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In memoriam: padre Doru Fuciu

Sabato 29 luglio, all'età di 53 anni, si è addormentato nel Signore padre Doru Fuciu (nella foto), da 20 anni parroco ortodosso di Cremona. Lo ricordiamo anche noi in modo personale, perché prima di arrivare a Cremona serviva presso le parrocchie romene di Torino. Padre Doru è stato un esempio di quei parroci ortodossi che hanno rappresentato il principale (e – come nel suo caso – spesso l'unico) referente ortodosso nei capoluoghi di provincia italiani: solo negli ultimi anni si è vista la moltiplicazione di chiese e comunità ortodosse in centri minori.

Eterna memoria! Veşnica pomenire!

 
Il rilancio della consacrazione di Belya

I lettori assidui del nostro sito conoscono la storia controversa di Alexander Belya, archimandrita deposto dalla ROCOR e passato sotto Costantinopoli, messo a capo di un "vicariato slavo" in America, proposto dall'arcivescovo Elpidophoros come vescovo vicario, provocando reazioni giunte fino a una minaccia di scioglimento dell'Assemblea dei vescovi ortodossi d'America. Ora è giunta la notizia che Elpidophoros intende comunque consacrare Belya all'episcopato. Per prevenire le reazioni dei vescovi contrari, ha offerto loro un compromesso in due punti:

1 - Che il nuovo vescovo non faccia parte dell'Assemblea episcopale americana (nonostante le regole dell'Assemblea dichiarino che tutti i vescovi operanti in America delle Chiese che fanno parte dell'Assemblea ne siano automaticamente membri).

2 - Che il nuovo vescovo non sia invitato alle attività dell'Assemblea, per non causare "sconforto" ai confratelli vescovi.

Speriamo che tali confratelli riescano a vedere attraverso la doppiezza e l'inganno di un simile subdolo compromesso, che in parole oneste sarebbe spiegato così:

"Cari confratelli, la nostra assemblea episcopale che io presiedo – e che DEVO presiedere, se no il mio Patriarcato fa i capricci e vi pianta tutti in asso – dovrà convivere (contro alle proprie stesse regole) con vescovi che io mi riservo unilateralmente di consacrare e porre a capo di nicchie etniche della mia giurisdizione, anche se tali vescovi sono chierici da voi spretati, anche se tali nicchie sono popolate da vostri disertori e sono composte da comunità a voi rubate e sottratte in vari modi. ma se questo vi crea 'sconforto', posso sempre non portarli con me ai ricevimenti e lasciare che voi guardiate dall'altra parte".

Più passa il tempo, più si rivela che il patriarcato di Costantinopoli è IL PROBLEMA dell'Ortodossia odierna.

 
Eterna Memoria: metropolita Daniel (Nushiro)

Il 10 agosto 2023 si è addormentato nel Signore all'età di 85 anni il metropolita Daniel (al secolo Jude Nushiro, nella foto) di Tokyo, primate della Chiesa ortodossa autonoma del Giappone (日本ハリストス正教会教団, Nihon Harisutosu Seikyōkai Kyōdan).

Nato il 5 settembre 1938 in una famiglia ortodossa giapponese, studiò letteratura francese nella sua prefettura natale di Aichi e teologia al Seminario ortodosso di Tokyo. Dopo aver completato nel 1968 un magistero in teologia al St. Vladimir’s Seminary nello stato di New York, fu ordinato diacono e sacerdote.

Alla morte del metropolita Theodosius (Nagashima) fu chiamato tra i candidati all'episcopato poiché era rimasto vedovo. Poiché la Chiesa del Giappone ha numerosi chierici ma pochi monaci, i nuovi vescovi erano scelti abitualmente tra i preti vedovi: fu proprio il metropolita Daniel a cercare di risolvere il problema con la fondazione nel 2005 di una comunità monastica presso la cattedrale della Risurrezione a Tokyo.

Il metropolita Daniel fu consacrato all'episcopato a Tokyo dal patriarca Alessio II il 14 maggio 2000.

Alle elezioni patriarcali del 2008, sul sito consultivo dei laici ottenne un insolito successo, piazzandosi immediatamente dopo il metropolita Kirill: è probabile che il voto esprimesse un moto di protesta, in quanto si trattava dell'unico metropolita della Chiesa russa privo di legami personali con l'Unione Sovietica.

Vladyka Daniel lascia una notevole produzione letteraria e omiletica, nota per la sua chiarezza (i suoi scritti sono spesso impiegati in catechismi e opuscoli introduttivi sulla Chiesa) e il suo umorismo.

Eterna Memoria! 永遠の記憶 (Eien no Kioku)!

 
Le prospettive dell'alleanza nelle donne antenate di Cristo

Vi presentiamo uno studio teologico sulla genealogia di Cristo in Matteo, e sulla presenza delle quattro singolari figure femminili che sembrano stonare con il resto della lista, ma che in realtà sono portatrici di insegnamenti spirituali di notevole profondità.

 
San Nicola del Giappone sul buddismo

Come tributo al recentemente defunto metropolita Daniel di Tokyo, vi presentiamo un saggio di padre Georgij Maksimov che esamina il rapporto tra il santo vescovo Nicola del Giappone e il buddhismo da questi studiato fin da quando mise piede nell'Impero del sol levante. L'approccio di san Nicola (garbato ma spietatamente critico sulle verità di fede) è il modello per ogni missione ortodossa.

 
Parrocchiani e pellegrini bloccati nella Lavra delle Grotte

L'11 agosto, parrocchiani della Chiesa ortodossa ucraina e pellegrini in visita alla Lavra delle Grotte id Kiev sono stati bloccati in due edifici della Lavra inferiore, con la facoltà di uscire se lo desiderano, ma non di rientrare nella Lavra. Da allora, tutti quelli che hanno optato di restare sono effettivamente prigionieri loro malgrado.

Questa ennesima prepotenza sui fedeli, nemmeno la più cattiva di tutte, giunge a confermare quanto siano state false le dichiarazioni del governo ucraino che la Lavra sarebbe diventata un punto di riferimento culturale aperto a tutti i cittadini.

 
Viaggio al Monte Athos

Alessandro Gnocchi intervista Antonio Ranzolin, da decenni nostro caro amico e prezioso divulgatore di tematiche teologiche e spirituali. Vi consigliamo caldamente di seguire questo video, che attorno al tema di un viaggio al Monte Athos condensa preziosi insegnamenti di spiritualità ortodossa:

 
Procedimento penale aperto contro il metropolita Luka di Zaporozh'e

Le persecuzioni contro i vescovi della Chiesa ortodossa ucraina hanno raggiunto anche il nostro amico metropolita Luka (Kovalenko, nella foto) di Zaporozh'e e Melitopol': vi presentiamo il resoconto di questo ulteriore atto di prepotenza.

 

 
Il Fanar all'opera contro le Chiese ortodosse locali

Vi presentiamo due studi relativi a eventi recenti che dimostrano la consueta ingerenza sfacciata del Fanar nel mondo ortodosso: nel saggio di Kirill Aleksandrov ritroviamo una conoscenza che abbiamo fatto pochi giorni fa, Theophanes (Koja), e analizziamo perché la sua gaffe di recitare il Credo cattolico durante la sua consacrazione episcopale potrebbe non essere un'ingenua trascuratezza, ma un test sulla disponibilità a compromessi ecumenisti. Nel saggio di Konstantin Shemljuk vediamo invece come il Fanar si stia allineando a diversi tentativi di strappare la Metropolia di Moldova dalla Chiesa russa, offrendola alla Chiesa romena in cambio del riconoscimento degli scismatici ucraini.

 
Attitudini delle Chiese ortodosse di fronte alle autorità statali

Continuiamo anche oggi con un paio di studi dedicati alle difficoltà della Chiesa ucraina: il primo è un saggio di Konstantin Shemljuk su una strana lettera proposta da un sito web ucraino, che ha suggerito un appello alle Chiese ortodosse locali per eliminare le tensioni religiose interne. Shemljuk dimostra in breve come il testo della lettera sia solo un modo di dichiarare sottomissione a chi comanda a Kiev. La nostra seconda proposta, un saggio di Jaroslav Nivkin, è una salutare doccia fredda sui facili entusiasmi per l'amicizia tra Stato e Chiesa in Russia, che potrebbe facilmente portare a uno stato di indolenza spirituale verso l'emergere di minacce da parte di altre religioni (la costante tendenza musulmana al predominio tramite conflitto) o di repressioni da parte di un futuro potere statale ostile. Per Nivkin l'aperta persecuzione della Chiesa in Ucraina sembra preferibile, perché lascia i credenti consapevoli e pronti a lottare per la loro fede.

 
L'Ortodossia tra Mosca e Kiev – seconda parte

Eccovi la parte finale della conversazione con Alessandro Gnocchi sulle implicazioni religiose del conflitto in Ucraina, questa volta con un excursus su aspetti della Chiesa russa post-comunista poco conosciuti in Italia e in Occidente in generale:

Per la prima parte del video, cliccate qui.

 
Intervista a padre Roman Kunen, ortodosso brasiliano

In una conversazione che vi abbiamo tradotto in italiano, Vladimir Basenkov intervista padre Roman Kunen (nella foto), rettore della parrocchia del Patriarcato di Mosca a Rio de Janeiro. Padre Roman, nativo brasiliano, spiega le difficoltà che hanno i fedeli ortodossi in un enorme paese con pochissime chiese e comunità a loro disposizione.

 
Sui cittadini di seconda classe, o perché le processioni della croce della Chiesa ortodossa ucraina sono vietate

Vi presentiamo un saggio di Konstantin Shemljuk, che testimonia l'ennesima prepotenza e politica di doppi standard dello Stato ucraino: poiché ai pagliacci al potere a Kiev brucia il fatto che la Chiesa ortodossa ucraina riesca ancora a radunare migliaia di persone alle sue celebrazioni pubbliche, ora si stanno privando selettivamente gli ortodossi ucraini del diritto di fare processioni e pellegrinaggi ai luoghi di culto, con campo aperto a ogni genere di vessazioni: allo stesso momento, si rispetta e si incoraggia il diritto alle processioni degli uniati e degli ebrei chassidici.

 
Ecco la Chiesa ortodossa come la vorrebbe il regime di Kiev

Quella che vedete (non stiamo scherzando) è la Veglia della festa della Trasfigurazione alla chiesa della Trapeza nella Lavra delle Grotte di Kiev. La chiesa è una di quelle che sono state sottratte ai fedeli a Capodanno (se ve ne siete già dimenticati, guardate il nostro articolo con video che fa vedere com'era la chiesa in un vero momento di preghiera) e offerte agli scismatici della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" prona al regime. La chiesa, così come la vedete qui, era stata restaurata e mantenuta con trent'anni di fatica da parte degli ortodossi ucraini del Patriarcato di Mosca. Oggi, i quattro disgraziati (nel senso proprio del termine: "privi di grazia") che vedete nella foto non riusciranno a mantenere operativa neppure la cassetta delle offerte, per cui la chiesa dovrà essere mantenuta (o - come temiamo - trascurata) dal "governo". Ecco un altro modo con cui il regime di Kiev dimostra di essere contrario agli interessi più semplici della popolazione del paese.

