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19/04/2015  Viaggio tra le iconostasi ortodosse in Italia  
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31/08/2012  I nostri iconografi: Ovidiu Boc  
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31/05/2012  La Veglia di Tutta la Notte  
28/05/2012  Pregătirea pentru Taina Cununiei în Biserica Ortodoxă  
08/05/2012  La Divina Liturgia con note di servizio  
29/04/2012  Pregătirea pentru Taina Sfîntului Botez în Biserica Ortodoxă
 
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Sezione 1

Siti ufficiali delle Chiese Ortodosse nel mondo

 
Come confutare una giornata di balle mediatiche su scala nazionale

Ringraziamo Nicolai Lilin per la sua continua attività di confutazione delle bufale che il nostro sistema "informativo" ci presenta sul conflitto in Ucraina. Dopo un giorno di continue accuse sui cattivi russi che avrebbero bombardato l'ospedale pediatrico di Kiev, vediamo come il missile incriminato sia un dono americano al regime ucraino, che usa questi missili come armi contraeree... in modo criminale, perché queste armi non vanno usate in aree urbane, per evitare proprio gli incidenti come quello dell'ospedale. La vicenda (con tanto di montatura mediatica, e purtroppo con vittime umane) è la stessa della cattedrale di Odessa poco meno di un anno fa. Invitiamo quelli che vogliono farsi un'idea obiettiva di quel che succede in Ucraina a iscriversi al canale Telegram di Nicolai.

 
Come proteggersi da un grosso scandalo in arrivo

La Chiesa russa è stata appena fatta oggetto di un'ondata di scandalo mediatico in seguito alle accuse di condotta impropria del metropolita Ilarion (Alfeev) di Budapest con uno dei suoi assistenti, il giovane russo-giapponese Georgij Suzuki (a destra nella foto, accanto al metropolita).

La coincidenza dell'apertura di questo vaso di Pandora (dove, se qualcosa c'è stato, è avvenuto lo scorso gennaio) e delle recenti polemiche attorno all'opera di mediazione di Viktor Orbán tra Mosca e Kiev è un po' troppo sospetta per non lasciar pensare che lo scandalo sia stato ben orchestrato, quanto meno per la sua tempistica. Non ci sembra un caso che a ogni lancio di sterco contro il metropolita russo ce ne sia un altro equivalente contro il premier ungherese.

L'ambito dello scandalo è comunque la sfera religiosa, e in questo caso sembra che non siano stati risparmiati gli sforzi. Una delle prime coperture mediatiche in italiano è dell'outlet internazionale gloria.tv, che tuona un giorno sì e uno pure contro papa Bergoglio, ma che non ha perso l'occasione di accusare anche la gerarchia ortodossa russa in ogni lingua immaginabile.

Che cosa fare quando l'onda di sterco colpirà anche le nostre comunità? Prima di tutto, dobbiamo ricordare che la Chiesa è fondata su Cristo, e non su qualsivoglia dei suoi vescovi. In secondo luogo, possiamo ridimensionare le voci sull'importanza del metropolita Ilarion, che lo presentano da decenni come "il numero due della Chiesa russa", "l'erede di Kirill" o "il prossimo patriarca". Così come Mark Twain ebbe modo di scrivere "Le voci sulla mia morte sono fortemente esagerate", anche le voci sull'importanza del metropolita Ilarion sono state ingigantite da chi negli incontri internazionali vedeva solo lui come rappresentante del Patriarcato di Mosca e lo sentiva parlare in un elegante inglese accademico. In realtà, pur avendo un ruolo di tutto rispetto nella gerarchia della Chiesa russa, il metropolita Ilarion non è mai stato il "vice-patriarca", e a nostra conoscenza, non si è mai presentato come tale. In terzo luogo, dovremo invitare a lasciare che le verità dei fatti legalmente rilevanti siano appurate dalle autorità competenti, e ricordare che se il giornalismo può (anzi, deve) lanciare l'allarme su notizie sospette, non compete al giornalismo emettere le sentenze legali definitive sui fatti.

 
Debolezza e riluttanza di fronte alla persecuzione

In un saggio di Kirill Aleksandrov, vediamo come molte delle caratteristiche delle persecuzioni degli antichi cristiani si applicano piuttosto bene anche all'attuale persecuzione degli ortodossi ucraini, con simili motivazioni che portano alla confessione della fede o all'apostasia.

 
4 motivi per cui il nuovo patriarca di Bulgaria è una vittoria per l'Ortodossia mondiale

Vi presentiamo un saggio dal blog Orthodox Reflections che commenta l'elezione del patriarca Daniil, e le conseguenze positive che questa elezione ha sull'ecumene ortodosso.

 
Una preghiera significativa

Quella che vedete nella foto è una preghiera in ginocchio per la cessazione delle ostilità in Ucraina. Niente di particolare in sé: chi sia stato nella nostra parrocchia da oltre due anni a questa parte ci vede fare la stessa cosa, poco prima delle ectenie per i catecumeni, in una qualsiasi Liturgia domenicale o festiva.

La cosa interessante è piuttosto che queste preghiere sono officiate all'aperto nella regione di Rovno, nell'Ucraina nord-occidentale. Possono essere un segno del fatto che le cose stanno cambiando attorno a questa comunità della Chiesa ortodossa ucraina canonica, perché se gli stessi chierici e fedeli si fossero azzardati a pregare in strada per la pace (anziché per la vittoria del regime ucraino) negli scorsi due anni, sarebbero stati immediatamente presi d'assalto per "azioni anti-patriottiche".

Momenti come questi ci fanno legittimamente sperare che la fine di questo tunnel di persecuzioni sia ormai in vista.

 
Confutazione dell'accusa protestante di "mariolatria"

Una delle cose che uniscono cattolici e ortodossi è l'essere vittime delle accuse di "mariolatria" da parte dei cristiani evangelici. Queste accuse non si limitano alla venerazione della Madre di Dio, e si estendono a tutta una serie di punti tradizionali della fede cristiana. In questo caso è utile l'intervento di un esperto apologeta, e Amir Azarvan ci offre una spiegazione di parte ortodossa su come la venerazione della Madre di Dio sia tanto radicata nella fede apostolica quanto i più tradizionali dogmi cristologici e trinitari.

