulendo le parole dalla loro patina di bava diplomatica, ecco cosa possiamo concludere:

1. L'arcivescovo Elpidophoros dichiara la sua "attenta responsabilità" per il mantenimento dell'unità ortodossa negli USA. Gli si potrà chiedere quanta attenzione ci voleva, per essere oggetto di un ultimatum ripetuto per ben due volte nelle ultime settimane. Anzi, gli si potrà chiedere con quale "responsabilità" di unità ortodossa aveva accettato in primo luogo nel suo clero uno spretato della Chiesa russa.

2. La consacrazione non è annullata, è "posticipata fino al raggiungimento di un consenso", che non avverrà mai, a meno che gli altri vescovi ortodossi d'America decidano di calpestare senza vergogna la tradizione e il diritto canonico della Chiesa. Ma siccome "niente è più definitivo del temporaneo", possiamo immaginare che l'arcivescovo Elpidophoros, ormai messo alla graticola anche dall'episcopato greco per il suo "grosso grasso battesimo gay in Grecia", abbia voluto riservarsi una possibilità di ripresentare Belya come auto-giustificazione, o magari come arma di ricatto.

3. "Dialogo aperto di amore fraterno e comprensione": per noi che abbiamo visto decenni di documenti vaticani ripieni di tali zuccherose espressioni, ma che non hanno portato a un singolo passo in avanti nel dialogo teologico tra Roma e l'Ortodossia, non sarà difficile immaginare che questo "dialogo" non sarà altro che la ripetizione ad nauseam dei privilegi del Fanar, ai quali ormai credono solo al Fanar.

4. Poiché spesso i documenti vanno letti anche per ciò che NON dicono, notiamo che la seconda delle obiezioni dei vescovi, la creazione del "vicariato slavo" in America, non è stata neppure presa in considerazione. Aspettiamoci simili "vicariati slavi" in tutto il mondo...

 
Cosa pensano gli ortodossi ucraini del "grosso grasso battesimo gay in Grecia"

Chi ritiene che siamo stati un po' troppo sarcastici nella nostra valutazione delle ultime eccentricità dell'arcivescovo Elpidophoros, può leggere il punto di vista prevalente nella Chiesa ortodossa ucraina, espresso nell'ultima analisi di Kirill Aleksandrov: preso atto di tale posizione di assoluta intransigenza (anche per le conseguenze nefaste che gesti come questo portano all'Ortodossia in Ucraina e nel resto del mondo), forse ritroverà nei nostri stessi commenti una certa bonaria mitezza...

 
La Trinità di Rublev ritorna alla Lavra per una serie di celebrazioni

Per la prima volta dopo oltre un secolo, l'icona della Trinità di Rublev (forse la più conosciuta tra le icone russe) ritorna per alcuni giorni nell'omonima cattedrale alla Lavra della Trinità e di san Sergio, dalla cui iconostasi fu rimossa nel 1920 a opera delle autorità sovietiche.

Nella notte tra il 16 e il 17 luglio, in occasione del 600° anniversario del rinvenimento delle reliquie di san Sergio, la Galleria Tretjakov di Mosca ha concesso il ritorno dell'icona, incapsulata in un vetro protettivo, per tutta la durata delle celebrazioni.

Questo evento è davvero epocale per la Chiesa russa, ma non si tratta del primo caso in cui i musei del paese permettono il ritorno del patrimonio ecclesiale sequestrato dai sovietici. La stessa Galleria Tretjakov ha permesso la riapertura sul suo territorio della chiesa di san Nicola in Tolmachi, dove è stata trasferita per venerazione la celebre icona della Madre di Dio di Vladimir, e dove la stessa Trinità di Rublev è esposta annualmente alla festa della Pentecoste.

 
Spiriti malsani o lo Spirito Santo?

Padre Andrew Phillips ci porta attraverso una rassegna, spesso poco gradevole da leggere ma importante da considerare con attenzione, dei rappresentanti della Chiesa che si comportano in modi indegni non perché siano particolarmente malvagi, ma perché il cammino della loro vita non prevede la ricerca e l'acquisizione dello Spirito Santo.