Il portavoce del circo degli scismatici, Ivan (in pseudo-Ortodossia "Evstratij") Zorja, ha annunciato che tutto questo parlare di masse di persone è un segno del "mondo russo", di cui la "Chiesa ucraina" sarebbe libera, e quel che conta è la verità (presumibilmente, la verità degli scismatici) e non i numeri. Se la verità di Zorja fosse così evidente, ci sarebbe da chiedersi perché i suoi sgherri continuino a tener fuori dalle loro chiese tutti quegli ortodossi i cui numeri per lui non contano...

 
Un'altra versione di un Kyrie Eleison celestiale

L'anno scorso vi abbiamo proposto un video con un Kyrie Eleison scritto personalmente dal patriarca Ilia II della Georgia, cantato da Anastasija Gladilina e dal coro maschile del monastero Sretenskij di Mosca.

Oggi vi proponiamo un'altra versione dello stesso canto che va ancora più alla fonte, con una solista e un coro della Chiesa ortodossa georgiana.

 
Vengo anch'io? No, tu no!

"Si potrebbe andare tutti quanti al Monte Athos...", ma a quanto pare, l'arcivescovo Elpidophoros (al centro nella foto) non è il benvenuto: la sua richiesta di visitare il Monte Santo quest'estate è stata rifiutata. Leggiamo in traduzione italiana il commento di Nick Stamatakis, il coraggioso redattore di Helleniscope, che non risparmia critiche alle deviazioni dall'Ortodossia in atto nei circoli fanarioti.

 
La Chiesa ortodossa ucraina celebra l'anniversario dell'intronizzazione del metropolita Onufrij (+VIDEO)

La buona notizia: vladyka Onufrij ha potuto celebrare il nono anniversario della sua intronizzazione nella chiesa di sant'Agapito (l'unica rimasta a disposizione degli ortodossi in tutta la Lavra delle Grotte di Kiev), circondato dall'affetto di vescovi, chierici e fedeli, e con gli auguri e le preghiere degli ortodossi di tutto il mondo. Vi presentiamo il resoconto con video delle celebrazioni della festa.

La cattiva notizia: appena quattro giorni dopo l'anniversario della sua intronizzazione, vladyka Onufrij è stato aggiunto alle liste di proscrizione delle persone che non possono risiedere nella Lavra delle Grotte, riservata ora dal regime a "monaci e lavoratori del complesso della Lavra". Vi preghiamo di immaginare una scena in cui una dittatura italiana fanaticamente anti-cattolica vietasse di vivere in Vaticano a tutti i non dipendenti dello stato, e includesse nel divieto anche... il pontefice romano, in quanto tecnicamente non è un "dipendente" del Vaticano. Se riuscite a immaginarvi una simile assurdità, inizierete a farvi un'idea delle prepotenze che il regime ucraino sta facendo ai cristiani ortodossi.

 
Sacerdote uniate che chiedeva la riconciliazione sospeso dal ministero

Vi presentiamo in traduzione italiana la deprimente notizia della sospensione dal servizio di un sacerdote cattolico orientale di Uzhgorod, padre Roman Kurakh (nella foto), che in una predica ha esortato alla riconciliazione tra russi e ucraini, finendo sotto gli insulti di una giornalista nazionalista nella sua stessa chiesa. Se volete sapere quacosa di più sull'incidente, andatevi a vedere un ottimo commento di Nicolai Lilin sul tema, che sottolinea come gli appelli alla riconciliazione e al perdono non siano altro che il messaggio del Vangelo.

Purtroppo, la diocesi di Padre Roman (che non è neppure parte della Chiesa greco-cattolica ucraina, ma della Chiesa cattolica orientale sui iuris cosiddetta "bizantina", che raggruppa le popolazioni russine della Transcarpazia), che ha sospeso il sacerdote per rischio di strumentalizzazione delle sue parole a fini politici, ha già dimostrato di essere essa stessa sotto un tale livello di strumentalizzazione politica da aver messo in secondo piano le parole stesse di Cristo.

 
Un esempio di lealtà e di coraggio

Vi presentiamo il resoconto di un'incredibile storia di testimonianza di fede dalla città di Cherkassy: di fronte a un ennesimo sequestro di una chiesa, l'arciprete Evgen Burkatksij, scacciato dalla casa parrocchiale assieme alla moglie a e sette figli (nella foto) annuncia che non se ne andrà, e continuerà a servire la comunità privata del proprio luogo di culto.

 
Non ha vergogna? La Chiesa serba condanna la risposta egocentrica del patriarca Theodoros alla sofferenza degli ortodossi ucraini

A fine luglio, il patriarca serbo Porfirije ha lanciato un appello ai primati ortodossi e ai leader religiosi e mondiali per la difesa dell'abate della Lavra delle Grotte di Kiev ingiustamente detenuto e dei cristiani ortodossi perseguitati in Ucraina. La risposta del patriarca Theodoros di Alessandria è stata quasi un capriccio da bambino: dice che "osserva con dolore" che il patriarca Porfirije difende il metropolita Pavel ma non il suo Patriarcato di Alessandria contro l'Esarcato africano della Chiesa russa. Vi presentiamo in traduzione italiana il saggio con cui il sito ufficiale della Chiesa serba fa strame di questo personaggio venduto, che fino a un certo punto ha esortato gli ortodossi ucraini a tenersi fedeli alla Chiesa canonica, e all'improvviso (forse un giorno sapremo per quale compenso o minaccia) si è messo a sostenere gli scismatici, perdendo per sempre il rispetto e la fedeltà della maggioranza del suo gregge.

 
Le scuole teologiche di Kiev costrette a lasciare la Lavra delle Grotte

Ora la persecuzione dei cristiani ortodossi si estende anche agli studenti del Seminario e dell'Accademia teologica di Kiev, che devono trasferire la loro sede fuori da quella che è stata per secoli la loro casa. Vi raccontiamo la vicenda del loro allontanamento, nell'attesa e nella speranza che il regime liberticida che permette queste porcate termini quanto prima.

 
La rinascita cristiana della Russia spiega il suo attuale ruolo nel mondo

Di saggi sul ruolo della Russia nel mondo e sull'importanza della rinascita del cristianesimo ortodosso ne sono stati scritti molti in questi anni, e quello che vi presentiamo oggi non avrebbe forse una particolare importanza... se non fosse stato scritto dal giornalista ugandese Frank Gashumba. Dalle sue righe si può notare un interesse genuino per la Russia come antidoto ai mali contemporanei, espresso con sincerità da popoli che hanno tutto il diritto di dire di essere stati sfruttati dal mondo occidentale.

 
"Chiunque non abbia cattive abitudini..."

Nel territorio di Cherkassy, la "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" sta cercando persone che servano come sacerdoti nelle chiese sequestrate alla Chiesa ortodossa ucraina.

Poiché la "conversione" nella regione di Cherkasy è lenta (finora si sono "trasferite" solo 60 chiese, mentre 200 sono ancora sotto la Chiesa ortodossa ucraina), il "metropolita" Ioan Jaremenko (nella foto) ha fatto un appello alla formazione a distanza di nuovi "sacerdoti": "In questa situazione, è importante avere una fonte di candidati devoti. Se non hanno cattive abitudini, li prepariamo al sacerdozio".

Ora, siamo sicuri che il saccheggio di chiese e i maltrattamenti di sacerdoti e fedeli non saranno calcolati come cattive abitudini, così come non lo sarà la convinzione in puro stile hitleriano che i russi non siano esseri umani, mentre certamente tra le "cattive abitudini" esecrate da Jaremenko dovremo includere il supporto ideale al "mondo russo", la convinzione che parti dell'Ucraina abbiano diritto alla propria autodeterminazione di appartenenza statale, e peggio di tutto, l'invito alla riconciliazione tra i popoli russo e ucraino.

 
Il monastero delle Grotte di Pskov celebra il 550° anniversario

Ora che sono riusciti a coinvolgere anche Pskov in cronache di guerra, cerchiamo di focalizzarci su quel che significa davvero questa città vicino ai paesi baltici: la sede dell'unico monastero in Russia che non fu mai chiuso nemmeno dal potere sovietico. Oggi il monastero celebra il suo 550° anniversario, che possiamo seguire in parole e immagini.

 
Il papa e il "mondo russo": Chiesa cattolica romana e Chiesa greco-cattolica ucraina saranno bandite in Ucraina?

Vi presentiamo in traduzione italiana il saggio di Konstantin Shemljuk che analizza le strane (si potrebbe anche dire le folli) reazioni della leadership ucraina alle recenti parole dichiaratamente filo-russe di papa Francesco, dopo le quali si sono viste molte apparenti indignazioni, ma non un minimo accenno di ostilità, che invece rimane tutta focalizzata in modo esclusivo sulla Chiesa ortodossa ucraina.

 
Come un santo russo apparve al figliastro di Napoleone

Vi presentiamo in traduzione italiana una curiosa storia di come il principe Eugenio di Beuharnais, figliastro di Napoleone, ebbe la sua vita e quella dei suoi discendenti cambiata per l'intercessione di san Savva di Storozhev.

 
Vescovo greco racconta i miracoli di san Luca di Simferopoli

Vi riportiamo in traduzione italiana il racconto di un paio di miracoli di san Luca di Simferepoli (nell'icona) citati dal metropolita Panteleimon di Veroia (ovvero Berea, la città di cui leggiamo nel capitolo 17 degli Atti degli Apostoli), che testimonia l'amore che i greci hanno per questo santo medico.

 
Da Erasmo da Rotterdam a Hitler: la Bibbia "per gli uomini" e senza Dio

Vi presentiamo in traduzione italiana un articolo di Natal'ja Skvira con una lista dei tentativi, dall'ermeneutica di Erasmo da Rotterdam alle caricature sovietiche, di presentare una Bibbia "rilevante" per la propria epoca.

 
Recensione – Sulla ricezione degli eterodossi nella Chiesa ortodossa: consenso e criteri patristici

Vi presentiamo in traduzione italiana un'analisi fatta da padre John Whiteford di un libro recentemente pubblicato in inglese: Sulla ricezione degli eterodossi nella Chiesa ortodossa: il consenso e i criteri patristici. Questo è uno dei temi "scottanti" su cui manca un consenso tra tutti gli ortodossi (sostanzialmente, ogni Chiesa locale fissa le proprie regole per la ricezione dei convertiti), e padre John, pur lodando l'attenta ricerca delle fonti, mette in guardia contro facili generalizzazioni metodologiche.

 
Credenti, proteggete le chiese; vescovi, non abbandonate la gente

Vi riportiamo l'appello che il metropolita Antonij (Pakanich, nella foto), cancelliere della Chiesa ortodossa ucraina, ha fatto in un suo video-sermone, esortando chierici e fedeli a proteggere le loro chiese, ma senza scoraggiarsi nei casi di sequestri, perché la Chiesa è formata dai credenti, non dai muri degli edifici sacri, per quanto importanti e cari ai fedeli.