 
Nuovi martiri del XX secolo: il metropolita Vladimir di Kiev

In un saggio di Kirill Aleksandrov, vi presentiamo la vita del primo martire dell'episcopato russo sotto la persecuzione sovietica, ucciso proprio sotto le mura della Lavra delle Grotte di Kiev negli stessi giorni in cui a Mosca un Concilio si adoperava ad affrontare le sfide dell'epoca.

 
Il Dipartimento di Stato americano vede la persecuzione della Chiesa ortodossa ucraina

Oggi analizziamo una notevole inversione di tendenza rispetto alla passata cecità delle autorità americane sulle ingiustizie contro la Chiesa ortodossa ucraina: forse non è ancora abbastanza per un intero rovesciamento dello sporco gioco politico-religioso che abbiamo visto intensificarsi negli ultimi anni, ma è certamente una mossa nella direzione giusta.

 
Cosa aspetta la Chiesa ortodossa ucraina se Trump diventa presidente

Gli ortodossi ucraini hanno tutti i motivi di essere interessati ai cambiamenti che l'elezione di Donald Trump, data ormai per favorita, potrebbe portare alla loro Chiesa e al loro paese. Vediamo quali sono queste prospettive in un'analisi di Konstantin Shemljuk.

 
Memoria di sant'Atanasio, abate del Monte Athos

Il 5/18 luglio la Chiesa commemora sant'Atanasio del Monte Athos, fondatore della Grande Lavra, assieme ai sei confratelli con i quali morì in un incidente di cantiere poco dopo l'anno 1000. Vi presentiamo un breve schizzo biografico del santo, sul quale peraltro abbondano interessanti racconti aneddotici.

 
La Chiesa romena risponde alle critiche alla canonizzazione dei santi legati al movimento dei legionari

La Chiesa ortodossa romena sta canonizzando 16 martiri e confessori del XX secolo, tra cui alcuni aperti simpatizzanti della Guardia di Ferro. Questo non poteva non suscitare lo sdegno delle organizzazioni ebraiche dedicate alle vittime della Shoah, per cui il Patriarcato di Romania si è trovato a dover rispondere ad accuse ben circostanziate. Vi presentiamo un articolo su questa risposta, lasciando a voi il giudizio sull'applicabilità delle argomentazioni a numerosi casi concreti della storia.

 
Il pericolo del tradizionalismo nella Chiesa

Vi presentiamo un articolo del vescovo Petru (Pruteanu) su un tema che sembrerà strano a chi è abituato a considerare la Chiesa ortodossa come un "bastione di tradizione": in realtà lo è, ma non solo perché si oppone a certe deformazioni (un tratto comune ai "tradizionalismi" di ogni tipo), ma piuttosto perché si sforza di vivere la verità del Verbo di Dio incarnato.

 
Il senatore J.D. Vance: una domanda alla Chiesa ortodossa russa

In una rassegna di quanto gli è successo negli ultimi anni, originato da una decisione della ROCOR in Gran Bretagna di insistere sul ribattesimo dei non ortodossi a totale esclusione della secolare pratica della Chiesa ortodossa russa, l'arciprete Andrew Phillips (nella foto) pone una domanda in relazione alla figura di James Vance, il senatore scelto da Trump nella corsa alla vicepresidenza degli Stati Uniti. Vance, un cattolico filo-russo, sarebbe contento di una Chiesa russa che ritiene che i cristiani cattolici siano non battezzati?

 
Una risposta ortodossa al tema della globalizzazione

Vi presentiamo uno dei rari interventi ortodossi in tema di globalizzazione, che il nostro amico vescovo Petru (Pruteanu) aveva presentato a un congresso internazionale in Moldova diversi anni or sono, ma ancora decisamente di attualità.

 
I 10 fatti principali sulla cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca

Vi abbiamo già presentato nel 2013 una descrizione illustrata a disegni della cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca. Crediamo che dopo 11 anni non sia sbagliato ritornare sui nostri passi con un altro articolo che sottolinea i fatti più importanti legati alla chiesa principale della Russia.

 
Intervista a un'occultista divenuta ortodossa

Dal blog Journey To Orthodoxy di padre John Peck, che raccoglie molte testimonianze di conversione all'Ortodossia, oggi vi presentiamo un'intervista insolita ma molto rivelatrice a Justine Alter, una maga cerimoniale il cui cammino verso Cristo non è iniziato prima, ma dopo il catecumenato e il battesimo ortodosso. Storie come questa ci dovrebbero far riflettere molto attentamente sulle persone che vogliono entrare nella Chiesa più come una ricerca di una via di potere che come un cambiamento di vita interiore.

 
La passione per Esphigmenou: cosa succede sul Monte Athos?

In questi giorni il mondo ortodosso è scosso da notizie minacciose su una possibile azione di forza della polizia greca sul monastero oltranzista di Esphigmenou. "Niente di nuovo sotto il sole": noi vi abbiamo informati di quanto succede attorno a questo monastero fin dal 2013. Tuttavia, l'azione odierna non ha solo a che vedere con una questione interna dell'Ortodossia greca, ma del potenziale uso del Monte Athos come leva geopolitica. In un nuovo articolo di Konstantin Shemljuk, cerchiamo di analizzare questo scenario in dettaglio.

 
Due testimonianze di storia della fede ortodossa

Da Sergiev Posad e da Sebastopoli, arrivano due notizie molto significative che valorizzano la storia dell'Ortodossia russa:

1) Il Santo Sinodo della Chiesa russa ha deciso di istituire la festa della recente traslazione dell'icona della Trinità di Rubljov alla Lavra della Trinità e di san Sergio. La festa, che sarà celebrata per la prima volta il 9/22 giugno 2025, fissa nella memoria della Chiesa il ritorno alla vita di fede di quanto è stato sottratto dalla rivoluzione bolscevica.