 
Quali forme insolite possono avere le chiese ortodosse?

Vi presentiamo un saggio di Anastasia Parkhomchik sulle chiese ortodosse dalle forme più strane, con alcune spiegazioni del perché di queste inconsuete scelte architettoniche.

 
Gli anime sono stati un errore e la Russia lo sa: i contenuti dannosi per i bambini continuano a essere banditi nel Paese

La Russia prende molto sul serio la tutela dei minori, e in questo settore tratta con severità un campo trascurato dalla maggior parte dei paesi occidentali: i cartoni animati ('anime') giapponesi, che spesso veicolano impunemente tra i minorenni i messaggi della peggior pornografia. Vi presentiamo un breve resoconto di come la Russia sa percepire con attenzione questo settore.

 
Le radici religiose della sfiducia della Russia verso l'Occidente

Vi presentiamo un breve saggio di Damir Marinovich che ci spiega cose che dovremmo già sapere a fondo, ma che non guasta ricordare nell'odierno clima di conflitto e di sfiducia.

 
La Chiesa russa fornisce l'acqua ai suoi fedeli in Tanzania

Il 21 luglio 2022, nel villaggio di Sokoine (Tanzania), sono iniziati i lavori per la trivellazione di un pozzo per fornire acqua pulita ai residenti locali.

La Chiesa russa fornisce assistenza umanitaria alla comunità ortodossa che si è trasferita dalla Chiesa d'Alessandria al Patriarcato di Mosca. A febbraio, il metropolita Leonid, esarca patriarcale d'Africa, aveva annunciato nel suo canale Telegram che il clero della Chiesa di Alessandria aveva bloccato ai residenti l'accesso all'unico pozzo con acqua pulita e aveva smesso di fornire medicinali.

   

   

 
La fede di una donna: santa Olga, madre dei santi di molte nazioni

Padre Andrew Phillips ci porta in un viaggio lungo l'impressionante discendenza spirituale di santa Olga: i santi della Rus' attraverso i secoli.

 
Helleniscope chiede le dimissioni di Bartolomeo e di Elpidophoros

Vi presentiamo l'appello con cui Nick Stamatakis di Helleniscope chiede le dimissioni del patriarca Bartolomeo e dell'arcivescovo Elpidophoros, aggiungendo alcuni dettagli sui recenti scandali che hanno fatto vacillare entrambe le figure.

 
Intervista a un sacerdote ferito a Donetsk

Vi presentiamo il video con trascrizione italiana dell'intervista di Elena Kozenkova a padre Viktor Pedchenko (nella foto), ferito il 23 giugno da un missile NATO dell'esercito ucraino mentre lavorava presso la sua chiesa a Donetsk.

 
Come se l'arcivescovo non avesse abbastanza problemi

L'arcidiacono John Chryssavgis è intervenuto a favore dell'arcivescovo Elpidophoros, con una difesa che crea più problemi di quanti ne voglia risolvere: vi presentiamo il punto di vista del nostro amico George Michalopulos a riguardo.

 

 
L'arcivescovo Stefan parla del nome della Chiesa macedone

In una recente intervista, l'arcivescovo Stefan (Veljanovski, nella foto) di Skopje ha fatto il punto su un aspetto che resta ancora controverso nella vicenda degli ortodossi macedoni, ovvero il loro stesso nome. Dalle parole dell'arcivescovo, che vi riportiamo in traduzione italiana, sembra che il problema, anche se non se ne vede una soluzione a breve termine, resterà tra i motivi di legittime differenze d'opinione che non precludono un'interazione tra popoli ortodossi.

 
Clero conservatore contro clero liberale?

Se avete assistito a tentativi di politicizzare i chierici ortodossi mediante l'applicazione di categorie di 'conservatori' e 'liberali' (o qualsiasi altra etichetta che i giochi politici del momento amino applicare agli uomini di Chiesa), ricreate una scala di valori attraverso i suggerimenti dell'arciprete Geoffrey Korz, che vi presentiamo in traduzione italiana, e che vi aiuteranno a categorizzare i chierici semplicemente come 'ortodossi' o 'non ortodossi'.

 
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