 
La "Chiesa montenegrina" elegge un nuovo leader

Bojan (in pseudo-Ortodossia Boris) Bojović è un personaggio già noto ai lettori del nostro sito. Nel 2019, da prete della "Chiesa ortodossa montenegrina" scismatica, si era imbucato a una celebrazione del metropolita Emmanuel (Adamakis) a Kiev, suscitando un certo scandalo. Ora, sembra che gli scismatici montenegrini abbiano scelto proprio lui come loro nuovo "metropolita", defenestrando il loro vecchio leader, Miraš (in pseudo-Ortodossia Mihajlo) Dedeić. Quest'ultimo, non avendo alcuna intenzione di essere defenestrato, è rimasto stolidamente al suo posto, replicando anche a Cetinje il giochetto tragicomico del "doppio primate" che l'accoppiata Filaret-Epifanij ci aveva fatto vedere a Kiev. Vi presentiamo la notizia, che ricorda come il nuovo leader degli scismatici montenegrini (una fazione che conta percentuali da albumina degli ortodossi del paese) abbia immediatamente annunciato un percorso verso il riconoscimento della sua giurisdizione da parte del Fanar.

 
Difenderò in tribunale la verità della Chiesa di Cristo

Ancora un altro metropolita della Chiesa ortodossa ucraina è finito sotto procedimento penale: questa volta si tratta di vladyka Vissarion (Stretovich, nella foto) di Ovruch e Korosten, che per nulla intimorito delle accuse di "incitamento all'odio etnico e religioso" a suo carico, chiede a gran voce di poter difendersi in tribunale. Vi presentiamo il resoconto della richiesta del metropolita, il cui caso sembra oggi una triste ripetizione di altri già visti, ma che non per questo deve farci abbassare la guardia.

 
Le autorità moldave preparano un attacco alla Chiesa e ai suoi beni

Vi presentiamo in traduzione italiana un avvertimento inquietante, per quanto non del tutto inaspettato: l'ex presidente della Repubblica di Moldova Igor Dodon (nella foto) ha dichiarato che le autorità filo-occidentali del paese stanno preparando un attacco non dissimile da quello che avviene in Ucraina, che potrà presto manifestarsi tramite la confisca di edifici monastici della Metropolia di Moldova e l'espulsione dei monaci.

 
Il gioco dei troni della Chiesa: Bartolomeo ingiudicabile e smemorato

Vi presentiamo in traduzione italiana un'analisi di Jaroslav Nivkin che esamina le dichiarazioni scandalose fatte dal patriarca Bartolomeo il 1 settembre.

 
L'edificio del convento di Chervone è "tornato" allo stato nella regione di Zhitomir

Immaginate per un momento che la vostra casa, che avete ereditato 23 anni fa da un benefattore, e che avete pazientemente restaurato perché era in stato di abbandono, vi sia portata via dallo stato, che non riconosce il vostro diritto di proprietà (o meglio, ve lo riconosceva fino all'anno scorso, ma ora ha deciso che non esistete). Lo chiamereste un furto? Probabilmente sì... E se gli stessi poteri che vi hanno espropriato la casa annunciassero con orgoglio che casa vostra è "tornata" allo stato, che in realtà non ne ha mai avuto la proprietà neppure per un nanosecondo, non definireste questo annuncio un atto di schifosa ipocrisia? Ebbene, questo è proprio ciò che è successo al convento di Chervone (nella foto), di cui potete leggere la notizia dell'ennesima prepotenza del regime ucraino contro una casa di monache ortodosse. E per chi ama i paragoni storici, ricordiamo che questo è esattamente il modo in cui i nazifascisti di un secolo fa trattavano le proprietà degli ebrei.

 
"La Chiesa e il papa": un nuovo libro di un nuovo ortodosso

Robert Bruce Spencer è noto in America come scrittore e attivista contro l'estremismo islamico. Alcuni anni fa lo abbiamo presentato sul nostro sito, cercando di fornire una visione ortodossa del jihadismo. A quel tempo (2016) lo identificavamo come un autore cattolico orientale (melchita), ma pochi sanno che da quel momento ha preferito ritornare alla Chiesa ortodossa, in cui era stato battezzato da bambino.

In parte per testimoniare il suo cammino di fede, ha deciso di pubblicare un libro intitolato "La Chiesa e il papa" in cui mette il dito sulla piaga dell'inconciliabilità di base tra le ecclesiologie ortodossa e cattolica. Vi presentiamo una video-conversazione dell'autore con l'editore del libro, padre Peter Heers, e con la nostra trascrizione italiana del loro dialogo.

 
Le scuole teologiche di Kiev inaugurano il nuovo anno in una nuova sede dopo essere state espulse dalla Lavra (+VIDEO)

La notizia che vi presentiamo oggi in traduzione italiana, e che potete osservare in video, sembrerebbe un'occasione piuttosto gioiosa, se non fosse la soluzione di ripiego dopo la perdita del vero e proprio cuore della spiritualità ortodossa ucraina da parte di centinaia di studenti e docenti.

 
Pellegrinaggio in Moldova (Parte 3)

Nella terza parte del suo resoconto di pellegrinaggio, padre John Whiteford ci racconta il suo passaggio dalla Moldova alla Romania per venerare le reliquie di santa Parascheva, che si trovano nella città di Iași (nella foto, l'interno della chiesa).

 
Una donna anziana dona una casa alla parrocchia ucraina la cui chiesa è stata sequestrata con la violenza

La donna di 90 anni che vedete sorridere al centro della foto si chiama Marija, e vive nel villaggio di Gil'cha, nella regione di Rovno (Ucraina nord-occidentale). Quando la locale comunità parrocchiale ortodossa è stata gettata fuori dalla propria chiesa dai sequestratori, Marija ha donato la propria casa per permettere alla parrocchia di proseguire le funzioni.

Oggi i nazionalisti ucraini si danno tanto da fare a ripetere il loro mantra, "gloria agli eroi", ma quando tali "eroi" (che non erano meglio dei sequestratori di chiese di oggi) saranno del tutto dimenticati, quest'anziana donna sarà ancora ricordata dal popolo ucraino.

 
La Chiesa serba condanna i tentativi dei media di minimizzare il genocidio compiuto contro i serbi in Croazia

Il Santo Sinodo della Chiesa ortodossa serba ha risposto con decisione a una campagna mediatica di revisionismo del genocidio che portò alla morte centinaia di migliaia di ortodossi serbi durante la vita del primo Stato indipendente di Croazia, un'entità statale nazionalista creata come fantoccio del nazismo.

 
Il metropolita Longhin annuncia che lo stato lo porterà in tribunale

Il nostro caro amico metropolita Longhin (Jar, nella foto) di Banceni è pronto alla prova del suo processo, e l'affronta con il miglior spirito cristiano che possiamo immaginare, al punto di aver abbracciato l'investigatore e il pubblico ministero che stanno per accusarlo (e questa non è una trovata pubblicitaria o teatrale: fa sempre così, come lo abbiamo visto fare anche noi). Seguiremo da vicino il suo caso, che anche nelle ingiustizie e persecuzioni ci conferma nella nostra fede.

 
A proposito della pietra, dell'unità e di Iosafat Kuntsevich

Dovevamo aspettarcelo: in un'Ucraina dove ormai, come nel romanzo 1984 di George Orwell, non ci sono più pudori a dichiarare che "La pace è guerra, la libertà è schiavitù, l'ignoranza è forza", non poteva mancare l'appello di Svjatoslav Shevchuk (nella foto), il capo degli uniati ucraini, a mantenere l'unità con Roma in nome della "santità" di Iosafat Kuntsevich, uno dei più malevoli e sanguinari apostati dall'Ortodossia che la storia ricordi. Cerchiamo di offrire un antidoto a questo veleno gratuito con il saggio di Kirill Aleksandrov che vi abbiamo tradotto.

 
Circolare del metropolita Serafim di Germania sul catechismo prima del battesimo e del matrimonio

Vi presentiamo in traduzione italiana un documento del metropolita Serafim (Joantă, nella foto), della diocesi ortodossa romena della Germania, sul tema della catechesi pre-battesimale e pre-matrimoniale, una necessità che ogni chiesa ortodossa deve affrontare. Il documento è segnalato dal nostro amico il vescovo Petru (Pruteanu), che ha avuto un certo impatto nella sua stesura, e di cui abbiamo già segnalato le raccomandazioni per non lasciare le famiglie ortodosse senza una preparazione ai sacramenti.

 
Vita di san Nicola del Giappone

Vi abbiamo parlato più volte sul nostro sito di san Nicola (Kasatkin, nell'icona), arcivescovo del Giappone, e vi abbiamo presentato qualche episodio della sua vita, ma ci mancava una biografia generale, che siamo lieti di offrirvi oggi in traduzione italiana. La vita di san Nicola del Giappone è estremamente importante per insegnarci come dovrebbe svilupparsi oggi la Chiesa ortodossa in Italia, e in molti altri paesi.

 
Il numero di rifugiati ucraini nell'Unione Europea supera i 10 milioni

Ricordiamo ai nostri lettori un problema ancor più profondo della guerra in Ucraina: lo spopolamento (stando agli stessi dati del regime ucraino, che certo non ama offrire segni di cedimento) comprende oggi circa un terzo del paese. La notizia, che vi presentiamo in traduzione italiana, non ha solo una valenza interna ucraina, ma coinvolge tutta l'Unione Europea con un flusso di profughi di cui non si sono ancora valutate le conseguenze.

 
Film di Mirijane sulle tecniche della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" per le incursioni nelle chiese distribuito in 4 lingue

Un breve ma incisivo filmato di 5 minuti, presentato dal movimento "Mirijane" ("Laici") denuncia l'illegalità del piano di sequestri dei luoghi di culto ortodossi da parte degli scismatici della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina". Vi presentiamo un'introduzione al video, assieme al filmato in ucraino, russo, inglese e greco.

 
Sui processi ingiusti contro i vescovi della Chiesa ortodossa ucraina

Continuiamo a tenere desta l'attenzione sulle prepotenze del regime ucraino con un'analisi dei casi dei metropoliti Feodosij, Pavel e Ionafan (nella foto), che costituiscono un inquietante parallelo con i casi dei processi-farsa istruiti dai tribunali bolscevichi cent'anni or sono.

 
La storia dello scisma della nuova ROCOR dalla Chiesa

Da un po' di tempo non pubblichiamo novità dal nostro caro amico padre Andrew Phillips (nella foto), ma non abbiamo alcun problema con lui, come ben sa chiunque ci abbia visti schierati al suo fianco in molte occasioni. Questo non significa che concordiamo sempre e al cento per cento con tutte le sue visioni e posizioni (questo è un dono che hanno solo le fotocopie e gli imbecilli), ma sicuramente la sua visione pastorale e missionaria è in massima parte anche la nostra. Dopo le vicende che hanno funestato la ROCOR in Gran Bretagna (e che abbiamo descritto in dettaglio sul nostro sito negli anni passati), padre Andrew ha trovato una sua casa e sistemazione canonica nella Chiesa ortodossa romena. Ora, nel suo stile particolarmente schietto, padre Andrew ha voluto fare il punto su questa situazione, e le sue affermazioni, che vi presentiamo in traduzione italiana, scontenteranno sicuramente un bel numero di persone. Riteniamo tuttavia che questo resoconto sia teologicamente importante, perché offre materia di riflessione sull'annoso problema del ribattesimo dei convertiti (che fu la ragione delle tensioni che portarono padre Andrew e una quindicina di altri chierici a lasciare la ROCOR) e sui temi della fedeltà alla tradizione e dell'esperienza ecclesiale.