2) Sul sito dell'antica Chersoneso (Korsun) in Crimea, luogo del battesimo di san Vladimir e della nascita della Chiesa russa, il 30 luglio aprirà un complesso ecclesiastico-museale in grado di accogliere gratuitamente 50.000 visitatori al giorno, e di cambiare per sempre il fulcro dell'attrazione di Sebastopoli nel mondo. Questo parco storico-archeologico corona 200 anni di scavi che hanno portato alla luce quasi 7 milioni di artifatti.

 
Come salvarono le reliquie di san Sergio di Radonezh

Vi presentiamo il resoconto di una storia avventurosa che ha avuto come protagonista principale le reliquie di uno dei santi più amati della Russia. Scoprirete come un gruppo di coraggiosi fedeli (che comprendeva laici, monaci, preti, vescovi e perfino patriarchi) ha sfidato le regole e le censure del regime comunista per salvare il capo di san Sergio di Radonezh dalle profanazioni.

 
Monomakhos ritorna online

Dopo un'assenza di alcuni mesi (da prima della Pasqua del 2024), i nostri amici George e Gail Michalopulos hanno rilanciato il loro blog, che per tanti anni ci ha aiutato a capire aspetti meno noti del mondo ortodosso, fornendo soprattutto un importante monitoraggio delle malefatte compiute dai vescovi. Nonostante l'idea di "qualcuno che combatte da solo" (che è il significato del termine greco monomakhos), George e Gail sono al centro di una numerosa e determinata rete di cristiani ortodossi che non sono disposti a svendere la loro fede al potere secolare di turno. Siamo anche noi al loro fianco in questa lotta.

 
La polizia greca sta pianificando di attaccare anche i monasteri russi e stranieri sull'Athos?

Vi presentiamo le considerazioni di Nick Stamatakis, il redattore di Helleniscope, sulle motivazioni per cui proprio ora sentiamo di nuovo parlare come di una "nuova emergenza" del conflitto relativo al monastero di Esphigmenou, un problema che in realtà si sta trascinando sul monte Athos da quasi mezzo secolo.

 
Sviluppi del caso del metropolita Ilarion

Come vi avevamo preannunciato tre settimane or sono, non accenna a fermarsi la polemica attorno al metropolita Ilarion (Alfeev), che il Santo Sinodo della Chiesa ortodossa russa ha sospeso il 25 luglio dal suo incarico di metropolita di Budapest e Ungheria, nonché dai suoi altri incarichi ecclesiastici istituzionali, in attesa dei risultati di un'indagine, in seguito alle accuse di molestie da parte del suo assistente Georgij Suzuki. Mentre invitiamo i nostri lettori a seguire il caso formandosi una propria opinione informata, riteniamo utile puntualizzare alcuni aspetti:

- La sospensione temporanea dagli incarichi non è una condanna, ma una misura di cautela per la durata del periodo delle indagini sul caso (non solo quelle di polizia: anche la Chiesa ha aperto un'indagine interna). Ricordiamo come nella Chiesa russa non vige la politica di nascondere gli scandali: i tribunali ecclesiastici e le commissioni d'indagine sui casi di scandali funzionano attivamente. Un'altra possibile ragione della sospensione è il fatto che il metropolita Ilarion non si è nascosto dietro una cortina di silenzio, e ha rilasciato attivamente commenti ai media (cosa che potrebbe anche indicare che non ha nulla da nascondere). In tal caso, tali commenti non coinvolgono più la Chiesa e le sue amministrazioni, ma sono fatti a titolo personale.

- La diocesi di Budapest e dell'Ungheria non è ampia, ma sembra compatta nella difesa del suo vescovo. Il 10 luglio, i 15 sacerdoti, arcipreti e diaconi che compongono il clero della diocesi ungherese hanno firmato una lettera aperta a sostegno del metropolita, elogiandone la "purezza di vita e l'alto carattere morale" e sollecitando la comunità ortodossa ungherese e il pubblico più ampio a ignorare le accuse di Suzuki. Secondo l'arciprete Nikolaj Kim, portavoce della diocesi di Budapest e dell'Ungheria, "Le accuse di abusi sessuali mosse da Suzuki sono così incoerenti e poco convincenti che è difficile crederci", soprattutto dopo un'attesa di ben sei mesi da quando Suzuki aveva lasciato l'Ungheria.

- Gli analisti politici non hanno praticamente alcun dubbio che lo scandalo sia stato orchestrato ad arte: Suzuki ha lasciato l'Ungheria a gennaio, e le sue accuse sono state pubblicate a luglio, proprio nel preciso momento in cui Viktor Orbán visitava la Russia suscitando il risentimento di tutto il mondo atlantista. Va inoltre ricordato che il discredito di una figura importante del Patriarcato di Mosca (soprattutto di una figura che godeva finora di una buona reputazione e che non era soggetta ad alcun tipo di sanzioni internazionali) è una manna dal cielo per i servizi segreti del blocco atlantista.

- Una questione separata dalle accuse di molestie è l'opulenza dello stile di vita del metropolita Ilarion. Sembra che Suzuki, forse più per demolire la reputazione del metropolita che non per sostenere le accuse di un suo comportamento inidoneo, si sia dato da fare presentare Ilarion come un ipocrita che dietro l'apparenza monastica fa una vita da gaudente. Ora, chi è veramente addentro alle vite dei vescovi di alto profilo diplomatico (e quella del metropolita Ilarion ricade indubbiamente in questo campo) sa che lo stile di vita di questi vescovi è quasi per necessità equiparato a quello degli ambasciatori: per quanto abbiano fatto il voto monastico di povertà, non è facile per loro vivere uno stile di vita modesto. Inoltre, il metropolita Ilarion gode anche di una notevole rendita personale (derivante dai diritti d'autore sui numerosi libri da lui scritti), che resta in ogni caso a sua disposizione.

- Se lo scopo principale di tutta questa buriana mediatico-giudiziaria è (come sembra verosimile) quello di screditare nei media la Chiesa ortodossa russa (e per prendere i proverbiali due piccioni con una sola fava, anche l'Ungheria di Orbán), è probabile che la storia si sgonfi entro pochi mesi, tanto il danno che si doveva fare è già stato fatto.

 
Perché dobbiamo celebrare funzioni religiose nelle chiese in rovina?