 
Uno spaventoso precedente: i chierici della rappresentanza russa a Sofia deportati dal paese

Il 21 settembre 2023, il capo della rappresentanza della Chiesa ortodossa russa in Bulgaria, l'archimandrita Vassian (Zmeev, nella foto), il segretario della rappresentanza, l'arciprete Evgenij Pavelchuk, e l'arciprete Aleksij (gli ultimi due di nazionalità bielorussa) sono stati sommariamente convocati al servizio d'immigrazione, dove è stato detto loro che rappresentavano una minaccia per la sicurezza nazionale bulgara e che dovevano lasciare il paese il giorno stesso (si noti che "il giorno stesso" sarebbe quello della Natività della Madre di Dio, in cui la comunità ortodossa russa di san Nicola il Taumaturgo a Sofia si radunava per la celebrazione della festa); quindi sono stati caricati su un furgone della polizia e portati alle loro case e in chiesa per raccogliere le loro cose prima di essere scaricati al confine con la Serbia, con una interdizione al rientro in Bulgaria per cinque anni.

Pochi giorni prima, anche la Macedonia del Nord aveva vietato l'ingresso a padre Vassian, che l'anno scorso era stato nominato rappresentante della Chiesa russa presso la nuova Chiesa ortodossa macedone autocefala.

I servizi segreti bulgari hanno giustificato la loro azione (inqualificabile perfino nei confronti di persone sospette di legami con la criminalità organizzata) con un'impagabile supercazzola: "ci sono informazioni sulle azioni di queste persone legate all'attuazione di vari elementi della strategia ibrida della Federazione Russa per influenzare intenzionalmente i processi socio-politici nella Repubblica di Bulgaria a favore degli interessi geopolitici russi".

Potete notare, dal modo in cui è formulata la supercazzola, che QUALSIASI gesto di influenza geopolitica (anche un'affermazione in pubblico della fratellanza dei popoli russo e bulgaro) potrebbe essere considerato come "atto di strategia ibrida" passibile di deportazione: questo crea un terrificante precedente legale in molti paesi dell'Unione Europea, anche se si spera che negli altri paesi non si voglia prendere Baj Ganjo come modello delle relazioni diplomatiche internazionali.

Il primo ministro bulgaro Nikolaj Denkov sembra essersi accorto che qualcuno l'ha fatta fuori del vaso, e ha scaricato la patata bollente dell'espulsione su un rapporto riservato dell'agenzia statale per la sicurezza nazionale, che lui avrebbe solo esaminato, dichiarando di non essere direttamente coinvolto nel prendere questa decisione. Ancora una volta, il nostro plauso ai bulgari per il fantastico umorismo delle loro autorità: "che volete da me, io non conto nulla, sono solo il primo ministro del paese..."

Il fatto che la Chiesa ortodossa bulgara non sostenga le azioni del proprio governo è ben espresso dalle parole di rammarico del metropolita Daniil di Vidin, che sottolinea l'impermanenza delle istituzioni politiche di fronte alla Chiesa come incarnazione di Cristo.

Sulla pagina Facebook dell'Ambasciata russa in Bulgaria si legge che la chiesa della rappresentanza russa a Sofia in questo momento cesserà le sue attività e che il suo futuro sarà deciso dalla Chiesa ortodossa russa. Il fatto è particolarmente doloroso per i fedeli bulgari che sono abituati a recarsi in pellegrinaggio alla chiesa di san Nicola per venerare le reliquie del santo arcivescovo Serafim (Sobolev).

L'ambasciatrice della Russia a Sofia, Eleonora Mitrofanova, ha osservato: "A Mosca nessuno intraprenderà azioni speculari contro la Chiesa ortodossa bulgara. Perché non siamo barbari".

 
Il terrorismo di stato contro la Chiesa ortodossa ucraina

Vi presentiamo in traduzione italiana una notizia relativa all'intervento dell'arciprete Darko Djogo (nella foto) alla conferenza dedicata alla protezione della Chiesa ortodossa ucraina, tenuta a Belgrado il 21 settembre 2023.

 
Pellegrinaggio in Moldova (parte 4)

Continua il resoconto del pellegrinaggio di padre John Whiteford e della moglie Patricia, questa volta nella regione moldava della Romania, con il monastero Sihăstria Secului e quello di Neamț, noti rispettivamente per le figure dell'anziano Cleopa e di san Paisio Velichkovskij.

 
Discorso del Santo Sinodo della Chiesa ortodossa ucraina ai vescovi, ai chierici, ai monaci e ai laici

Direttamente dal recente Sinodo tenuto a Kiev il 25 settembre, eccovi la traduzione italiana di un resoconto della situazione della Chiesa ortodossa ucraina, che comprende una riflessione sulle sofferenze e sulle persecuzioni, e sulla giusta attitudine da mantenere quando si è perseguitati.

 
L'archimandrita Kirill (Govorun) sospeso dal sacerdozio

La figura dell'archimandrita Kirill (Govorun, a sinistra nella foto) è già nota ai nostri lettori, che lo ricordano per un ruolo (non di secondo piano) nella galleria dei furfanti che lavorano per sovvertire l'Ortodossia. Per quanto possa sembrare paradossale, padre Kirill è un chierico della diocesi di Mosca, che dopo anni e anni dei suoi ripetuti insulti alla sua Chiesa e alla sua fede, lo ha richiamato per un processo giudiziario. Se da una parte questo può ricordare il detto che i mulini di Mosca macinano molto lentamente ma anche molto bene, è pure prova della grande pazienza che la Chiesa ha con i suoi figli che non trovano niente di meglio da fare che maltrattarla.

 
Nuovo metropolita ortodosso a Tokyo

Il 28 settembre, al Concilio straordinario della Chiesa ortodossa del Giappone a Tokyo, l'arcivescovo Seraphim (Tsujie) di Sendai è stato eletto metropolita di Tokyo e di tutto il Giappone.

La scelta era virtualmente obbligata, perché sua Eminenza Seraphim è oggi l'unico vescovo ortodosso autoctono del Giappone, e dall'11 agosto, dopo la morte del metropolita Daniel (Nushiro), aveva già la carica di locum tenens della sede metropolitana.

Il caso del metropolita Seraphim (al quale auguriamo molti anni felici di servizio primaziale) dovrebbe far riflettere i sognatori di un'Ortodossia italiana a buon mercato: se la Chiesa giapponese, con oltre un secolo di storia autonoma e una serietà a prova di bomba atomica o di tsunami (in tutti i sensi di questi termini), non riesce ancora a formare un episcopato locale capace di occupare le sue stesse cattedre, quanto più da noi si dovrebbe fare attenzione nell'assicurare una struttura in grado di formare in modo indipendente candidati adeguati al servizio arcipastorale.

 
"Chiusura temporanea" di un monumento alle SS galiziane negli USA

La "scoperta" di un memoriale alle SS galiziane presso una cattedrale greco-cattolica a Filadelfia ha indignato le comunità ebraiche locali, e ha provocato una notevole buriana mediatica. Il fatto che il monumento sia lì da "soli" 30 anni la dice lunga sull'acume dei media, non solo di quelli ebraici, ma di quelli atlantisti in genere, incapaci di vedere un nazista ucraino nemmeno se questo sventola sotto il loro naso una bandiera con una svastica. Vi presentiamo la notizia di questo triste episodio, chiedendoci quanto ci voglia ancora per chiamare i fenomeni sociali con il loro vero nome.

 
Perché i sacerdoti della Chiesa ortodossa russa sono stati espulsi dalla Bulgaria?

Riflettendo sul recente caso della deportazione dei chierici russi dalla Bulgaria, Konstantin Shemljuk offre un'ipotesi degna di una certa attenzione, che implica le pressioni internazionali sulle Chiese ortodosse locali per il riconoscimento degli scismatici ucraini.

 
7 chiese ortodosse in stile neogotico

Difficilmente le chiese in stile gotico sono associate all'Ortodossia, ma nel vasto panorama della Chiesa russa ci furono anche alcuni esperimenti architettonici in tal senso. Ve ne presentiamo 7 esempi (di fatto 8, perché una di queste chiese è stata duplicata), che restano ancora oggi un indizio di come Occidente e Oriente cristiano non siano compartimenti stagni, e di come si possa almeno cercare di armonizzare le loro espressioni. Di fronte alla comprensibile curiosità dei sostenitori dell'Ortodossia di rito occidentale, dobbiamo comunque sottolineare che in questi contesti non si è mai tentata una sperimentazione liturgica: i riti di queste chiese, anche se in un ambiente architettonico insolito, sono rimasti quelli storici dell'Ortodossia russa.

 
Scoperte, innovazioni e invenzioni russe

Sapevate che i russi hanno scoperto l'Antartide? (Non esattamente sotto casa loro...)

Sapevate che i russi hanno scoperto le vitamine, i virus, le cellule staminali e quasi tutti gli elementi transuranici pesanti?

Sapevate che i russi hanno inventato la monorotaia, il tram elettrico, l'aereo di linea, il paracadute, la radio, la televisione, il bicchiere da tavola, il latte in polvere, il telaio dell'alveare, la lampadina elettrica, il termosifone, il ventilatore, il misuratore della pressione, i LED elettrici, gli ologrammi tridimensionali e qualche altro centinaio di oggetti che usate nella vostra vita quotidiana?

Sapevate che i ravioli della cucina italiana provengono dalle ricette russe?

Sapevate che i russi praticavano già nel XIV secolo uno sport simile al baseball?

Sapevate che la prima valuta decimale al mondo fu il rublo?

Sapevate che i russi avevano già le navi rompighiaccio nell'XI secolo, e che nel 1721 stavano già testando il primo modello di sottomarino?

Sapete che un modellino di elicottero con rotore coassiale si alzò in volo in Russia nel 1754?

Sapevate che i russi avevano già sviluppato il cemento armato un secolo prima che in Europa occidentale, e il parafulmine un quarto di secolo prima delle scoperte di Benjamin Franklin?

Sapevate che in Russia funzionava già un ascensore a vite del tipo moderno circa 65 anni prima che Elisha Otis iniziasse a costruirli negli Stati Uniti?

Se non lo sapevate... è fin troppo probabile che anche voi siate vittime dello stereotipo dell'Occidente intelligente e innovativo rispetto alla Russia ottusa e retrograda. Date uno sguardo alla lista delle scoperte, innovazioni e invenzioni russe che vi abbiamo preparato, e considerate quanto sia sciocco giocare a ignorare i contributi che i russi hanno dato alla civiltà umana.

 
Una cattedrale ortodossa negli USA diventa un tempio induista

La cattedrale di san Giorgio a Rossford, nell'Ohio, era una delle chiese della diocesi bulgara della Chiesa ortodossa in America. Non era neppure una chiesa antica, perché anche se la comunità parrocchiale di san Giorgio era esistita nell'area della città di Toledo (contea di Lucas, Ohio) fin dal 1936, la cattedrale era stata costruita nel 2001 e consacrata il 26 ottobre del 2003. A nemmeno 20 anni dalla sua consacrazione, la chiesa è stata venduta a una comunità induista, e ora ospita il tempio e centro culturale Shree Swaminarayan, che ha iniziato le sue attività il 18 luglio 2023.

Un cambiamento come questo è piuttosto insolito, e certamente è una risposta allo spopolamento dei cristiani ortodossi della zona, cosa che può accadere nel mutevole ambiente migratorio degli Stati Uniti. Bisogna considerare, tuttavia, che era una sede di una diocesi etnica "di nicchia" in una giurisdizione piuttosto dialogica e liberale: in poche parole, una volta esaurita l'energia della congregazione bulgara iniziale, e non essendo stati capaci di attirare un numero significativo di abitanti locali all'Ortodossia (cosa che è obiettivamente più facile alle comunità più conservatrici e che sanno lottare con maggior forza per la difesa della Fede), agli eredi della cattedrale non è stato più possibile mantenere una struttura tanto impegnativa. Per evitare disastri come questi, i cristiani ortodossi nei paesi occidentali dovrebbero aumentare ancor di più la loro cautela prima di investire i loro beni in iniziative rischiose.

 
L'ONU riconosce le azioni delle autorità contro la Chiesa ortodossa ucraina come violazioni dei diritti umani

Finalmente è arrivato un rapporto dell'ONU su quelle prepotenze contro gli ortodossi ucraini che abbiamo stigmatizzato per anni. Quali che possano essere i risultati di questo riconoscimento (nell'Ucraina di oggi, non rimarremmo stupiti, nel vederne ben pochi), ora possiamo parlare di persecuzioni contro la Chiesa ortodossa ucraina con un grado più influente e più autorevole di credibilità.

 
Architettura russa dimenticata nei disegni di Vladimir Orlov

Vi presentiamo una galleria di disegni di Vladimir Orlov, un artista russo che fu attivo dagli inizi del XX secolo alla fine degli anni '50 e che dipinse in prevalenza chiese, prima e dopo la rivoluzione, senza cambiare soggetti e stile.

 
Cos'è il matrimonio cristiano?

Spesso ai preti che celebrano matrimoni viene il desiderio di dire qualcosa di significativo che rimanga nelle menti e nei cuori dei partecipanti. Il timore che chi assiste a un matrimonio (e spesso anche la coppia stessa) non metta più piede in chiesa dopo la cerimonia non è mai stato così presente e inquietante come ai nostri giorni, e qui un buon esempio in poche parole può essere di grande aiuto. A questo fine, vi presentiamo in traduzione italiana il breve ma intenso sermone che il nostro amico e confratello padre John Whiteford ha pronunciato lo scorso maggio in occasione del matrimonio di sua figlia Catherine (nella foto, un momento della celebrazione).

 
Perché i preti della Chiesa canonica sono esclusi dalla cappellania militare

Un saggio di Nazar Golovko, che vi presentiamo in traduzione italiana, testimonia una terribile ipocrisia del regime ucraino: centinaia di migliaia dei suoi soldati sono fedeli della Chiesa ortodossa ucraina, ma non hanno diritto ai servizi dei cappellani militari, perché si tratterebbe di una "Chiesa nemica", volta alla distruzione del paese. Eppure, ed ecco l'ipocrisia, gli stessi soldati che fanno parte di questa organizzazione "nemica" non sono privati delle armi, congedati con disonore o internati: no, possono andare tranquillamente a farsi massacrare nella guerra più inutile e insensata dell'ultimo secolo... ma senza pretese di partecipare a funzioni religiose o ricevere i sacramenti come "nemici del paese".

 
Il ruolo essenziale del patriarca Bartolomeo nel peggiorare la persecuzione ucraina

Non molti hanno un'idea chiara su quale sia stata la responsabilità del patriarca Bartolomeo nell'escalation della crisi ucraina, che ha portato a tragiche conseguenze. In un editoriale di Orthodox Reflections, si analizzano i risultati della tragica decisione del Fanar di intervenire a gamba tesa in Ucraina, destabilizzando l'Ortodossia in tutto il mondo.

 
La cattolicità della Chiesa di Cristo e la sua sostituzione

In un raro intervento episcopale sul sito dell'Unione dei Giornalisti ortodossi, il metropolita Fjodor (Gajun) di Kamenets-Podol'skij e Gorodok ci offre una riflessione sul ruolo della cattolicità (sobornost), indispensabile per una corretta ecclesiologia ortodossa, e sui tentativi di sostituire questa cattolicità con una visione non ortodossa.

 
La vita di un prete nelle foreste russe

Padre Ioann Pogorelov e sua moglie Taisija (nella foto) sono solo una delle migliaia di coppie cresciute in un ambiente cittadino e inviate a compiere un servizio pastorale in uno sperduto villaggio di provincia. Come avviene in molti casi, hanno trovato come loro luogo di culto la sala di un ex ufficio fatiscente, e una congregazione composta agli inizi da cinque o sei parrocchiani: questo è stato il primo passo della loro missione, che possiamo seguire in un articolo a loro dedicato. Leggendo la loro storia, ringraziamo il Signore anche per le molte altre coraggiose famiglie sacerdotali che portano ogni giorno il messaggio di Cristo in tutto il mondo.

 
Cosa dicono e cosa non dicono i dati della SBU sulla Chiesa

Vi presentiamo in traduzione italiana un'analisi di Kirill Aleksandrov sulle dichiarazioni spesso infamanti che trapelano dalle accuse lanciate contro la Chiesa ortodossa ucraina da parte dei servizi segreti del paese. Sembra evidente un desiderio di colpire la Chiesa per mascherare comportamenti analoghi, e ben più preoccupanti, da parte di funzionari pubblici e di forze dell'ordine.

 
Il patriarca Tikhon era un sostenitore del nuovo calendario?

Poiché torna periodicamente a diffondersi la voce che il santo patriarca Tikhon (Bellavin, nella foto) abbia voluto far transitare la Chiesa russa sotto il nuovo calendario, lo storico Dmitrij Safonov svela in un breve saggio le fonti d'archivio che dimostrano come il passaggio al nuovo calendario fosse una forzatura dei servizi segreti sovietici, e come il patriarca (in accordo con tutto il popolo russo) fosse completamente contrario a questa transizione.

 
Catastrofe demografica: la distruzione della Chiesa ortodossa ucraina come un modo per distruggere l'Ucraina

Nel trattare la crisi ucraina, si deve prima o poi affrontare il tema dell'elefante nella stanza, o per meglio dire, dell'elefante che ha lasciato la stanza per non tornarci mai più: la catastrofica perdita di popolazione (al netto delle regioni incamerate dalla Federazione Russa), che le autorità ucraine valutano a oltre un quarto degli abitanti del paese, e che naturalmente è molto maggiore (le stime più realistiche parlano di oltre metà della popolazione).Come se questo non bastasse a soddisfare il nichilismo del regime ucraino, la persecuzione della Chiesa maggioritaria del paese assicura la perdita di un ulteriore segmento della popolazione (incidentalmente, il più prolifico), che preferirà non tornare in Ucraina in nessun caso. Vi presentiamo la pessimistica ma concreta analisi di Kirill Aleksandrov a riguardo.

 
Nessuno tranne la Chiesa ortodossa ucraina vuole la pace religiosa in Ucraina

Padre Dimitrij Sidor (nella foto), rettore della cattedrale ortodossa di Uzhgorod e ben noto ai lettori più assidui del nostro sito, ricorda una verità tanto semplice quanto disarmante: nel panorama religioso dell'Ucraina, l'unica presenza religiosa locale a sostenere una coesistenza pacifica è la Chiesa ortodossa ucraina. Osserviamo in traduzione italiana come padre Dimitrij cerca di argomentare questa posizione.

 
Il monastero di Kutejno: l'unica lavra della terra bielorussa

Il monastero della santa Teofania di Kutejno (nella foto), che quest'anno celebra i 400 anni dalla fondazione, può sembrare piccolo (ha solo 6 monaci) e difficile da ricostruire, ma al tempo stesso è l'unico monastero della Bielorussia che si sia meritato il titolo di Lavra, e ha una storia interessante, che vi presentiamo in traduzione italiana.

 

 
Chiese e icone ortodosse russe all'interno della metropolitana di Mosca

Vi presentiamo una galleria di immagini in un contesto insolito: chiese e icone nelle raffigurazioni artistiche della metropolitana di Mosca, alcune delle quali risalenti a periodi in cui chiese e icone non erano i migliori soggetti per la carriera di un artista.

 
Il patriarca Bartolomeo approva i procedimenti penali contro i vescovi della Chiesa ortodossa ucraina

Vi presentiamo una notizia tanto sgradevole da spingerci a dimenticarla, ma poiché coinvolge persecuzioni contro i cristiani, non possiamo tacerla.

Sostenere le proprie ragioni anche contro la logica e il buon senso può essere indizio di cocciutaggine, ma arrivare a definire il male come bene si avvicina molto pericolosamente al peccato imperdonabile di cui parla il Signore in Mt 12:31-32. Aggiungiamo volentieri la nostra voce a chiunque sostiene che un primate ortodosso che si spinge a fare simili dichiarazioni debba essere deposto: quanto prima, tanto meglio.

 
"Non lascerò il mio gregge, morirò dignitosamente se questo è il mio destino"

Se ieri non abbiamo nascosto la nostra repulsione per le affermazioni del patriarca Bartolomeo, oggi ci fa invece piacere presentare un vescovo greco coraggioso e ammirevole: l'arcivescovo Alexios (Moschonas, nella foto) di Tiberiade, che ha cura per conto del Patriarcato di Gerusalemme dei cristiani ortodossi nella striscia di Gaza, che si sta facendo in quattro per loro e per tutti gli altri sfollati (anche non cristiani) da lui assistiti, ed è pronto a morire assieme a loro.

 
Sul Cile, sulla missione ortodossa e sulla comunità missionaria di Santiago

Il nostro amico Sergej Mudrov è stato in Cile per un'intervista a padre Francisco Salvador (al centro nella foto), un parroco di origini palestinesi che cura a Santiago una chiesa attiva nella missione e nelle opere sociali, oggi bersaglio di movimenti apertamente anticristiani che stanno infiltrando in ogni parte un paese ormai solo nominalmente cattolico.

 
L'abate di Vatopedi (Monte Athos) concelebra con uno scismatico che ha personalmente guidato un violento attacco anti-ortodosso

Dopo il patriarca Theodoros (Horeftakis) d'Alessandria, da qualche giorno l'archimandrita Ephraim (Koutsou), abate del monastero di Vatopedi al Monte Athos, si è unito alla lista dei voltagabbana che per anni hanno sostenuto la Chiesa ortodossa russa e la Chiesa ucraina canonica (dalle quali hanno pure ricevuto un bel po' d'aiuti), e al primo stormir di vento si sono uniti ai loro peggiori nemici e persecutori.