La chiesa dei santi Pietro e Paolo a Edelevo (nella foto) è uno dei tanti luoghi di culto dissacrati e lasciati in rovina in Russia. Non essendo stata completamente distrutta, ora vede celebrazioni saltuarie del metropolita Longin (Korchagin) di Simbirsk, insieme a chierici e fedeli che non vogliono che questo luogo sia dimenticato. Ascoltiamo nelle parole del metropolita le ragioni per non perdere queste testimonianze di fede.

 
Blasfemia alle Olimpiadi: come dovrebbero rispondere i cristiani ortodossi?

Tutto il mondo dei credenti sta reagendo al baccanale blasfemo con cui un potere sfacciatamente anticristiano ha fatto iniziare le Olimpiadi di Parigi. Da parte ortodossa può sembrare che le reazioni siano meno immediate e acute, ma non mancano affatto: vi presentiamo un articolo dell'Unione dei giornalisti ortodossi che offre linee guida sul comportamento dei cristiani ortodossi (ma anche di molti altri credenti) di fronte a questo abominio.

 
La Trinità di Rubljov ritorna al suo posto legittimo

Dopo più di un secolo di assenza, l'icona della Trinità di Rubljov è stata riportata al suo posto storico sull'iconostasi della cattedrale della Trinità, nella Lavra della Trinità e di san Sergio fuori Mosca.

Inizialmente l'icona era posta davanti all'iconostasi su un grande supporto, ma ora è stata collocata sull'iconostasi stessa, in una teca appositamente preparata e climatizzata per preservare il suo stato attuale.

Ci fa piacere, come torinesi, sapere che i team di conservazione di queste importanti icone possono valersi dell'esperienza maturata con la conservazione in teca della Sindone di Torino, che è oggetto di attenzione di molti uomini di scienza e di fede della Russia.

 
Tre lezioni spirituali dalla Convention Nazionale Repubblicana

Vi presentiamo alcune riflessioni su un recente evento politico americano che ha lasciato lezioni importanti per i cristiani ortodossi, tra cui una evidente distinzione tra venerazione e adorazione, che servirà nei decenni futuri come straordinario strumento apologetico ortodosso verso il mondo evangelico.

 
Esarcato del Fanar in Ucraina: cosa c'è dietro la messa al bando della Chiesa ortodossa ucraina

Così come si sta disfacendo la popolarità della giunta di Zelenskij, anche la credibilità dell'anti-Chiesa di Dumenko è al suo minimo. Tuttavia, non bisogna abbassare la guardia pensando che il Fanar non continui a interferire negli affari degli ortodossi ucraini, preparando nuove trame. Una di queste trame è l'oggetto di un nuovo editoriale dell'Unione dei giornalisti ortodossi, che ha avuto conferme di un piano di estensione dell'Esarcato di Costantinopoli in Ucraina, accoppiato alla sempre minacciata messa al bando della Chiesa ortodossa ucraina

 
Visita dello ieromonaco Iriney a Torino

Siamo stati molto onorati della visita del nostro confratello, lo ieromonaco Iriney (Pikovskiy), a Torino. Padre Iriney ci conosce e ci fa visita da oltre un decennio, ed è un prezioso tramite tra la nostra parrocchia e la fratellanza del monastero Sretenskij di Mosca.

Ci auguriamo di rivedere presto padre Iriney a Torino (se non prima, questo desiderio potrà realizzarsi in occasione dell'ostensione della Sindone prevista per il 2025).

 
Tre gallerie fotografiche dal nuovo complesso museale della Crimea

Vi presentiamo tre momenti di foto-reportage dal complesso museale-ecclesiastico inaugurato presso Sebastopoli il 30 luglio: il primo ritrae la consacrazione delle chiese del complesso, il secondo ci offre una visione notturna dell'insieme, e il terzo ci porta all'interno di uno dei tre musei, quello dedicato alla storia della Crimea e della Novorossija.

 
Interruzioni di rete (ma non di lavoro)
La grandinata di ieri su Torino ci ha disabilitato la connessione a Internet, ma non ci blocca dal nostro compito di informarvi sulla Chiesa e sulla fede ortodossa. Oggi saremo a Moiola (CN), nella valle della Stura di Demonte, per celebrare la festa patronale dell'eremo di santa Maria Maddalena, che dipende dal patriarcato ortodosso di Antiochia. Nei giorni seguenti potremo avere ancora qualche difficoltà di connessione, ma rimaniamo attivi per voi!
 
Premiare i bugiardi: una "chiesa" fondata sull'inganno
Vi presentiamo una riflessione dell'Unione dei giornalisti ortodossi sulla recente premiazione della "giornalista" Sonja Koshkina, un'autoproclamata calunniatrice dell'episcopato ortodosso condannata dai tribunali ucraini, e (forse proprio per questo) onorata dalla struttura di Dumenko. Nell'articolo apprendiamo anche la portata delle menzogne nell'anti-Chiesa fomentata dal Fanar in Ucraina.
 
Festa dell'eremo di santa Maria Maddalena

L'8 agosto 2024, in occasione della festa patronale, l'eremo di santa Maria Maddalena (unica comunità in Italia del patriarcato ortodosso di Antiochia) ha invitato chierici e parrocchiani delle nostre chiese di Genova, Milano e Torino per una Liturgia, un pranzo festivo e una visita alle sedi dell’eremo a Moiola e a Fedio, nella valle della Stura di Demonte presso Cuneo. I nostri ringraziamenti per la squisita ospitalità a madre Scolastica, alle sorelle e agli amici dell'eremo.

 
La "Chiesa ortodossa ucraina del Patriarcato di Costantinopoli": quali saranno le conseguenze del nuovo progetto?

Vi presentiamo un saggio di Kirill Aleksandrov sulle prospettive che si aprirebbero se il Fanar decidesse di aprire una propria giurisdizione diretta su tutta l'Ucraina (o su quel che ne rimane) chiudendo il tragico fallimento della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina", ma aprendo al tempo stesso una nuova serie di divisioni e di opposizioni.

 
Come muoiono i preti?