Ci potranno obiettare che anche Saulo di Tarso ha cambiato all'improvviso le sue convinzioni religiose, ma almeno vogliamo far notare che san Paolo passò dalla parte dei persecutori a quella dei perseguitati, e non viceversa.

Vi presentiamo il resoconto di quest'ultimo tradimento, che è certamente meno triste di quello del patriarca Theodoros, perché almeno padre Ephraim ha avuto il buon senso di stare zitto e di non spiegare il suo voltafaccia con giustificazioni ancora peggiori.

 
La Chiesa antiochena ristabilisce la comunione con la Chiesa di Gerusalemme

A volte le disgrazie aiutano a mettere da parte, se non a risolvere completamente, i dissidi tra Chiese sorelle. Il recente bombardamento del monastero di san Porfirio a Gaza, che ospitava un gran numero di rifugiati che avevano perso le loro case, è costato la vita a decine di cristiani e a centinaia dei profughi da loro ospitati. Ricevuta la notizia, il Patriarcato di Antiochia ha deciso di ristabilire la comunione con il Patriarcato di Gerusalemme, interrotta nel 2014 per motivi che avevamo cercato di spiegarvi sul nostro sito.

Pur senza abdicare alle proprie ragioni, la Chiesa antiochena è venuta in soccorso ai suoi fratelli sofferenti, e vi presentiamo in traduzione italiana la notizia relativa. Per chi volesse chiedersi se la crisi ecclesiale ucraina non possa essere risolta allo stesso modo, ricordiamo che nessuno dei due patriarcati del Medio Oriente è stato la causa delle sofferenze dell'altro nella guerra in corso.

 
La proibizione della Chiesa ortodossa ucraina: suicidio su scala nazionale

Una delle mosse più brillanti in una guerra è quella di far sì che il proprio avversario si suicidi, non per un gesto di disperata autodifesa, ma per una demente pretesa di superiorità. Con la votazione della Verkhovna Rada del 19 ottobre, che ha messo teoricamente fuori legge la più grande organizzazione religiosa del paese (anche se in pratica sarà ben difficile che questa deliberazione abbia effetti giuridici concreti), la leadership ucraina ha liquidato la più genuina forza patriottica del proprio paese, trasformandola potenzialmente in un gigantesco nucleo di opposizione interna. Vi presentiamo una breve disamina del gesto di follia ultima di un regime che sarà ricordato tra le più tristi tirannie dei nostri tempi.

 
Tre voci sulla messa al bando della Chiesa ortodossa ucraina

Ascoltiamo i commenti di tre chierici seri e autorevoli sulla recente decisione della Rada suprema di Kiev: il metropolita Onufrij (nella foto) ricorda che nonostante tutti i divieti, la Chiesa ortodossa ucraina resta il luogo dell'amore in quanto Chiesa di Cristo, e continuerà ad amare anche i suoi persecutori (notate l'abisso tra queste parole e le dichiarazioni scalmanate dei nemici della Chiesa), l'arciprete Dimitrij Sidor spiega come certe decisioni possano essere prese solo da persone senza Dio e stigmatizza il silenzio delle altre confessioni religiose del paese, e il metropolita Mark di Berlino annuncia che si sta ripetendo, passo dopo passo, il panorama della persecuzione bolscevica.

 
TorinoStoria pubblica un articolo sulla nostra chiesa

Sul numero 83 (ottobre 2023) della rivista TorinoStoria, a firma del nostro amico Stefano Garzaro, è apparso un articolo sulla nostra parrocchia a pagina 90, per la rubrica "Il cielo sopra Torino", che riporta notizie sui luoghi di culto e i punti di riferimento religiosi della città.

TorinoStoria è una rivista che sosteniamo volentieri per l'immenso aiuto che ci offre nel conoscere e valorizzare la nostra città, spesso troppo modesta nel presentare la sua storia e i suoi tesori.

Fate una visita al sito della rivista, https://torinostoria.com/, e se vi interessa svelare i misteri di una città davvero stupenda, considerate l'idea di abbonarvi (la rivista è disponibile in formato sia cartaceo che digitale).

 
Il sito è di nuovo online!

Dopo circa quindici giorni di blocco dovuto a rischi di presenza di malware, siamo di nuovo online, e chiediamo scusa a tutti i nostri lettori per il disagio causato da questa interruzione (che purtroppo ha preso di sorpresa anche noi).

Siamo pronti a riprendere il nostro compito di informarvi sulla fede e sulla Chiesa ortodossa, e di tenervi aggiornati sulle novità che coinvolgono il mondo dei cristiani ortodossi. Un ringraziamento particolare a tutti quelli che, nelle scorse due settimane, ci hanno fatto sapere quanto è mancato loro il contatto con il nostro sito: siete davvero molti più di quanti immaginassimo noi stessi, e con il passare del tempo studieremo anche percorsi alternativi per tenervi informati.

 
I doppi standard delle ri-ordinazioni degli scismatici al Fanar

Vi presentiamo il dilemma di padre Tarasij Petrunjak, un sacerdote ucraino della metropolia spagnola del Patriarcato di Costantinopoli. Costui, come altri chierici ex filaretisti, aveva lasciato gli scismatici ucraini nel 2004, e come quegli altri, era stato ricevuto come laico (perché così la Chiesa ortodossa fa con gli pseudo-ortodossi che presumono di creare delle contro-chiese) e ri-ordinato prete. Oggi si chiede perché quegli altri stessi ex filaretisti, il cui "sacerdozio", non valeva nulla nel 2004, abbiano potuto miracolosamente essere considerati validi sacerdoti dallo stesso patriarcato che aveva ritenuto nulli i suoi ordini, provenienti dalla stessa fonte. "Se una casa è divisa in se stessa, quella casa non può reggersi" (Mc 3:25), e la casa dell'ecclesiologia fanariota ha ormai perso da tempo le fondamenta.

 
Video del grande pellegrinaggio imperiale (1913), e una nota sui video del sito

Vi presentiamo una raccolta di filmati del pellegrinaggio fatto dalla famiglia imperiale russa nel 1913 in varie città, con accompagnamento di musiche d'epoca tratte da dischi di grammofono e cilindri di cera (nel segmento di Nizhnij Novgorod, dopo il minuto 9, è possibile ascoltare la voce stessa dell'imperatore Nicola II che ringrazia le truppe). Questi piccoli frammenti sono ciò che resta di filmati pre-rivoluzionari sulla famiglia imperiale, in gran parte distrutti dalle autorità sovietiche.

 

Nota sui video presentati nel sito

In seguito alle recenti procedure per proteggere questo sito da connessioni pericolose, è stata disabilitata la funzione di incorporamento (embedding) dei video. Il risultato è stato, purtroppo, che i video e i filmati (alcune centinaia) che in questi anni vi abbiamo presentato attraverso il sito sono diventati per ora inaccessibili. Siamo al lavoro per trasformare gli incorporamenti dei video in semplici rimandi ai video originali (l'intera sezione dei video del sito è già fruibile in tal senso), ma ci vorranno ancora molti giorni (e notti) per completare tutti i collegamenti. Se non riuscite ancora ad accedere a certi video, abbiate pertanto pazienza, e presto tutto tornerà accessibile. Se avete urgenza del rimando a un video particolare, segnalatecelo, e gli daremo la priorità.

 
Iosafat Kuntsevich divide ancora i cristiani

Uniati e scismatici ucraini possono fare finta di essere i migliori degli amici, e andare a braccetto in qualsiasi iniziativa politica: di fronte alle loro figure storiche fondamentali, tuttavia, affiora la loro secolare inimicizia e diffidenza. Iosafat Kuntsevich (nell'immagine), il vescovo ortodosso rinnegato che fu tra i principali (e più crudeli) sostenitori dell'Unia di Brest, dovrebbe divenire un riferimento comune tra gli uniati (che lo amano al punto da considerarlo un "apostolo dell'unità") e gli ortodossi (che anche nella loro versione pataccara dei filaretisti, lo disprezzano come una delle figure più malevole del loro passato). L'inevitabile conflitto che ne è sorto mostra come, anche a dispetto della vernice superficiale dei movimenti politici come l'ucrainismo, le Chiese si qualificano per la loro fede trascendente, e non per motivazioni contingenti.

 
Novità cinematografica: "L'arcipelago santo"

Cliccate sull'immagine per vedere il trailer di un film di alto livello, Svjatoj Arkhipelag ("L'arcipelago santo") sulla vita dei monasteri delle isole Solovetskij, o Solovki. Vi faremo avere a breve una recensione dettagliata di questo recente gioiello cinematografico.

 
Nulla di nuovo sotto il sole della Moldova

Sottoposta alle solite pressioni (ormai ripetute da oltre trent'anni) di passare sotto il Patriarcato di Romania, la Metropolia di Moldova ha annunciato in un recente incontro di vescovi e clero (nella foto) di voler mantenere il suo status attuale. In realtà sappiamo che chi muove le fila di queste pressioni si cura ben poco della Romania (e per nulla della Moldova), ma ha il solo scopo di distruggere la Chiesa russa nella sua dimensione universale, staccata dai nazionalismi e dalle partigianerie politiche. Il nostro plauso agli ortodossi moldavi che si trovano a sopportare questo peso.

 
Un'altra condanna delle persecuzioni agli ortodossi ucraini

La politica anti-ortodossa dello stato ucraino è stata dichiarata inammissibile dal Sinodo (nella foto) della Chiesa ortodossa delle Terre Ceche e della Slovacchia. Vi presentiamo la notizia di questa condanna da parte di un'altra Chiesa locale di quell'Unione Europea che l'Ucraina pretende di nominare suo modello.

 
USA: qualcosa si sveglia a proposito di libertà religiosa in Ucraina

Dopo che le autorità americane hanno prodotto le più patetiche negazioni e scivolate sugli specchi a proposito delle persecuzioni religiose in Ucraina, sembra che il velo di omertà stia iniziando a squarciarsi in più punti:

1) L’Ufficio dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani (OHCHR), dopo aver esaminato 44 casi di procedimenti penali contro chierici della Chiesa ortodossa ucraina, ha identificato in 26 di essi (oltre la metà) gravi iniquità processuali.

2) La Commissione statunitense per la libertà religiosa internazionale (USCIRF) ha inchiodato il Servizio statale di etnopolitica (DESS) di Viktor Elenskij sulle sue violazioni delle leggi sulla libertà religiosa.

3) Il candidato alla presidenza degli USA Vivek Ramaswamy ha fatto strame delle pretese di democrazia dell'Ucraina, sulla base delle sue persecuzioni religiose.

 
10 chiese distrutte in epoca sovietica

Vi presentiamo un elenco di 10 chiese di Mosca che sono state distrutte dopo la rivoluzione bolscevica, e finora non più ricostruite.

 

 
Due messaggi del metropolita Luka di Zaporozh'e

Ringraziamo Stefano per averci tradotto e messo a disposizione due recenti messaggi scritti dal metropolita Luka (Kovalenko, nella foto) di Zaporozh'e e Melitopol', e pubblicati sul suo canale Telegram. Conosciamo personalmente vladyka Luka, e abbiamo parlato molte volte sul nostro sito del suo rigore morale e della sua adesione alla verità: questo rende doppiamente penetrante il suo incoraggiamento ai suoi fratelli perseguitati della Chiesa ortodossa ucraina, e siamo sicuri che anche gli altri cristiani potranno profittare spiritualmente delle sue parole.

 
I giorni più santi nel calendario dell'americanismo

Vi presentiamo un articolo di Walt Garlington che esamina le piccole tradizioni delle feste nazionali americane, confrontandole con il grande tesoro di tradizione delle feste cristiane ortodosse.

 
Il seminario di Kazan' celebra il 300° anniversario

Vi presentiamo la notizia della celebrazione di un tricentenario che forse potrà sembrare poco rilevante a molti nostri ascoltatori, ma che crediamo abbia varie cose da insegnarci:

1) È un'istituzione educativa ortodossa in una regione della Russia in cui i cristiani ortodossi sono la minoranza (appena un terzo della popolazione, di fronte a oltre la metà composta da musulmani sunniti), e dove, nonostante il secolare rispetto interreligioso, i seminaristi sono storicamente istruiti come missionari.

2) La sua vita plurisecolare ha dovuto fare i conti con repressioni che mai si sono viste in altri paesi, e negli ultimi trent'anni ha dovuto rinascere praticamente dalle ceneri.

3) Nonostante sia in una regione secondaria lungo il Volga, attira l'attenzione internazionale degli ortodossi di tutto il mondo: alla celebrazione liturgica hanno partecipato i rappresentanti di cinque altre Chiese ortodosse autocefale, in alcune delle quali si fa fatica a mantenere in vita centri di studi teologici.

 
Recensione: "L'arcipelago santo" (2022)

Come vi abbiamo promesso alcuni giorni fa, vi presentiamo la recensione dettagliata dell'ultimo film di Sergej Debizhev dedicato al monastero di Solovetskij nel Mar Bianco. Questa recensione, opera di un americano che si è trasferito a vivere in Russia, cattura tutto il contrasto tra i valori in ascesa della Russia e quelli traballanti del mondo occidentale.

 
Premi in Occidente per "L'arcipelago santo"

Oggi parliamo ancora de L'arcipelago santo, che ha vinto la nomination per Miglior Film e numerosi altri premi al Great Lakes Christian Film Festival. Nell'intervista al direttore esecutivo del festival si comprende come la cinematografia cristiana sia tutt'altro che schierata con i media mainstream occidentali, e quanto ritenga importante la lezione spirituale della Russia.

 
Un punto di vista cristiano ortodosso sul conflitto israelo-palestinese

In questa settimana si celebreranno i quaranta giorni dalla morte dei fedeli ortodossi di Gaza, che stavano dando rifugio ai loro conterranei sfollati nei locali attorno al loro monastero di san Porfirio.

Anche la Chiesa ortodossa è tra le vittime di questo conflitto, e a molti farebbe piacere conoscere un punto di vista dei cristiani ortodossi su quanto sta accadendo. Tra le molte pagine scritte sul tema, vi proponiamo un saggio scritto da Gail Sheppard, che gestisce assieme al marito George Michalopulos il blog Monomakhos.

Tra le ragioni che ci hanno spinti a dare la parola a Gail, queste sono le principali:

1) è un saggio scritto da una donna, e le donne hanno spesso un punto di vista di maggiore buon senso di fronte al pericolo di perdite di vite umane;

2) è stato scritto nel 2021, quindi è insospettabile di parzialità negli ultimi eventi, anche se (come accade sovente nelle riflessioni dei credenti) offre spunti per capire tali eventi in un modo più profondo; e infine

3) è un contributo dei gestori di un blog che ha saputo affermarsi negli anni come uno spazio di discussione davvero civile, in cui le diversità (a volte acute) di opinioni possono essere espresse senza censure, purché garbate.

 
Un prototipo di chiesa ortodossa giapponese

Dai nostri corrispondenti in Giappone, abbiamo avuto questo vero e proprio capolavoro di video (cliccate sull'immagine qui sotto per avviare il filmato). Si tratta di una raffigurazione ipotetica di una chiesa ortodossa giapponese, vista attraverso un motore tridimensionale che può ricordare i videogiochi 'open world' come Skyrim (o per restare in Giappone, qualche cenno di Ghost of Tsushima).

Il fascino principale del video è il suo perfetto livello di inculturazione, dalle musiche (che si aprono con una variazione di Aghni Parthene su suoni tradizionali giapponesi) agli interni della chiesa, con un impeccabile piano iconografico in stile giapponese (osservate al minuto 6:40 il dipinto di Cristo che cammina sulle acque, e paragonatelo se volete alla celebre Grande onda di Kanagawa, la storica xilografia di Hokusai).

Da esempi come questi possiamo vedere l'universalità e l'estrema adattabilità della fede ortodossa a quanto di meglio ha da offrire ogni cultura del nostro mondo.

 
Festa patronale della parrocchia ortodossa macedone di Neive

Per il secondo anno consecutivo, i nostri fratelli della Chiesa ortodossa macedone ci hanno invitati alla festa parrocchiale dei santi Arcangeli Michele e Gabriele a Neive (CN), con la Liturgia celebrata dal loro metropolita Pimen: nella foto, potete vedere un momento di benedizione dei pani della Slava, ripreso dal nostro amico Vlatko, il fotografo ufficiale della comunità. Grazie di cuore agli ortodossi macedoni, che ci offrono speranza con l'esempio della loro fede e della loro generosità.

 
Russia: Chiesa e Stato invitano a criminalizzare l'incitamento della donna all'aborto

In un accordo tra autorità ecclesiastiche (che non possono tollerare, in alcun modo, l'assassinio di innocenti come un diritto) e autorità statali (che hanno ogni legittimo interesse nella nascita di nuovi cittadini), stiamo osservando in Russia un'inversione di tendenza a livello globale, con progressivi divieti della pratica di persuadere le donne ad abortire.

 
Una visione della cattedrale di Santa Sofia come chiesa moderna

Ben 10 anni fa vi abbiamo presentato un filmato con una ricostruzione tridimensionale della cattedrale di Santa Sofia a Costantinopoli; oggi vi proponiamo il seguente video con una ricostruzione analoga, ma con alcune particolarità specifiche:

Notiamo gli aspetti singolari di questo nuovo video:

1) in 10 anni, la qualità dei simulatori tridimensionali è aumentata notevolmente, e il risultato si vede;

2) la ricostruzione è intervallata da alcuni istanti di raffigurazione dell'edificio com'è oggi, per evidenziare il contrasto; e infine

3) il filmato della ricostruzione mostra Santa Sofia come sarebbe oggi se fosse una chiesa.

Ricordiamo che, proprio per il tentativo di presentare una chiesa contemporanea, non ha molto senso soffermarsi su particolari archeologici (come l'iconostasi, che probabilmente in Santa Sofia non è mai stata installata nella forma che vediamo qui raffigurata) o storico-cultuali (come la presenza di file di sedie, oggi tanto comuni nelle chiese greche, ma che probabilmente ai tempi in cui Santa Sofia era ancora una chiesa, sarebbero state considerate delle aberrazioni).

 
Eterna memoria: padre Michael Oleksa

L'arciprete Michael Oleksa (nella foto), sacerdote missionario in Alaska, si è addormentato nel Signore il 29 novembre ad Anchorage, assistito dal vescovo Alexei e dai suoi confratelli della Chiesa Ortodossa in America.

Sarà importante e meritorio approfondire la vita di questo prete capato-russo sposato con una nativa Yup'ik dell'Alaska, che ha dedicato 35 anni a servire il popolo della moglie e a far conoscere la storia dell'Ortodossia in Alaska e la cultura dei suoi popoli nativi.

Alcuni anni or sono, noi stessi abbiamo avuto l'occasione di metterci in contatto con padre Michael, per favorire gli studi di un ricercatore torinese interessato alla storia delle missioni russe in Alaska. Abbiamo incontrato una persona di grande bontà e calore umano, virtù che hanno confermato appieno la sincera stima di cui godeva nel suo campo missionario e accademico. La sua presenza ci mancherà.

Memory Eternal! Вечная Память! Eterna memoria!

 
Il movimento LGBT riconosciuto come estremista e bandito in Russia

Ci vuole un notevole coraggio a bandire qualcosa che mezzo mondo ritiene come la punta di diamante della libertà e del progresso, e questo può indicare uno stadio ulteriore di quella polarizzazione che stiamo osservando in tutto il pianeta. Vi presentiamo una notizia che sarà senza dubbio distorta come repressiva e dittatoriale, tralasciando il fatto che la società russa condivide in maggioranza una tale soluzione, e che lascia comunque una libertà pressoché totale (dove quel 'pressoché' allude alla tutela dei minorenni) all'esercizio delle deviazioni sessuali. Probabilmente, molte persone che in Occidente conservano ancora una misura di buon senso saranno contente che in qualche luogo del mondo si mantenga ancora un'attitudine sana verso la sessualità.

 
Un antico canto ortodosso irlandese

Vi presentiamo un video con un'antica musica corale irlandese. Anche se chi ha caricato il video in rete non riesce a rintracciarne le fonti, ci sembra una bella testimonianza di ciò che resta dell'antico Occidente ortodosso.

 
Un tributo a padre Michael Oleksa

Il blog Monomakhos ha dedicato alla memoria di padre Michael Oleksa (nella foto) una delle sue pagine di discussione. Vi abbiamo tradotto in italiano uno dei commenti, che a nostro parere centra in pieno l'anima della missione ortodossa, e aiuta a capire come mai l'arciprete da poco defunto fosse così amato dai fedeli ortodossi dell'Alaska.

 
Manifestazioni in sostegno al metropolita Longhin a Bucarest e a Chișinău

Di fronte alle ambasciate ucraine in Romania e Moldova, centinaia di fedeli e chierici hanno manifestato in sostegno del metropolita Longhin (Jar) di Bănceni. Vi presentiamo la notizia delle manifestazioni, alle quali avremmo partecipato noi stessi, se fossimo stati sul luogo. Notate nella fotografia qui accanto, che ritrae un momento della manifestazione in Moldova, la bandiera ucraina appesa alla transenna. A differenza degli idioti che hanno sfilato negli ultimi due anni nelle nostre città sventolando orgogliosamente bandiere ucraine con il giallo in alto, gli abitanti di Chișinău come sia fatta la bandiera ucraina lo sanno perfettamente, e forse l'hanno appesa così sapendo altrettanto bene il significato di una bandiera capovolta: uno stato di estremo pericolo.