Vi presentiamo un interessante racconto di un membro di un team di pronto soccorso che si è trovato ad assistere un prete anziano nei suoi ultimi minuti di vita. Dalla particolarità dell'atteggiamento del morente possiamo trarre alcune lezioni importanti per il nostro stesso rapporto con la vita e con la fede.

 
Konstantin Bondarenko nomina i principali persecutori dell'Ortodossia in Ucraina
L'analista politico e storico Konstantin Bondarenko (nella foto) ha nominato sul suo canale Telegram i tre principali oppositori della Chiesa ortodossa ucraina: la triade Elenskij-Zelenskij-Vselenskij. In questo gioco di parole, intraducibile in italiano, il primo dei tre è "l'esperto di religioni" Viktor Elenskij, il secondo è il presidente ucraino, il terzo è il patriarca Bartolomeo ("Vselenskij" è la versione slava di "Ecumenico"). I tre, secondo Bondarenko, sono le principali menti e attuatori della legge anti-ecclesiastica volta a mettere al bando la Chiesa ortodossa ucraina. Secondo Bondarenko, come risultato di questa persecuzione, "Zelenskij stesso sarà in ultima analisi il principale perdente", mentre in caso di messa al bando della Chiesa ortodossa ucraina, la disobbedienza civile sarà l'unica opzione rimasta ai fedeli.
 
Tradotto in swahili il ciclo completo delle officiature ortodosse
 
Alcuni mesi fa vi abbiamo presentato l'intervista all'archimandrita Zacharias (Mulingwa, al centro nella foto), che dalla Tanzania è passato a studiare all'Accademia teologica di San Pietroburgo. Ora padre Zacharias, con la benedizione dell'esarca patriarcale d'Africa, il metropolita Konstantin di Zarajsk, ha tradotto i servizi quotidiani in swahili, e li ha pubblicati sotto forma di libri a Kursk.
 
Durante le vacanze estive, padre Zacharias ha visitato la Tanzania e ha consegnato copie dei libri di servizio: per la prima volta, chierici e parrocchiani delle parrocchie dell'Esarcato patriarcale in Tanzania hanno l'opportunità di svolgere il ciclo quotidiano dei servizi ortodossi nella loro principale lingua madre.
 
Le condizioni di detenzione del metropolita Arsenij si avvicinano alla tortura

Il processo al metropolita Arsenij (Jakovenko), abate della Lavra di Svjatogorsk, può essere definito una farsa per la natura delle accuse, ma non c'è nulla di ridicolo sulle condizioni di detenzione dell'imputato, costretto a 16 ore al giorno di spostamenti carcerari, con meno di 4 ore di sonno in due giorni di processo. Questo trattamento, per di più su un imputato anziano, è considerato tortura in qualsiasi paese civile del mondo.

 
In memoriam: Paolo Ricca

A Roma, nella notte tra il 13 e il 14 agosto 2024 si è addormentato nel Signore il pastore Paolo Ricca (nella foto), teologo valdese, docente di storia della Chiesa e figura di spicco nel dialogo ecumenico in Italia. Abbiamo incontrato più volte Paolo Ricca, con il quale il nostro dialogo non è sempre stato liscio come l'olio (le nostre idee di ospitalità liturgica e di accesso alla comunione erano apertamente antitetiche), ma è sempre stato caratterizzato dalla sua impeccabile cortesia e umanità. Il suo esempio ci mancherà.

Che il Signore gli conceda la pace e una gloriosa risurrezione!

 
Nel caso ve lo chiediate, la risposta è "No"

Nella riflessione di George Michalopulos sulla situazione dell'Ortodossia negli Stati Uniti, che oggi vi abbiamo tradotto in italiano, la risposta a cui accenna il titolo è quella alla domanda: "La dirigenza dell'arcidiocesi greca d'America imparerà mai a smetterla di essere così imbarazzante?" L'amara risposta negativa viene dalla costatazione che la gerarchia greca d'America è interamente assorbita dalla convenienza politica, a detrimento dei propri fedeli... e della propria stessa fede.

 
Chiusa ancora un'altra chiesa nel paese in cui "non ci sono chiese chiuse"

Il 13 agosto 2024, una delegazione di funzionari ucraini e rappresentanti della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina", in visita al Fanar, ha informato il patriarca Bartolomeo che in Ucraina non ci sono chiese chiuse. Per coronare questa colossale ipocrisia, lo stesso 13 agosto sono stati messi i sigilli di chiusura a un'altra chiesa, quella della Fonte di Vita nella Lavra inferiore di Kiev, uno degli ultimi due luoghi di culto che restavano a disposizione della Chiesa ortodossa ucraina in tutta la Lavra.

 
Sulla falsa unità: Lettera aperta del metropolita Luka

Dopo il recente appello del capo della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" Epifanij Dumenko a unificare la sua struttura con la Chiesa ortodossa canonica, il metropolita Luka (Kovalenko, nella foto) di Zaporozh'e ha espresso l'opinione dei fedeli in un discorso che vi presentiamo in traduzione italiana.

 

 
La via verso lo scisma - Parte 2: Le false unioni ecumeniche

Dopo avere analizzato l'ordinazione di una donna diacono "ortodossa" come primo passo della corrente via verso lo scisma, vediamo nella seconda parte del saggio sui pericoli dell'Ortodossia contemporanea un nuovo pericolo: la corsa alle unioni ecumeniche prive di qualsiasi serio confronto sulla verità.

 
Vladyka Onufrij è da 10 anni metropolita di Kiev

Mentre facciamo a tutti i nostri più cari auguri per la festa della Trasfigurazione, abbiamo anche altre due belle novità da condividere:

1) Stiamo riprendendo le funzionalità del sito. Forse non è una gran cosa, ma sarà gradita a tanti nostri lettori. Andatevi a rivedere le ultime due settimane di novità e di documenti, dove abbiamo potuto offrire alcune integrazioni di un certo interesse.