 
Ripristinati tutti i video del sito

Finalmente, dopo circa venti giorni di lavoro, possiamo annunciarvi che abbiamo ripristinato tutti i video del sito, che risultavano inaccessibili dopo le revisioni tecniche avvenute all'inizio di novembre. Ora i video funzionano con semplici rimandi anziché con funzione di incorporazione, e chiunque vuole ritornare al sito parrocchiale dopo essere stato rimandato al video, non dovrà fare altro che dare il comando di ritorno alla pagina precedente, per poter tranquillamente riprendere la navigazione.

Anche se è stata una vera e propria fatica, non rimpiangiamo di avere fatto questa revisione: abbiamo potuto vedere che molti rimandi ai video non funzionavano più (in gran parte a causa delle censure russofobe degli ultimi due anni), e in vari casi abbiamo potuto sostituirli con video ancora attivi. Siamo felici se questo sforzo potrà incoraggiare i nostri lettori a vedere (o a rivedere) il sito: grazie a dodici anni di sforzi quotidiani, c'è TANTO a vostra disposizione!

 
Una nuova sezione dei documenti del sito: la cucina di digiuno della Chiesa ortodossa

Apriamo una nuova sezione dei documenti del sito che ci è stata chiesta da molti: una raccolta di dati per imparare a capire e ad apprezzare la cucina ortodossa di digiuno.

Oggi iniziamo la sezione caricando diversi testi introduttivi di teoria e consigli di cucina; seguirà a breve una serie di ricette che ci porteranno a fare un giro gastronomico di diverse culture.

 
Riunione del clero diocesano

l'8 dicembre 2023, presso la parrocchia di santa Tecla a Cinisello Balsamo (nella foto), ha avuto luogo la riunione del nostro clero diocesano, presieduta dal metropolita Nestor (Sirotenko) di Korsun e dal vescovo Ambrozie (Munteanu) di Bogorodsk. Da diversi anni non si teneva questa riunione, e abbiamo avuto la sorpresa di vedere che nel frattempo le parrocchie ortodosse del Patriarcato di Mosca in Italia sono salite a più di 100. Speriamo di potervi dare presto altre informazioni sull'incontro (e sulle prospettive che questo momento ha aperto per noi).

 
Arrivano le ricette per il digiuno ortodosso

Come vi abbiamo promesso, iniziamo a presentarvi nella nostra sezione dedicata alla cucina le ricette utili per i periodi del digiuno ortodosso (ma anche per stare bene in tutto il resto dell'anno!).

Rimanete sintonizzati, e venite di tanto in tanto a visitare la sezione culinaria per vedere le ultime novità che vi offriamo... Quando avremo terminato il nostro ricettario di base ve lo segnaleremo, ma visto che le ricette sono in ordine alfabetico, e che per ora stiamo caricando la lettera C, prima di arrivare allo Żurek polacco avremo ancora tante sorprese gastronomiche con cui stupirvi!

 
I social network nelle parole del patriarca

Negli ultimi anni il patriarca Kirill ha affrontato molte volte con attenzione le questioni dello spazio informatico e dei social network, e riteniamo interessanti alcune sue osservazioni, che vi presentiamo nella sezione "Etica" dei nostri documenti.

 
Come i presidenti si "suicidano" con la repressione contro la Chiesa

Vi presentiamo, in un'analisi di Konstantin Shemljuk, il resoconto di quanta sfortuna politica abbia portato l'ingerenza nelle questioni della Chiesa nella vita e nella carriera di tutti i passati presidenti dell'Ucraina fino dai tempi dell'indipendenza nel 1991.

 
...e se domani ci fosse una guerra con la Turchia?

Quello che vi proponiamo non è un saggio di fantapolitica, ma una minuziosa analisi di Kirill Aleksandrov sui legami tra gli scismatici ucraini e il Patriarcato di Costantinopoli, alla luce dell'ossessione tutta ucraina per le Chiese legate a un "paese nemico". Mentre il paese nemico è stato finora interpretato a senso unico, cosa succederebbe, se in un futuro nemmeno troppo lontano o nemmeno troppo ipotetico il ruolo di nemico fosse ricoperto dalla Turchia? Che fine farebbero le ossequiose scappellate al patriarca Bartolomeo come garante di una Chiesa nazionale ucraina? Scopriamolo assieme nella sezione "Geopolitica ortodossa" dei nostri documenti.

 
Una recente discussione con padre Makarios di Simonopetra

Il vescovo Petru Pruteanu ha avuto un'interessante discussione con lo ieromonaco Makarios (nella foto) del monastero di Simonopetra al Monte Athos. Padre Makarios, di origine francese, è il curatore della versione francese del Sinassario greco, e un esperto di temi liturgici. La discussione, che vi abbiamo tradotto in italiano, tocca i temi del ruolo dei santi e delle loro feste nelle officiature, delle commemorazioni liturgiche, di problemi legati ai digiuni e ai calendari e della tensione tra innovamenti e rispetto della Tradizione.

 
Peresvet e Osljabja (2010)

Vi presentiamo il film di animazione del 2010 (in russo con sottotitoli in inglese), intitolato "Peresvet e Osljabja", dedicato alla memoria dei due santi monaci ex guerrieri che, per benedizione di san Sergio di Radonezh, tornarono a combattere contro i tartari alla battaglia di Kulikovo (8 settembre 1380), donando la loro vita per la libertà della fede cristiana e della terra della Rus'.

 
"Dottore, dottore!" - Antologia umoristica a tema medico

Per un po' di sollievo comico (che non è sconveniente neppure nei giorni di digiuno) arricchiamo la nostra sezione umoristica con una collezione di brevi battute centrata sulla figura del dottore, da cui spesso cerchiamo miracoli quando ci dimentichiamo di Dio. Se ci permettiamo di ironizzare sulle figure dei medici, pertanto, non è per sminuire la loro benemerita professione, ma proprio per ricordarci che ci sono realtà che vanno al di là delle frontiere della medicina.

 
Richiesta di preghiere per il metropolita Longhin

Sta girando in rete l'appello alle preghiere fatto dal monastero di Bănceni per il metropolita Longhin (Jar, nella foto), di nuovo ricoverato in ospedale per una grave condizione cardiaca. È con persone come lui, che non hanno bisogno di fare alcuna rivoluzione per trovare la dignità, che l'Ucraina può sperare nel migliore futuro: Invitiamo tutti quelli che amano questo paese a moltiplicare le preghiere per sua Eminenza.

 
Rito per coloro che ritornano all'Ortodossia celebrato in Moldova

È giunta anche a Chișinău un'iniziativa che abbiamo visto prendere piede a Mosca negli ultimi anni: un rito di riammissione alla Chiesa ortodossa per mezzo della cresima, come la Chiesa ha fatto nei secoli per gli apostati che ritornavano da adesioni ad altre religioni, principalmente l'islam. Ma oggi questo non è un rito a sé, bensì il coronamento di un percorso di catechesi che ricopre tutti quei punti dottrinali o pratici sui quali insiste la propaganda di tanti gruppi eterodossi.

Forse questo percorso diventerà drammaticamente importante per quei cristiani ortodossi che, invece di approfondire la loro fede, vanno dietro alle soluzioni facili proposte nei paesi occidentali.

 
5 anni dal "Concilio d'unificazione": risultati provvisori

Sono ormai passati cinque anni dal disgraziato (in tutti i sensi del termine) evento del "concilio di unificazione" a Kiev, che non ha unificato un bel niente, ma ha portato solo a ulteriori divisioni a catena, dimostrando con i suoi frutti marci quanto era marcio il suo albero. Così come cinque anni fa vi abbiamo tenuti al corrente degli eventi di quella riunione, predicendo che non avrebbero portato a nulla di buono, e così come in questi cinque anni ne abbiamo monitorato con voi tutte le principali conseguenze, riassumiamo oggi tali conseguenze in una nuova analisi di Kirill Aleksandrov.

 
La benedizione delle coppie omosessuali: un altro dono (non richiesto) di papa Francesco alla Chiesa ortodossa

Con la recente Dichiarazione "Fiducia supplicans", emessa dal Dicastero per la Dottrina della Fede e approvata da papa Francesco, giungiamo a una nuova rivoluzione interna del Cattolicesimo romano, che non mancherà di avere ricadute sulla Chiesa ortodossa.

La possibilità di benedire le coppie dello stesso sesso salvaguardando al contempo la dottrina cattolica del matrimonio ci sembra il risultato della più sottile arrampicata sugli specchi: si benedice la coppia, ma non la loro unione, in un atto di equilibrismo gesuitico che il nostro amico George Michalopulos ha splendidamente definito "chiaro come il fango".

Senza pretendere di indovinare gli effetti che questo nuovo atto di cerchiobottismo con la mentalità genderista provocherà all'interno della Chiesa romana, ci permettiamo di prevedere l'ovvio risultato che avrà sulla Chiesa ortodossa, specialmente nelle nostre comunità in paesi a maggioranza cattolica: centinaia di cattolici delusi cominceranno a bussare alle nostre porte, e dovremo sforzarci non solo di essere presenti quando busseranno, ma anche di essere molto chiari (e un po' spietatamente sinceri) di fronte alla loro comprensibilissima delusione. Dovremo ricordare loro che abbiamo ragioni per essere cristiani ortodossi che sono un po' più profonde che non il (pur comprensibile) sentirsi sicuri di fronte a una boutade vaticana contemporanea. Questi nostri doveri sono ancora più importanti nel caso in cui a comunicarci la sua frustrazione dovesse essere un chierico o un/a religioso/a della Chiesa cattolica romana. Tutti sono i benvenuti nella comunione della Chiesa ortodossa, ma occorre un cammino che possa mostrare chiaramente la comprensione e l'accettazione di questa appartenenza.

 
La Chiesa russa lancia 5 progetti di beneficenza in onore della festa di san Nicola

Vi presentiamo una notizia che ci ricorda come la Chiesa russa non sta con le mani in mano nel campo della carità, anche in questi tempi di conflitto.

 
Il convento fondato dall'anziano Zosima (Sokur): un simbolo dell'unità ininterrotta della Rus'

Vi abbiamo tradotto una drammatica ma straordinaria testimonianza della badessa Anna (Morozova), superiora del convento di san Nicola (nella foto), fondato nella diocesi di Donetsk dallo schema-archimandrita Zosima (Sokur). Questo complesso monastico, che comprende un monastero maschile, uno femminile e una casa di riposo per anziani, è dal marzo del 2022 sotto il fuoco costante dell'esercito ucraino, che lo ha ridotto a una serie di rovine, nelle quali nonostante le difficoltà monaci e profughi continuano ad abitare e a pregare. Cosa fa di questo monastero il bersaglio numero uno della furia delle forze armate ucraine, più ancora di ogni obiettivo militare? L'insegnamento spirituale dell'anziano Zosima, che vedeva nell'unità spirituale di russi, ucraini e bielorussi il fondamento della rinascita spirituale dell'Ortodossia. Ecco il vero nemico che i poteri politici di Kiev intendono distruggere, anche se per raggiungere questo traguardo è necessario massacrare a poco a poco centinaia di monaci e monache, anziani in pensione, profughi con bambini, tutti cittadini ucraini non combattenti... o forse davvero combattenti contro i regimi satanici.

 
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