2) Il mondo ortodosso sta letteralmente inondando di auguri il metropolita Onufrij per il decimo anniversario della sua intronizzazione a metropolita di Kiev, dieci anni passati in uno stato continuo di persecuzione. Ci commuove il suo ringraziamento a tutti i fedeli che lo hanno sostenuto in questi anni difficili, e ci uniamo in preghiera al suo augurio: "Il Signore ci dia coraggio e forza per il futuro, affinché la nostra forza non sia nelle armi o nel denaro, ma in Dio".

 
Aiuti dalla Chiesa russa ai civili della regione di Kursk

Eccovi una notizia che non vedrete riportare dai media italiani: la Chiesa ortodossa russa, con benedizione del patriarca Kirill, ha avviato una raccolta di fondi per gli sfollati interni e i civili feriti della regione di Kursk.

 
I rapporti tra il Fanar e la "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" sull'orlo del collasso

Con la recente approvazione, il 20 agosto, dell'infame legge 8371 che dovrebbe mettere al bando, nello spazio di 9 mesi, la Chiesa ortodossa canonica del paese, potrebbe sembrare che il Patriarcato di Costantinopoli e gli scismatici ucraini abbiano ora campo libero per un'azione comune, e invece sembra avvenire l'esatto contrario: in un editoriale dell'Unione dei giornalisti ortodossi si esaminano tutte le tensioni che dividono il Fanar dalla sua creatura "autocefala" in Ucraina.

 
La messa al bando della Chiesa ortodossa ucraina da due prospettive differenti

Di fronte a una delle leggi-porcata più colossali che si possano vedere in una vita intera, è difficile capirne gli effetti. Iniziamo a studiare le conseguenze della legge 8371 dal punto di vista delle sue vittime: il saggio di Vasilij Mozhevelnyj che spiega le conseguenze politiche, materiali e sacre di questo atto suicida, e il saggio di George Michalopulos su ciò che hanno da pagare ora quelli che restano fedeli a Cristo e alla sua Chiesa, e su ciò che avranno da pagare in seguito quelli che si macchiano del sangue di cristiani innocenti.

 
Il miglior consiglio dietetico: una preghiera prima e dopo i pasti

A coronamento della nostra sezione sulla cucina da digiuno ortodossa, vi presentiamo una spiegazione delle preghiere a tavola nella tradizione cristiana ortodossa. Ci teniamo a mangiar bene e a farvi mangiar bene, ma è sempre importante tenere a mente le dimensioni e le motivazioni più profonde del nostro nutrimento.

 
Il Patriarcato di Mosca risponde alla legge anti-ecclesiale in Ucraina

Una cosa che neanche il più virulento anti-russo potrà negare, è che a Mosca sanno bene cosa sia una persecuzione contro la Chiesa. Perciò, di fronte alla colossale porcata della legge 8371 del regime ucraino, la Chiesa russa ha molto da dire. Eccovi due documenti: il primo è la reazione alla vera e propria codardia del Consiglio pan-ucraino delle Chiese e delle organizzazioni religiose, che si è piegato a condannare in una diretta con Zelenskij la Chiesa ortodossa ucraina, che è membro del Consiglio e non aveva neppure voce in una riunione di un organo che dovrebbe agire per "consenso" dei suoi membri. Il secondo documento viene dal Santo Sinodo del Patriarcato di Mosca, che non ha paura di affermare nella sua dichiarazione ufficiale che oggi l'Ucraina sta superando l'Unione Sovietica in termini di persecuzione religiosa.

 
Il progetto della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" e l'Unione di Brest

Vi presentiamo una comparazione storica tra il periodo della nascita dell'uniatismo e l'Ucraina contemporanea: i parallelismi sono impressionanti, a partire dalla vittima principale, la Chiesa ortodossa. Così come l'Unia del 1596 ha ancora oggi in Ucraina effetti negativi e divisivi, possiamo solo immaginare quanto a lungo dureranno i danni causati oggi da un regime imprudente e indifferente al futuro del proprio popolo.

 
La Chiesa ortodossa ucraina risponde sullo status che Poroshenko aveva nella Chiesa

Vi presentiamo la risposta della Chiesa ortodossa ucraina all'inchiesta di un avvocato sul ruolo di Petro Poroshenko nella Chiesa. L'inchiesta comprende la foto che vedete qui a fianco, nella quale l'ex presidente ucraino appare nelle vesti di un accolito della Chiesa ucraina canonica. Anche se l'immagine aiuta a sottolineare l'ipocrisia di Poroshenko e la sua tendenza a cambiare alleati a seconda della convenienza politica, dobbiamo ricordare che la foto è piuttosto datata. Noi l'abbiamo presente sin dal 2014, e il suo uso in questi giorni non ci sembra affatto una novità.

 
7 peccati capitali, ovvero quante passioni possono davvero distruggerci

Anche se in questi giorni siamo letteralmente travolti da notizie di una certa rilevanza per la vita della Chiesa, non ci dimentichiamo che il periodo del digiuno ci chiama soprattutto a una consapevolezza di noi stessi e a uno sforzo di padronanza della nostra natura. Può essere utile tornare a osservare i sette peccati capitali in una breve rassegna corredata da commenti patristici.

 
Chiusa la prima parrocchia di lingua romena in Ucraina

Sull'onda della legge anti-ecclesiale approvata in Ucraina il 20 agosto, e delle difficoltà della sua applicazione pratica, una delle prime vittime del nuovo corso totalitario è una imprevedibile comunità di lingua romena in Bucovina. Mentre vi presentiamo la cronaca di questo triste evento, ricordiamo come nessuno può essere al sicuro dalle conseguenze delle persecuzioni: in particolare, chi si tira indietro dicendo "non mi curo dei problemi tra russi e ucraini, perché sono romeno" (o greco, o italiano, o quel che si voglia), potrebbe essere il primo a pagare il prezzo del conflitto.

 
"Tutto il mondo è un palcoscenico…"

Agli inizi di agosto vi abbiamo fornito una risposta cristiana ortodossa alla blasfemia delle Olimpiadi parigine. Ora che il mese volge al termine, vi preghiamo di dare attenzione anche all'analisi di padre Sergej Sveshnikov, che osserva come il milieu ateo francese abbia sostanzialmente trasformato l'adorazione di Dio in un altro genere di culto, e come il posto di Dio non possa rimanere vuoto nell'animo umano.

 
La Regola di preghiera alla santissima Madre di Dio: quando e come leggerla?

Il giorno di festa della Dormizione si è concluso, ma questo non deve farci dimenticare le preghiere alla santa Madre di Dio. Vi presentiamo un'introduzione a una delle più popolari regole di preghiera, molto simile al Rosario cattolico, ma con caratteristiche perfettamente ortodosse, studiate e raccomandate da famosi santi e padri spirituali.

 
Legge 8371: reazioni dal mondo

In poco più di una settimana, da ogni parte del mondo sono arrivate reazioni all'infame legge anti-ecclesiale approvata dal parlamento ucraino. Poiché sarebbe troppo gravoso per noi fare una trattazione dettagliata di ogni istanza, vi presentiamo almeno l'elenco dei principali casi di reazione:

- L'arcivescovo Theodosios (Hanna) del Patriarcato di Gerusalemme pubblica un appello con una richiesta di "azioni rapide e concrete volte a fermare la persecuzione della Chiesa ortodossa ucraina".

- Il patriarca Daniil (Nikolov) della Chiesa ortodossa bulgara esprime il suo sostegno alla Chiesa ortodossa ucraina in un incontro con Kenneth Merten, ambasciatore degli Stati Uniti in Bulgaria.

- Durante il processo ai rappresentanti dell'Unione dei giornalisti ortodossi, gli imputati arrivano in aula indossando magliette con la citazione del senatore statunitense J.D. Vance pronunciate dall'aula del Congresso degli Stati Uniti: "E l'attacco alle comunità cristiane tradizionali in Ucraina?".

- Marco Travaglio scrive su Il Fatto Quotidiano l'editoriale "Che bella democrazia", nel quale, pur con qualche imprecisione sulla situazione ecclesiale ucraina, stigmatizza l'attitudine da calabrache della stampa italiana e occidentale verso il regime ucraino.

- L'Ufficio dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani (OHCHR) mette sotto analisi le disposizioni della Legge 8371.

- Il vescovo Theodosius (Ivashchenko) di Seattle pubblica sul sito del Sinodo della ROCOR una dichiarazione di condanna della legge 8371 come atto di illegalità e violazione delle leggi costituzionali globali.

- Il catholicos Karekin II (Nersessian) della Chiesa apostolica armena esorta le autorità ucraine a mettere fine alla persecuzione della Chiesa ortodossa ucraina.

- Il patriarca Porfirije (Perić) della Chiesa ortodossa serba invia una lettera di sostegno al metropolita Onufrij di Kiev, in cui esprime la speranza che le autorità ucraine "si allontanino dalla loro follia" e denuncia la legge 8371 come "una nuova forma di totalitarismo".

- In una lettera al metropolita Viktor (Kotsaba) di Khmelnitskij, il patriarca Daniil (Nikolov) della Chiesa ortodossa bulgara reitera il suo sostegno alla Chiesa ortodossa ucraina perseguitata.

- Il patriarca Giovanni X (Yazigi) di Antiochia e di tutto l'Oriente invia una lettera di sostegno al metropolita Onufrij e alla Chiesa ortodossa ucraina, dove la legge 8371 è definita una "punizione collettiva inflitta a milioni di credenti il ​​cui unico 'peccato' è quello di rimanere fedeli alla fede ortodossa ricevuta dai santi secondo la successione apostolica", e dove rinnova la richiesta di un Concilio per cercare una soluzione completa alla questione ecclesiale ucraina.

- Il patriarca Kirill (Gundjaev) di Mosca e di tutta la Rus' invia un messaggio ai primati delle Chiese ortodosse locali, ai leader religiosi e ai rappresentanti di organizzazioni internazionali, con allegata la Dichiarazione del Santo Sinodo della Chiesa ortodossa russa, datata 22 agosto, che condanna la legge 8371 e delinea la posizione ufficiale della Chiesa ortodossa russa in merito alla situazione.

- Dopo la preghiera dell'Angelus di domenica 25 agosto, papa Francesco (Bergoglio) esprime preoccupazione per l'adozione della legge 8371, ribadendo "le chiese non si toccano" (si veda questo video al minuto 9:15).

- Il Consiglio ecumenico delle Chiese (WCC) esprime profonda preoccupazione per il potenziale di "punizione collettiva ingiustificata di un'intera comunità religiosa e di violazione dei principi di libertà di religione o credo".

- Negli USA, la co-presidente della Young Republican National Federation, Catherine Whiteford, chiede in un suo discorso di proteggere gli ucraini ortodossi dalla persecuzione delle autorità, e di rilasciare credenti e giornalisti imprigionati per le loro opinioni.

- In momenti di celebrazione, il patriarca Daniil (Nikolov) della Chiesa ortodossa bulgara conferma l'opposizione di 11 su 15 delle Chiese ortodosse locali all'anti-chiesa di Dumenko, ed esorta alla preghiera per la preservazione della Chiesa ortodossa ucraina canonica.

- Il settimanale polacco Do Rzeczy definisce la legge 8371 uno sbaglio morale e politico.

- La Chiesa ortodossa albanese, in una sua dichiarazione ufficiale, condanna la legge 8371 come ingiusta e ribadisce il suo sostegno alla Chiesa ortodossa ucraina perseguitata.

- Nel Regno Unito, The Times pubblica una lettera del metropolita Feodosij (Snigirjov) di Cherkassy, dal titolo "La persecuzione ella nostra Chiesa porta vergogna all'Ucraina".

- A Sofia si tiene una conferenza internazionale in difesa della Chiesa ortodossa ucraina, con rappresentanti delle Chiese bulgara, serba, ucraina e di Gerusalemme.

 
La Cappella delle Reliquie della Basilica di Maria Ausiliatrice a Torino

Per diversi anni abbiamo fornito ai visitatori della nostra chiesa a Torino un foglietto illustrativo su una delle più interessanti destinazioni di pellegrinaggio nella città: una raccolta di ben 14.000 reliquie, un vero tesoro per i cristiani ortodossi e forse la più ricca collezione di reliquie in Italia al di fuori di Roma. Per gli interessati a questo luogo da visitare, eccovi l'articolo in italiano e in russo.

 
Due motivi per cui gli evangelici rifiutano la Sindone di Torino

Vi presentiamo un articolo da Orthodox Reflections, con interessanti spiegazioni teologiche sul perché gli evangelici sono così radicalmente contrari alla Sindone di Torino: una sua autenticità, spiega l'autore del saggio, minerebbe alla base la loro fede.

 
Il metropolita Luka enumera le scelte che si aprono davanti agli ortodossi ucraini

Con la sua abituale chiarezza, il metropolita Luka (Kovalenko, nella foto) di Zaporozh'e ha spiegato, nell'assemblea diocesana del 23 agosto, quali sono le scelte che si aprono nel futuro degli ortodossi ucraini dopo la nuova legge anti-ecclesiale. Unirsi a Costantinopoli o agli scismatici sarebbe l'equivalente di un tradimento, ma anche passare sotto la protezione di Chiese "terze" o proclamare unilateralmente l'autocefalia sarebbe una violazione dei canoni (e inoltre, non servirebbe a niente di fronte alle pressioni del regime). L'unica alternativa seria è mantenere la fedeltà all'ordine canonico, anche di fronte a nuove persecuzioni.

 
L'onestà come strumento di salvezza

Vi presentiamo una riflessione sul valore dell'onestà in un cammino spirituale, che può spiegare perché molta predicazione cristiana sembra fallire, e perché quelli che sanno trattare se stessi con onestà diventano pericolosi (e a rischio di persecuzioni) nell'ambiente in cui vivono.

 
Come i rappresentanti del Vaticano in Ucraina minano l'autorità del papa

Vi presentiamo un approfondimento che aiuta a capire come le autorità cattoliche in Ucraina siano più o meno in completa rotta con la Sede romana, e come la loro direzione (sempre che sia davvero la loro, e non un'imposizione del regime, di cui si mostrano comunque zelanti seguaci) sia completamente opposta a quella indicata (con buon senso evangelico) da papa Francesco.

 
Alcuni pericoli per i convertiti all'Ortodossia

Lo ieromonaco Damascene (Christensen, nella foto), biografo e successore di padre Seraphim (Rose) al monastero di Platina in California, delineava già in un articolo del 1996 le possibili deviazioni che rischiano di portare con sé quelli che entrano nella Chiesa ortodossa provenendo dal protestantesimo o dal cattolicesimo romano. Vi presentiamo queste considerazioni, che oggi sono ancora molto attuali.

 
Viktor Elenskij: da ateo a mentore spirituale del Presidente

Vi presentiamo un ritratto biografico di uno dei peggiori protagonisti delle persecuzioni dei cristiani ortodossi in Ucraina. Viktor Elenskij, che ha un passato di persecutore anticristiano e antisemita nei tempi dell'URSS, è oggi niente di meno che il principale consigliere del regime ucraino in materia di libertà religiosa: un altro degli esempi dell'ipocrisia dei nostri tempi.

 
Domande e risposte sulle preghiere spontanee e sul battesimo di san Costantino

Vi presentiamo un paio di domande e risposte: una sul perché i cristiani ortodossi non pregano con parole proprie, e un'altra sulla diatriba se san Costantino sia stato battezzato con un battesimo ariano.

 
Le priorità sbagliate dell'arcivescovo Elpidophoros

In un saggio che vi offriamo in traduzione italiana, Peter, un cristiano ortodosso greco-americano, offre una disamina delle scelte dell'arcivescovo Elpidophoros, scelte che stanno portando a una sempre maggiore disaffezione dei greci ortodossi d'America verso la propria Chiesa.

 
La situazione attuale della Chiesa ortodossa ucraina: di cosa parlano le persone come Govorun?

Quelli che si chiedono perché l'archimandrita Kirill (Govorun, al centro nella foto) sia stato incluso nella galleria dei furfanti sovversivi della fede ortodossa, non avranno altro da fare che leggere con attenzione il saggio di Kirill Aleksandrov che elenca un numero sufficiente di sue recenti affermazioni partigiane, inesatte e meramente offensive del buon senso, tali da far capire il totale disgusto per questo personaggio.

 
Due Chiese protestano contro persecuzioni e pressioni

Due Chiese che non avevamo citato nelle recenti reazioni alla legge 8371 si sono espresse in questi giorni:

1) Il Santo Sinodo della Chiesa ortodossa delle Terre ceche e della Slovacchia ha adottato una dichiarazione a sostegno della Chiesa ortodossa ucraina perseguitata.

2) Il metropolita Vladimir di Chișinău, a nome del Sinodo della Metropolia di Moldova, ha chiesto allo Stato di cessare di esercitare pressioni sulla Chiesa, mentre si teme l'introduzione di una legge anti-ecclesiale simile a quella ucraina.

Curiosamente, in entrambi i casi si è fatto un riferimento storico a regimi repressivi: il Sinodo ceco-slovacco ha paragonato l'attuale situazione ucraina ai tempi delle persecuzioni dell'Impero romano, mentre il metropolita Vladimir ha affermato che la Chiesa avverte pressioni simili a quelle del periodo sovietico.

 
Il messianismo russo: una tavola rotonda

Vi presentiamo un dialogo a quattro voci di autori americani e canadesi che sono davvero profondi conoscitori della Russia e della sua storia, e analizzano le sue tipologie di eccezionalismo e di conseguente messianismo a paragone con le equivalenti tipologie occidentali, spesso piuttosto differenti nelle premesse. Troviamo particolarmente interessante che uno dei quattro autori, il prof. Paul Robinson di Ottawa, affermi che l'eccezionalismo russo, e il messianismo che ne può nascere, hanno (a differenza delle loro controparti occidentali) un carattere prevalentemente spirituale.

 
Perché non c'è gioia dopo la comunione?

Ecco una serie di risposte (dalle Scritture e dai santi Padri) a un quesito che spesso pone chi ingenuamente crede che la santa comunione sia un biglietto d'accesso automatico a uno stato di esaltazione spirituale, senza riuscire a vedere anche il mistero eucaristico come una tappa di un cammino di ascesi.

 
 
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